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Blackout in Venezuela: interruzione di corrente colpisce Caracas e oltre 20 stati

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Il Venezuela è sprofondato nel buio nelle prime ore di venerdì mattina, quando un blackout di massa ha colpito almeno 20 dei suoi 23 stati, evidenziando le continue difficoltà del Paese con la sua fragile infrastruttura elettrica.

Questa ultima interruzione di corrente fa parte di un più ampio schema di ricorrenti guasti elettrici che hanno afflitto la nazione negli ultimi anni, esponendo ulteriormente le vulnerabilità di un Paese già profondamente immerso in turbolenze politiche ed economiche.

Nel mezzo di questa crisi, le voci dell’opposizione si fanno sempre più forti, denunciando la risposta del governo come l’ennesimo esempio di cattiva gestione politica.

La risposta del governo: “Sabotaggio”

Il ministro delle Comunicazioni venezuelano, Freddy Ñáñez, ha subito riconosciuto l’oscuramento, attribuendolo a un “sabotaggio”.

Questa spiegazione si adatta alla narrativa utilizzata dal regime del presidente Nicolás Maduro, che spesso attribuisce la responsabilità dei fallimenti sistemici del Paese a forze esterne.

Ñáñez ha affermato: “Alle 4:50 di questa mattina, siamo nuovamente vittime di un sabotaggio elettrico che ha colpito vari stati del paese, tra cui la Grande Caracas”.

Ha assicurato alla popolazione che è stato predisposto uno speciale piano operativo per ripristinare i servizi.

Tuttavia, questa retorica non è riuscita ad alleviare la frustrazione pubblica.

I critici sostengono che le continue accuse di sabotaggio da parte del governo siano una tattica diversiva volta a deviare la responsabilità dalla cattiva gestione delle infrastrutture del Paese da parte del regime.

La narrazione delle minacce esterne da parte dell’amministrazione Maduro è vista da molti come un tentativo di mantenere il controllo e reprimere il dissenso, anziché affrontare le cause profonde del degrado del sistema elettrico.

Frequenza dei blackout in Venezuela

In Venezuela i blackout sono diventati un evento preoccupantemente frequente, che sconvolge quasi ogni aspetto della vita quotidiana.

Queste interruzioni di corrente hanno ripercussioni sulle telecomunicazioni, sulla connettività Internet, sul pompaggio dell’acqua e su altri servizi essenziali, lasciando milioni di venezuelani in uno stato di perenne incertezza.

La situazione è particolarmente grave nello stato di Zulia, un tempo noto per la sua ricchezza petrolifera.

Da oltre 15 anni Zulia è alle prese con gravi carenze di elettricità e, di recente, si sono verificati picchi di temperatura che hanno superato i 40 gradi Celsius, aggravando ulteriormente la frustrazione pubblica e i rischi per la salute.

La frequenza e la gravità di questi blackout hanno scatenato disordini civili diffusi.

Solo nel 2023, l’Osservatorio venezuelano sui conflitti sociali (OVCS) ha documentato 416 proteste in tutto il Paese direttamente collegate a guasti elettrici, evidenziando il crescente malcontento pubblico e l’urgenza della situazione.

Mentre le interruzioni di corrente continuano a sconvolgere la vita quotidiana, i venezuelani si rivolgono sempre più ai social media per esprimere la loro rabbia e frustrazione.

Molti liquidano le accuse di sabotaggio del governo come una copertura per anni di negligenza e cattiva amministrazione.

La mancanza di trasparenza e responsabilità nell’affrontare questi problemi persistenti ha portato a una normalizzazione della crisi, con l’organizzazione non governativa Provea che mette in guardia dal perdere la sensibilità di fronte alle sfide in corso della nazione.

Questo blackout non è un incidente isolato. Il Venezuela ha una storia di massicce interruzioni di corrente, in particolare nel marzo 2019, quando il paese ha sopportato un blackout nazionale durato quasi un mese.

Il ripetersi di tali eventi evidenzia i problemi cronici dell’infrastruttura elettrica del Paese e l’urgente necessità di una soluzione sostenibile.


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