DXY: Piano operativo sul Dollaro USABuongiorno a tutti!
Quest'oggi invece del solito articolo scritto, lascio una video analisi riguardo la visione operativa sulla valuta principale dei mercati finanziari ovvero il dollaro americano.
Sempre prendendo spunto dalla mia metodologia di osservazione/speculazione sui mercati spero possiate gradire questo video di pianificazione sul mercato delle valute.
Buon TRADING SIMPLE!
DJ FXCM Index
GOLD e le sue zone CHIAVE.Ciao ragazzi.
Continuerei lo SHORT; vi lascio le zone che attenderò per la giornata di oggi.
Dalla volumetrica noto ancora che gli istituzionali sono propensi a ribasso, anche se nei timeframes più alti siamo in una situazione di stallo che si risolverà solo il 31 Gennaio con la riunione del FOMC per i tassi d'interesse.
Immagino possa guadagnare un po' di campo a rialzo, prima di scendere, perché ci sono delle inefficienze, GAP e liquidità da prendere a mio parere, perciò valuterò solo nelle zone segnate.
Vi ricordo di non rischiare mai più di quello che potete permettervi, il mio consiglio è sempre lo 0.4/0.6% del capitale a trade per un conto proprio e non molto grande, mentre per le prop starei sullo 0.2%.
Qualsiasi dubbio o domanda potete scrivermi in privato.
Buon Trading e attenti alle NEWS delle 14:30, PIL e sussidi in arrivo!
Ciau.
xau on fire buongiorno a tutti, situazione gold di oggi. a livello di fondamentale non vedo ancora tutta questa decisione di tagliare i tassi , cosi dicono. tuttavia a livello di prezzo essendo in rottura daily io personalmente valuterò solamente posizioni short. sul nostro gruppo vi ho mandato sia tips di fondamentale che di Price action che di volumetrica quindi dategli un occhio e fatemi sapere. queste sono le due ipotetiche zone che vorrei valutare , attenzione 14.30 alle news. ci aggiorniamo in sessione americana sul gruppo. per qualsiasi dubbio domanda non esitate a scrivermi o commentare. sarò lieto di rispondervi aiutarvi. grazie a tutti buona giornata
📊FORZA RELATIVA FX – 27.11.2023Inia una nuova settimana e la debolezza dello yen rimane un mantra, sebbene le prime ore di contrattazione abbiamo delineato una breve fiammata rialzista dell’intero basket ( linea gialla grafico in basso a dx) per poi riallinearsi al mood ribassista della scorsa settimana. La necessità di un rimbalzo tecnico sembra chiara, ma in mancanza di un intervento aperto della BOJ lo yen sembra destinato a giornate di debolezza.
Timido respiro per il dollaro USA che nelle ultime sedute della scorsa settimana non ha di certo brillato, al momento il basket si attesta a du -0.25% medio, la ma performance miglior resta contro lo yen ovviamente con un +0.32%.
Restano toniche le oceaniche che hanno vissuto un’ottima settimana rialzista, e ancora dominano la scena FX, anche se in queste prime ore solo il dollaro australiano sembra mostrare adeguata spinta rialzista, mentre il dollaro neozelandese si predispone a necessari storni tecnici.
Rimaniamo dell’idea che lo yen giapponese sia l’asset da monitorare, insieme alle spinte rialziste del franco svizzero che potrebbero necessitare di respiri ribassisti. La settimana è appena iniziata e i market movers chiave sono ancora lontani… pazienza e costanza le armi da affilare in questi giorni!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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📊DOLLAR INDEXIl dollar USA si dirige verso le chiusure di questo mese di novembre, con una spiccata debolezza, dopo la lunga fase di lateralità vissuta nel mese di ottobre che ha contenuto le quotazioni tra 107.40 e 105.50, il mese di Novembre ha portato ad un calo del 2.55% con le quotazioni che nella prima settimana del mese hanno vissuto l’incrocio del fascio di medie , vera sentenza ribassista che ha guidato le dinamiche tecniche in una sequenza perfetta di massimi e minimi decrescenti.
I livelli che prima erano chiari supporti a 105.50-40 si sono tramutati in resistenza, e grazie alla spinta ribassista avvenuta grazie ai dati sull’inflazione USA ora sono protette da ulteriori resistenze di breve periodo a 104.75-50, area di confluenza statico dinamica grazie al passaggio della mm100 periodi in h4.
