EURUSD ben intonato verso 1.23EURUSD daily mostra una sana formazione di candele che mirano probabilmente ad un progetto rialzista ambizioso. Non è detto che vedremo target importanti come 1.40 ma se ci concentrassimo nel breve/medio termine è probabile vedere il target di 1.20-1.25.
Le politiche dei dazi e di indebolimento del dollaro sono ancora in atto e lo notiamo nei rendimenti dei trentennali americani che sono in continuo rialzo.
L'impressione è che il governo americano non vuole più un dollaro super forte nei confronti degli altri stati e volontariamente lo sta portando verso un ruolo di secondo rilievo. E' un progetto di lungo periodo al fine di rendere più attraenti gli investimenti in suolo americano.
Il dollaro forte è stato un male per la loro bilancia commerciale e gli USA vogliono che ora quel "peso" lo supporti qualche altro stato (ad esempio EUROPA o CINA).
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Accordo Cina-Usa, volano mercatiWall Street ha chiuso in deciso rialzo ieri: l’S&P 500 è salito del 3,26%, il Nasdaq ha guadagnato il 4,35% e il Dow Jones è avanzato del 2,81%. Il rally è stato innescato dall’accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Cina.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la riduzione dei dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, ovvero il livello precedente al 2 aprile 2025. La Cina, dal canto suo, abbasserà le imposte sulle importazioni statunitensi dal 125% al 10%.
Il presidente Trump ha precisato che l’accordo non riguarda i dazi su automobili, acciaio, alluminio o prodotti farmaceutici. Ha inoltre aggiunto che servirà tempo per formalizzare gli accordi.
Nonostante ciò, si tratta di un miglioramento significativo nei rapporti tra le due superpotenze, che fa ben sperare in una ripresa dei mercati e in una maggiore cooperazione economica.
VALUTE
Nel mercato valutario, l’indice del dollaro è balzato di oltre l’1%, superando quota 101,5 e toccando i massimi delle ultime quattro settimane.
La riduzione dei dazi ha riacceso la fiducia degli investitori nel biglietto verde, che era stato sotto pressione a inizio anno a causa dei timori legati alla strategia commerciale di Trump. Anche i dati economici statunitensi, ancora resilienti, e l’approccio misurato della Federal Reserve in tema di tassi hanno contribuito a sostenere il dollaro.
Gli investitori attendono ora i dati sull’inflazione al consumo, attesi per oggi pomeriggio, seguiti da quelli sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, previsti per giovedì. Questi dati saranno fondamentali per valutare l’impatto economico a breve termine della disputa commerciale.
Sul fronte valutario, l’EUR/USD si mantiene vicino a 1,0950, un supporto chiave, mentre l’USD/JPY ha già testato quota 148,50. La forza del dollaro resta predominante, con i cambi "risk on/risk off" che riflettono un crescente interesse per i rendimenti piuttosto che per la sicurezza.
Quanto durerà? Molto dipenderà da Trump e da ciò che accadrà nei prossimi 90 giorni, durante i quali gli Stati Uniti dovranno stringere accordi con numerosi Paesi per evitare un ritorno alla guerra commerciale.
ORO IN PICCHIATA
Lunedì i prezzi dell’oro sono scesi di quasi il 3%, attestandosi a 3.230 dollari l’oncia, il livello più basso da circa un mese. Il calo è dovuto al miglioramento del sentiment degli investitori e alla diminuzione della domanda di beni rifugio.
Gli accordi commerciali rappresentano una significativa de-escalation delle tensioni globali e indicano una volontà di compromesso, piuttosto che un approccio aggressivo.
L’ottimismo è stato rafforzato anche dal cessate il fuoco tra India e Pakistan, che continua a reggere nonostante le accuse reciproche di violazioni. Inoltre, segnali positivi arrivano anche dal fronte diplomatico tra Russia e Ucraina, alimentando speranze per una riduzione delle tensioni globali.
Nel frattempo, l’oro ha subito ulteriori pressioni dopo che la Fed, la scorsa settimana, ha lanciato l’allarme sull’aumento dell’inflazione e sui rischi per il mercato del lavoro. Il presidente Powell ha escluso un taglio preventivo dei tassi in risposta all’incertezza legata ai dazi.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti lunedì verso i 63 dollari al barile, toccando i massimi delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per la riduzione dei dazi, che ha attenuato le tensioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo.
Tuttavia, a contrastare questa tendenza, l’OPEC+ prevede di accelerare l’aumento della produzione nei mesi di maggio e giugno. Anche un possibile accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran ha inciso sui prezzi, poiché potrebbe ridurre le preoccupazioni legate a una carenza globale di greggio.
I negoziatori statunitensi e iraniani hanno concluso i colloqui in Oman domenica, con ulteriori discussioni previste a breve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Googl Alphabet ancora un nuovo minimo in vista?GOOGL gioca pericolosamente intorno a 150 dollari. Una soglia che è stata toccata e recuperata in settimana ma che ha aperto il dubbio su una nuova gamba ribassista pronta a verificarsi!
C'è una zona attrattiva a 110 dollari!
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USDJPY un'idea sul target in corsoUSDJPY dopo aver visto un minimo importante a 140 ora già quota 145.
Attualmente la mia idea è di una zona di resistenza fino a 150.
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TESLA recupera area 300 dollariTESLA: ne ho parlato recentemente e oggi finalmente riesce a recuperare i 300 dollari... non co a quanto chiuderà la settimana ma è sicuramente un passo verso il target che ho in mente a 320 dollari.
Segno che lo spirito bullish e di risk-on è ancora molto forte.
Tesla è un titolo che è fatto per sorprendere.
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UBER test per nuovi massimi storiciUBER tenta di rompere una nuova resistenza per proiettarsi in nuovi massimi. Ad Aprile c'è stato un incremento di volumi sul livello di 61 dollari e lo ha portato subito sopra 80!
Se dovesse tornare intorno a 72 dollari potrebbe ripresentarsi una nuova fase di acquisto e trend rialzista che si potrebbe cercare di prendere.
