Analisi del prezzo dell'oro, 4 novembreAnalisi fondamentale
Lunedì i prezzi dell’oro sono stati scambiati in territorio positivo. I rischi legati alle elezioni presidenziali americane e le attuali tensioni geopolitiche in Medio Oriente probabilmente supporteranno il metallo giallo, un tradizionale bene rifugio, nel breve termine. Tuttavia, la rinnovata domanda di biglietti verdi e i rendimenti obbligazionari statunitensi più elevati potrebbero limitare i guadagni del prezzo dell’oro poiché rendimenti più elevati rendono gli asset non redditizi come i lingotti meno attraenti al confronto.
Gli investitori seguiranno da vicino le imminenti elezioni presidenziali americane di martedì. Giovedì l'attenzione si concentrerà sulla decisione sul tasso di interesse della Federal Reserve statunitense (Fed). L’incertezza sull’esito delle elezioni statunitensi è uno dei motivi per cui il mercato si aspetta che la Fed taglierà i tassi di interesse dei consueti 25 punti base (pb) giovedì, piuttosto che ripetere l’eccessivo allentamento di mezzo punto.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro si trova lateralmente in un intervallo ristretto all'inizio della settimana. Il margine di 2748 e 2728 è ancora garantito nella sessione Asia-Europa di oggi. Dobbiamo anche dipendere dal livello di volatilità del mercato per scegliere le aree della fascia di prezzo su cui fare trading. Le aree di interesse di supporto sono 2718,2709. Il limite superiore si nota intorno a 2760 e 2780. Quando il prezzo supera la zona di supporto 2728, la strategia principale sarà quella di guardare VENDERE quando i venditori hanno vinto il mercato. Ti auguro una giornata di trading di successo.
X-indicator
Gold: 2800 raggiuntiCome previsto i 2800$ sono stati raggiunti, poi il mercato ha scaricato per appoggiarsi, almeno per il momento, su una importante zona supportiva in area 2745/50.
Ed ora? Ci troviamo su una ben battuta zona di supporto, che difficilmente verrà rotta al primo tentativo; qualche ulteriore scarico potrebbe esserci fino ad area 2730/20, tuttavia reputo difficile immaginare un inversione di tendenza per il momento.
Dopo un adeguata fase di accumulazione sopra l'area supportiva mi aspetto che si torni nuovamente ad attaccare i massimi.
Rimbalzo finito per Euro/Dollaro?Quotazioni che nelle ultime due settimane si appoggiano sul supporto in area 1,075 e tentano un sano recupero dopo la correzione che nel mese di Ottobre ha portato Euro/Dollaro da 1,12 sino ai minimi del 23 Ottobre a 1,076; la situazione è delicata al momento data la portata della correzione e gli eventi che seguiranno prossima settimana (elezioni americane) che certamente influenzeranno nel breve i movimenti del cambio.
Difficile al momento, soprattutto nell'attesa di un evento mover, immaginare qualcosa che sia più di un rimbalzo tecnico, nonostante la solidità del supporto creato in area 1,075.
Ritengo altamente probabile che venga testato nuovamente il supporto a 1,075; in quel momento vedremo se sarà stato un rimbalzo per far ricaricare i venditori oppure una base cui costruire una solida ripartenza (in caso di tenuta).
Dax: Rimbalzo del gatto morto o minimi da cui ripartire? Alla fine lo scarico c'è stato, perchè di altro non possiamo parlare dato che siamo scesi di 500 punti dai massimi di scorsa settimana.
Entriamo nel dettagli: Scenario simile alla scorsa settimana con il fine settimana ed inizio settimana successiva di allungo seguito dalla scarico che inizia il martedì fino a terminare tra il giovedì ed il venerdì mattina dove parte nuovamente il recupero; sarà così anche la prossima settimana? A livello logico potrebbe anche darsi, seguendo uno scenario di riapertura della settimana con rialzo di lunedì in scia al recupero di ieri, attesa del martedì, scarico post elezioni e recupero nel finire di settimana prossima, sarebbe un movimento da manuale, ma ragioniamo per gradi e vediamo a livello tecnico cosa aspettarci.
