Il portafoglio rotazionale basato sul fattore efficienzaBuongiorno a tutti. Oggi vi vorrei proporre un esperimento, da testare pubblicamente: un portafoglio rotazionale basato sul fattore efficienza.
Un portafoglio rotazionale è una strategia di investimento che prevede il ribilanciamento periodico degli asset in base a determinati criteri, come la performance o altre variabili economiche. In altre parole, un portafoglio rotazionale cambia la sua composizione nel tempo, spostando gli investimenti da un'asset class all'altra per massimizzare i ritorni o ridurre il rischio. In questo caso, la strategia di rotazione si baserà sull'efficienza, ovvero sul principio di selezionare gli asset che offrono il miglior rapporto tra rendimento e rischio, ottimizzando così le risorse per ottenere la performance più favorevole in un dato periodo.
Partiamo da un concetto: l’efficienza. In ambito finanziario, l’efficienza significa guadagnare denaro minimizzando i rischi. Questo parametro si misura come il rapporto tra il rendimento prodotto da un investimento e il rischio sostenuto, quest’ultimo espresso dalla deviazione standard (che rappresenta la dispersione dei rendimenti rispetto alla loro media).
Una precisazione è però fondamentale: possiamo individuare asset che generano rendimenti modesti ma con un’efficienza straordinaria, così come asset con prestazioni impressionanti e un’efficienza altrettanto elevata. La domanda chiave è questa: quanto rischio sto correndo per ottenere un determinato rendimento? Vi fornisco due esempi concreti: Applovin e BIL.
Applovin è una società che, dall'inizio dell'anno, ha registrato una performance straordinaria, superiore al 770%. Come mostrato nella figura successiva, in cui è applicato il mio Sistema Attivo, i suoi parametri calcolati su 120 periodi evidenziano un rischio molto elevato, con un segnale di allerta (la deviazione standard, indicata in nero, è pari al 56,4%). Tuttavia, tale rischio è stato ampiamente giustificato dalla performance eccezionale, che rende Applovin un asset altamente efficiente, con un punteggio di 24 (evidenziato in verde intenso).
Applovin
BIL, invece, è un ETF che replica il movimento delle obbligazioni governative con scadenza tra 1 e 3 mesi. Questo strumento vanta l’efficienza più alta che abbia mai osservato con il Sistema Attivo: ben 126. Pur avendo realizzato dall’inizio dell’anno una performance contenuta di +4,77%, il suo rischio è praticamente nullo, come dimostra la deviazione standard pari a 0,69%.
SPDR Bloomberg 1-3 Month T-Bill ETF
Avete mai sentito la frase “rendimento privo di rischio”? Ecco, in genere è riferito alle obbligazioni presenti all’interno di questo ETF!
Questi esempi mostrano due casi agli antipodi, entrambi paradigmatici: da un lato un rendimento elevatissimo con un rischio giustificato, dall’altro un rendimento modesto con una rischiosità pressoché inesistente. Entrambi efficienti, ma in modi completamente diversi.
Il fattore efficienza, dunque, non ci indica direttamente quanto rischio stiamo correndo. Piuttosto, ci dice semplicemente se il gioco vale la candela, punto. E se riflettete, questo parametro racchiude molte informazioni: innanzitutto, rivela se un asset è rialzista o meno (è ovvio che non troverete asset ribassisti con un’efficienza positiva), ma soprattutto risponde alla domanda più importante: vale la pena investirci? Questo, indipendentemente dal livello di rischio. Naturalmente, questa è la mia visione, e non è detto che dobbiate condividerla.
Mi sono posto dunque una domanda: perché non testare in modalità demo un portafoglio ipotetico composto esclusivamente dalle società più efficienti, indipendentemente dal loro rischio? Ritengo che questa potrebbe essere una scelta vantaggiosa in molti casi, e ora analizzeremo insieme questa idea.
Ipotizziamo di trovarci nel pieno del bear market del 2022. Al 1° luglio di quell’anno, l’S&P 500 risultava completamente inefficiente, con un punteggio di -9.66.
SPY, ETF sull'S&P500
Il QQQ, ETF sul Nasdaq 100, era addirittura peggiore, mostrando un valore di inefficienza di -10.36.
QQQ, ETF sul Nasdaq 100
Dobbiamo sorprenderci di questo? Assolutamente no. È noto che i bear market generano inefficienza, poiché gli asset perdono valore e sono accompagnati da una forte downside standard deviation. Tuttavia, disporre di un indicatore di questo tipo (insieme ad altri parametri che oggi non descriverò) ci consentirebbe di allocare le risorse all’interno di un portafoglio non in modo discrezionale (basandoci su supposizioni come “io credo che...” o “io penso che...”), ma in modo più scientifico, analizzando i dati.
E come potremmo fare? Riflettiamoci: in un bear market si potrebbe andare alla ricerca di asset più efficienti del benchmark. Vi porto due esempi semplici: il settore dei beni di prima necessità, rappresentato dall’ETF XLP, e l’ETF sul dollaro americano, UUP. Il primo, al 1° luglio 2022, aveva un valore di inefficienza pari a -3.50 punti. UUP, invece, presentava un punteggio decisamente positivo, pari a 15.10 punti.
XLP, l'ETF sul settore dei beni di prima necessità del mercato azionario americano
UUP, ETF bullish sul dollaro statunitense
Oltre a ciò, c'è un concetto che sicuramente non vi sarà sfuggito: l’efficienza dei lazy portfolios. Questo indicatore rappresenta la media dell’efficienza dei quattro portafogli lazy 60-40, Golden Butterfly, Permanent e All Weather. In quel periodo, anche alcuni tra i portafogli più conosciuti per la loro resilienza si sono rivelati molto inefficienti. Questo esempio serve a farvi comprendere come il parametro oggettivo dell’efficienza di un asset possa essere utile per capire cosa sia meglio o meno, considerando che anche i portafogli lazy, come qualsiasi altro investimento, presentano sia pregi che difetti.
Detto ciò, questo approccio non si limita ai bear market, ma vale anche nei bull market. Ad esempio, il 1° settembre 2021, l’ETF SPY mostrava un’efficienza di 18.23 (ricordo che gli indicatori considerano le ultime 120 sedute, pari a circa sei mesi), accompagnata da una bassa deviazione standard del 3.92%.
SPY, ETF sull'S&P500
Tuttavia, l’ETF QUAL, che replica la strategia fattoriale del "Quality Factor", presentava alla stessa data un’efficienza ancora migliore, pari a 20.37, seppur con un rischio leggermente più elevato, pari al 4.72%.
Ishares MSCI USA Quality Factor ETF
Anche Nvidia si distingueva in modo analogo: un’efficienza di 21.61, ma a fronte di un rischio molto più alto, con una deviazione standard di 16.6%, segnalata dal colore rosso.
Nvidia
La mia proposta è testare insieme questo tipo di strategia:
1. Creare una watchlist composta dalle principali società di ciascun settore azionario dell’S&P500. In particolare, includeremo le prime tre società per capitalizzazione di mercato per ogni settore, per un totale di 33 titoli, a cui si aggiungeranno 4 ETF: SHY (obbligazioni a breve duration), TLT (obbligazioni a lunga duration) e GLD (ETC sull’oro), con dei ruoli di “beni rifugio”
2. Calcolare l’efficienza per ciascun asset della watchlist su un periodo di 120 sedute, stilando una classifica basata su questo parametro.
3. Acquistare i primi 18 asset per efficienza all’inizio di ogni mese. Gli asset selezionati saranno allocati in modo equipesato nel portafoglio rotazionale, che avrà un valore iniziale di 100.000 dollari.
Probabilmente (e giustamente) qualcuno potrebbe obiettare che questo metodo sarebbe poco pratico a causa delle commissioni. Per tenerne conto, verranno incluse nella simulazione: 1,50 dollari per ogni operazione di acquisto e 1,50 dollari per ogni operazione di vendita.
Ad oggi, questa è la classifica delle società e degli ETF presenti nella watchlist, ordinate in base al loro livello di efficienza:
1. WMT (24,53)
2. SHY (22,21)
3. SHW (18,63)
4. EQIX (17,72)
5. HD (17,59)
6. NFLX (16,21)
7. TSLA (15,12)
8. BRK.B (13,56)
9. DUK (12,63)
10. GLD (12,48)
11. AAPL (12,32)
12. JPM (12,11)
13. UNH (11,73)
14. SO (11,81)
15. CAT (11,07)
16. COST (10,11)
17. V (9,95)
18. APD (9,74)
19. RTX (9,66)
20. META (6,98)
21. LIN (7,05)
22. PG (6,90)
23. JNJ (6,46)
24. GE (5,82)
25. AMZN (5,50)
26. AMT (5,35)
27. TLT (4,95)
28. NVDA (4,78)
29. AVGO (4,77)
30. PLD (4,46)
31. XOM (4,42)
32. CVX (4,22)
33. NEE (2,57)
34. MSFT (0,22)
35. COP (-0,81)
36. GOOGL (-0,98)
37. LLY (-2,09)
Gli asset evidenziati in grassetto faranno parte dell’asset allocation per il mese di dicembre; per gennaio si valuterà nuovamente. Questo approccio ci consente di essere sul mercato con asset oggettivamente efficienti, capaci di trarre vantaggio sia dalle fasi di risk-on sia da quelle di risk-off. L’obiettivo non sarà quello di sovraperformare il benchmark, ma piuttosto di osservare il comportamento di questa strategia.
