Possibile rialzo in seguito alla guerra in Medio OrientePrevedo un rialzo del prezzo delle azioni di Lockeed Martin, in seguito allo scoppio della guerra in Israele, prevedo uno scenario simile all'inizio della Guerra in Ucraina con un rialzo fino ai 470/475 $ ad azione nelle prossime settimane.Longdi santinilux941
Lockheed Martin Corporation - Situazione tecnica e grafica Dall’inizio del conflitto, ho tenuto d’occhio l’andamento di alcune aziende, con dei fondamentali apparentemente solidi ed una situazione “grafica” non troppo negativa. Dagli screener sono rimasto colpito da “LMT”, ovvero Lockheed Martin Corporation. Azienda classificata negli “industrials” ma operante nel settore aereospaziale e della difesa, graficamente dal 2013 al 2020 ha seguito un regolare trend di crescita. Dalla crisi covid tende a lateralizzare in un canale che ha provato a rompere proprio successivamente allo scoppio del conflitto tra Russia ed Ucraina. I tentativi di rottura sono stati tutti respinti dalla resistenza in area 445$, tuttavia la forza delle vendite è stata via via assorbita, determinando minimi di reazione sensibilmente più elevati dei precedenti. Interessante vedere se sarà in grado di rompere i massimi, anche perché negli periodi stiamo assistendo ad una ripresa dei titoli correlati con difesa, armamenti e tecnologie militari. Dal punto di vista dei fondamentali, abbiamo visto una sensibile riduzione sia di fatturato che di utili netti, ma con una situazione finanziaria in miglioramento grazie alla predominanza dei crediti rispetto ai debiti ed una buona liquidità di cassa (circa 1.7 miliardi). Alert impostato su un’eventuale rottura in area 450$. di DomenicoIvanPontillo4
L'INDICE DI ORO E PETROLIO E MEDIE MOBILI VOLUMETRICHEBuongiorno ragazzi, questa è un'analisi pubblicata all'interno del mio blog l'8 marzo. Ho discusso la stessa sul mio canale youtube nel video dal titolo: "L'IMPORTANZA DELLE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE APPLICATE AD UN INDICE DI MATERIE PRIME DA ME CREATO" pubblicato il 10 marzo. Ho notato che l’argomento in cui costruivo l'indice del settore della difesa (vi lascio il link dell'idea sotto nei collegamenti a idee correlate) è stato per voi interessante. Ripropongo quindi un’analisi in cui andrò a costruire un ulteriore indice, basato stavolta sulle materie prime. L’indice è legato in maniera diretta allo scenario geopolitico scatenatosi il 24 febbraio con il conflitto tra Russia e Ucraina. Successivamente utilizzerò le medie mobili volumetriche (argomento di cui non ho mai parlato) per farvi capire un modo ulteriore per inquadrare il sentiment del mercato. LE MATERIE PRIME SCELTE PER LA COSTRUZIONE DELL’INDICE L’indice che costruirò sarà composto dall’oro e dal petrolio. La diversa natura di queste due commodities è da ricercare nelle diverse tematiche alle quali rispondono: • L’oro è un bene rifugio che va tipicamente ad apprezzarsi in maniera prepotente in periodi di instabilità dei mercati • Il petrolio è una materia prima energetica che risponde alla legge della domanda e dell’offerta Ho scelto due materie prime così diverse tra loro per creare un indice completo, ossia un indice che risponda a due tematiche: • Legge di domanda e offerta • Bene rifugio Se avessi ad esempio indicizzato petrolio e natural gas cosa avrei ottenuto? Semplicemente un paniere legato a una sola tematica, ossia quella della legge della domanda e dell’offerta. Stessa cosa se avessi inglobato oro e argento assieme: il risultato sarebbe stato un indice influenzato unicamente dalla natura di bene rifugio. Combinando oro e petrolio, si ottiene di conseguenza un indice che io definisco “completo”. PERCHE’ NON E’ POSSIBILE INDICIZZARE LE MATERIE PRIME ATTRAVERSO I LORO FUTURES? Avevo mostrato come fosse semplice costruire un indice di azioni: era sufficiente sommare le diverse sigle (ticker) delle diverse aziende utilizzando l’operatore matematico “+”. Per quanto riguarda il mondo delle commodities, non