I servizi come quelli di UBER potrebbero continuare a crescere e ad entrare nelle abitudini di consumo degli utenti. Infatti negli stessi settori si stanno muovendo anche Google e Tesla.
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La Fed lascia i tassi invariatiLa Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi federali al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva a maggio 2025, in linea con le aspettative. Questo avviene in un contesto di attesa da parte dei funzionari e in un clima di preoccupazione per il fatto che i dazi del Presidente Trump possano far salire l'inflazione e rallentare la crescita economica.
I responsabili di politica monetaria hanno osservato che l'incertezza sulle prospettive economiche è ulteriormente aumentata e che i rischi di una maggiore disoccupazione e di un'inflazione più elevata sono anch’essi cresciuti. La Fed ha inoltre affermato che, sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati, gli ultimi dati suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello tendenzialmente basso negli ultimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide. L'inflazione rimane però piuttosto elevata.
JEROME POWELL
Nella conferenza stampa, Powell ha confermato che l'inflazione è diminuita notevolmente, anche se rimane leggermente al di sopra dell'obiettivo del 2%. Tuttavia, sono aumentati i rischi di una maggiore disoccupazione e di una maggiore inflazione.
Il calo del PIL del primo trimestre riflette un'insolita oscillazione negli scambi commerciali. Il mercato del lavoro è comunque sostanzialmente in equilibrio, con la crescita salariale che si è confermata, anche se in leggero calo, evidenziando che consumatori e imprese segnalano anch’essi un calo del sentiment. Gli intervistati indicano i dazi come fattore determinante nelle aspettative di inflazione e fino ad ora sono stati notevolmente più elevati del previsto.
Se i consistenti aumenti dei dazi doganali annunciati dovessero essere mantenuti, ciò causerebbe un'inflazione più elevata e una riduzione dell'occupazione. Powell ha quindi evidenziato una certa irritazione verso le politiche del Presidente.
WALL STREET
Le azioni statunitensi hanno registrato una leggera ripresa in seguito alla decisione della Federal Reserve, nonostante l’avvertimento sui rischi di stagflazione e le preoccupazioni relative a dazi prolungati da parte degli Stati Uniti. L'S&P 500 ha chiuso a +0,43%, il Nasdaq 100 a +0,27%, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%.
La Fed ha mantenuto invariati i tassi di interesse, come previsto, tuttavia, la banca centrale ha sottolineato che l'incertezza sul contesto economico è aumentata, poiché le barriere commerciali rischiano di causare inflazione e aumento della disoccupazione, sebbene gli ultimi dati indichino ancora un contesto solido. Nel frattempo, il presidente Trump ha dichiarato che non allenterà i dazi in vista dei prossimi incontri con la delegazione cinese per discutere di commercio.
Alphabet è scesa di oltre l'8% dopo che Apple (-2%) ha dichiarato di essere alla ricerca di motori di ricerca basati sull'intelligenza artificiale nel suo browser Safari, suggerendo che la partnership con Google potrebbe giungere al termine. AMD ha registrato un leggero calo dopo la pubblicazione dei suoi risultati.
VALUTE
I principali rapporti valutari non si schiodano dal trading range, sebbene ancora in presenza di tante dichiarazioni di Trump, Bessent e dei rappresentanti cinesi, in un quadro di persistente incertezza e incognite per il futuro, a cui ora si aggiunge anche la questione India-Pakistan. Per ora i mercati reggono bene l’urto, ma quanto durerà?
Siamo in un periodo di relativa tranquillità delle principali price action, con EurUsd tra 1.1300 e 1.1380, Cable tra 1.3280 e 1.3380, UsdJpy tra 142.00 e 145.50. I livelli potrebbero anche essere violati, ma per il momento non succede e fino a quando non vi sono chiari breakout, il trading laterale porta chiari benefici.
Nelle ultime ore il risk on prevale con il Vix in area 23.5, ancora al di sopra di 20 ma in persistente calo, con i rendimenti dei treasuries sul decennale Usa sotto il 4.3%. Tuttavia, il mercato sembra pronto a tornare in risk off non appena vengono rilasciate dichiarazioni bellicose sul fronte commerciale. Specie il Chf, che è ancora forte con UsdChf sceso per un momento sotto quota 0.8200, poi risalito a 0.8250 durante la seduta di ieri.
USA, AUMENTANO LE RICHIESTE DI MUTUI
Negli Stati Uniti, il volume delle richieste di mutui è aumentato dell'11% rispetto alla settimana precedente, nel periodo conclusosi il 2 maggio, attenuando i tre crolli consecutivi registrati all'inizio del mese. La ripresa è stata in linea con un ulteriore calo dei tassi di riferimento, poiché la momentanea stabilizzazione dei mercati ha riproposto un aumento della domanda.
Le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate dell'11%. A loro volta, le richieste di rifinanziamento di un mutuo, più sensibili alle variazioni a breve termine dei costi di finanziamento, sono aumentate anch'esse dell'11%, trainate da un aumento del 26% dei prestiti del Dipartimento per gli Affari dei Veterani.
EUROPA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell'area euro sono diminuite dello 0,10% a marzo 2025 rispetto al mese precedente. Le vendite al dettaglio su base mensile nell'area euro sono state in media dello 0,10% dal 1995 al 2025, raggiungendo un massimo storico del 19,30% a maggio 2020 e un minimo storico del -11,30% ad aprile 2020.
Saverio Berlinzani
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GOOGLE è davvero finita?GOOGLE (ticker GOOGL) Alphabet: oggi è stata venduta sulla notizia della ricerca AI di Apple su Safari con possibili concorrenti di Alphabet.
E' la fine di google nei motori di ricerca?
Potrebbe ma giustifica il crollo? oggi gli investitori si sono dimostrati sensibili ma anche emotivi, secondo me troppo emotivi.
Il minimo di Aprile è stato recuperato a fine mese creando una candela che assomiglia tanto ad una Doji (non me ne vogliano i puristi delle candlestick ;) ).
150 dollari è cmq un prezzo interessante per una società che solo qualche giorno fa ha mostrato una trimestrale da record.
