L’anno finisce con gli indici sui loro record...L’anno finisce con gli indici S&P 500, Dow Jones e Nasdaq sui loro record, nonostante un 2020 disastroso.
Le borse hanno chiuso il 2020, un anno che ha visto una picchiata impressionante sui mercati in primavera, quando il coronavirus ha preso piede, seguita da guadagni costanti nei mesi successivi, con la speranza di un eventuale ritorno alla normalità.
Ieri giovedì, nel pomeriggio, gli indici azionari statunitensi hanno registrato un rialzo, a poca distanza dai massimi storici, con gli investitori impegnati a chiudere il bilancio in un anno difficile e tormentato.
L'S&P 500 è cresciuto dello 0,64%, andando a migliorare il massimo storico che aveva stabilito lunedì. Il Dow Jones Industrial ha registrato il record assoluto. Il Nasdaq Composite è un millimetro sotto.
Le società del settore sanitario, finanziario e delle comunicazioni hanno tenuto bene il passo in un'attività di trading ridotta. Le azioni tecnologiche, di retail e relative al settore dei viaggi hanno registrato il calo più consistente.
Nei mercati si è registrato un andamento per lo più tranquillo nell'ultimo giorno di contrattazione dell'anno. Molti mercati internazionali sono rimasti chiusi per le festività, e i mercati mondiali restano chiusi per Capodanno.
Tutti i principali indici stanno per chiudere l'anno con solidi guadagni. Lo S&P 500 chiude con un guadagno di quasi il 16%. Il Nasdaq, con un guadagno di oltre il 40%.
Nei primi mesi dell'anno la pandemia di virus ha sconvolto i mercati. L'S&P 500 era crollato dell'8,4% a febbraio, per poi sprofondare del 12,5% a marzo, in quanto la pandemia aveva sostanzialmente congelato l'economia globale. Le aziende hanno progressivamente chiuso i battenti di fronte alla minaccia del virus e alle restrizioni imposte dal governo. Tutti noi siamo passati al lavoro, allo shopping e a fare praticamente tutto il resto da casa.
La terribile situazione economica ha pesato molto su quasi tutte le aziende che si affidavano ai consumi diretti o alla presenza fisica, tra cui compagnie aeree, ristoranti, hotel e rivenditori al dettaglio con sede nei centri commerciali.
La negoziazione nei mercati finanziari è diventata volatile, in particolare nelle prime settimane della pandemia, mentre gli investitori si affannavano in un contesto economico sempre più cupo. Il Dow Jones ha avuto diverse oscillazioni giornaliere di circa 2.000 punti. E l'S&P 500 è aumentato o diminuito di almeno l'1% in almeno il doppio dei giorni nel 2020 rispetto alla media dal 1950.
Il VIX, che misura la volatilità che gli investitori si aspettano dall'S&P 500, è salito a un livello record di 82,69 a marzo e si è mantenuto al di sopra della sua media storica per gran parte dell'anno.
Wall Street non è rimasta a lungo al ribasso, grazie in gran parte alle azioni senza precedenti della Federal Reserve e del Congresso a sostegno dell'economia. Gli investitori si sono concentrati su grandi aziende tecnologiche come Apple, Amazon e Tesla e su aziende un anno fa meno note come Novavax, Nio, Marathon Patent e Zoom Video, pronte ad approfittare del particolare momento e necessità dell’economia.
" Praticamente eravamo preparati ad aspettative di una crescita lenta e la ripresa del mercato ribassista si è rivelata invece la più rapida della storia"
L'S&P 500 è salito del 12,7% in aprile. Successivamente, i mercati si sono scollegati dal resto dell'economia ancora in fase di ripresa e hanno cominciato a crescere di pari passo con il progredire dello sviluppo dei vaccini e gli analisti e gli esperti di economia hanno previsto la fine definitiva della pandemia.
Gli interventi massicci della Federal Reserve all'inizio della pandemia hanno aiutato a puntellare i mercati e molte aziende hanno imparato la lezione dalla crisi finanziaria del 2008 e hanno iniziato immediatamente a tagliare i costi.
L'inversione di tendenza del mercato è stata più rapida di quanto ci si potesse aspettare a marzo. Arrivati ad agosto, l'indice aveva recuperato tutte le perdite ed era salito a nuovi massimi. Fino a lunedì, l'S&P 500 aveva stabilito 32 massimi record nel 2020.
" È stato un altro modo per ricordare che, a meno che non si disponga di una tecnica di market-timing infallibile, l'adagio da ricordare è che è sempre meglio comprare che scappare"
Sembra che la fine del virus e del suo impatto sull'economia si stia avvicinando, ora che l'approvazione e la distribuzione del vaccino sta aumentando progressivamente". Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno entrambi approvato il vaccino COVID-19 di Pfizer e la Gran Bretagna ha recentemente approvato un altro vaccino di AstraZeneca e dell'Università di Oxford. Contemporaneamente, il governo degli Stati Uniti ha approvato un altro ciclo di aiuti per le imprese e per le persone che devono affrontare un ulteriore aumento del virus e restrizioni più severe.
Io mi aspetto che la richiesta trattenuta e repressa dei consumi e gli alti tassi di risparmio contribuiranno a guidare la ripresa economica nel 2021. Molte delle azioni più abbattute beneficeranno di una ripresa " da vaccino" man mano che il numero di vaccini sul mercato aumenterà e la distribuzione si allargherà.
Di conseguenza abbiamo una maggiore consapevolezza del fatto che entro la metà dell'anno l'economia sarà riaperta almeno all’ 80%.
Ma la forte accelerazione dei prezzi delle azioni rispetto alle prospettive di crescita degli utili suggerisce che le azioni potrebbero essere in attesa di una correzione, o di un calo di almeno il 10%, nel 2021
"Esiste una buona possibilità che si verifichi un netto ribasso - del 5%-10% - o magari una leggera correzione",
"Tanto per ricordare agli investitori che i prezzi delle azioni non salgono per sempre".
Ma la storia insegna che alla fine il recupero comunque arriverà…