Settimana di pausa per Dollaro/YenNella notte tra Lunedì e Martedì subito rottura dei massimi della settimana precedente e lateralizzazione per la restante parte di settimana, davvero poco da aggiungere rispetto alla scorsa settimana.
A livello macro una continuazione del rialzo del dollaro manterrebbe una scenario risk-on per i mercati, al contrario una maggiore forza dello yen solitamente lascia presumere una scenario risk-off per i mercati, ma questo è giusto un appunto extra riguardo questo strumento.
Come si può vedere nella dashboard entrambe le valute sono in posizione di forza, quindi al momento non c'è una netta predominanza di una rispetto all'altra, coerente con la lateralità della settimana.
Mantengo la mia impostazione rialzista di medio sullo strumento, con la convinzione di un approdo verso i massimi del 2024.
Cerca nelle idee per "RISK"
Palantir è solo questione di pazienzaPalantir è un'azienda che ha sorpreso positivamente nel 2024 sia in termini fondamentali che in termini di rendimenti in borsa.
Tuttavia ha un PE di 345 ... e ha avuto un'accelerazione sopra i 45 dollari senza una buona pausa.
Agli inizi di Febbraio ci saranno gli earnings...
Io aspetterei per vedere che numeri usciranno fuori... e per capire come reagiranno gli investitori.
In questo momento i migliori titoli del 2024 in termini di rendimento stanno soffrendo tutti.
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Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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#tradingonline #investimento #borsa #bonus #masterclass #ETF #investing #trading #azioni #stocks
ALTRIA vicino ad un supporto?ALTRIA perde il 12% dal recente massimo e potrebbe cercare di creare un supporto intorno a 49 dollari.
Titolo che ho inserito in lista.
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Illimity bank incremento notevole dei volumiIllimity bank mostra un notevole incremento dei volumi tradati dopo l'ultima trimestrale.
Al valore di 3 euro e considerando i dividendi attuali renderebbe circa l'8% annuale... valori che potrebbero iniziare ad interessare alcuni investitori di medio e lungo periodo.
Di certo se il prezzo è sceso negli ultimi mesi un motivo importante c'è... sinceramente sulla parte fondamentale devo studiarla meglio...
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Setup long strategico su EUR/AUDI prezzi su FX:EURAUD si trovano attualmente in area 1,6580 dopo aver mitigato nella sessione di ieri il FVG+ e raggiunto la nostra OTE.
Il trend rialzista rimane solido sia sul timeframe settimanale che giornaliero, supportando un possibile ingresso long.
Strategia:
Ingresso Long: A mercato
Stop Loss: Posizionato a 1,6350
Take Profit 1: 1,6800, corrispondente a dei precedenti massimi allineati (buy side liquidity).
Take Profit 2: 1,7184, massimo di spike segnato ad agosto.
Risk/Reward:
Target 1: Risk/Reward di 1:1 ideale per spostare lo stop a breakeven e proteggere il capitale.
Target 2: Risk/Reward di 1:2.74 con un potenziale significativo di profitto.
Gestione del rischio : su entrambe le operazioni, rischiamo il 2% del conto per una gestione del capitale ottimale.
Nasdaq Sotto i Riflettori: Cambiamenti in Vista o Correzione?ANALISI MACROECONOMICA
Da un punto di visto macroeconomico, questa settimana avremo soltanto alcuni spunti di rilievo in quanto caratterizzata dai festeggiamenti per il nuovo anno.
Lunedì 30 non abbiamo alcuna news, mentre Martedì 31 e Mercoledì 1 Gennaio i mercati saranno chiusi o effettueranno chiusura anticipata.
Per quanto riguarda Giovedì 2 Gennaio, il mercato sará condizionato in mattinata dai dati dell’Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero tedesco, quindi zona Euro interessata.
Cosa ci indica questo dato? Ci da un’indicazione sullo stato di salute del settore manifatturiero tedesco e quindi puó farci da monito sull’andamento dell’economica tedesca. In questo caso il dato é ancora previsto al di sottto dei 50 punti, motivo per cui vi é ancora un certo tipo di contrazione.
Nel pomeriggio della stessa giornata, avremo tre dati americani, quali:
- Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione : questo dato ci dice il numero di richieste totali delle persone che richiedono l’indennizzo di disoccupazione. Senza dubbio un dato superiore al previsto ci indica come ci siano piu persone senza un lavoro e quindi uno stato di salute del settore lavorativo non eccellente.
- Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero : in questo caso avremo il dato americano, che ci dará alcune indicazioni sullo stato attuale dell’economia americana. Il dato é previsto al ribasso, quindi ci potrebbero essere risvolti negativi sul dollaro americano.
- Indice ISM : questo dato che riguarda il settore manifatturiero, viene raccolto attraverso 400 aziende di diversi stati americani, quindi sicuramente i dati sono molto attendibili.
Nella giornata di Venerdì 3 Gennaio, l’unico dato di rilievo riguarda la zone EURO in quanto avremo il dato sulla variazione della disoccupazione in Germania. Il dato é previsto nettamente al rialzo, dandoci indicazione dell’attuale debolezza del mercato del lavoro tedesco, avendo come conseguenza un impatto negativo sulla crescita economica e di conseguenza un impatto ribassista sull’euro.
Vogliamo ricordare che questa si tratta di un’analisi macroeconomica puramente informativa e non deve influenzare la scelta di trader o investitori.
Ogni persona deve effettuare le proprie e dovute valutazioni per quanto riguarda i propri investimenti e deve valutare al meglio il rischio.
ANALISI TECNICA:
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo ad analizzare l’indice tecnologico per eccellenza, ovvero il Nasdaq (NAS100 su Pepperstone).
Da un punto di vista Daily, possiamo notare come ci siano stati determinati movimenti al ribasso che potrebbero far pensare ad un momentaneo cambio strutturale.
Possiamo vedere come ci sia stata accettazione del prezzo al di sotto del movimento che ha portato all’ultimo massimo che ha toccato quota 22,000.
Cosa potrebbe significare questo? Che da parte degli operatori ci potrebbe essere un certo tipo di volontá nel voler andare al ribasso. Questi non sono consigli finanziari e non devono influenzare la scelta di trader ed investitori per quanto riguarda i propri investimenti.
Ulteriore supporto a quanto detto ci viene dato anche dai volumi, difatti possiamo notare come i volumi delle vendite siano aumentati ed abbiano portato al movimento ribassista che potrebbero influenzare e non poco le scelte operative.
Mentre se andiamo a vedere l’SMI (Stochastic Momentum Index), possiamo notare una certa divergenza tra il movimento del prezzo e quello che ha fatto registrare l’indicatore. Possiamo vedere che il prezzo abbia effettuato dei massimi crescenti, a differenza dello Stocastico che ha avuto dei massimi decrescenti, tale da farci pensare ad una divergenza, difatti il prezzo ha poi rispetto il movimento a ribasso.