Lo schema tecnico supportato anche da una speranza sempre più accesa di trovare nel 2024 i primi tagli dei tassi di interesse da parte della FED, si spinge ora ai minimi di 103 figura, supporto ultimo che se violato potrebbe portare ad accelerazioni ribassiste fino alle aree di 101 figura.
Le migliori aree per vendite di dollari restano attualmente le resistenze sotto 105 che garantirebbero opportuni posizionamenti di stop a 105.50, ma non possiamo escludere l’esigenza di ingressi in break out sotto 103.00 che tuttavia non garantirebbero i migliori R:R per questo scenario.
In merito alle volatilità, non possiamo non notare che la lunga fase di compressione e lateralità del mese di ottobre, ha di fatto compresso i parametri medi, generando sull’attuale direzionalità di novembre una netta espansione ribassista che tocca ora 2 volte la media a 103.50, pertanto lo scenario ribassista sopra analizzato potrebbe necessitare di importanti market movers che possano scatenare ulteriori vendite sul biglietto verde, in mancanza di tali market movers dobbiamo considerare la possibilità di respiri tecnici del dollaro che riportano in luce la nostra prima ipotesi di analisi della price action non prima di 104.75-105.50.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LA FORZA DEL DOLLARO, GOLD 1840$Questa settimana i protagonisti saranno i dati macroeconomici sul lavoro, con il rapporto sull'occupazione non agricola previsto per venerdì e i nuovi lavori JOLTS di domani.
Le previsioni preliminari per il rapporto sull'occupazione di settembre prevedono un ulteriore raffreddamento, proseguendo la tendenza in atto negli ultimi mesi.
Nello specifico, gli analisti prevedono che i salari del settore non agricolo aumenteranno di 160.000, ovvero il quarto mese consecutivo al di sotto dei 200.000.
Il tasso di disoccupazione potrebbe scendere dal 3,8% al 3,7%.
La settimana precedente è stata un’altra settimana contrastante sul fronte dei dati macroeconomici.
Considerato il dato più debole per l’inflazione PCE core, nel complesso possiamo pensare che la Fed rimarrà sulla stessa strada, lasciando il tasso invariato al 5.5% nella riunione di novembre.
I prezzi PCE headline sono aumentati dello 0,4% su base mensile con il ritmo annuale in riaccelerazione al 3,5%.
Detto questo, la forza dell’inflazione complessiva è stata in gran parte determinata da un’impennata dei prezzi dell’energia.
In tema di risparmio, il tasso di risparmio personale rimane a un livello basso, scendendo al 3,9% in agosto dal 4,1% di luglio per raggiungere il livello più basso dalla fine del 2022.
Per un periodo si è mantenuto saldamente al di sotto della media pre-Covid.
I consumatori sono diventati meno ottimisti nell'economia, con i parametri relativi alla fiducia e al sentiment in calo negli ultimi mesi.
Ad esempio, l’indice della fiducia dei consumatori del conference board è sceso di altri 5 punti, oltre al calo di oltre 5 punti di agosto.
Le vendite di nuove case sono crollate del -8,7% su base mensile, indicando che il settore immobiliare rimane sotto pressione nonostante i segnali di stabilizzazione all'inizio dell'anno.
Infine, i diversi sondaggi regionali sul settore manifatturiero sono rimasti deboli, con l'indice della Fed di Dallas profondamente in territorio negativo.
DASHBOARD degli ultimi dati:
Dopo la sessione di venerdì, negli Stati Uniti sono state approvate con successo leggi per evitare uno shutdown del governo, assicurando finanziamenti fino al 17 novembre.
Questo sviluppo ha indotto una ripresa della traiettoria ascendente del dollaro USA.
Il rendimento del titolo del Tesoro USA a 10 anni si attesta al 4,62%, ai massimi dal 2007.
L'oro ha rotto tutti i livelli di supporto e si trova ora a 1835$ l'oncia.
Attualmente non vedo livelli di supporto prima del livello 1810-1800$.
Il futuro dell'oro è sempre più legato al contesto dei tassi d'interesse.
Le previsioni a breve termine per l'oro rimangono ribassiste.
Buon trading a tutti
Eur/Usd: Pin Bar in area 1,1000Buongiorno a tutti.
Ben tornati all'appuntamento settimanale con le analisi operative attraverso il solo uso della price action.
Quest'oggi vado diretto sul cambio più importante del mercato forex ovvero Eur/Usd .
