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Borsa valori: tanto acclamata quanto sconosciuta.Dal Rinascimento alla Belle Époque, sino all'avvento del trading telematico. Com'è nata la Borsa valori e cos'è in breve nel 2019?
È facile aver letto almeno una volta articoli di giornale o semplicemente aver visto programmi televisivi in cui si parlava di Dax, indice Nikkei, DowJones, S&p 500 e altro ancora senza riuscire a capire di cosa si stava parlando, attribuendo quei numeri a qualcosa che semplicemente non ci riguardava, ma esisteva.
Oggi è tutto diverso, ma molti continuano a pensare alla “Borsa” come a qualcosa di misterioso e sconosciuto.
L’avvento di internet e l’utilizzo quotidiano di strumenti telematici di diverso tipo ha reso la conoscenza di questi strani termini ormai alla portata di tutti eppure sono sicuro che la maggior parte delle persone che leggerà questo articolo non ha idea di cosa vogliano dire.
Cominciamo con il definire questo famoso termine “Borsa” di cui spesso si sente parlare e spiegare di cosa si tratta.
Partendo dal XVI secolo, ci si riferisce alla città belga di Bruges come il luogo in cui avvenivano i primi scambi di “titoli” rappresentanti all'epoca merci in arrivo da terre lontane. Durante il periodo rinascimentale questi incontri avvenivano all'interno di un grande palazzo di proprietà della famiglia Van der Bourse, da cui appunto il nome Borsa deriva per via del loro stemma araldico formato da tre borse.
Ma era questa la prima vera e propria Borsa come noi la intendiamo? Non proprio.
Qualche anno più tardi, infatti, quei famosi scambi si spostarono da Bruges ad Anversa in cui cominciarono ad incontrarsi banchieri e mercanti, costituendo così il primo vero e proprio mercato di titoli ufficiale che si svolgeva in un palazzo appunto chiamato “Borsa” in riferimento alla famiglia che per prima ne aveva gettato le basi: i Van der Bourse.
Successivamente cominciarono a fiorire molti altri centri borsistici che aiutarono diversi monarchi dell’epoca a sostenere il debito pubblico creando così anche le prime obbligazioni ufficiali della storia.
Il mercato crebbe così tanto da raggiungere Londra e successivamente anche i Paesi oltreoceano molto velocemente. Bisogna specificare, inoltre, che il primo vero e proprio mercato basato sulle azioni si fa risalire addirittura alla Compagnia delle Indie del 1600 poiché all'epoca, per limitare i rischi dovuti alla perdita di navi, si provò a dividere la spesa tra uomini d’affari che decidevano di investire piccole somme di denaro in diversi viaggi sperando che almeno qualcuno di questi andasse a buon fine così da ricavarne un profitto. Per questo motivo alcuni collocano la data del primo vero “Stock Exchange” nel 1773 a Londra.
Insomma prima Francia, poi Inghilterra, in seguito Italia, fino alla creazione di quelle che sono le Borse valori più importanti dei nostri giorni (come New York, Tokyo, Francoforte ecc.) sede dell’incontro tra domanda e offerta.
Tuttavia oggi, nonostante la facile diffusione delle informazioni, nell'immaginario collettivo la compravendita di titoli avviene ancora tra le urla di una moltitudine confusa di operatori di fronte ad uno schermo dove figurano una serie indecifrabile di numeri.
Perché? È presto detto.
Inizialmente le compravendite in giro per il mondo avvenivano tramite corrispondenza postale grazie alla quale si veniva a conoscenza dei prezzi ufficiali e delle loro eventuali variazioni. Tuttavia è solo durante la “Belle Époque”, dal 1871 con la fine delle guerre franco-prussiane fino all'avvento della prima guerra mondiale nel 1914, che il mercato borsistico subisce un’ impennata e cambiamenti importanti. In questo periodo infatti, definita epoca d’oro, vengono collocate innovazioni che stanno alla base del benessere odierno: vaccini, telegrafo, lampadina, il cinema e tanto altro.
Questo permise lo sviluppo senza precedenti di una miriade di settori, non per ultimi la finanza e gli scambi commerciali.