Ricordiamo che tutto quello che avviene in passato non é detto che possa ripetersi in futuro. Inoltre il Nasdaq é un asset molto volatile ed é importante che ogni trader o investitore valuti attentamente il rischio derivanti dal trading in leva.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Nasdaq In the Spotlight: Changes in Sight or Correction?
MACROECONOMIC ANALYSIS
From a macroeconomic point of view, this week will only have some important insights as it is characterized by the celebrations for the new year.
On Monday 30 we have no news, while on Tuesday 31 and Wednesday 1 January the markets will be closed or will close early.
As for Thursday, January 2nd, the market will be conditioned in the morning by the data of the Purchasing Managers' Index of the German manufacturing sector, therefore the Eurozone concerned.
What does this figure indicate to us? It gives us an indication of the state of health of the German manufacturing sector and therefore can serve as a warning on the performance of the German economy. In this case, the figure is still expected to be below 50 points, which is why there is still some type of contraction.
In the afternoon of the same day, we will have three American data, such as:
- Initial claims for unemployment benefits : This tells us the number of total claims of people claiming unemployment benefits. Without a doubt, a higher than expected figure indicates that there are more people without a job and therefore a state of health in the work sector that is not excellent.
- Manufacturing Purchasing Managers' Index : in this case we will have the American data, which will give us some indications on the current state of the American economy. The figure is expected to fall, so there could be negative implications on the US dollar.
- ISM index : this data concerning the manufacturing sector is collected through 400 companies from different American states, so the data are certainly very reliable.
On Friday, January 3rd, the only relevant data concerns the EURO zone as we will have the data on the change in unemployment in Germany. The figure is expected to rise sharply, giving us an indication of the current weakness of the German labor market, resulting in a negative impact on economic growth and consequently a bearish impact on the euro.
We want to remind you that this is a purely informative macroeconomic analysis and should not influence the choice of traders or investors.
Each person must make their own and due assessments regarding their investments and must assess the risk as best they can.
TECHNICAL ANALYSIS:
As for technical analysis, this week we are going to analyze the technology index par excellence, namely the Nasdaq (NAS100 on Pepperstone).
From a Daily point of view, we can see how there have been certain downward movements that could suggest a momentary structural change.
We can see how there has been price acceptance below the movement that led to the last high that touched 22,000.
What could this mean? That on the part of the operators there could be a certain type of willingness to want to go down. This is not financial advice and should not influence the choice of traders and investors regarding their investments.
Further support to what has been said is also given to us by the volumes, in fact we can see how the volumes of sales have increased and have led to the bearish movement that could influence the operational choices and not a little.
While if we look at the SMI (Stochastic Momentum Index), we can see a certain divergence between the price movement and the one recorded by the indicator. We can see that the price has made increasing highs, unlike the Stochastic which has had decreasing highs, such as to make us think of a divergence, in fact the price then respected the downward movement.
Remember that everything that happens in the past is not certain to be repeated in the future. In addition, the Nasdaq is a very volatile asset and it is important for every trader or investor to carefully evaluate the risk of leveraged trading.
The material provided in this context has not been prepared in accordance with legal requirements intended to promote the independence of investment research and is therefore considered a marketing communication. It is not subject to trading bans prior to disclosure of investment research, but we will not seek to take advantage of it before providing it to our clients.
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HIMS incrementa i volumi di tradingHIMS: in borsa non è facile nascondere le tracce degli investitori, sia quando qualcosa interessa e sia quando qualcosa è abbandonata al destino.
In questo caso notiamo incremento di volumi in un contesto di incremento dei prezzi.
A mio avviso siamo davanti ad una fase di accumulazione che idealmente potrebbe creare ora delle zone di supporto tra 25 e 20 dollari.
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UnitedHealth Group attenti a quel supportoUnitedHealth Group nonostante il recente ribasso, graficamente penso che potrebbe essere interessante valutarlo a circa 460 dollari.
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Pharma settore in difficoltà Dopo la caduta in borsa di novo nordisk di ieri si intravede ancora una possibile continuazione di questa fase ribassista.
Secondo me inizia a meritare di stare in wachtlist
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Acqua... ORO BLUSettore affascinante che ha dato molte soddisfazioni negli ultimi anni.
Il range 60-66 di questo ETF ora potrebbe accogliere una nuova fase di distribuzione.
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AMD fra pochi giorni sarà più interessanteAMD è su un livello chiave. Fra pochi giorni potremmo capire molte più cose...
Aspettiamo con pazienza
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NVO scricchiolii sul Cash FlowNVO cede terreno sui dati fondamentali che mostrano un rallentamento del Cash Flow .
Il prezzo intorno a 100 dollari ha riaperto l'interesse sugli investitori tuttavia ritengo che si può ottenere un prezzo migliore.
Non amo fibonacci ma in questo caso il 50% a circa 83 dollari potrebbe essere il giusto prezzo da aspettare per un buy di medio-lungo periodo.
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The Dow Jones Industrial Average (US30)The price appears to have been in a rising wedge formation, as indicated by the converging trendlines.
A breakdown below the lower trendline suggests a bearish move.
Support and Resistance Zones:
A significant support zone is marked around the 42,372 level (highlighted with a green arrow).
Resistance levels were tested around the 44,800–45,000 range (red arrows).
Potential Trade Setup:
The chart suggests a short-term bearish move toward the support zone at 42,372.
Following this, a possible bullish reversal is indicated with price targets back near 44,000 and higher.
Risk-to-Reward Ratio:
The trade setup appears to show a stop-loss above the breakdown point and a target near the support zone, with a favorable risk-to-reward ratio.
Fundamental Analysis
Economic Indicators:
US inflation rates, job reports, and consumer sentiment are critical drivers of the Dow Jones.
Monitor upcoming Federal Reserve meetings for interest rate decisions, as tighter monetary policy could pressure equity markets.
Sector Performance:
Since the Dow includes industrial and blue-chip stocks, the performance of these sectors (e.g., manufacturing, financials) will influence movements.
Current global demand for industrial goods and capital investments might play a role.
Geopolitical Events:
Trade tensions or geopolitical instability can heavily impact investor sentiment and market performance.
Any news on fiscal policies or stimulus measures can also affect direction.
By combining this technical setup with fundamental analysis, traders can better prepare for potential market moves.
Settore Lusso in possibile ripresaETF Global LUXURY mi piacerebbe rivederlo a 200 euro per rivalutare un buy.
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Robotica & Automazione: break rialzistaL'ETF ROBO ha creato un break dei massimi sostenuto con volumi e una fase di accettazione. Potrebbe continuare il trend al rialzo.