è tuttavia così semplice. Se utilizzassimo i futures alle materie prime associati per costruire il nostro indice (come, ad esempio, “CL1! + GC1!”), ciò non sarebbe possibile; il problema risiede nelle diverse unità di misura utilizzate per esprimere il valore delle stesse commodities, in quanto: • L’oro è espresso in dollari a oncia • Il Mais è espresso in dollari a bushel • Il petrolio in dollaro a barile • Il rame in dollari a tonnellata Questo non accade per le azioni. Esse, infatti, sono tutte espresse in dollari ad azione, e di conseguenza, seguendo tutte lo stesso principio, possono essere indicizzate senza grosse difficoltà. Come si può ovviare al problema? Scegliendo un ETC e un ETF che replichino il prezzo delle materie prime da noi scelte. L’ETC E L’ETF DA UTILIZZARE • Oro: ETC Invesco physical gold A (SGLD) • Petrolio: ETF United States oil fund (USO) Inserendo nella barra di ricerca il “codice”: BATS:USO + MIL_LS:SGLD Otteniamo l’indice, che ha questo tipo di andamento: ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE INDICE L’indice delle materie prime dimostra una forza simile all’indice delle aziende della difesa: dai minimi visitati il 2 dicembre 2021, esso si è mosso in moto parabolico riuscendo a guadagnare oltre 28 punti percentuali, raggiungendo così i 253,05$. Sono diversi gli aspetti tecnici degni di nota; ognuno di loro da un’unica informazione: il trend si presenta estremamente forte. Essi sono: • La distanza della media mobile veloce a 50 periodi dai 253.05$: più la distanza tra il prezzo e la media aumenta, più un trend è da considerare forte • La distanza tra le due medie mobili: più è grande la distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi, più il trend è da considerare in salute • Volumi: come spesso esprimo, è condizione fondamentale che i volumi accompagnino il prezzo al rialzo. Maggiori essi sono, maggiore è la partecipazione degli investitori al rialzo, più è considerato affidabile un trend. L’aumento di essi è ben rappresentato dal cambio di pendenza avuto dalla media a 30 giorni (in color nero) • RSI: l’indicatore si trova oltre gli 80 punti; essi esprimono una situazione di “ipercomprato”, ossia quella in cui un prezzo ha avuto un trend eccessivamente forte. Vorrei ricordare un aspetto: quando l’RSI raggiunge e supera valori di 70 punti, il prezzo tende a ritracciare. Credo che in quest’indice quest’indicatore debba essere contestualizzato con il particolare momento poiché la speculazione è ancora alta; è quindi possibile che esso si mantenga ancora a valori alti. Diamo ora uno sguardo all’ATR, che misura il nervosismo avuto dagli investitori: Analizziamo innanzitutto il periodo novembre 2020-novembre 2021: l’ATR si è mosso tra valori compresi i 2.92 e i 2.14 punti. Il 2 dicembre si giunge ad un minimo relativo da parte dell’indice: esso corrisponde ad un massimo relativo da parte dell’ATR. Come si può spiegare ciò? Come ho scritto nella precedente analisi in cui andavo a costruire l’indice sulle aziende della difesa, è proprio in quella data che le testate giornalistiche iniziano ad affrontare dei temi riguardanti un possibile conflitto. Un possibile conflitto come può impattare a livello psicologico sugli investitori? Decisamente male. Questo nervosismo è ben rappresentato graficamente dall’ATR, che raggiunge così i 3.40 punti. Questo nervosismo trova quiete i 2 mesi successivi: l’ATR, dal 2 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022, perde 26 punti percentuali circa; questo ritracciamento coincide tuttavia con la rotazione dei capitali su oro e petrolio, che si riflette sull’indice, che nello stesso arco di tempo segna una performance del +13% circa. Perché accade ciò? Poiché gli investitori anticipano sempre le mosse del mercato, in maniera da essere ben posizionati qualora dovesse palesarsi un determinato evento economico-finanziario o geopolitico. Il nervosismo riprende la scena da protagonista l’11 febbraio, quando l’idea di un