Grazie al telegrafo, e Marconi che ne permise l’utilizzo senza fili, tutti i grandi capitalisti dell’epoca insieme a istituti e investitori potevano adesso comunicare in tempo reale senza aspettare giorni prima di conoscere le quotazioni così da riuscire ad avere un quadro più chiaro dei mercati e poter riflettere con più calma e attenzione sui propri investimenti.
Cominciarono a nascere proprio in questo periodo numerosi istituti finanziari e di intermediazione bancaria e/o assicurativa raggiungendo sempre più esponenti della classe sociale in ascesa del periodo: la borghesia.
In tutto il XX secolo, nonostante le grandi guerre e la crisi del ‘29, furono in moltissimi infatti a partecipare agli scambi che avvenivano all'interno delle Borse in giro per il mondo e solitamente le dinamiche erano proprio quelle che si raccontano in diverse pellicole cinematografiche, entrate a far parte del nostro immaginario.
Le contrattazioni per esempio della Borsa valori di Milano avvenivano tra le grida di operatori, privati e non, che cercavano di far accettare le proprie proposte nei listini ufficiali di mercato. Un funzionario aveva il compito di comunicare i prezzi che pervenivano finché a fine giornata il comitato non rendeva visibili i risultati dei soli prezzi idonei, cioè quelli per cui ogni offerta aveva trovato la propria domanda e viceversa.
È stato così per anni e, nonostante i continui tentativi di stabilire controlli, regole e utilizzare mezzi computerizzati più avanzati, si è riusciti ad eliminare le “grida” e i recinti dove avvenivano le compravendite solo intorno al 1994 con la creazione ufficiale di piattaforme telematiche che hanno rivoluzionato definitivamente il settore.
Non servendo più alle contrattazioni dirette, a cosa serve oggi la Borsa?
Ovviamente la Borsa esiste ancora, operando oggi come sede fisica della società che la gestisce nel Paese di appartenenza. In seguito al 1991, in cui l’Europa avviò un processo di privatizzazione di questi istituti ( in Italia per esempio il processo si conclude nel 1996 con la Borsa di Milano che ingloba tutte le altre sorelle italiane e il Consiglio di Borsa che da vita nel 1997 alla Borsa italiana S.p.A.), si istituirono organi di controllo autonomi per regolare i mercati e le Borse rimasero i centri nevralgici delle attività di speculazione finanziaria, sede del mercato regolamentato di beni mobili.
Successivamente il numero di “investitori” (o “traders”) aumentò drasticamente, complice la creazione di piattaforme online dove poter operare anche autonomamente. Proprio per questo nelle diverse sedi borsistiche cominciarono a scomparire operatori a caccia di prezzi vantaggiosi o intenti a far valere le proprie proposte, sostituiti piuttosto da pochi funzionari e una serie di computer e sistemi all'avanguardia per gestire gli scambi tra operatori internazionali tramite avanzati sistemi telematici.
Ad oggi infatti non è più necessario recarsi nei sontuosi palazzi, o urlare a squarciagola, come facevano gli agenti di cambio decadi fa, ma si può restare nel proprio ufficio, o persino nella propria camera da letto operando sui mercati internazionali in maniera autonoma e di sicuro più immediata grazie alle sopracitate piattaforme di broker privati o di istituti finanziari.
Il trading online, come viene chiamata la compravendita di strumenti finanziari via web oggigiorno, è di fatto un fenomeno in ascesa e la sua semplicità d’accesso si è dimostrata di sicuro utile a quelle persone in possesso di esperienza e conoscenze, capaci di generare profitti sfruttando le proprie abilità in ambito economico/finanziario.
Tuttavia è sempre bene guardarsi dall'apparente semplicità d’accesso che oggi si nota in questo settore: per quanto semplice sia aprire oggi un conto, o un fondo d’investimento, non è consigliabile accedervi e operare autonomamente senza la dovuta preparazione. Questo deve essere chiaro, o almeno dovrebbe, sia ai vecchi sia ai nuovi aspiranti traders, poiché l’attività risulta di sicuro stressante e rischiosa. Di sicuro c’è ancora gente che a volte urla, se non in Borsa, di sicuro nel suo salotto.
Analisi della settimana per XAU/USD Buonasera a tutti, nell'analisi di oggi andrò ad evidenziare come l'oro abbia effettuato il movimento che sono riuscito a prevedere nelle scorse analisi (che lascio in allegato per chi le volesse vedere).
