INDICE DISOCCUPAZIONE? A QUANDO IL RITORNO ALLA NORMALITÀ'Se volessimo avere dei segnali su come e quando torneremo alla normalita’, forse e’ meglio non prendere come riferimento l’andamento degli indici azionari. Essi danno una rappresentazione del futuro che si discosta in modo significativo dalla realta’ che ci troveremo a vivere.
Questa mattina vogliamo cercare di capire le ragioni di tale ottimismo.
In primo luogo, e’ una questione di percezione. Chi sta comprando il mercato azionario e’ un gestore, un trader, una persona che non sta vivendo con la sua pelle la crisi attuale. Generalmente ha un posto fisso, al momento non a rischio dalla crisi attuale. L’unica incognita che ha il gestore di Wall Street e’ se ed in che misura prendera’ il Bonus a fine anno. Ma per quello e’ ancora presto per preoccuparsi. E cosi, la realta’ che vede e che vuole vedere e’ quella degli schermi, che a loro volta rappresentano l’euforia legata alle numerose misure di stimolo introdotte dal governo e dalla Banca Centrale. Non e’ un caso che laddove le Banche Centrali e i governi sono stati piu’ generosi, gli indici sono saliti maggiormente. (vedi USA). Al contrario, il rimbalzo e’ stato meno marcato laddove le misure di stimolo siano state meno aggressive. (Europa e Asia).
In secondo luogo, e’ una questione di scelta di asset allocation. E’ interessante a tal proposito la situazione in India. Questa mattina leggendo le notizie sono stato colpito da due titoli, messi uno dietro l’altro sul mercato Indiano. Essi citavano: “India Bonds drop by most since 2017 on Modi’s New Borrowing”. “India Stocks Gain as higher Borrowing Plan points to Stimulus”. Questi due titoli rappresentano chiaramente la situazione che stiamo vivendo. Gli operatori comprano gli indici quanto piu’ i governi si indebitano per garantire stimoli all’economia nella speranza che poi la Banca Centrale locale a sua volta intervenga per acquistare lo stesso debito emesso sul mercato secondario.
In tale contesto, risulta piu’ facile acquistare il mercato azionario, diretto beneficiario delle misure di stimolo, a scapito del mercato obbligazionario in cui i rendimenti sono tenuti bassi dalle banche centrali, ma il rischio “vero” continua ad aumentare a causa del crescente numero di emissioni e dell’aumento del livello di indebitamento di aziende e governi.
C’e’ poi un’altra lettura, che cerca di calarsi maggiormente sulla realta’. Essa si basa sull’ipotesi che l’attuale contrazione economica sia solo temporanea come sia anche temporaneo e quindi facilmente recuperabile il livello di disoccupazione raggiunto in USA. I dati pubblicati venerdi sono da brivido. 14.7% di disoccupazione. Se poi si considerano anche coloro che sono disoccupati ma che non cercano lavoro, il numero sale ad oltre il 22%. Jerome Powell, in occasione dell’ultima riunione della Fed ha mostrato tutta la sua preoccupazione sull’andamento del mercato del lavoro. Egli sostiene che ci vorranno anni prima di tornare ai livelli occupazionali visti ad inizio di quest’anno.A questa view pessimistica si contrappone l’esito del sondaggio condotto dal governo USA contemporaneamente alla pubblicazione dei dati di venerdi. Stando alle statistiche di questo sondaggio, solo il 25% degli attuali disoccupati riterrebbe molto improbabile ritornare al lavoro precedente. Al contrario, circa 18 milioni di lavoratori, ritengono che l’attuale status di disoccupato sia solo temporaneo e che nel giro di 6 mesi possano tornare a svolgere lo stesso lavoro di prima. Se queste affermazioni dovessero effettivamente trovare riscontro nella realta’, potremmo assistere ad un recupero molto veloce dei livelli occupazionali ed il rally dei listini azionari troverebbe maggiore supporto.
L’analisi dello spaccato per settore e per industria dei disoccupati mostra in modo molto evidente che circa il 30% dei disoccupati attuali appartengono al settore del Leisure e della Ricezione Alberghiera. Un altro terzo e’ suddiviso in parti uguali tra i settori di retail trade, education e professional services.
Quanto affermato dagli intervistati, va quindi letto con la dovuta cautela. Riteniamo sia particolarmente ottimistico ritenere che la categoria dei ristoratori e degli albergatori possa tornare alla normalita’ nel giro di pochi mesi.
Vediamo ora cosa dicono coloro che vivono nella realta’ di tutti i giorni: gli imprenditori della corporate america. Le loro dichiarazioni rilasciate in sede dell’ultimo reporting danno una rappresentazione della realta’ che e’ ben lontana da quella fotografata dai rialzi degli indici di borsa.
A tal proposito ci aiuta un’ analisi condotta dalla Federal Reserve. Tale ricerca e’ stata condotta mediante l’applicazione di un filtro automatico alle dichiarazioni rilasciate dai manager delle societa’ in sede di pubblicazione delle trimestrali. La picture che ne e’ scaturita e’ piuttosto allarmante. Il 42% delle societa’ hanno confermato di volere ridurre gli investimenti, il 27% delle societa’ ha dichiarato di voler ridurre i piani di buyback azionario e la distribuzione dei dividendi ed il 17% si e’ espresso in favore di un aumento delle linee di credito con le banche. Tali statistiche risultano particolarmente allarmanti non solo in termini assoluti, ma anche in termini relativi. Nella precedente crisi del 2008, le medesime statistiche avevano dato le seguenti percentuali: 25%, 11% e 7%.
In sintesi, la realta’ del mercato del lavoro e della corporate america (facilmente estendibile anche al contesto Europeo) e’ ben lontana dalla realta’ rosea fotografata dagli indici azionari. Come al solito, siamo chiamati a fare una scelta, tra emozioni e ragione.
Le prime ci spingono a comprare perche’ fa troppo male rimanere cash guardando gli indici salire. La seconda ci suggerisce cautela e dovrebbe spingerci a vendere ancora su ogni ulteriore rialzo.
A voi la scelta.
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COSA E' SUCCESSO IERI...“Sell in May and go away, stay in lockdown”
Sell in May, and go away! “I am sorry, you can’t”. You have to stay home.
E’ iniziato male, molto male questo mese di maggio. In solo due sedute i ribassi dei futures americani sono consistenti, e i futures europei questa mattina aprono in vistoso ribasso rispetto ai massimi registrati il 30 aprile.
Cosa e’ cambiato? Di fatto nulla.
Come al solito e’ una questione di focus.
Il focus del mercato e’ passato dall’allentamento delle misure di lockdown che avevano portato molti a prezzare una ripresa a V delle rispettive economie alla consapevolezza che la situazione e’ ben lontana da uno scenario di ripresa a V dato che al momento e’ difficile fare previsioni attendibili sui dati macro e micro. A questo si aggiungono le rinnovate frizioni tra USA e Cina. Quest’ultima viene accusata di nascondere le vere cause di propagazione del virus e di non consentire l’accesso di scienziati americani nei laboratori di Whuan.
Man mano che entriamo nel cuore della reporting season ci accorgiamo di quanto sia pesante e difficile la realta’ che devono affrontare molte aziende.
In sede di pubblicazione delle trimestrali, molte mostrano preoccupazioni senza riuscire a dare guidance per i prossimi trimestri. Altre, senza indugio, preferiscono avvertire gia’ gli investitori che non riusciranno a mantenere quanto hanno promesso solo pochi mesi fa.
Il mondo e’ cambiato, l’economia e’ in forte rallentamento e le aziende devono navigare in acque molto agitate.
Nella lista delle aziende che non sono riuscite a dare guidance per i prossimi tre mesi c’e’ anche Apple. E’ la prima volta che questo accade negli ultimi 10 anni.
La societa’ ha riportato ottimi risultati per il primo trimestre. I ricavi sono saliti a 58.3 miliardi di USD, registrando un incremento dell’1% rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente. Le vendite di cellulari si sono attestate a 28.96 miliardi di USD, in calo del 7% (ma sopra le stime degli analisti). Positivo il contributo della divisione servizi, in crescita del 17% rispetto all’anno prima mentre il segmento “wearables and accessories” ha totalizzato un fatturato di 6.28 miliardi di USD, in crescita del 23% rispetto all’anno precedente.
Caute e vaghe le parole del manager Tim Cook. Egli si attende un miglioramento delle vendite di Mac e Ipad ed un rallentamento nelle vendite di Iphones e Wearables. Questo e’ cio’ che al momento puo’ dire, nulla di piu’.
Se una societa’ leader come Apple, legata all’andamento delle economie di tutto il globo non riesce a dare visibilita’, risulta difficile poter fare previsioni attendibili anche sul resto. Ad Apple e’ legata un’intera catena di produzione, dai produttori di semiconduttori, ai produttori di batterie, schermi etc. Un intera “production chain” senza alcuna “visibility”.
Il mercato e’ “blind”, completamente cieco. Difficile fare previsioni attendibili. Lo si vede anche dallo spaccato delle stime di utile per lo S&P500 per fine anno. Esse non solo divergono sensibilmente da analista ad analista, ma alcune di esse devono ancora essere aggiornate e sono ferme al 2019.
Piuttosto che tirare numeri a caso, gli analisti lasciano la penna sul tavolo. E questo e’ un altro problema. In assenza di aggiornamenti, non riusciamo neppure a valutare quanto sia caro lo S&P500. Attualmente la media delle stime di utile per fine anno e’ a 145. Cio’ significa che lo S&P500 quota a 19.51X gli utili stimati per fine anno.
E’ attendibile tale multiplo? Non completamente. E’ probabile, tuttavia, che se dovesse subire ulteriori revisioni, esse saranno al rialzo. La media delle stime di utile, espressione delle stime di tutti gli analisti tendera’ a scendere nei prossimi mesi, dato che molti analisti hanno ancora le stime ferme al 2019 ed inevitabilmente dovranno abbassarle. Facilmente ( a parita’ di quotazioni) il multiplo di cui sopra superera’ i 20X. Numeri alla mano risulta quindi molto chiaro quanto sia sopravalutato il mercato USA in questo momento. Difficile poter giustificare tali multipli in un contesto caratterizzato dal piu’ forte rallentamento macro del dopo guerra.
Questa settimana servira’ per fare chiarezza. Devono riportare ancora molte societa’ in USA ed in Europa e verranno pubblicati i dati sulla disoccupazione in USA. Essa e’ attesa in rialzo al 16% dagli economisti di bloomberg. Forse vedendo tali numeri, gli operatori si renderanno conto che prima di scontare uno scenario di ripresa a V sia necessario vedere dei numeri diversi sugli schermi.
Compriamo protezione: discreto punto di ingressoCapita che quando si stia male per un’infezione ed il medico prescriva degli antibiotici, prima della fine della cura si cominci a stare meglio. Non so quanto spesso avvenga ma ciò induce i pazienti ad abbandonare precocemente la cura persuasi che non sia più necessaria. Sappiamo bene invece quanto importante sia portarla a termine.