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Il portafoglio rotazionale basato sul fattore efficienzaBuongiorno a tutti. Oggi vi vorrei proporre un esperimento, da testare pubblicamente: un portafoglio rotazionale basato sul fattore efficienza.
Un portafoglio rotazionale è una strategia di investimento che prevede il ribilanciamento periodico degli asset in base a determinati criteri, come la performance o altre variabili economiche. In altre parole, un portafoglio rotazionale cambia la sua composizione nel tempo, spostando gli investimenti da un'asset class all'altra per massimizzare i ritorni o ridurre il rischio. In questo caso, la strategia di rotazione si baserà sull'efficienza, ovvero sul principio di selezionare gli asset che offrono il miglior rapporto tra rendimento e rischio, ottimizzando così le risorse per ottenere la performance più favorevole in un dato periodo.
Partiamo da un concetto: l’efficienza. In ambito finanziario, l’efficienza significa guadagnare denaro minimizzando i rischi. Questo parametro si misura come il rapporto tra il rendimento prodotto da un investimento e il rischio sostenuto, quest’ultimo espresso dalla deviazione standard (che rappresenta la dispersione dei rendimenti rispetto alla loro media).
Una precisazione è però fondamentale: possiamo individuare asset che generano rendimenti modesti ma con un’efficienza straordinaria, così come asset con prestazioni impressionanti e un’efficienza altrettanto elevata. La domanda chiave è questa: quanto rischio sto correndo per ottenere un determinato rendimento? Vi fornisco due esempi concreti: Applovin e BIL.
Applovin è una società che, dall'inizio dell'anno, ha registrato una performance straordinaria, superiore al 770%. Come mostrato nella figura successiva, in cui è applicato il mio Sistema Attivo, i suoi parametri calcolati su 120 periodi evidenziano un rischio molto elevato, con un segnale di allerta (la deviazione standard, indicata in nero, è pari al 56,4%). Tuttavia, tale rischio è stato ampiamente giustificato dalla performance eccezionale, che rende Applovin un asset altamente efficiente, con un punteggio di 24 (evidenziato in verde intenso).
Applovin
BIL, invece, è un ETF che replica il movimento delle obbligazioni governative con scadenza tra 1 e 3 mesi. Questo strumento vanta l’efficienza più alta che abbia mai osservato con il Sistema Attivo: ben 126. Pur avendo realizzato dall’inizio dell’anno una performance contenuta di +4,77%, il suo rischio è praticamente nullo, come dimostra la deviazione standard pari a 0,69%.
SPDR Bloomberg 1-3 Month T-Bill ETF
Avete mai sentito la frase “rendimento privo di rischio”? Ecco, in genere è riferito alle obbligazioni presenti all’interno di questo ETF!
Questi esempi mostrano due casi agli antipodi, entrambi paradigmatici: da un lato un rendimento elevatissimo con un rischio giustificato, dall’altro un rendimento modesto con una rischiosità pressoché inesistente. Entrambi efficienti, ma in modi completamente diversi.
Il fattore efficienza, dunque, non ci indica direttamente quanto rischio stiamo correndo. Piuttosto, ci dice semplicemente se il gioco vale la candela, punto. E se riflettete, questo parametro racchiude molte informazioni: innanzitutto, rivela se un asset è rialzista o meno (è ovvio che non troverete asset ribassisti con un’efficienza positiva), ma soprattutto risponde alla domanda più importante: vale la pena investirci? Questo, indipendentemente dal livello di rischio. Naturalmente, questa è la mia visione, e non è detto che dobbiate condividerla.
Mi sono posto dunque una domanda: perché non testare in modalità demo un portafoglio ipotetico composto esclusivamente dalle società più efficienti, indipendentemente dal loro rischio? Ritengo che questa potrebbe essere una scelta vantaggiosa in molti casi, e ora analizzeremo insieme questa idea.
Ipotizziamo di trovarci nel pieno del bear market del 2022. Al 1° luglio di quell’anno, l’S&P 500 risultava completamente inefficiente, con un punteggio di -9.66.
SPY, ETF sull'S&P500
Il QQQ, ETF sul Nasdaq 100, era addirittura peggiore, mostrando un valore di inefficienza di -10.36.
QQQ, ETF sul Nasdaq 100
Dobbiamo sorprenderci di questo? Assolutamente no. È noto che i bear market generano inefficienza, poiché gli asset perdono valore e sono accompagnati da una forte downside standard deviation. Tuttavia, disporre di un indicatore di questo tipo (insieme ad altri parametri che oggi non descriverò) ci consentirebbe di allocare le risorse all’interno di un portafoglio non in modo discrezionale (basandoci su supposizioni come “io credo che...” o “io penso che...”), ma in modo più scientifico, analizzando i dati.
E come potremmo fare? Riflettiamoci: in un bear market si potrebbe andare alla ricerca di asset più efficienti del benchmark. Vi porto due esempi semplici: il settore dei beni di prima necessità, rappresentato dall’ETF XLP, e l’ETF sul dollaro americano, UUP. Il primo, al 1° luglio 2022, aveva un valore di inefficienza pari a -3.50 punti. UUP, invece, presentava un punteggio decisamente positivo, pari a 15.10 punti.
XLP, l'ETF sul settore dei beni di prima necessità del mercato azionario americano
UUP, ETF bullish sul dollaro statunitense
Oltre a ciò, c'è un concetto che sicuramente non vi sarà sfuggito: l’efficienza dei lazy portfolios. Questo indicatore rappresenta la media dell’efficienza dei quattro portafogli lazy 60-40, Golden Butterfly, Permanent e All Weather. In quel periodo, anche alcuni tra i portafogli più conosciuti per la loro resilienza si sono rivelati molto inefficienti. Questo esempio serve a farvi comprendere come il parametro oggettivo dell’efficienza di un asset possa essere utile per capire cosa sia meglio o meno, considerando che anche i portafogli lazy, come qualsiasi altro investimento, presentano sia pregi che difetti.
Detto ciò, questo approccio non si limita ai bear market, ma vale anche nei bull market. Ad esempio, il 1° settembre 2021, l’ETF SPY mostrava un’efficienza di 18.23 (ricordo che gli indicatori considerano le ultime 120 sedute, pari a circa sei mesi), accompagnata da una bassa deviazione standard del 3.92%.
SPY, ETF sull'S&P500
Tuttavia, l’ETF QUAL, che replica la strategia fattoriale del "Quality Factor", presentava alla stessa data un’efficienza ancora migliore, pari a 20.37, seppur con un rischio leggermente più elevato, pari al 4.72%.