Secondo me si può giocare bene tra i 140 di Aprile e i 180 dollari per tutto il 2025.
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Oggi la FedAl giorno cruciale della Fed ci arriviamo con un ritorno del risk on, dopo che ieri pareva il contrario, specialmente in assenza di dichiarazioni sui colloqui eventuali tra USA e Cina sui dazi, che erano stati categoricamente smentiti da Trump. Il Presidente, infatti, aveva dichiarato di non avere alcuna intenzione di incontrare a breve Xi Jinping. E invece poi saranno Bessent e il Vice Presidente Cinese a parlarne.
L'indice del dollaro, ieri sotto pressione per l’intera seduta, ha reagito tornando in area 99,5, interrompendo una serie di tre giorni di ribassi dopo le notizie secondo cui il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer avrebbero incontrato i loro omologhi cinesi questa settimana in Svizzera per discutere di questioni economiche e commerciali. Ciò ha accresciuto l'ottimismo riguardo a un possibile avvio di negoziati commerciali per ridurre gli ingenti dazi imposti da entrambi i paesi.
Gli investitori sono però in attesa della decisione di politica monetaria della Federal Reserve, prevista per questa sera, con ovvie previsioni di tassi fermi. Ma la chiave sarà Jerome Powell e le sue dichiarazioni, che saranno cruciali per avere informazioni sull'andamento futuro dei tassi, in un contesto di crescente pressione per un allentamento della politica monetaria. Tuttavia, i timori che i dazi di Trump possano ancora far salire l'inflazione, per ora hanno negato questo scenario.
WALL STREET
Gli azionari USA sono scesi ieri, estendendo le perdite della sessione precedente, con l'S&P 500 che ha chiuso con il segno negativo, a -0,77%, il Nasdaq in calo dello 0,87% e il Dow Jones in calo dello 0,95%. Il sentiment degli investitori, sempre ieri, sembrava pessimista a causa della persistente incertezza sui dazi e delle crescenti preoccupazioni per l'impatto delle tensioni commerciali sugli utili aziendali.
Nella notte, però, i mercati azionari asiatici sono saliti dopo che è arrivata la conferma che il vice premier cinese He Lifeng incontrerà il Segretario al Tesoro Scott Bessent questa settimana, per discutere di tariffe e questioni commerciali, alimentando speranze tra gli investitori. A rafforzare il sentiment positivo, il fatto che la Pboc avrebbe deciso di tagliare i tassi di interesse tra i 10 e i 50 punti base.
Il Presidente Trump, dal canto suo, incontrerà il Primo Ministro canadese Carney, mentre i negoziati tra gli Stati Uniti e diversi paesi proseguono, sebbene non siano stati raggiunti accordi formali. Nel frattempo, le importazioni statunitensi a marzo sono nuovamente aumentate in previsione di nuovi dazi ad aprile. Oggi inizia la riunione del FOMC, con la Fed che si prevede manterrà invariati i tassi di interesse. Il mercato prezza un nulla di fatto e bisogna aspettare prima che decida di tagliare il costo del denaro.
VALUTE
Sui cambi solito trading range, con EurUsd tra 1.1300 e 1.1380 e gli altri cambi contro dollaro in una perfetta correlazione dollaro-centrica. La chiave è altrove, ovvero è legata all’incontro USA-Cina sui dazi, nonostante nel mondo tornino le tensioni, di cui si faceva volentieri a meno, specie in un anno come questo, con uno scontro India-Pakistan, che per ora si è limitato a un raid mirato dell’India verso siti terroristici pachistani con conseguente rappresaglia di Islamabad, ma che speriamo non subisca una escalation militare generalizzata, il che, oltre a provocare vittime innocenti, potrebbe alimentare un ennesimo risk off sui mercati.
Il ritorno e la correzione del dollaro si è vista anche contro Jpy con UsdJpy tornato a 143.30 dai minimi di 142.30 di ieri pomeriggio. Bisogna capire se questo movimento del biglietto verde sia solo correttivo per poi riprendere la sua strada ribassista, oppure se sarà qualcosa di più. Anche il Chf ha perso quota con EurChf che da 0.9330 è risalito a 0.9365-70 area, così come UsdChf da 0.8210 a 0.8270. Il dilemma rimane il solito, ovvero molto, se non tutto, dipende dalle questioni commerciali. Se USA e Cina trovassero un accordo, il risk on tornerebbe prepotentemente sulla scena.
DEFICIT COMMERCIALE USA
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato a 140,5 miliardi di dollari a marzo 2025, raggiungendo un nuovo massimo storico, rispetto alle previsioni di un deficit di 137 miliardi di dollari. Le importazioni sono balzate del 4,4%, raggiungendo il massimo storico di 419 miliardi di dollari, in previsione di ulteriori annunci di dazi ad aprile. Gli acquisti sono aumentati per prodotti farmaceutici, autovetture e accessori per computer, ma sono diminuiti per prodotti finiti in metallo e petrolio greggio.
Nel frattempo, le esportazioni sono aumentate di un misero 0,2%, ma hanno anche superato il record di 278,5 miliardi di dollari, trainate da autovetture, gas naturale, oro e accessori per computer. Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato notevolmente con l'UE e il Vietnam, ma si è ridotto con la Cina, la Svizzera e il Canada mentre è rimasto pressoché invariato con il Messico.
PETROLIO
Martedì, i future sul greggio WTI sono saliti del 4% a 59,4 dollari al barile, rimbalzando dal minimo di quattro anni, poiché gli indicatori tecnici segnalavano un mercato ipervenduto e divergenze interessanti. I prezzi sono stati sostenuti anche dal ritorno degli acquirenti cinesi dopo le festività. Inoltre, i segnali di un potenziale rallentamento della produzione di scisto statunitense hanno contribuito ad alleviare le preoccupazioni relative all'eccesso di offerta.