Capita anche che nei mercati, in occasione di sofferenze indotte da andamenti avversi si prendano contromisure al fine di contenere i danni se non addirittura approfittare di questi movimenti inaspettati e contrari. Come per la cura antibiotica, capita anche che precocemente si abbassino le difese venendo a volte sorpresi da un riacutizzarsi del problema.
Questa mia analisi è stata realizzata prima della notizia dell'ulteriore mossa della Fed di queste ore. Tuttavia le considerazioni fatte restano pienamente valide poiché la mossa in questione non apre uno scenario diverso da quello precedente ma si inserisce all'interno di quello esistente agendo al limite come acceleratore delle tendenze in atto.
Questo, a mio parere, è il contesto attuale dove vigorosi rimbalzi rispetto al chiaro trend short di breve, potrebbero farci abbandonare prematuramente le protezioni.
Ovviamente non voglio, perchè non capace, affermare che certamente si ritorni a segare nuovi minimi relativi ma è ciò che più di ogni altro scenario ritengo probabile.
Le motivazioni penso siano pacifiche (oggettive) ed attengono agli sviluppi dell’epidemia, da una parte, ed al suo impatto sull’economia globale dall’altra.
A ciò si aggiunga che, a detta degli esperti, la diffusione del virus negli Usa dovrebbe mostrare una'ccelerazione essendo il paese in “ritardo” rispetto ad altri come l’Italia dove il problema è più monitorato attraverso opportuni controlli che lo rendono manifesto e ne rendono possibile anche la gestione.
Sarebbero immaginabili le conseguenze sul piano sociale e, di converso, sui mercati.
In un contesto del genere, particolarmente magmatico ed incerto, è importante innanzitutto essersi posto il problema ed avere delle idee, ciò che potrebbe risultare tuttavia insufficiente perché quello che potrebbe fare la differenza è averle chiare.
Voglio dire che occorre sapere già come comportarsi a seconda di quale scenario dovesse materializzarsi davanti a noi.
Ad esempio, mentre nel caso dei rialzi non vi è limite alla Provvidenza, come abbiamo sperimentato negli ultimi 11 anni, per cui è possibile fare il 300% o molto più come il Bitcoin ci insegna, nel caso dei ribassi più che perdere tutto non possiamo.
Ma se gli indici globali, non settoriali o di singoli paesi, si dovessero avvicinare a cali del 80 o 90 o 95% (abbiamo testimonianza di titoli a piazza Affari) probabilmente è perché sarà avvenuto qualcosa di talmente sconvolgente che perdersi in analisi del perché e del come sia avvenuto potrebbe essere l’ultima preoccupazione dell’umanità perchè probabilmente impegnata nella necessità più impellente di come difendere dalle mire del prossimo un piccolo pezzo di terra da cui ricavare il sostentamento della propria famiglia.
Dico questo perché, in fondo, i cali non sono per sempre come i diamanti ma prima o poi si stabilizzano e poi si fermano pure. A prescindere dal motivo.
Questo è ciò che l’uomo ha sempre sperimentato nella storia perché è nient’altro che il riflesso del progredire come specie. Siamo sempre andati avanti e mai involuti.
E più il calo aumenta e più di converso aumentano le probabilità di una stabilizzazione prima e di una ripresa strutturale poi rendendo progressivamente meno strategica la protezione e più decisiva la progressiva assunzione di rischio.
Trasferendo queste considerazioni ai mercati di oggi, la questione più importante è capire come puntellare i portafogli tenendo conto, da una parte, del prezzo delle coperture cioè di quanto possano essere efficaci acquisti di tal genere che possano tutelarci da ulteriori cali offrendo una stabilizzazione decisiva agli investimenti.
Intanto osservando lo S&P500 su time frame mensile, quindi rimandando al mttente qualunque considerazione di breve, non possiamo escludere che il calo sperimentato in queste settimane possa essere catalogato come ennesimo stop and go:
Inoltre siamo in presenza di massimi e minimi comunque crescenti e con la trendline di lungo peiodo che pe ora ha contenuto i corsi:
Il rischio che si corre è quello di tentare di chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati, esporsi cioè a queste asset class quando ormai la scommessa si presenta asimmetrica e sconveniente.
Su questo punto vale quanto affermato in precedenza e cioè è pericoloso dare per scontato che il peggio sia alle spalle:
e che quindi valga comunque la pena, se non l’avessimo già fatto, esporsi ai beni rifugio perché nel peggiore dei casi eroderebbero parte della performance nel caso di ripartenza decisa al rialzo dei mercati.
L’unica incertezza riguarda l'individuazione delle giuste quantità. Ma questo è un esercizio che non può che essere risolto nel silenzio dei nostri uffici o a casa dove prendiamo le nostre decisioni.
Il mestiere degli asset rifugio è assimilabile a quello dell’estintore che campeggia agli angoli degli uffici e luoghi pubblici, aggeggi che attirano la nostra curiosità quando distrattamente ci capita di leggerne le etichette in momenti di noia, magari in attesa da qualche parte.
Ebbene, questi sono i momenti in cui ci si aspetta che questi aggeggi, impugnati correttamente e con decisione, facciano il loro dovere e funzionino senza esitazioni.
Notiamo tuttavia come il loro comportamento non sempre è lineare rispetto agli scenari che di volta in volta ci si aprono davanti e non può non essere notato in particolare il comportamento da questi tenuti nei giorni scorsi e che hanno anche creato grattacapi a qualche asset manager.
L'osservazione empirica ci indica come beni rifugio quantomeno l’oro, lo yen giapponese, il Bund tedesco, il franco svizzero ed il dollaro americano.
Qualcuno ultimamente cita le criptocurrencies ma, personalmente, sono molto poco d’accordo perché caso mai queste aggiungono semplice, comunque utile, diversificazione mostrando scarsa correlazione se affiancato agli asset più classici. Un comportamento invece che ci si aspetta da un bene rifugio è che mediamente si comporti da estintore e se non lo dovesse fare, e le criptocurrencies non lo fanno, non si tratta di bene rifugio:
Questi asset la settimana appena chiusa hanno mostrato un andamento un po contrastante perché al panico indotto dalla impennata della diffusione del coronavirus e dall'allegra conferenza stampa della Lagarde, si è sommata la mossa a sorpresa della Fed con cui sono stati tagliati i tassi di interesse in America: sorpresa sia nella quantità che nella tempistica.
Il risultato sul finire della settimana scorsa è stato che questi beni, eccetto il dollaro Usa, si sono indeboliti offrendo a mio giudizio un interessante punto di ingresso per mettere fieno (protezione) in cascina in vista di possibili tempi peggiori.
Di seguito un quadro del “momentum”:
USDJPY
EUR/USD
A detta degli esperti sembra che il dollaro abbia ceduto scontando il possibile peggioramento della diffusione del virus in America.
Treasury
EUR/JPY
La mossa della Fed ha spiazzato ancra una volta per entità e tempistica e se il taglio di mezzo punto dei giorni scorsi aveva sorpreso il mercato figuriamoci questo aggiuntivo. Inoltre la Fed annuncia un pacchetto imponente di acquisti di bond per 700 mld.
Gli strumenti di cui parliamo, in questa fase di inizio settimana si stanno muovendo in modo coerente con riduzione dei rendimenti per i decennali governativi, apprezzamento di yen, dollaro e franco e sale anche il gold. Questa mia analisi è stata scritta prima della nuova mossa della Fed, tuttavia le considerazioni fatte restano a mio giudizio ugualmente valide.
Operativamente gli strumenti utilizzabili sono sia di risparmio amministrato (ETF, ETC, certificates) che di risparmio gestito (fondi e sicav). Ovviamente la scelta di alcune tipologie di risparmio amministrato comportano una evidente componente di rischio emittente che va tenuta nella dovuta considerazione.
Per la componente valutaria, sempre nel risparmio gestito, comparti di sicav esposti sul mercato monetario investment grade dell'rea interessata. Questi ultimi visto l'elevato rating e la maturity effettiva di pochi giorni addirittura permettono di cogliere pienamente l'effetto valuta senza "inquiamenti" derivanti da movimenti di prezzo dei titoli in portafoglio.
Ovviamente si è sempre vigili sui mercati azionari per individuare un possibile punto di ingresso per possibile rimbalzo che tuttavia continuo a non vedere e, alla luce della nuova mossa della Fed, potremmo non continuare a vedere a breve per l'elevata volatilità che rende ancora più impegnativo lo sforzo
Stamattina sono anche stati diffusi i dati sulla produzione industriale in Cina per il mese di febbraio: un disastro, molto peggio della già brutta previsione. Ma ciò ci può tranquillamente stare e non dovrebbe sorprenderci.
Ritengo condivisibile l’opinione di molti asset manager che indicano come poco probabile una inversione a “V” del ciclo economico e dei mercati equity assistendo, probabilmente, ad una fase più o meno lunga di accumulazione in sintonia con gli sviluppi dettati da cronaca e ricerche micro e macroeconomiche.
Oggi potrebbe essere un altro giorno di gloria per ETF e certificates short, con e senza leva, mentre sarebbe interessante una riflessione sulla categoria dei condizionatamente protetti per i quali, soprattutto per gli investitori meno ferrati, risulta non facile la valutazione del contributo al rischio complessivo di portafoglio. Un pensiero va anche alle barriere le quali per lungo tempo ci sono sembrate spesso molto lontane ma poi è un attimo che ce le ritroviamo fastidiosamente tra i piedi.
I tempi attuali e quelli prossimi venturi richiedono un uso meno disinvolto e più professionale dello strumento.
Compriamo protezione: il mercato ci sta offrendo un discreto punto di ingresso
Commenti (3)
PANTA REI... TUTTO PASSAPanta rei è quel modo di dire che aiuta l’animo umano a proseguire la vita con fiducia.
SE GUARDATE A RITROSO LE MIE IDEE VEDETE CHE INDICO LONG GIA' DAL 29 FEBBRAIO.
IL CORONAVIRUS FINIRA' IN MAX 2 MESI DI SPAVENTARE LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI INVECE SARANNO DURATURI PER ALMENO 1 ANNO.
OTTIMO AFFARE DICO IO
Alcune volte puo’ risultare utile individuare la parola chiave, quella parola attorno alla quale girano i numeri e gli umori degli investitori.
Fino a pochi giorni fa le parole chiave erano “diffusione del virus, contrazione della domanda, contrazione dell’offerta”.
Negli ultimi giorni, alle parole chiave sopra citate se ne sono aggiunte altre, molto efficaci: stimolo monetario e fiscale.
Il focus ora e’ questo. I flussi finanziari si muoveranno velocemente nelle asset class rischiose dei paesi che dimostreranno di agire tempestivamente per limitare l’impatto del coronavirus sull’economia mondiale.
E cosi’, mentre in Europa ancora stanno tutti a guardare, in USA l’azione congiunta di FED e amministrazione Trump si e’ gia’ fatta sentire e ha portato gli indici a registrare un importante rimbalzo dai minimi toccati la scorsa settimana.
