Russell 2000 nuovo protagonista di Wall Street?Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva. I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano.
La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale. La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi.
Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese. Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
Questa si tratta di una semplice analisi informativa che non fornisce alcun consiglio finanziario. Inoltre è importante ricordare che tradare CFD può comportare la perdita di denaro
Negli ultimi giorni, i riflettori dei mercati finanziari si sono spostati in modo sorprendente. Per la prima volta da tempo, non è stata l’inflazione a catalizzare l’attenzione, bensì il mercato del lavoro.
Un segnale importante: gli investitori, solitamente ossessionati dai dati sui prezzi al consumo, hanno guardato oltre l’ultimo dato sull’IPC. Sebbene l’inflazione abbia registrato un lieve aumento su base annua, in linea con le aspettative, non ha generato particolare preoccupazione. Il messaggio che ne deriva è chiaro: l’inflazione, almeno per ora, appare sotto controllo.
Il vero campanello d’allarme arriva invece dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, aumentate di 27.000 unità fino a quota 263.000. Non si tratta solo di un incremento numerico: è il livello più alto dal lontano ottobre 2021. In un contesto in cui la Federal Reserve monitora con attenzione ogni segnale di raffreddamento dell’economia, questo dato non può essere sottovalutato.
A complicare il quadro ci sono le incertezze legate alla qualità stessa delle rilevazioni sull’inflazione. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti ammesso difficoltà crescenti nel reperire dati completi e affidabili, tanto da ricorrere con maggiore frequenza a sistemi di imputazione statistica. In altre parole, una parte dei numeri diffusi potrebbe basarsi su stime e interpolazioni più che su dati concreti. Un dettaglio che contribuisce a rendere il quadro complessivo più opaco.
Nonostante ciò, il punto centrale rimane la salute del mercato del lavoro. È proprio questo il tema che la FED non potrà più ignorare. Gli ultimi sviluppi aprono la strada a un possibile taglio dei tassi di interesse di 25 punti base già nella prossima riunione di settembre. Non si parla ancora di interventi più drastici, come tagli da 50 punti base, che al momento sarebbero difficili da giustificare. Ma cresce la convinzione che la banca centrale americana possa effettuare complessivamente tre riduzioni dei tassi nel corso del 2025, per un totale di 75 punti base.
I mercati finanziari hanno reagito con entusiasmo a questa prospettiva.
I rendimenti obbligazionari sono scesi ulteriormente, liberando spazio per il mercato azionario che ha aggiornato ancora una volta i propri massimi storici. In particolare, ne hanno beneficiato le società più sensibili ai costi di finanziamento: piccole e medie imprese, spesso più esposte a prestiti variabili.
Non sorprende quindi che il Russell 2000 (US2000 su Pepperstone) si stia imponendo come il vero protagonista di questa fase, con un rialzo dell’8,18% da inizio agosto, contro il +2,82% del Nasdaq e il +3,59% dell’S&P 500.
Tecnicamente, l’indice delle small cap si muove in un canale ascendente ben definito. La trendline di supporto, tracciata dai minimi di inizio agosto, è stata rispettata più volte, confermando la solidità della struttura rialzista. Resta ora da capire quale sarà l’orientamento ufficiale della FED dopo la riunione di metà settembre, elemento cruciale per determinare i futuri costi di finanziamento delle imprese.
Allargando lo sguardo all’Europa, la situazione è decisamente meno rosea. Dal Regno Unito sono arrivati dati macroeconomici deludenti: il PIL e la produzione industriale hanno sorpreso negativamente, con quest’ultima scesa dell’1,3% su base mensile, rispetto a un precedente +0,5%.
È la fotografia di una congiuntura fragile, caratterizzata da crescita anemica e inflazione ancora elevata. Uno scenario che riporta alla mente la temuta parola “stagflazione” e mette la Bank of England in una posizione scomoda, con margini di manovra sempre più stretti.
Per quanto riguarda la view a lungo termine, è prematuro parlare di allarme rosso per il mercato del lavoro americano. La FED ha spesso dichiarato di poter tollerare livelli di disoccupazione più elevati senza perdere di vista il proprio obiettivo di stabilità. Per questo, credo che il percorso di tagli sarà graduale, step by step, e non orientato a “riparare” danni immediati, ma piuttosto a riportare i tassi verso il cosiddetto livello neutrale.
La FED vorrà mantenere qualche cartuccia di emergenza da sparare in caso di peggioramento della congiuntura.
Intanto, i mercati celebrano e l’euforia è palpabile e gli indici azionari corrono a rialzo. Ma proprio per questo, bisogna rimanere sempre cauti. Troppo entusiasmo rischia di accecare e rendere vulnerabili agli inevitabili contraccolpi. Ricordiamo tutti le previsioni stagionali che dipingevano settembre come un mese nero per le Borse: al momento, la realtà ha smentito queste attese.
Sui mercati non esistono certezze, solo probabilità in continua evoluzione. E per questo l’unica strategia vincente resta la capacità di osservare e adattarsi, senza lasciarsi trascinare né dall’euforia né dal panico collettivo.
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Idee operative RTY
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.09.2025Fed “dovish” a settembre: mercati già "all-in" su un taglio.
Obbligazioni e oro i beneficiari immediati.
Debito Europeo: conti Italia meglio del previsto, Francia l’anello debole.
Borse Asia a due velocità: Giappone in rally, Cina in affanno.
Giovedì scorso la BCE ha scelto per la seconda volta consecutiva di non toccare i tassi. Una decisione che riflette la fiducia nei dati sull’inflazione Ue, abbastanza confortanti da consentire a Francoforte di tirare il fiato.
Dall’altra parte dell’Atlantico, invece, la Fed è sotto pressione: il mercato dà ormai per scontato al 100% un taglio da 25 punti base nella riunione del 16-17 settembre.
Non solo: la banca centrale statunitense è nel mirino della Casa Bianca, col Presidente Trump che non ha risparmiato attacchi. In altre parole, l’indipendenza della Fed è diventata tema politico, e questo aumenta il nervosismo.
L’ultima seduta della settimana si è chiusa in Europa con un tono debole, mercati in stand-by, in attesa delle mosse della FED. A salvarsi è Milano, +0,32% e quinto rialzo consecutivo. Benino anche Londra (+0,41%) e Parigi (+0,14%), con Francoforte piatta e Madrid -0,4%.
A New York, seduta contrastata: Dow Jones -0,59%, Nasdaq 100 in lieve progresso. Il dato clou è arrivato dal mercato del lavoro: solo 22.000 nuovi posti non agricoli ad agosto, contro stime molto più robuste.
Il rallentamento è stato anticipato anche da richieste di sussidi più alte e da un calo delle assunzioni nel privato. Per gli investitori questo significa una sola cosa: Fed obbligata a muoversi, e presto.
Italia e Ue: focus sui conti pubblici: secondo l’Ufficio parlamentare italiano di bilancio, l’Italia è l’unico tra i grandi Paesi Ue a mantenere nel 2025 un rapporto debito/Pil inferiore a quanto fissato nel Piano strutturale di bilancio, pur con un peggioramento al 136,6% (+1,3 punti rispetto al 2024). Roma resta comunque seconda solo alla Grecia (153,6%). In media, il debito Ue salirà all’83,6% del Pil e quello dell’Eurozona al 90,2%. In Francia la situazione appare più critica: deficit previsto al 5,4% e un debito che nel 2024 già viaggiava al 113% del Pil.
Il rischio politico pesa in Francia: oggi l’Assemblée Nationale vota la fiducia al premier François Bayrou. La possibilità che il governo cada, come già accaduto a Michel Barnier dopo soli tre mesi, è concreta. Instabilità politica e numeri di bilancio poco incoraggianti fanno della Francia il vero sorvegliato speciale in Europa.
Nel Regno Unito, il Pil di luglio ha fatto registrare una crescita zero dopo il +0,4% di giugno. Su base annua, l’economia resta a +1,4%, leggermente sotto le attese (+1,5%), in attesa della nuova legge di bilancio. A pesare è stato soprattutto il manifatturiero, mentre servizi ed edilizia hanno offerto un sostegno parziale.
Oggi, 15 settembre, le borse asiatiche iniziano bene la settimana: Nikkei225 in rialzo, +1,5%, vicino ai massimi storici di agosto. La revisione del Pil del secondo trimestre ha sorpreso al rialzo, grazie a export e consumi. Ma il colpo di scena è politico: il premier Ishiba ha annunciato le dimissioni dalla guida del Partito Liberal Democratico dopo la sconfitta alle elezioni della Camera Alta.
In Cina, l’indice CSI300 si muove appena (+0,1%), a Hong Kong l’Hang Seng segna +0,2%. Export cinese in crescita ma con un forte rallentamento, segnale di domanda estera debole. In evidenza i colossi tech: Baidu +4% (emissione obbligazionaria in arrivo), Alibaba +4% (nuovo modello di intelligenza artificiale, definito “il più grande e intelligente di sempre”).
Altrove, Nifty50 indiano +0,3%, Kospi coreano +0,2%, Singapore +0,2%.
Materie prime: oro superstar, petrolio in rimbalzo: il Brent (greggio di riferimento europeo) recupera oltre +1% a 66,30 dollari/barile dopo la debolezza delle scorse settimane. L’OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione da ottobre, ma con incrementi contenuti: 137.000 barili/giorno, ben meno dei 555.000 di agosto e settembre. L’Arabia Saudita punta a difendere le quote di mercato, mentre le sanzioni al petrolio russo continuano a influenzare il quadro.
Sul fronte metalli, riflettori accesi sulle terre rare: ad agosto le esportazioni cinesi sono scese del 3,4% a 5.792 tonnellate, e restano in crescita del 14,5% nei primi otto mesi del 2025 (44.355 tonnellate).
L’oro consolida sui massimi: 3.580 dollari/oncia, dopo aver toccato i 3.600 venerdì. Settimana migliore da aprile (+4%). Goldman Sachs parla di possibile corsa fino a 5.000 dollari se l’indipendenza della Fed dovesse essere compromessa: uno scenario che porterebbe capitali a rifugiarsi nel metallo giallo a scapito dei Treasury.
Bitcoin sopra i 111.000 dollari, +2% in settimana, ma ancora sotto i massimi di agosto (125.000). Strategy, società Usa con la maggiore riserva di Bitcoin, ha chiuso un Q2 da record: 14 miliardi di utile operativo, 10 miliardi di netto, 114,5 milioni di ricavi. Grazie all’adozione del fair-value accounting, è costantemente profittevole e si candida a entrare nell’S&P500. Sarebbe la prima “Bitcoin-backed company” dell’indice.