possibile conflitto prende sempre più forma: in poco meno di un mese l’ATR sale del 108% circa, accompagnato da un’accelerazione parabolica dell’indice dal +15%. Ci troviamo ora a 5.21 punti, sintomo che il nervosismo che scorre nei mercati è alto. UTILIZZARE L’INDICE COME “TERMOMETRO DI SENTIMENT”: STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE Per capire come agirò le prossime settimane, mi chiedo innanzitutto: “quando sono iniziate le speculazioni sull’oro e sul petrolio causate dalle tensioni geopolitiche?” Come ho specificato qualche paragrafo fa, intorno agli inizi di dicembre. E’ possibile trovare conferma nei grafici dei futures delle due materie prime? Direi di si. La mia idea è quindi quella di aspettare che nell’indice ”(USO+SGLD)” si ricreino le condizioni “psicologiche” antecedenti l’inizio del conflitto. Come le ricavo queste particolari condizioni? Dai volumi! • I volumi non erano così alti come lo sono ora (visto che l’affluenza sul bene rifugio e sul petrolio era inferiore perché il conflitto non era si era ancora palesato) L’IMPORTANZA DELL’INCROCIO DELLE MEDIE MOBILI SUI VOLUMI Molto spesso, all’interno delle analisi, tratto argomenti riguardanti l’incrocio tra due medie mobili. Nella mia operatività faccio sempre riferimento a due medie mobili, in particolare: • Una “veloce” a 50 periodi • Una “lenta” a 200 periodi Possiamo applicare due medie mobili ai volumi e non al prezzo? Assolutamente si. I settaggi saranno questi: • Una “veloce” a 19 periodi • Una “lenta” a 64 periodi Perché queste opzioni? • La scelta della media mobile a 64 periodi deriva dal fatto che la speculazione sull’indice inizia proprio 64 periodi fa (64 “candele” fa); la stessa media tiene quindi conto del numero di contratti scambiati dagli investitori da quando essi hanno iniziato a scontare la probabilità di un conflitto fino ad oggi. • Ho successivamente ricercato una media mobile più veloce che “scavalchi” al rialzo quella lenta a 64 periodi il 24 febbraio, ossia il giorno dell’inizio del conflitto in Ucraina, corrispondente all’accelerazione parabolica dell’indice: la media mobile a 19 periodi è quella che risponde a tale esigenza. Come esprimo sempre, che tipo di informazione dà il “golden cross”, ossia il passaggio di una media mobile “veloce” al di sopra di una media mobile “lenta”? La forza di un trend. Più una media mobile veloce distanzia una lenta, più un trend è da considerarsi forte ma soprattutto in “accelerazione”, al rialzo o al ribasso che sia. Ho sempre rimarcato come i volumi rappresentino in qualche modo l’umore degli investitori, per cui che tipo di informazioni dà il golden cross che vi mostrerò ora nella grafica? L’informazione di un cambio di umore. Come ho spiegato in precedenza, il numero di contratti scambiati è aumentato in maniera vertiginosa all’inizio del conflitto, e dal giorno la loro quantità si è sempre mantenuta a livelli alti; maggiori sono i contratti scambiati, maggiore è l’interesse e la speculazione in un determinato asset. Per cui: • Se i volumi continuassero a mantenersi alti, significherebbe probabilmente che l’agitazione degli investitori non sarebbe conclusa, e di conseguenza lo stesso interesse per l’indice continuerebbe a persistere • Se i volumi invece iniziassero a diminuire, potrebbe significare che l’appetito degli investitori per oro e petrolio starebbe iniziando a calare. Quando potremmo capire tutto ciò? Quando la media mobile volumetrica “veloce” scavalcherà al ribasso quella “lenta”. Perché dico questo? Perché quando una media mobile lenta stà al di sopra di una veloce, il trend principale è ribassista. E quindi, applicando questo ragionamento ai volumi, ciò potrebbe significare che “l’umore” degli investitori non sarebbe più ottimista, ma pessimista. E cosa succede quando un umore diventa pessimista? Che un grafico inizia a muoversi in trend discendente perché l’interesse nei suoi confronti cala. STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE E ATR