Nei commenti di preapertura dei giorni scorsi avevamo evidenziato che l’azione singola della FED avrebbe potuto essere considerata insufficiente, ma l’introduzione di ulteriori misure da parte di governi e banche centrali avrebbe riportato la fiducia necessaria e ridato smalto ai listini.
Il rally registrato da Wall Street ieri sera e’ figlio di ragioni politiche legate all’esito delle primarie per le elezioni alla Casa Bianca ma anche dell’introduzione della prima misura di stimolo all’economia adottata dal Congresso americano che ha varato un piano di stimoli fiscali da 8 miliardi di USD.
Contemporaneamente la Bank of Canada ha tagliato i tassi di interesse di 50 bps unendosi alla FED nella lista delle Banche Centrali che adotteranno tutte le misure necessarie per controbilanciare gli effetti restrittivi sull’economia derivanti dall’attuale shock di domanda e di offerta.
Ci domandiamo ora se anche la BCE e la BOE cosi come i governi dell’UE adottino misure di emergenza. Questo e’ un tema chiave. La tempestivita’ con cui le adotteranno determinera’ l’entita’ del rimbalzo dei listini in Europa.
Nel frattempo, la diffusione del Coronavirus in Cina continua a rallentare.
Le statistiche sono a dir poco confortanti.
La Curva nera, che rappresenta i casi di infezione ha perso decisamente momentum e sembra segnare la fine di una fase di crescita. In rialzo esponenziale, invece, i casi di guarigione a cui si accosta anche un calo massiccio del numero dei casi sospetti.
Tale sviluppo, se confermato, darebbe un immenso conforto al mercato. Potrebbe evidenziare che alla fine, l’impatto del coronavirus se opportunamente gestito, puo’ limitarsi ad un solo trimestre, giusto il tempo necessario per portare le banche centrali e le autorita’ ad implementare le misure di stimolo da tempo auspicate.
Se nell’epicentro del Coronavirus queste sono le dinamiche, potremmo essere per un giorno sufficientemente ottimisti per confidare in una estinzione di questo virus entro la primavera inoltrata.
Ci chiediamo, inoltre, se lo shock di domanda che stanno vivendo alcune societa’ del travel and leisure come le compagnie aeree e le societa’ che operano nel mondo del turismo sia cosi impattante sulle valutazioni di lungo periodo.
Proviamo per un momento a proiettarci ad aprile-maggio. In quel periodo verranno pubblicate le trimestrali di Lufthansa, Easyjet, Ryanair. I numeri saranno oggettivamente deboli e rappresenteranno la contrazione del business registrata in queste settimane. Ma se nel frattempo, ad aprile-maggio la situazione dovesse tornare alla normalita’ o solo dare cenni di graduale recupero, le guidance date dai manager potrebbero essere positive e portare il mercato a rivedere al rialzo le stime al momento oggetto di revisioni al ribasso.
Riteniamo che nel medio periodo, le storie di molte delle societa’ del settore rimangano intatte e offrano interessanti opportunita’ di acquisto.
Questo vale soprattutto per le compagnie aeree che potrebbero anche approfittare dei bassi livelli del petrolio per porre in essere strategie di copertura dirette a bloccare da qua ai prossimi trimestri il costo del carburante a beneficio della profittabilita’ futura.
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ASIA SALE PER EFFETTO A CATENA FEDSE GUARDATE A RITROSO LE MIE IDEE VEDETE CHE INDICO LONG GIA' DAL 29 FEBBRAIO.
IL CORONAVIRUS FINIRA' IN MAX 2 MESI DI SPAVENTARE LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI INVECE SARANNO DURATURI PER ALMENO 1 ANNO.
OTTIMO AFFARE DICO IO
I mercati asiatici CRESCONO per gli effetti a catena delle misure di stimolo della Fed
TOKYO - Le azioni asiatiche sono aumentate giovedì, prendendo spunto da un'ondata di Wall Street mentre i governi e le banche centrali hanno adottato misure più aggressive per combattere l'epidemia di virus e i suoi effetti sull'economia.
Il benchmark giapponese Nikkei 225 NIK, + 1,09% è aumentato dello 0,9% nei primi scambi e S & P / ASX 200 XJO in Australia, + 1,11% ha aggiunto l'1%. Kospi della Corea del Sud 180721, + 1,26% ha guadagnato lo 0,7%. Hang Seng HSI di Hong Kong, + 2,17% è aumentato dell'1,2%, mentre lo Shanghai Composite SHCOMP, + 2,02% è aumentato dell'1,2%. Le azioni erano anche più alte nel sud-est asiatico.
I guadagni a Wall Street hanno più che recuperato grosse perdite rispetto al giorno prima, dato che le oscillazioni selvagge e alimentate dai virus nei mercati mondiali si estendono in una terza settimana.
Le azioni sono aumentate bruscamente dall'inizio, guidate da grandi guadagni per le azioni sanitarie dopo che Joe Biden ha consolidato il suo status di concorrente per la nomina presidenziale democratica. Gli investitori lo vedono come un'alternativa più favorevole alle imprese a Bernie Sanders.
Lo slancio della manifestazione si è accelerato verso mezzogiorno dopo che la leadership della Camera e del Senato ha raggiunto un accordo su una legge bipartisan da $ 8,3 miliardi per combattere l'epidemia di coronavirus. I fondi della misura sarebbero destinati alla ricerca su un vaccino, a test e farmaci migliorati per il trattamento delle persone infette.
Gli investitori prevedono inoltre che altre banche centrali seguiranno la mossa a sorpresa della Federal Reserve martedì per tagliare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale nella speranza di proteggere l'economia dalle ricadute economiche del nuovo coronavirus. La banca centrale canadese ha tagliato i tassi mercoledì, anche di mezzo punto percentuale e citando l'effetto del virus.
"Il fatto che tu riceva una fattura da $ 8 miliardi, che è il denaro che verrà speso, si spera, per qualcosa che avrà davvero un impatto sulla mitigazione degli effetti sull'economia", ha affermato Tom Martin, senior portfolio manager di Globalt Investments.
Alcune misure di paura nel mercato sono diminuite. I rendimenti dei titoli del Tesoro sono aumentati, ma sono ancora vicini ai minimi storici nel segno che il mercato obbligazionario rimane preoccupato per il dolore economico possibile a causa del virus a rapida diffusione. Le aziende di tutto il mondo stanno già affermando che il virus sta riducendo i guadagni a causa di interruzioni della catena di approvvigionamento e vendite più deboli, con General Electric GE, + 0,64% che è diventato l'ultimo a mettere in guardia i suoi investitori.
Anche se molti investitori affermano di sapere che tassi di interesse più bassi non fermeranno la diffusione del virus, vogliono vedere le banche centrali e le altre autorità fare il possibile per ridurre il danno. L'S & P 500 è affondato del 2,8% martedì dopo che un breve rialzo provocato dal taglio dei tassi della Fed si è interrotto.
"La politica monetaria non può che portarci così lontano, ma almeno è un passo", ha affermato Jack Ablin, Chief Investment Officer di Cresset. “Gli investitori si consoleranno nell'azione coordinata della banca centrale. Mi conforto nel sapere che questa non è la piaga, alla fine riusciremo a superarla. "
La Banca d'Inghilterra ha un incontro il 26 marzo sui tassi di interesse. Nel frattempo, la Banca centrale europea e altri hanno già tagliato i tassi sotto lo zero, il che limita la potenza di fuoco della loro politica monetaria. Ma gli economisti dicono che potrebbero fare altre mosse, come liberare le banche per prestare di più.
Un indicatore di paura nel mercato, che misura quanto pagano gli operatori per proteggersi dalle oscillazioni future dell'S & P 500, è affondato del 14,1%.
Gli indici sono balzati lunedì e il Dow ha avuto il suo miglior giorno in oltre un decennio in previsione di un aumento del supporto coordinato da parte della Fed e di altre banche centrali. Ciò è seguito a una triste settimana che ha cancellato i guadagni per il 2020.
L'S & P 500 SPX, + 4,22% è aumentato di 126,75 punti, o 4,2%, a 3.130,12. L'indice di riferimento ha avuto cinque giorni nelle ultime due settimane in cui ha oscillato di oltre il 3%. In tutto l'anno scorso, ne aveva solo uno.
Il Dow DJIA, + 4,53% ha guadagnato 1.173,45 punti a 27.090,86. Il COMP Nasdaq, + 3,85% ha scalato 334 punti, o 3,8%, a 9.018,09. L'indice, che è fortemente ponderato con le società tecnologiche, ha ora un leggero guadagno per l'anno.
Il benchmark del greggio CLJ20, + 1,30% è salito di 66 cent a 47,44 dollari al barile. Cadde 40 centesimi per stabilirsi a 46,78 $ al barile. Il greggio Brent BRNK20, + 1,58%, lo standard internazionale, ha guadagnato 80 centesimi a $ 51,93 al barile.
Il dollaro USDJPY, -0,20% è sceso a 107,36 yen giapponesi da 107,55 yen mercoledì.
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FTSE Mib - giovedì 27/02 - Recap, short programmato e gainBuona sera,
In questo video do dimostrazione di come si ***PROGRAMMA UN TRADE IN ANTICIPO*** con l'Analisi Ciclica Evoluta.
Ho deciso di comunicarlo ad un utente di Tradingview e poi di seguire LIVE il trade stesso per far capire come mi muovo secondo le Regole operative.
Risultato?
Poco meno di 300 tick di gain in meno di 3 ore di trading.
Tutto certificato e segnalato in anticipo con tanto di target preferito a 22535.
Questo per altro era stato inserito, prima del trade, nell'analisi precedente. Controllate pure orari e dati.
Quando sentirò parlare male dell'Evoluta penso che tirerò fuori, tra gli altri, questo trade.
Tra l'altro nelle chat pubbliche potete trovare anche gli aggiornamenti del TAKE PROFIT che mettevo candela dopo candela.
Nel video si anticipa anche qualcosa per domani.
Buon ascolto e buone riflessioni.
Jacopo
Ps. Questo trade è "dedicato" al dottor Dominici, General Manager di Vivibanca, con cui ho avuto il piacere di prendere un caffè qualche settimana fa.
Sono sicuro che ne apprezzerà il taglio. ;)
[COME I MEDIA INFLUENZANO I MERCATI FINANZIARI]All’alba del 2020 siamo in un mondo dove ancora oggi gli attori dei mercati finanziari sono le persone.
I grandi investitori chi sono? Persone.
Gli algoritmi bancari da chi sono settati? Da persone.
Chi governa le Banche Centrali? Sempre delle persone.
E i piccoli investitori chi sono? Siamo noi, ancora una volta, persone.
Tutte queste categorie agiscono intrinsecamente mossi da 2 sentimenti: Fiducia e Paura.
Tutto ciò che riesce a indurre nelle persone uno di questi due sentimenti è catalizzatore di decisioni. Per questo ho sempre pensato che il rapporto tra informazione e finanza sia ricco di complicazioni, ed ora cercherò di illuminarvi sui vari perché…
Dal loro primo respiro, i media, hanno avuto potere divulgativo su larga scala ed ancora oggi, in diversi casi, possono influenzare le decisioni di chi li ascolta in maniera attiva, quindi di chi investe in maniera mediamente consapevole.
