AMAZON STUPISCE CON LA TRIMESTRALE...FUTURES USA ORA NEGATIVI 👎SICURAMENTE IN UN MERCATO CON UN SENTIMENT DIVERSO, CON LE TRIMESTRALI SUPER DI APPLE, TESLA, AMAZON AVREMMO AVUTO DEI SUPER RIALZI...
MA NON E' COSì IL MERCATO REAGISCE CON UN PICCOLO SUSSULTO E POI IL TIMORE RIENTRA AD AGGREDIRE LA MENTE DEGLI OPERATORI...
IN QUESTO MOMENTO DOVE L'ITALIA PER PRIMA FRA I PAESI MEMBRI DELLA UE CHIUDE I VOLI E QUINDI DI FATTO I COMMERCI CON LA CINA LA PAURA CHE IL 20% DEL PIL MONDIALE SI FERMI COMINCIA A FARSI GRANDE ... E SI SA QUANDO LA PAURA ARRIVA I MERCATI SCAPPANO....
ORA SOLO LA NOTIZIA DI UN VACCINO POTREBBE CAMBIARE L'ESITO DELLE PROSSIME SETTIMANE
SE ARRIVERA' SARA' UNA BELLISSIMA NOTIZIA
MA IN ATTESA DI QUESTA NOTIZIA I MERCATI SI PROTEGGERANNO, CI SARANNO SUSSULTI MA LA DIREZIONE SEGNATA SARA' QUESTA
It is an International Emergency
“A public health emergency of international concern”. Sono state queste le parole usate dalla World Health Organization nel definire il caso “coronavirus”.
Il fatto che si siano riscontrati diversi casi al di fuori dell’epicentro di Wuhan fa ritenere ormai internazionale il rischio contagio.
Tuttavia, pur se la situazione continua ad aggravarsi (8000 i casi infetti e 212 le morti), per cio’ che riguarda i mercati finanziari, l’esito della riunione del WHO e’ stato positivo. Per il momento non sono state disposte misure restrittive alla circolazione di merci e persone. Questo ha consentito al petrolio di rimbalzare a 53.19 USD al barile e ai mercati azionari USA di rimbalzare prima della chiusura. Questo e’ cio’ che al momento conta. Il rischio di un grave rallentamento economico legato all’adozione di misure restrittive ha pesato tantissimo sul petrolio che in questi giorni ha scontato un forte rallentamento della domanda di energia e di carburante da parte dei mezzi di trasporto. Contestualmente i mercati azionari sono saliti per prezzare un minor rischio legato all’evento. Ovviamente la situazione e’ ancora piuttosto incerta e non e’ detto che misure restrittive possano essere adottate nei prossimi giorni in caso di ulteriore diffusione del virus. Al momento tale rischio e’ venuto meno.
Ne deriva che nella giornata odierna potremmo assistere ad acquisti da ricoperture su molti dei titoli del settore oil e oils services tra cui anche ENI e Tenaris. Entrambi i titoli sono particolarmente penalizzati da inizio anno. Suggeriamo di continuare a monitorare attentamente la dinamica del prezzo del petrolio che in questa fase di mercato funge da barometro dei rischi macro connessi alla diffusione del coronavirus.
Altro tema del giorno e’ la trimestrale di Amazon. La societa’ capitanata da Jeff Besos ha stupito al rialzo le attese degli analisti registrando una performance a doppia cifra sul mercato AH. Le vendite sono salite del 21% nel quarto trimestre del 2019 a 87.4 miliardi di USD. I profitti per azione sono saliti a 6.47 USD ben oltre i 4.11 USD per azione “previsti” dalla Street.
Motivo principale di tali ottimi risultati e’ legato all’aumento vertiginoso dei sottoscrittori del servizio Amazon Prime, passati da 100 milioni di 2 anni fa a 150 milioni a fine 2019. Tali clienti “prime” possono beneficiare della consegna degli acquisti il giorno dopo l’acquisto on line oltre ad altri benefit compresi nel pacchetto. L’aumento degli utenti prime offre diversi vantaggi. In primo luogo, fidelizza moltissimo la clientela che una volta pagata una fee annuale per ottenere determinati servizi tende a convogliare sempre piu’ su Amazon gli acquisti online. In secondo luogo, per Amazon, l’aumento degli utenti prime consente di ammortizzare le ingenti spese legate all’offerta del servizio di “immediate delivery”, spese che avevano pesato non poco sui conti societari e che iniziavano a preoccupare alcuni analisti. In terzo luogo, l’aumento degli utenti Prime consente ad Amazon di difendersi “ad armi pari” dalla concorrente Walmart famosa in USA per la consegna a T0.