Obbligazioni: Treasury in recupero, Bund stabili: negli Usa, i dati deboli sull’occupazione hanno favorito il recupero: rendimento a 30 anni giù al 4,77% (da 4,84%), decennale al 4,10% (da 4,15%). In Europa, quadro stabile: Bund decennale 2,66%, Oat francese 3,45%, BTP italiano 3,50%. Spread a 84 e 5 punti base rispettivamente.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.09.2025Mercati in attesa del taglio Fed. Si rafforzano le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a settembre. Gli operatori prezzano ormai quasi al 100% la probabilità di una mossa espansiva, spinti dai dati meno brillanti sul mercato del lavoro americano.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha ribadito che una riduzione graduale dei costi di finanziamento sarebbe giustificata in presenza di un lieve aumento della disoccupazione e di un rallentamento dell’inflazione nei prossimi 12 mesi.
Seduta positiva per Wall Street: il Dow Jones ha chiuso a +0,77%, il Nasdaq a +0,98% e l’S&P 500 a +0,83%. In Europa, listini tonici con Francoforte +0,74%, Milano +0,49% e Londra +0,42%. Unica eccezione Parigi (-0,27%), penalizzata dall’incertezza politica in vista del voto di fiducia di lunedì.
Bilancio settimanale contrastato. La prima settimana di settembre evidenzia dinamiche divergenti: Wall Street, pur con una settimana abbreviata, segna un progresso vicino all’1%, mentre la Cina cede il -2% dopo il +9% di agosto. Nel complesso, il quadro appare come un fisiologico consolidamento, senza segnali di peggioramento sistemico. I temi da monitorare restano invariati: dazi, geopolitica, decisioni della Fed e crisi politica francese.
Dazi: l’incertezza commerciale è riemersa dopo che una corte d’appello statunitense ha giudicato illegali gran parte dei dazi introdotti da Trump. L’amministrazione ha chiesto l’intervento urgente della Corte Suprema. Lo stesso Trump ha minacciato di annullare diversi accordi internazionali se l’Alta Corte non gli darà ragione.
Tregua sui mercati obbligazionari: i rendimenti USA sono scesi leggermente dopo i rialzi dei giorni scorsi. Sul Treasury a 30 anni il rendimento si attesta a 4,84% (da 4,89%), mentre il decennale cala a 4,15% (da 4,21%). Nell’Eurozona, Bund trentennale a 3,33% (da 3,36%), OAT francese a 4,39% (da 4,45%), e BTP italiano stabile a 4,56% (da 4,60%).
Canada: export in crescita, inaspettato effetto collaterale dei dazi: a luglio, l’export canadese è aumentato +0,9%, mentre le importazioni sono calate -0,7%. Il deficit commerciale si è ridotto a 4,9 miliardi di Dollari da 6,0 di giugno. Verso gli Stati Uniti, le esportazioni sono cresciute del 5%, spinte da petrolio e auto.
Nonostante ciò, nei primi sette mesi del 2025 l’export verso gli Usa è sceso del -2,9% rispetto al 2024. Le importazioni dagli Usa si sono contratte del -2,2% a luglio, portando il surplus commerciale canadese con Washington a US$ 6,7 miliardi, massimo da marzo 2025.
Lavoro USA sotto le attese: le imprese private hanno creato 54.000 nuovi posti ad agosto, ben sotto i 65.000 attesi e dei 106.000 di luglio (rivisti al rialzo).
Il settore dei servizi ha generato 42.000 occupati, trainati da tempo libero/ospitalità (+50.000), attività professionali/commerciali (+15.000) e informazione (+7.000). Perdite invece nel commercio/trasporti/utilities (-17.000), sanità/istruzione (-12.000) e finanza (-2.000). Gli analisti stimano 75.000 nuovi occupati in agosto, con disoccupazione in lieve rialzo al 4,3% (da 4,2%).
Asia-pacifico: le borse asiatiche chiudono la settimana in recupero. A Shanghai e Shenzhen il CSI300 sale +0,9%, Hong Kong +0,6%, Tokyo +0,7%, Australia +0,4% e Singapore +0,3%. Corea del Sud invariata, India (Nifty 50) in lieve calo. Dopo il rally di agosto, le piazze cinesi hanno vissuto prese di profitto, ma si attendono nuovi dati macro, potenzialmente “game changing” nei prossimi giorni.
Negli USA, l’S&P500 ha chiuso ieri sul massimo storico di 6.502 punti (+0,83%). I future anticipano un avvio odierno in rialzo medio di +0,3%. In Europa, alle 10:30 CET, indici in progresso di circa +0,4%.
Giappone e commercio internazionale. Il presidente Trump ha firmato l’ordine esecutivo per l’attuazione dell’accordo commerciale con Tokyo, che prevede riduzioni tariffarie, in particolare nel comparto automobilistico. I dati macro mostrano resilienza dell’economia giapponese, ma l’inflazione resta sostenuta: la Bank of Japan potrebbe alzare i tassi nei prossimi mesi.
Petrolio e materie prime: il Brent (greggio di riferimento europeo) scivola a 66,9 dollari/ barile, terzo calo consecutivo, per un bilancio settimanale in rosso di circa -2%. Da inizio anno -10%. L’OPEC+ potrebbe decidere domenica un aumento produttivo da ottobre. Le scorte di greggio USA sono cresciute di 2,4 milioni di barili (attese -2 milioni), complice la stagionalità della manutenzione delle raffinerie.
Gas naturale in rialzo del +5% negli Usa da lunedì a oggi. Peraltro, l’EIA (Agenzia internazionale per l’energia) ha riportato uno stoccaggio di +55 miliardi di piedi cubi, leggermente sopra le attese (54 Bcf), segnale di domanda debole e scenario ribassista nel medio termine.
Oro: il prezzo consolida a 3.560 dollari/oncia, poco sotto il record di 3.578. Il bilancio settimanale è +3,2%. Il metallo prezioso beneficia della prospettiva di un imminente taglio Fed.
Bitcoin scambia a 111.500 dollari (+1% giornaliero, +2% settimanale), ancora lontano dal record di 125.000 dollari. Secondo alcuni analisti, la crisi del debito pubblico globale potrebbe rafforzare il ruolo delle criptovalute come asset decorrelato.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Rapporto Russell 2000/S&P 500, fate molta attenzione!1) Il Russell 2000 è l'indice del mercato azionario delle small cap statunitensi
Il Russell 2000 è un indice del mercato azionario di circa 2.000 small cap statunitensi e rappresenta il principale barometro della performance delle small cap negli Stati Uniti. L'S&P 500, invece, è composto da 500 grandi società statunitensi, rappresentative delle large cap, generalmente più diversificate e orientate a livello internazionale. Il Russell 2000 è caratterizzato da una maggiore volatilità, in quanto le small cap sono più sensibili alle condizioni economiche nazionali, ai tassi d'interesse e ai cicli del credito, mentre l'S&P 500 riflette maggiormente l'andamento di fondo delle stelle tecnologiche statunitensi.
2) Il rapporto Russell 2000/S&P 500 è uno dei principali barometri della propensione al rischio del mercato azionario ed entrerà in una fase di rimbalzo rialzista se, e solo se, la FED effettuerà un vero e proprio cambio di rotta nell'ultimo trimestre del 2025
Una differenza notevole riguarda la redditività: gran parte delle società del Russell 2000 non sono ancora redditizie, mentre la maggior parte delle società dell'S&P 500 sono mature, con margini solidi e bilanci più solidi.
Per questo motivo l'indice Russell 2000 è estremamente sensibile alla politica monetaria della FED. Di conseguenza, se la FED opterà per un vero e proprio pivot a fine anno (diversi tagli consecutivi dei tassi), questo migliorerà le condizioni di credito e sosterrà le small cap sul mercato azionario. D'altro canto, se la FED opterà per l'assenza di pivot o per un semplice pivot tecnico, ciò non sarà favorevole per il Russell 2000.
Ecco perché il rapporto Russell 2000/S&P 500 può essere considerato un ottimo barometro del rischio. Per il momento, questo rapporto è in discesa, ma si sta avvicinando un supporto importante, così come l'inizio della divergenza. Il giorno in cui questo rapporto girerà verso l'alto sarà un forte segnale a favore della propensione al rischio e della sovraperformance delle small cap. Quel giorno non è ancora arrivato, ma è bene tenere d'occhio il rapporto tra le small cap statunitensi e l'S&P500.
3) Mentre l'S&P 500 è costoso come alla fine del 2021 in termini di valutazione, il Russell 2000 è a buon mercato e ancora lontano dai suoi massimi storici
Mentre l'S&P 500 è tornato al suo livello di valutazione alla fine del 2021, la valutazione delle società del Russell 2000 è ancora molto in ritardo e lontana da un'area di eccesso storico.
In termini di analisi tecnica, il supporto principale è stato identificato a 2135 punti e finché l'indice si mantiene al di sopra di questo supporto, potrebbe essere in grado di raggiungere i suoi massimi storici.
Il grafico sottostante mostra le candele giapponesi giornaliere dell'indice Russell 2000
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.05.2025Le borse globali festeggiano l’accordo parziale tra Usa e Cina.
Titoli tecnologici protagonisti, sia in Asia che nei future su Wall Street.
Spiragli di trattativa nella crisi Pakistan-India e Russia-Ucraina.
Metalli industriali nel mirino: crescono le attese per la domanda di rame.
Tregua commerciale USA-Cina, mercati in ripresa e fiducia rinnovata: dopo mesi di tensioni, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sembra allentarsi, aprendo la strada a una fase negoziale più distesa. Il segnale più chiaro è arrivato l’11 maggio, con l’annuncio di un dialogo costruttivo tra le delegazioni dei due Paesi, riunitesi in Svizzera.
La decisione di sospendere parte dei dazi per 90 giorni è stata particolarmente ben accolta. Il clima positivo ha dato immediatamente impulso ai mercati finanziari, europei e asiatici, tutti in rialzo nella mattinata del 12 maggio.
Il vicepresidente cinese He Lifeng ha definito l’esito dei colloqui un "primo passo importante" verso la risoluzione delle divergenze. È stato inoltre istituito un meccanismo di confronto permanente, coordinato dallo stesso He e dal Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito che "ci sarà sempre un minimo del 10%" sui dazi, ma ha lasciato spazio a possibili eccezioni “se qualcuno farà qualcosa di eccezionale”. Il presidente ha parlato anche di un “grande accordo con Pechino” e ha ricordato l’intesa raggiunta con il Regno Unito, definendola “meravigliosa”.
Le borse europee avevano già mostrato segnali positivi venerdì 9 maggio: Parigi e Francoforte +0,64%, Londra +0,27%, Milano +1,02%. Negli USA, S&P500 e Nasdaq hanno chiuso la settimana in lieve calo (-0,3%), preferendo attendere sviluppi più concreti prima di una reazione marcata.
Ieri, 11 maggio, il future sul Nasdaq era salito +2%, quello sull’Eurostoxx +0,9%.
Oggi, le Borse dell’Asia hanno reagito con entusiasmo stamane: l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato +1,1%, ed è all’ottava seduta positiva consecutiva. CSI300 +0,7%, Taiex (Taipei) +0,8%.
Intanto Trump ha usato la sua piattaforma social Truth USA per attaccare la stampa, accusando MSNBC di diffondere fake news, in particolare sui dazi e l’inflazione, che definisce “inesistente”.
Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha definito i colloqui USA-Cina “un passo positivo e costruttivo”. Intanto, un segnale tangibile degli effetti positivi dei nuovi accordi arriva dal settore aereo: IAG, holding madre di British Airways e Iberia, ha annunciato un ordine per 53 nuovi aerei, di cui 32 da Boeing e 21 da Airbus, per un valore totale di circa 10 miliardi di dollari.
In un altro intervento via social, Trump ha dichiarato che non si opporrebbe a un eventuale aumento delle tasse per i più ricchi, anche se ha messo in guardia i repubblicani sulle conseguenze politiche: "Probabilmente non dovrebbero farlo, ma se lo fanno, per me va bene!!!".
Anche il contesto geopolitico contribuisce a rasserenare i mercati. Il cessate il fuoco tra India e Pakistan, dopo quattro giorni di scontri che hanno causato 60 morti e lo sfollamento di migliaia di persone, ha fatto volare la Borsa di Mumbai: l’indice BSE Sensex ha guadagnato il +2,7%.
Guerra Russia-Ucraina: possibile incontro in Turchia. Volodymyr Zelensky ha annunciato su X (ex Twitter) che attenderà Putin giovedì in Turchia, senza precondizioni, dando un nuovo spiraglio di dialogo anche sul fronte russo-ucraino.
Le Borse europee hanno registrato la quarta settimana consecutiva in rialzo. Il DAX tedesco ha guadagnato +1,7%, toccando nuovi massimi storici. Il FTSEMIB Total Return di Milano è cresciuto +2,7%, con una performance annuale del +16%.
Il 19 maggio sarà “dividend day” a Milano, col pagamento di circa Eur 15 miliardi in cedole, +13% rispetto al 2024, e diversi rendimenti a doppia cifra.
Il Brent, greggio di riferimento per l’Europa, apre oggi in rialzo di +0,5%, dopo il +4,3% della settimana precedente. L’oro invece scende, -2,4%, come risultato del ripristino del “risk-on mood”.
Tra i metalli industriali, molta attenzione di concentra sul rame, minerale chiave per la transizione energetica, è cresciuto dell’8% nel 2025. Secondo l’UNCTAD, serviranno 80 nuove miniere e 250 miliardi di dollari entro il 2030 per evitare una carenza.
Bitcoin prosegue la sua corsa: dopo il +9% nell’ultima settimana, la quinta positiva consecutiva, oggi superato i 104.000 dollari.
Un buon momento interessa anche il mercato obbligazionario: quella scorsa è stata di “consolidamento” per i principali titoli di Stato globali: rendimento del Treasury USA a 10 anni al 4,41%, Bund tedesco al 2,56%, BTP italiano al 3,6%. Lo spread BTP/Bund è sceso a 104 punti base, il minimo da ottobre 2021. Si attende il 23 maggio il possibile miglioramento del giudizio di Moody’s sul debito sovrano italiano, come già fatto da S&P.
Settimana intensa, quella appena iniziata, per l’agenda macroeconomica globale:
- Martedì 13 maggio: indice dei prezzi al dettaglio USA (atteso stabile) e indice ZEW in Germania.
- Mercoledì 14: seconda lettura dell’inflazione tedesca e scorte di greggio USA.
- Giovedì 15: PIL di Regno Unito e Eurozona, vendite al dettaglio USA, produzione industriale di aprile, e discorso di Powell.
- Venerdì 16: PIL giapponese, inflazione italiana e, dagli USA, dati su edilizia e fiducia dei consumatori.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.04.2025Trump prevede accordi rapidi con Europa e Giappone.
Cina nuovamente colpita, questa volta su cantieristica e naviglio marittimo.
BCE ha tagliato -25 bps, come previsto: prudenti le parole della Lagarde.
Il petrolio prosegue il recupero, dopo il crollo della scorsa settimana.
Mercati in bilico tra dazi, banche centrali e tensioni globali: mercoledì 17 aprile le Borse europee hanno chiuso in calo, schiacciate dall'incertezza che aleggia sul commercio internazionale. La tensione è palpabile, alimentata dalle minacce di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump e dalla percezione di un equilibrio economico globale sempre più fragile.
I listini principali europei hanno chiuso con segni negativi: Milano -0,22%, Francoforte -0,53%, Parigi -0,60%, Londra -0,04%, Amsterdam -0,16% e Madrid -0,17%.
In primo piano la riunione della Banca Centrale Europea, che ha tagliato nuovamente i tassi di interesse di 25 punti base. È il sestoo taglio consecutivo di un quarto di punto da giugno 2024 a oggi.
Una mossa attesa dai mercati, che non è bastata a tranquillizzarli. Al contrario, ha alimentato nuove speculazioni sullo stato di salute dell’economia europea.
Lo spread tra i Btp italiani decennali e i Bund tedeschi ha registrato un lieve calo: partito da 118,5 punti base, è sceso a 117,7, con il rendimento del Btp al 3,64%.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones in rosso (-1,22%), appesantito dal crollo di UnitedHealth (-17%), Nasdaq -0,13% e S&P 500 +0,13%.
Altro fulcro della giornata è stato l’incontro alla Casa Bianca tra la premier italiana Giorgia Meloni ed il Presidente Usa Donald Trump. Un faccia a faccia molto atteso, incentrato sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. “Sono sicuro che faremo un accordo commerciale equo con l’Ue”, ha dichiarato Trump, sottolineando poi che anche con la Cina si raggiungerà un’intesa “ottima”, pur ribadendo che “non abbiamo fretta”.
A gettare benzina sul fuoco è intervenuto il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha espresso preoccupazione per i rischi legati all’inflazione e al rallentamento della crescita economica, aggravati proprio dal ritorno dei dazi.
Secondo Powell, questo rende più complessa l’azione della politica monetaria americana. La risposta di Trump non si è fatta attendere: in un post sulla piattaforma Truth Social, ha accusato Powell di essere “troppo lento nel taglio dei tassi”.
Nel frattempo, il Fondo Monetario Internazionale prepara nuove stime di crescita che verranno diffuse la prossima settimana.
La direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, ha anticipato che ci saranno “notevoli” revisioni al ribasso, pur escludendo un rischio imminente di recessione e lanciato un chiaro avvertimento: “I recenti movimenti dei titoli del Tesoro Usa devono essere considerati un segnale d’allarme e, se le condizioni finanziarie peggiorano, tutti ne risentiranno”.
Oggi, 18 aprile, le principali Borse occidentali – da Wall Street all’Europa – restano chiuse per la festività del Venerdì Santo. Ma l’incertezza resta protagonista anche in questa pausa: tra minacce di nuovi dazi, trattative diplomatiche e attacchi incrociati, i mercati chiudono assai nervosi una settimana complicata.
Stamane, 18 aprile, l’Asia mostra un quadro eterogeneo. Tokyo ha chiuso in positivo, col Nikkei in rialzo +1,02% e il Topix +1,14%, grazie ai colloqui ad alto livello tra Giappone e Stati Uniti. Seul ha guadagnato +0,5%, mentre Shanghai ha perso -0,11% e Shenzhen ha segnato +0,18%. Hong Kong è rimasta chiusa per festività.
Sullo sfondo ci sono anche le nuove misure adottate dall’Amministrazione Trump per colpire l’industria navale cinese. L’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR) ha confermato ieri una serie di dazi specifici:
- Tasse portuali: entro 180 giorni, le navi battenti bandiera cinese pagheranno una tassa iniziale di 50 dollari/tonnellata netta, destinata a salire a 80 nei prossimi tre anni.
- Tasse su navi costruite in Cina: previste imposte di 18 dollari/tonnellata netta o 120 per container, sempre con aumenti progressivi nei tre anni successivi.
- Tasse su navi da trasporto auto costruite all’estero: 150 dollari per ogni veicolo trasportato, in vigore tra sei mesi.
Tra le esenzioni, nessuna tassa per le navi portarinfuse che arrivano vuote per caricare merci americane. Inoltre chi ordina navi costruite negli States godrà di esenzione fiscale per tre anni. Sono esclusi anche i proprietari di navi che operano nei Grandi Laghi, nei Caraibi e nei territori statunitensi.
Immediata la reazione di Pechino: “Le nuove tariffe sulle navi sono dannose per tutti”, ha dichiarato il ministero degli Esteri cinese, annunciando misure di ritorsione. “Gli Stati Uniti devono rispettare le norme internazionali e porre fine a queste pratiche scorrette”.
Nel frattempo, il petrolio rimbalza. Il Brent, greggio di riferimento europeo, ha guadagnato il 3% in mattinata, portandosi oltre 67,8 dollari/barile.
A sorpresa, una nota di cooperazione arriva dai BRICS: i ministri dell’agricoltura di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, riuniti in Brasile (detentore della presidenza di turno), hanno firmato una dichiarazione congiunta che li impegna a rafforzare un sistema commerciale multilaterale, basato su regole, equità e inclusività.
Hanno anche promesso di eliminare barriere commerciali “incompatibili” con gli standard internazionali e rafforzare la cooperazione interna per garantire sicurezza alimentare e stabilità dei prezzi.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.04.2025Ieri sono tornate le vendite sulla “tech” Usa: pesa incertezza sui dazi.
Cina pronta a discutere con gli Usa se Trump rinuncia ai toni aggressivi.
Oggi la BCE dovrebbe tagliare di -25 bps: attesa per parole di Lagarde.
Oro ancora sù, col Dollaro Usa debole che conferma minimi 2025.
Il 16 aprile si è chiuso con un recupero per le principali Borse europee, che riescono a terminare la giornata con variazioni contenute, mentre gli occhi degli investitori sono puntati sull’attesa riunione del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea di oggi, 17 aprile. L’EuroStoxx50 ha archiviato la giornata in lieve calo, -0,1%, Milano con un brillante +0,62%. Rialzi più moderati per Francoforte (+0,3%) e Madrid (+0,5%), Parigi “piatta”, -0,1%.
Il mercato si aspetta un nuovo taglio dei tassi da parte dell’ECB, per sostenere un’economia poco tonica, anche a causa dell’escalation della guerra commerciale voluta da Trump.
In questo clima teso, un barlume di ottimismo arriva dalla Cina: un portavoce del ministero degli Esteri, tramite le colonne del China Daily, ha aperto alla possibilità di negoziati, ma solo se Washington metterà fine a “pressioni estreme, minacce e ricatti”, optando per un dialogo “basato su uguaglianza, rispetto e mutuo vantaggio”.
Dall’altra parte dell’oceano, quella di ieri è stata una giornata nera per Wall Street, travolta dalle vendite sulla tecnologici: Dow Jones -1,73%, Nasdaq ha -3,04% e S&P500 -2,24%. La causa? Le nuove restrizioni imposte dall’amministrazione Trump sull’export di chip verso la Cina. A pagarne il prezzo più caro sono state Nvidia e Asml, crollate entrambe -10%.
Il settore tech Usa è dunque tornato sotto pressione e i “Magnifici Sette” hanno lasciato sul campo un secco -4%. Tra questi, spiccano Nvidia (-7%) e Tesla (-5%).
