|EURJPY| - RIMBALZO SULLA KIJUN GIORNALIERABuongiorno traders 🌞
Idea rialzista sul cross FX:EURJPY che presenta sul Giornaliero un trend rialzista di lungo periodo con un' attuale fase ribassista che ha portato i prezzi su una zona molto importante dei minimi precedenti.
H4:
Il possibile target rappresentato dalla Kijun H4 coincide anche con la zona dei massimi precedenti e ciò è molto importante perché i prezzi in questo caso potrebbero raggiungere tranquillamente il target senza modificare l'attuale trend al ribasso in H4.
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RECUPERO a "V" SARA' DAVVERO COSI'?Sono diversi gli scenari paventati dagli operatori per la ripresa macro post crisi. Essi hanno le forme piu’ disparate: forma a “V”, a “U” a “W” a “L” a “Nike Brand”..
Al di la’ dell’aspetto artistico, pur affascinante di tali scenari, il passaggio da uno scenario di ripresa a V a uno di ripresa a (nike shape) o a L non e’ di poco conto. Lo scenario “nike shape” (immaginate la forma del simbolo della nike) preveve un rallentamento nella prima parte seguito da una lenta e lunga fase di ripresa. Ancora piu’ pessimista e’ lo scenario di ripresa a L o, per meglio dire, di non ripresa.
Va da se’che, sposare uno o l’altro scenario ha un impatto importante sulla dinamica delle stime di utile e quindi sul fair value dello S&P500, cosi come calcolato con la formula descritta ieri e a cui molti di voi si stanno gia’ abbonando.
La giornata di ieri e’ stata una giornata di risk off. Gli operatori hanno iniziato a vedere il bicchiere mezzo vuoto concentrandosi principalmente su quanto affermato dal presidente della FED di Saint Louiss James Bullard. Egli avrebbe dichiarato: “You will get business failures on a grand scale and you will be taking risks that you would go into depression”. Egli prevede quindi fallimenti societari ed elevate rischi di depressione. Meno pessimista, seppur piuttosto cauto il collega della Fed di Minneapolis che parla di “gradual, muted recovery” (forma a nike). Infine, il Presidente della Fed di Dallas ritiene necessari ulteriori stimoli qualora il tasso di disoccupazione dovesse salire ulteriormente.
Intimoriti da queste dichiarazioni piuttosto caute, gli operatori sono corsi a prendere profitto, concentrando le vendite sui settori quali il settore real estate, il settore degli industriali, quello dei finanziari, degli energetici e dei consumer discretionary.
Cosa accomuna questi settori oggetto di maggiori vendite? due fattori: il primo e’ la ciclicita’ del loro business, il secondo e’ il rischio finanziario. Il settore real estate, quello degli industrials e quello dell’energia solitamente hanno elevati rapporti tra Debito/patrimonio a causa degli ingenti investimenti che devono sostenere a supporto dell’attivita’ caratteristica. Quando Bullard parla di rischio fallimenti, e’ a questi settori che l’attenzione viene rivolta. E poi ci sono le banche, che, al contrario, sono vittime dei fallimenti. Per loro i fallimenti si traducono in perdite su crediti e assorbimento di capitale. E cosi le vendite piovono copiose almeno per scontare una contrazione dei dividendi pagati per poter salvaguardare i ratios patrimoniali.
Escono vincitori da questo enviroment ancora una volta i titoli difensivi quali gli Healthcare, i Consumer Staples e le Utilies.
A tal proposito vorremmo fare alcune considerazioni sui dettagli del dato sull’inflazione pubblicato ieri. Esso mostra spunti molto interessanti.
In primo luogo, i prezzi del cibo continuano a salire. +2.6% la variazione percentuale ad aprile. Trattasi dell’incremento mensile piu’ elevato dal 1974. A salire maggiormente il costo di carne, pesce e uova (+4.3%) mentre frutta e verdura registrano un rialzo mensile dell’1.5%.
In secondo luogo, i dati mensili aggregati mostrano una contrazione. -0.4% la variazione mensile registrata dal core cpi e -0.8% la variazione mensile registrata dal dato headline. A pesare sui dati l’andamento dei prezzi degli altri beni quali quello dell’affitto di auto e furgoni (-16.6%) delle tariffe aeree (-15.2%) e del vestiario maschile (-11.3%). Questi dati portano ad inserire nei modelli algoritmici un altro rischio: il rischio deflazione. Il fatto che i prezzi dei beni (esclusi quelli del cibo) continuino a scendere, potrebbe impattare sulle aspettative di inflazione futura che avrebbero un effetto molto negativo sui futuri profitti aziendali. E cosi, mentre il potere di acquisto delle famiglie cala a causa dell’aumento del prezzo dei beni di prima necessita’ (che quindi devono essere comprati), le attese sull’inflazione sugli altri beni calano, spingendo al ribasso le attese di inflazione, impattando sui profitti futuri delle aziende e quindi anche sui possibili livelli occupazionali.
Questi elementi di rischio vanno considerati. Per questo motivo in molti, sul mercato monetario, scommettono su un prossimo taglio dei tassi sotto lo zero da parte della FED. Tale azione avrebbe lo scopo di fronteggiare il calo dell’inflazione.
Vero anche, che le munizioni a disposizione della FED sul fronte tassi sono ormai agli sgoccioli.
Di questo dobbiamo pur tener conto quando confidiamo nella FED come ultimo salvatore del sistema economico.
La FED, come illustrato ieri, sta salvando molto bene il sistema finanziario. Sta tenendo alti gli indici di borsa e quindi sta salvaguardando la ricchezza degli Americani, ma poco puo’ fare sull’andamento dei profitti in uno scenario deflattivo o di depressione economica. Se da un lato gli operatori sono “confident” sulla capacita’ della FED di controllare le variabili “tassi” della formula sullo S&P500, essi stanno diventando piu’ scettici sull’andamento delle stime di utile che potrebbe subire un ribasso piu’ marcato delle attese.
E ORA ....ALLACCIAMO LE CINTURE SI SICUREZZA Terminato l’entusiasmo da chiusure del trimestre, gli operatori sono costretti a confrontarsi nuovamente con la realta’, una realta’ ancora molto grigia, caratterizzata da un trend in recessione che accomuna tutte le economie del globo ed una crisi petrolifera molto grave.
La gravita’ della recessione emergera’ presto ai nostri occhi con i dati che verranno pubblicati in questa settimana e nelle successive. Atteso per oggi l’indice ISM in USA, che dara’ una prima picture del sentiment degli operatori del settore manifatturiero. Seguiranno poi altri dati quali i sussidi alla disoccupazione e il dato sulla disoccupazione USA atteso per venerdi.
Rimarremo probabilmente sorpresi negativamente da molti di questi dati. Essi porteranno gli operatori a focalizzarsi sulla gravita’ della situazione e ad ignorare TEMPORANEAMENTE l’efficacia delle misure di stimolo delle banche centrali e dei governi.
In questo delicato periodo, l’andamento dei mercati azionari dipende sostanzialmente da 5 variabili, o da 5 “P”:
• PANDEMIC
• PRODUCTION
• POLICIES
• POSITIONING
• PRICE
Fondamentale e’ che la curva dei contagi mostri una consistente perdita di momentum e tenda il piu’ possibile ad appiattirsi nel medio periodo.
Altro aspetto e’ quello dell’andamento dell’attivita’ produttiva, sintetizzato dalla P di Production. Nella crisi del 2009, il mercato ha toccato il minimo quando l’indice JPMorgan Global PMI e’ sceso a 36.8. Nei mesi successivi si e’ assistito ad un rimbalzo delle quotazioni azionarie in presenza di minori peggioramenti dell’indicatore. Nella situazione attuale potrebbe essere differente. Potremmo assistere a piu’ fasi di flessione e recupero dell’indice PMI che sara’ espressione dei momenti di riapertura seguiti da momenti di ulteriore lockdown. Uno scenario di uscita dalla crisi e di ritorno alla vita precedente senza ulteriori lockdown e’ al momento, secondo gli esperti, da escludere.