Ishares MSCI USA Quality Factor ETF
Anche Nvidia si distingueva in modo analogo: un’efficienza di 21.61, ma a fronte di un rischio molto più alto, con una deviazione standard di 16.6%, segnalata dal colore rosso.
Nvidia
La mia proposta è testare insieme questo tipo di strategia:
1. Creare una watchlist composta dalle principali società di ciascun settore azionario dell’S&P500. In particolare, includeremo le prime tre società per capitalizzazione di mercato per ogni settore, per un totale di 33 titoli, a cui si aggiungeranno 4 ETF: SHY (obbligazioni a breve duration), TLT (obbligazioni a lunga duration) e GLD (ETC sull’oro), con dei ruoli di “beni rifugio”
2. Calcolare l’efficienza per ciascun asset della watchlist su un periodo di 120 sedute, stilando una classifica basata su questo parametro.
3. Acquistare i primi 18 asset per efficienza all’inizio di ogni mese. Gli asset selezionati saranno allocati in modo equipesato nel portafoglio rotazionale, che avrà un valore iniziale di 100.000 dollari.
Probabilmente (e giustamente) qualcuno potrebbe obiettare che questo metodo sarebbe poco pratico a causa delle commissioni. Per tenerne conto, verranno incluse nella simulazione: 1,50 dollari per ogni operazione di acquisto e 1,50 dollari per ogni operazione di vendita.
Ad oggi, questa è la classifica delle società e degli ETF presenti nella watchlist, ordinate in base al loro livello di efficienza:
1. WMT (24,53)
2. SHY (22,21)
3. SHW (18,63)
4. EQIX (17,72)
5. HD (17,59)
6. NFLX (16,21)
7. TSLA (15,12)
8. BRK.B (13,56)
9. DUK (12,63)
10. GLD (12,48)
11. AAPL (12,32)
12. JPM (12,11)
13. UNH (11,73)
14. SO (11,81)
15. CAT (11,07)
16. COST (10,11)
17. V (9,95)
18. APD (9,74)
19. RTX (9,66)
20. META (6,98)
21. LIN (7,05)
22. PG (6,90)
23. JNJ (6,46)
24. GE (5,82)
25. AMZN (5,50)
26. AMT (5,35)
27. TLT (4,95)
28. NVDA (4,78)
29. AVGO (4,77)
30. PLD (4,46)
31. XOM (4,42)
32. CVX (4,22)
33. NEE (2,57)
34. MSFT (0,22)
35. COP (-0,81)
36. GOOGL (-0,98)
37. LLY (-2,09)
Gli asset evidenziati in grassetto faranno parte dell’asset allocation per il mese di dicembre; per gennaio si valuterà nuovamente. Questo approccio ci consente di essere sul mercato con asset oggettivamente efficienti, capaci di trarre vantaggio sia dalle fasi di risk-on sia da quelle di risk-off. L’obiettivo non sarà quello di sovraperformare il benchmark, ma piuttosto di osservare il comportamento di questa strategia.
In ogni caso, non saranno applicate regole eccessivamente rigide: il riequilibrio avverrà una volta al mese, il primo di ogni mese. Tuttavia, in particolari condizioni di mercato, potrebbe essere effettuato ogni 15 giorni.
Vi terrò aggiornati frequentemente, precisando però che questo non è un consiglio finanziario, ma un vero e proprio esperimento, che deve essere considerato come tale. Prima di concludere, vi mostro alcune società che si stanno distinguendo per la loro efficienza, a cominciare da Walmart: efficienza pari a 24,5 punti, con un rischio medio (deviazione standard del 9%). La performance della società da inizio anno è stata pari al 76%, con un massimo drawdown del -5,8% il 7 agosto. È possibile osservare anche l'indicatore "rischio vs benchmark", che fornisce una misura sintetica del rischio di investimento su WMT rispetto all’S&P500. Tenendo conto del beta della società (calcolato rispetto a SPY) e della deviazione standard, questo indicatore offre una stima del rischio sintetico, che appare come "estremamente basso", poiché, pur avendo una deviazione standard media, la società presenta un beta (e quindi una volatilità rispetto all’S&P) molto basso.
Walmart
Drawdown intra-annuali realizzati da Walmart
Molto bene anche Netflix, che dall'inizio dell'anno ha realizzato una performance del +83%. La sua efficienza è pari a 16,21, mentre la sua deviazione standard si avvicina al 10%, indicando una rischiosità maggiore rispetto a WMT. Il rischio sintetico appare "medio", poiché NFLX, a differenza della società precedente, ha un beta di 1,01. Il maggior rischio si concretizza in un drawdown intra-annuale elevato: -13,4%, registrato il 30 aprile.
Netflix
Drawdown intra-annuali realizzati da Netflix
A presto, buona giornata!
-- I Segnali dell’Altseason --Il 2024
L’anno 2024 sarà ricordato per sempre come l’anno dell’istituzionalizzazione di Bitcoin: un asset ritenuto da sempre, per alcuni, riserva di valore e che proprio a partire dalla fine del mese di Gennaio ha segnato performance record, battendo qualunque indice della old economy e la stragrande maggioranza delle crypto alternative a Bitcoin stesso.
In quei tempi già si ragionava ampiamente della possibilità che lo slancio di Bitcoin potesse fungere da driver di domanda anche per le Altcoins e che tutto fosse ormai apparecchiato per definire due scenari parallelamente pronti a coesistere:
• La domanda istituzionale di BTC grazie agli ETF
• Nuovi flussi di capitale verso le monete alternative
Un cambio di rotta
Questa seconda aspettativa, da molti pronosticata incipiente già all’epoca, ha stentato a manifestarsi fino almeno al termine della fase correttiva di Bitcoin, cominciata dai massimi a 74’000$ (Marzo 24’) e conclusa in Agosto 24’ ad una quotazione inferiore ai 50’000$.
Nonostante poi una reazione importante dei prezzi per BTC, le Altcoins hanno proseguito nei loro ritracciamenti fino almeno al mese successivo (Settembre 24’), quando il sentore del risk off è andato scemando e i tempi sono divenuti maturi anche per gli assets di rischio.
Il climax definitivo che ha segnato probabilmente un cambio di rotta negli equilibri di capitalizzazione fra Bitcoin e le Altcoins è stato senza dubbio l’esito crypto-friendly delle elezioni americane che ha visto la vittoria di Trump alle presidenziali.
Primi segnali incoraggianti
Nella storia delle crypto, questi equilibri di capitalizzazione vengono periodicamente analizzati osservando la Bitcoin Dominance chart, così che si possa dedurre graficamente quando, la finestra “Bitcoin-Only”, sia al termine e possano innescarsi logiche di ripartizione, flussi da BTC alle Altcoins, innescando un clima favorevole anche per la crescita di questi assets meno capitalizzati e potenzialmente più performanti.