Non a caso, il VIX , l’indice della volatilità, anche detto "della paura" – è salito da 30 a 32,6 punti (+9%), pur restando lontano dal picco di 60 punti raggiunto il 4 aprile, in piena bufera.
Nel confronto con gli USA, l’Europa sembra reggere meglio. Gli analisti ritengono che i Big Seven americani continueranno a sottoperformare, mentre Piazza Affari, forte della recente promozione del rating “sovrano” da parte di S&P, frutto della maggiore stabilità politica, potrebbe diventare una destinazione interessante per i portafogli internazionali.
Sul mercato obbligazionario, i rendimenti dei titoli governativi dell’Eurozona sono calati in vista della riunione BCE. Lo spread BTP-Bund ha chiuso a 119 punti base, con il rendimento del BTP benchmark a 3,69% (-4 punti base da 3,73% della vigilia).
Le attese per la BCE sono elevate: si prevede un taglio di 25 bps, che porterebbe il tasso di deposito a 2,25%. Christine Lagarde sarà osservata con attenzione, soprattutto per quanto dirà riguardo la politica monetaria e il recente rafforzamento dell’euro.
Nel frattempo, Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che la banca centrale americana è in attesa di maggiori chiarimenti prima di muoversi sui tassi.
Sul fronte delle materie prime, è il petrolio fa segnare un accenno di recupero: il WTI (riferimento in USA) è salito a 62,44 dollari/barile (+1,8%), spinto dalle nuove sanzioni USA all’export iraniano. Anche il gas naturale europeo è risalito: +3,3%, a 35,5 euro/MWh sul TTF Amsterdam.
Ma il vero protagonista è l’oro, in rally spettacolare: +2,8% ieri, con nuuovo record storico a 3.319 dollari/oncia. Da inizio anno, la performance è +27%, e se anche solo il livello odierno fosse confermato, il 2025 sarebbe l’anno migliore dal 2010.
Sul fronte valutario, il dollaro mostra ancora segni di debolezza. L’euro si rafforza a 1,136 (+0,7%), mentre lo yen quota 142,75 vs dollaro (-0,35%). Il rapporto euro/yen è 162,1 (+0,4%).
Oggi, 17 aprile, Trump ha annunciato “grandi progressi” nei colloqui col Giappone sui dazi. La notizia ha riportato una ventata di ottimismo: i future su Wall Street rimbalzano, +0,7%, mentre le borse europee restano “flat” alle 11:00 CET.
In Asia, segni positivi: Nikkei +0,8%, Hang Seng +1,3% e Hang Seng Tech +2,4%, con Tencent e Alibaba entrambe in crescita del +3%. Il Csi300 cinese è invece leggermente in calo, -0,1%.
Anche Pechino, secondo Bloomberg, avrebbe fatto sapere che è pronta a sedersi al tavolo delle trattative con gli Stati Uniti, ma solo dopo la fine delle dichiarazioni denigratorie da parte americana.
L’indice Bloomberg Commodity si è portato a 102,80 dollari, ai massimi da inizio aprile, grazie soprattutto all’oro e al recupero del petrolio. Il gas naturale europeo resta lontano dai livelli critici di gennaio (60 euro/MWh), attestandosi intorno ai 35,3 euro. L’UE, intanto, sembra aver accantonato l’ipotesi di blocco alle importazioni di GNL russo, frenata dalle resistenze di alcuni governi e dall’incertezza su fonti alternative.
Il Treasury decennale statunitense resta stabile intorno al 4,30% dopo una settimana difficile causata dal timore che grandi detentori come Cina e Giappone possano vendere i titoli USA in chiave ritorsiva. In Italia, il BTP decennale rende il 3,69% con uno spread a 118 punti base.
E grande successo per il nuovo BTP a 7 anni, scadenza 15 luglio 2032 e cedola 3,25%: la domanda avrebbe superato 50 miliardi contro un’offerta di 8. Wow!
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Gli effetti delle tariffe su Small Caps e Russell 2000 ($RUT)L’indice Russell 2000 ( TVC:RUT ) fortemente penalizzato rispetto a S&P500 e Nasdaq. Guardando ai prossimi livelli importanti, il grafico evidenzia un’area cruciale di supporto in zona 1.730-1.650, dove i prezzi potrebbero trovare una base per un rimbalzo. In particolare, il vero supporto, dove potrebbero scattare le ricoperture dei massicci short, si trova a 1.650 punti. Questo livello, visibile come un minimo storico nel grafico, rappresenta una soglia psicologica e tecnica di grande rilevanza, associata a sbilanciamenti di prezzo legati all'accelerazione di prezzo che ha spinto l'indice a generare nuovi massimi.
Sul lato delle resistenze, un primo ostacolo si trova a 1.880 e 19200, area di gap-down lasciato aperto dalla furia ribassista venerdì scorso in apertura. Più in alto troviamo area 2.000, dove passa una trendline ribassista di medio periodo. Un superamento di 2.000 potrebbe segnalare un’inversione, ma il sentiment attuale suggerisce che i venditori rimangano in controllo. In sintesi, il TVC:RUT potrebbe testare il supporto a 1.650, dove le ricoperture potrebbero innescare un rimbalzo, ma una conferma sopra 2.000 sarà necessaria per un cambio di tendenza.
Edoardo Liuni
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.03.2025Borse Usa ed EU incerte: pesano timori di minor crescita ritorno inflazione.
Pechino cerca nuove fonti per il gas e l’indipendenza nei chip.
Si amplia la sovaperformance dell’equity europeo su quello americano.
Guerra Russia Ucraina: proseguono negoziati per un cessate il fuoco.
Le borse europee sono scese venerdì, con un calo generale dovuto alle preoccupazioni relative agli effetti delle politiche commerciali degli usa, in particolare sull'inflazione: Francoforte -0,76%, Londra -0,68%, Parigi -0,63% e Milano -0,6%. Anche lo Stoxx 600, l'indice rappresentativo dell'Eurozona, ha registrato una diminuzione di quasi -1% spinto da vendite nei settori tecnologico e industriale.
Wall Street, venerdì, ha chiuso mista la settimana, col Dow Jones e l'S&P 500 saliti +0,1%, mentre il Nasdaq ha guadagnato +0,5%. Tuttavia, l’indice dei "Magnifici Sette" ha segnato la quinta settimana consecutiva di calo, con una perdita di -0,6%, influenzato dalla guerra commerciale, dai timori di rallentamento della crescita economica e dalle minacce di tariffe punitive sugli scambi internazionali.
Nonostante il rimbalzo di venerdì, la performance settimanale di Wall Street è stata positiva, con Nasdaq in crescita +0,2%, S&P500 +0,5%, Dow Jones +1,2% e Russell2000 +0,6%.
In Europa, Madrid ha segnato la migliore performance settimanale, guadagnando +2,6%, seguita da Milano con +1%. Tra i settori che hanno attratto maggiori investimenti, nello Stoxx600 europe, troviamo gli energetici (+4%), il retail (+2,3%) e le utility (+2,2%).
Sul fronte politico-economico, la Germania ha approvato un pacchetto di investimenti per infrastrutture e difesa, con il Bundesrat che ha dato il via libera a una modifica del freno sul debito pubblico, per consentire la spesa necessaria. Il pacchetto, che era già stato approvato dal Bundestag, causerà una forte crescita del debito pubblico tedesco.
Negli Stati Uniti, le notizie diffuse nel fine settimana, secondo cui il presidente Trump non imporrebbe tariffe su automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e materie prime hanno contribuito, stamane, 24 marzo, a migliorare il sentiment del mercato, con i futures di Wall Street in rialzo e una riapertura europea positiva (+0,5%).
Le borse asiatiche hanno avuto performance miste. A Hong Kong e Shanghai, gli indici sono rimasti stabili, nonostante la notizia che Ant Group, sostenuto da Jack Ma, ha sviluppato tecnologie di intelligenza artificiale a basso costo utilizzando chip cinesi, che hanno ottenuto risultati simili a quelli dei chip NVIDIA.
Questo segna una crescente indipendenza della Cina nella produzione di chip. In Giappone, Nikkei225 invariato, con dati del PMI manifatturiero scesi per il nono mese consecutivo, mentre l'ASX200 australiano è rimasto piatto nonostante dati PMI positivi.
A Singapore, il Straits Times ha avuto una performance piatta, mentre il KOSPI coreano ha ceduto dello 0,4%, col Sensex indiano salito +1%.
Il prezzo del petrolio consolida i guadagni della settimana precedente, anche grazie a nuove sanzioni statunitensi contro l'Iran e all’OPEC+ che ha ridotto le previsioni di offerta globale. Le spedizioni di petrolio iraniano in Cina sono destinate a diminuire a causa delle nuove sanzioni, ma i trader si aspettano che le importazioni restino stabili grazie a soluzioni alternative.
Le tensioni geopolitiche, in particolare i colloqui di cessate il fuoco per la guerra tra Russia e Ucraina, potrebbero avere un impatto significativo sul mercato del petrolio. Inoltre, la Cina sta valutando la possibilità di partecipare a una forza di pace in Ucraina, come riportato dal quotidiano tedesco Die Welt.
Il prezzo del gas naturale negli Stati Uniti ha visto una significativa discesa, scendendo a 3,94 USD/MMBtu, un calo che si allontana ulteriormente dal picco annuale di 4,90.
Le tensioni commerciali hanno portato la Cina a sospendere le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Usa negli ultimi 40 giorni, in risposta ai dazi imposti da Washington. La Cina, principale acquirente mondiale di GNL, sta cercando accordi a lungo termine con fornitori di gas in Medio Oriente e nell'Asia-Pacifico per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
Il dollaro Usa ha chiuso la settimana in positivo (+0,6%), con la Federal Reserve che ha indicato di non avere intenzione di ridurre rapidamente i tassi d’interesse, in considerazione della situazione macroeconomica e geopolitica.
Sul fronte delle criptovalute, Bitcoin ha registrato un aumento di oltre il 2% grazie a voci su dazi meno punitivi, mentre Coinbase è in trattative per acquisire la piattaforma di derivati crittografici Deribit. Un altro competitor, Kraken, ha acquisito NinjaTrader per 1,5 miliardi di dollari, espandendo così la sua offerta di futures sulle criptovalute negli Usa.
Nel mercato obbligazionario, i Treasury statunitensi hanno visto una ripresa, con il rendimento dei bond decennali sceso al 4,28%, dopo aver toccato 4,80% a metà gennaio. Nell'Eurozona, i bond governativi archiviano una settimana positiva, con il Bund tedesco e il BTP italiano saliti del 1%, il miglior risultato in due mesi. I rendimenti sono scesi rispettivamente al 2,76% e al 3,87%, con spread stabile a 111 bps.