Se fino a qualche anno fa i protagonisti indiscussi dell’industria divulgativa erano per lo più i giornali e le televisioni, con i vari telegiornali e programmi finanziari/politici, al giorno d’oggi, con la diffusione dei social network, tutti detengono un potere divulgativo.
Veramente tutti.
Certo, se io, Mattia, esprimessi i miei pensieri su degli investimenti probabilmente potrei influenzare una cerchia molto ristretta di persone, ma dei personaggi noti come: presidenti di stati, grandi investitori e manager di big companies hanno i loro personal account da cui esercitano il loro potere divulgativo scrivendo i loro pensieri e inviandoli al mondo intero cliccando un bottone. E capite bene che i numeri sono ben diversi.
Sanno che possono influenzare. Proprio come la televisione sapeva e sa che può ancora farlo.
I casi più eclatanti e recenti sono ormai i diffusi tweet del presidente Trump, dove commenta pressoche qualsiasi cosa accade nel mondo. O ancora meglio il caso di Elon Musk (CEO di Tesla) che grazie alle sue abilità comunicative ha più volte influenzato e manipolato il prezzo delle azioni della sua compagnia.
In quanto investitori, dobbiamo difenderci da tutto ciò?! E se sì, come possiamo farlo?
Secondo me sì, dobbiamo.
Mettere in atto un sistema di auto difesa nei confronti di tutto quello che ho sopra scritto è doveroso e possiamo farlo con dei ragionamenti che vi aiuterò a fare per accendere le vostre “lampadine”.
Quindi, cervello attivo ragazzi, si inizia a ragionare…
Chi sono gli intermediari informativi?
Giornali e TV sono compagnie private, che selezionano e veicolano le informazioni ognuno nel modo di comunicare che preferisce e per questo, ogni individuo può interpretare differentemente la stessa informazione, sulla base delle proprie credenze o di pregiudizi instillati.
Deduciamo da ciò, come il lavoro divulgativo dei media sia altamente variabile e quindi instabile e influenzato da altri fattori extra-divulgativi e da questo possiamo di conseguenza solo evincere, nella maggioranza dei casi, una qualità delle notizie mediamente bassa e alterata.
Le domande da farci sono:
In quanto compagnie private, questi organi divulgativi, hanno interessi che noi non possiamo sapere? Perché comunicano questa notizia in questo modo quando nell’altro giornale è stata scritta in modo diverso?
A questo punto, senza attendere risposte che nessuno ci darà mai con precisione, semplicemente non dovremmo più ascoltare.
Stesso discorso per le persone che riteniamo “importanti” e che comunicano tramite social network, forse per alcuni la qualità di comunicazione è molto meno influenzata da fattori personali, ma in ogni caso io non mi sognerei mai di comprare il petrolio in un dato momento perché l’ha detto Trump.
I dati che si devono analizzare per valutare la salute di un paese o una tipologia di investimento sono ben altri a mio avviso, e si tratta di dati economici, bilanci societari etc…
Sperando di avervi reso meno influenzabili possibile e più consapevoli, vi invito a domandarvi prima di fare un investimento, perché lo state facendo…
Stai comprando il valore di Tesla o stai comprando il comportamento di Elon Musk? Credi davvero di ricevere consigli finanziari da Donald Trump?
Ti farai influenzare ancora dai media per decidere la direzione dei tuoi investimenti? Fammi sapere se ti ho fatto ragionare e le tue considerazioni con un commento 👇
Fed, Coronavirus e Trimestrali FACCIAMO UN RECAP MATTUTINO 😉Fed, Coronavirus e Trimestrali, sono questi tre i catalyst della giornata odierna ed i drivers delle principali asset class.
La riunione della FED ha aggiunto poco a quanto il mercato si aspettasse. Quello che emerge dalle parole di Powell e’ che la FED e’ sempre piu’ “ossessionata” dall’inflazione. Il comunicato ha subito una variazione importante:
The Committee judges that the current stance of monetary policy is appropriate to support sustained expansion of economic activity, strong labor market conditions, and inflation returning to near the Committee's symmetric 2 percent objective.
La Fed non si accontenta piu’ di stare vicina al 2%, ma vuole che l’inflazione vada AL 2%. Tale correzione del comunicato e’ stata voluta per dare enfasi a questo fatto. La FED vuole aumentare le aspettative di inflazione per evitare che il debole trend di inflazione attuale possa abbassare anche le aspettative di inflazione futura con gli effetti devastanti che tale processo vizioso comporta. Noi europei lo conosciamo ormai da tempo.
Ma la FED e’ riuscita nel suo intento? Non direi.
Il tasso break even a 10 anni che riflette la differenza di rendimento tra i bond a 10 anni e gli inflation link ha scontato una certa dose di scetticismo sulla capacita’ della FED di muovere al rialzo le attese di inflazione.
Tuttavia, quello che ha scontato il mercato monetario e’ una maggiore probabilita’ di assistere ad un taglio dei tassi quest’anno. Il rendimento dei bond a 2 anni e’ sceso all’ 1.42%, ancora piu’ sotto il rendimento dei FED funds.
In sintesi, iniziamo la seduta odierna con la consapevolezza che al momento la FED e’ piu’ preoccupata per l’inflazione che per la crescita (definita ancora solida). Tuttavia, la FED rimarra’ vigile e monitorera’ attentamente gli sviluppi legati alla diffusione del Coronavirus.
In merito al piano di acquisto dei titoli di stato a breve termine, esso continuera’ ad essere implementato.
Altro catalyst della giornata e’ il Coronavirus. I casi continuano ad aumentare ed hanno superato le 7000 unita’. Le morti sono oltre 130. Questi i dati delle fonti “ufficiali”. Alcuni sostengono che i numeri “veri” siano molto piu’ elevati.
Attesa per oggi la pronuncia del WHO in merito alla dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria mondiale.
Nel frattempo, continua ad allungarsi la lista di societa’ che chiude negozi, attivita’, processi produttivi e spostamenti in Cina. L’impatto macro di questa epidemia e’ sempre piu’ tangibile.
Ma questa mattina, stanchi di annoiarvi con le statistiche sul Coronavirus, vorremmo dedicare un po’ piu’ di tempo all’analisi dei dati micro, soffermandoci sulle trimestrali di Microsoft, Tesla e Facebook.
Microsoft continua a pubblicare ottime trimestrali. Nel periodo concluso a dicembre ha prodotto un fatturato di 36.9 miliardi di USD, registrando una crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Le attese degli analisti erano per 35.7 miliardi di USD. Positivo anche l’andamento degli utili che si sono attestati a 1.51 USD per azione ben sopra le attese a 1.32 USD. A trainare il business di Microsoft, ancora una volta il business del Cloud su cui la societa’ continua a lottare per rubare quote di mercato alla concorrente Amazon. La sigla di due importanti contratti, uno con il Pentagono e uno con KPMG ha consentito al business di “Azure” di crescere del 62%. Positivo anche l’andamento delle vendite del pacchetto office (+27%). Le due divisioni hanno registrato una crescita combinata del 39% ed un aumento della marginalita’ di 5 punti percentuali. (da 62% a 67%).
Il manager si e’ mostrato particolarmente costruttivo per l’andamento del prossimo trimestre pur se ha evidenziato la possibilita’ di un rallentamento della divisione Computer data l’esposizione della stessa al possibile rallentamento della produzione di componenti in Cina.
Ha poi pubblicato la trimestrale Tesla.
I numeri sono stati nuovamente molto positivi e hanno spinto gli hedge fund a chiudere con maggiore veemenza le posizioni short sul mercato After Hour. Sappiamo che Tesla e’ uno dei titoli piu’ shortati a Wall Street e che negli ultimi mesi il prezzo delle sue azioni ha beneficiato di un processo inarrestabile di short squeeze in cui “i corti” sono corsi alla chiusura delle loro posizioni.
Catalyst principale delle posizioni short era il forte scetticismo mostrato dal mercato sulla situazione finanziaria della societa’. Negli ultimi due trimestri Tesla ha dato la prova concreta di riuscire ad uscire dal tunnel finanziario su cui era entrata negli anni passati e riuscire ad uscirne a testa alta.
La societa’ ha prodotto 1 miliardo di USD di cash flow ed e’ in grado di ridurre progressivamente il debito grazie ai flussi di cassa generati dalla gestione corrente, senza quindi la necessita’ di ricorrere nuovamente al mercato. Questo pesa.
Inoltre, la societa’ ha anticipato a marzo la produzione dei modelli Y aumentando a 500.000 il numero stimato di auto che verranno prodotte nel 2020. Si tratterebbe di un balzo del 35%.
Questi i dati pubblicati ieri.
Infine, Facebook.
Me lo diceva mio figlio che facebook ormai e’ “roba da vecchi”… beh.. stando ai numeri, ancora una volta ha ragione lui. ☹
La crescita della societa’ ha il fiatone. Essa si e’ attestata al 25% nel quarto trimestre dell’anno. Trattasi del piu’ basso tasso di crescita da sempre. I ricavi si sono attestati a 21.10 miliardi di USD sul trimestre, sopra le attese degli analisti, ma non sufficienti a creare entusiasmo tra gli operatori. Il titolo e’ sceso del 7% sul mercato AH.
Ammontano ormai a 2.89 miliardi gli utenti attivi mensili di FB, di cui gran parte nelle regioni di USA e Canada. Il problema di FB e’ fisiologico e se vogliamo e’ simile a quello di Apple. Mano a mano che FB diventa sempre piu’ popolare e’ sempre piu’ difficile e costoso aggiungere clientela. Un cliente in piu’ costa sempre di piu’.
E lo dicono i dati sulle spese. Esse sono salite del 34% nel trimestre concluso a dicembre.
Altro problema che incontra FB e’ legato all’aumento delle restrizioni in materia di privacy e protezione dei dati personali. L’introduzione di nuove normative in Europa e in California hanno creato non pochi paletti operativi alla societa’.
In Sintesi, FB rimane una solida societa’ ma che si avvicina sempre piu’ ad un processo di maturazione del proprio business. Questo potrebbe portare il mercato a prezzare il titolo con multipli di borsa meno elevati dato il minore potenziale di crescita futura. Questo e’ quello che ha fatto il mercato nella seduta AH di ieri. Il titolo ha subito un’importante flessione.