Si può dire come, da Agosto ad Ottobre 24’, l’attenzione fosse principalmente rivolta sui prezzi di Ethereum: regina dei crypto-asstes in bilico fra la creazione di un forte supporto ed un crash che si sarebbe potuto verificare con il fallimento del supporto psicologico dei 2000$.
Da metà Ottobre, la sofferenza ha lasciato spazio alla serenità e da Novembre si è passati a “positività” su ETH ed Altcoins.
Infine, il breakout dei 2800$ di ETH ha segnato definitivamente il range precedente come bottom di periodo, accendendo un sentiment di entusiasmo persino sugli asset più dimenticati dai crypto retail investors: XRP, XLM, EOS ed LTC.
Un Basket chiaro e promettente
Quanto detto finora può essere riassunto semplicemente guardando un grafico composto, ottenuto immaginando ipoteticamente di comprare 1000 $ di 4 assets di lunga data:
• EOS
• DOGE
• BCH
• LTC
Dividendo 1000$ per ogni prezzo di queste monete al momento della creazione del grafico, sommando poi i prodotti
N°Coin_acquistate x (Asset_USDT - Prezzo_acquisto)
Si ottiene un grafico composito (portfolio ipotetico) ripartito equamente al 25% su ogni moneta e rappresentante l’andamento del valore di 4000$ così investiti. Si tratta pertanto di un grafico che media i prezzi e i singoli andamenti dei prezzi per creare un grafico utile ad effettuare proiezioni di tempo e di aspettative di rendimento.
Ticker :
COINBASE:EOSUSD*1261.03+BINANCE:DOGEUSDT*2604.17+COINBASE:BCHUSD*2.027+BITSTAMP:LTCUSD*10.9
Non solo, esso si presta anche ad effettuare un’analisi sintetica del “prezzo”, valutando le resistenze, i supporti, le ciclicità di questo paniere.
Osservando le metriche appena descritte, si notano delle resistenze (linee orizzontali nere), dei possibili target (semirette verdi), le rispettive aspettative di rialzo in base alle estensioni di Fibonacci, i tempi dei cicli più evidenti.
Nello specifico, un'aspettativa realistica per questo basket si proietta in questo modo:
• 140% e 400% dall’eventuale breakout della resistenza nera prossimale
• Un massimo temporale qualitativo fra Marzo e Settembre 2025
• Una durata dei cicli annuali prossima ai 410-420 g
Una nuova Altseason si prospetta all’orizzonte, guidata principalmente dalle narrative AI, RWA, DePin e Memecoin ma la vera esplosione che tutti aspettiamo è funzione del braakout del bottom biennale discusso poc'anzi.
I prossimi mesi potranno confermare le aspettative ma bisogna farsi trovare pronti, preparati e formati soprattutto su temi quali il Risk Management e il Mindset.
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SP500 Health Care conferma struttura solidaSP500 Health Care con il recente rimbalzo conferma una struttura rialzista ancora solida.
Il grafico è un weekly e si evince una forte difesa durante l'ultima settimana.
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AIRBNB break rialzista con volumiAIRBNB potrebbe finalmente uscire da una fase di ribasso.
Il Recente Break della trendline ribassista ha dato inizio ad un incremento di volumi.
A mio avviso è iniziata una fase di Accumulo sul titolo.
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FERRARI attenzione a quel prezzo!FERRARI se perde quota 400 euro allora potrebbe giocare per alcune settimane nel range segnalato.
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ETF obbligazionari: impatti sui portafogli di investimentoBuongiorno a tutti. L'obiettivo di questa analisi è esaminare le recenti performance di alcuni ETF obbligazionari statunitensi, avvalendosi di una combinazione di indicatori proprietari e dell'analisi del ciclo economico, per valutare il loro impatto all'interno di un portafoglio di investimento specifico: il Permanent Portfolio.
ANALISI TLT
Che dire? Il 2023 era stato annunciato come l’anno dei bond, e a dirla tutta lo stesso valeva anche per il 2024. La verità, però, è che resta ancora da capire quando arriverà davvero il momento in cui questa previsione potrà concretizzarsi. Tra gli ETF obbligazionari governativi più noti e frequentemente inseriti nei portafogli d’investimento statunitensi, spicca TLT, l’iShares Treasury Bond ETF 20+ Year. Come suggerisce il nome, questo strumento si propone di replicare passivamente l’andamento di un paniere di titoli di Stato statunitensi con scadenze superiori ai 20 anni.
Sappiamo tutti quanto il mercato obbligazionario governativo statunitense sia stato messo a dura prova dall’aumento dell’inflazione e dall’inasprimento della politica monetaria durante il biennio 2022-2023. Dopo una forte caduta, l’asset class aveva toccato un minimo il 23 ottobre 2023, da cui era iniziata una ripresa decisamente incoraggiante, culminata in una brillante performance del +23,6% in poco più di due mesi. Tuttavia, dal 28 dicembre 2023, si è verificata una nuova discesa, che ha portato l’ETF a toccare nuovi minimi di periodo a maggio 2024. Successivamente, è ripartito al rialzo, sostenuto da un supporto dinamico. Il 17 settembre 2024 l’ETF ha segnato nuovi massimi di periodo, ma da quel momento la situazione è precipitata: forte discesa, rottura del supporto dinamico il 24 ottobre 2024 e ulteriore ribasso, con il precedente supporto che si è trasformato in una resistenza.
Analisi TLT. Grafico giornaliero
Perché tanto pessimismo? La risposta, almeno in parte, è semplice: I-N-F-L-A-Z-I-O-N-E. Esatto, proprio quel dato macroeconomico che si pensava ormai stabilizzato intorno al 2% (con alcuni che addirittura ipotizzavano scenari di deflazione). Ma andiamo con ordine.
La figura seguente mostra il grafico del TLT, sul quale è stato applicato il mio algoritmo proprietario di analisi e trading, il Sistema Attivo. Questo strumento ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni utili sia per l’analisi che per le decisioni d’investimento.
Partiamo dalla prima informazione, probabilmente la più significativa: l’ETF risulta completamente inefficiente, con un punteggio di -13,71. Per chi non fosse familiare con il concetto di “efficienza”, si tratta di uno degli aspetti fondamentali nel campo degli investimenti. Senza addentrarci troppo nei dettagli, l’efficienza misura il rendimento di un asset rispetto al rischio assunto, espresso in termini di deviazione standard.
Metaforicamente, l’efficienza risponde a una domanda cruciale: “rispetto al rischio che sto assumendo, quanto rendimento sto ottenendo”? Poiché l’efficienza è definita dal rapporto tra il rendimento prodotto e la deviazione standard espressa, ne consegue che maggiore è il rendimento rispetto al rischio, maggiore sarà l’efficienza di un asset.