Importante poi che le Banche Centrali continuino ad essere presenti. Su questo punto il mercato e’ stato piuttosto rassicurato. Le azioni poste in essere da tutte le banche centrali sono state piuttosto incisive.
Infine, elemento importante e’ anche quello del positioning. Il posizionamento degli operatori ha, da sempre, svolto un ruolo fondamentale nella performance dei listini. Per assistere ad un rimbalzo degli stessi, duraturo, dobbiamo assistere ad una nuova capitulation, che porti lo S&P500 a ritestare i minimi di quest’anno fino a portarsi in area 2000. Data la gravita’ della crisi economica mondiale in cui ci troviamo, e’ da attendersi che i prezzi si muovano in modo simile a quanto accaduto in situazioni analoghe in passato. Nei sell off del 2001 e del 2009 le perdite registrate dagli indici sono state ben maggiori di quelle registrare fino ad ora.
Non meno grave e’ la crisi del mercato del petrolio. Essa e’ caratterizzata da uno squilibrio importante tra domanda ed offerta.
La prima e’ in continuo calo, la seconda continua senza sosta con il rischio di saturare ben presto gli spazi per lo storage del petrolio.
Per il mese di aprile, secondo uno dei piu’ influenti analisti sul petrolio (Jeffrie Currie di Goldman Sachs) e’ atteso un calo della domanda di 15 milioni di barili. Tale calo sara’ espressione del crollo della domanda di carburante da parte di navi, aerei e di benzina per il trasporto su strada.
Allo stesso tempo, dal lato dell’offerta, stiamo assistendo ad una vera e propria guerra tra la Russia e l’Arabia Saudita nel tentativo di accapparrarsi quote di mercato. La produzione continua senza sosta creando progressivi problemi di storage. Nel mese di aprile l’industria dovra’ stivare 20 milioni di barili di petrolio al giorno. Andando avanti di questo passo gia’ entro pochi mesi non si sapra’ piu’dove stivare il petrolio.
Questo problema si riflettera’ ulteriormente nei prezzi di vendita. Essi sono gia’ espressione di questo squilibrio e sul mercato reale (quello al di fuori dei mercati finanziari) il petrolio viene venduto ben sotto gli attuali 20 USD al barile. La maggior parte dei contratti viene chiuso ad una media di 16-17 USD al barile ma il trend sara’ al ribasso per i prossimi mesi.
Mano a mano che sara’ sempre piu’ difficile stivare e stoccare il petrolio, i produttori saranno costretti a chiudere i giacimenti e a vendere sempre piu’ sotto costo il petrolio prodotto fino ad arrivare addirittura a pagare il compratore perche’ ritiri il petrolio, data la mancanza di spazio per immagazzinarlo. Saremmo di fronte a prezzi del petrolio negativi sul mercato reale.
In tale contesto, e’ evidente che molte societa’ del settore, soprattutto quelle con costi di estrazione elevati si troveranno in gravi difficolta’ finanziarie e saranno costrette a chiudere. Il numero di fallimenti nel settore tendera’ ad aumentare.
Le ripercussioni per chi fa il nostro mestiere saranno evidenti nei prossimi mesi. L’aumento del numero di fallimenti si rispecchiera’ sulle quotazioni degli ETF High Yield denominati in USD che saranno espressione delle difficolta’ finanziarie delle societa’ del settore petrolifero, particolarmente presenti in tali ETF. I titoli azionari del settore OIL ed OlL Services prezzeranno il maggior rischio del settore.
Per la giornata odierna ci attendiamo un’altra fase di de-risking che ci portera’ a vendere sui rimbalzi e ad aumentare le coperture dei portafogli in vista di ulteriore pressione.
AUDNZD 📉 | Price Action e Ichimoku ⛩✏Buon pomeriggio a tutti.
Questa è l'analisi, sempre in ottica di daytrading, che ho da proporvi sto pomeriggio.
I pips in gioco non sono tantissimi, ma il punto forte di operazioni di questo genere è il rapporto rischio/rendimento che, in base alla propria strategia, può diventare interessante.
Anche qua, poco da dire: trendline di breve rotta, ritestata. Mi aspetto ora un ribasso.
Le confluenze sono due ma molto importanti e robuste per me:
- Ichimoku sembra offrire un livello d rimbalzo per il prezzo, sbarrandogli quasi la strada
- Ci troviamo, al momento, tra i livelli 50.0 e 61.8 di Fibonacci relativi alla precedente gamba, che è impulsiva (visto che ha creato un lower low)
Consiglio un approccio che tenga d'occhio la forma di ogni candlestick, aspettando la chiusura delle candele orarie per un'eventuale operazione: la volatilità è bassa, la giornata è tutto sommato tranquilla e la forza rialzista di breve si sta pian piano esaurendo su questo asset. Prendetevi il vostro tempo.
Commentate o cercatemi pure in privato per eventuali chiarimenti.
Con i migliori auguri per un buon trading a tutti, alla prossima.
P.S.: Riuscirò mai a pubblicare un'idea long?
E’ finita? NO.Il sell off di ieri, a nostro avviso e’ stato alimentato da due catalyst tecnici:
1) L’elevatissimo posizionamento sul mercato delle opzioni
2) L’elevatissimo posizionamento da parte degli investitori retail.
Nei commenti di preapertura delle scorse settimane avevamo evidenziato i rischi downside evidenziando l’assenza di copertura da parte degli investitori. Avevamo evidenziato piu’ volte come fosse particolarmente esuberante il mercato delle opzioni. Il numero di opzioni call acquistate per apertura di nuove posizioni superava di gran lunga il numero di opzioni call vendute per la chiusura di posizioni esistenti. Avevamo evidenziato come i volumi sul mercato delle opzioni fossero particolarmente elevati ad indicazione di un’elevata esuberanza degli investitori su questo mercato.
In sintesi, avevamo descritto un mercato in cui erano “tutti lunghi” senza copertura.
Altro aspetto e’ che, soprattutto in USA, la guerra commissionale tra i vari broker aveva portato i retail investors ad avvicinarsi ancora di piu’ alla borsa, a tentare la fortuna, puntando sui titoli “giusti”.
Chi ha vissuto la bolla del 2000 sa bene quanti danni possa fare la fame di guadagno dell’investitore retail che si trasforma in poche sedute da un’euforia totale ad un pessimismo cosmico quasi Leopardiano.
Ebbene, numeri alla mano, possiamo dire che il sell off di ieri e’ stato alimentato principalmente da chi era lungo call e dalle vendite degli investitori retail.
Non dimentichiamo, infatti, che venerdi sono scadute le opzioni su singole azioni e su indici. Chi aveva comprato call e si e’ trovato lungo di titoli post scadenza, e’ corso a monetizzare e, si sa, quando il guadagno si assottiglia, tutti corrono a vendere piu’ aggressivamente. Questo spiega in parte il sell off di ieri.
Al sell off alimentato dai “derivative people” si aggiunge quello alimentato dai retail investors.
Sono stati loro a far partire il sell off, allarmati dalla diffusione a livello mondiale del Coronavirus.
Non e’ un caso, infatti, che l’indice costruito da Goldman Sachs che racchiude i titoli maggiormente preferiti dagli investitori retail abbia subito un crollo del 6% nella seduta di ieri.
Quindi, in sintesi, per ora si e’ assistito ad un primo sell off, fisiologico.
E’ finita? NO.
Gli investitori istituzionali non hanno venduto in modo pesante ancora. Molti sono stati piuttosto fermi. Altri hanno addirittura acquistato ieri sera in chiusura e stanno acquistando questa mattina.
Le prossima gamba ribassista, che riteniamo sia probabile, sara’ guidata dagli investitori istituzionali. Sara’ meno violenta, ma piu’ lunga. Durera’ probabilmente qualche giorno con perdite degli indici nell’ordine dell’1.5%-2% giornaliero.
