Marco_Bernasconi

IL MERCATO E' ULTRA-ESPOSTO IN AZIONI QUESTO E' MOLTO PERICOLOSO

Long
SP:SPX   Indice S&P 500
HO TROVATO SUPER INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO CHE VI RIPORTO FEDELMENTE:
Dicevo, che il mercato e’ overcrowded, cioe’ sono tutti sovra esposti.
Ce lo dice chiaramente un report di Deutche Bank che mostra chiaramente che solo nel 4% dei casi statistici della storia il posizionamento in azioni e’ stato piu’ estremo di quello attuale.
Detto diversamente, il mercato e’ ultra-esposto sulle azioni rispetto alle altre asset class.
L’analisi di Deutsche Bank pone anche in evidenza che ad essere maggiormente esposte sono le strategie sistematiche, cioe’ le strategie che seguono il volere delle macchine.
Sono loro a spingere sempre piu’ i mercati al rialzo, sono loro quelle che comprano sempre di piu’.
E cosi’, in tale contesto, caratterizzato dalla supremazia delle macchine sull’uomo, indicatori come il “bullish sentiment” non assumono piu’ lo stesso significato e non hanno piu’ lo stesso impatto.
Storicamente, quando in base ai sondaggi si riscontrava un elevata bullishsness tra gli operatori, i rischi di storno erano elevati.
Viceversa, essi erano bassi quando la bullishness non raggiungeva livelli di picco.
Ai giorni d’oggi, data l’elevata presenza di macchine e di algoritmi possiamo trovarci di fronte ad un mercato a rischio storno pur in presenza di un indicatore di bullishness a livello intermedio proprio perche’ ad essere ultra bullish non sono piu’ le persone, ma le macchine.
Abbiamo sopra evidenziato che il mercato azionario USA non e’ solamente ultra-esposto alle azioni ma anche ultra concentrato. Le statistiche sono allarmanti.
La performance dello S&P500 e’ di fatto in mano ad una manciata di titoli. Il 18% della market cap dello S&P500, e’ rappresentata da 5 titoli. Vale a dire l’1% dell’indice spiega la performance del 18% dello stesso. E’ una pazzia. Cio’ fa si che se vuoi essere “lungo USA” DEVI per forza comprare i 5 titoli piu’ capitalizzati. Non puoi decidere di non farlo. E viceversa. Se vuoi uscire dall’esposizione al mercato USA, devi vendere questi cinque titoli. Stesso ragionamento si puo’ fare per gli altri titoli che pesano molto sull’indice in questione.
Ed eccoli qua i “big five” dello S&P500 tratti da un articolo della CNBC di questa mattina.
Tra questi, Apple e Microsoft spiegano, da soli, il 15% del rialzo dello S&P500 nel 2019. Il 15%!

Stesso pattern vale per il Russel 1000 in cui le prime 10 societa’ pesano per il 21% della market cap dell’indice.

Dalle statistiche evidenziate possiamo riassumere che:
1) Il mercato e’ ultra esposto in azioni
2) Il mercato e’ dominato dalle macchine e dalle strategie sistematiche
3) Le strategie sistematiche comprano “sistematicamente” sempre gli stessi titoli.
4) L’uso sempre piu’ diffuso degli ETF fa si che i titoli che pesano di piu’ siano quelli ad essere piu’ comprati e tendano a sovraperformare il mercato, portando le strategie sistematiche ad acquistare sempre piu’ questi titoli proprio perche’ leader in performance!

A questo punto dobbiamo chiederci che cosa ferma questo meccanismo infernale.
In questo ci e’ di aiuto un analisi di Goldman Sachs che dimostra che sono le relazioni statistiche a muovere i mercati, a far scattare il segnale SELL per le macchine.
Dimentichiamoci quindi gli indicatori di bullishness guidati dal sentiment degli operatori e cerchiamo di capire cosa “guardano” le macchine.
Ebbene, sono i movimenti “repentini” e statisticamente significanti che fanno scattare i segnali SELL. Tra questi, quello piu’ importante al momento e’ un aumento repentino e ampio dei tassi di interesse. Usando termini statistici, a far spingere il pulsante SELL agli algoritmi e’ un aumento di oltre due standard deviation dei tassi di interesse dei Treasury a 10 anni.

Attualmente due standard deviation sono pari a 34 bps, pochissimo.

E allora dobbiamo chiederci quando un tale evento possa accadere. Potremmo assistere ad un aumento repentino dei tassi della curva USA in un contesto in cui il mercato inizi a scontare un importante ripresa macro ed un irripidimento della curva dei rendimenti. Si verificherebbe quindi un paradosso che porterebbe i mercati azionari a scendere proprio perche’ si sconta una ripresa macro. Ma ormai si sa… quando a ragionare sono le macchine, noi siamo solo passivi spettatori.

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