Ma il business di Amazon non e’ andato bene solo nella divisione online ma anche nella divisione Cloud Business in cui sappiamo che la guerra e’ a tre: Amazon, Microsoft e Google. Nel corso degli ultimi mesi lo sforzo condotto da Amazon per fronteggiare la concorrenza degli altri due colossi e’ stato ingente. La societa’ ha continuato ad investire in nuovi data centres e ha assunto nuovi ingegneri. Notevole anche lo sforzo per l’apertura verso nuovi mercati quali India e Brasile. In sintesi, Amazon nella trimestrale pubblicata ieri sera ha dissipato molti dei dubbi che avevano gli analisti e ha dato un messaggio molto rassicurante. Questo il driver del +10% registrato sul mercato AH nella serata di ieri.
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IL MERCATO E' ULTRA-ESPOSTO IN AZIONI QUESTO E' MOLTO PERICOLOSOHO TROVATO SUPER INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO CHE VI RIPORTO FEDELMENTE:
Dicevo, che il mercato e’ overcrowded, cioe’ sono tutti sovra esposti.
Ce lo dice chiaramente un report di Deutche Bank che mostra chiaramente che solo nel 4% dei casi statistici della storia il posizionamento in azioni e’ stato piu’ estremo di quello attuale.
Detto diversamente, il mercato e’ ultra-esposto sulle azioni rispetto alle altre asset class.
L’analisi di Deutsche Bank pone anche in evidenza che ad essere maggiormente esposte sono le strategie sistematiche, cioe’ le strategie che seguono il volere delle macchine.
Sono loro a spingere sempre piu’ i mercati al rialzo, sono loro quelle che comprano sempre di piu’.
E cosi’, in tale contesto, caratterizzato dalla supremazia delle macchine sull’uomo, indicatori come il “bullish sentiment” non assumono piu’ lo stesso significato e non hanno piu’ lo stesso impatto.
Storicamente, quando in base ai sondaggi si riscontrava un elevata bullishsness tra gli operatori, i rischi di storno erano elevati.
Viceversa, essi erano bassi quando la bullishness non raggiungeva livelli di picco.
Ai giorni d’oggi, data l’elevata presenza di macchine e di algoritmi possiamo trovarci di fronte ad un mercato a rischio storno pur in presenza di un indicatore di bullishness a livello intermedio proprio perche’ ad essere ultra bullish non sono piu’ le persone, ma le macchine.
Abbiamo sopra evidenziato che il mercato azionario USA non e’ solamente ultra-esposto alle azioni ma anche ultra concentrato. Le statistiche sono allarmanti.
La performance dello S&P500 e’ di fatto in mano ad una manciata di titoli. Il 18% della market cap dello S&P500, e’ rappresentata da 5 titoli. Vale a dire l’1% dell’indice spiega la performance del 18% dello stesso. E’ una pazzia. Cio’ fa si che se vuoi essere “lungo USA” DEVI per forza comprare i 5 titoli piu’ capitalizzati. Non puoi decidere di non farlo. E viceversa. Se vuoi uscire dall’esposizione al mercato USA, devi vendere questi cinque titoli. Stesso ragionamento si puo’ fare per gli altri titoli che pesano molto sull’indice in questione.
Ed eccoli qua i “big five” dello S&P500 tratti da un articolo della CNBC di questa mattina.
Tra questi, Apple e Microsoft spiegano, da soli, il 15% del rialzo dello S&P500 nel 2019. Il 15%!
Stesso pattern vale per il Russel 1000 in cui le prime 10 societa’ pesano per il 21% della market cap dell’indice.
Dalle statistiche evidenziate possiamo riassumere che:
1) Il mercato e’ ultra esposto in azioni
2) Il mercato e’ dominato dalle macchine e dalle strategie sistematiche
3) Le strategie sistematiche comprano “sistematicamente” sempre gli stessi titoli.
4) L’uso sempre piu’ diffuso degli ETF fa si che i titoli che pesano di piu’ siano quelli ad essere piu’ comprati e tendano a sovraperformare il mercato, portando le strategie sistematiche ad acquistare sempre piu’ questi titoli proprio perche’ leader in performance!
A questo punto dobbiamo chiederci che cosa ferma questo meccanismo infernale.
In questo ci e’ di aiuto un analisi di Goldman Sachs che dimostra che sono le relazioni statistiche a muovere i mercati, a far scattare il segnale SELL per le macchine.
Dimentichiamoci quindi gli indicatori di bullishness guidati dal sentiment degli operatori e cerchiamo di capire cosa “guardano” le macchine.
Ebbene, sono i movimenti “repentini” e statisticamente significanti che fanno scattare i segnali SELL. Tra questi, quello piu’ importante al momento e’ un aumento repentino e ampio dei tassi di interesse. Usando termini statistici, a far spingere il pulsante SELL agli algoritmi e’ un aumento di oltre due standard deviation dei tassi di interesse dei Treasury a 10 anni.