Cosa potrebbe rispingere al rialzo gli indici?
Nelle ultime ore si e’ assistito ad un news flow positivo sul lato prevenzione/cura del virus. Il governo Giapponese avrebbe raccomandato la somministrazione del farmaco Avigan della societa’ FujiFilm Holding per il trattamento del Coronavirus. Contemporaneamente la societa’ USA Moderna Inc avrebbe inviato un campione del suo vaccino al National Institute of Allergy and Infectious Disease. Queste sono notizie positive ma che compensano solo in parte la negativita’ legata allo stop/rallentamento dei processi produttivi in molte aree del globo, Italia inclusa.
Quindi? Che fare?
Riteniamo sia ancora un mercato in una de-risking fase. Suggeriamo quindi di approfittare del rimbalzo di questa mattina per aprire nuove posizioni short sui futures.
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
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INCERTEZZE PER EURUSDIl discorso di questa notte del presidente Trump ha avuto un tono positivo ma non ha parlato di azioni concrete sui rapporti commerciali tra Stati Uniti, Cina e Canada ed è rimasto vago su nuove minacce di chiusura del governo. Oggi pomeriggio usciranno numerosi dati sugli States: scorte di petrolio greggio, PIL, vendite al dettaglio e permessi di costruzione, mi aspetto quindi alta volatilità su questo cross. La price action a timeframe 4H vede appoggiarsi EUR/USD su una sentita soglia di prezzo (1.13850 - 1.13800) che sembra non voglia infrangere, ciò viene supportato dall' inversione del relative strenght index in oversold. Se scendiamo a timeframe 1H l' inversione potrebbe essere confermata da una divergenza bullish RSI. In questa situazione di poca chiarezza sull' economia statunitense vedo un euro più stabile e forte che potrebbe portare il prezzo in retest della resistenza a 1.14150 - 1.14200. La mia entrata su questo trade si trova sull' inversione della choku ichimoku @1.13930 con STOPLOSS @ 1.13870 e TAKEPROFIT al target @ 1.14150 - 1.14200, RISKREWARD 1:5.
BUON TRADING A TUTTI
ORO PRONTO AD ESPLODERE NUOVAMENTE ?Sulle ultime parole del presidente Trump i mercati si sono in parte congelati, in questa situazione di incertezza economica mi aspetto un movimento rialzista dell' oro con i dati sugli USA in uscita di oggi ( almeno di breve termine ). Graficamente il prezzo sembra camminare lungo un canale rialzista dove sono stati sempre rispettati massimi e minimi, mi aspetto quindi un movimento LONG sul minimo del canale fino almeno 1317.35 esattamente sul ''flat'' della kijun a timeframe 4H. La mia entrata a mercato su XAU/USD si trova @1312.70 con STOPLOSS al possibile breakout del canale @1312.25 e TAKEPROFIT1 @1317.35 con possibile prosecuzione di una parte dell'operazione in caso di gain. RISKREWARD > 1:5.
BUON TRADING A TUTTI
DISASTRO AUSTRALIANO ?Probabile ricca opportunità su AUDJPY , il dollaro australiano nei confronti di uno dei suoi principali patners commerciali, il Giappone. Come ben sappiamo l' economia australiana nell' ultimo periodo è un vero e proprio disastro con il prezzo delle case che sta crollando velocemente ( confermato questa notte con i dati in uscita del settore edilizio prepotentemente sotto le aspettative ), i salari non crescono, la disoccupazione aumenta e l' inflazione si attesta sotto i livelli di range ottimale inferiori al 2% ( più precisamente a 1.80%). La banca centrale australiana, RBA, deciderà domani notte ( ore 4.30 italiana ) se diminuire il tasso di interesse per riportare l' inflazione a livelli standard e permettere all' economia australiana di tornare a respirare. L' ultima diminuzione del tasso di interesse risale al 2016, in quest' ottica dato che alla RBA mancano solo 6 ribassi prima di portare il tasso di interesse a 0 e visti gli interventi contati penso si comporterà proprio come nel 2016, temporeggiando ora e diminuendo i tassi a Maggio subito dopo le elezioni federali. Mi aspetto quindi che la RBA lasci immutati i tassi di interesse come sta facendo dalla fine dello scorso anno a questa parte, ciò sicuramente non farà altro che aumentare le forze di vendita nel mercato. Graficamente in dayli siamo a ridosso di una struttura molto importante su cui è avvenuto un breakout al ribasso,a quota 80.00, in caso i fondamentali confermino le mie previsioni ( tassi di interesse immutati ) mi aspetto un trend bearish confermato da una divergenza bearish sul Relative Strenght Index a 4H con entrata a mercato alla rottura del wedge ribassista , SHORT @79.325, livello suggerito anche dalla choku di ichimoku, con STOPLOSS @79.430 e due differenti TAKE PROFIT: TP1 @78.810 TP2 @77.645 e un RISKREWARD > 1:5.
In caso invece la RBA decidesse di diminuire domani i tassi di interesse, ciò sarebbe una notizia estremamente positiva per il mercato ma mi posizionerei LONG solo al breakout rialzista dell' importante struttura 0.80.
RETEST PER LA STERLINA?Sterlina che non teme l' uscita dei dati sotto le aspettative di questa mattinata sull' indice direttore degli acquisti del settore costruzioni. La price action in weekly mostra un movimento laterale della curva dei prezzi da Agosto 2017 dove si può notare una divergenza bearish sul relative strenght index che termina nel Dicembre 2018 con la rottura, seppur breve e subito riassorbita, dell' importante supporto 0.86977 - 0.86829. Scendendo a timeframe 1H possiamo notare come il prezzo che si è incanalizzato al rialzo nei giorni scorsi ha incontrato un ulteriore divergenza bearish che potrebbe portare a breakout il canale e riportare il prezzo attorno alla struttura di supporto per un ulteriore retest, tutto questo viene confermato da ulteriore breakout delle kumo.
SHORT @ 0.87450 STOP LOSS @0.87540 TP1 @0.87170 TP2 @0.86985 RISKREWARD 1:5
ORO SWING DI BREVE TERMINEXAUUSD verso una bullrun inarrestabile da fine estate, complice la situazione di enorme tensione economica globale e l' aumento delle proprie disponibilità da parte delle principali banche centrali mondiali, rompe un importante struttura psicologica al rialzo (1280.00 -1300.00) ritestandola per poi proseguire con decisione, ci troviamo a timeframe 1H, la price action muove sopra la bullish trend line sostenuta dalle cloud di ichimoku che confermano il trend. L' 1 Febbraio rompe la trendline affiancato da un deciso bearish kumo breakout e si incanala all' interno di un triangolo discendente che conferma la volontà del mercato di voler rifiatare prima di riprendere la propria corsa. La mia visione macroeconomica vede inoltre nei primi giorni della settimana un probabile vigore del dollaro americano che assieme ai segnali sopracitati mi suggeriscono un operatività di tipo swing con SHORT di breve termine su XAUUSD. Sono entrato a mercato al breakout del triangolo discendente @1315.27 con STOPLOSS @1317.27 e ho individauto due diversi punti di uscita, il primo TAKEPROFIT sul livello 0.382 del ritracciamento di Fibonacci @1307.50 e un secondo TAKEPROFIT sul livello 0.618 del ritracciamento di Fibonacci @1296.85, la bontà della mia operazione con questi parametri vedono un RISKREWARD di lunga maggiore a 1:5 .