In ogni caso, non saranno applicate regole eccessivamente rigide: il riequilibrio avverrà una volta al mese, il primo di ogni mese. Tuttavia, in particolari condizioni di mercato, potrebbe essere effettuato ogni 15 giorni.
Vi terrò aggiornati frequentemente, precisando però che questo non è un consiglio finanziario, ma un vero e proprio esperimento, che deve essere considerato come tale. Prima di concludere, vi mostro alcune società che si stanno distinguendo per la loro efficienza, a cominciare da Walmart: efficienza pari a 24,5 punti, con un rischio medio (deviazione standard del 9%). La performance della società da inizio anno è stata pari al 76%, con un massimo drawdown del -5,8% il 7 agosto. È possibile osservare anche l'indicatore "rischio vs benchmark", che fornisce una misura sintetica del rischio di investimento su WMT rispetto all’S&P500. Tenendo conto del beta della società (calcolato rispetto a SPY) e della deviazione standard, questo indicatore offre una stima del rischio sintetico, che appare come "estremamente basso", poiché, pur avendo una deviazione standard media, la società presenta un beta (e quindi una volatilità rispetto all’S&P) molto basso.
Walmart
Drawdown intra-annuali realizzati da Walmart
Molto bene anche Netflix, che dall'inizio dell'anno ha realizzato una performance del +83%. La sua efficienza è pari a 16,21, mentre la sua deviazione standard si avvicina al 10%, indicando una rischiosità maggiore rispetto a WMT. Il rischio sintetico appare "medio", poiché NFLX, a differenza della società precedente, ha un beta di 1,01. Il maggior rischio si concretizza in un drawdown intra-annuale elevato: -13,4%, registrato il 30 aprile.
Netflix
Drawdown intra-annuali realizzati da Netflix
A presto, buona giornata!
Cerca nelle idee per "RISK"
-- I Segnali dell’Altseason --Il 2024
L’anno 2024 sarà ricordato per sempre come l’anno dell’istituzionalizzazione di Bitcoin: un asset ritenuto da sempre, per alcuni, riserva di valore e che proprio a partire dalla fine del mese di Gennaio ha segnato performance record, battendo qualunque indice della old economy e la stragrande maggioranza delle crypto alternative a Bitcoin stesso.
In quei tempi già si ragionava ampiamente della possibilità che lo slancio di Bitcoin potesse fungere da driver di domanda anche per le Altcoins e che tutto fosse ormai apparecchiato per definire due scenari parallelamente pronti a coesistere:
• La domanda istituzionale di BTC grazie agli ETF
• Nuovi flussi di capitale verso le monete alternative
Un cambio di rotta
Questa seconda aspettativa, da molti pronosticata incipiente già all’epoca, ha stentato a manifestarsi fino almeno al termine della fase correttiva di Bitcoin, cominciata dai massimi a 74’000$ (Marzo 24’) e conclusa in Agosto 24’ ad una quotazione inferiore ai 50’000$.
Nonostante poi una reazione importante dei prezzi per BTC, le Altcoins hanno proseguito nei loro ritracciamenti fino almeno al mese successivo (Settembre 24’), quando il sentore del risk off è andato scemando e i tempi sono divenuti maturi anche per gli assets di rischio.
Il climax definitivo che ha segnato probabilmente un cambio di rotta negli equilibri di capitalizzazione fra Bitcoin e le Altcoins è stato senza dubbio l’esito crypto-friendly delle elezioni americane che ha visto la vittoria di Trump alle presidenziali.
Primi segnali incoraggianti
Nella storia delle crypto, questi equilibri di capitalizzazione vengono periodicamente analizzati osservando la Bitcoin Dominance chart, così che si possa dedurre graficamente quando, la finestra “Bitcoin-Only”, sia al termine e possano innescarsi logiche di ripartizione, flussi da BTC alle Altcoins, innescando un clima favorevole anche per la crescita di questi assets meno capitalizzati e potenzialmente più performanti.
Si può dire come, da Agosto ad Ottobre 24’, l’attenzione fosse principalmente rivolta sui prezzi di Ethereum: regina dei crypto-asstes in bilico fra la creazione di un forte supporto ed un crash che si sarebbe potuto verificare con il fallimento del supporto psicologico dei 2000$.
Da metà Ottobre, la sofferenza ha lasciato spazio alla serenità e da Novembre si è passati a “positività” su ETH ed Altcoins.
Infine, il breakout dei 2800$ di ETH ha segnato definitivamente il range precedente come bottom di periodo, accendendo un sentiment di entusiasmo persino sugli asset più dimenticati dai crypto retail investors: XRP, XLM, EOS ed LTC.
Un Basket chiaro e promettente
Quanto detto finora può essere riassunto semplicemente guardando un grafico composto, ottenuto immaginando ipoteticamente di comprare 1000 $ di 4 assets di lunga data:
• EOS
• DOGE
• BCH
• LTC
Dividendo 1000$ per ogni prezzo di queste monete al momento della creazione del grafico, sommando poi i prodotti
N°Coin_acquistate x (Asset_USDT - Prezzo_acquisto)
Si ottiene un grafico composito (portfolio ipotetico) ripartito equamente al 25% su ogni moneta e rappresentante l’andamento del valore di 4000$ così investiti. Si tratta pertanto di un grafico che media i prezzi e i singoli andamenti dei prezzi per creare un grafico utile ad effettuare proiezioni di tempo e di aspettative di rendimento.
Ticker :
COINBASE:EOSUSD*1261.03+BINANCE:DOGEUSDT*2604.17+COINBASE:BCHUSD*2.027+BITSTAMP:LTCUSD*10.9
Non solo, esso si presta anche ad effettuare un’analisi sintetica del “prezzo”, valutando le resistenze, i supporti, le ciclicità di questo paniere.
Osservando le metriche appena descritte, si notano delle resistenze (linee orizzontali nere), dei possibili target (semirette verdi), le rispettive aspettative di rialzo in base alle estensioni di Fibonacci, i tempi dei cicli più evidenti.
Nello specifico, un'aspettativa realistica per questo basket si proietta in questo modo:
• 140% e 400% dall’eventuale breakout della resistenza nera prossimale
• Un massimo temporale qualitativo fra Marzo e Settembre 2025
• Una durata dei cicli annuali prossima ai 410-420 g
Una nuova Altseason si prospetta all’orizzonte, guidata principalmente dalle narrative AI, RWA, DePin e Memecoin ma la vera esplosione che tutti aspettiamo è funzione del braakout del bottom biennale discusso poc'anzi.
I prossimi mesi potranno confermare le aspettative ma bisogna farsi trovare pronti, preparati e formati soprattutto su temi quali il Risk Management e il Mindset.
————————————————
🔹Seguimi su X : @B_di_B
🔗Seguimi su YouTube : www.youtube.com
📚Il mio corso di programmazione in PineScript (ITA): tradingon.it
SP500 Health Care conferma struttura solidaSP500 Health Care con il recente rimbalzo conferma una struttura rialzista ancora solida.
Il grafico è un weekly e si evince una forte difesa durante l'ultima settimana.
Se vuoi richiedere un parere su un Titolo o ETF lascia un commento!
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
AIRBNB break rialzista con volumiAIRBNB potrebbe finalmente uscire da una fase di ribasso.
Il Recente Break della trendline ribassista ha dato inizio ad un incremento di volumi.
A mio avviso è iniziata una fase di Accumulo sul titolo.
Se vuoi richiedere un parere su un Titolo o ETF lascia un commento!
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
FERRARI attenzione a quel prezzo!FERRARI se perde quota 400 euro allora potrebbe giocare per alcune settimane nel range segnalato.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
ETF obbligazionari: impatti sui portafogli di investimentoBuongiorno a tutti. L'obiettivo di questa analisi è esaminare le recenti performance di alcuni ETF obbligazionari statunitensi, avvalendosi di una combinazione di indicatori proprietari e dell'analisi del ciclo economico, per valutare il loro impatto all'interno di un portafoglio di investimento specifico: il Permanent Portfolio.
ANALISI TLT
Che dire? Il 2023 era stato annunciato come l’anno dei bond, e a dirla tutta lo stesso valeva anche per il 2024. La verità, però, è che resta ancora da capire quando arriverà davvero il momento in cui questa previsione potrà concretizzarsi. Tra gli ETF obbligazionari governativi più noti e frequentemente inseriti nei portafogli d’investimento statunitensi, spicca TLT, l’iShares Treasury Bond ETF 20+ Year. Come suggerisce il nome, questo strumento si propone di replicare passivamente l’andamento di un paniere di titoli di Stato statunitensi con scadenze superiori ai 20 anni.
Sappiamo tutti quanto il mercato obbligazionario governativo statunitense sia stato messo a dura prova dall’aumento dell’inflazione e dall’inasprimento della politica monetaria durante il biennio 2022-2023. Dopo una forte caduta, l’asset class aveva toccato un minimo il 23 ottobre 2023, da cui era iniziata una ripresa decisamente incoraggiante, culminata in una brillante performance del +23,6% in poco più di due mesi. Tuttavia, dal 28 dicembre 2023, si è verificata una nuova discesa, che ha portato l’ETF a toccare nuovi minimi di periodo a maggio 2024. Successivamente, è ripartito al rialzo, sostenuto da un supporto dinamico. Il 17 settembre 2024 l’ETF ha segnato nuovi massimi di periodo, ma da quel momento la situazione è precipitata: forte discesa, rottura del supporto dinamico il 24 ottobre 2024 e ulteriore ribasso, con il precedente supporto che si è trasformato in una resistenza.