La coppia ha infatti formato una tipica dinamica di prezzo che utilizzo ripetutamente da oltre 15 anni per fare trading: la Pin Bar con falsi massimi.
Nella giornata di giovedì scorso durante la sessione si è cercato di riportare i prezzi sopra 1,1000 ma fallendo il tentativo con una chiusura daily in zona 1,0980: da qui la formazione del mio trigger preferito per fare trading.
Ora in ottica operativa l'idea è quella di entrare short tra 1,0950 e 1,1000 con primo obiettivo la zona 1,0850.
Se si vedrà il ribasso e la zona supportiva 1,0850 non verrà tenuta dai compratori potremmo vedere anche il successivo livello caldo a 1,0700.
Il fallimento della mia view short si avrebbe con ritorno al di sopra di zona 1,1080.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
BITCOIN Rialziamo la testa?PEPPERSTONE:BTCUSD
Il Re delle cripto attualmente sta consolidando in un canale laterale limitato superiormente a circa 31420 e inferiormente a circa 29780.
Attualmente viaggiamo a cavallo del margine inferiore, in corrispondenza anche della EMA 200 che funge da supporto.
Dopo questa lunga fase di accumulazione potrebbe essere probabile un altro sprint all'insù.
In ogni caso ci proteggiamo con uno SL stretto.
Il rischio vale la candela, R/R 4,9.
Un tentativo ce lo farei!
Io sono entrato a 29752
SL 29396,1
TP 31420,5
Vamossss
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, fatemi sapere se le mie idee vi piacciono.
Grazieeeee
L'INFLAZIONE AMERICANA SORPRENDE!Condivido gli ultimi aggiornamenti relativi ai dati inflazionistici americani usciti ieri pomeriggio alle 14:30.
Le aspettative erano le seguenti:
Previsioni ribassiste per l'inflazione headline e core.
Dati che hanno sorpreso i mercati, con letture inferiori alle previsioni.
CPI headline 3% contro 4% precedente e CPI core 4,8% contro 5.3% precedente.
Dalla lettura del report ufficiale, possiamo notare come la componente energetica sia la principale causa di questa fase di deflazione.
Reazione dei mercati da manuale, il dollaro scende e i diversi indici azionari tirano un sospiro di sollievo.
L'inflazione e il dollaro sono strettamente correlati in maniera positiva, ovvero all'aumentare dell'inflazione aumenta il prezzo del dollaro.
Nel prossimo grafico mostrerò quanto detto in precedenza.
Ebbene si, dal 2000 ad oggi, ad ogni picco dell'inflazione corrisponde un picco per l'indice del dollaro.
I rendimenti sono scesi bruscamente dopo l'uscita dei dati, iniziando a scontare il prossimo aumento di 25 punti base come ultimo dell'anno (pivot point).
Su base settimanale il decennale americano sta perdendo il 6.3%.
Scenario che sta aiutando l'oro a recuperare terreno, tornando in zona 1960 dollari l'oncia.
Vorrei concludere questo piccolo articolo con un grafico personale sulle proiezioni sull'inflazione americana (solo a scopo didattico).
Come si può vedere dal grafico, le proiezioni effettuate ad aprile sono state rispettate ed ora ci troviamo in un punto molto interessante.
Tramite il calcolo dell'effetto base, l'inflazione nei prossimi mesi dovrebbe segnare piccoli rimbalzi a rialzo.
Buon trading a tutti
Mattia
Eur/Usd: Ritorna il trend rialzistaBuongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita view settimanale di un mercato che ritengo interessante in ottica di trading per i prossimi giorni.
Il mercato in questione è Eur/Usd.
Il cambio infatti ha creato una price action che conferma il trend rialzista partito con il minimo di fine settembre.
Ritorno dei compratori nelle ultime due settimane con aumento di volatilità proprio dopo il pullback dei prezzi da 1,1050 fino in area 1,0700.
In ottica operativa quindi il mio piano sarà esclusivamente long ovvero seguirò in "End Of Day" l'evoluzione dei prezzi di euro cercando di trovare qualche spunto di conferma rialzista.
Tutti i trigger che si possono formare al di sopra di 1,0750 verranno analizzati per un trade long e solo un ritorno al di sotto di questo livello fallirebbe la mia view bullish.