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NOTIZIE DAI MERCATI ASIATICI 23 GENNAIO ORE 5:30 am 👎⬇I MERCATI asiatici SCIVOLANO SU PREOCCUPAZIONE PER IL Virus
Un attacco di RISK OFF è tornato sui mercati STANOTTE, con l'indice CSI 300 cinese in calo del 2%, LA peggiore PERFORMANCE da luglio, QUESTO E' l'ultimo giorno di negoziazione delle azioni della Cina continentale prima della vacanza di Capodanno lunare DEL 29 GENNAIO. Le azioni sono CALATE anche a Hong Kong, Corea del Sud, Giappone e Australia, mentre i futures statunitensi sono PIATTI AL MOMENTO. La città cinese al centro dell'epidemia ha sospeso i voli in uscita e il servizio ferroviario, mentre il paese intensifica gli sforzi per contenere la malattia. Il dollaro australiano è aumentato con i rendimenti delle obbligazioni del paese dopo che i dati sui lavori migliori delle previsioni hanno sollevato il sentimento sull'economia.
Le azioni asiatiche QUESTA NOTTE hanno ripreso a diminuire, con le azioni cinesi che hanno subito il peso maggiore delle perdite in seguito agli sforzi in corso per controllare l'ampliamento dell'epidemia di coronavirus. Lo yen si è rafforzato e i titoli del Tesoro sono aumentati.
Le azioni asiatiche hanno ripreso a diminuire, con le azioni cinesi che hanno subito il peso maggiore delle perdite in seguito agli sforzi in corso per controllare l'ampliamento dell'epidemia di coronavirus. Lo yen si è rafforzato e i titoli del Tesoro sono aumentati.
Con le azioni globali ancora vicine ai massimi storici, gli investitori sono in allerta per eventuali sviluppi che potrebbero far deragliare lo slancio. Questa settimana è tornata la cautela riguardo al coronavirus che ha ucciso almeno 17 persone e potrebbe trasformarsi in una pandemia globale.
"I mercati hanno fatto un passo avanti a loro stessi e probabilmente sono diventati un po 'TROPPO SPAVALDI", ha dichiarato a Bloomberg TV a New York Burns McKinney, portfolio manager di Allianz Global Investors. "Questa volta abbiamo visto i responsabili politici muoversi rapidamente e PRENDERE LA COSA molto sul serio."
Nel frattempo, la Banca centrale europea DECIDERA' SULLA POLITICA MONETARIA al termine della riunione di due giorni, seguita da una conferenza stampa con la presidente Christine Lagarde. La sterlina è salita mercoledì dopo che l'accordo sulla Brexit del Primo Ministro britannico Boris Johnson ha eliminato il suo ultimo ostacolo in Parlamento.
IL petrolio ha subito un calo dalla sua chiusura più bassa in sette settimane a causa delle speculazioni che l'epidemia di coronavirus cinese potrebbe intaccare la domanda mentre il mercato affronta un eccesso di approvvigionamento di greggio globale.
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usdcad short triangolo discendenteIl prezzo ha rotto la linea di tendenza .... all'interno di questo triangolo discendente le ultime candele ci danno dei segnali a ribasso come l'RSI in zona ipercomprato punta in giù,1 operazione da fare con trailing stop eventuale breakout del triangolo fare attenzione semx al Risk Managment ci sono delle aree di prezzo di supporto dove il prezzo potrebbe rimbalzare
GBP/CAD in attesa della resistenza D1In questi giorni la Sterlina Britannica è riuscita a prendere forza su pochi cross, uno di questi è il dollaro Canadese. La situazione attuale analiticamente parlando è composta da diversi punti di resistenza statica posizionati in zona 1.7650 - 1.7700. La mancata rottura di questi livelli, potrebbe genere un movimento ribassista fin zona 1.7350 - 1.7200. Questa sera verrà rilasciato il dato del Ivey Purchasing Manager (PMI), dollaro Canadese, quindi molta attenzione alla volatilità. Punti di supporto sono posizionati in zona 1.7550 - 1.7450 - 1.7370. La rottura dei primi livelli farà cambiare visione al grafico Dayli. Aggiornamenti nelle prossime ore.
#INTEL, puntare al 5G porterà di nuovo il mercato al rialzo ?INTEL, uno dei leader del mercato tecnologico americano ha subito un ribasso di quasi 8 punti nell'arco di un mese (Giugno), portando il prezzo in un area di supporto molto importante intorno ai 49.00 punti circa, infatti le notizie a carico di questo titolo non sono state affatto favorevoli per il mese appena passato infatti l'azienda sta cercando di riprendere punti proprio nei primi giorni di luglio, infatti il 27 Giugno INTEl ha rilasciato una notizia scottante sul supporto da parte loro per la modernizzazione della rete mobile diminuendo la latenza e rendere la connettività ancora più veloce.
Come possiamo vedere dal grafico, proprio dal 28 Giugno il mercato ha dato i primi segnali di ripresa (dopo la notizia rilasciata dai manager di INTEL) e come se non bastasse ha sostenere la ripresa del prezzo si trova anche un supporto molto importante al livello di 49.00 dove il prezzo ha "rimbalzato" e dato i primi segnali di ripresa.
Statisticamente il mercato ha il vantaggio per una ripresa LONG, almeno per la settimana in arrivo, infatti inserirò un ordine pendente ad apertura mercato con target a 51.60 dove si trova la prima resistenza interessante.
Staremo a vedere proprio nei prossimi giorni, per ora la mia idea è #intellong.
Perchè EURUSD è Sceso?Il 12 Giugno avevo analizzato, sia dal punto di vista Tecnico che Quantitativo, il Futuro movimento di EURUSD.
L' Analisi Tecnica diceva che era rimasto "incastrato" sotto il 76,4% di Fibo utilizzato in maniera dinamica e, se non fosse riuscito a confermare Rottura del livello tondo in area 1,18 (con chiusura superiore) sarebbe, molto probabilmente, sceso.
Come ha fatto praticamente.
L' Analisi Quantitativa concordava con questa tesi e, dopo essere salito dello 0,60% circa a Giugno, e dopo aver raggiunto e superato il livello target in relazione alla chiusura di Maggio, mi aspettavo che ritornasse almeno in area 1,17 per poi, a Luglio, risalire della stessa percentuale ( 0,60%, come mediamente ha fatto negli ultimi 10 anni) e raggiungere nuovamente area 1,1750 circa.
Tutto questo si è materializzato (ed ancora con più veemenza) proprio Giovedì pomeriggio con l'Intervento di Draghi che ha palesato tutte le sue intenzioni.
Ma perchè l'Euro è sceso in dinamica assoluta di quasi 3 figure?
Te lo dico con le parole di Salman Ahmed, Chief Investment Strategist di Lombard Odier Investment Managers, che ho recentemente letto in una sua intervista e che sono quelle che, più di tutte, racchiudono il vero significato di ciò che è successo.
“Draghi, nonostante abbia preannunciato la fine del Quantitative Easing (QE) entro dicembre 2018 (dopo un ulteriore tapering da settembre in poi), è riuscito a fornire un messaggio decisamente accomodante sull’outlook della politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE).
La forward guidance sui tassi di interesse è stata rafforzata – con il caveat della promessa sull’assenza di un ulteriore rialzo dei tassi almeno fino all’estate 2019 – e con le promesse di un “prolungato periodo” di reinvestimenti.
Inoltre, il commento odierno di Draghi – secondo il quale il Consiglio Direttivo può adeguare tutti i suoi strumenti politici qualora necessario – ha dato l’impressione di nascondere un ulteriore messaggio, quello del “qualunque cosa serva.
Durante questo ciclo di politica monetaria, nonostante abbia incontrato una forte opposizione da parte della Bundesbank e dei suoi alleati, la BCE, sotto la guida di Draghi, è riuscita ad adottare una politica di maggior supporto monetario.
Oggi sembra che ci sia un altro bilanciamento con risultati accomodanti, visto che Draghi ha utilizzato sapientemente la conferenza stampa per adottare, sia a parole che con le azioni, un atteggiamento meno aggressivo.
Continuiamo a stimare che non ci saranno rialzi dei tassi di interesse fino al quarto trimestre del 2019 e pensiamo che la BCE rimarrà in sintonia con i sorprendenti dati negativi, soprattutto perché stanno emergendo dei rischi commerciali e altri legati alla situazione italiana.
La soglia necessaria per vedere un cambiamento della decisone in merito al QE è molto elevata ma la BCE conserva una flessibilità sufficiente per mantenere una politica economica accomodante nell’Eurozona, nonostante la fine del programma di QE.
E’ probabile che queste condizioni possano far arretrare l’euro da qui in poi, poiché i differenziali di interesse rispetto agli Stati Uniti potrebbero aumentare ulteriormente.
Inoltre, l’atteggiamento ancora abbastanza accomodante della BCE dovrebbe aiutare ulteriormente gli asset di rischio europei che hanno visto aumentare i propri premi di rischio a seguito degli sviluppi in Italia.
Quindi, la liquidità a livello globale si sta muovendo verso una posizione più restrittiva, ma la BCE sta svolgendo il suo ruolo nel cercare di garantire che la fine del QE avvenga in maniera graduale e ancorata”.
EURAUD - Tracciato TestaSpalle RibassistaBuongiorno traders,
E' tornato il mio testa spalle! Yeeee.
Devo ringraziare Alberto per la segnalazione di questa coppia, molto poco interessante sul Daily, ma questo non deve fermarci, e, scendendo su timeframe minori, quali, in questo caso, H4, troviamo un'ottima opportunità d'entrata.
Eccolo, il mio testa spalle . Chi sa come funziona mi seguirà alla grande, chi è un scettico un po' meno, ma potete vedere i risultati sulle mie analisi passate.
Come vedete ho già inserito l' ordine di vendita , come target uso la Neckline , e come stop qualche pips sopra la spalla sinistra .
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate :-)
Ricordatevi di dare un'occhiata al nuovissimo corso sul piano di trading, money managment e psicologia , che vi regala 5 capitoli gratuiti . Trovate anche la nostra formazione completa , dove troverete un i ntero percorso formativo da seguire, che vi porta dalle basi di Ichimoku alla nostra operatività!
Dazi e inflazione stoppano i risultati settimanali del mercato.I timori per dazi e inflazione compromettono i risultati settimanali del mercato.
di Marco Bernasconi 10 Febbraio 2025.
A Wall Street si dice:
"La diversificazione è una protezione contro l'ignoranza. Non ha senso fare molte cose se non sai cosa stai facendo."
— Warren Buffett
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La mia opinione e il mio punto sul mercato oggi
Negli ultimi giorni, i due fattori che stanno davvero destabilizzando il mercato sono i dazi e l'inflazione... e venerdì ne abbiamo avuto un assaggio di entrambi, con il risultato di un calo generale delle azioni nella settimana.
• Il NASDAQ è crollato dell'1,36% (circa 268 punti) chiudendo a 19.523, registrando una perdita settimanale di circa 0,5%.
• Il Dow Jones è sceso dello 0,99% (circa 444 punti) chiudendo a 44.303,40.
• L'S&P 500 ha perso lo 0,95%, chiudendo a 6.025,99, con cali settimanali rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2%.
Fino alla sessione odierna, tutti e tre gli indici erano in territorio positivo per la settimana.
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I dazi come fonte di incertezza
Le azioni sono state penalizzate lunedì 3, quando l'ex presidente Donald Trump ha rilanciato i piani per nuovi dazi su Canada, Messico e Cina (sebbene l’applicazione sia stata posticipata di un mese per i primi due Paesi).