Sul fronte macroeconomico, la Commissione Europea ha segnalato un calo della fiducia dei consumatori nell'Eurozona a febbraio, con una diminuzione di 0,9 punti a -14,5, mentre il sentiment economico è aumentato di 1,1 punti nella UE.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Russell 2000 MonthlyRussell_M,
quotazioni tenute sotto dalla resistenza statica a 2453 ( già testata e negata Nov_21 )
D I S C L A I M E R
Gli investimenti in strumenti finanziari comportano elevati rischi economici, chiunque svolga questa attività si assume la totale responsabilità, le analisi qui publicate hanno esclusivamente uno scopo didattico e non costituiscono in alcun modo un invito all'investimento, pertanto l'autore di questa pagina non sarà perseguibile per eventuali danni diretti o indiretti.
L'attività svolta non costituisce consulenza personalizzata così come indicato dall'art. 1 comma 5 septiel del D.Lgs. 58/98 e così come modificato dal D. Lgs. 167/2007.
L'autore non conosce le caratteristiche e l'esperienza finanziaria di alcun lettore, unitamente al patrimonio, flussi di reddito / risparmio e grado di rischio.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.02.2025Trump impone dazi sull’import di acciaio e alluminio: le borse non si spaventano.
Listini azionari EU e Usa in frazionale rialzo grazie anche alle trimestrali.
Salgono, giustamente, i prezzi dei metalli preziosi e industriali.
Elon Musk vuole acquistare Open-AI: da seguire con molta attenzione.
Ieri, 10 febbraio, le Borse europee hanno chiuso in rialzo, nonostante le novità sui dazi imposti dal presidente americano Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio. In particolare, il FTSEMIB di Piazza Affari ha guadagnato +0,27%, mantenendo i 37.000 punti. Crescite anche per CAC40 (+0,12%) parigino, DAX40 (+0,06%) di Francoforte, IBEX35 (+0,01%) di Madrid, AEX (+0,29%) di Amsterdam e FTSE100 (+0,11%) di Londra.
Trump ha annunciato che tutte le importazioni di acciaio negli Stati Uniti saranno soggette a una tariffa del 25%. La misura ha avuto un impatto soprattutto sulle principali aziende del settore in Europa, tra cui ArcelorMittal e Aperam. Voestalpine a Vienna e Salzgitter a Francoforte hanno chiuso in profondo rosso, mentre Thyssenkrupp ha registrato un lieve calo, recuperando sul finale.
Non c’è stata la prevista telefonata tra Trump e il presidente cinese Xi-Jinping, e la Cina ha reagito lanciando tariffe del 10% su merci americane per un valore di US$ 14 miliardi tra cui gas liquefatto e macchine agricole.
A spingere l’ottimismo sui mercati è stato tuttavia l'incontro “telefonico plurimo” tra Trump e il presidente russo Putin, che fa sperare in una possibile tregua in Ucraina.
L’attenzione degli investitori resta rivolta anche ai dati economici in arrivo, soprattutto a quelli sull’inflazione americana di gennaio e alla testimonianza del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Senato mercoledì.
Wall Street ha chiuso in rialzo: Dow Jones +0,38%, Nasdaq +0,98% e S&P500 +0,67%. Gli investitori si concentrano principalmente sui dazi e sulle trimestrali. McDonald's ha comunicato risultati contrastanti, con un utile adjusted di US$ 2,83 per azione, in linea con le aspettative, su ricavi di 6,39 miliardi, rispetto ai 6,44 previsti.
Durante la settimana, saranno diffusi i risultati di Coca-Cola, Shopify, Cisco e Applied Materials, mentre blue-chips come Moderna, Vertex, Robinhood e Coinbase forniranno aggiornamenti nei settori sanitario, fintech e cripto.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo record, col contratto di aprile vicino a 3.000 dollari/oncia, salendo +1,5%.
Il petrolio ha visto una risalita, con il WTI (greggio di riferimento Usa) a 72 dollari/barile (+1,5%). Il prezzo del metano in Europa hanno mostrato un aumento del 3,8%, ma stamattina subisce un calo, scendendo sotto 58 euro/megawattora.
Oggi, 11 febbraio, i mercati azionari europei sono contrastati, con gli investitori in attesa di valutare gli effetti delle nuove misure di Trump.
Nonostante i timori sui dazi, ieri Wall Street ha chiuso in rialzo, mentre stamane i listini asiatici sono stati più influenzati dalle decisioni americane, con la borsa giapponese chiusi per festività. In generale, i mercati asiatici mostrano debolezza: l’indice Hang Seng in ribasso dello 0,97% e il Shanghai Composite è in calo. Anche l’India vede una leggera flessione, il BSE Sensex di Mumbai ha chiuso a -0,4%. Solo il KOSPI coreano è salito, +0,41%.
I titoli acciaieri cinesi sono sotto pressione, con Baoshan Iron and Steel, HBIS, Angang Steel e altre che sono scesi tra -0,3% e -3%. Il prezzo dell’acciaio ha segnato una flessione sullo Shanghai Futures Exchange di oltre -1%.
In controtendenza, Alibaba continua a salire, guadagnando +30% dall'inizio dell’anno, grazie all’aggiornamento della sua offerta di intelligenza artificiale e alla visita del fondatore Jack Ma agli uffici di Xianyu, il più grande mercato online cinese di beni usati.
I timori legati alle questioni geopolitiche, come il conflitto in Ucraina e la situazione nella Striscia di Gaza, restano sullo sfondo, ma torna alla ribalta quello dell'Intelligenza Artificiale dopo l'annuncio di Elon Musk di offrire US$ 97,4 miliardi per acquisire la non-profit OpenAI, dichiarando di fatto guerra al CEO Sam Altman sul futuro dell’azienda creatrice di ChatGPT.
Sul fronte delle materie prime, l’indice Bloomberg Commodity ha superato 105 dollari, il top dal maggio scorso, con il gas USA che ha guadagnato +4% e il caffè che ha raggiunto un nuovo record, con un altro +4,5%.
La Commissione Europea ha dichiarato che reagirà ai dazi su acciaio e alluminio, ma solo dopo aver esaminato le misure precise adottate dagli USA. In questo scenario, è prevedibile che le principali materie prime continueranno a salire.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto 2.900 dollari/oncia, in parte spinto dalla paura che i dazi sugli acciai possano essere estesi anche al metallo raro. La forte domanda ha fatto sì che grandi quantità di oro arrivassero negli Stati Uniti da Londra, Svizzera e Asia.
Inoltre, Pechino sta incoraggiando le assicurazioni a investire l'1% dei loro asset in oro, per un ammontare stimato in circa US$ 24,7 miliardi.
Il rialzo di Wall Street e il record dell'oro hanno contribuito a una ripresa nel settore delle criptovalute, con il Bitcoin che è tornato sopra i 98.000 dollari. Gli afflussi settimanali nei prodotti negoziati in borsa incentrati sulle criptovalute hanno raggiunto 1,26 miliardi di dollari, con un totale di 47,9 miliardi di dollari nell'ultimo anno, secondo i dati di Bloomberg.
Russel_2000_MonthlyRussel_2000 Analisi Monthly, le quotazioni non riescono a superare per la seconda volta la resistenza statica fissata a 2453 punti , debolezza sotto questo livello e forza solo sopra con possibile attacco dei livelli superiori.
Quadrato di Gann elaborato con software proprietario.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.01.2025Wall Street moderatamente positiva nella 1’ seduta dall’avvio del Trump2.
Da Trump toni muscolari verso Messico e Canada, più cauti verso la Cina.
L’Unione Europea chiede disciplina fiscale a 7 Paesi membri, tra cui l’Italia.
Da Davos numerose conferme del ristagno economico europeo.
Il giorno dopo il muscolare discorso d’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, le Borse europee hanno chiuso con performance contrastanti. Parigi è stata la migliore, guadagnando lo 0,4%, seguita da Londra (+0,3%) e Francoforte (+0,1%). Madrid ha perso lo 0,1%, e Amsterdam ha ceduto lo 0,3%.
L'incertezza sui primi passi del nuovo presidente americano, tra cui l’intenzione di introdurre dazi fino al 25% su importazioni da Messico e Canada, ha accentuato le preoccupazioni dei mercati sulle tensioni commerciali e le potenziali pressioni inflazionistiche.
In Europa, i dati del mercato del lavoro nel Regno Unito hanno mostrato segnali contrastanti. La crescita salariale e il tasso di disoccupazione sono aumentati, mentre le buste paga sono calate.
L'Ecofin ha adottato raccomandazioni per 7 paesi, tra cui Italia, Belgio, Francia, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania, che devono correggere il deficit pubblico eccessivo (superiore al 3% del GDP/PIL).
L’Italia, in particolare, ha l’obiettivo di ridurre il suo deficit entro il 2026, con la condizione che la spesa pubblica netta cresca oltre il +1,3% nel 2025 e +1,6% nel 2026. La Francia dovrà terminare la fase di deficit eccessivo entro il 2029, con una spesa che crescerà moderatamente, non oltre l’1,2% dal 2025 al 2028.
Sul fronte statunitense, Wall Street ha registrato un rialzo nella prima sessione post-insediamento di Trump. Il Dow Jones è salito +1,2%, lo S&P500 +0,9%, e il Nasdaq +0,6%. L'indice Russell2000, che include società medio-piccole, è aumentato +1,85%.
In evidenza l’azione Netflix, +14% nell’after-hour, mercato, grazie all’aumento di 18,9 milioni di abbonati nel 4’ trimestre, attratti da eventi sportivi e dal ritorno di "Squid Game".
Trump ha anche dichiarato di essere favorevole a un’acquisizione di TikTok da parte di Larry Ellison (CEO di Oracle) o Elon Musk, se quest'ultimo fosse interessato a comprare il social network dalla cinese Bytedance.
L'attenzione è ora rivolta alle misure economiche annunciate dal neo-Presidente, che ha sottolineato l'intenzione di promuovere il benessere dei cittadini statunitensi a discapito degli stranieri, sulle prospettive di crescita economica e sulle trimestrali in arrivo, tra le quali quelle di Netflix, Charles Schwab e ProLogis.
Trump ha preso alcune misure nel 1’ primo giorno da presidente, senza però introdurre dazi immediati. Ha tuttavia avanzato l’idea di un’imposta del 25% sulle importazioni da Messico e Canada, senza menzionare la Cina.
In Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) sembra essere sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%: il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha confermato che si prevede che questo target venga raggiunto entro metà anno.
Tuttavia, ha anche avvertito che la lotta contro l'inflazione non è ancora conclusa, e che i prezzi dei servizi restano rigidi. Nagel ha anche accennato a una possibile riduzione dei tassi, chiarendo che le decisioni “non sono mai certe”.
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso sotto al 4,6%, continuando la discesa dal picco di 4,8% raggiunto il 14 gennaio, mentre i mercati valutano le prospettive economiche in seguito agli ordini esecutivi di Trump.
Criptovalute: Bitcoin ha guadagnato +1,9%, sopra 104 mila dollari, dopo aver toccato il record storico oltre 109 mila prima dell’insediamento di Trump. Toniche altre criptovalute come Dogecoin, Binance ed Ethereum, rispettivamente +7,4%, +1,3% e +0,8%.