Aggiungo un’ulteriore aspetto: Più la distanza tra due medie mobili aumenta, più l’indicatore o l’asset al quale le medie mobili sono associate è da considerarsi forte o debole: La possibile strategia appena descritta con due medie mobili volumetriche non ha solo dei pro, bensì anche dei contro; deve quindi essere settata in maniera tale da considerarsi affidabile. Quali sono questi “contro”? E’ vero che quando la quantità di contratti inizia a calare probabilmente il sentiment inizia a cambiare, però esiste anche un’altra possibilità: ipotizziamo che i prossimi giorni il conflitto si risolverà; cosa accadrebbe all’indice? Probabilmente tutte le posizioni long verrebbero chiuse (visto il desiderio degli investitori di portarsi “a casa” i profitti) e in quel modo questo si rifletterebbe con un grande aumento dei volumi. Come ci potremmo aspettare il grafico se accadesse tale evenienza? Provo a ipotizzarlo nella seguente grafica: I volumi aumenterebbero in maniera repentina e di conseguenza la distanza tra le medie mobili volumetriche aumenterebbe. Ciò è in contrasto con quanto espresso precedentemente, dove sottolineavo il fatto che le medie mobili volumetriche avrebbero mantenuto la stessa “impostazione” fin tanto che il sentiment sarebbe rimasto stabile. Quello che voglio spiegare in questo caso è che l’impostazione delle medie mobili (quella veloce al di sopra della lenta) non cambierebbe, tuttavia ci sarebbe un cambio di sentiment (viste le enormi vendite). Ciò significa che la strategia descritta precedentemente sarebbe affidabile fin tanto che il conflitto rimarrà stabile, senza improvvise sorprese (come, appunto, una risoluzione del conflitto). Ma se si risolvesse? In quel caso una soluzione potrebbe essere questa: osservare attentamente l’ATR. Perché? Se ci fossero dei grandi volumi di vendita, l’ATR andrebbe a salire: questo perché esso misura la volatilità storica, e la volatilità non è altro che quello strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un periodo di tempo specifico; se le vendite fossero di una certa robustezza, che candele andremmo ad osservare a livello grafico? Candele di una certa imponenza, seguite di conseguenza da un ATR in crescendo! Se quindi vedessimo un grande volume di vendite con un ATR a crescere, non dovremmo più considerare le medie volumetriche come “termometro di cambiamento di sentiment” come descritto nel paragrafo precedente. Infatti: • Se la media mobile volumetrica a 19 periodi superasse al di sotto quella a 64 periodi con un contemporaneo decremento dell’ATR, potremmo affermare che l’appetito nei confronti delle due materie prime starebbe svanendo, il che potrebbe suggerire che il mercato abbia scontato il conflitto. • Se la distanza tra la media mobile volumetrica a 19 periodi mantenesse o aumentasse la distanza al rialzo nei confronti dell’altra a 64 periodi con una grande pressione ribassista (e non rialzista) nell’indice e con un ATR a crescere, allora non potremmo considerare più affidabili le medie mobili volumetriche. Vi faccio un esempio grafico sull’S&P500 per spiegarvi la correlazione tra incrocio tra medie mobili volumetriche e ATR: Quindi ricordate: se il trend dell’indice iniziasse a diventar ribassista nonostante l’incrocio tra la media mobile veloce e quella lenta non avvenga, osservate l’ATR. Come potete vedere dagli esempi, esso non mente. RIEPILOGO: Per capire il sentiment degli investitori riguardante il delicato momento geopolitico attraversato, si possono attuare due possibili strategie: • Strategia con due medie mobili volumetriche: fin tanto che la media mobile a 19 periodi rimarrà al di sopra di quella a 64, il sentiment rimarrà intatto (e quindi la “paura” nei riguardi del conflitto” continuerà a persistere). Se il sentiment invece cambiasse, i volumi scambiati sarebbero inferiori (perché l’interesse nei confronti delle materie prime calerebbero) e questo si rifletterebbe nella media mobile veloce che scavalcherebbe quindi al ribasso