BUONA GIORNATA A TUTTI
ORO SWING DI BREVE TERMINEXAUUSD verso una bullrun inarrestabile da fine estate, complice la situazione di enorme tensione economica globale e l' aumento delle proprie disponibilità da parte delle principali banche centrali mondiali, rompe un importante struttura psicologica al rialzo (1280.00 -1300.00) ritestandola per poi proseguire con decisione, ci troviamo a timeframe 1H, la price action muove sopra la bullish trend line sostenuta dalle cloud di ichimoku che confermano il trend. L' 1 Febbraio rompe la trendline affiancato da un deciso bearish kumo breakout e si incanala all' interno di un triangolo discendente che conferma la volontà del mercato di voler rifiatare prima di riprendere la propria corsa. La mia visione macroeconomica vede inoltre nei primi giorni della settimana un probabile vigore del dollaro americano che assieme ai segnali sopracitati mi suggeriscono un operatività di tipo swing con SHORT di breve termine su XAUUSD. Sono entrato a mercato al breakout del triangolo discendente @1315.27 con STOPLOSS @1317.27 e ho individauto due diversi punti di uscita, il primo TAKEPROFIT sul livello 0.382 del ritracciamento di Fibonacci @1307.50 e un secondo TAKEPROFIT sul livello 0.618 del ritracciamento di Fibonacci @1296.85, la bontà della mia operazione con questi parametri vedono un RISKREWARD di lunga maggiore a 1:5 .
BUONA GIORNATA A TUTTI
AUD/USD <<Analisi sul breve e Considerazioni>>Buongiorno a tutti i traders, per la settimana entrante del 26 Aprile ho voluto portare in analisi e fare delle considerazioni su questa coppia, che non trado da molto tempo. Inizio l'analisi multi-timeframe dal grafico più ampio che mi piace analizzare, il settimanale.
W1 =Nel grafico weekly è rappresentato un trend rialzista supportato da una trendline di lungo periodo, la fase finale delle ultime settimane è ribassista. Ho segnalato alcuni supporti e resistenze dati dai prezzi e sembra che uno di questi sia stato violato nell'ultima settimana, ma scendiamo più nel dettaglio.
Ichimoku non ha un vero e proprio equilibrio, forse venuto a mancare dal precedente doppio massimo che ha lateralizzato i prezzi, nonostante ciò la kumo segue bene i prezzi a passo della trendline. L'indicatore mi dà l’opportunita di segnalare dei buonissimi livelli da usare nei time frame minori per formare un'operatività.
Ora i prezzi si trovano in prossimità di un prolungamento Kijun che segnalo accuratamente, in più segnalo un altro prolungamento Kijun come resistenza e un’altro prolungamento della Ssb* Weekly come supporto.
Lascio questo time frame con un'idea di Long ma voglio analizzare meglio e più accuratamente per cercare conferme o smentite.
D1 =Passo al time-frame giornaliero e noto il nostro trend rialzista sempre in fase ribassista, dove proprio nelle ultime giornate i prezzi hanno riscontrato delle evidenti difficoltà (forse dovute all'indecisione scaturita dalle notizie) e si sono arrestati in prossimità della Kijun Weekly (Ssb* Daily), come anche la lagging che si trova bloccata sulla Ssb* Daily all'interno della kumo. Inoltre proprio sopra di noi c’è un twist della stessa kumo ed i prezzi potrebbero approfittare di questa cunetta per riprendere il movimento primario, magari fino alla Kijun Weekly di resistenza che coincide anche con la Ssb* Daily.
Non dimentichiamo che sotto di noi abbiamo una trendline molto importante, che i prezzi sentono molto e che NON è stata raggiunta, quindi non possiamo escludere che essi vogliano scendere ancora e andare a posizionarsi su di essa.
OPERATIVITA' = Scendendo sui time-frame minori voglio sì dare vita ad un'operatività, ma non sono ancora del tutto convinto, forse per via dell'importante trendline che non ha "accolto" i prezzi.
Sul grafico a H4 noto molto bene come i prezzi si siano arrestati sulla Kijun settimanale con l'ultima candela di Venerdì, creando 3 minimi crescenti. Segnalo la Kijun H4 e scendo sul 15 minuti.
Sul 15 minuti il movimento che vorrei vedere per convincermi ad entrare Long è prima di tutto la rottura della Kijun H4 nel proprio time-frame e dopodichè il retest sulla Ssb* 15 Minuti, a quel punto con un ordine limite sarei a mercato con stop sui minimi e Target sulla SSB* 4H , che rappresenta l'ostacolo più vicino (che ho individuato solo più tardi) e che inoltre coincide con la Tenkan Daily, che vi invito ad andare a vedere.
Il rischio rendimento di 1 a 1.83 non è un granchè per i miei standard di operazione, normalmente non traderei una coppia dove non ho un R:R di almeno 1:2 ma potrei comunque voler entrare rischiando ancora meno del mio solito.
E' molto importante che voi esprimiate la vostra idea poichè posso capire che siamo in un momento dove c'è dell'indecisione e quindi sapere la vostra view potrebbe rafforzare l'idea o farmi aprire gli occhi su eventuali incongruenze.
Come vedete la coppia?
L'analisi coincide con la vostra oppure no?
Grazie della lettura e Buon trading a tutti!
AUDUSD trading semplice: short alla rottura della trend lineQuesto cambio sta presentando in queste candele una configurazione tecnica interessante:
1) triplo massimo (figura di potenziale inversione)
2) divergenza sull'indicatore CCI che evidenzia una perdita di momentum
Il set up short sarà dato solo ed esclusivamente dalla rottura della trend line dinamica di supporto.
Rapporto rischio/rendimento 1:5
EURGBP short con buon rapporto rischio rendimentoMi trovo sul TF orario di EURGBP.
Il trend ha toccato la resitenza del canale, non penso avrà la forza di superarlo. Altro punto a favore è l RSI in overbought che mi fa ancora di più prevedere un ribasso imminente.
SL poco sopra la resistenza del canale, TP in area 0.8444 che coincide con il ritracciamento .382 di Fibonacci.
Buon fine settimana e buon trading!
eur/usd buyeuro dollaro prossimita livello importante a 1.800
ottima occhiasione per comprqare con un rischio rendimento pari a 3 o anche di piu , con stop ridotto , obbiettivo a 1.9 circa
domani e dopo notizie importanti vedremo, potrebbe anche darsi che in prossimita della resistenza segnata sul grafico la tendenza potrebbe invertirsi e diventare short , vedremo.
Mercati in ripresa tra tech, valute stabili e export australianoBORSE IRRIDUCIBILI
Tornano a salire gli indici USA, dopo due sedute ribassiste, grazie all’attenuazione delle preoccupazioni su un possibile sell-off dei titoli tecnologici, che secondo gli addetti ai lavori sarebbero su livelli di eccesso.
Anche i dati economici hanno sostenuto il ritorno del risk-on: il rapporto ADP segnala una stabilizzazione del mercato del lavoro dopo due mesi di calo, mentre l'indice PMI dei servizi ISM ha toccato il massimo degli ultimi otto mesi.
I servizi di comunicazione hanno guidato i guadagni, seguiti dalla tecnologia, che ha registrato un rimbalzo. I beni di consumo di base, invece, sono rimasti indietro.
Nvidia è salita dello 0,6%, mentre Alphabet e Broadcom hanno guadagnato circa il 2% ciascuna.
McDonald's è balzata del 3,4% dopo aver riportato una crescita delle vendite negli Stati Uniti superiore alle attese. Qualcomm ha guadagnato l'1,9% in vista dei risultati attesi dopo la chiusura.
Al contrario, Palantir Technologies ha perso il 3,4%, estendendo le recenti perdite. Super Micro Computer è crollata dell'8,2% a seguito di previsioni di utili inferiori alle aspettative per il periodo in corso.
VALUTE POCO MOSSE
Nel mercato dei cambi, il dollaro è rimasto complessivamente forte, nonostante il ritorno del risk-on. Solo nella notte si è registrato un lieve ribasso.
L’EUR/USD è risalito sopra quota 1,1500 da 1,1470 di ieri, mentre il Cable ha riguadagnato quota 1,3060. Il cambio USD/JPY, dopo aver superato 154,00, è tornato a 153,80, in un contesto di relativa tranquillità.
Tentativi di recupero anche per AUD/USD e NZD/USD, con i livelli di 0,6525 e 0,5680 a fungere da prime resistenze.