Diamondback Energy, un importante produttore, ha rivisto al ribasso le sue previsioni di produzione e ha avvertito di un imminente calo delle attività di perforazione onshore. Anche un altro importante operatore di gas scisto ha annunciato tagli, a indicare che i bassi prezzi stanno iniziando a influire sulla produzione. Nel frattempo, la modesta riduzione dei prezzi di vendita ufficiali da parte dell'Arabia Saudita ha segnalato un approccio cauto alla quota di mercato, attenuando il sentiment ribassista dopo l'accordo dell'OPEC+ per aumentare la produzione a giugno. Anche l’indice PMI dei servizi statunitense superiore alle attese ha contribuito al mantenimento della domanda.
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BlackRock fa il pieno di BitcoinBlackRock sta registrando una sequenza di acquisto di bitcoin incredibile da fine Aprile ad ora con il suo ETF ticker IBIT.
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Nonostante tale sequenza di ETF FLOW IN non abbiamo visto forti movimenti. Gli Altri ETF sono discordanti e non sembrano interessati per ora ad accordarsi alla scelta di BlackRock.
Di certo un prezzo di carico di 90-95k per un ETF speculativo dimostra che c'è una forte attesa di rialzo che potrà ripagare il rischio nell'aver comprato quasi ai massimi storici.
Sono curioso di vedere la velocità con cui passerà 100k e se ci sarà un'euforia generica nel settore.
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Volkswagen punto di svolta rialzista?Ecco la mia idea!
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Volkswagen ha reagito molto bene ai minini di Aprile e potrebbe essere pronta per una fase di recupero ancora più estensiva.
Intanto la fase di ribasso è stata dovuta ad una concentrazione di fattori esterni comuni a molte altre case automobilistiche (politiche green, dazi, aumento dei prezzi delle componenti auto) ma soprattutto anche a cause interne come:
1) La forte concentrazione in investimenti di lungo termine, come l’elettrificazione (piattaforma MEB) e investimenti in batterie (PowerCo), nonostante le pressioni del mercato.
2) Alcuni investitori e analisti ritengono che la struttura azionaria, con il forte peso della Bassa Sassonia e delle famiglie Porsche-Piëch, possa limitare la flessibilità strategica e scoraggiare investitori esterni. Inoltre, la partecipazione del Qatar ha sollevato dibattiti politici in Germania.
Fibonacci
Ho inserito un'estensione di fibonacci che se dovesse essere confermata dalla parte del breakout rialzista (a circa 115 euro) potrebbe spingere i prezzi fino a 135 euro (rispetto agli attuali 98).
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Wall Street attaccaVenerdì, Wall Street ha fatto registrare una seduta positiva, trainata da trimestrali tutto sommato soddisfacenti e dalla tenuta del mercato del lavoro. Inoltre, ci sono stati segnali positivi sul fronte della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
L'indice S&P 500 è salito di quasi l'1,5%, segnando il suo nono guadagno consecutivo e la sua più lunga serie positiva in due decenni. Il Dow Jones è balzato di 563 punti, estendendo il suo rally per la nona sessione consecutiva, mentre il Nasdaq è salito dell'1,5%.
Le buste paga non agricole di aprile sono aumentate di 177.000 unità, superando le aspettative, anche se il dato precedente è stato decisamente rivisto al ribasso. Il sentiment è stato ulteriormente rafforzato dall'apertura di Pechino alla ripresa dei negoziati commerciali, subordinata alla riduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Tuttavia, i risultati degli utili sono rimasti contrastanti: le azioni Apple sono scese del 3,7% dopo aver annunciato un impatto sui dazi di 900 milioni di dollari, mentre Amazon ha perso leggermente lo 0,1% dopo aver fornito indicazioni caute. Exxon Mobil è salita dello 0,4% e Chevron dell'1,7% dopo la pubblicazione dei risultati.
Nel corso della settimana, l'S&P 500 è salito del 2,3%, il Dow Jones del 2,5% e il Nasdaq del 2,7%.
VALUTE
Sui cambi, c'è stata ancora alternanza tra risk on e risk off in una settimana poco significativa sul fronte delle price action, con un trading range che ha caratterizzato i movimenti dei principali rapporti di cambio. Il mercato è stato quasi perfettamente dollaro centrico e le correlazioni hanno evidenziato pochi movimenti volatili tra i cross.
EurUsd è a ridosso dei supporti chiave di 1.1290 e 1.1260, mentre il Cable rimane sopra 1.3230. Il franco svizzero è sempre forte contro euro e dollaro, poiché l’incertezza a livello macro rimane, specie per la questione dei dazi ancora aperta e le difficoltà nell’organizzare una tregua stabile tra Russia e Ucraina sul fronte geopolitico.
Serve un trigger che riporti volatilità, in un periodo nel quale Trump sembra rilasciare meno dichiarazioni roboanti. Jpy si indebolisce con il recupero generalizzato del dollaro contro le principali valute.
Nel medio termine, siamo ancora dell’idea che l’indebolimento del dollaro si renda necessario per molteplici ragioni, che vanno dal rallentamento economico alla necessità di ridurre il deficit commerciale. Nel breve, il dollaro potrebbe correggere qualche punto percentuale, in ragione del delta tasso che pesa sulle altre valute.
DATI MERCATO DEL LAVORO USA
La scorsa settimana, e non succedeva da tempo immemore, tutti i dati sul mercato del lavoro USA pubblicati, ad eccezione dei Nfp di venerdì, avevano evidenziato un significativo peggioramento in tutte le sue componenti più importanti.
Martedì, i Jolts Openings, ovvero i posti vacanti nelle aree industriali e commerciali americane, erano diminuiti di 288.000 unità, attestandosi a 7,192 milioni a marzo 2025, il livello più basso degli ultimi sei mesi e ben al di sotto delle aspettative di mercato, che si attestavano a 7,48 milioni.
Il giorno successivo, gli Adp, ovvero il rapporto sul mercato del lavoro del settore privato non agricolo, avevano aggiunto 62.000 lavoratori ai propri stipendi nell'aprile 2025, meno della metà dei 147.000 stipendi rivisti al ribasso del mese precedente e ben al di sotto delle aspettative di mercato di 115.000. Si è trattato dell'aumento più contenuto da luglio dello scorso anno, a sottolineare l'impatto dei dazi imposti dal governo statunitense sull'assunzione di nuova manodopera da parte delle imprese.