quella lenta • Se ci fossero delle grandi vendite causate, ad esempio, dalla risoluzione del conflitto, la distanza tra le due medie mobili volumetriche aumenterebbe, ma ciò sarebbe un falso segnale in quanto il sentiment sarebbe cambiato. Osservando invece l’ATR si eliminerebbero i falsi segnali Per avere quindi la sicurezza che l’incrocio tra le medie mobili volumetriche funzioni, confrontatele sempre con l’ATR: se la media volumetrica veloce incrocia al rialzo quella lenta, l’Average true range deve trovarsi in una condizione di “crescendo”. Viceversa, a incrocio invertito, lo stesso deve trovarsi in “dimuendo”. Ciò espresso fin’ora non è un consiglio finanziario. E’ semplicemente l’analisi di un grande appassionato di finanza. MATTEO FARCI Selezione editorialedi MatteoFarci21
LA CREAZIONE E LO STUDIO DI UN INDICE DI AZIONI Per il mio modo di vedere i mercati finanziari, l’aumento o il decremento di prezzo di alcuni asset costituiscono un termometro di “sentiment”; alcuni tendono ad aumentare in determinati contesti macroeconomici/geopolitici, mentre altri tendono a performare in maniera totalmente opposta. Questa analisi ha quindi l’obiettivo di andare a creare un indicatore, in particolare un indice di azioni che rapportato ad un altro indice attraverso la “forza relativa”, ci possa aiutare a capire quanto il mercato stia scontando il conflitto in Russia ma, soprattutto, quando avrà smesso di farlo. Prima di iniziare, volevo aggiungere che ho aperto un canale youtube. Vi consiglio di visitarlo! LE AZIENDE DEL SETTORE DELL’INGEGNERIA AEROSPAZIALE E DELLA DIFESA Quali sono state le azioni che più hanno tratto beneficio da questa terribile guerra? Ne seleziono cinque: • Lockheed Martin • Northrop Grumman • General Dynamics • L3harris Technologies • Raytheon Technologies Corporation LOCKHEED MARTIN L’impresa statunitense è attiva nei settori dell'ingegneria aerospaziale e della difesa; parte del suo fatturato proviene dai contratti con il ministero della difesa o con altre agenzie federali. Essa è la più grande azienda in ambito militare al mondo. Come potete osservare nella grafica, le performance registrate da inizi novembre 2021 superano di poco i 40 punti percentuali. Evidenzio con un rettangolo rosso le ultime quattro sedute di contrattazioni: crescita del +16%. NORTHROP GRUMMAN La multinazionale nasce nel 1994 con lo scopo di fronteggiare l'esigenza di investire nella difesa militare come conseguenza della guerra fredda: Incremento del 31% da inizi novembre e ulteriore accelerazione del +16% nelle ultime quattro sedute. GENERAL DYNAMICS E’ una società conglomerata statunitense specializzata in forniture militari formata in seguito a diverse fusioni e dismissioni che dal 2008 l'hanno fatta diventare il quinto più grande defense contractor del mondo. Le performance degli ultimi mesi si dimostrano più deboli rispetto a Lockheed Martin e Northrop Grumman, tuttavia esse sono degne di nota: +18% da inizi novembre e accelerazione del +6.65% nelle ultime 4 sedute: L3HARRIS TECHNOLOGIES Essa è una società di tecnologia americana che si dedica alla produzione di sistemi e prodotti C6ISR (comando, controllo, comunicazioni, computer, cyber-difesa, sistemi di combattimento e intelligence, sorveglianza e ricognizione), apparecchiature wireless, radio tattiche, sistemi avionici ed elettronici, apparecchi per la visione notturna, antenne terrestri e spaziali per l’uso in settori del governo. Nella grafica è possibile notare come il prezzo dell’azienda abbia ritracciato da fine ottobre a inizi dicembre 2021 per poi riprendersi nelle ultime settimane con guadagni in linea con il settore a cui essa appartiene; incredibile accelerazione del prezzo che riesce a guadagnare 20 punti percentuali dal 24 febbraio ad oggi. RAYTHEON TECHNOLOGIES CORPORATION L’azienda americana, con sede nel Massachusetts, sviluppa e produce prodotti ad elevata innovazione tecnologica nell’ambito della difesa, includendo motori