Osservando la figura, emerge chiaramente come TLT, in particolare negli ultimi 60 periodi (ossia negli ultimi 3 mesi su base giornaliera), risulti completamente inefficiente.
TLT: efficienza sottoterra
Poco fa ho accennato all’inflazione, ed è proprio questa variabile a spiegare le performance di questo ETF. Tuttavia, non si tratta tanto del dato macroeconomico in sé, quanto piuttosto delle aspettative del mercato riguardo alla sua evoluzione.
Nella figura precedente, la seconda riga della tabella riporta lo “stato dell’inflazione,” che in questo contesto specifico rappresenta il sentiment sul breve termine. Il Sistema Attivo può restituire diversi stati come output: Massima inflazione, Forte inflazione, Inflazione, Moderata inflazione, Disinflazione, e Deflazione. Attualmente, ci troviamo in una situazione di Forte inflazione, uno scenario che, insieme agli altri stati esclusa la Disinflazione e la Deflazione, tende a penalizzare le performance del mercato obbligazionario governativo.
Per tradurre questi concetti in pratica, osservate le figure successive. Simulando un approccio in cui si acquistasse TLT solo nei contesti di Disinflazione e Deflazione e lo si vendesse in tutti gli altri, è evidente come, nell’ultimo anno (prima figura), si sarebbero evitati diversi drawdown significativi. Estendendo l’analisi al periodo dal 2020, si sarebbero evitati cali importanti come quello del -16,6%, del -26,4% e del -21,5%.
Trading System
Trading System
Estendendo l’applicazione del trading system dal 2011 a oggi, i risultati ottenuti sarebbero quelli mostrati nella figura successiva: un massimo drawdown del -12,55%, decisamente più contenuto rispetto all’oltre -50% registrato con la strategia buy and hold.
Backtest Trading System su TLT
Detto questo, per chi si chiedesse perché l’aumento delle aspettative di inflazione penalizzi un ETF come TLT, la spiegazione è piuttosto semplice. Essendo un fondo che replica un paniere di obbligazioni, il suo valore è strettamente legato alla performance di queste ultime. Le obbligazioni, infatti, vengono solitamente acquistate per ottenere un ritorno tramite gli interessi delle cedole. Tuttavia, è noto come l’inflazione eroda il potere d’acquisto del denaro, impattando negativamente anche sul valore reale degli interessi percepiti dalle cedole.
In altre parole, se l’inflazione aumenta, il valore reale del denaro generato dalle cedole si riduce. Ora, vi chiedo: se gli investitori si aspettassero un aumento dell’inflazione, sarebbero incentivati a comprare obbligazioni? Probabilmente no. È più plausibile che decidano di venderle per spostarsi su investimenti più remunerativi. Maggiore è la pressione di vendita, maggiore sarà il deprezzamento delle obbligazioni, e con esse anche il valore di TLT.
ANALISI SHY E HYG
Tuttavia, non tutte le obbligazioni sono uguali. Pur condividendo gli stessi rischi principali, come nel caso dei titoli di Stato statunitensi (rischio inflazione, rischio dei tassi di interesse e, in misura minore, rischio di default), non tutte le obbligazioni subiscono tali rischi nello stesso modo. In particolare, al crescere della scadenza (o, se preferite, della duration), l’impatto di questi rischi tende a essere più significativo e negativo.
Un esempio utile per comprendere questa differenza è SHY, uno degli ETF a più basse scadenze emesso da iShares, che include titoli con maturity compresa tra 1 e 3 anni. Questo ETF è molto meno influenzato dalle dinamiche sopra descritte rispetto a TLT. Come evidenziato nella figura successiva, SHY risulta essere efficiente, con un punteggio di 4,69. Sebbene questo punteggio sia relativamente basso, resta comunque positivo, a differenza di quello negativo associato a TLT.
L’efficienza di SHY, calcolata a 60 periodi, è pari a 4.69
Un altro ETF sta dominando la scena dall’inizio del 2024. Non si tratta di un ETF sulle obbligazioni governative, ma di uno focalizzato su obbligazioni corporate (emesse da società): HYG, che replica un paniere di bond High Yield (in italiano, “ad alto rendimento”). L’efficienza mostrata da questo ETF è notevole, con un punteggio di 13,7 negli ultimi 60 periodi.
L’efficienza di HYG, calcolata a 60 periodi, è pari a 13.7 punti
I meno esperti potrebbero chiedersi cosa stia guidando questa performance. Come mai, in questo caso, l’inflazione non ostacola la crescita? La risposta è semplice e risiede nella qualità creditizia di queste obbligazioni: High Yield in questo contesto significa “obbligazioni speculative.” Questi strumenti sono tipicamente acquistati quando la propensione al rischio del mercato è elevata. È proprio in queste situazioni che gli investitori si orientano verso strumenti speculativi, capaci di offrire rendimenti elevati sia nel presente sia in prospettiva. Non a caso, oltre alle azioni, anche queste obbligazioni diventano attrattive. È quindi naturale che la correlazione tra questo ETF obbligazionario e il mercato azionario risulti fortemente positiva.
La correlazione positiva tra HYG e SPY. Grafico settimanale
L’ottima efficienza di HYG è spiegata dal fatto che, come evidenziato nella prima riga della tabella, il mio Sistema indica che, nel breve termine, il mercato si trova in una fase di Forte risk on. Analogamente al caso dell’inflazione, gli stati che il Sistema può restituire includono: Massimo risk on, Forte risk on, Risk on, Moderato risk on, Neutro, Debole risk off, Risk off, Forte risk off, e Massimo risk off. Simulando un approccio di Trading System che prevede acquisti in tutte le fasi di risk on e vendite in quelle di risk off, si ottiene la prestazione mostrata nella figura successiva.
Backtest Trading System su HYG
Molti di voi, a questo punto, potrebbero sentirsi un po’ confusi e chiedersi: dovrei vendere un ETF obbligazionario? Dovrei acquistare un ETF High Yield? La risposta è no. Il mio obiettivo è semplicemente quello di fare una chiacchierata con voi, niente di più, e magari approfondire il tema dei portafogli d’investimento, un argomento che adoro e che studio costantemente.
Oggi ho introdotto il concetto di efficienza su base intraday, un tema che, riflettendoci bene, non si sposa perfettamente con le analisi di breve termine. L’efficienza, infatti, è principalmente utilizzata per valutare quanto un portafoglio sia ben strutturato. Tuttavia, credo che questo concetto possa essere applicato in modo inverso rispetto all’approccio tradizionale.