Attualmente due standard deviation sono pari a 34 bps, pochissimo.
E allora dobbiamo chiederci quando un tale evento possa accadere. Potremmo assistere ad un aumento repentino dei tassi della curva USA in un contesto in cui il mercato inizi a scontare un importante ripresa macro ed un irripidimento della curva dei rendimenti. Si verificherebbe quindi un paradosso che porterebbe i mercati azionari a scendere proprio perche’ si sconta una ripresa macro. Ma ormai si sa… quando a ragionare sono le macchine, noi siamo solo passivi spettatori.
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Doppio massimo + breakout. Nuovo impulso ribassista??Salve. Oggi sul grafico di Microsoft dopo un impulso ribassista che il prezzo ha fatto, il prezzo ha ritracciato un po' arrivando nella zona compresa tra i livelli 61.8-78.6 di Fibonacci. Sul grafico possiamo vedere inoltre un doppio massimo che potrebbe essere rotto oggi, accompagnato da una rottura del supporto dinamico usato fino ad adesso. Di conseguenza la mia visione è short nel breve periodo. Non escludo che questo possa essere un nuovo impulso ribassista, che potrebbe andare a rompere anche il precedente minimo.
Sul grafico sono indicati anche stop loss e take profit
Buon Trading a tutti ;)
Benchmark= Microsoft non è un buon segnale ...Anno di purgatorio il 2019 !
- i ribassisti fanno già vedere i muscoli, nel clima di incertezza generale
- i dati fondamentali snocciolati negli ultimi gg. in merito allo stato di salute sull'economia Americana ad oggi Tuttavia raccontano di un paese ancora in crescita !
Riflessione = Eppure sia il comparto tecnologico sia quello dei chip non danno adito a fraintendimenti il Mercato sta scommettendo tutto al Ribasso!
Vedremo ...
Blockchain? No grazie, il Tangle è meglioIOTA , una delle primissime criptovalute capace di essere trasferita con una fee pari a ZERO. La possibilità di cancellare i costi di commercio di questa moneta deriva dalla sua struttura. Infatti NON è minabile in quanto tutti i token sono già stati distribuiti e soprattutto NON si basa sulla tecnologia Blockchain che sappiamo in questo settore fare un po' da padrona. Infatti per effettuare ogni transazione, è necessario convalidarne altre due, quindi tecnicamente tutti gli utenti sono essi stessi miners che effettuano operazioni simili al mining ogni talvolta che richiedono nuove transazioni.
Questo la rende una delle monete più decentralizzabili al mondo.
Attualmente collabora con Ubuntu Microsoft e altre importanti aziende. Stanno sviluppando modelli di microstransazioni per il mercato delle telecomunicazioni, infatti è una criptovaluta che troverà sicuramente spazio nell'IoT (Internet of Things) ovvero Internet collegato ad oggetti che utilizziamo tutti i giorni. L'esempio più stupido ma che può rendere bene il concetto potrebbe essere di avere lavatrici che si collegano ad internet e ci permettono di acquistare il detersivo quando ne percepisce una mancanza.
Sicuramente esisteranno funzioni molto più utili ed intelligenti ahaha
Tu conoscevi questa crypto? Cosa ne pensi di questo progetto?
IOTA la crypto del 3o millenio | decisione sull'holding.IOTA, la cryptovaluta del 3o millenio. Questo perchè è la moneta dell' IoT (internet of things - internet delle cose) ovvero internet rapportato ad oggetti della vita reale. Esempio sono tutti quelli oggetti che si stanno dotando sempre più di Intelligenza Artificiale e che quindi non sono più passivi, ma diventano attivi e reagiscano all'ambiente e alle condizioni (una sveglia che può variare l'orario di allarme in base al traffico mattutino, una stampante che vi acquista le cartucce automaticamente quando sta per finire le scorte, ecc ecc).
Questo mondo, indubbiamente in espansione potrebbe subire una forte espansione proprio grazie a questa moneta che permetterà ai dispositivi di scambiarsi informazioni e quindi anche pagamenti in maniera super veloce, sicura e a costi bassissimi (con Iota arriviamo a costi uguali allo zero).
IOTA ha diverse particolarità. La prima è che non posa le basi su una blockchain ma su un tangle (groviglio) il che rende la tecnologia molto più facilmente scalabile. Infatti non esistono miners su questo sistema ma ogni possessore di Iota convalida la propria transazione attraverso una convalida di altre 2 transazioni (è proprio questo il motivo delle fee (tasse) a costo zero) il che la rende molto più decentralizzata rispetto alle pool dei miners delle crypto più comuni.
Ha stretto collaborazioni con società del calibro di Microsoft il che la rende una delle cryptovalute più appetibili del mercato secondo il mio punto di vista.
Credo che nel lungo periodo sia una delle poche prescelte a durare e fare passi da gigante.







