Tassi invariati anche per BoE e BoJLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalle vendite. Ieri la Bank of England, guidata dal governatore Andrew Bailey, ha confermato i tassi principali di riferimento al 5,25%. È la prima volta dal 2021 che la BoE lascia il costo del denaro invariato, dopo 14 rialzi consecutivi. Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione nel Paese, i mercati avevano iniziato ad aspettarsi un nulla di fatto da parte della Banca centrale inglese. Sulla base delle proiezioni di politica monetaria, ora l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) dovrebbe raggiungere il target del 2% entro il secondo trimestre del 2025. Anche la Bank of Japan ha mantenuto la politica monetaria ultra espansiva invariata, rispettando le previsioni, a fronte dell’incertezza ancora esistente sull’andamento dell’inflazione. Lato BCE sono arrivate nuove indicazioni dai membri del Consiglio direttivo. Ieri Joachim Nagel ha espresso dubbi sulla previsione del picco dei tassi di interesse nell’Eurozona. Il membro dell’Eurotower ha affermato che l’inflazione rimane ancora troppo alta e le previsioni mostrano solo una lenta diminuzione verso l’obiettivo del 2%. Il costo del denaro dovrà rimanere sufficientemente alto per un tempo sufficientemente lungo, ha detto, ma tutto dipenderà dai dati. Fronte dati macro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono state pari a 201mila unità, rispetto alle 225mila stimate e al dato precedente rivisto da 220mila a 221mila.