È difficile ipotizzare un cambiamento delle price action, poiché mancano i cosiddetti trigger, ovvero effetti scatenanti in grado di modificare gli attuali equilibri, fragili finché si vuole, ma pur sempre stabili.
ADP IN RIPRESA
Le imprese private negli Stati Uniti hanno creato 42.000 posti di lavoro a ottobre 2025, in aumento rispetto al taglio di 29.000 posti (rivisto al rialzo) registrato a settembre. Il dato ha superato le previsioni di 25.000.
I datori di lavoro privati hanno creato nuovi posti per la prima volta da luglio, anche se il rimbalzo non è stato generalizzato. Il settore dei servizi ha generato 33.000 nuovi impieghi, trainato da commercio, trasporti, servizi e attività finanziarie.
La crescita salariale annua è rimasta invariata a ottobre: +4,5% per chi ha mantenuto il lavoro e +6,7% per chi lo ha cambiato.
USA, INDICE PMI IN RIPRESA
L'indice PMI dei servizi ISM è salito a 52,4 a ottobre 2025, rispetto al 50 di settembre, superando le previsioni di 50,8. Si tratta della più forte espansione del settore dei servizi da febbraio.
Sia l'attività economica che i nuovi ordini hanno mostrato segnali di ripresa. Tuttavia, la continua contrazione dell'occupazione evidenzia una persistente mancanza di fiducia nella solidità dell’economia.
"Non vi sono state indicazioni di licenziamenti diffusi o riduzioni del personale, ma la chiusura del governo federale è stata menzionata più volte come fattore d’impatto sull’attività economica e fonte di preoccupazione per futuri licenziamenti", ha dichiarato Steve Miller, presidente dell'ISM.
AUSTRALIA, TIRA L’EXPORT
Le esportazioni di beni australiani sono aumentate del 7,9% su base mensile, raggiungendo i 44,58 miliardi di dollari australiani a settembre 2025. Il dato segna una ripresa dopo il calo dell'8,7% (rivisto al rialzo) di agosto.
La crescita è stata trainata soprattutto da un aumento del 62,2% delle spedizioni di oro non monetario, salite a 5,34 miliardi di dollari australiani, in un contesto di prezzi in forte crescita dopo il crollo del 47,2% ad agosto.
Le esportazioni di beni sono aumentate del 3,7%, toccando i 32,72 miliardi di dollari australiani, grazie alla crescita delle vendite di minerali metallici, carbone, coke e altri prodotti manifatturieri.
Tra i partner commerciali, le esportazioni verso la Cina — principale sbocco commerciale dell’Australia — sono cresciute del 9,7%. In aumento anche le spedizioni verso Hong Kong, India e Indonesia. Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono salite del 24,4%, nonostante l’imposizione di nuovi dazi.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street in calo, rischio correzione globaleWALL STREET PRONTA AL CROLLO?
Ieri Wall Street ha chiuso in territorio negativo, penalizzata dalle vendite sui titoli tecnologici. Il Dow Jones ha perso lo 0,53%, attestandosi a 47.085 punti, mentre l’S&P 500 ha ceduto l’1,17%, chiudendo a 6.772 punti. Peggiore la performance del Nasdaq, in calo del 2,04% a 23.349 punti.
Il recente rally trainato dall’intelligenza artificiale mostra segni di affaticamento, con gli investitori che hanno liquidato posizioni lunghe. Aumenta il clima di cautela: diversi CEO di Wall Street hanno avvertito che i mercati potrebbero essere vicini a una significativa correzione.
Cresce il timore di una fase di avversione al rischio che potrebbe colpire non solo gli indici statunitensi, ma anche quelli globali.
VALUTE, EURO IN CALO
Il ritorno del “risk off” ha influenzato anche il mercato valutario. Il dollaro ha guadagnato terreno contro le principali valute concorrenti, fungendo da asset rifugio, ad eccezione dell’USD/JPY: lo yen è tornato ad essere preferito come bene rifugio, con un movimento di oltre 100 pips in una sessione inizialmente favorevole al dollaro.
A pesare sono state le dichiarazioni di alcuni amministratori di grandi aziende, che hanno messo in guardia dagli eccessi dei prezzi. Anche Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno pubblicato previsioni di correzione dei mercati.
Le price action valutarie sono attualmente condizionate dai movimenti delle borse. Il ritorno del “risk off” favorisce il dollaro contro euro, sterlina e valute oceaniche, mentre su franco svizzero e yen prevalgono queste ultime.
In fasi di avversione al rischio, le correlazioni tendono a cambiare. La chiave è comprendere quali siano le valute rifugio nell’analisi di ogni coppia.
CINA, PMI IN CALO
L’indice PMI dei servizi in Cina è sceso a 52,6 a ottobre 2025, rispetto a 52,9 di settembre, pur rimanendo sopra le attese di 52,5. Si tratta dell’espansione più debole da luglio, appesantita da un calo delle vendite estere e dall’incertezza sul commercio globale.
La domanda interna ha mostrato segnali di miglioramento, con una crescita in accelerazione. Tuttavia, l’occupazione è diminuita a causa dell’allentamento delle pressioni sulla capacità produttiva e delle preoccupazioni sui costi.
L’inflazione dei costi di input ha accelerato, raggiungendo il massimo annuale, spinta da salari e materie prime in aumento. Al contrario, i prezzi di vendita sono leggermente diminuiti.
Il sentiment delle imprese si è indebolito, a causa delle preoccupazioni sulle prospettive del commercio globale e della crescente concorrenza. USD/CNH stabile in area 7.1300.
PETROLIO
I prezzi del WTI si sono stabilizzati nel range tra 59,50 e 62,50 dollari al barile, ma restano nella parte bassa della banda a causa del forte aumento delle scorte, che ha alimentato i timori di eccesso di offerta.
Le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 6,5 milioni di barili, superando di gran lunga le attese di un calo di 2,4 milioni. Si tratta del maggiore incremento settimanale dall’inizio di luglio.
Questo dato segue la decisione dell’OPEC+ di implementare un modesto aumento della produzione a dicembre, sospendendo ulteriori incrementi da gennaio a marzo, in vista di un possibile surplus nel 2026.
Il rafforzamento del dollaro USA ha inoltre pesato sui prezzi, rendendo più costose le materie prime denominate in dollari. Gli analisti avvertono anche dei rischi per l’offerta legati all’inasprimento delle sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil.
NUOVA ZELANDA
Il tasso di disoccupazione in Nuova Zelanda è salito al 5,3% nel terzo trimestre del 2025, rispetto al 5,2% del periodo precedente, in linea con le attese. È il livello più alto dal quarto trimestre del 2016.
L’aumento è stato di 2.000 unità, portando il totale a 160.000 disoccupati. La crescita dell’occupazione ha subito una battuta d’arresto, mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 70,3% dal 70,5%.
Il tasso di sottoutilizzo, che misura la capacità lavorativa inutilizzata, è salito al 12,9% dal 12,8%, ben al di sopra dell’11,7% dell’anno precedente.
Questi dati indicano un crescente deficit nel mercato del lavoro, in un contesto di indebolimento economico e peggioramento della congiuntura, che potrebbero spingere la RBNZ a tagliare ulteriormente i tassi. NZD/USD sotto pressione in area 0,5650.
Saverio Berlinzani
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La Fed taglia i tassi, ma Powell frena l’euforiaLA FED TAGLIA, MA POWELL FRENA
La Federal Reserve ha abbassato il tasso sui Fed Funds di 25 punti base, portandolo a un intervallo obiettivo del 3,75%-4,00% nella riunione di ottobre 2025, in linea con le aspettative del mercato. La mossa segue un taglio analogo effettuato a settembre, portando i costi di finanziamento al livello più basso dal 2022.
I membri del Board della Fed hanno espresso preoccupazione per il mercato del lavoro e i suoi potenziali rischi di peggioramento, mentre l'inflazione, salita dall'inizio dell'anno, resta elevata (+3%). Su 12 votanti, due hanno sostenuto un taglio di 50 punti base, mentre uno ha votato per mantenere i tassi invariati.