Analisi TLT. Grafico giornaliero
Perché tanto pessimismo? La risposta, almeno in parte, è semplice: I-N-F-L-A-Z-I-O-N-E. Esatto, proprio quel dato macroeconomico che si pensava ormai stabilizzato intorno al 2% (con alcuni che addirittura ipotizzavano scenari di deflazione). Ma andiamo con ordine.
La figura seguente mostra il grafico del TLT, sul quale è stato applicato il mio algoritmo proprietario di analisi e trading, il Sistema Attivo. Questo strumento ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni utili sia per l’analisi che per le decisioni d’investimento.
Partiamo dalla prima informazione, probabilmente la più significativa: l’ETF risulta completamente inefficiente, con un punteggio di -13,71. Per chi non fosse familiare con il concetto di “efficienza”, si tratta di uno degli aspetti fondamentali nel campo degli investimenti. Senza addentrarci troppo nei dettagli, l’efficienza misura il rendimento di un asset rispetto al rischio assunto, espresso in termini di deviazione standard.
Metaforicamente, l’efficienza risponde a una domanda cruciale: “rispetto al rischio che sto assumendo, quanto rendimento sto ottenendo”? Poiché l’efficienza è definita dal rapporto tra il rendimento prodotto e la deviazione standard espressa, ne consegue che maggiore è il rendimento rispetto al rischio, maggiore sarà l’efficienza di un asset.
Osservando la figura, emerge chiaramente come TLT, in particolare negli ultimi 60 periodi (ossia negli ultimi 3 mesi su base giornaliera), risulti completamente inefficiente.
TLT: efficienza sottoterra
Poco fa ho accennato all’inflazione, ed è proprio questa variabile a spiegare le performance di questo ETF. Tuttavia, non si tratta tanto del dato macroeconomico in sé, quanto piuttosto delle aspettative del mercato riguardo alla sua evoluzione.
Nella figura precedente, la seconda riga della tabella riporta lo “stato dell’inflazione,” che in questo contesto specifico rappresenta il sentiment sul breve termine. Il Sistema Attivo può restituire diversi stati come output: Massima inflazione, Forte inflazione, Inflazione, Moderata inflazione, Disinflazione, e Deflazione. Attualmente, ci troviamo in una situazione di Forte inflazione, uno scenario che, insieme agli altri stati esclusa la Disinflazione e la Deflazione, tende a penalizzare le performance del mercato obbligazionario governativo.
Per tradurre questi concetti in pratica, osservate le figure successive. Simulando un approccio in cui si acquistasse TLT solo nei contesti di Disinflazione e Deflazione e lo si vendesse in tutti gli altri, è evidente come, nell’ultimo anno (prima figura), si sarebbero evitati diversi drawdown significativi. Estendendo l’analisi al periodo dal 2020, si sarebbero evitati cali importanti come quello del -16,6%, del -26,4% e del -21,5%.
Trading System
Trading System
Estendendo l’applicazione del trading system dal 2011 a oggi, i risultati ottenuti sarebbero quelli mostrati nella figura successiva: un massimo drawdown del -12,55%, decisamente più contenuto rispetto all’oltre -50% registrato con la strategia buy and hold.
Backtest Trading System su TLT
Detto questo, per chi si chiedesse perché l’aumento delle aspettative di inflazione penalizzi un ETF come TLT, la spiegazione è piuttosto semplice. Essendo un fondo che replica un paniere di obbligazioni, il suo valore è strettamente legato alla performance di queste ultime. Le obbligazioni, infatti, vengono solitamente acquistate per ottenere un ritorno tramite gli interessi delle cedole. Tuttavia, è noto come l’inflazione eroda il potere d’acquisto del denaro, impattando negativamente anche sul valore reale degli interessi percepiti dalle cedole.
In altre parole, se l’inflazione aumenta, il valore reale del denaro generato dalle cedole si riduce. Ora, vi chiedo: se gli investitori si aspettassero un aumento dell’inflazione, sarebbero incentivati a comprare obbligazioni? Probabilmente no. È più plausibile che decidano di venderle per spostarsi su investimenti più remunerativi. Maggiore è la pressione di vendita, maggiore sarà il deprezzamento delle obbligazioni, e con esse anche il valore di TLT.
ANALISI SHY E HYG
Tuttavia, non tutte le obbligazioni sono uguali. Pur condividendo gli stessi rischi principali, come nel caso dei titoli di Stato statunitensi (rischio inflazione, rischio dei tassi di interesse e, in misura minore, rischio di default), non tutte le obbligazioni subiscono tali rischi nello stesso modo. In particolare, al crescere della scadenza (o, se preferite, della duration), l’impatto di questi rischi tende a essere più significativo e negativo.
Un esempio utile per comprendere questa differenza è SHY, uno degli ETF a più basse scadenze emesso da iShares, che include titoli con maturity compresa tra 1 e 3 anni. Questo ETF è molto meno influenzato dalle dinamiche sopra descritte rispetto a TLT. Come evidenziato nella figura successiva, SHY risulta essere efficiente, con un punteggio di 4,69. Sebbene questo punteggio sia relativamente basso, resta comunque positivo, a differenza di quello negativo associato a TLT.
L’efficienza di SHY, calcolata a 60 periodi, è pari a 4.69
Un altro ETF sta dominando la scena dall’inizio del 2024. Non si tratta di un ETF sulle obbligazioni governative, ma di uno focalizzato su obbligazioni corporate (emesse da società): HYG, che replica un paniere di bond High Yield (in italiano, “ad alto rendimento”). L’efficienza mostrata da questo ETF è notevole, con un punteggio di 13,7 negli ultimi 60 periodi.
L’efficienza di HYG, calcolata a 60 periodi, è pari a 13.7 punti
I meno esperti potrebbero chiedersi cosa stia guidando questa performance. Come mai, in questo caso, l’inflazione non ostacola la crescita? La risposta è semplice e risiede nella qualità creditizia di queste obbligazioni: High Yield in questo contesto significa “obbligazioni speculative.” Questi strumenti sono tipicamente acquistati quando la propensione al rischio del mercato è elevata. È proprio in queste situazioni che gli investitori si orientano verso strumenti speculativi, capaci di offrire rendimenti elevati sia nel presente sia in prospettiva. Non a caso, oltre alle azioni, anche queste obbligazioni diventano attrattive. È quindi naturale che la correlazione tra questo ETF obbligazionario e il mercato azionario risulti fortemente positiva.
La correlazione positiva tra HYG e SPY. Grafico settimanale
L’ottima efficienza di HYG è spiegata dal fatto che, come evidenziato nella prima riga della tabella, il mio Sistema indica che, nel breve termine, il mercato si trova in una fase di Forte risk on. Analogamente al caso dell’inflazione, gli stati che il Sistema può restituire includono: Massimo risk on, Forte risk on, Risk on, Moderato risk on, Neutro, Debole risk off, Risk off, Forte risk off, e Massimo risk off. Simulando un approccio di Trading System che prevede acquisti in tutte le fasi di risk on e vendite in quelle di risk off, si ottiene la prestazione mostrata nella figura successiva.
Backtest Trading System su HYG
Molti di voi, a questo punto, potrebbero sentirsi un po’ confusi e chiedersi: dovrei vendere un ETF obbligazionario? Dovrei acquistare un ETF High Yield? La risposta è no. Il mio obiettivo è semplicemente quello di fare una chiacchierata con voi, niente di più, e magari approfondire il tema dei portafogli d’investimento, un argomento che adoro e che studio costantemente.
Oggi ho introdotto il concetto di efficienza su base intraday, un tema che, riflettendoci bene, non si sposa perfettamente con le analisi di breve termine. L’efficienza, infatti, è principalmente utilizzata per valutare quanto un portafoglio sia ben strutturato. Tuttavia, credo che questo concetto possa essere applicato in modo inverso rispetto all’approccio tradizionale.
Mi spiego meglio: solitamente si crea un portafoglio e poi si analizza la sua efficienza. Nulla, però, vieta di partire misurando l’efficienza di un singolo asset e successivamente inserirlo in un portafoglio, sia esso di trading o d’investimento attivo. Per chiarire ulteriormente: sono molto diffusi i portafogli rotazionali basati sul momentum, nei quali si crea una watchlist (di azioni o ETF) e ogni mese si acquistano quelli con il miglior momentum, effettuando ribilanciamenti mensili. Secondo me, un approccio simile potrebbe essere adottato utilizzando il fattore “efficienza”: acquistare gli asset che, in un determinato intervallo temporale, hanno mostrato la migliore efficienza.
Detto questo, basandomi su questi principi, mi sono posto una domanda: avrebbe senso oggi includere TLT in portafoglio (senza sottovalutare i lazy portfolios)? In una gestione di investimento attiva, per me la risposta è no. Generalmente, TLT è l’ETF per eccellenza utilizzato per proteggere un portafoglio durante fasi di forti drawdown del mercato azionario, ad esempio in contesti recessivi. Ma oggi queste condizioni non ci sono. Potrebbero presentarsi in futuro, ma al momento non è questa la prospettiva.
Adesso vi mostrerò perché.