Mi spiego meglio: solitamente si crea un portafoglio e poi si analizza la sua efficienza. Nulla, però, vieta di partire misurando l’efficienza di un singolo asset e successivamente inserirlo in un portafoglio, sia esso di trading o d’investimento attivo. Per chiarire ulteriormente: sono molto diffusi i portafogli rotazionali basati sul momentum, nei quali si crea una watchlist (di azioni o ETF) e ogni mese si acquistano quelli con il miglior momentum, effettuando ribilanciamenti mensili. Secondo me, un approccio simile potrebbe essere adottato utilizzando il fattore “efficienza”: acquistare gli asset che, in un determinato intervallo temporale, hanno mostrato la migliore efficienza.
Detto questo, basandomi su questi principi, mi sono posto una domanda: avrebbe senso oggi includere TLT in portafoglio (senza sottovalutare i lazy portfolios)? In una gestione di investimento attiva, per me la risposta è no. Generalmente, TLT è l’ETF per eccellenza utilizzato per proteggere un portafoglio durante fasi di forti drawdown del mercato azionario, ad esempio in contesti recessivi. Ma oggi queste condizioni non ci sono. Potrebbero presentarsi in futuro, ma al momento non è questa la prospettiva.
Adesso vi mostrerò perché.
ANALISI DEL CICLO ECONOMICO E DEL CICLO DELL’INFLAZIONE
Nella figura successiva sono mostrati due grafici: il primo, in nero, rappresenta il mio Ciclo Economico proprietario, progettato per misurare l’intensità del ciclo economico statunitense, integrando variabili sia macroeconomiche sia finanziarie. Il secondo, in blu, è il Composite Leading Indicator, un indicatore comunemente utilizzato per anticipare le fasi del ciclo economico. È evidente la funzione anticipatrice del mio Ciclo rispetto al Composite Leading: anche se non si verifica sempre, tale capacità di previsione emerge frequentemente.
Ciclo economico e Composite Leading Indicator
Il messaggio principale da cogliere dalla figura è chiaro: osservando attentamente, il ciclo economico si trova in una fase di espansione (fase 4, per gli appassionati del tema) e non mostra segnali di rallentamento. Considerando quanto discusso in precedenza (TLT tende a performare bene in fasi recessive), sembra difficile che ci sia spazio per una grande performance di TLT in questo contesto. Al contrario, potrebbe essere più vantaggioso esporsi al mercato obbligazionario High Yield.
La figura successiva conferma questa idea: durante le fasi di espansione economica, HYG tende a sovraperformare TLT. Questo fenomeno, dal 2008 a oggi, si è verificato con costanza.
La correlazione positiva tra Ciclo economico e HYG/TLT.
Va però sottolineato che TLT non sale esclusivamente nelle fasi recessive, ma anche in quelle caratterizzate da bassa inflazione. A tal proposito, è utile introdurre un altro ciclo economico: il ciclo leading sull’inflazione, rappresentato in nero nella figura successiva. Questo ciclo, come suggerisce il nome, è progettato per anticipare l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, qui mostrato in blu.
Il ciclo dell’inflazione, in nero, tende ad anticipare le fasi di alta e bassa inflazione, in blu.
Un aspetto interessante emerge dall’analisi: il ciclo dell’inflazione si trova attualmente in territorio di espansione. Questo significa che l’indice dei prezzi al consumo potrebbe nuovamente invertire la traiettoria al rialzo? È difficile dirlo con certezza, poiché nessuno può prevedere il futuro, ma è un dato che invita sicuramente alla riflessione.
Proseguendo con il ragionamento, risulta utile calcolare la correlazione tra l’indice di forza HYG/TLT e il ciclo dell’inflazione. La figura successiva evidenzia che, durante le fasi di rialzo del ciclo dell’inflazione, HYG tende a crescere più di TLT. È innegabile che, se il contesto attuale dovesse persistere, ci sarebbe poco spazio per una significativa ripresa di TLT, considerando l’intensità sia del ciclo economico che di quello relativo all’inflazione.
La correlazione positiva tra ciclo dell’inflazione e HYG/TLT
I DUE PERMANENT PORTFOLIO
In ogni caso, i due cicli economici, insieme al Sistema Attivo che si concentra sul breve termine, spiegano l’inefficienza di TLT e l’alta efficienza di HYG. E questo, ovviamente, si riflette anche sui portafogli d’investimento. Per esempio, prendiamo in considerazione il Permanent Portfolio, noto per il suo basso rischio e alta efficienza, composto per il 25% ciascuno da SPY, TLT, SHY e GLD (ETC sull’oro). Ipotizzando di aver investito 50.000 dollari nel portafoglio all'inizio dell’anno, chiediamoci come sarebbe andata, ma soprattutto, se sarebbe andata meglio investendo il 25% non su TLT, ma su HYG.
La figura successiva evidenzia come entrambi i portafogli siano in profitto: il Permanent Portfolio con HYG ha registrato un +15,7%, mentre quello con TLT si ferma al +12,3%.
Le prestazioni dei due Permanent da inizio anno
Le due figure successive riportano invece le metriche dettagliate. Analizzando gli ultimi 222 periodi giornalieri, ovvero dal 2 gennaio 2024 a oggi, emerge chiaramente come il Permanent Portfolio con HYG sia stato più performante rispetto a quello con TLT, non solo in termini di rendimento ma anche di efficienza (15,35 punti contro 10,71 punti). Tuttavia, il Permanent Portfolio con l’ETF High Yield risulta leggermente più rischioso, come dimostrano una deviazione standard leggermente superiore (4,91% contro 4,72%) e un beta marginalmente più alto (0,39 contro 0,35, dove il beta misura la volatilità di un portafoglio rispetto all’S&P500).
Metriche del Permanent con TLT
Metriche del Permanent con HYG
Questa maggiore esposizione al rischio del Permanent Portfolio con HYG è ulteriormente confermata dall’analisi dei drawdown intra-annuali. Sebbene il portafoglio con TLT abbia registrato la peggior perdita assoluta (-3,15%), comunque piuttosto modesta), in media è quello con HYG a segnare drawdown leggermente più profondi.
Analisi dei drawdown intra annuali
L'analisi è stata condotta su ETF non UCITS, ma ciò non preclude la possibilità di replicarla utilizzando ETF armonizzati. Fatemi sapere se desiderate un'analisi basata su questi ultimi.
Buona giornata!
EURUSD possibile test della resistenzaEURUSD si assesta in un possibile supporto che potrebbe spingere nuovamente i prezzi verso la vecchia resistenza.
Un'impostazione rialzista potrebbe essere probabile.
Da notare la correlazione di oggi con il GOLD.