Inoltre, venerdì si è diffusa la notizia che il presidente intende introdurre dazi reciproci sui partner commerciali degli Stati Uniti. Come spesso accade, gli investitori si interrogano su quanto questi dazi siano definitivi o se siano semplicemente strumenti di negoziazione.
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L'inflazione spaventa gli investitori
Un'altra fonte di tensione è arrivata dai dati dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, che ha riportato:
• Un aumento delle aspettative di inflazione a un anno al 4,3%, con un balzo dell’1% rispetto alle previsioni, segnando il valore più alto da novembre 2023.
• Un valore della fiducia dei consumatori a 67,8 per febbraio, inferiore alle aspettative.
Questo non è un buon segnale, ma è possibile che i timori legati ai dazi abbiano influenzato questi numeri. In ogni caso, il mercato ha reagito negativamente, innescando vendite dopo la pubblicazione di questi dati.
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Il rapporto sulle buste paga passa in secondo piano
L’attenzione su dazi e inflazione ha oscurato il rapporto sui posti di lavoro non agricoli, che tutti ritenevano sarebbe stata la notizia principale della giornata.
• L’economia ha aggiunto 143.000 posti di lavoro lo scorso mese, ben al di sotto delle aspettative di circa 170.000,
• Calo netto rispetto ai 256.000 del mese precedente.
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Amazon in calo, il focus si sposta su NVIDIA
Le azioni di Amazon (AMZN) sono scese del 4% venerdì, a causa delle deludenti previsioni sui ricavi del primo trimestre, nonostante la società abbia superato le aspettative sia sugli utili netti che sui ricavi complessivi.
Per il momento, gli occhi del mercato restano puntati sui risultati dei Mag 7 (le sette big tech del mercato), in particolare su NVIDIA (NVDA), che pubblicherà i suoi risultati il 26 febbraio.
Negli ultimi tempi, l’attenzione si è concentrata sui risultati finanziari di queste grandi aziende, che molti investitori hanno trovato deludenti. Tuttavia, questa visione negativa sembra essere più legata ai loro enormi budget di spesa in conto capitale per l'intelligenza artificiale, piuttosto che a una reale debolezza della loro redditività, che resta enorme e sostenibile nel tempo.
________________________________________
Uno scenario positivo nel lungo termine
Come abbiamo evidenziato più volte, il quadro generale degli utili rimane solido e rassicurante. Il tono e la sostanza dei commenti del management contribuiscono a rafforzare la fiducia nelle attuali aspettative di mercato per una significativa crescita nel 2025 e oltre.
________________________________________
Cosa aspettarsi nella prossima settimana?
Tra le principali aziende che pubblicheranno i risultati questa settimana ci sono:
• McDonald’s (MCD)
• Deere (DE)
• Coca-Cola (KO)
• Shopify (SHOP)
• Lyft (LYFT)
• DoorDash (DASH)
Inoltre, saranno rilasciati importanti dati macroeconomici:
• Mercoledì: Indice dei prezzi al consumo (CPI)
• Giovedì: Indice dei prezzi alla produzione (PPI)
• Venerdì: Vendite al dettaglio
Tuttavia, sembra che il mercato stia prendendo spunto principalmente dalle discussioni sui dazi, che continuano a rappresentare un'incertezza indesiderata per il futuro.
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Fai il Primo Passo Verso un Futuro Finanziario più Solido
Con una strategia mirata e la giusta mentalità, puoi sfruttare questo periodo per costruire un portafoglio vincente.
Unisciti a noi e inizia a investire con intelligenza, approfittando dei prezzi bassi e delle opportunità che il mercato offre in questo momento di panico.
________________________________________
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori.
° Oggi propongo alla vostra attenzione: First Busey (BUSE)
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di Marco Bernasconi 10 Febbraio 2025.
A Wall Street si dice:
"La diversificazione è una protezione contro l'ignoranza. Non ha senso fare molte cose se non sai cosa stai facendo."
— Warren Buffett
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La mia opinione e il mio punto sul mercato oggi
Negli ultimi giorni, i due fattori che stanno davvero destabilizzando il mercato sono i dazi e l'inflazione... e venerdì ne abbiamo avuto un assaggio di entrambi, con il risultato di un calo generale delle azioni nella settimana.
• Il NASDAQ è crollato dell'1,36% (circa 268 punti) chiudendo a 19.523, registrando una perdita settimanale di circa 0,5%.
• Il Dow Jones è sceso dello 0,99% (circa 444 punti) chiudendo a 44.303,40.
• L'S&P 500 ha perso lo 0,95%, chiudendo a 6.025,99, con cali settimanali rispettivamente dello 0,5% e dello 0,2%.
Fino alla sessione odierna, tutti e tre gli indici erano in territorio positivo per la settimana.
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I dazi come fonte di incertezza
Le azioni sono state penalizzate lunedì 3, quando l'ex presidente Donald Trump ha rilanciato i piani per nuovi dazi su Canada, Messico e Cina (sebbene l’applicazione sia stata posticipata di un mese per i primi due Paesi).
Inoltre, venerdì si è diffusa la notizia che il presidente intende introdurre dazi reciproci sui partner commerciali degli Stati Uniti. Come spesso accade, gli investitori si interrogano su quanto questi dazi siano definitivi o se siano semplicemente strumenti di negoziazione.
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L'inflazione spaventa gli investitori
Un'altra fonte di tensione è arrivata dai dati dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, che ha riportato:
• Un aumento delle aspettative di inflazione a un anno al 4,3%, con un balzo dell’1% rispetto alle previsioni, segnando il valore più alto da novembre 2023.
• Un valore della fiducia dei consumatori a 67,8 per febbraio, inferiore alle aspettative.
Questo non è un buon segnale, ma è possibile che i timori legati ai dazi abbiano influenzato questi numeri. In ogni caso, il mercato ha reagito negativamente, innescando vendite dopo la pubblicazione di questi dati.
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Il rapporto sulle buste paga passa in secondo piano
L’attenzione su dazi e inflazione ha oscurato il rapporto sui posti di lavoro non agricoli, che tutti ritenevano sarebbe stata la notizia principale della giornata.
• L’economia ha aggiunto 143.000 posti di lavoro lo scorso mese, ben al di sotto delle aspettative di circa 170.000,
• Calo netto rispetto ai 256.000 del mese precedente.
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Amazon in calo, il focus si sposta su NVIDIA
Le azioni di Amazon (AMZN) sono scese del 4% venerdì, a causa delle deludenti previsioni sui ricavi del primo trimestre, nonostante la società abbia superato le aspettative sia sugli utili netti che sui ricavi complessivi.
Per il momento, gli occhi del mercato restano puntati sui risultati dei Mag 7 (le sette big tech del mercato), in particolare su NVIDIA (NVDA), che pubblicherà i suoi risultati il 26 febbraio.
Negli ultimi tempi, l’attenzione si è concentrata sui risultati finanziari di queste grandi aziende, che molti investitori hanno trovato deludenti. Tuttavia, questa visione negativa sembra essere più legata ai loro enormi budget di spesa in conto capitale per l'intelligenza artificiale, piuttosto che a una reale debolezza della loro redditività, che resta enorme e sostenibile nel tempo.
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Uno scenario positivo nel lungo termine
Come abbiamo evidenziato più volte, il quadro generale degli utili rimane solido e rassicurante. Il tono e la sostanza dei commenti del management contribuiscono a rafforzare la fiducia nelle attuali aspettative di mercato per una significativa crescita nel 2025 e oltre.
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Cosa aspettarsi nella prossima settimana?
Tra le principali aziende che pubblicheranno i risultati questa settimana ci sono:
• McDonald’s (MCD)
• Deere (DE)
• Coca-Cola (KO)
• Shopify (SHOP)
• Lyft (LYFT)
• DoorDash (DASH)
Inoltre, saranno rilasciati importanti dati macroeconomici:
• Mercoledì: Indice dei prezzi al consumo (CPI)
• Giovedì: Indice dei prezzi alla produzione (PPI)
• Venerdì: Vendite al dettaglio
Tuttavia, sembra che il mercato stia prendendo spunto principalmente dalle discussioni sui dazi, che continuano a rappresentare un'incertezza indesiderata per il futuro.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
INTESA SANPAOLO ( ISP ), Strategia rialzista di lungo periodoINTESA SANPAOLO ( ISP ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Intesa Sanpaolo S.p.A. ha sede a Torino, Italia. Intesa Sanpaolo S.p.A. fornisce vari prodotti e servizi finanziari principalmente in Italia. Opera attraverso sei segmenti: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, Banche internazionali, Asset Management, Private Banking e Assicurazioni. L'azienda offre prodotti di prestito e deposito; servizi di corporate, investment banking e public finance; servizi di credito industriale, factoring e leasing; soluzioni di asset management; prodotti assicurativi vita e non vita; servizi di bancassicurazione, fondi pensione e servizi fiduciari. Fornisce inoltre servizi di credito al consumo e moneta elettronica, gestione patrimoniale e private banking. L'azienda serve privati, piccole e medie imprese, organizzazioni no-profit, aziende e istituzioni finanziarie, pubblica amministrazione, clienti privati e high net worth individuals, clientela istituzionale e altri clienti.
DATI: 16/ 01 /2023
Prezzo = 2.2810 Euro
Capitalizzazione = 43,329B
Beta (5 anni mensile) = 1,41
Rapporto PE ( ttm ) = 12,63
EPS ( ttm ) = 0,1800
Target Price Intesa Sanpaolo di lungo periodo:
1° Target Price: 2.927 Euro
2° Target Price: 3.569 Euro
3° Target Price: 4.211 Euro
4° Target Price: 5.1255 Euro
5° Target Price: 6.276 Euro
Discesa post dato per Euro-DollaroBuongiorno, venerdì appuntamento importante alle 14,30, NFP basso e disoccupazione che scende ancora, quindi dato contrastato; morale della favola, prima scatto in alto ai massimi giornalieri, poi violenta discesa a chiudere sui minimi settimanali.
Iniziamo con il dire che è stata una settimana decisamente particolare, certamente influenzata dall'apertura di lunedì mattina in forte gap down in seguito alla decisioni sui dazi di Trump di venerdì scorso, è seguita una settimana di recupero fino a chiudere totalmente il gap ed arrivare sino ad area 1,045, livello che ha ben tenuto, poi sono partite le vendite nella giornata di Venerdì.
La dashboard mi mostra coerentemente alla tendenza di questo venerdì un Euro debole su tutti i timeframe mentre al contrario il Dollaro è forte su tutti, eccezion fatta per il giornaliero.
Riguardo i livelli operativi cui tenere attenzione abbiamo sopra 1,04 ed 1,045 che già ben hanno fatto il loro lavoro questa settimana, come supporti invece 1,028 già menzionato giovedì (linea verde) e l'ultimo area 1,02/1,018 che rappresenta l'area dei minimi di periodo, zona certamente non semplice da superare al primo tentativo.