Io personalmente ho effettuato due ingressi short, il primo a 1811 e il secondo a 1809.
Il primo target per il momento potrebbe essere 1775, se il target viene raggiunto valuterò se chiudere o lasciare aperte entrambe le posizioni
Ethereum: "Finta al ribasso" pre raggiungimento nuovi massimi ?Oggi torniamo a parlare di ethereum , seconda criptovaluta al mondo per capitalizzazione di mercato. La fase di mercato di questa crypto, come molte del settore in questo periodo è in assoluta crescita.
Ampiamente analizzata in passato, vogliamo nuovamente tornare a valutare il particolare momento di mercato in cui secondo la nostra redazione si trova questo token.
Tramite un'analisi oggettiva è possibile notare come il 2021 sia stato un anno molto positivo per ETH, il quale alla data di scrittura dell'articolo ha conseguito una performance da inizio anno di oltre il 480% .
Nonostante ciò, un detentore in portafoglio di questa criptovaluta che da inizio anno ha preferito mantenere la posizione senza mai liquidarla non può certo dire di non essersi trovato a che fare con periodi di intensa volatilità . Tuttavia, se costui è stato un attento osservatore, nel corso di tutto l'anno, avrà certamente notato come questo tipo di asset prima di registrare un importante rialzo compia delle violenti " finte " ribassiste.
Naturalmente questo genere di movimenti non sono casuali ma hanno il preciso obiettivo di far uscire da mercato più operatori possibili.
Nel corso del 2021 notiamo almeno tre finte di questo tipo: la prima la possiamo trovare a cavallo tra maggio e giugno, la seconda prende vita con la candela rossa del 20 settembre e l'ultima più recente la troviamo pochi giorni fa quando è stata rotta al ribasso la quota dei $4000 per token .
Nonostante quest'ultimo movimento possa aver effettivamente chiuso posizioni Long su questo asset le quali avevano lo stop vicino ai $4000, ad ora, è necessario prendere nuovamente in considerazione una possibile apertura di posizione Long.
Ad ora infatti, non solo c'è la demarcazione di un trend rialzista che mostra forza per proseguire ma abbiamo anche una base statistica su cui poter fare affidamento.
Molte volte in cui questa crypto ha fintato un trend ribassista, ha poi conseguito cospicui rialzi. Dato un rapporto rischio rendimento favorevole, aprire posizione Long in questo momento potrebbe recare all'investitore soddisfazioni importanti.
Report a cura di Matteo Bernardi
AUDUSD rottura di zona 0.72000?L'australian si trova attualmente in gobba sinistra del ciclo settimanale e in doppio massimo H1. 0.71900 potrebbe quindi essere un zona interessante domani (13 Dicembre) per valutare dei Sell fino a zona 0.71500 in Intraday.
DISCLAIMER: Questo video esprime solo la mia opinione personale. Il trading sui mercati finanziari comporta dei rischi e non è adatto a tutti gli investitori. Prima di decidere di investire in valuta estera o in un altro mercato finanziario, dovresti considerare attentamente i tuoi obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio. Non sono responsabile per eventuali perdite subite a causa del tuo trading o altro. Non consiglio alcuna operazione o operazione specifica e tutte le operazioni che decidi di effettuare sono tue. #forex #forextrading #forexanalysis
Eur/Usd: Tenuta di 1,1280 e possibile movimento verso 1,1500Il cambio eur/usd nelle ultime tre settimane è riuscito a rimanere al di sopra di area 1,1280 in close settimanale dopo il mio trigger LAST KISS/PIN BAR di cui avevamo parlato un paio di settimane fa.
Personalmente sono dentro long da area 1,1300 perché la price action ci sta indicando chiaramente la possibilità di un movimento di rimbalzo possibile con obiettivo area che passa tra 1,1450 e 1,1530.
Qualora si tornasse sotto 1,1270/50 in close daily con aumento di vola ovviamente si andrebbe a cambiare la struttura che riporterebbe in zona i venditori e quindi mi farebbe facilmente chiudere il trade con un costo di posizione.
Il mio deal BUY EURO lo gestirò di giorno in giorno in classico stile "SET & FORGET".
Anche per oggi è tutto, vi ricordo che domani alle ore 15 sarò live in diretta per seguire i mercati da vicino!
Buona domenica e buon trading SIMPLE!