In Germania, la fiducia degli investitori è calata più delle attese, l'indice Zew è sceso a 10,3 punti, rispetto ai 15,7 di dicembre. Gli analisti si aspettavano una flessione contenuta, a 15,1.
Stamane, 22 gennaio, le Borse europee hanno aperto caute, con i mercati in attesa di comprendere l’impatto delle prime mosse Trumpiane, in particolare quelle riguardanti le politiche commerciali. I dazi del 10% contro la Cina hanno indebolito le borse asiatiche, con Shanghai e Shenzhen che hanno chiuso in calo rispettivamente -0,9% e -1,0%, e Hong Kong a -1,7%. Tokyo è invece aumentata +1,5%, Seul +1,1%.
Il gas naturale sale oltre +1,0%, superando 50 euro/megawattora, mentre il petrolio resta debole, con una flessione di -0,5%, scendendo sotto 76 dollari/barile.
Trump ha revocato la moratoria sulle nuove licenze per l'esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) statunitense, propiziando nuove esportazioni verso Europa e Asia. Questo potrebbe alimentare la domanda di GNL americano, mentre l’interruzione del flusso di gas russo verso l’Europa potrebbe aumentare le importazioni di GNL europeo, con previsioni di crescita superiori al 15% nel 2025.
I livelli di stoccaggio di gas nell'UE sono attualmente al 60% della capacità, e l’attenzione si concentra sull'evoluzione della domanda di GNL europeo nel prossimo futuro.
La situazione sui mercati resta incerta, con Trump che ha messo in pausa le azioni contro la Cina, ma con molte incognite ancora da risolvere nelle prossime settimane, soprattutto sul fronte inflazionistico e delle banche centrali.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.11.2024Le Borse chiudono una settimana volatile e incerta.
L’inflazione Usa non scende abbastanza, anche nei prezzi alla produzione.
Le Borse asiatiche calano, temendo i dazi Usa chiesti da Trump.
Petrolio: l’offerta è in surplus, la Cina ne consuma meno del previsto.
Ieri, 14 novembre, spinte anche dalle trimestrali positive di alcune società, ad esempio l’olandese ASML e la tedesca Siemens, le Borse europee hanno chiuso in rialzo, noncuranti del dato americano sui prezzi alla produzione, saliti +2,4% annuo, sopra le attese.
Milano è stata la migliore, +1,93%, tirata dalle azioni bancarie: bene anche Parigi, +1,32%, Francoforte +1,37%, e Londra, +0,51%. Il movimento recente dei listini europei resta comunque di consolidamento, ed il sentiment verso la prossima Amministrazione Trum negli Usa è “misto”.
Di positivo, senza dubbio, c’è l’attitudine pro-business del Presidente eletto, di negativo ci sono le sue politiche commerciali potenzialmente punitive verso il commercio con Cina ed Europa, e quelle di spesa pubblica che potrebbero peggiorare il trend dell’inflazione e dei conti pubblici americani.
A ottobre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati +0,2% mese su mese (fonte dipartimento del Lavoro), e +2,4% annuale, contro il +2,3% atteso, in trend peggiorativo rispetto al +1,9% di settembre.
Ieri sera nell'intervento alla Dallas Regional Chamber il Chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha fornito qualche indicazione sulle future mosse della Banca centrale, dichiarando che non c’è fretta di tagliare i tassi, visto il robusto andamento dell’economia.
Forse anche a causa dei toni “hawkish” di Powell, Wall Street ha chiuso in calo: Dow Jones -0,47%, Nasdaq -0,64% e S&P500 -0,60%.
Jerome Powell ha anche sottolineato che le decisioni sui tassi della Federal Reserve possono essere contestate solo dal Congresso, rispondendo implicitamente a chi teme che Trump possa mettere a rischio l’indipendenza della FED.
Sempre sul versante “macro” americano, le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono calate di 4 mila unità a 217.000, contro previsioni per 220 mila, sintetizzando come il mercato del lavoro sia ancora assai florido.
Sul fronte macro europeo, il dato aggiornato sul GDP (Pil) del 3’ trimestre indica una crescita di +0,4% su quello precedente e +di 0,9% sul 3’ trimestre 2023.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase di leggera flessione dei rendimenti dei Govies europei, in parallelo alla “chiusura” dello spread tra Btp e Bund decennali, sceso a 121 punti base dai 124 della chiusura di mercoledì 13. Il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, dal 3,63% della vigilia.
Poche novità sul mercato valutario: cross Euro/Dollaro piatto attorno 1,057, mentre prosegue la fragilità dello Yen giapponese: cross Eur/Yen a 164,8 da 164, e Dollar/Yen a 156,0 da 155,2.
Fa una pausa dalla lunga corsa rialzista anche bitcoin, ritornato sotto la soglia dei 90 mila Dollari, attorno a 88 mila. Mercoledì registravamo un prepotente strappo in area 94 mila favorito dall’aspettativa di una regolamentazione Usa più amichevole dopo ri-elezione di Trump.
Oggi, 15 novembre, le Borse asiatiche archiviano una settimana debole con chiusure contrastate: Tokyo +0,74%, nonostante l'economia giapponese confermi un 3’ trimestre in rallentamento: solo +0,2% trimestrale, combinato alla revisione da +0,8% a +0,5% per il 2’ trimestre. L'economia cresce solo +0,9% annuale.
Le stime di consenso erano già calibrate su questo rallentamento, e i deboli dati potrebbero suggerire al Primo Ministro Ishiba un pacchetto di stimoli già nella prossima settimana.
Borse cinesi incerte: Shanghai -0,7% ( -2,0% nella settimana) e CSI300 -0,8%. Hong Kong in lieve rialzo, +0,1% (ma -5,9% nella settimana).
Dal fronte macro cinese giungono segnali contrastati: a ottobre la produzione industriale è aumentata meno delle stime: deludono anche gli investimenti in beni fissi e la discesa dei prezzi medi delle case. Tuttavia le vendite al dettaglio sono cresciute oltre le attese: +4,8% annuale, favorite dallo shopping nella Golden Week.
In generale manca un vero “trigger” per ridare slancio ai mercati asiatici, mente sono aumentati, in numero ed in “peso”, i fattori di preoccupazione, a cominciare dalle dichiarazioni “da falco” di Powell sui tassi e all’incertezza delle future decisioni sui dazi attese nei primi “100 giorni” dell’Amministrazione Trump.
Il prezzo del petrolio (WTI attorno 68 Dollari/barile), costantemente sotto pressione nelle ultime 3 settimane, sintetizza efficacemente la paura di un eccesso di offerta, specie alla luce della confermata debolezza della domanda cinese e delle stime dell'IEA che indicano la possibilità di un surplus di produzione.
Le Borse europee chiudono la mattinata in frazionale calo, in media -0,4% (ore 13.30 CET), nel giorno in cui avremo le stime aggiornate della Commissione Europea sulla crescita ed i dati ufficiali sull’inflazione ad ottobre in diversi Paesi europei.
Le materie prime si apprestano a chiudere una settimana decisamente negativa, a largo spettro: oltre alla debolezza di oro e petrolio, soffrono anche i metalli industriali, senza apparenti ragioni fondamentali.
Gli investimenti globali in impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili e quelli per la rapida diffusione di veicoli elettrici stanno alimentando una forte domanda di metalli industriali come rame, zinco, alluminio ed argento, difficile da fronteggiare con l’attuale capacità estrattiva e da riciclo del rottame. Watch-out!
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.10.2024Sulle Borse Usa prevale I’ottimismo alla vigilia delle Presidenziali.
Le trimestrali delle magnifiche 7 bigtech Usa nel mirino degli analisti.
Segnali di moderazione tra Israele ed Iran, scende il prezzo del greggio.
Giappone a rischio instabilità? Governo senza maggioranza in Parlamento.
Ieri le Borse europee hanno chiuso in moderato rialzo nell’attesa delle trimestrali delle Big tech in uscita questa settimana: gli investitori sembrano credere anche nella parziale de-escalation dei conflitti in Medio Oriente, dopo l’attacco «chirurgico» di Israele all’Iran, limitato alle sole strutture militari.
Sul piano globale, l’evento geopolitico più atteso è certmente quello delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in calendario il 5 novembre, ma giovedì 31 avremo anche i dati sull’inflazione in Europa e Stati Uniti e gli indici PMI (Purchasing managers Index) Usa e infine venerdì i dati di ottobre sul mercato del lavoro Usa.
Questi dati macro potrebbero influenzare sia gli elettori ancora indecisi, sia la Banca centrale Americana (FED-Federal Reserve) nelle sue prossime scelte sui tassi.
Tornando a ieri, Milano ha guadagnato +0,69% ri-superando quota 35.000, le altre maggiori Borse hanno giadagnato frazionalmente, ma si nota che Parigi, +0,79%, è stata la migliore nonostante l’agenzia Moody’s abbia abbassato l'outlook della Francia a negativo.
Bene anche Wall Street: Dow Jones +0,65%, Nasdaq +0,25%, S&P500 +0,27%, ad esprimere una certa serenità sulla prospettiva economica e politica, testimoniata anche dal calo del prezzo del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa) oltre -5% e sotto i 68 Dllari/barile, e dell’oro, che resta comunque vicino ai massimi storici.
Come accennato, negli Stati Uniti è iniziata la settimana più densa di rilascio delle trimestrali e questo proprio alla vigilia delle elezioni presidenziali: c’è molta attesa per i numeri di 5 delle “magnifiche 7” società tecnologiche: Alphabet oggi, Microsoft, Meta Platforms mercoledi, Amazon e Apple giovedì.
Ieri intanto si è riacceso l’interesse per Spotify Technology +2,2%, grazie all’inclusione dell’azione tra le preferite da Wells Fargo, e per Mcdonald's, che ha annunciato il ritorno nel menù del celebre hamburger Quarter Pounder, dopo che la diffusione del batterio E-coli aveva suggerito di sospenderne le vendite.
Sul fronte obbligazionario notiamo la stabilità dello spread di rendimento tra BTp decennale italiano e omologo Bund tedesco, attorno a 120 bps, accompagnata dal leggero rialzo dei rendimenti, con quello del BTp decennale benchmark a 3,5%.
Stamane le Borse europee aggiornano i rialzi di ieri, con un +0,4% medio alle 13.00 CET, nell’attesa dei numeri trimestrali di Alphabet, holding di Google, la prima a pubblicare tra le big-tech Usa.
Sui mercati asiatici stamattina hanno prevalso le chiusure negative, sebbene Tokyo abbia chiuso in rialzo, +0,77%, trascinata dai titoli finanziari.
Gli investitori sul mercato del “sol levante” si interrogano sulla prospettiva della politica interna, dopo che, nelle elezioni di Domenica 27 la coalizione al Governo ha perso la maggioranza parlamentare: un altro punto interrogativo riguarda la politica monetaria in vista della riunione, giovedì 31, della Bank of Japan.