Giovedì, poi, sono usciti i Challenger layoffs e i jobless claims, ovvero i licenziamenti e i disoccupati settimanali, che sono aumentati rispetto ai dati precedenti, in un quadro che ha confermato come le preoccupazioni e l’incertezza che si sono manifestate sui mercati dall’arrivo del Presidente Trump abbiano cominciato a contagiare anche l’economia reale.
A conferma di questo, la prima rilevazione del Pil USA del primo trimestre ha evidenziato una contrazione dello 0,3% nel primo trimestre del 2025, segnando il primo calo dal primo trimestre del 2022. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto alla crescita del 2,4% del trimestre precedente e decisamente inferiore anche alle aspettative di mercato, che si attestavano sullo 0,3%.
Se poi consideriamo che l’inflazione è rimasta su livelli sostenuti, il che impedisce alla Fed di tagliare i tassi, si può comprendere come il rischio recessione, unito a inflazione ancora da abbattere, rappresenti un pericolo significativo per l’economia USA.
Non dimentichiamo che anche il dato di venerdì sui Nfp, benché superiore alle attese di 39 mila unità (177 mila contro 130 mila), a leggerlo nel dettaglio, non pare così eclatante, specie alla luce del fatto che il dato precedente è stato rivisto al ribasso di 43 mila unità da 228 mila a 185 mila. Inoltre, i salari orari sono saliti meno del previsto e la disoccupazione è rimasta al 4,2%.
EURO, INFLAZIONE STABILE
L'inflazione dei prezzi al consumo nell'area dell'euro è rimasta stabile al 2,2% ad aprile 2025, superando leggermente le aspettative del mercato del 2,1% e attestandosi appena al di sopra dell'obiettivo intermedio del 2,0% fissato dalla Banca Centrale Europea.
Un calo più marcato dei prezzi dell'energia (-3,5% contro -1,0% a marzo) è stato compensato da un'inflazione più rapida nei servizi (3,9% contro 3,5%), negli alimentari, alcolici e tabacco (3,0% contro 2,9%). I prezzi dei beni industriali sono aumentati dello 0,6%, invariati rispetto a marzo.
Nel frattempo, l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è salita al 2,7%, in rialzo rispetto al minimo triennale del 2,4% di marzo e al di sopra delle previsioni del 2,5%. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,6% ad aprile, in linea con l'aumento di marzo.
LA SETTIMANA ENTRANTE
L'attenzione del mercato si concentrerà sui potenziali negoziati sui dazi tra Stati Uniti e Cina, sulla decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve e sulle successive dichiarazioni dei funzionari della Fed, insieme a una serie di relazioni sugli utili del primo trimestre.
Inoltre, tra i dati chiave pubblicati figurano l'ISM Services PMI e i dati sul commercio estero. A livello globale, sono attese decisioni sui tassi di interesse da Regno Unito, Brasile, Polonia e Norvegia, insieme alla pubblicazione dei dati sull'inflazione in Svizzera, Turchia, Messico e Brasile.
Il Canada pubblicherà il suo rapporto sul mercato del lavoro insieme ai dati sulla bilancia commerciale, con ulteriori dati commerciali attesi da Canada, Francia, Germania, Brasile e Cina. Nel frattempo, la Germania pubblicherà i dati sugli ordini alle fabbriche e sulla produzione industriale, mentre la Cina riferirà sul PMI dei servizi e sui nuovi prestiti in yuan.
Buona settimana!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
BTC "Contrarian" charts (Spread Index...)🟦 USDT Dominance – Descrizione sintetica
🔹 Cosa rappresenta:
La percentuale di capitalizzazione di mercato di USDT rispetto al totale del mercato crypto.
🔹 Interpretazione contrarian:
⬆️ Aumento della USDT Dominance = investitori vendono crypto, si rifugiano in dollaro digitale → possibile pressione ribassista su BTC.
⬇️ Diminuzione della USDT Dominance = investitori riconvertono USDT in crypto → segnale bullish su BTC.
🔹 Utilizzo strategico:
Può segnalare bottom quando la dominance raggiunge picchi alti (tutti in USDT = paura = occasione).
Può segnalare top locali quando scende molto (molti sono esposti = rischio euforia).
🟨 MOVE Index – Volatilità dei Bond USA
🔹 Cosa rappresenta:
Il MOVE Index misura la volatilità implicita dei Treasury americani (soprattutto a breve-medio termine). È spesso chiamato il "VIX dei bond".
🔹 Relazione contrarian con BTC:
⬆️ MOVE Index in aumento → forte stress macro (paura, instabilità, fuga dal rischio) → spesso anticipa un calo di BTC (risk-off).
⬇️ MOVE Index in calo → ritorno alla stabilità macro → BTC può riprendere fiato (risk-on).
Insight interessante:
Il MOVE è un indicatore macro-funzionale, ovvero non è legato direttamente alla crypto, ma modella l'ambiente di rischio globale.
Un forte picco nel MOVE spesso precede un crollo delle crypto (come avvenuto nel marzo 2020 e nel novembre 2022).
🟩 DXY – US Dollar Index
🔹 Cosa rappresenta:
Il Dollar Index (DXY) misura la forza del dollaro USA contro un paniere di valute principali (EUR, JPY, GBP, CAD, SEK, CHF). È il termometro del potere d’acquisto globale del dollaro.
🔹 Relazione contrarian con BTC:
⬆️ DXY sale → dollaro forte → potere d'acquisto crypto diminuisce → BTC tende a scendere (risk-off).
⬇️ DXY scende → dollaro debole → potere d'acquisto crypto aumenta → BTC tende a salire (risk-on).
🔹 Perché è contrarian?
BTC e DXY sono inversamente correlati: la crypto è vista come hedge alternativa rispetto al dollaro fiat.
Un DXY forte scoraggia l’investimento in asset alternativi.
Un DXY debole spinge la domanda di store of value alternativi, come Bitcoin.