Successivamente, il presidente Jerome Powell ha messo in guardia i mercati dal dare per scontato un ulteriore taglio nella prossima riunione. Gli analisti, tuttavia, continuano a prevedere una riduzione di 25 punti base a dicembre. "Continuiamo ad affrontare rischi di natura bilaterale", ha dichiarato Powell durante la conferenza stampa a Washington. Ha aggiunto che "ci sono state opinioni fortemente divergenti su come procedere a dicembre" e ha ribadito che "una nuova riduzione del tasso di riferimento non è una conclusione scontata, tutt'altro".
WALL STREET MISTA
La Borsa statunitense ha registrato variazioni contenute dopo la decisione della Fed. Il Dow Jones ha perso lo 0,16%, dopo aver toccato un nuovo massimo a 48.041 punti. L’S&P 500 è rimasto invariato a 6.891 punti, sotto il massimo storico di 6.920, mentre il Nasdaq è salito dello 0,55% a 23.958 punti, con massimo a 24.020.
Il sentiment di mercato resta orientato al "risk on", con l’oro che continua a oscillare sotto quota 4.000 dollari l’oncia.
VALUTE
Sul mercato valutario, la prima reazione alle parole di Powell è stata un deciso rialzo del dollaro, interpretato come ritorno al "risk off" e acquisto di valuta statunitense come bene rifugio. Tuttavia, nella notte, il movimento si è invertito e il dollaro ha ripiegato.
L’EUR/USD è sceso a 1,1580 dopo la Fed, per poi risalire a 1,1630 nella sessione asiatica. Il trend di medio periodo resta rialzista, ma manca il momentum per una discesa decisa del dollaro. Il cambio rimane ancorato in un range tra 1,1550 e 1,1680.
Stessa dinamica per il Cable, mentre l’USD/JPY si avvicina al doppio massimo di periodo a 153,25: una sua violazione potrebbe aprire la strada verso quota 155,00. Reazione anche per le valute oceaniche, con AUD vicino a 0,6600 e NZD intorno a 0,5800.
RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA
Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito di 10 punti base, raggiungendo il 4,07%, dopo che Powell ha frenato le aspettative di ulteriori tagli dei tassi entro l’anno. La Fed ha annunciato la fine del suo programma di quantitative tightening.
Nonostante ciò, i rendimenti lungo la curva sono aumentati, poiché Powell ha chiarito che la Fed non darà priorità alla debolezza del mercato del lavoro rispetto all’inflazione. La banca centrale reinvestirà i titoli MBS in scadenza in buoni del Tesoro, per mitigare le tensioni sui mercati dei finanziamenti overnight.
I future sui tassi continuano a prezzare tre ulteriori tagli entro luglio 2026. Le preoccupazioni precedenti legate al rallentamento economico, alla chiusura del governo e alla stabilità del bilancio Fed avevano spinto il rendimento decennale al minimo annuale del 3,95% il 22 ottobre.
BOJ, TASSI FERMI
La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi invariati allo 0,5% nella riunione di ottobre 2025, confermando il livello più alto dal 2008 e prolungando la pausa iniziata dopo l’ultimo rialzo di gennaio. La decisione, attesa dal mercato, è stata approvata con 7 voti favorevoli e 2 contrari. I consiglieri Naoki Tamura e Hajime Takata hanno nuovamente proposto un aumento allo 0,75%, come già fatto a settembre.
Nelle previsioni trimestrali, la BoJ ha mantenuto l’inflazione core al 2,7% per l’anno fiscale in corso, prevedendo un calo all’1,8% nel 2026 e una risalita al 2,0% nel 2027. La crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al rialzo dallo 0,6% allo 0,7%, sostenuta da un accordo commerciale con Washington e dalla nuova leadership del Primo Ministro Sanae Takaichi. Le proiezioni per il PIL 2026 e 2027 restano rispettivamente allo 0,7% e all’1%.
BANCA DEL CANADA: TAGLIO E CAUTELA
La Banca del Canada ha ridotto il tasso overnight di riferimento di 25 punti base, portandolo al 2,25% nella riunione di ottobre 2025, come previsto dai mercati. L’istituto ha segnalato che potrebbe concludere il ciclo di tagli se le proiezioni economiche di base saranno confermate, in un contesto di forte incertezza.
Il taglio segue una precedente riduzione di 25 punti base nella riunione di settembre, la prima da marzo. L’inflazione complessiva si aggira intorno all’obiettivo del 2%, mentre i dazi statunitensi e il rallentamento del mercato del lavoro hanno spinto il Consiglio direttivo a optare per condizioni di finanziamento più accomodanti.
Saverio Berlinzani
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Stellantis pullback = occasione? o rischio?Stellantis torna a 8,5 euro creando un pullback da manuale. In condizioni di positività diffusa sarebbe un buy.
In questi giorni viviamo invece una fase di risk-off sugli indici e una serie di notizie negative che colpiscono l'industria e in particolare il settore automobilistico. La stessa Stellantis ha dovuto riformulare il proprio piano di crescita. Ecco un sentiment negativo che torna forte e impressiona gli animi.
A mio avviso fino a che sta sopra 8 euro il titolo rimane dentro uno spazio di crescita positivo.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
BNB un rally impressionanteBNB (il token nativo di Binance) ha registrato un rally impressionante nelle ultime settimane di settembre 2025, superando i $1.000 e raggiungendo nuovi massimi storici (ATH) intorno ai $1.082 il 21 settembre.
Target di breve tra 1200 e 1500 dollari
Supporto di breve 900 dollari
Supporto di medio-lungo periodo 500 dollari
Trend in fase di mark-up con accenno a zone di ipercomprato che potrebbe anche richiamare una fase di storno di breve.
Ecco i principali motivi:
Crescita esplosiva dell'ecosistema BNB Chain:
L'attività sulla rete è schizzata alle stelle, con transazioni giornaliere triplicate (da 4 milioni a oltre 14 milioni dal giugno 2025) e indirizzi attivi raddoppiati (tra 2-3 milioni al giorno). Questo include un boom di dApp (oltre 5.000), TVL (valore totale bloccato) a $8,1 miliardi e adozione in DeFi, stablecoin e RWAs (Real World Assets) come oro e titoli tokenizzati. La retention è alta, con 1,5 milioni di utenti tornanti su 1,8 milioni di nuovi account, superando persino Ethereum e Bitcoin in metriche di adozione.
Partnership strategiche e integrazioni istituzionali:
Una notizia chiave è stata la partnership tra Binance e Franklin Templeton (gestore di asset da $1,6 trilioni) per sviluppare prodotti digitali e tokenizzazione per istituzioni. Questo ha boostato la fiducia, attirando capitali istituzionali e segnalando un'evoluzione di BNB verso asset reali e finanza tokenizzata.
Meccanismi deflazionari e burn token:
I burn periodici di BNB riducono l'offerta circolante (da 144 milioni verso i 100 milioni), con un burn imminente di oltre 1 milione di token (valore ~$1 miliardo). Questo, unito a buyback e staking record (26 milioni di BNB staked), crea pressione al rialzo sul prezzo. La Binance Network Company ha anche acquisito altri 30.000 BNB, portando le sue riserve a 418.888 token.
Sviluppi regolatori positivi negli USA:
La fine potenziale del monitoraggio compliance con il DOJ (Dipartimento di Giustizia USA) e la dismissal del caso SEC contro Binance hanno rimosso incertezze, attirando investitori sidelined. Inoltre, politiche pro-crypto (come tagli ai tassi Fed e stance favorevole) favoriscono asset risk-on come BNB.
Sentiment di mercato e FOMO amplificati:
Il mercato crypto generale è bullish, con volumi spot e futures in aumento (open interest a $2 miliardi, +28% nei volumi giornalieri). Whale e istituzioni (es. Nano Labs con 500 milioni in treasury BNB) stanno accumulando, mentre l'hype su X (ex Twitter) da influencer e CZ (ex-CEO Binance) ha turbocharged il momentum. Indicatori tecnici come RSI (73, overbought ma in rally) e MACD bullish confermano la forza, con target a $1.150-$1.300.