Nel frattempo il Governo giapponese comunica che la disoccupazione a settembre è migliorata di -0,1% a 2,4%, segnando il 2’ mese consecutivo di calo.
Restando in Asia, Hong Kong è salita +0,32%, Shanghai ha perso -1,05% e Shenzhen -1,5%: l'Asx200 australiano è salito +0,34%.
Il colosso bancario asiatico Hsbc insieme a conti trimestrali sopra le attese e sostenuti soprattutto dalla prosperità della divisione Asset management, ha annunciato il riacquisto di azioni proprie per 3 miliardi di Dollari.
In Cina, tra giovedì e venerdì, si attende la pubblicazione degli indici PMI di ottobre, che potrebbero formire le prime indicazioni sull'efficacia delle misure di stimolo varate da Governo e Banca centrale (PboC) nelle ultime settimane.
Negli Usa sarà anche una settimana caldissima per dati macro e societari, cruciali per gli eventi “clou” della prossima, vale a dire elezioni Presidenziali il 5 e la riunione della Banca centrale il 7 novembre: da quest’ultima si attende un taglio dei tassi di -25 bps.
Sul fronte macroeconomico oggi, 29 ottobre, si inizia con i JOLTS (Job Openings, alias posizioni di lavoro vacanti) e con la fiducia dei consumatori calcolata dal Conference Board. In settimana saranno poi diffusi i dati sulla crescita del GDP nel 3’ trimestre, atteso a +3%, e sull'inflazione PCE (Personal Consumer Expenditure).
Presidenziali Usa: la possibilità che Donald Trump sia rieletto Presidente, data al 50% circa, cioè in parita con la sfidante e vice presidente attuale Kamala Harris, sembra corroborare la fiducia verso Bitcoin, salito ai massimi da giugno sopra US$ 71 mila.
Sul mercato valutario, il cross Euro/Dollaro è stabile attorno 1,081. Sempre debole la valuta giapponese, attorno 165,7 nel cross Eur/Yen e 153,2 in quello US$/Yen.
I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio di -0,3%, con un maggior cedevolezza, -0,9%, per l’indice generalista Russel 2000. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
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WidomTree - Tactical Daily Update - 23.09.2024Borse Usa ed EU tornano caute, i tassi scenderanno, ma l’economia è fiacca.
Macro europea ancora debole a Settembre: PMI in forte discesa.
La BCE è pronta a nuovi tagli, ma senza fretta, e con flessibilità (Lagarde).
Borse asiatiche ancora in ripresa; taglio tassi più vicino in Cina.
Il taglio di -0,5% dei tassi ufficali da parte della Federal Reserve, che aveva spinto le Borse giovedì 19, ha esaurito la spinta propulsiva e venerdì 20 i maggiori indici azionari europei e americani hanno chiuso deboli.
L’economia americana conferma di essere diretta verso il “soft/landing”, cioè il rallentamento senza recessione: sembrano dimostrarlo sia il calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in calo e al minimo da 4 mesi, sia l’aumento dei nuovi cantieri di edilizia abitativa.
Sul fronte Bce (Banca centrale Europe-ECB), il Presidente Lagarde, intervenendo alla Michel Camdessus Central Banking Lecture organizzata a Washington dal Fmi (Fondo monetario internazionale), ricorda che “il nostro approccio deve essere "stabili senza rigidita'...cioè pronti al cambiamento e preparati a usare la flessibilità.. quando necessario”.
La Signora lagarde ha sottolineato come l'inflazione sia prevista scendere al 2% entro fine 2025, tuttavia «l'incertezza rimane profonda...e l'economia sta attraversando un cambiamento trasformativo».
Tornando alle Borse di venerdì scorso, la negatività è stata innescata dal comparto automobilistico, dopo la revisione al ribasso della stime di Mercedes Benz, e dal settore moda, bersagliato da report cauti sulle sue prospettive.
Milano ha perso -0,8%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,4%, Londra e Amsterdam -1,2%, Madrid, -0,2%. Il bilancio della settimana è invece positivo: Madrid +1,8%, Milano +0,6%, Parigi +0,5% e Francoforte +0,2%. Negativa solo Londra, -0,5%.
Wall Street, venerdì 20, ha chiuso in calo: Dow Jones -0,09%, Nasdaq -0,36% e S&P 500 -0,47%.
Le Borse trovano sostegno nella prospettiva di allentamento dei tassi, confermata sia dall’ECB 2 settimane fa, col 2’ taglio da -0,25%, che dalla mossa della FED, che ha varato il “maxi taglio” da -50 bps e diffuso il noto grafico «dot plot», alimentato dalle previsioni dei membri del FOMC, che vedono tagli per 1 altro punto percentuale entro fine 2025 e di mezzo punto nel 2026.
Sono purtroppo puntualmente deboli i dati macro europei: in Gran Bretagna le vendite al dettaglio ad agosto sono aumentate di un misero +2,5% su base annua, ed in Germania i prezzi alla produzione, sempre ad agosto, sono scesi -0,8% annuo.
Tuttavia le news peggiori sono quelle di stamattina, e riguardano gli indici PMI (Purchasing managers Index) che confermano la debolezza, o meglio stagnazione, dell’economia dell’Euro-zona.
In Germania, ad esempio, il Pmi composito “stalla” a 50, sulla linea che demarca espansione da contrazione, frutto di un sub-indice dei servizi che a settembre è sceso a 50,6 punti da 51,2 e di uno della manifattura crollato a 40,3 punti da 42,4.
La Francia, che si distingueva in meglio ad agosto, col Pmi composito migliorato di 4 punti a 53,1, cioè al massimo da 27 mesi, ha segnato un crolla a 47,4 a settembre, al minimo da gennaio, coi servizi scivolati a 48,3 da 55,0, e quello manifatturiero a 44,0 da 43,9 di agosto, sotto le stime di 44,3.
Nel complesso dell’Eurozona l'indice Pmi composito è sceso a 48,9 dal 51 di agosto, cioè in area di contrazione e ai minimi da 8 mesi. L'indice Pmi dei servizi è sceso da 52,9 a 50,5, al minimi da 7 mesi, e quello della manifattura a 44,5 da 45,8, ai minimi da 9 mesi: numeri depressi, che si commentano da soli...
Oggi, 23 settembre, a dare un pò di ottimismo alle Borse asiatiche ci pensato la decisione della PboC (People’s Bank of China) di abbassare il tasso di regolamento dei prestiti a 14 giorni, sintomo che le autorità monetarie, dopo alcuni dati deboli di agosto, vogliano dare supporto a banche commerciali e, indirettamente, alle aziende, per centrare il target di crescita del +5% nel 2024.
I mercati “fiutano” novità di maggiori a breve, specie dopo che il Governatore della Pboc incontrerà martedì 24 i responsabili della National Financial Regulatory Agency e della Securities Regulatory Commission proprio sul tema del sostegno finanziario allo sviluppo economico del Paese.
Tokio oggi era chiusa per la festività dell’equinozio, ma in Asia notiamo i timidi rialzi di Seoul e Shanghai +0,4%, China A50 +0,6%, Mumbai +0,6%, e quelli più sostenuti di Singapore, +0,9% e Manila +2,3%.
Sulle Borse europee prevale la prudenza e la mattinata termina invariata (ore 13.00 CET), con Francoforte che difenende il segno positivo anche grazie all'esito delle elezioni in Brandeburgo che rafforzano il governo guidato da Olaf Scholz. I future sui maggiori indici di Wall Street preparano a riaperture positive, in media +0,4%.
Sul fronte dei bond governativi prebale la calma: lo spread Btp-Bund decennali è stabile a 134 punti. Rendimento del BTP benchmark è 3,54% e quello dell’omologo bund tedesco 2,20%.
Nuovi piccoli progressi del prezzo del petrolio, reduce dai minimi dell’anno nella 2’ settimana di settembre: quello del Wti sale +0,7% a 71,5 Dollari/barile.
Infine l’oro segna massimi a 2.653 Dollari/oncia (ore 13.30 CET).
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.08.2024Numeri Nvidia spettacolari, con qualche minimo segnale di rallentamento.
Borse caute, ma il clima è costruttivo, grazie anche ai tassi in calo.
Attenzione a inflazione Agosto Usa e UE, importante per scelte Banche centrali.
Debolezza di US$ e petrolio favoriscono discesa prezzi alla produzione.
La seduta di ieri, 28 agosto, è stata vissuta nell’attesa dei risultati trimestrali (maggio-luglio) di Nvidia, gigante dei semiconduttori ormai ritenuto il miglior indicatore della dirompente crescita del comparto dell'intelligenza artificiale.
I numeri usciti a mercati europei ed Usa chiusi, pur essendo molto forti, hanno innescato qualche presa di profitto nell’after hour, proprio perchè le aspettative erano stallari, al pari della valutazione borsistica.
Alla chiusura europea, osservavamo solo variazioni positive, col +0,49% di Milano, +0,36% di Parigi, +0,28% di Francoforte, +0,58% di Amsterdam, +0,33% di Madrid e +0,21% di Londra. Wall Street ha invece chiuso negativa: Dow Jones -0,39%, S&P500 -0,60%, e Nasdaq -1,12%.
Superato il giro di boa dei dati trimestrali di Nvidia, analisti ed investitori tornano a focalizzarsi su quelli di crescita e inflazione, in Europa e negli Stati Uniti, che usciranno tra oggi e domani. I trend macro che emergeranno aiuteranno, si spera, a capire le mosse di Federal Reserve ed ECB negli imminenti meeting settembrini.
Tornando a Nvidia, nel 2’ trimestre ha registrato ricavi per 30 miliardi di Dollari, +122% anno su anno, ed un utile per azione “adjusted” di US$ 68 centesimi, +152%.
Pur essendo numeri superiori alla attese di consenso, secondo alcuni gli analisti, segnano un rallentamento rispetto al proibitivo ritmo di sviluppo dei precedenti 12 mesi, come rivelerebbero anche le stime sul 3’ trimestre, che vedono US$ 32,5 mld di ricavi.
Negli scambi after-hours di ieri le azioni Nvidia hanno perso fino a -8%, durante e dopo la “call” dell'Amministratore Delegato Jensen Huang.
In positivo rileviamo che molti dei grandi operatori del “mondo cloud”, che valgono oltre 40% del fatturato “data center” di Nvidia, vedono aumenti degli investimenti nella parte finale del 2024 e nel 2025. Molto gradito anche il nuovo programma di buyback (riacquisto di azioni proprie) da 50 miliardi di Dollari.
In negativo, molto relativamente, leggiamo che le consegne delle Gpu Blackwell, le più performanti per le applicazioni dell’Artificial Intelligence, potrebbero subire ritardi fino a 3 mesi per miglioramenti introdotti in fase di progettazione, e causare margini leggermente più bassi nei prossimi 2 trimestri dovuti al mix di vendite.
Nel settore delle materie prime ieri, 28 agosto, si è visto il prezzo dell’oro in calo, -0,7% a 2.510 Dollari/oncia, che peraltro resta poco sotto i recenti massimi storici. In calo anche il prezzo del petrolio, dopo i dati in ribasso delle scorte Usa: Wti 74,7 Dollari/barile, -1,1%.