🟫 PAXG – Paxos Gold (oro tokenizzato)
🔹 Cosa rappresenta:
Token ERC-20 completamente collateralizzato da oro fisico custodito, 1:1. Segue esattamente il prezzo spot dell’oro, ma in forma digitale.
È usato come bene rifugio “on-chain”.
🔹 Relazione contrarian con BTC:
⬆️ PAXG in crescita (rispetto a BTC) → gli investitori si rifugiano nell’oro invece che in Bitcoin → segnale di sfiducia nel rischio crypto.
⬇️ PAXG in calo (rispetto a BTC) → si lascia il rifugio → si torna verso asset più volatili → segnale bullish per BTC.
🔹 Perché è interessante come indicatore?
Il confronto PAXG/BTC è un proxy tra Oro vs Bitcoin come store of value.
Se l’oro (PAXG) sovraperforma BTC = fase di paura, flight to safety.
Se BTC sovraperforma PAXG = propensione al rischio in aumento.
🟧 XAUBTC – Oro vs Bitcoin (Rapporto di forza diretta)
🔹 Cosa rappresenta:
Il numero di Bitcoin necessari per acquistare un'oncia d'oro.
È un confronto diretto tra i due asset rifugio più discussi al mondo.
🔹 Relazione contrarian con BTC:
⬆️ XAUBTC sale → BTC perde valore relativo rispetto all’oro → fase di paura / sfiducia crypto → BTC bearish.
⬇️ XAUBTC scende → BTC guadagna valore relativo sull’oro → ritorno di fiducia nel digitale → BTC bullish.
🔹 Differenze rispetto a PAXG?
PAXG è “oro tokenizzato” (on-chain), mentre XAUBTC è un indice puro (più stabile e storicamente più lungo).
XAUBTC può essere usato per analisi cicliche storiche molto più ampie (2013, 2017, 2021…).
EURUSD oltre 1,25?EURUSD grafico settimanale con ipotesi di conteggio di onde di Elliott rialziste.
L'ipotesi potrebbe proiettare i prezzi al break degli ultimi 2 massimi decrescenti (1.25 e poi 1.22) e quindi individuare un primo target proprio sopra 1,25 e una eventuale estensione a 1.32.
Se gli stati uniti continueranno a svalutare il dollaro e se nel frattempo i dazi saranno mantenuti o incrementati creando anche una zona di contrazione dei consumi allora lo scenario non è poi così irrealistico.
Chart di Capital.com
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TESLA torna in bullish mode con target ambiziosiTESLA e i titoli ad alto beta tornano tra i preferiti degli investitori aggressivi. Tesla ha guadagnato il 20% dai dati delle trimestrali (tra l'altro pessimi) solo per i rumors sul ritorno di Elon e di alcune leggi ad-hoc (favoritismi) che potrebbero permetterle di ottenere dei profitti in futuro su settori come il trasporto turistico e di città (robotaxi).
Si assiste ad una spinta rialzista giornaliera e alla difesa dei supporti (anche se deboli). Ieri sera per esempio ha guadagnato 7 dollari negli ultimi 30 minuti e oggi ha pure ottenuto una spinta rialzista dopo l'open in gap down.
Rimango fiducioso in una continuazione del trend rialzista con target di 330 dollari (+15% dai prezzi attuali).
Chart di Capital.com
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Radar Economico – 26 aprile 2025 Radar Economico – 26 aprile 2025
HEADLINE DEL GIORNO
Il Bullish Percent S&P 500 (64,2 %) e il calo del VIX (24,84, –6,16 %) riflettono un moderato ritorno del risk appetite; tuttavia, l’aumento del Bullish Percent conferma che il sentiment bullish è ancora in fase di consolidamento. Questa dinamica suggerisce opportunità di ingresso selettivo, ma con coperture tattiche date le protezioni difensive dei market‐maker.
La prossima settimana sono previste le trimestrali di diverse importanti aziende tech.
2. EVENTI AGGIUNTIVI
- **Fed Minutes** (22 aprile) in arrivo: si attendono conferme sulla guidance “higher for longer”.
- **ADP USA**: +195 K nuovi impieghi ad aprile, oltre le stime, aumento della pressione sui tassi.
- **Asta Treasury 2Y**: domanda solida (bid/cover 2,8×), segnale di fiducia a breve.
- **PMI Composite** Usa: 50,2, in leggero calo ma ancora in espansione.
3. INDICATORI DI RISCHIO E VOLATILITÀ
- **VIX (S&P 500)**: 24,84 (–6,16 %) → volatilità equity in forte calo; apre range di price action più ampi.
- **VIX3M**: 25,37 (–4,05 %) → volatilità a 3 mesi in discesa, conferma momentum risk‐on.
- **VXN (Nasdaq 100)**: 28,37 (–5,31 %) → compressione della volatilità tech, ovvero una riduzione delle oscillazioni dei prezzi delle azioni tecnologiche che segnala un periodo di consolidamento e minori spinte speculative nel settore.
- **MOVE**: 105,79 (–2,30 %) → volatilità obbligazionaria ancora elevata; raccomandato duration management breve/media.
- **SKEW**: 132,37 (+2,60 %) → rischio tail events ancora significativo; mantenere protezioni put.
- **Put/Call Ratio**: SPY 1,12 (–11,11 %), QQQ 1,09 (–24,31 %), SPX 1,37 (+3,01 %), VIX 0,62 (+21,57 %) → persistent demand di copertura.
- **BTP–Bund 10Y**: 109,9 bp (+0,09 %) → spread sovrano stabile, nessun grave stress.
4. TASSI USA E BOND
- **2Y (DGS2)**: 3,77 % (–0,04)
- **10Y (DGS10)**: 4,32 % (–0,08)
- **20Y**: 4,738 % (–0,059)
- **30Y**: 4,721 % (–0,054)\
*curva 10Y–2Y: +0,55 % | curva 30Y–10Y: +0,47 %*
**Commento tecnico**: la compressione della curva (flattening) segnala attese di rallentamento e possibili inversioni future; in particolare, quando lo spread 10Y–2Y scende al di sotto di 0 % (inversione della curva), tradizionalmente viene interpretato come uno dei segnali di recessione più affidabili, poiché storicamente precede periodi di contrazione economica. Nel nostro caso lo spread è +0,55 %, quindi positivo: la curva non è invertita e attualmente non evidenzia un segnale di recessione imminente. 