ANALISI DEL CICLO ECONOMICO E DEL CICLO DELL’INFLAZIONE
Nella figura successiva sono mostrati due grafici: il primo, in nero, rappresenta il mio Ciclo Economico proprietario, progettato per misurare l’intensità del ciclo economico statunitense, integrando variabili sia macroeconomiche sia finanziarie. Il secondo, in blu, è il Composite Leading Indicator, un indicatore comunemente utilizzato per anticipare le fasi del ciclo economico. È evidente la funzione anticipatrice del mio Ciclo rispetto al Composite Leading: anche se non si verifica sempre, tale capacità di previsione emerge frequentemente.
Ciclo economico e Composite Leading Indicator
Il messaggio principale da cogliere dalla figura è chiaro: osservando attentamente, il ciclo economico si trova in una fase di espansione (fase 4, per gli appassionati del tema) e non mostra segnali di rallentamento. Considerando quanto discusso in precedenza (TLT tende a performare bene in fasi recessive), sembra difficile che ci sia spazio per una grande performance di TLT in questo contesto. Al contrario, potrebbe essere più vantaggioso esporsi al mercato obbligazionario High Yield.
La figura successiva conferma questa idea: durante le fasi di espansione economica, HYG tende a sovraperformare TLT. Questo fenomeno, dal 2008 a oggi, si è verificato con costanza.
La correlazione positiva tra Ciclo economico e HYG/TLT.
Va però sottolineato che TLT non sale esclusivamente nelle fasi recessive, ma anche in quelle caratterizzate da bassa inflazione. A tal proposito, è utile introdurre un altro ciclo economico: il ciclo leading sull’inflazione, rappresentato in nero nella figura successiva. Questo ciclo, come suggerisce il nome, è progettato per anticipare l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, qui mostrato in blu.
Il ciclo dell’inflazione, in nero, tende ad anticipare le fasi di alta e bassa inflazione, in blu.
Un aspetto interessante emerge dall’analisi: il ciclo dell’inflazione si trova attualmente in territorio di espansione. Questo significa che l’indice dei prezzi al consumo potrebbe nuovamente invertire la traiettoria al rialzo? È difficile dirlo con certezza, poiché nessuno può prevedere il futuro, ma è un dato che invita sicuramente alla riflessione.
Proseguendo con il ragionamento, risulta utile calcolare la correlazione tra l’indice di forza HYG/TLT e il ciclo dell’inflazione. La figura successiva evidenzia che, durante le fasi di rialzo del ciclo dell’inflazione, HYG tende a crescere più di TLT. È innegabile che, se il contesto attuale dovesse persistere, ci sarebbe poco spazio per una significativa ripresa di TLT, considerando l’intensità sia del ciclo economico che di quello relativo all’inflazione.
La correlazione positiva tra ciclo dell’inflazione e HYG/TLT
I DUE PERMANENT PORTFOLIO
In ogni caso, i due cicli economici, insieme al Sistema Attivo che si concentra sul breve termine, spiegano l’inefficienza di TLT e l’alta efficienza di HYG. E questo, ovviamente, si riflette anche sui portafogli d’investimento. Per esempio, prendiamo in considerazione il Permanent Portfolio, noto per il suo basso rischio e alta efficienza, composto per il 25% ciascuno da SPY, TLT, SHY e GLD (ETC sull’oro). Ipotizzando di aver investito 50.000 dollari nel portafoglio all'inizio dell’anno, chiediamoci come sarebbe andata, ma soprattutto, se sarebbe andata meglio investendo il 25% non su TLT, ma su HYG.
La figura successiva evidenzia come entrambi i portafogli siano in profitto: il Permanent Portfolio con HYG ha registrato un +15,7%, mentre quello con TLT si ferma al +12,3%.
Le prestazioni dei due Permanent da inizio anno
Le due figure successive riportano invece le metriche dettagliate. Analizzando gli ultimi 222 periodi giornalieri, ovvero dal 2 gennaio 2024 a oggi, emerge chiaramente come il Permanent Portfolio con HYG sia stato più performante rispetto a quello con TLT, non solo in termini di rendimento ma anche di efficienza (15,35 punti contro 10,71 punti). Tuttavia, il Permanent Portfolio con l’ETF High Yield risulta leggermente più rischioso, come dimostrano una deviazione standard leggermente superiore (4,91% contro 4,72%) e un beta marginalmente più alto (0,39 contro 0,35, dove il beta misura la volatilità di un portafoglio rispetto all’S&P500).
Metriche del Permanent con TLT
Metriche del Permanent con HYG
Questa maggiore esposizione al rischio del Permanent Portfolio con HYG è ulteriormente confermata dall’analisi dei drawdown intra-annuali. Sebbene il portafoglio con TLT abbia registrato la peggior perdita assoluta (-3,15%), comunque piuttosto modesta), in media è quello con HYG a segnare drawdown leggermente più profondi.
Analisi dei drawdown intra annuali
L'analisi è stata condotta su ETF non UCITS, ma ciò non preclude la possibilità di replicarla utilizzando ETF armonizzati. Fatemi sapere se desiderate un'analisi basata su questi ultimi.
Buona giornata!
EURUSD possibile test della resistenzaEURUSD si assesta in un possibile supporto che potrebbe spingere nuovamente i prezzi verso la vecchia resistenza.
Un'impostazione rialzista potrebbe essere probabile.
Da notare la correlazione di oggi con il GOLD.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
Euro ancora a ridosso dei supporti chiaveNon molla invece il dollaro, ad eccezione dell'USD/JPY che venerdì ha perso sorprendentemente, con una price action molto strana, quasi 300 punti. Una discesa non veloce, nel senso che possiamo tranquillamente escludere l’intervento della BoJ, che di solito, quando compra JPY, fa crollare i prezzi di centinaia di pips in pochi minuti. Ciò che è accaduto forse si spiega con una liquidazione di posizioni di carry trades per liberare liquidità da parte di investitori di un certo peso, che probabilmente potrebbero voler uscire dall’equity e dai carry simultaneamente, in una fase delicata come quella attuale, caratterizzata da incertezza futura e da problematiche di cui abbiamo spesso fatto cenno, ovvero dei rapporti geopolitici tra gli USA della nuova amministrazione Trump e il resto del mondo, unitamente ai problemi interni legati alle promesse elettorali in contrasto con la necessità di dare un occhio anche al debito pubblico. In ogni caso, USD/JPY in discesa con possibili target prossimi in area 153.00.
Diversamente, sugli altri cambi contro dollaro la pressione del biglietto verde rimane fortissima, con la moneta unica a ridosso di 1.0500, così come il Cable a 1.2620. Non vi è cenno di grandi correzioni fino ad ora, in ragione del fatto che, dopo gli ultimi dati, Eurozona e UK hanno bisogno di stimolare il rilancio economico attraverso una riduzione dei tassi. L’inflazione infatti è ormai stabilmente al di sotto del 2%, target fissato dalle due banche centrali delle due aree. Cable sembra avere più strada da percorrere al ribasso rispetto alla moneta unica, dato che EUR/GBP sembrerebbe aver violato le prime resistenze rilevanti a 0.8335-0.8340 area. Target appare lontano, sopra 0.8450.
Oceaniche in difficoltà, soprattutto AUD/USD che non è lontano dai supporti chiave di 0.6350-0.6400 area. NZD/USD è già quasi sui supporti analoghi posti a 0.5790-0.5840. CHF stabile anche se sembra ci sia del fuoco che cova sotto la cenere per quel che riguarda la lotta tra risk on e risk off, con quest’ultimo che sembra riemergere. Infine, la salita inarrestabile di USD/CAD, non lontano da 1.4150, prossima resistenza.
EQUITY, SVANISCE L’EFFETTO TRUMP?
Chiusura in netto ribasso per Wall Street venerdì, con l'S&P 500 in calo dell'1,3%, il Dow in perdita di 305 punti (-0.70%) e il Nasdaq in ribasso del 2,4%. Gli investitori hanno reagito alle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha messo in evidenza la forza dell'economia, un mercato del lavoro resiliente in un contesto di inflazione persistente, che inevitabilmente portano ad abbassare le aspettative di molteplici riduzioni del costo del denaro. Le vendite al dettaglio di ottobre hanno infatti superato le previsioni, salendo dello 0,4%.
La borsa ne esce con ribassi inevitabili, anche perché l’euforia post-elettorale legata alle promesse di futuri stimoli all’economia da parte della nuova amministrazione sembra perdere di slancio, dopo aver illuso analisti e investitori sul fatto che le borse potessero continuare a crescere ad oltranza. E invece non è così, ma è anche normale che non lo sia. Meraviglia semmai l’euforia generalizzata post-elezioni, anche perché comunque eventuali stimoli alimenterebbero ulteriormente l’inflazione e la Fed, a maggior ragione, si troverebbe costretta a combatterla alzando i tassi.
E così le borse sono scese, il settore tecnologico ha registrato perdite significative, con grandi aziende come Nvidia (-3,2%), Amazon (-4,2%), Meta (-4%) e Alphabet (-1,7%) che hanno chiuso pesantemente in rosso. Anche le azioni farmaceutiche hanno perso quota dopo la notizia che Trump potrebbe nominare Robert F. Kennedy Jr. a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che viene definito scettico sulla questione dei vaccini. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha perso il 2,2%, il Dow è sceso del 2,3% e il Nasdaq è sceso del 2,9%, invertendo la tendenza al rialzo post-elettorale guidata dall'ottimismo per le politiche del presidente eletto Trump.