Cosa mi aspetto da questo Lunedì? La discesa sembra ben avviata quindi per mio protocollo se avessi posizioni short in portafoglio imposterei 1,028 come target dove liquidare parte della mia posizione, l'altra parte la terrei in caso di discesa fino ai minimi ad 1,02; al contrario se fossi flat potrei valutare un ingresso short in caso di test (meglio intorno ad orario apertura europea) di zona 1,035, per un approdo verso i target indicati e con le stesse modalità di money management.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.01.2025Wall Street consolida recenti progressi, grazie a vendite retail e jobless claims.
Buone trimestrali di banche Usa: bene capital markets&asset management.
Prosegue il calo dei rendimenti dei bond in Usa ed Europa
Voglia di tagliare I tassi dalle minute dell’ultima riunione della BCE.
Il 16 gennaio, le Borse europee hanno registrato un ulteriore rialzo, continuando la fase positiva iniziata nei giorni scorsi grazie ai dati sull'inflazione americana e agli utili delle principali banche statunitensi. A Milano, l’indice FtseMib ha superato i 36.000 punti, al massimo da gennaio 2008, per poi ripiegare leggermente al termine della giornata.
La crescita più significativa è stata registrata da Parigi, che ha guadagnato +2,14%. Anche Zurigo (+1,36%) e Londra (+1,10%) hanno chiuso forti: quasi ferma Francoforte, +0,14%.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha mantenuto un buon andamento durante tutta la giornata, supportata dai dati sulle vendite al dettaglio e sui sussidi di disoccupazione, che offrono nuove indicazioni sulla futura politica monetaria della Federal Reserve.
Il settore tecnologico rimane al centro dell’attenzione degli investitori. La trimestrale del gigante taiwanese TSMC, leader nella produzione di chip, ha sorpreso positivamente, con risultati migliori delle aspettative. Tuttavia, si registra anche un forte calo nelle spedizioni di Apple in Cina, che alimenta dubbi sulla crescita nel mercato asiatico.
Nel settore bancario, gli utili di Morgan Stanley e Bank of America hanno battuto le previsioni, confermando la solidità delle principali istituzioni finanziarie Usa. Morgan Stanley ha chiuso il quarto trimestre 2024 con un utile netto di 3,7 miliardi di dollari, un balzo considerevole rispetto ai 1,5 miliardi dell'anno precedente. L’utile netto annuale ha raggiunto 13,4 miliardi, +47% rispetto ai 9,1 miliardi del 2023.
Anche Bank of America ha superato le aspettative con un utile di 6,67 miliardi di dollari nel quarto trimestre. La banca ha registrato un fatturato di 46,97 miliardi di dollari, battendo le previsioni. I ricavi al netto degli interessi passivi sono stati pari a 25,35 miliardi di dollari, ben oltre attese. Le sue azioni sono salite +7% dall'inizio dell’anno, e del +47% mentre negli ultimi 12 mesi.
A livello globale, c'è una crescente convinzione che un taglio dei tassi potrebbe essere una soluzione per contrastare le sfide economiche, come la stagnazione dei consumi e l’aumento delle tensioni geopolitiche. Questo quadro di incertezze macroeconomiche è destinato a influenzare le decisioni delle banche centrali nei mesi a venire.
Nel contesto europeo, le minute dell’ultima riunione (dicembre) del consiglio direttivo dell’ECB, rivelano che alcuni membri sostenevano l’idea di un taglio dei tassi di 50 bps, poichè poteva servire a proteggere l’economia da possibili rallentamenti, agendo cioè come una sorta di “assicurazione” contro i rischi al ribasso per la crescita. In generale, è prevalente la volontà di mantenere una politica accomodante.
Oggi, 17 gennaio, i mercati europei hanno aperto positivamente, in media +0,5%: gli operatori valutano in modo eterogeneo i dati sul PIL cinese, +5,4% nel quarto trimestre, che porta ad una crescita annuale del 5% nel 2024, livello comunque tra i più bassi degli ultimi decenni.
Altri dati macro cinesi, quali produzione industriale di dicembre e vendite al dettaglio, sono risultati superiori alle aspettative, alimentando un moderato ottimismo sulle prospettive economiche.
Nel frattempo, le borse asiatiche hanno chiuso con performance miste, con Tokyo moderatamente negativa, influenzata dal calo di Nintendo, mentre Shanghai e Hong Kong registrano piccoli guadagni.
Nel Regno Unito le vendite al dettaglio hanno mostrato una contrazione dello 0,3% mensile a dicembre, inferiore alle aspettative di aumento dello 0,4%. Tuttavia, su base annua, le vendite sono aumentate del 3,6%, seppur sotto le previsioni di +4,1%.
In Eurozona, gli investitori saranno particolarmente concentrati sui dati definitivi dell’inflazione di dicembre, mentre negli Usa si attendono i dati sulla produzione industriale, le licenze edilizie e i nuovi cantieri residenziali.
Seganli di ripresa nel comparto “crypto”, con Bitcoin che guadagna +1,5% e supera la soglia dei 101.000 dollari: trend positivo anche per Ethereum, Binance Coin e Dogecoin. Gli investitori sembrano ottimisti in vista dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca, sperando in un approccio più favorevole alla regolamentazione delle criptovalute dopo che il Presidente eletto ha promesso di fare della criptovaluta una priorità politica nazionale.
Nel mercato delle materie prime, i prezzi di gas e petrolio sono saliti: il greggio WTI ha raggiunto 82,63 dollari/barile, spinto dalle nuove sanzioni alla Russia e dalla diminuzione delle scorte Usa. Nonostante una leggera flessione odierna, il petrolio si avvia verso la quarta settimana consecutiva di guadagni, +2,4% circa nell’ultima settimana e +10% dall’inizio dell’anno.
Il prezzo dell'oro ha superato 2.700 dollari/oncia, al top da un mese, in trend positivo da inizio anno, +3,3%. Nonostante i segnali di resilienza nell'economia americana, che potrebbero ridurre la pressione sulla FED per un taglio rapido dei tassi, la domanda di oro resta sostenuta da incertezze politiche globali e lieve arretramento del dollaro.
Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono scesi, con il Treasury decennale a 4,61% (da 4,81 di 3 giorni fa), con i future sul Treasury che hanno mostrato un incremento del 1%: in Europa quelli di Bund e BTP sono scesi rispettivamente al 2,54% e al 3,65%.
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NEIROUSDT: Apakah Pasar Siap untuk Breakout?
Halo, trader! Hari ini kita membahas $NEIROUSDT. Grafik menunjukkan tren naik dengan resistensi kunci di 0.0008378 USDT . Harga saat ini berada di 0.0008189 USDT , dan pasar tampaknya siap untuk bergerak. Apakah ini akan menjadi pump atau koreksi?
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🔑 Level Penting:
Support:
0.0008100 USDT — zona di mana pembeli dapat menahan pasar tetap stabil.
0.0007800 USDT — level support tambahan jika terjadi penurunan lebih lanjut.
Resistensi:
0.0008378 USDT — level kritis yang harus ditembus untuk melanjutkan tren naik.
0.0008700 USDT — target untuk mengambil keuntungan setelah breakout.
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🚩 Strategi Trading:
Titik Masuk:
- Pertimbangkan untuk membuka posisi long setelah konfirmasi breakout di atas 0.0008378 USDT dengan volume yang meningkat.
Stop-Loss:
- Tempatkan stop di bawah 0.0008100 USDT untuk meminimalkan risiko.
Take-Profit:
0.0008500 USDT — target pertama untuk mengambil sebagian keuntungan.
0.0008700 USDT — target akhir untuk pergerakan ini.
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📈 Analisis Teknikal:
Tren naik menunjukkan minat beli yang meningkat.
Volume meningkat secara bertahap, mengonfirmasi niat bullish.
Jika harga terkonsolidasi di atas 0.0008378 USDT , ini dapat memicu pergerakan signifikan.
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💡 Kesimpulan:
Pasar NEIROUSDT berada di titik kritis. Apakah pembeli akan tetap mengontrol atau kita akan melihat koreksi? Bagikan pendapat Anda di komentar dan pantau level-level penting!
NIKE: l'outlook del colosso americano in vista delle trimestraliDiamo i numeri
Leader indiscusso nel settore calzature e accessori, Nike si distingue per la sua straordinaria capacità di generare utili e dividendi. Negli ultimi 23 anni , l’azienda ha distribuito dividendi ogni anno, con incrementi costanti rispetto all’esercizio precedente. Il 2024, però, ha rappresentato un anno difficile per Nike in borsa.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Il titolo registra una flessione di circa il 30% da inizio anno , a fronte di un S&P 500 in crescita di oltre il 28% . Secondo gli analisti, i risultati attesi per il prossimo trimestre evidenziano un fatturato di circa $12 miliardi , in calo del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023 , e un utile netto previsto di $977 milioni , in contrazione del 40% . Nonostante queste difficoltà, Nike mantiene una posizione finanziaria solida: la liquidità è aumentata a $8,5 miliardi , rispetto ai $6,2 miliardi registrati l’anno precedente. Alla data di maggio 2024 , l’azienda ha generato $7,42miliardi di flusso di cassa operativo, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è stato anche trainato dall’annuncio di un'estensione di 10 anni dell’accordo con la National Football League (NFL) come fornitore esclusivo di abbigliamento.
Valutazioni
Il rapporto prezzo/utili (P/E) di Nike si attesta ai minimi degli ultimi 10 anni , pari a 22 . È importante sottolineare che questo indicatore, preso isolatamente, non determina la bontà di un investimento. Un P/E elevato rispetto alla media storica generalmente può segnalare una sopravvalutazione del titolo, specialmente se gli utili prospettici sono deboli. Al contrario, potrebbe essere considerato vantaggioso se si prevede una robusta crescita degli utili futuri.
Il Business Model
La trimestrale, attesa per domani 19 dicembre , si preannuncia cruciale sia per il recente calo delle quotazioni sia per il cambio al vertice, con il ritorno di Elliott Hill come CEO .
Hill è chiamato a rilanciare il modello di business, rivedendo in particolare una strategia distributiva che molti analisti ritengono essere la causa principale della performance negativa del titolo. Nike sta affrontando numerosi ostacoli, tra cui il calo della domanda del settore e le fragilità nella catena di approvvigionamento. Dal 2021 , il mercato delle calzature e degli accessori ha subito una contrazione del 36% , influenzato da inflazione e tassi di interesse elevati. La recente politica di Nike di ridurre gli accordi distributivi con i negozi fisici, privilegiando i propri store e le vendite online, non ha portato i risultati sperati, ed oltre ad aver prodotto perdite, accumulato ritardo nella crescita, e nella creazione di ricchezza, ha secondariamente e relativamente rafforzato i suoi competitors. Anche l’avventura nel metaverso, legata all’acquisizione di RTFKT , non ha generato l’impatto desiderato, contribuendo al calo del fatturato.
La strategia di Nike
La perplessità che si legge nei commenti degli analisti è com’e’ possibile che un'azienda leader nel suo settore, con un vantaggio competitivo diffuso sui diretti competitors, possa decidere di effettuare un tale fuori pista? .