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
Oggi è il grande giorno!
Stasera alle 20:00 in live vedremo la decisione sui tassi e, ancora più importante, le proiezioni.
Come detto ieri, i dati al dettaglio sono usciti a favore USD e deboli per Gold. Ho provato un trade più aggressivo, ma non avendo spostato a BE mi ha preso lo stop stamattina. Poco male: stasera ci rifacciamo
Adesso il set-up resta questo: dipenderà da come usciranno i dati e da cosa diranno.
👉 Non fissatevi solo sul grafico: io rimango con un’idea long, ma se i dati saranno contrari non ha senso andare contro mercato e prendersi stop inutili.
📊 FOMC Scenario Analysis – Cosa aspettarsi e come tradare
CPI sopra le attese, ma le componenti più “sticky” non hanno accelerato.
PPI debole, guidato da energia e margini.
Mercato del lavoro rivisto al ribasso.
Inflazione in progresso ma in modo “irregolare”.
🔹 Scenario Base (55–60%) – Dovish-lean
Cosa vediamo:
Statement che riconosce i progressi.
Dot plot più basso oltre il 2025 o forte richiamo a “proceed carefully”.
Powell minimizza la necessità di ulteriore restrizione.
Effetti di mercato:
Gold ⬆️
USD 🔻
US30 ⬆️ ritorno del risk appetite, rotazione sul growth trade.
🔹 Scenario Alternativo – Hawkish-lean
Cosa vediamo:
Dot plot invariato o più alto.
Powell sottolinea i rischi rialzisti sull’inflazione.
Segnali di tassi reali “più alti più a lungo”
Effetti di mercato:
Gold 🔻
USD ⬆️ DXY più forte, rialzo sui rendimenti 2Y.
US30 ⬇️ pesano i rendimenti, risk-off sulle equities.
👉 Questo lascia intendere che la Fed agirà con cautela.
ci vediamo stasera!
🔔 Attivate le notifiche per non perdervi nulla!
📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Wall Street vola, attesa per la Fed e tensioni globaliWALL STREET NON SMETTE DI STUPIRE
Wall Street ha chiuso venerdì in rialzo, con l'S&P 500 appena sotto lo zero, ma dopo aver registrato un nuovo massimo storico durante la sessione USA. Il Dow Jones, invece, ha segnato un leggero calo (-0,59%), mentre il Nasdaq 100 ha toccato nuovi massimi, chiudendo a +0,42%.
Il Nasdaq è salito dello 0,4%. Il comparto tecnologico è stato trainato da un balzo del 7,4% di Tesla e da un guadagno dell'1,7% di Microsoft, dopo che l’azienda ha evitato una potenziale multa antitrust dell’UE, sostenendo l’intero settore.
I titoli tecnologici e dei beni di consumo discrezionali hanno sovraperformato, mentre i settori dei materiali e dell’assistenza sanitaria sono rimasti indietro.
Gli investitori hanno interpretato, ancora una volta, i deboli dati sull’occupazione come segnali di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, attesa alla decisione di mercoledì prossimo.
Gli operatori scontano ampiamente un taglio di 25 punti base alla riunione del 17 settembre, con una piccola possibilità di una riduzione più ampia di mezzo punto, alla luce degli attuali dati economici.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 ha guadagnato l’1,6%, segnando la sua migliore performance dall’inizio di agosto. Il Nasdaq è salito del 2% e il Dow Jones ha avanzato dell’1,1%, registrando il suo primo guadagno settimanale in tre settimane.
ATTESA PER LA FED
Le decisioni di politica monetaria saranno al centro dell’attenzione questa settimana, mentre le autorità si confrontano con l’incertezza su crescita, debito e commercio.
La Federal Reserve sarà il principale catalizzatore, soprattutto per quanto riguarda le proiezioni economiche (dot plot). Ma c’è attesa anche per le decisioni di BoJ, BoE e BoC, oltre che per quelle di paesi emergenti come Brasile, Sudafrica e Indonesia.
Nel frattempo, i funzionari di Stati Uniti e Cina si incontreranno per proseguire le discussioni sui dazi.
Sul fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio e la produzione industriale statunitensi misureranno il sentiment dei consumatori e la reazione delle industrie alle tariffe doganali.
Saranno inoltre pubblicati i dati sull’inflazione di Regno Unito, Canada, Giappone e Sudafrica, oltre alle bilance commerciali di Eurozona, India, Giappone e Australia.
Infine, la pubblicazione mensile dei dati della Cina offrirà aggiornamenti sulla maggiore economia asiatica.
VALUTE
Il cambio EUR/USD resta sopra quota 1,1700, ma non riesce a superare le resistenze chiave poste a 1,1790 e 1,1830. La perdita di momentum e il declassamento del rating sovrano della Francia da AA- ad A+ hanno indebolito la moneta unica, che rischia di scendere verso i supporti a 1,1660 e 1,1550.
La tendenza rimane rialzista, ma finché non verranno superati i livelli chiave, il momentum potrebbe perdere intensità.
Il cambio GBP/USD (Cable) si mantiene sopra 1,3550, con possibile target a 1,3780. Il USD/JPY resta stabile nel range tra 146,20 e 149,00.
Le valute oceaniche sono in recupero contro il dollaro, ma restano sotto le aree cruciali di 0,6700 per l’AUD e 0,6000 per il NZD.
Il USD/CAD mostra massimi decrescenti, ma non ha ancora violato i supporti statici in area 1,3830.
I cross risk-on/risk-off come EUR/AUD ed EUR/NZD iniziano a distribuire, con obiettivi rispettivamente a 1,7250 e 1,9952.
DATI USA
Il sentiment dei consumatori rilevato dall’Università del Michigan è sceso a 55,4 a settembre 2025, in calo rispetto al 58,2 di agosto e ben al di sotto delle attese di 58.
Si tratta del secondo calo mensile consecutivo, che porta il sentiment al livello più basso da maggio, con flessioni più marcate tra le famiglie a basso e medio reddito.
Le condizioni di acquisto di beni durevoli sono migliorate, ma altre componenti si sono indebolite a causa delle crescenti preoccupazioni per le condizioni aziendali, l’occupazione e l’inflazione.
L’indice delle condizioni correnti è peggiorato a 61,2 da 61,7, mentre l’indicatore delle aspettative è sceso a 51,8 da 55,9.
Le aspettative di inflazione per l’anno successivo sono rimaste stabili al 4,8%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate per il secondo mese consecutivo, salendo al 3,9% dal 3,5%.
FITCH DECLASSA LA FRANCIA
Venerdì, Fitch Ratings ha declassato il rating sovrano della Francia da AA- ad A+, citando le turbolenze politiche e l’aumento del debito.
Il downgrade è arrivato pochi giorni dopo le dimissioni di François Bayrou da Primo Ministro, in seguito alla sconfitta subita durante il voto di fiducia parlamentare sul bilancio.
Il nuovo rating, il più basso mai assegnato da una grande agenzia alla Francia, prevede comunque un outlook stabile.
Questa settimana, il Presidente Macron ha nominato Sébastien Lecornu, conservatore lealista, per formare un nuovo governo, dopo che i legislatori hanno estromesso Bayrou in un voto di fiducia sulla sua proposta di taglio al bilancio da 44 miliardi di euro (52 miliardi di dollari).
Il rating di Standard & Poor’s per la Francia è attualmente AA- con outlook negativo. Moody’s ha valutato la Francia ad Aa3 con outlook stabile.
LA RUSSIA TAGLIA I TASSI
La Banca Centrale Russa ha tagliato il tasso di riferimento di 100 punti base, portandolo al 17% nella riunione di settembre.
Si tratta del terzo taglio consecutivo, sebbene più contenuto rispetto alle attese di mercato, che prevedevano una riduzione di 200 punti base.
