Petrolio verso quota 20$La settimana che si è appena conclusa, non c'è dubbio, verrà ricordata a lungo. Il Petrolio ha vissuto un lunedì "da incubo", una giornata storica che ha visto crollare le quotazioni del contratto di maggio del WTI texano attorno a -40$. Ma com'è possibile? Le cause che stanno dietro a un crollo del genere sono molteplici. Da un lato abbiamo la valenza attuale della materia prima, pari a zero in virtù di un'offerta che supera una domanda praticamente nulla (causa pandemia coronavirus e conseguenti lockdown). Il crollo della richiesta è superiore a 20 milioni di barili al giorno, mentre il taglio produttivo concordato - a fatica - dall'OPEC+ è praticamente la metà. 10 milioni di barili al giorno devono essere stoccati e i siti deputati a ciò sono praticamente colmi.
Poi c'è una questione puramente tecnica legata alle peculiarità delle materie prime, ovvero il cosiddetto "contango". Stiamo parlando di un fenomeno per cui i contratti con scadenza futura arrivano a valere molto di più dei contratti in imminente scadenza. Ed è ciò che è accaduto al Petrolio, difatti i contratti successivi a quello di maggio quotavano prezzi ben più alti (giugno, ad esempio, nell'ordine dei 20 dollari al barile). Nello specifico succede per un motivo molto semplice: gli operatori ritengono che tra qualche mese la domanda tornerà su livelli accettabili, facendo crescere pertanto il prezzo della materia prima. E' una scommessa, nessuno sa cosa accadrà tra un paio di mesi, ma ci sta.
Infine c'è chi ritiene che il movimento ribassista sia stato esacerbato dagli algoritmi, ma stavolta non c'era alcun acquirente a determinati prezzi e le quotazioni non sono riuscite a trovare un pavimento su cui poggiarsi.
Alla luce di tutto ciò abbiamo un grafico che rispecchia quanto sinora scritto (anche se qui non possiamo vedere le quotazioni negative), soprattutto possiamo apprezzare l'immediato rialzo delle quotazioni che dopo aver vissuto un'altra giornata - quella del martedì - sull'onda delle vendite pregresse si è riportato verso prezzi più consone alle aspettative degli operatori. In questo momento le ultime 3 giornate - siamo su grafico giornaliero - sono "inside" delle due enormi candele di lunedì-martedì. Il fatto che sia stato rotto il massimo della prima candela inside (quella di mercoledì per capirci) potrebbe rappresentare un chiaro segnale di inversione. Per la prossima settimana il primo target importante potrebbe essere quello compreso tra 20 e 21 dollari, quindi ovviamente si parla di ulteriori allunghi al rialzo.