Livelli chiave come si può vedere a 19000, 19150 e 19400/450, all'interno di questo livelli restiamo ancora nel panorama del rimbalzo tecnico, solamente sopra 19400/450 (che coincide anche con i minimi della scorsa settimana, come evidenziato dalla linea blu) potrebbe prender forma un più corposo recupero.
In settimana ricordo che abbiamo anche l' elezioni americane che potrebbero portare un pò di volatilità ed imprevedibilità a breve termine (ho pubblicato la scorsa settimana un post su cosa mi aspetto o meglio non mi aspetto dall'esito delle elezioni), quindi suggerirei cautela nell'operare.
Operatività per lunedì : una partenza al rialzo lunedì potrebbe portare ad un allungo verso area 19400/450, che per il momento, dovrebbe fare da resistenza; in caso di mancata rottura della resistenza sarebbe lecito aprire una posizione short con target 19300 a livello intraday, 19150 poi ed infine 19050 a livello multiday; stop con chiusura di candela (almeno oraria) sopra i 19450.
Meta e Microsoft agitano il mercato: crolla il NasdaqDopo la pubblicazione dei dati trimestrali di ieri, oggi i titoli tecnologici scontano la paura data dall'aumento dei costi dell'intelligenza artificiale. Probabilmente i rapidi ritorni che ci aspettava da questo settore dovranno attendere.
L'indice Nasdaq perde circa il 2,5% e, dopo aver rotto l'area di supporto che sosteneva i massimi, si avvia verso la trendline rialzista che dal crollo di agosto in poi ha sostenuto il rialzo dei prezzi.
C'è un ulteriore mezzo punto percentuale di margine e tale trendline verrà testata.
Se le trimestrali dei big tech USA dovessero confermarsi incerte sul futuro come quelle di Meta e Microsoft, tale trendline potrebbe non tenere e si testerà il supporto a 19720.
Stasera tocca a Amazon e Apple.
Aggiornamento su Palantir: quali resistenze all'orizzonte?Bentornati e grazie in anticipo per il vostro tempo. Condivido un'analisi aggiornata su Palantir Tech. con lo scopo di identificare possibili resistenze per le prossime sedute.
Buona serata
Petrolio prova una reazione, quali prospettive nel medio/breve?Petrolio risale grazie al calo delle scorte, quali prospettive nel medio periodo?
EIA ha annunciato un calo di 0,5 mln di barili nelle scorte USA
Le quotazioni del greggio sono tornate a salire dopo un lungo periodo di calo. Il greggio WTI Light Crude ha evidenziato un rialzo del 2,80% a $68,95 e quelle del Brent sono risalite del 2,70% a $72,60. A contribuire al rialzo la notizia sorprendente da parte dell’EIA della diminuzione delle scorte di greggio USA. L’Energy Information Administration ha reso noto che le scorte settimanali di greggio sono scese di 0,515 mln di barili rispetto alle aspettative degli addetti ai lavori fissate per un rialzo di 1,5 mln di barili. Una diminuzione delle scorte implica una domanda crescente di greggio. Nell’ultimo report le scorte erano aumentate di 5,5 mln di barili. Restiamo comunque convinti che il principale driver per il mercato oil sia la guerra in Medio Oriente. Al momento la maggiore preoccupazione degli investitori è quella di una forte escalation del conflitto che possa colpire obiettivi economici strategici. L’ultima ritorsione di Israele nei confronti dell’Iran si era focalizzata solamente su target militari e per questa ragione c’era stato un allentamento delle tensioni e una discesa dei prezzi petroliferi verso minimi a $70,30 al barile.
Quali possibili conseguenze per il petrolio con una escalation del conflitto?
Discorso ben diverso, infatti, se le Forze di Difesa (IDF) israeliane dovessero decidere di attaccare obiettivi economici iraniani in particolare le infrastrutture petrolifere e del gas naturale (gli stabilimenti di South Pars, le raffinerie di Abadan e Isfahan, i terminal per l’esportazione di greggio di Jas e dell’isola di Karg) e i porti commerciali (Bandar Abbas).E’ evidente che l’Iran potrebbe reagire con il blocco dello Stretto di Hormuz, uno dei passaggi marittimi più importanti e strategici a livello globale (il 20% del greggio e il 25% del gas naturale liquefatto). In questo scenario le conseguenze sui mercati potrebbero essere notevoli con i prezzi petroliferi che potrebbero tornare ben al di sopra dei massimi annuali a $92 e di conseguenza con un forte ritorno delle pressioni inflazionistiche.