Risk Disclaimer
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Euro ancora a ridosso dei supporti chiaveNon molla invece il dollaro, ad eccezione dell'USD/JPY che venerdì ha perso sorprendentemente, con una price action molto strana, quasi 300 punti. Una discesa non veloce, nel senso che possiamo tranquillamente escludere l’intervento della BoJ, che di solito, quando compra JPY, fa crollare i prezzi di centinaia di pips in pochi minuti. Ciò che è accaduto forse si spiega con una liquidazione di posizioni di carry trades per liberare liquidità da parte di investitori di un certo peso, che probabilmente potrebbero voler uscire dall’equity e dai carry simultaneamente, in una fase delicata come quella attuale, caratterizzata da incertezza futura e da problematiche di cui abbiamo spesso fatto cenno, ovvero dei rapporti geopolitici tra gli USA della nuova amministrazione Trump e il resto del mondo, unitamente ai problemi interni legati alle promesse elettorali in contrasto con la necessità di dare un occhio anche al debito pubblico. In ogni caso, USD/JPY in discesa con possibili target prossimi in area 153.00.
Diversamente, sugli altri cambi contro dollaro la pressione del biglietto verde rimane fortissima, con la moneta unica a ridosso di 1.0500, così come il Cable a 1.2620. Non vi è cenno di grandi correzioni fino ad ora, in ragione del fatto che, dopo gli ultimi dati, Eurozona e UK hanno bisogno di stimolare il rilancio economico attraverso una riduzione dei tassi. L’inflazione infatti è ormai stabilmente al di sotto del 2%, target fissato dalle due banche centrali delle due aree. Cable sembra avere più strada da percorrere al ribasso rispetto alla moneta unica, dato che EUR/GBP sembrerebbe aver violato le prime resistenze rilevanti a 0.8335-0.8340 area. Target appare lontano, sopra 0.8450.
Oceaniche in difficoltà, soprattutto AUD/USD che non è lontano dai supporti chiave di 0.6350-0.6400 area. NZD/USD è già quasi sui supporti analoghi posti a 0.5790-0.5840. CHF stabile anche se sembra ci sia del fuoco che cova sotto la cenere per quel che riguarda la lotta tra risk on e risk off, con quest’ultimo che sembra riemergere. Infine, la salita inarrestabile di USD/CAD, non lontano da 1.4150, prossima resistenza.
EQUITY, SVANISCE L’EFFETTO TRUMP?
Chiusura in netto ribasso per Wall Street venerdì, con l'S&P 500 in calo dell'1,3%, il Dow in perdita di 305 punti (-0.70%) e il Nasdaq in ribasso del 2,4%. Gli investitori hanno reagito alle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha messo in evidenza la forza dell'economia, un mercato del lavoro resiliente in un contesto di inflazione persistente, che inevitabilmente portano ad abbassare le aspettative di molteplici riduzioni del costo del denaro. Le vendite al dettaglio di ottobre hanno infatti superato le previsioni, salendo dello 0,4%.
La borsa ne esce con ribassi inevitabili, anche perché l’euforia post-elettorale legata alle promesse di futuri stimoli all’economia da parte della nuova amministrazione sembra perdere di slancio, dopo aver illuso analisti e investitori sul fatto che le borse potessero continuare a crescere ad oltranza. E invece non è così, ma è anche normale che non lo sia. Meraviglia semmai l’euforia generalizzata post-elezioni, anche perché comunque eventuali stimoli alimenterebbero ulteriormente l’inflazione e la Fed, a maggior ragione, si troverebbe costretta a combatterla alzando i tassi.
E così le borse sono scese, il settore tecnologico ha registrato perdite significative, con grandi aziende come Nvidia (-3,2%), Amazon (-4,2%), Meta (-4%) e Alphabet (-1,7%) che hanno chiuso pesantemente in rosso. Anche le azioni farmaceutiche hanno perso quota dopo la notizia che Trump potrebbe nominare Robert F. Kennedy Jr. a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che viene definito scettico sulla questione dei vaccini. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha perso il 2,2%, il Dow è sceso del 2,3% e il Nasdaq è sceso del 2,9%, invertendo la tendenza al rialzo post-elettorale guidata dall'ottimismo per le politiche del presidente eletto Trump.
EUROZONA, PREVISIONI DI MIGLIORAMENTO
Le previsioni della Commissione europea per l'autunno 2024 prevedono una crescita dello 0,8% nell'area dell'euro per quest'anno, la stessa delle precedenti previsioni rilasciate nel secondo trimestre di quest’anno. Mentre l'inflazione continua a diminuire e i consumi privati e la crescita degli investimenti riprendono, con la disoccupazione ai minimi storici, la crescita è destinata ad accelerare gradualmente nei prossimi due anni, ha affermato il commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni.
Per il 2025, le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso all'1,3% dall'1,4% e per il 2026, l'economia dell'eurozona è prevista in crescita dell'1,6%. L'economia tedesca è ora prevista in contrazione dello 0,1% quest'anno, un'inversione rispetto alla crescita dello 0,1% prevista in precedenza. Guardando al futuro, si prevede che l'economia tedesca si espanderà dello 0,7% nel 2025 e dell'1,3% nel 2026.
Sul fronte dell'inflazione, nonostante una leggera ripresa a ottobre, in gran parte guidata dai prezzi dell'energia, l'inflazione complessiva nell'area dell'euro è destinata a più che dimezzarsi al 2,4% nel 2024, dal 5,4% nel 2023, prima di attenuarsi più gradualmente al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026.
USA VENDITE AL DETTAGLIO ROBUSTE
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,4% su base mensile a ottobre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,8% a settembre e al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3%. Escludendo il settore automobilistico, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,1%. Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali edili e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono diminuite dello 0,1%. I dati sulle vendite al dettaglio non sono adeguati all'inflazione e includono principalmente beni.
SETTIMANA ENTRANTE
Sarà una settimana relativamente tranquilla negli Stati Uniti, con i riflettori puntati sui dati PMI manifatturieri e dei servizi, insieme agli aggiornamenti del mercato immobiliare come permessi di costruzione, inizio lavori edilizi e vendite di case esistenti. Sul fronte della politica monetaria, i discorsi dei funzionari della Federal Reserve e del presidente della BCE Christine Lagarde attireranno l'attenzione di tutti noi, ovviamente, così come le decisioni sui tassi di interesse da Cina, Turchia e Sudafrica e i verbali delle riunioni della RBA.
Ma non dimentichiamo che usciranno i dati sull’inflazione in Canada, Regno Unito, Sudafrica e Giappone, mentre la Germania pubblicherà i dati sui prezzi alla produzione. Sono previsti anche i PMI flash di novembre per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito. Nel frattempo, saranno pubblicati i dati sulla bilancia commerciale per Spagna, Eurozona, Svizzera e Giappone. Infine, Canada e Regno Unito pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio unitamente all’indice di fiducia dei consumatori GfK in Inghilterra. Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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