La decisione segna una riduzione complessiva di 400 punti base dai massimi storici del 21%.
Il board ha osservato che le condizioni monetarie si sono allentate nel corso dell’anno, ma restano sufficientemente restrittive per contrastare l’inflazione, che si è mantenuta sopra il 4% per oltre due anni.
Gli ultimi dati mostrano che la crescita annua dei prezzi è scesa all’8,1%, il livello più basso da oltre un anno.
Tuttavia, i consumi interni hanno registrato una leggera accelerazione, mentre i rischi pro-inflazione prevalgono nel breve termine, a fronte di un deterioramento delle ragioni di scambio.
DATI CINA
La produzione industriale cinese è cresciuta del 5,2% su base annua ad agosto 2025, in calo rispetto al 5,7% di luglio e al di sotto delle attese del 5,8%.
Si tratta dell’aumento più debole da agosto 2024, frenato da una crescita più lenta dell’attività manifatturiera e della produzione di elettricità, riscaldamento, gas e acqua, a causa di una domanda interna debole.
La produzione mineraria ha continuato a crescere costantemente, con un incremento del 5,1% rispetto al 5,0% di luglio.
Nel settore manifatturiero, 31 dei 41 principali comparti hanno registrato una crescita, tra cui automotive, computer, comunicazioni e cantieristica navale.
Nei primi otto mesi dell’anno, la produzione industriale è aumentata del 6,2%. Su base mensile, l’incremento è stato dello 0,37%.
Saverio Berlinzani
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Il dollaro rimbalza, mercati in tensioneIMPROVVISAMENTE IL DOLLARO
Il rally che aveva spinto i titoli azionari vicino ai massimi storici sembra essersi arrestato. I rendimenti obbligazionari sono saliti, complice l’attenuazione del sentiment verso i possibili tagli della Fed, in attesa dei dati chiave del PCE.
Ieri Wall Street ha chiuso in rosso, tornando a essere scambiata in modo contrastato. Permane la disconnessione tra i diversi settori, mentre i mercati sembrano aver già prezzato l'entità dei tagli dei tassi e l’impatto dei dazi sui produttori di beni.
Il Dow Jones ha perso lo 0,77% a 45.282,47 punti, il Nasdaq lo 0,22% a 21.449,29 punti e l’S&P 500 lo 0,43% a 6.439,32 punti.
Venerdì, il presidente della Fed Powell ha osservato che un indebolimento del mercato del lavoro potrebbe giustificare un taglio dei tassi nella riunione di settembre, se i dati sull'occupazione e sui prezzi non riserveranno sorprese.
Tuttavia, i timori di un'inflazione elevata espressi da altri membri del FOMC hanno frenato un rally più deciso.
Nvidia è salita dell'1,5% in vista della pubblicazione degli utili di mercoledì, mentre i timori di valutazioni esorbitanti nel settore tech hanno mantenuto alta la tensione tra i titoli a grande capitalizzazione.
Intel è balzata dell'1% dopo che il governo statunitense ha acquisito una quota del 10% per 8,9 miliardi di dollari.
Keurig Dr Pepper è invece crollata dell'8% dopo l’acquisizione della società olandese JDE Peet's per 18 miliardi di dollari.
VALUTE
Il dollaro torna prepotentemente in auge, con un forte recupero contro le principali valute concorrenti, in particolare euro e sterlina.
Le ragioni sembrano legate alla presenza di importanti posizioni short ormai consolidate, mentre il mercato ha già assorbito le notizie positive relative al possibile taglio dei tassi da parte della Fed a settembre.
L’Eur/Usd è tornato ieri sera in area 1,1600, per poi risalire nella notte a 1,1660 e consolidare a 1,1630.
L’Usd/Jpy si muove nel range consolidato tra 147,00 e 148,00, con un recupero di quasi 100 pips dai minimi di 146,985.
Il Cable è sceso di circa 100 pips fino a 1,3440. Le valute oceaniche sono stabili o in leggera discesa, ma tendenzialmente deboli contro il dollaro.
Correzioni in corso anche su diversi cambi risk-on/risk-off, come Nzd/Chf, Eur/Nzd ed Eur/Aud.
IFO IN RECUPERO
L’indice tedesco Ifo Business Climate è salito ad agosto a 89, da 88,6 di luglio, il livello più alto da maggio 2024 e superiore alle previsioni.
Le aspettative delle aziende per i prossimi mesi sono migliorate (91,6 contro 90,7), mentre le valutazioni sulla situazione attuale sono leggermente diminuite (86,4 contro 86,5), segnalando una ripresa economica ancora debole.
Nel manifatturiero, il sentiment è sceso marginalmente (-12,2 contro -11,9), con preoccupazioni per le condizioni attuali e la bassa crescita degli ordini.
Il settore dei servizi ha registrato un lieve calo, nonostante condizioni attuali migliori (2,6 contro 2,8), a causa di aspettative più caute. Gli studi di architettura e ingegneria, però, si sono mostrati più ottimisti.
Il sentiment commerciale si è indebolito (-21,4 contro -20,3) per via di performance più deboli, anche se le aspettative future sono leggermente meno pessimistiche.
L’edilizia ha registrato un lieve calo dopo mesi di stabilità (-15,3 contro -14,3), con minore soddisfazione attuale ma prospettive migliori per i mesi a venire.
INDICE FED DI CHICAGO
L’indice CFNAI della Fed di Chicago è sceso a -0,19 a luglio, rispetto al -0,18 rivisto di giugno, segnalando che l’attività economica statunitense è rimasta sotto il trend storico per il quarto mese consecutivo.
Solo una delle quattro categorie generali ha registrato un peggioramento rispetto a giugno, ma tre hanno comunque contribuito negativamente all’indice.
Gli indicatori sulla produzione hanno invertito la tendenza rispetto al +0,01 di giugno. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,06, leggermente meglio rispetto al -0,08 precedente.
Le categorie relative a vendite, ordini e scorte hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto al -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno fornito un contributo neutrale, rispetto al -0,01 di giugno.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti di oltre l’1,5% a 64,7 dollari al barile lunedì, il massimo da quasi tre settimane, prolungando un rally di quattro giorni.
I prezzi sono sostenuti dai rischi geopolitici e dalle aspettative di politica monetaria. I timori di interruzioni dell’approvvigionamento russo sono aumentati dopo nuovi attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche, tra cui incendi al terminal di Ust’-Luga e alla raffineria di Novoshakhtinsk.
L’incertezza sui colloqui di pace, le minacce di nuove sanzioni da parte di Trump e dazi più elevati sulle importazioni indiane hanno alimentato le preoccupazioni sull’offerta.
Powell ha segnalato possibili tagli dei tassi già a settembre, rafforzando il sentiment che una crescita più forte negli USA possa aumentare la domanda di petrolio.
Tuttavia, i venti contrari economici restano un freno, con operatori cauti sul fatto che una crescita debole possa limitare i consumi a lungo termine.
Dal lato dell’offerta, il piano dell’OPEC+ di ripristinare parte della produzione ha riacceso i timori di eccesso, mantenendo i future circa il 9% sotto i livelli di gennaio.
GIAPPONE: RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito martedì oltre l’1,62%, il livello più alto dal 2008. Gli investitori aumentano le scommesse su ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ.
A Jackson Hole, il governatore Kazuo Ueda ha affermato che si prevede un ulteriore aumento dei salari in Giappone, a fronte di un mercato del lavoro in contrazione. Questo rafforza la fiducia che le condizioni per un rialzo dei tassi si stiano concretizzando.
La BoJ ha sospeso il ciclo di rialzi negli ultimi mesi, preoccupata per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia giapponese, fortemente dipendente dalle esportazioni.
Nella riunione di luglio, la banca centrale ha lasciato i tassi invariati, ma ha alzato le previsioni di inflazione e fornito prospettive economiche più ottimistiche.
Saverio Berlinzani
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