Stamane, 29 agosto, sui listini asiatici ha prevalso la cautela: gli oferatori risentono ancora del “warning” sulla debolezza dei consumi cinesi e globali lanciato dalla holding di Temu, PDD, le cui azioni hanno perso -28% in 2 sedute.
Tokyo, risentendo dei ribassi di ieri sera a Wall Street, ha chiuso in leggera flessione, -0,05%. Hong Kong è salita +0,53%, grazie alla buona intonazione delle azioni tecnologici legati ai consumi, in particolare di Meituan, +13%, che ha segnato il più ampio balzo in una sola seduta dal 2022, dopo che ha varato un piano di buyback. Positiva anche Shenzhen, +1,1%, mentre Shanghai ha perso -0,5%.
Dopo un avvio incerto le Borse europee hanno recuperato, per chiudere la mattinata con rialzi medi di +0,4%, attendendo il dato sul GDP (PIL) americano in uscita nel pomeriggio, e quelli ancora più importanti, venerdì, sui prezzi al consumo nell’Euro-zona e negli Stati Uniti (venerdì).
Come anteprima dell’inflazione europea, registriamo che quella Spagnola ad agosto è scesa a +2,4%, da +2,9% di luglio, battendo largamente le attese.
Sul fronte delle materie prime, stamane, 29 agosto, il prezzo dell'oro torna a crescere, fino a 2.522 Dollari/oncia, +0,7%, vicinissimo al record di 2.532 toccato la scorsa settimana scorsa.
Poco variati i prezzi del gas naturale europeo, -0,7% a 38,6 Eur/ MWh, e del petrolio, col WTI (West Texas Intermediate) in lieve recupero a 74,7 Dollari/barile, +0,3%.
Il rendimento del BTP decennale italiano benchmark è stabile a 3,65%, e il suo spread di rendiemento con l’omologo Bund tedesco staziona attorno a 140 bps, in linea con la chiusura di ieri (ore 13.00 CET).
I future sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture in frazionale recupero, in media +0,3% (ore 13.00 CET).
Calma piatta, quasi inusuale, sul mercato delle cryptovalute: Ethereum +0,8% a 2.542 Dollari, Bitcoin -0,2% a 56.664 Dollari, Solana -1,0% a 145,3 Dollari.
Rapporto Rut/Spy guida il mercato.Ancora una giornata positiva (nonostante il rimbalzo? degli indici principali) per il TVC:RUT che anche oggi ha sovraperformato lo $SP:SPX.
La rotazione settoriale in atto è chiara: Con il taglio dei tassi della Fed prezzato a + del 90% a Settembre, c'e spazio di manovra sulle small cap ovvero quelle aziende a piccola capitalizzazione che di più hanno sofferto nel 2022/23 e nella prima parte del 2024 guidata dalle Big 7 sulla scia della narrazione AI e che offrono un rapporto R/R favorevole.
L'intenzione sembra quella di voler attaccare i massimi di Dicembre 2023 (mancherebbe un 5% circa) e a quanto si può vedere i presupposti ci sono tutti.
IL VERO GRAFICO A CUI DOVRESTE PRESTARE ATTENZIONEIl rapporto tra l'indice delle Small Cap AMEX:IWM e l'SP500 AMEX:SPY è forse il più importante tra gli indicatori che guardo per quanto riguarda la propensione al rischio degli investitori. Ogni qual volta abbiamo una fase di sovraperformance si è innescato un rally "stealth" ovvero formato da titoli sconosciuti e a piccola capitalizzazione che nel breve periodo raggiungono prestazioni incredibili. Il famoso rally post-pandemico del MArzo 2020, coincide proprio con questo periodo, il recupero pazzesco degli indici dopo uno dei peggiori bear market della storia iniziato a fine Ottobre 2023 ne è un altro esempio.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.06.2024Nuovo rally “tech” e nuovi record per Nasdaq ed S&P500: da confermare.
La Federal Reserve farà 1 solo taglio 2024, la speranza slitta al 2025.
Settimana delle 3 streghe (venerdì) con Wall Street mai così “carico”.
Segnali di ripresa in Cina, ma non dai prezzi delle case, che calano.
Ieri il Presidente della Bce (ECB-Banca centrale Europea) Christine Lagarde ha spiegato che la Banca centrale è attenta al corretto funzionamento dei mercati finanziari, poichè la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria sono strettamente collegate, riaprendo alla possibilità di acquisti di obbligazioni governative in caso di turbolenze sui mercati.
Anche questo ha contribuito a chiusure positive per le Borse europee che, la scorsa settimana, avevano perso slancio dopo i risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ancor più per l’inattesa mossa del Presidente francese Macron di indire elezioni politiche anticipate dopo il trionfo delle “destra antieuropea” del Front National di Marine Le Pen.
Milano è salita +0,74%, sebbene sotto ai massimi di seduta, trainata dalle azioni bancarie che avevano perso di più la settimana scorsa. In ripresa anche Parigi, +0,91%, Francoforte +0,30%, incerta Londra, -0,07%, in attesa che giovedì 20 si riunisca la Bank of England: la speranza e’ che lasci intendere l’intenzione di tagliare i tassi a luglio.
Sulle Borse europee sembra comunque prevalere un sentimento prudenza, dopo le turbolenze della settimana scorsa, con Londra che “gioca” la leadership continentale di capitalizzazione a danno di Parigi.
Wall Street ha chiuso positiva ieri: Dow Jones +0,49%, Nasdaq +0,95% e S&P 500 +0,77% ed al 30’ massimo storico da inizio anno. Negli Usa, dopo i dati “flat” di maggio sull’inflazione, si è riaccesa la speranza d’un taglio dei tassi d’interesse a settembre: secondo il FedWatch Tool la probabilità è salita dal 45,1% di una settimana fa al 59,5%.
Tuttavia il taglio potrebbe essere l’unico nel 2024: così prevede la ’dot plot’ basata sulle previsioni dei 18 banchieri membri del FOMC, organo di politica monetaria della FED (Federal Reserve, Banca centrale Usa).
Quella appena iniziata è una settimana a potenziale alta volatilità per le Borse Usa: mercoledì 20 lavoreranno ad orario ridotto per il Juneteenth (giorno che commemora la liberazione degli schiavi afroamericani), e venerdì 22 affronteranno le “3 streghe”, cioè la scadenza contemporanea delle opzioni sulle azioni, dei future e delle opzioni sugli indici.
Inoltre oggi negli Usa avremo i dati sulle vendite al dettaglio e verso fine settimana quelli sulla produzione industriale di maggio, utili alla FED per calibrare le future mosse di “easing monetario”.
Sebbene il Chairman della FED Powell la scorsa settimana non abbia espressamente esclusa la possibilità di tagli al costo del denaro, a frenare gli entusiasmi ci ha pensato Neel Kashkari domenica 16: il Presidente della Regional Fed di Minneapolis ha detto che è «ragionevole» pensare che la la Banca centrale «non taglierà i tassi prima di dicembre».
Gli fa eco Patrick Harker della Philadelphia Fed, che ha detto che un solo taglio, sulla base dei dati attuali, è la previsione appropriata per l’anno in corso e che sarebbe meglio vedere diversi mesi di miglioramento dell’inflazione prima di operare scelte.
Le elezioni Europee, con l’affermazione della destra radicale e l’anticipato ricorso alle urne in Francia, ha riacceso la paura per la traiettoria “pericolosa” dei debiti pubblici europei, quello francese in 1’ luogo ma anche quello Italiano, il più osservato e temuto in Europa.
Ieri, 17 giugno, pur in un contesto di lievi rialzo dei rendimenti dei Govies europei, abbiamo apprezzato la chiusura in leggero ribasso dello spread tra BTp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi: 153 bps, dai 156 della chiusura di venerdì scorso, col rendimento del BTp decennale benchmark a 3,94%, dal 3,91%.
Sul tema si è espresso il Ministro italiano dell’Economia Giorgetti: “Spero che a breve la situazione si stabilizzi, ..dopo le reazioni un pò nevrotiche, quasi “pavloviane” ai risultati elettorali europei”: peraltro il Governo Italiano attende l’ufficializzazione della procedura di deficit eccessivo da parte di Bruxelles, che potrebbero implicare manovre correttive tra 0,5 e 0,7% del GDP dei prossimi anni.
Stamane, in Asia, chiusure in rialzo per le Borse cinesi, trascinate dai titoli “tecnologici”: Shanghai +0,5%, Shenzhen +0,7%: dal colosso asiatico giungono ancora dati deboli dal comparto immobiliare/costruzioni: i prezzi delle nuove case in Cina sono scesi -3,9% annuo da -3,1% di aprile, ovvero al ritmo più rapido da 9 anni.
Seul ha chiuso in rialzo, +0,7%, Hong Kong incerta, -0,2%, e Mumbai, +0,4%, dopo che l’agenzia di rating Fitch ha alzato le stime di crescita 2024 per l'India a +7,2%, da +7,0%: uno sviluppo “esuberante” che tuttavia non scoraggerebbe la Reserve Bank of India (Rbi) dal tagliare i tassi di -0,25% nel meeting di luglio.
L'azionario Asia sembra muoversi in “simpatia” con quello americano, dopo che ieri sera Wall Street ha raggiunto un altro record grazie ai big tech. I futures su Wall Street anticipano riaperture in linea con le chiusure record di ieri sera. (ore 13.30 CET)
Partenza positiva per le Borse europee che dopo lo scivolone della scorsa settimana, replicano il trend positivo di ieri e guadagnano in media +0,6% (ore 13.30 CET), in attesa dei dati finali sull’inflazione EU che dovrebbero confermare +2,6% della 1’ lettura, in risalita dal +2,4% di aprile.
Si attenua la tensione sul mercato obbligazionario: lo spread tra Btp/Bund scende sotto150 bps, col rendimento del decennale benchmark a 3,91%.
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Russell 2000 E-Mini Future: possibile testa e spalle ribassistaRussell 2000 E-Mini Future
La figura iniziata lo scorso 13 dicembre potrebbe rappresentare un'area di distribuzione, nella forma di un testa e spalle (seppur abbastanza irregolare) ribassista. La fase ascendente della spalla destra è stata caratterizzata da volumi decrescenti (e questo parrebbe rafforzare l'idea di una salita tecnicamente debole) e la punta della spalla (sempre che il trend non riprenda al rialzo) si colloca poco al di sopra di quella della spalla sinistra.
Detto ciò, dopo le reazioni bullish ai dati macro della settimana appena conclusa, la prossima non presenta grandi rilasci di dati in calendario. Il grande evento sarà la pubblicazione della trimestrale di NVDA, ma non è detto che l'esito della stessa possa avere impatti sul Russell. Quindi, a sfavore dell'idea che sto pubblicando, ci sarebbe la carenza di eventi che possano fungere da innesco ad un'eventuale discesa.