aeronautici, avionica, cybersecurity, missili, sistema di difesa aerea e droni. Impressionante la sua performance da inizi dicembre 2021: +30% negli ultimi due mesi e ulteriore accelerazione del +17% nelle ultime cinque sedute. PUNTI IN COMUNE DI QUESTE AZIENDE Analizzando gli andamenti dei cinque prezzi, possiamo notare dei punti in comune: • Ognuno di loro si trova al di sopra della media a 50 periodi; questo è un segnale di forza dei trend • I volumi che hanno spinto al rialzo i prezzi si sono dimostrati maggiori rispetto alla media degli ultimi 30 giorni, il che è da tradurre come grande volontà da parte degli investitori di portare i prezzi al rialzo • Ogni RSI si trova ad alti valori (in media, oltre i 60 punti), confermando la forza già individuata grazie alle medie a 50 periodi. COME CREARE UN INDICE DI AZIONI Vi siete mai chiesti se su tradingview sia possibile andare a graficare un’insieme di azioni creando quindi un piccolo indice? La risposta è si: Andando a digitare nella barra di ricerca le sigle delle singole aziende e utilizzando l’operatore “+”, quello che si ottiene è l’andamento del prezzo dell’indice, che tiene conto delle oscillazioni dei prezzi delle singole azioni giorno per giorno. Il prezzo dell’indice (nella grafica, 1483$) và quindi ad inglobare la somma dei prezzi delle aziende stesse. ANALISI TECNICA DELL’INDICE Prima di raggiungere il suo massimo storico a 1520$ circa, l’indice aveva formato un triangolo ascendente, figura di analisi tecnica rialzista. La figura ha visto il suo breakout il 25 febbraio accompagnato da una candela rialzista di entità considerevole dal +3.48%. Abbiamo in questo momento tre diversi segnali tecnici che ci indicano una grande stabilità e forza del prezzo: • I volumi superiori alla media • RSI a livelli di ipercomprato • Grande distanza tra il prezzo e la media mobile a 50 periodi ANALISI FONDAMENTALE DELL’INDICE: LA PSICOLOGIA DEGLI OPERATORI Il primo impulso rialzista dell’indice ha inizio il 2 dicembre 2021: il mercato inizia a scontare un possibile conflitto; questa mia ipotesi è avvalorata da questo articolo sulla testata “CNBC”, che inizia a descrivere i problemi che potevano venire a crearsi: www.cnbc.com Come esprimo sempre nelle mie analisi, il mercato anticipa sempre gli eventi, è questo è un esempio da manuale. Nonostante gli operatori inizino a scontare quello appena espresso, la volatilità rimaneva a valori bassi e stabili: ciò viene identificato dall’ATR all’interno del rettangolo azzurro. In termini di “psicologia”, ciò cosa sta a significare? Che nonostante la remota ipotesi di un conflitto, il mercato rimaneva comunque abbastanza “calmo” e “tranquillo”. Concentratevi ora sul rettangolo di compressione rosso: esso racchiude al suo interno l’intervallo di prezzo tra inizi gennaio e il 24 febbraio. Nonostante i bechmark in quello stesso periodo avessero iniziato la loro caduta, questo indice si manteneva piuttosto stabile a valori alti di prezzo, in particolare ai suoi massimi storici. Qualcosa però iniziava cambiare: notate come l’ATR iniziava a salire nonostante il prezzo rimanesse stabile nel range di prezzo tra i 1335$ e i 1263$? Questo è il segnale che il nervosismo iniziava a prendere piede. Cosa è accaduto a livello “psicologico” all’interno del rettangolo rosso? Gli investitori iniziavano ad accumulare posizioni, pronti a far esplodere il prezzo al rialzo qualora lo scontro si fosse palesato. 