Al momento quindi non ci sono entry trigger ma una struttura interessante da osservare per cercare conferme di acquisto.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
BKY pattern di mio utilizzo che richiama continuazione longBuongiorno a tutti,
come ogni settimana condivido una mia idea di trading .
Oggi il potenziale trade ( su cui ho già incassato 350€ la scorsa settimana) sempre con un ingresso long e chiusa per pura amministrazione ricade nuovamente su questo cambio valutario.
In generale sono compratrice di USD sui maggiori cambi, vista la forza dimostrata.
Come riferimento ho un pattern grafico di mio utilizzo il BKY long, formato da 4 candele rosse di pullback con tenuta su livello 138.50 e seguita da candela verde che è la master e dove potrei pensare di aprire un ordine long.
Il mio TF bussola ha rotto il massimo della candela madre del 22 maggio 2023.
I miei ingressi sono due e entrambi migliorativi , il primo a 139.50 che corrisponde allo 0.38 di Fibo e l'altro ancora più perfomante potrebbe essere su un ritraccio più profondo a
139.17 e cioè sullo 0.61 di Fibo.
La prima presa di profitto è sui massimi precedenti weekly che corrispondono allo swing daily 141.00, il secondo e ultimo profit si trova invece a 142.50 e cioè sul livello 261 estensione di Fibonacci.
Stop ampio a 133.30 dove naturalmente non arriverò. La mia idea di trading fallirebbe qualora il prezzo raggiungesse i 137.70 cambiando la mia view principe.
Per oggi è tutto vi auguro un buon trading relax e un meraviglioso Weekend!
Alla prossima
Debby
Analisi EUR / USD Ciao Traders!!!
Nel grafico evidenzio le zone di demand e supply in H1 , andamento del prezzo verso il rialzo.
Ricordo sempre che sono semplici analisi personali e non segnali operativi, prima di entrare a mercato bisogna sempre analizzare il mercato e seguire il proprio stile di Trading.
Buon Trading a tutti!!!
Trade della settimana: USDCAD Buongiorno a tutti,
come sempre condivido con voi una possibile idea di trading per la prossima settimana.
Questa settimana ho scelto USDCAD per un long; Ho scelto possibili ingressi e stop loss ampio analizzando il weekly che è la mia bussola per come opero.
Qualora decidessi di entrare con un trade su questo cambio valutario il mio TF operativo sarà il daily.
Sul daily dopo lo swing che ha creato la gamba rialzista in data 14 aprile 2023 partendo da 1.3330 è arrivato in area 1.3640 dove al momento ha creato un pullback formato da due candele , l'ultima in tenuta su EMA21 a 1.3445.
Mi piacerebbe che bucasse la media mobile daily creando un falso che servirebbe da spinta per confermare il mio setup.
Cerco un ingresso migliorativo e cioè un ritraccio almeno al 50% della candela di vola weekly del 17 aprile 2023 oppure come disegnato sul grafico si può pensare di piazzare un ordine direttamente a rottura della suddetta barra.
La mia view fallirebbe solo al ritorno sul livello 1.3360 dove sicuramente andrei a chiudere il mio trade accettando un costo minore.
Due livelli dove prendere profitto sono: 1.3714 e il secondo e ultimo 1.3890.
In linea generale la mia idea è che il dollaro stia cercando di rafforzarsi nonostante non sia forte su tutti i cambi; Infatti mi vedo compratrice di EUR-GBP-Gold che al momento sono belli tirati e stanno facendo solo un movimento di ritraccio.
Mi piace anche USDJPY per un long ma solo dopo un pullback deciso dopo la barra di vola creatasi la scorsa settimana.
In campo ci sono ancora due trade che ho condiviso settimane fa e cioè AUDUSD e NZDUSD che mi vedono venditrice di AUD e NZD nonostante come pubblicato AUD al momento sia più forte della seconda e entrambe abbiamo raggiunto due livelli tracciati che se rotti potrebbero portare ai target più ambiziosi.
Per quanto riguarda gli indici sto attendendo il MIB per un possibile ingresso long, sempre su swing di ritraccio.
Vi auguro un buon weekend e un buon 1 Maggio!
Buon Trading relax!
Debby
NZDUSD: Idea short e PVSBuongiorno a tutti,
come ogni settimana vi lascio una mia idea di trading e il mio punto di vista per la settimana prossima.
Anche questa settimana la mia idea sulle principale valute mi trova venditrice di USD e compratrice di EUR-GBP- in base alla mia lista naturalmente.