La prima decisione dell’L’azienda e stata richiamare Elliott Hill per correggere la rotta, quest’ultimo ora collabora con Bill Ackman , CEO dell’hedge fund Pershing Square Capital Management , noto per la sua capacità di valorizzare aziende in difficoltà Nike ha dovuto far fronte alla crescente concorrenza di marchi più piccoli, sia a livello nazionale che in altri mercati importanti come la Cina , come rimedio si propone una rivisitazione della propria gamma di prodotti per concentrarsi maggiormente su nuovi prodotti e idee. Grazie alla sua capacità di superare i concorrenti nelle spese di marketing e negli investimenti strategici, Nike punta a recuperare terreno, rafforzando la propria posizione competitiva. Il management sta inoltre gestendo attivamente il ciclo di vita dei prodotti, strategia che include sconti e smaltimento delle scorte più vecchie.
Analisi tecnica
Dal mercato delle opzioni emerge un’attesa di volatilità relativamente contenuta dopo la pubblicazione della trimestrale , con una variazione stimata di circa il 7% , In occasione dei precedenti rilasci delle trimestrali quest’anno, visto l'andamento negativo del business, abbiamo assistito ogni volta ad una apertura in gap down dei prezzi. Nonostante il trend ribassista, si osserva un rallentamento della discesa dei prezzi. Questo potrebbe indicare che molte delle negatività sono già scontate? Non vi è nulla di prevedibile ma gli analisti sembrano concordare, ad esempio, su 10 esperti monitorati da seeking Alpha , 9 valutano una posizione di mantenimento del titolo, mentre solo 1 suggerisce la vendita. Inoltre, il numero di hedge fund monitorati da Insider Monkey con partecipazioni in Nike è salito a 75 nel terzo Q3 del 2024 , rispetto ai 66 del trimestre precedente, per un valore complessivo di oltre $ 5,12 miliardi. Dai massimi del 2021 , il titolo ha perso il 60% , una performance significativamente peggiore rispetto al mercato generale e al settore di appartenenza.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Possibili scenari futuri
Qualora si accogliesse l’idea che gran parte delle cattive notizie sia già incorporata nei prezzi attuali, potrebbe essere interessante monitorare la possibile formazione di un Ross Hook .
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Per confermare questa figura tecnica, i prezzi dovranno avvicinarsi al punto 2 entro febbraio 2025 . Al contrario, il mantenimento del trend ribassista potrebbe essere confermato da una permanenza dei prezzi sotto la trendline discendente e dall'assenza di eccessi tecnici sugli oscillatori sugli oscillatori ad esempio, l’ RSI a 14 periodi , dove piuttosto notiamo un comportamento collaborativo nel disegnare la prosecuzione del downtrend. Dopo un calo del 60% dai massimi, una sfilza di notizie negative e di trimestrali deludenti, occorre prestare attenzione ad un eventuale movimento correttivo. Infatti senza considerare ipotesi di inversione del trend anche notizie stabili o meno negative del previsto potrebbero supportarericoperture e accumulazione, creando pressione, almeno sul breve periodo, sui posizionamenti short.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67%% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
PyPal, il dramma dei 1,6 cent che mancano...Il titolo dopo i fasti da pandemia, ha avuto un vero e proprio tracollo riuscendo a passare dai 296$ a 50$ cioè -83% in 2 anni.
Mettiamo da parte i commenti ad una tale performance non insolita tra i tecnologici.
Sottolineo solo la peculiarità in genere dei business tech suscettibili giudizi/previsioni estreme.
Nel caso di PyPal evidentemente durante la pandemia con il titolo alle stelle si pensava forse che la popolazione sulla terra potesse raddoppiare a stretto giro e tutti avrebbero comprato su internet.
Due anni dopo ci si è svegliati col mal di testa post sbronza e da li, con il colorito ceruleo e le borse sotto agli occhi, è cominciato un evidente ciclo di sana ed autocritica accumulazione.
Si osservi il titolo sul mensile e si dia un’occhiata ai volumi.
Ora che si è capito che la popolazione sulla Terra, con molta probabilità dicono gli esperti, difficilmente raddoppierà in 3 mesi ci si ritrova a contare gli spiccioli e ragionare su efficienza e miglioramento del mix dei margini.
Il management sembra cauto sulla guidance ma francamente ritengo molto comodo fare questi ragionamenti col titolo che è crollato e sta cercando di mettere insieme i pezzi.
I dati di Q3 2024 sul 2023 appena pubblicati evidenziano tutti numeri positivi/migliori delle attese e tuttavia, qualche analista ha storto il naso perché i ricavi che, seppur in crescita, sono stati 3,82 miliardi di dollari hanno deluso le aspettative per 3 milioni.
Ora quando un analista storce il naso significa anche che i suoi clienti saranno indotti probabilmente a vendere il titolo.
Risultato, martedì il titolo apre in profondo rosso e spinge fin oltre il –8%.
Il potere di 3 milioni di ricavi in meno, cioè lo 0,3% in meno di quanto atteso, che significa che i 179 milioni di utenti attivi nel trimestre in questione hanno speso ben 1,6 centesimi di dollaro in meno rispetto a quanto atteso!
Detto ciò, che comunque resta pur sempre nel campo dell’opinabile, andiamo al grafico dove, sul settimanale, si può notare come a febbraio di quest’anno per la prima volta dal top della pandemia i prezzi, dopo una progressiva riduzione della pendenza del calo, hanno mostrato un primo minimo crescente.
Questo a mio giudizio nel caso in cui il trend dovesse tornare rialzista potrebbe rivelarsi, guardando indietro tra qualche tempo, la pistola fumante che ci avrà avvisato che il vento cambiava.
I prezzi hanno sfondato con volumi il massimo relativo a 70$ ed ora, con il calo di questa settimana e se la candela dovesse chiudersi verde, avremmo avuto anche una sorta di pull back ed un hammer di continuazione.
In conclusione, il quadro resta costruttivo, i prezzi sono relativamente bassi, le prospettive del business buone a detta del management…due più due fa quattro.
Per me titolo non da tradare a breve ma da accumulare su pattern di prezzo rialzisti.
BITCOIN, presto potremmo rimpiangere questi prezzi Ci sono due modalità di stare nei mercati, ben note a tutti. Tutti significa proprio tutti, anche i meno esperti.
Una prima, anche la più difficile però, è quella di avere una visione di medio e lungo periodo adeguando l'operatività necessaria.
Una seconda, molto più semplice da maneggiare, prevede una operatività di brevissimo periodo/scalping.
Nella modalità di lungo periodo, l'aspetto più difficile non è tanto la costruzione di un piano di azione, ma molto più banalmente la gestione dello stesso.
Ciò che ci sembra semplice prima di operare diventa terribilmente difficile da gestire quando l'operazione è aperta.
In generale questo tipo di operatività dovrebbe garantire un livello di successo, sulla carta, maggiore rispetto alla operatività di breve periodo.
Infatti, se ci fosse una adeguata capacità di gestire una operazione di lungo periodo quando è aperta certamente si commetterebbero meno errori rispetto alla logica che ci guida in un trade di breve respiro.
A mio giudizio, il motivo è da ricercare nella minore cura che si impiega nella individuazione e implementazione di una operazione di breve periodo perché ritenuta meno impegnativa e pericolosa.
Se trasportiamo questi ragionamenti sul grafico del Bitcoin risulta evidente ciò che voglio intendere.
Se si osserva il grafico sul lungo periodo, magari usando il timeframe mensile, risulta palese a tutti che il trend è chiaramente rialzista.
Per chi adottasse una operatività di lungo periodo non dovrebbe risultare difficile costruire una strategia e tradurla in un piano di azione.
E però, una tale attività ci chiama ad una logorante attività di capitano sulla nave che governiamo continuamente sbattuta dalle onde e sferzata dai venti di tempesta stabilmente presenti sul mare delle notizie e dei movimenti dei prezzi giornalieri.
All'interno del chiaro trend rialzista di lungo periodo, il più recente movimento dei prezzi ha assunto una forma che ci richiama al pattern di una flag.
A prescindere dal nome che vogliamo dare al movimento, rinunciando ai tecnicismi dell'analisi tecnica ma attingendo unicamente alle conoscenze e al buon senso che magari abbiamo accumulato in anni di esperienza, possiamo catalogare questo come una pausa.
E cosa c'è dopo una pausa?
Il termine stesso di pausa presuppone che vi sia stato qualcosa in corso per cui adesso è in pausa e che magari, se la pausa non è infinita ed allora non sarebbe una pausa, torna nuovamente a succedere qualcosa.
Più dura la pausa e più cresce l'attesa per capire cosa succede quando finisce.
Mettendo insieme analisi fondamentale (molto difficile da costruire) e analisi tecnica lo scenario più probabile rimane a mio giudizio, al netto di episodi di volatilità più o meno ampia che può legittimamente presentarsi, rimane quello rialzista.
Ovviamente è la mia personale ottica e non vuole essere una sentenza tantomeno un suggerimento operativo. Ovviamente ognuno decide per sé.
Se si fosse convinti dello scenario su esposto, non si andrebbe in cerca di trade all'interno della pausa/flag dove troviamo un formicaio di operatori stressati e sferzati dalla necessaria gestione quotidiana delle news e del movimento dei prezzi.
Piuttosto aspetterei che la pausa finisse per cercare di intercettare, grazie ad un piano di azione già pronto che avrei dovuto mettere a punto in queste lunghe settimane in cui tendenzialmente mi sono girato i pollici, un nuovo movimento direzionale.
Un'eventuale violazione al rialzo della flag richiede ovviamente la capacità di gestire un potenziale ribasso dei prezzi fino ad oltre il minimo del movimento correttivo in atto.
Su time frame alto bisogna ben dosare i livelli di stop loss.
Se si adotta una strategia che prevede di investire in crypto in generale quella frazione di patrimonio per cui qualunque cosa succede non sarà una tragedia, non risulterà difficile individuare la giusta regola di money management.
Tornando alla struttura tecnica di Bitcoin, assodato il contesto chiaramente long di lungo termine e avendo a mente la flag ben si capisce il titolo proposto per la mia analisi.
Nell'ipotesi che fossimo di fronte a una flag, in caso di breakout, potremmo approdare in target 185k.
Se invece rifiutiamo l'ipotesi della flag salviamo almeno il semplice movimento di accumulazione in corso che in caso di breakout al rialzo ci porterebbe in area 90k.
In entrambi i casi diremmo bay bay a questi prezzi.
Nel caso invece di breakout al ribasso, tutto si gioca sulla capacità di sopportare il drawdown.
Quelli che ci riusciranno avranno una nuova straordinaria possibilità di ingresso long.
Chi invece sarà uscito o sarà stato spazzato via da una sbagliata e catastrofica gestione del rischio difficilmente avrà il coraggio di rientrare al momento giusto.
Parafrasando qualcuno di molto noto, è una questione di scelta di campo: ognuno scelga il proprio e chi stia nel migliore dei modi.