5. COMMODITIES & FX
- **Oro (XAUUSD)**: 3 319,35 \$ (–0,89 %) → presa di profitto, ma rimane asset rifugio.
- **WTI (CL1!)**: 63,02 \$ (+0,37 %) → supporto tecnico a 62 \$, favorevole a energia.
- **Rame (COPPER)**: 4,897 \$ (–0,76 %) → conferma rallentamento manifatturiero.
- **REIT (XLRE)**: 40,53 \$ (–0,15 %) → settore immobiliare in lieve pressione.
- **DXY**: 99,587 (+0,30 %) → nelle ultime settimane il dollaro ha perso terreno, segnalando una diminuita domanda di valuta rifugio in un contesto di risk‑on; il narrowing del differenziale di tasso USA‑EUR ne ha ridotto l’appeal, favorendo la ripresa dell’euro, e attenuando la pressione sul commercio estero europeo
- **BDI**: 1 373 (+1,48 %) → domanda di stiva solida ma va interpretata insieme a disponibilità di flotta e stagionalità.
6. MIA SINTESI STRATEGICA
Il quadro rimane caratterizzato da un bias moderatamente risk‐on, con VIX, MOVE e credit spread in discesa e rendimenti in calo che favoriscono un approccio più aggressivo sui settori ciclici. Tuttavia, l’elevato SKEW e i Put/Call Ratio sopra 1 mostrano che gli operatori mantengono coperture difensive significative, suggerendo prudenza tattica. La compressione dello spread 10Y–2Y, pur non invertito, evidenzia un’accelerazione delle preoccupazioni macroeconomiche e della possibile decelerazione della crescita. Questo mix di segnali invita a bilanciare posizioni long selettive con protezioni e gestione attiva del rischio, per catturare upside di mercato limitando al contempo l’esposizione in caso di correzioni improvvise.
Strategia operativa:
- **Long selettivi su ciclici e financials**, con trailing stop per proteggere da ritracciamenti improvvisi;
- **Gestione della duration breve–media** (2–5 anni) per attutire shock imprevisti sui tassi;
- **Esposizione inflationlinked** (TIPS) e real assets (oro, materie prime) per difesa contro spinte inflazionistiche;
- **Hedging tattico** via put su indici e VIX Futures per buffer di volatilità.
LE ANALISI SU SP500 E NASDAQ VERRANNO PUBBLICATE LUNEDI POMERIGGIO INTORNO ALLE ORE 16:30/17
Dollaro e Tassi a 10 Anni: un nuovo minimo?Il dollar index ci mostra una tendenza ribassista che ha rotto i minimi di sett-ott 2024 mentre la curva dei tassi non ha ancora realizzato un ribasso tale.
I 2 grafici sono molto correlati e le recenti politiche economiche di Trump mirano ad indebolire ancora il dollaro per i prossimi mesi al fine di ribilanciare la bilancia commerciale americana. Attualmente le importarzioni dall'estero sono un problema per l'economia americana e un dollaro debole (assieme ai dazi) potrebbero invertire la curva.
Il dollaro è la prima valuta mondiale e probabilmente, anche se è minacciata dall'euro o da altre valute estere, rimarrà ancora la prima valuta preferita per i depositi mondiali per molti anni. E' impossibile pensare che l'attuale struttura dello Yuan Cinese possa competere con il Dollaro. Il forte controllo del governo Cinese non la rende preferibile come valuta di deposito per molte nazioni.
Cosa aspettarsi dai tassi di interesse a 10 anni?
I tassi di interesse americani potrebbero scendere e rimanere nel range di Aprile 2025 (dove potete notare un forte rimbalzo a seguito dell'introduzione dei dazi). Probabilmente Trump non vuole dei tassi troppo bassi ma neanche così alti come era accaduto subito dopo i Dazi. Un controllo del valore in quel range è ciò che mi aspetto per tutto il 2025.
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Growth continuano a dominare il trend dello SPYSPY/SPYG dal 7 Aprile ha invertito il trend nonostante le notizie sui Dazi internazionali dell'amministrazione Trump.
Il ratio infatti mostra il peso dello SPY rispetto al settoriale Growth (ovvero i titoli con beta elevato, P/E altrettanto alto).
Come potete notare, dal 2023 il trend è al ribasso, ciò vuol dire che i titoli aggressivi (come i tech) hanno guidato le performance di SPY (anche se sono una manciata rispetto ai 500 totali dell'indice S&P500).
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AMZN TESLA e GOOGL 3 BIG da tenere d'occhioUn trio che mi piace e che sta dando segnali di inversione interessanti.
Il settore auto elettriche e a guida autonoma potrebbe ancora generare interesse in tutte e 3 le aziende.
Per me sono da accumulare con obiettivo su nuovi massimi 2025.
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J225, borsa yen dipendenteChart di Capital.Com
L'azionario giapponese, in linea con quello globale, è in una tendenza rialzista di lungo periodo
Per interpretare correttamente il mercato locale si deve necessariamente far riferimento alle caratteristiche della sua economia.
Il Giappone è forte nella tecnologia, particolarmente nella automazione che esporta largamente in tutto il mondo.
La domanda aggregata vede come componente molto influente il saldo della bilancia commerciale, tradotto vive parecchio di esportazioni.
Essendo importanti le esportazioni va da sé che un cambio debole aiuta tutto il processo.
Per questo motivo l'equity giapponese soffre in occasione di debolezza della crescita globale e forza della sua valuta.
Un'interessante prova di ciò l'abbiamo avuta nell'agosto del 2024 allorché il rialzo dei tassi della Banca Centrale nipponica ed il contemporaneo allarme recessione proveniente da dati macro US hanno prodotto volatilità nei mercati.