Quali aspettative in caso di un allentamento delle tensioni in Medio Oriente?
Lo scenario inverso dovrebbe riportare il trend ribassista. Ci aspettiamo un prezzo del WTI Light Crude che possa testare il supporto a $64,80 al barile, minimi del 10 settembre.
Quali sono le prospettive tecniche per il Breent di breve periodo?
Nel breve periodo crediamo esistano delle interessanti opportunità di trading. L’eventuale perentoria vittoria al di sopra dei $72,80, massimi intraday, potrebbe permettere ai corsi del greggio statunitense di salire verso il target a $73,85, copertura del gap down, apertosi ad inizio settimana. Segnali contrari invece con il cedimento del supporto a $70,27 preludio a un ritorno a $68,50.
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PyPal, il dramma dei 1,6 cent che mancano...Il titolo dopo i fasti da pandemia, ha avuto un vero e proprio tracollo riuscendo a passare dai 296$ a 50$ cioè -83% in 2 anni.
Mettiamo da parte i commenti ad una tale performance non insolita tra i tecnologici.
Sottolineo solo la peculiarità in genere dei business tech suscettibili giudizi/previsioni estreme.
Nel caso di PyPal evidentemente durante la pandemia con il titolo alle stelle si pensava forse che la popolazione sulla terra potesse raddoppiare a stretto giro e tutti avrebbero comprato su internet.
Due anni dopo ci si è svegliati col mal di testa post sbronza e da li, con il colorito ceruleo e le borse sotto agli occhi, è cominciato un evidente ciclo di sana ed autocritica accumulazione.
Si osservi il titolo sul mensile e si dia un’occhiata ai volumi.
Ora che si è capito che la popolazione sulla Terra, con molta probabilità dicono gli esperti, difficilmente raddoppierà in 3 mesi ci si ritrova a contare gli spiccioli e ragionare su efficienza e miglioramento del mix dei margini.
Il management sembra cauto sulla guidance ma francamente ritengo molto comodo fare questi ragionamenti col titolo che è crollato e sta cercando di mettere insieme i pezzi.
I dati di Q3 2024 sul 2023 appena pubblicati evidenziano tutti numeri positivi/migliori delle attese e tuttavia, qualche analista ha storto il naso perché i ricavi che, seppur in crescita, sono stati 3,82 miliardi di dollari hanno deluso le aspettative per 3 milioni.
Ora quando un analista storce il naso significa anche che i suoi clienti saranno indotti probabilmente a vendere il titolo.
Risultato, martedì il titolo apre in profondo rosso e spinge fin oltre il –8%.
Il potere di 3 milioni di ricavi in meno, cioè lo 0,3% in meno di quanto atteso, che significa che i 179 milioni di utenti attivi nel trimestre in questione hanno speso ben 1,6 centesimi di dollaro in meno rispetto a quanto atteso!
Detto ciò, che comunque resta pur sempre nel campo dell’opinabile, andiamo al grafico dove, sul settimanale, si può notare come a febbraio di quest’anno per la prima volta dal top della pandemia i prezzi, dopo una progressiva riduzione della pendenza del calo, hanno mostrato un primo minimo crescente.
Questo a mio giudizio nel caso in cui il trend dovesse tornare rialzista potrebbe rivelarsi, guardando indietro tra qualche tempo, la pistola fumante che ci avrà avvisato che il vento cambiava.
I prezzi hanno sfondato con volumi il massimo relativo a 70$ ed ora, con il calo di questa settimana e se la candela dovesse chiudersi verde, avremmo avuto anche una sorta di pull back ed un hammer di continuazione.
In conclusione, il quadro resta costruttivo, i prezzi sono relativamente bassi, le prospettive del business buone a detta del management…due più due fa quattro.
Per me titolo non da tradare a breve ma da accumulare su pattern di prezzo rialzisti.