Belli sia EUR che GBP per un long ma tra i due scelgo la sterlina che ha fatto un ritraccio più profondo e potrebbe far ripartire il prezzo creando uno swing low proprio sui 1.2380 ( ancora presto per dirlo) se mi darà conferme porei pensare a un trade long; al momento attendo l'onda .
Trovo interessante AUDUSD idea della scorsa settimana dove ancora non ho piazzato nessun pendente ma l'idea è ancora short dato che il mio pattern grafico non è ancora fallito ma all'incontrario sta confermando la mia view short.
NZDUSD trade che ho scelto per questa settimana, infatti se si osserva il cross di riferimento AUDNZD possiamo notare come AUD è più forte di NZD e come entrambi i cambi abbiamo una view assolutamente short.
Ho solo un trade in macchina su ETHUSD long dove venerdì al raggiungimento dei 2000 ho preso parte del profitto circa 50 € e lasciato altra parte a lavorare adesso in gain di 100€. Piazzato il tp a 2450, seguirò e gestirò la posizione in base al movimento del prezzo.
Per quanto riguarda gli indici sotto osservazione NASDAQ per un long su ritraccio configurazione daily molto interessante.
Sotto la lente titoli azionari: NETFLIX long-POSTE long-TESLA short-MODERNA long
Vi lascio sul grafico l'idea per lo short NZD e AUDUSD ancora valida che ho condiviso la scorsa settimana.
Sul grafico potete trovare i punti di ingresso, uscita e punti di profit in base al mio modo di fare trading.
Mi auguro che sia cosa gradita, vi auguro un meraviglioso weekend e buon trading relax a tutti!
Allarme inflazione negli Stati Uniti: come reagiranno i mercati?Allarme inflazione negli Stati Uniti: come reagiranno i mercati?
Gli investitori sono alle prese con un'intensa settimana di dati economici, che comprende la pubblicazione dei dati sugli indici dei prezzi al consumo e dei prezzi alla produzione di marzo, rispettivamente mercoledì e giovedì (ora statunitense). I risultati di questi dati contribuiranno a determinare se la Fed metterà in pausa o terminerà la sua campagna di rialzo dei tassi. Sebbene gli investitori propendano per una continuazione della campagna di inasprimento della Fed, la possibilità di una pausa non va sottovalutata.
Nel febbraio 2023, il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 6%, il più basso dal settembre 2021, rispetto al 6,4% di gennaio. Le aspettative del mercato per i dati di marzo prevedono un calo significativo al 5,2%. È importante notare che se le pressioni inflazionistiche non si indeboliscono come previsto, gli operatori potrebbero aumentare le loro scommesse su ulteriori rialzi dei tassi oltre i 25 punti base previsti a maggio (o addirittura rivedere le loro aspettative per il rialzo di maggio).
All'inizio della settimana, gli investitori hanno reagito al rapporto sui posti di lavoro di marzo, pubblicato il venerdì santo, con una crescita delle buste paga non agricole di 236.000 unità per il mese. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% rispetto al 3,6% del mese precedente.
Di conseguenza, il dollaro USA ha perso terreno all'inizio delle contrattazioni di lunedì, mentre la coppia EUR/USD ha raggiunto un doppio picco prima che gli operatori perdessero fiducia, facendo scendere l'euro al di sotto dell'apertura di lunedì e facendolo precipitare a 1,0885. Questo livello ha rappresentato più volte il fondo della coppia questo mese, oltre a fungere da barriera per una linea di tendenza ascendente a lungo termine. Gli operatori potrebbero ora concentrarsi su 1,0822 e 1,0800 come prossimi obiettivi di ribasso.
Dopo la pubblicazione dei dati CPI, la Federal Reserve dovrebbe pubblicare gli ultimi verbali della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC).
È la fine del dominio del dollaro USA?È la fine del dominio del dollaro USA?
La posizione del dollaro USA come principale valuta di riserva globale è messa in discussione dal fatto che i paesi sono desiderosi di isolarsi dall'influenza di Washington.
Per decenni, il dollaro ha dominato il sistema monetario globale. Attualmente, circa il 60% delle riserve valutarie detenute dalle banche centrali è in dollari USA e quasi il 90% di tutte le transazioni valutarie prevede l'uso del dollaro.