24 febbraio: la guerra inizia. Come si comporta il prezzo? Esplode verso l’alto, accompagnato da un’altrettanta esplosione di volatilità. Spero di avervi spiegato in maniera dettagliata come gli operatori abbiano accompagnato il prezzo dell’indice al rialzo. Qualora non lo fossi stato, commentate l’analisi e sarò ancora più chiaro. Detto questo, perché ho creato quest’indice e perché lo osserverò le prossime settimane? Poiché esso costituisce sia un bene rifugio che un “termometro” di sentiment: gli operatori in questo momento stanno spostando i capitali su asset che tendono ad apprezzarsi durante momenti di turbolenza, e quest’ indice è tra quelli (e da qui la sua caratteristica di bene rifugio); quindi, la sua salita o la sua discesa possono dare informazioni utili riguardo il sentiment stesso, infatti: • Se il prezzo dovesse continuare a salire al rialzo significherebbe che il conflitto starebbe ancora creando incertezza • Se il prezzo dovesse invece iniziare a scendere, avrei il segnale che probabilmente il sentiment sta cambiando. Tuttavia, avrei bisogno di ulteriori informazioni per poter effettivamente affermare che il sentiment sia cambiato totalmente. Questa informazione vado a ricercarla utilizzando un indice di forza relativo. Come asset da rapportare all’indice scelgo l’etf del settore industriale dell’S&P500, ossia XLI. Perché proprio esso? L’indice di riferimento del settore della difesa è quello industriale. Quest’ultimo ha registrato nelle ultime settimane delle performance deboli poiché è stato colpito dalle varie tematiche di cui ho già discusso (guerra); al contrario, l’indice del settore della difesa ha performato piuttosto bene vista la sua natura di bene rifugio. Osservando quindi l’indice di forza relativo tra questi ultimi che ora condividerò, cosa dobbiamo aspettarci? Che l’indice da me creato abbia sovraperformato il suo settore di riferimento: Come posso usare a mio vantaggio l’indice di forza relativo? Aspetterò che il prezzo di esso ritracci a valori di più bassi di quelli a cui si trova ora (14.82$): ciò accadrebbe quando le prestazioni dell’indice del settore della difesa e di quello industriale ritorneranno in linea tra loro. E quando probabilmente ciò accadrà? Quando l’indice del settore della difesa non verrà più considerato come bene rifugio, ritornando quindi in linea con le performance del suo bechmark . In particolare, per affermare con certezza ciò, aspetterò che l’indice di forza relativo ritracci a valori di prezzo che ora vi mostrerò nella grafica seguente: Utilizzo in questo caso la media a 50 periodi perché essa mi identifica la media della forza relativa dei due indici calcolata sui 50 giorni precedenti l’inizio del conflitto; essa è compresa nel range tra 11.7$ e 12.3$: questa è l’area di prezzo che probabilmente mi indicherà che il mercato potrebbe aver iniziato ad assorbire i fatti provenienti dal fronte Ucraino. Questo è solo uno dei diversi indicatori che io utilizzerò, avevo il desiderio di mostrarvelo. Spero l’analisi vi sia utile, Matteo Farci. Selezione editorialedi MatteoFarci181832
Lockheed Martin Pullback o Breakout rialzista ?Il titolo Lockheed Martin ha raggiunto l'area dei 363,50 $, area in cui passa sia la precedente trendline rialzista identificata ora come una resistenza e che quindi configura un possibile pullback ribassista sia la resistenza dinamica formatasi con gli ultimi massimi decrescenti, nel caso di breakout rialzista il titolo potrebbe velocemente dirigersi verso l'area dei 375/380 $. DISCLAIMER: Tali informazioni/strumenti non costituiscono in alcun modo sollecitazione al pubblico risparmio o consulenza operativa su strumenti finanziari, devono essere considerate semplice elemento di studio, di approfondimento e di informazione. Si declina ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza delle suddette indicazioni.di Massimiliano_Martina0
Lockheed Martin possibile rialzoLa banda di Bollinger superiore è stata testata dall'ultima seduta di prezzo. Questo livello è divenuto un'importante resistenza da tenere sotto osservazione (prezzo 382 circa)di mordicchio1
!Operazione da NON eseguire!A seguito dei recenti venti di guerra il titolo impenna raggiungendo nuovi massimi storici. Indice fortissimo di un nuovo intervento nella regione. Invito chiunque abbia un cuore ed una coscienza a boicottare in ogni modo il titolo ed a informare quanta più gente possibile di questa correlazione. é ora di prendere coscienza del comportamento vigliacco ed assassino di una nota potenza mondiale. di thewoodpecker870