L'indice azionario giapponese ha perso molto di più di quello americano
Infatti, recessione seppure americana significa meno commercio globale e rialzo dei tassi significa rafforzamento dello yen.
Tutto vento contrario all'economia giapponese e quindi alla sua borsa.
Sia nell'agosto scorso che in queste settimane comunque il calo dell'azionario si è arrestato sul supporto statico del precedente massimo relativo.
Tecnicamente questo è un segnale di fiducia in generale.
Per capire quanto sensibile sia in mercato azionario locale alla forza della sua valuta è bene guardare questo grafico
Il mercato azionario sembra stia anticipando ciò che probabilmente potremmo vedere sul cambio dollaro/yen
Se il dollaro non si indebolirà oltre nel prossimo futuro potremmo assistere ad una prosecuzione del risk-on nei mercati globali.
Incredibile come ciò che un tempo sarebbe stato un segnale di risk-off oggi venga letto in maniera diametralmente opposta.
È anche l'occasione per comprendere come le dinamiche dei mercati in lettura combinata alla macroeconomia siano tutt'altro che statiche.
USFOODS non teme dazi e recessioneUSFOODS (ticker USFD) mostra un grafico molto interessante sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista stagionale.
L'azienda tratta prodotti alimentari di prima necessità come i freschi da cucina e i clienti focus sono ristoranti, hotel e ospedali.
Seppure il settore non permette di avere margini di profitto elevati sui singoli prodotti venduti, l'azienda dimostra una forte capacità di penetrazione nel tessuto americano e una presenza capillare in quasi tutto il territorio americano.
Graficamente il valore di 78-80$ potrebbe essere un target non così impossibile nel breve.
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Borse ancora brillantiWall Street vive un’altra seduta positiva, con chiusure sopra l’1%, guidato dal Nasdaq (+2.5%), e con l’S&P a +1.67%, mentre il Dow Jones ha messo a segno un +1.07%. Va detto però che, a mitigarne il rialzo, ci ha pensato ancora una volta Trump, che si sarebbe rifiutato di rimuovere unilateralmente i dazi alla Cina, come invece aveva ipotizzato il Segretario al Tesoro Scott Bessent, sollevando dubbi sulla semplicità di una soluzione a breve termine.
In ogni caso, le porte restano aperte per una trattativa che, seppur lenta e difficile, alla fine porterà i due giganti a negoziare e a risolvere il problema secondo ciò che parrebbe più logico, ovvero meno dazi per tutti.
EURO SUI SUPPORTI CHIAVE
Scende la moneta unica con possibili target di breve che sono posizionati a 1.1250-60, mentre il prezzo attuale naviga intorno a 1.1330, in ogni caso 240 pips sopra i massimi visti due giorni orsono, in una discesa impulsiva e interessante dal punto di vista tecnico, pur essendoci ancora importanti spazi di discesa. Scende anche il Cable, di circa 50 pips, con l’EurGbp non lontano dai primi supporti chiave di medio termine a 0.8465-75 area.
Risale il UsdJpy che dai minimi di 139.85 ha recuperato 143.40, ovvero il 2.5% in poco più di 24 ore e puntando decisamente verso 144.40-50, primo target sensibile. Anche il UsdCad recupera, quasi 1.3900, dopo aver toccato un minimo a 1.3785, con obiettivi a 1.4020. Oceaniche che hanno ripiegato meno e i cross risk on risk off come EurAud ed EurNzd che hanno perso quota tornando verso livelli di supporto interessanti, come 1.7760 e 1.9000. Ma lo spazio risk on è ancora tanto.
PMI EUROZONA
L'indice PMI composito dell'Eurozona è sceso a 50,1 ad aprile 2025, rispetto a 50,9 del mese precedente, leggermente al di sotto delle aspettative di mercato di 50,3, ma facendo registrare, finalmente, quattro mesi consecutivi di stabilizzazione dell'attività del settore privato. Le imprese hanno comunque fatto registrare un calo dell'attività nei servizi (49,7 contro 51 a marzo) e una contrazione dell'attività manifatturiera (48,7 contro 48,6), sebbene la più lenta in 27 mesi.
Le imprese sono ancora in difficoltà per il calo dei nuovi ordinativi, registrati in entrambi i settori, che segue sviluppi simili in altre importanti economie a livello globale, poiché le minacce tariffarie degli Stati Uniti hanno spinto le aziende a cercare nuove linee di approvvigionamento. Guardando al futuro, l'incertezza sulla politica commerciale globale ha abbassato la fiducia al minimo da oltre due anni.
ORO, CHE TONFO
Martedì, il prezzo dell’Oro è crollato di ben 220 dollari in poco più di 24 ore, dopo aver toccato il record di 3.500 dollari nella sessione precedente, in contrasto con il rally di altri asset finanziari denominati in dollari, che hanno beneficiato delle aspettative di una de-escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Il presidente degli Stati Uniti Trump ha dichiarato che i dazi non rimarranno al loro attuale livello elevato e ha respinto l’idea di voler licenziare Jerome Powell.
La possibilità di un ritorno dell’appetito al rischio ha attenuato i timori che le barriere commerciali e l'imprevedibilità della politica economica potessero minacciare l’economia globale, e ha spinto gli investitori a tornare ad acquistare asset denominati in dollari, vendendo per contro beni rifugio come l’oro.
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TESLA è l'anima del NasdaqTESLA ieri sera ha comunicato pessimi dati di bilancio previsionali ma ritorna la regina del Nasdaq... Tesla è il sentiment.
Oggi festeggia il possibile ritorno, in tempi brevi, di Elon Musk in azienda e tutto il mercato sostiene il titolo.
Ho realizzato più di 500 trades sul titolo e sono sempre più convinto che Tesla è l'anima pura degli speculatori di wallstreet. Palantir, Him e altri titoli sono solo passeggeri... Tesla rimane il titolo più tradato e su cui le speculazioni sono ardue ma soddisfacenti.
A mio avviso la vedremo presto oltre 300 dollari.
P.S. Bitcoin è partito come avevo segnalato nel mio recente grafico.
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