Tuttavia, lo status di riserva del dollaro ha iniziato a diminuire nel 2014, quando alcune grandi potenze globali hanno iniziato a de-dollarizzare le loro transazioni commerciali. La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno accelerato il processo di de-dollarizzazione. Ad esempio, le autorità cinesi sono state sorprese dal sequestro delle riserve valutarie della banca centrale russa in seguito all'invasione dell'Ucraina. In caso di conflitto tra Stati Uniti e Cina, anche gli asset cinesi potrebbero essere a rischio.
Tra i recenti eventi di de-dollarizzazione ricordiamo:
- Durante un incontro con la stampa al forum di Davos a gennaio, il ministro delle Finanze dell'Arabia Saudita Mohammed Al-Jadaan ha sorpreso i giornalisti affermando che la nazione ricca di petrolio era disposta a prendere in considerazione la possibilità di commerciare in valute diverse dal dollaro USA per la prima volta in 48 anni.
- La scorsa settimana, società energetiche cinesi e francesi hanno concluso il primo accordo in assoluto sul gas naturale liquefatto (GNL) in Cina utilizzando la valuta renminbi yuan. L'operazione ha comportato l'importazione di 65.000 tonnellate di GNL dagli Emirati Arabi Uniti e rappresenta una pietra miliare significativa negli sforzi di Pechino per sfidare la posizione del dollaro USA come "petrodollaro" universale per il commercio di gas e petrolio.
- Anche il Brasile ha recentemente annunciato un accordo con la Cina per commerciare direttamente nelle rispettive valute, evitando il dollaro statunitense come intermediario.
- Anche l'India si sta impegnando per ridurre il predominio del dollaro USA nel commercio internazionale, lanciando programmi separati per regolare le transazioni nelle proprie valute. Di recente, la Reserve Bank of India ha permesso alle banche centrali di 18 Paesi di aprire conti speciali in rupie (SVRA) per regolare i pagamenti in rupie indiane.
Complessivamente, la quota del dollaro USA sul mercato globale è scesa dal 71% al 59% negli ultimi due decenni e potrebbe ridursi ulteriormente in futuro. La vittima principale di questo scenario sono gli Stati Uniti, poiché l'utilizzo della valuta nel commercio globale è un gioco a somma zero. Ogni volta che uno yuan, un real o una rupia vengono scambiati sul mercato globale, un dollaro non viene scambiato. Se si affermano alternative credibili, il dominio dell'America sul mercato globale sarà compromesso.
AUDUSD SHORTAudUsd è finalmente pronto per un movimento ribassista, sia nel breve che nel medio termine.
Il prezzo ha formato un doppio massimo, oltre che le ripetute respinte dalle MA200 e EMA200, divergenza sugli oscillatori e dal punto di vista macro possiamo un dollaro americano che potrebbe prendere forza come bene di rifugio oltre che altre conferme tecniche sulle altre principali coppie valutarie.
Sul grafico una possibile operazione con RR 1.3,
personalmente man mano che il prezzo mi viene a favore preferisco incassare parzialmente e con i profitti cercare nuove entrate su TF più bassi seguendo l'analisi di medio.
E SE FOSSERO GLI INVESTITORI A RENDERE PIU AGGRESSIVA LA FED?Le scommesse errate dei tori potrebbero rendere più hawkish Powell e la politica monetaria?
Nonostante la Federal Reserve si sia sempre mostrata “aggressiva” nel combattere un’inflazione arrivata a livelli insostenibili, il mercato ha sempre cercato e trovato dei pretesti per pensare il contrario e far, successivamente, salire i mercati. Alcuni esempi:
• Il rimbalzo del Nasdaq di poco più del 23% nel periodo estivo era giustificato dal pensiero che la FED si mostrasse meno “hawkish”, salvo poi chiarire quest’ultima la sua posizione al Jackson Hole del 26 agosto dove lo stesso Powell dichiarava che “sarà necessaria per qualche tempo una politica monetaria restrittiva per vincere inflazione”
• Nella lettura del comunicato da parte della Federal Reserve del 2 novembre traspariva la frase che “nel determinare il ritmo dei futuri incrementi nell’intervallo obiettivo, il comitato terrà conto dell’innasprimento cumulativo della politica monetaria”; il mercato, alla lettura, segnava delle ottime prestazioni per poi rimangiarsi tutto una volta che, nella conferenza stampa successiva, Powell stesso dichiarava che “c’è ancora molta strada da fare prima di concludere il ciclo di aumento dei tassi”
• Il dato sul mercato del lavoro del 4 novembre: gli investitori festeggiavano per una lettura “positiva” sul dato riguardante la disoccupazione, che batteva le stime del 3.6% attestandosi al 3.7%:
Nonostante il dato migliore delle aspettative, esso si attesta comunque vicino ai valori del minimo storico del 1953, al 2.5%!