EUROZONA, PREVISIONI DI MIGLIORAMENTO
Le previsioni della Commissione europea per l'autunno 2024 prevedono una crescita dello 0,8% nell'area dell'euro per quest'anno, la stessa delle precedenti previsioni rilasciate nel secondo trimestre di quest’anno. Mentre l'inflazione continua a diminuire e i consumi privati e la crescita degli investimenti riprendono, con la disoccupazione ai minimi storici, la crescita è destinata ad accelerare gradualmente nei prossimi due anni, ha affermato il commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni.
Per il 2025, le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso all'1,3% dall'1,4% e per il 2026, l'economia dell'eurozona è prevista in crescita dell'1,6%. L'economia tedesca è ora prevista in contrazione dello 0,1% quest'anno, un'inversione rispetto alla crescita dello 0,1% prevista in precedenza. Guardando al futuro, si prevede che l'economia tedesca si espanderà dello 0,7% nel 2025 e dell'1,3% nel 2026.
Sul fronte dell'inflazione, nonostante una leggera ripresa a ottobre, in gran parte guidata dai prezzi dell'energia, l'inflazione complessiva nell'area dell'euro è destinata a più che dimezzarsi al 2,4% nel 2024, dal 5,4% nel 2023, prima di attenuarsi più gradualmente al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026.
USA VENDITE AL DETTAGLIO ROBUSTE
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,4% su base mensile a ottobre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,8% a settembre e al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3%. Escludendo il settore automobilistico, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,1%. Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali edili e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono diminuite dello 0,1%. I dati sulle vendite al dettaglio non sono adeguati all'inflazione e includono principalmente beni.
SETTIMANA ENTRANTE
Sarà una settimana relativamente tranquilla negli Stati Uniti, con i riflettori puntati sui dati PMI manifatturieri e dei servizi, insieme agli aggiornamenti del mercato immobiliare come permessi di costruzione, inizio lavori edilizi e vendite di case esistenti. Sul fronte della politica monetaria, i discorsi dei funzionari della Federal Reserve e del presidente della BCE Christine Lagarde attireranno l'attenzione di tutti noi, ovviamente, così come le decisioni sui tassi di interesse da Cina, Turchia e Sudafrica e i verbali delle riunioni della RBA.
Ma non dimentichiamo che usciranno i dati sull’inflazione in Canada, Regno Unito, Sudafrica e Giappone, mentre la Germania pubblicherà i dati sui prezzi alla produzione. Sono previsti anche i PMI flash di novembre per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito. Nel frattempo, saranno pubblicati i dati sulla bilancia commerciale per Spagna, Eurozona, Svizzera e Giappone. Infine, Canada e Regno Unito pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio unitamente all’indice di fiducia dei consumatori GfK in Inghilterra. Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AMP mensile in crisiAMPLIFON: per avere un'idea più chiara ho preso il grafico mensile. Zona di minimi importanti ma sopra i livelli del 2020.
-15% in 1 anno.
Anche la stagionalità sembra interessarsi ad una zona long.
Da studiare su tf minori per un eventuale ingresso.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
DISNEY in cerca di un nuovo CEODISNEY dichiara di stare esplorando per nuovi candidati a CEO.
Per me è una notizia che crea un sentiment bullish.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
CARNIVAL breakout rialzistaCCL sta realizzando un breakout rialzista che potrebbe spingere i prezzi verso 28 dollari.
Da monitorare l'eventuale pullback in area 20 dollari per cercare un entrata.
Qui mi piacerebbe vedere anche un incremento volumetrico più incisivo
Seguimi per altre idee e per l'accesso alla lista completa
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
Lululemon potrebbe cercare un supportoDopo il recente rialzo potrebbe cercare un supporto a 280 dollari
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
NIKE è finito il rimbalzo? o sta preparando un supporto?NIKE ha un grafico interessante perchè ha mostrato i muscoli subito dopo l'affondo. Tuttavia mi aspettavo un ritorno dei prezzi sopra 95.
A questo punto penso che la tenuta di 80 dollari sarà fondamentale... per alcuni il livello di stop loss e per altri un buon ingresso per giocare su un RR interessante.
La reazione sui minimi di settembre è la chiave di lettura.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #promo #masterclass #scuola #investing #trading #azioni #stocks
Amazon costruisce un supporto?Amazon si avvicina ai 180 dollari e sembra creare un primo livello di rallentamento della correzione.
Grafico molto interessante.
Amazon ha per ora sottoperformato rispetto a sp500.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #promo #masterclass #scuola #investing #trading #azioni #stocks
Alphabet reagisce positivamenteAlphabet... amo questo grafico
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #promo #masterclass #scuola #investing #trading #azioni #stocks
L’EUFORIA ASIATICAToday’S Trading del 30.09.2024
MACRO BACKGROUND
La tanto attesa riscossa della Cina sembra finalmente arrivata. Dopo circa 4 anni dalla caduta dell’economia cinese a causa della crisi covid, arriva un piano di sostegno all’economia che può essere definito un Bazooka. La volontà di raggiungere una crescita del 5% in questo 2024 è rimasto un progetto sino ad oggi incompleto, con il settore immobiliare che non riesce a riprendersi dall’ultima forte crisi ed una generale sfiducia sia dei consumatori che degli investitori esteri che ha lasciato la seconda economia mondiale incapace di reagire.
La risposta della PBOC come del Governo non ha tardato , e con un super piano di stimoli all’economia sembra aver dato nuova fiducia agli investitori ed ai mercati.
La serie di iniziative messe in campo in questo settembre , per diversi analisti potrebbe essere solo una prima manovra, alla quale seguirà poi una seconda indata di aiuti che metterebbe in luce la determinazione del governo nel raggiungere i suoi target di crescita.
Il mercato Cinese torna ad interessare agli investitori che con grandi flussi di denaro riportano l’indice CSI 300 su del 16% in una settimana, crescita che non si vedeva dalla crisi del 2008.
C’è da notare che la rinnovata fiducia sulla Cina arriva anche in un momento in cui l’America potrebbe perdere il suo fascino, perché se è vero che la FED ha iniziato il suo ciclo di taglio tassi è anche vero che la fase recessiva non è staa di certo scongurata.
La possibilità di un rallentamento economico USA è un’opzione ancora presente sul tavolo, e con il bisogno di controllare l’infalzione in occidente, non si può certo sperare in grandi manovre per salvare l’economia , se non qualche ulteriore taglio del costo del denaro e questo mette in primo piano la CINa dove iniezioni di liquidità piacciono molto di più agli investitori.
Insomma euforia e risk on dominano la scena, stavolta con protagonista la Cina, super eroe inatteso dell’economia globale.
FOREX
Si chiude il mese di settembre con un dollaro USA asfittico, valuta peggiore del panorama delle big seven con una performance media del – 1.50%, seguito dal canadese con un -1.44%. La forza si concentra sullo yen, che al netto di una altissima volatilità si colloca al primo posto come aset migliore del mese con un +1.57% medio. Dopo la deludente riunione della BOJ nella quale Ueda aveva disatteso gli investitori con tono morbidi e poco decisi su un futuro rialzo tassi, lo yen aveva perso tereeno mettendo in luce nuova debolezze, è servita l’elezione del nuovo primo ministo Ishiba a dare nuova speranza per politiche di rilancio all’economia e nuova speranza di tassi alti. Seguono la scia di euforia asiatica le oceaniche, con l’australiano che chiude il mese con un +1.20% medio godendo delle forti partnership con la Cina e la natura economica del paese tipicamente esportatrice di materie prime.
EQUITY
Azionario nuovamente in risk on, innegabile la super performance delgi indici asiatici, l’hang sang in due settimane segna un +20.90% , Cina 50 batte un +21.60% insomma torna la voglia di comprare Cina. Segue come proxy l’Europa che potrebbe godere della rinascita cinese, special modo la Germania che è partner commericale , pertanto il Dax si lancia in uovi massimi a 19660pnt , segnaliamo che la forte spinta long di questi gioni ha lasicato scopeto il poc di giovedi, a 19300 pnt, area che potrebbe necessitare di ricoperture prima di vedere nuovi allunghi rialzisti.
In America continuano le rotazioni settoriali, evidente la dinamica di venerdi, dove il Nasdaq ha chiuso negativo con un -0.60% a 20220pnt, mentre il Dow ha aggiornato i massimi a 43000 pnt prima di riassorbire e chiudere comune a 42.650 pnt.
COMMODITY
Rallenta il Gold, che dopo aver segnato massimo storico a 2709$ venerdi mette a segno il primo ritracciamento short cion una close a 2668$ portandosi ai primi Low Volume Node del composito mensile. Le quotazioni ora restano comprese tra i due Hight volume node di 2685$ e 2650$
Da segnalare ancora il WTI che dopo la fase di accumulo in area 67.50$ trova spunti di ripartenza long fino al test delle prime resistenze a 69.20$, si guarda ora ai break out rialzisti fino ai massimi precedenti di 71$.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------
Dow Jones, un record storico al giornoContinua senza sosta il periodo caratterizzato da decorrelazione tra i diversi asset finanziari, alimentata dall’incertezza globale sia sul fronte geopolitico, ma soprattutto su quello economico e finanziario. Il mercato azionario continua a muoversi spinto delle rotazioni di portafoglio che hanno visto, ultimamente, il settore tecnologico ripiegare, in ragione di logiche prese di beneficio, a favore dei settori tradizionali.
Sugli altri mercati prevale una leggera tendenza di debolezza del dollaro (in quello valutario), alimentata da un risk on persistente (indice Vix a 16 e Fear and greed in piena area di appetito al rischio), mentre sugli obbligazionari e titoli di Stato, i rendimenti scendono con cautela, con movimenti e price action decorrelate tra di loro. Ne è la riprova l’Oro che intanto è salito su nuovi massimi storici.
Tornando all’azionario, con riferimento a quello Usa, i listini hanno chiuso, venerdì scorso, una sessione volatile e mista, poiché l'incertezza ha prevalso dopo il rally della sessione precedente, alimentata dal taglio, al di sopra del consensus, dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L'S&P 500 e il Nasdaq sono scivolati rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%, mentre il Dow Jones raggiunto un nuovo massimo storico, salendo dello 0.09%.
I banchieri, responsabili della politica monetaria Usa, hanno espresso opinioni diverse sull'inflazione, con il governatore Christopher Waller che ha sostenuto il taglio dei tassi di mezzo punto a causa dei dati favorevoli sui prezzi, mentre il governatore Michelle Bowman, l'unica dissenziente, ha segnalato che l'inflazione non è stata ancora sconfitta.
Tra i vari titoli, FedEx ha perso il 15,2% dopo aver pubblicato una debole trimestrale e aver abbassato le sue previsioni di fatturato, mentre le azioni Nike sono aumentate del 6,9% dopo l'annuncio di Elliott Hill come nuovo CEO. Nonostante la flessione, le azioni hanno registrato una settimana positiva, con l'S&P 500 in rialzo dell'1,3%, il Nasdaq in crescita del 2,1% e il Dow in crescita dello 0,8%.
ORO, NUOVI MASSIMI STORICI
Venerdì l'oro è salito oltre i 2.600 dollari l'oncia, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.626. La ragione principale sembra essere legata alle crescenti tensioni geopolitiche che ne hanno accresciuto l'appetibilità. La paura di un incremento degli scontri in Medio Oriente, con Israele che avanza verso il confine con il Libano sollevano preoccupazioni sulla possibile escalation del conflitto.
D’altro canto, a sostenerne ulteriormente il prezzo, molte banche centrali, specie del sud est asiatico, sembrerebbero essere le principali acquirenti di metallo giallo, in questa fase storica. E’ tecnicamente difficile individuare target in un mercato che non ha punti di riferimento storico intorno a questi livelli, per cui, prima i avventurarsi in possibili “vendite perché è alto” converrebbe probabilmente, far costruire una configurazione a doppio massimo o a massimi decrescenti.
VALUTE
Nel mercato dei cambi, prevale ancora la debolezza del biglietto verde (eccezion fatta lo Jpy), anche se non così accentuata come si potrebbe pensare. Il dollaro tiene ancora i supporti chiave contro euro e sterlina soprattutto, ma i livelli di 1.1200 e 1.3340 non sono stati ancora violati, anche se la valuta britannica appare maggiormente in trend rialzista, grazie agli ultimi dati macro positivi e alle aspettative di una Boe ferma sui tassi di interesse, nonostante una inflazione che sembra calare.
Il UsdJpy invece si riprende e accumula, sostenuto dal risk on dei mercati azionari e con la possibilità di correggere al rialzo, specie dopo il nulla di fatto della Boj, la settimana scorsa, sui tassi. Siamo a 144.00 con un recupero di oltre 400 pips nelle ultime 4 sedute operative. Target possibili, nel caso di superamento di 144.00, anche 147.00 e 149.50, i primi due punti sensibili che rileviamo. L’appetito al rischio si rileva anche sull’indebolimento del franco svizzero, tornato contro euro a ridosso di 0.9500, e anche se la resistenza chiave si trova a 0.9575, il movimento attuale sembra di buon auspicio per il test dell’area suddetta.
Infine segnaliamo il movimento di CnhJpy, uno dei tassi di cambi del futuro, che dai minimi di 19.70 è salito a 20.50 e sembrerebbe voler tornare verso area 20.80 prima e 21.40 poi, in una correzione di un trend primario ribassista sul daily che dai massimi storici di 22.20 era sceso a 19.70. Nel lungo periodo, il movimento principale è ancora orientato al rialzo, ma in fase di esaurimento, come visto dalle ultime price action.
UK, VENDITE AL DETTAGLIO IN CRESCITA
Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate dell'1% su base mensile ad agosto 2024, dopo dato precedente rivisto al rialzo dello 0,7% a luglio e ben al di sopra delle previsioni dello 0,4%. Le vendite sono aumentate dell'1,8% nel settore alimentare, mentre a livello generale sono aumentate dello 0,6%.
Considerando i tre mesi fino ad agosto, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,2%. Su base annua, sono aumentate del 2,5%, il massimo da febbraio 2022, dopo un aumento rivisto al rialzo dell'1,5% a luglio e al di sopra delle previsioni dell'1,4%. Sterlina sempre sugli scudi, per via sia dei dati, sia del delta tasso favorevole contro le altre valute.
CANADA, VENDITE AL DETTAGLIO IN RIPRESA
Le vendite al dettaglio in Canada sono aumentate dello 0,5% rispetto al mese di agosto. Ciò estenderebbe l'aumento dello 0,9% rispetto a luglio, che è stato rivisto al rialzo, rimbalzando dal calo dello 0,2% di giugno. L'aumento di luglio ha rappresentato la crescita più significativa dall’aprile 2023, forse in ragione dei tagli aggressivi dei tassi da parte della Banca del Canada.
L'aumento del commercio al dettaglio è stato sostenuto da una maggiore domanda da parte di rivenditori di veicoli a motore e ricambi, oltre a quelli di alimenti e bevande. Inoltre, i volumi aggregati sono stati superiori dell'1% rispetto al mese precedente, sottolineando la ripresa della domanda. Rispetto all'anno precedente, il fatturato al dettaglio è stato superiore dello 0,9% a luglio. UsdCad che ha tenuto come conseguenza, la resistenza di 1.3650 per poi chiudere la settimana a 1.3570. Il non superamento della resistenza chiave ci porterebbe a pensare ad una possibile discesa verso 1.3430, minimo di fine agosto.
FOCUS SUI DATI
Negli Stati Uniti, uno dei dati principali in uscita questa settimana, è quello dei prezzi Pce, che la Fed osserva con particolare attenzione per l’analisi dell’inflazione. Ma è anche la settimana, sempre negli Usa, del dato su spese e redditi personali e soprattutto della terza e ultima rilevazione del Pil del secondo trimestre. A livello di interventi verbali, segnaliamo quelli del presidente Jerome Powell, anche se non sarà il solo che rilascerà dichiarazioni.
Occhio infine ai dati PMI globali S&P, la fiducia dei consumatori CB, gli ordini di beni durevoli. A livello globale, cioè osservando i dati in uscita in altre aree, segnaliamo i PMI di settembre per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito, ma anche estremo interesse per le decisioni sui tassi di interesse di Australia, Svezia, Svizzera e Messico. Per ultimo, attenzione ai dati sull’inflazione per i seguenti paesi: Australia, Francia e Spagna. E infine, la Germania pubblicherà i suoi dati Ifo Business Climate, GfK sulla fiducia dei consumatori e sull'occupazione.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.09.2024Ottimismo e “risk on mood” sulle Borse mondiali dopo il taglio della FED.
Dati su produzione industriale e “jobless claims” avvalorano soft landing Usa.
Bopo la BoE, anche le banche centrali Japan e China non toccano i tassi.
Borse asiatiche in recupero “corale”, su anche la Cina….
Cresce sui mercati azionari la fiducia degli investitori nel cosiddetto “soft landing” dell’economia americana, ossia un misurato rallentamento che lascia un margine di crescita positiva contenuto, soprattutto non inflazionistica, evitando la recessione.
Il taglio da -50 bps della Federal Reserve testimonia la convinzione della stessa Banca centrale Usa nell’atterraggio morbido, aiutando i listini di tutto il Mondo, a cominciare da quelli asiatici ieri mattina, a segnare marcati progressi.
Le Borse Europee hanno chiuso la seduta di ieri, 19 settembre, in forte recupero: Parigi la migliore, +2,3%, Milano +1,2%, Amsterdam +1,8%, Francoforte +1,5%, Londra +0,9%, Madrid +0,8%.
Lo scenario di soft landing dell’economia Usa sembra avvalorato anche dal dato sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, comunicate come ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro Usa: le 219 mila unità della settimana scorsa sono il livello più basso da maggio e sono sotto la media mobile a 4 settimane di 227 mila.
Wall Street ieri ha archivato una seduta tutta all’insegna del “risk-on” per chiudere con sontuosi progressi: Dow Jones +1,3%, S&P500 +1,7%, Nasdaq +2,5%. I titoli tech sono stati abbondantemente acquistati, ma i progressi sono stati generalizzati, e “across the board”, per usare un termine anglofono molto efficace.
La Banca centrale del Regno Unito (Bank of England) ieri, 19 settembre, ha votato a schiacciante maggioranza, 8 contro 1, per confermare il tasso base al 5,0%: solo 1 membro avrebbe preferito un taglio di -0,25 punti percentuali a 4,75%.
Torna la calma sul mercato obbligazionario e lo spread tra Btp decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi è sceso ieri a 136 punti base, dai 138 della vigilia: il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, -2 bps dal 3,57% del closing precedente.
Sul fronte valutario, alla vigilia della decisioni sui tassi della Bank of Japan, è tornato ad indebilirsi lo Yen, -0.6% a 143,0 contro US Dollar e -0,7% a 159,2 nel cross con l'Euro. La moneta unica europea e' stabile, attorno a 1,113 contro Dollaro, sui livelli massimi da inizio anno, scontando il robusto taglio dei tassi deciso dalla FED.
Per restare sul tema delle banche centrali, molta attenzione sarà riservata, nel pomeriggio di oggi, 20 settembre, al discorso del Presidente dell’ECB Christine Lagarde: la sua “narrativa” potrebbe anticipare convinzioni ed intenzioni sulle future scelte in tema di costo del denaro, specie dopo che l'inflazione europea ad agosto è scesa a +2,2%, molto vicina al target del 2,0%.
Oggi, 20 settembre, le Borse globali sembrano chiedere una pausa, dopo la corsa di ieri che ha riportato la capitalizzazione azionaria globale a meno del 2% dal massimo storico.
I mercati azionari asiatici, Tokio in primis, attendevano novità dalla Bank of Japan, dopo che il tasso di inflazione al consumo ha toccato l’iperbolico livello, per gli standard nipponici, di +3,0% ad agosto. La BoJ ha confermato invece le attese della vigilia ed ha lasciato i tassi invariati.
Nessuna decisione anche per la PboC (People Bank of China), che ha lasciato invariati i tassi di riferimento, in linea con le attese del mercato.
A Tokyo il Nikkei ha chiuso l'ultima seduta della settimana in netto rialzo, +1,5% contagiato positivamente dalla semi-euforia di ieri sera a Wall Street, e dai segnali di conferma del “soft landing” usa emersi dalle richieste di disoccupazione e dalle statistiche sul comparto manifatturiero.
Nuovo indebolimento per lo Yen giapponese: Euro/Yen a 158,5, Dollaro/Yen a 142,1. Euro sempre relativamente “muscolare” sul Dollaro Usa, indebolito dalla prospettiva di prossimo ulteriore “easing monetario” (alias di altri tagli dei tassi...)
Il prezzo del petrolio recupera, senza slancio, da minimi dell’anno toccati la scorsa settimana: quello del Wti (West texas Intermediate) segna, a fine mattinata, 71,4 Dollari/barile, +0,6%.
Le Borse europee terminano la mattina con cali frazionali, in media -0,3% alle 13.30 CET, consolidando comunque una settimana di vistosi progressi: Stoxx600 Europe +2,3%.
I Future sui maggiori indici di Wall Street indicano riaperture invariate rispetto al closing di ieri sera, ma l’ottimismo di ieri sera potrebbe riservarci una “coda” positiva, visto che i rialzi hanno riguardato anche i comparti meno ciclici del listini.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
SPY vs Consumer ETF a confrontoDal minimo del 2023 ad oggi l'ETF SPY (che replica SP500) ha sovraperformato l'ETF XLYS Invesco Consumer Discretionary di un 15%.
L'attuale situazione di incertezza sugli azionari potrebbe creare una rotazione favorevole per questi ultimi che sono rimasti indietro.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #promo #masterclass #scuola #investing #trading #azioni #stocks
Energetici al supporto?Da Lunedì riprendo con la pubblicazione delle mie analisi su TradingView.
Oggi anticipo la mia view sugli energetici che arrivano su una zona supportiva dove potrebbe crearsi un accumulo.
In questo momento è un po presto per muoversi ma ritengo che bisogna stare attenti e svegli su questi livelli.
Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
#tradingonline #formazione #investimento #borsa #promo #masterclass #scuola #investing #trading #azioni #stocks
CHI NON LAVORA… FA TAGLIARE I TASSI ALLA FED!Today’S Trading del 06.09.2024
MACRO BACKGROUND
Il risk off sembra non lasciare i mercati finanziari e la serie incerta di dati macroeconomici che sono stati pubblicati sino ad oggi no aiuta ad aver maggior chiarezza nelle scelte d’investimento.
I dati sui PMI sono contrastanti ancora una volta, da un lato il comparto manifatturiero che rallenta pesantemente e mette in crisi la fiducia futura mostrando un calo preoccupante dei nuovi ordini e delle assunzioni, mentre il comparto service resta meno pessimista trovandosi addirittura in leggera crescita per agosto rispetto al mese di luglio. Unico punto sul quale concordano è il mercato del lavoro, dal quale risultano aziende che non licenziano , ma che nemmeno assumono.
La scarsa quantita di mano d’opera lasica le aziende in una condizione di stallo, dove non licenziano personale in attesa di una potenziale ripartenza, ma non procedono nemmeno ad assunzioni per timore di un rallentamento nella domanda, pertanto coloro che lasciano il lavoro di fatto on vengono rimpiazzati lasciando raffreddare il mercato del lavoro.
Ieri l’ADP research ha pubbilcato la sua ricerca mensile sui nuovi posti di lavoro privati mostrando solo 99K nuove unità,decisamente poche! Il capo economista Nela Richardson, ha cosi commentato: “La deriva verso il basso del mercato del lavoro ci ha portato ad assunzioni più lente del normale dopo due anni di crescita sproporzionata. Il prossimo indicatore da tenere d'occhio è la crescita salariale, che si sta stabilizzando dopo un drammatico rallentamento post-pandemia.”
Poco altro da aggiungere dunque, il mercato del lavoro si raffredda rapidamente e se oggi i NFP dovessero confermare il trend rialzista della disoccupazione USA la FED potrebbe vedersi costretta ad un taglio di 50bp e ridurre il costo del denaro per questo 2024 forse oltre il punto percentuale.
I mercati restano in modalità risk off
FOREX
Il forex si adegua rapidamente al mood di periodo, premiando in questa primissima parte di settembre gli asset rifugio, con uno yen in gran spolvero che guadagna un +1.65% medio rispetto alle majors concorrenti. La possibilità di una BOJ aggressiva e la mecessità di asset rifugio portano i big players a comprare yen , anche il rapporto COT mostra ben 25868 contratti netti long nelle tasche dei non commercial.
Sale anche il franco svizzero, con un +0.45% medio in linea con la moneta unica , a segnalare l’esigenza di protezione e rifugio.
Male in ovvia correlazione gli asset ciclici da investimento, come il dollaro australiano che perde il +1.10% da inizio mese, seguito dal canadese con un -0.66% e dal neozelandese con un +0.56%, a segnalare la fuga dagli asset valutari correlati direttamente al ciclo economico.
Infine prosegue la debolezza del dollaro USA che con un -0.54% medio continua a lasciare intenddete paura per i tagli tassi FED e per una possibile recessione che porta con se storicamente caduta del biglietto verde a beneficio di tutte le altre majors.
EQUITY
Pessime le aperture di questo venerdi, dopo due giorni di lateralità i mercati scelgono la strada ribassista.
In Europa il dax rope i 18560 pnt e allunga a 18440 aprendo la strada a potenziali affondi verso i 18000, male tutti gli altri indici europei , IBEX -0.58% , UK100 – 0.37% , piu ampio l’EUSTXX500 a -0.58%.
L’Asia lascia crollare il Nikkey che segna un pessimo -2.23% segnalando la forte sfiducia nel comparto asiatico. Diverse le banche d’affari che in coro vedono impossibile per la Cina la tanto attesa ripartenza ed il raggiungimento del target del 5% del PIL.
Indici americani che pur avendo ora un pre market decisamente debole aspetteranno la pubblicazione dei dati NFP di oggi pomeriggio.
COMMODITY
Fermo sui minimi il WTI che buca i 70$ per trovare floor a 68.80, non sono tuttavia sufficienti le dichiarazioni dell’Opec + di voler rimandare l’aumento di produzione due mesi a sostenere le quotazioni. Come sempre a farla da padrona è la domanda, sulla quale resta l’incognita recessione.
Meglio i metalli, con il gold che torna a 2550$ e gode ora della debolezza del dollaro USA. La prospettiva di tagli tassi da parte della FED e la possibilità di una fase recessiva fanno tornare la fame di protezione.
Resta per oggi dato cardine il mercato del lavoro USA che potrebbe capovolgere le aspettative e diradare le nubi di paura ed incertezza, cosi come confermare le paure e generare panic selling, massima cautela dunque per oggi.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------
Il mese della FedE così, anche il mese di agosto è terminato, dopo un inizio carico di incognite e timori verso le due questioni che più hanno attanagliato i mercati e le decisioni degli investitori, ovvero quella geopolitica, che comprende il conflitto Russo Ucraino, oltre a quello Israelo Palestinese, (con il possibile allargamento all’Iran), ancora ben lontani da una conclusione pacifica, e quella macroeconomica, che aveva fatto pensare, all’inizio del mese, ad una possibile recessione negli Stati Uniti, con conseguente aumento dell’avversione al rischio su scala globale.
Con il passare dei giorni, le notizie provenienti dal medio oriente, con tentativi di instaurare colloqui di pace, ma soprattutto i dati americani relativi ai principali aggregati macro, hanno di fatto allentano la tensione, diminuendo drasticamente le probabilità di recessione negli Usa, capaci ancora di sfornare numeri positivi, a dimostrazione di una certa resilienza della congiuntura americana. E così, i listini, che dalla metà di Luglio avevano cominciato a perdere colpi, hanno raggiunto i minimi intorno al 5-6 agosto, e da quel momento, la ripresa si è fatta sentire con i principali indici tornati quasi sui massimi storici.
Nelle ultime sedute, causa la rotazione di portafoglio avvenuta in concomitanza con i dati del colosso dell’Ai Nvidia, ci sono state oscillazioni non correlate tra i principali indici, ma in generale possiamo dire che il risk on è tornato a farla da padrone. Ad aiutare tale price action, dobbiamo segnalare le dichiarazioni dei banchieri della Fed, che dopo mesi e mesi di approccio conservativo, hanno finalmente cominciato a sostenere la riduzione del costo del denaro.
E così il mese di settembre diventa quello dell’attesa spasmodica verso la decisione di mercoledì 18 dicembre, quando la Fed, dopo anni di tassi in rialzo, abbasserà per la prima volta il costo del denaro di 25 punti base. Forse, le price action attuali andranno avanti fino a quella data, poi, per il principio di “buy on rumors and sell on news”, potremmo assistere ad un cambiamento delle dinamiche di breve termine. Ma questo lo vedremo a tempo debito.
VALUTARIO
Sui cambi, il periodo di Luglio-Agosto ha visto il dollaro perdere strutturalmente quota, contro le principali valute concorrenti, in ragione delle aspettative di ribasso dei tassi negli Usa, che ne hanno alimentato la debolezza. In primis, il UsdJpy che nel periodo in oggetto, ha perso quasi 2000 punti, che in percentuale rappresentano circa il 13%, che per un movimento di un mese è estremamente significativo, anche se ovviamente è stato agevolato dall’intervento a sostegno dello Jpy da parte della Boj.
Da inizio agosto, il ritorno del risk on ha generato una fase di congestione compresa tra 143.50 e 149.50. Nello stesso periodo, la debolezza del biglietto verde si è manifestata anche su altre coppie come EurUsd, che da 1.0780 si è arrampicato fino a 1.1200 circa, per poi iniziare a correggere la settimana scorsa, per via di dati tedeschi deludenti, e che, presumibilmente costringeranno al Bce a ridurre ugualmente il costo del denaro nelle prossime riunioni, vanificando la riduzione della forbice tassi tra Europa e Stati Uniti.
Analogo discorso per le altre coppie, in particolar modo la sterlina che nello stesso periodo ha guadagnato 600 pips ovvero quasi il 5% da 1.2660 a 1.3260. Anche in questo caso ha avuto un ruolo fondamentale la Boe che ha, per effetto di una inflazione ancora alta, messo in guardia da una politica di allentamento troppo anticipata. La sorpresa, probabilmente, viene ancora dal franco svizzero, che schiaccia le valute concorrenti, in particola modo il dollaro, ma anche l’EurChf che nel periodo di cui stiamo parlando, anziché risalire la corrente per effetto del risk on presente, ha ceduto ancora terreno, tornando a 0.9380.
WALL STREET CHIUDE IL MESE IN BELLEZZA
Wall Street ha chiuso l'ultimo giorno di contrattazione del mese di Agosto in positivo, in ragione dei dati pubblicati sul Pce, il dato chiave sull'inflazione attentamente monitorato dalla Federal Reserve. L'S&P 500 è salito dell'1%, il Nasdaq 100 ha guadagnato l'1,3%, mentre il Dow Jones ha raggiunto un nuovo massimo storico a 41.586. L'indice dei prezzi Personal Consumption Expenditures (PCE), l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed, è aumentato dello 0,2% su base mensile e del 2,5% su base annua, in linea con le aspettative.
Questi dati hanno rafforzato le speranze di tagli dei tassi da parte della Fed tra un paio di settimane, poiché l'economia ha mostrato forza in un contesto di inflazione in calo, mantenendo quindi la porta aperta a potenziali allentamenti. A livello di risultati trimestrali, segnaliamo Dell Technologies, che è balzata del 4,3% dopo che i suoi utili del secondo trimestre hanno superato le aspettative.
Intel è balzata del 9,5% sui report di ristrutturazione, nonostante un calo del 56% quest'anno. Al contrario, Super Micro Computer è scesa del 2,5%, crollando di oltre il 34% nel solo mese di Agosto, il mese peggiore mai registrato. Tutti e tre i principali indici hanno chiuso un mese volatile, in territorio positivo, con l'S&P 500 in rialzo del 3,9%, il Nasdaq del 4,1% e il Dow in crescita del 2%.
IL PCE CONFERMA IL PROSSIMO TAGLIO DELLA FED
L'indice dei prezzi PCE core degli Stati Uniti, l'indicatore preferito dalla Federal Reserve per misurare l'inflazione di fondo, è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente a luglio 2024, in linea con le aspettative del mercato e coerente con l'aumento dello 0,2% di giugno. Nel frattempo, i prezzi PCE core sono aumentati del 2,6% rispetto al periodo corrispondente del mese precedente, al di sotto del consenso del 2,7% e in linea con lo sfondo che giustifica l'inizio dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
CANADA, IL PIL CRESCE
L'economia canadese è avanzata dello 0,5% nel secondo trimestre del 2024, dopo un aumento dello 0,4% nel periodo precedente, segnando il suo secondo trimestre consecutivo di espansione. Questa crescita è stata trainata principalmente da un aumento dell'1,5% della spesa pubblica, alimentato da salari più elevati, e da una ripresa degli acquisti di beni e servizi da parte del governo federale, provinciale e territoriale, che in precedenza erano diminuiti.
Al contrario, la spesa delle famiglie è rallentata allo 0,2% nel secondo trimestre, in calo rispetto allo 0,9% del primo trimestre, poiché la maggiore spesa per i servizi (+0,5%) è stata compensata dalla riduzione degli acquisti di beni (-0,2%). Le esportazioni e gli investimenti immobiliari sono entrambi diminuiti, rispettivamente dello 0,4% e dell'1,9%. Su base annua, il PIL canadese è cresciuto del 2,1% nel secondo trimestre, il dato più alto dal primo trimestre del 2023, accelerando da un aumento rivisto al rialzo dell'1,8% nel trimestre precedente e superando le previsioni dell'1,6%.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Azionario poco mossoI listini americani hanno vissuto una sessione poco volatile ieri, con performance contrastanti. Il Dow Jones ha chiuso a un massimo storico, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq 100 sono scesi rispettivamente dello 0,3% e dell'1%, appesantiti dalle perdite nei titoli tecnologici, in particolare Nvidia e Tesla. La sensazione è che sia in atto una rotazione dai titoli tecnologici, con il settore energetico dell'S&P 500 in crescita di oltre l'1%.
Questo cambiamento arriva mentre gli investitori sono ormai certi del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, una mossa che dovrebbe avere un impatto diverso nei differenti settori. Si attendono poi i risultati trimestrali di Dell, Salesforce e Dollar General, nonché i dati sulla spesa per consumi personali attesi venerdì. Ricordiamo anche i dati sugli ordini di beni durevoli, cresciuti del 9,9% a luglio, dopo che nel mese precedente si era assistito ad un calo del 6,9%.
VALUTE
Cambi fermi nel trading range delle ultime due sessioni, con oscillazioni di 30 40 pips e price action poco significative. Il dollaro ha cercato un timido recupero, recuperando qualcosa nel confronto con le valute concorrenti. Stabile il UsdJpy, che ha provato a scendere sotto quota 143.40 senza riuscirvi, per poi rimbalzare circa 100 pips dai minimi. Anche l’EurUsd, dopo aver cercato di violare 1.1200, ha ritracciato 40 pips verso 1.1160,supporto che per ora ha tenuto.
Cable che analogamente, dopo il test dei massimi a 1.3220, ha ripiegato leggermente scendendo a 1.3180, supporto chiave per ora inviolato. Stabilità sulle altre coppie eccetto UsdCad che ha approfondito la discesa testando il supporto a 1.3480. La sensazione è che la battaglia tra risk on e risk off non sia finita e dopo il parziale recupero del dollaro, la tendenza principale, che è ribassista per la divisa Usa, possa riprendere.
GERMANIA, IFO IN DISCESA
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania è sceso a 86,6 ad agosto 2024, il livello più basso da febbraio, in calo rispetto a 87 a luglio, spinto da un crescente pessimismo tra le aziende e da una sentiment negativo anche per quel che riguarda la situazione attuale. Le previsioni avevano indicato una lettura inferiore di 86. Il presidente dell'Ifo Clemens Fuest ha espresso preoccupazione, osservando: "L'economia tedesca sta entrando sempre più in crisi".
BENI DUREVOLI USA
I nuovi ordini di beni durevoli prodotti negli Stati Uniti sono aumentati del 9,9% rispetto al mese precedente a luglio 2024, compensando il calo rivisto al ribasso del 6,9% nel periodo precedente, il più alto da maggio 2020 e decisamente al di sopra delle aspettative del mercato, che erano per una espansione del 5%. Il risultato è in contrasto con il crescente pessimismo sull'attività manifatturiera negli Stati Uniti, dimostrando che l'attuale rallentamento potrebbe anche essere temporaneo.
PETROLIO IN SALITA
I future sul petrolio greggio Brent sono saliti sopra gli 80 $ al barile lunedì, estendendo i guadagni per la terza sessione, spinti dalle preoccupazioni sui rischi di fornitura legati ai crescenti timori di un conflitto più ampio in Medio Oriente. Gli ultimi scontri tra Israele e Hezbollah, con quest’ultimo che ha lanciato centinaia di razzi e droni in rappresaglia per l'assassinio di un comandante di alto rango non fa che generare timori di riduzioni dell’offerta.
Va detto però che, allo stesso tempo, le aspettative di una politica monetaria meno restrittiva rafforzano il sentiment nel mercato delle materie prime. Tecnicamente siamo vicini a resistenze assai significative, in area 82.30, che se violate, aprirebbero la strada almeno ai target fissati in area 88.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.