Nella grafica successiva viene mostrato il binomio “azionario in salita-Fed meno aggressiva”:
La voglia da parte del mercato di far risalire gli indici azionari potrebbe essere tuttavia un’arma a doppio taglio, per questo motivo:
• Se i mercati azionari salgono il dollaro registra delle cattive performance, per due motivi:
1. Non agisce da bene rifugio (questo è chiarito dalla sua correlazione diretta con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500):
2. Viene penalizzato dal tasso di interesse che il mercato sconta; infatti, quanto più il tasso di interesse di una nazione sale, tanto più la moneta di riferimento si rafforza; dunque, vien logico pensare che se il mercato sconta tassi di interesse futuri stabili o addirittura “tagliati”, la valuta va a risentirne in negativo; questo punto è ben rappresentato dalla correlazione inversa tra la stessa currency e il future Federal Fund scadenza febbraio 2023:
La stessa correlazione è ancora più apprezzabile in un timeframe a 15 minuti:
Il dollaro dunque viene penalizzato da due eventi negativi.
La domanda che io stesso mi sono posto dopo l’uscita del dato sulla disoccupazione è stata:
“Se le scommesse sbagliate da parte del mercato portano ad un indebolimento del dollaro, quali potrebbero essere le ripercussioni”?
• Una FED ancora più aggressiva
Il motivo?
Esiste una correlazione inversa tra il dollaro e le aspettative di inflazione, in questo caso a 5 anni:
Quando il dollaro si deprezza, le aspettative tendono a salire, come mostra appunto la grafica. Il coefficiente di correlazione tra i due elementi è per lo più in territorio inverso.
Il coefficiente di correlazione utilizzato è pari a 20 periodi, ossia tiene conto nel calcolo delle ultime 20 candele (dal momento in cui una settimana di contrattazioni è pari a 5 candele, 20 periodi indicano un mese di contrattazioni). Applicando lo stesso coefficiente a più ampio raggio, ad esempio a 40 periodi, possiamo notare una correlazione ancora più marcata:
Perché questo? Perché il dollaro influenza le aspettative di inflazione? Il terzo incomodo di questa breve storia è il petrolio, infatti:
La correlazione che esso presenta con il dollaro (nelle ultime 40 sedute) è inversa, motivo per il quale:
• Se il mercato scommette su una Fed meno aggressiva e fa salire i mercati azionari il dollaro, per i motivi visti precedentemente, va ad indebolirsi…favorendo la salita del petrolio che, guarda caso, con chi è correlato in maniera diretta?
Con le stesse aspettative di inflazione! E… qual è lo strumento a disposizione della banca centrale per combattere l’inflazione? Il rialzo dei tassi di interesse. Ecco spiegato il motivo per il quale “le scommesse errate dei tori potrebbero inasprire la politica della FED”!
Se il pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva sarà più forte di quello che la FED effettivamente è (ossia che la stessa banca centrale utilizzerà tutta la sua forza per combattere l’inflazione), il dollaro andrà ad indebolirsi, andando a favorire una probabile risalita del petrolio che, come è abbastanza noto da due anni a questa parte, è stata la componente “più problematica” all’interno del paniere del consumer price index.
E’ doveroso specificare che:
• Dall’inizio del percorso di inasprimento di politica monetaria, le scommesse dei “tori sull’azionario” hanno trovato vita breve, motivo per il quale la recente debolezza del US Dollar potrebbe essere solo episodica
• Il petrolio non risponde soltanto alla tematica relativa alla sua correlazione inversa con il dollaro, bensì anche a questioni di domanda e offerta, motivo per il quale se le più grandi economie al mondo (Stati Uniti, Cina, Europa e Giappone) entrasssero nel futuro più prossimo in una recessione, la domanda di crude oil calerebbe e con essa il prezzo della materia prima
Tra i grafici che osserverò attentamente le prossime settimane ci sarà sicuramente il seguente:
Una cosa appare comunque certa:
• Se tutte le correlazioni si manterranno stabili un dollaro debole, nei prossimi tempi, non aiuterebbe il lavoro di Jerome Powell!
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci