Azioni in Caduta con NVIDIA buone notizie dal Mercato del LavoroA Wall Street si dice:
"Sii avido quando gli altri sono spaventati, e spaventato quando gli altri sono avidi"
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Venerdì scorso, il mercato è stato testimone di una pausa improvvisa nell'inarrestabile corsa del titanio dell'intelligenza artificiale, NVIDIA (NVDA), che ha contribuito a una giornata e una settimana negative per le azioni.
NVDA ha registrato una perdita del 5,6% durante la sessione, chiudendo a circa 875 dollari, un giorno dopo aver superato la soglia dei 900 dollari per la prima volta. Nonostante ciò, il titolo è ancora cresciuto di oltre il 6% durante la settimana.
Ma il NASDAQ ha mostrato una performance diversa. Pur avvicinandosi ai nuovi massimi, l'indice ha registrato un calo dell'1,16% (circa 188 punti) a 16.085,11 durante la sessione, con una chiusura settimanale in ribasso dell'1,2%. Tuttavia, tutto sommato, la situazione non è stata così negativa.
Nonostante la perdita di NVDA, altri titoli come Apple (AAPL) e Alphabet (GOOGL) hanno attratto flussi di denaro, offrendo un certo sostegno al NASDAQ e impedendo un crollo più significativo. Vale la pena notare che AAPL ha interrotto una serie di sette giorni di calo registrando un aumento dell'1%.
Nel corso della settimana, l'S&P ha registrato un calo dello 0,65%, scendendo a 5123,69, mentre il Dow ha segnato un declino dello 0,18% (circa 68 punti), chiudendo a 38.722,69. Questi indici hanno registrato perdite rispettivamente dello 0,3% e dello 0,9% nel corso della settimana.
Nonostante le perdite consecutive del Dow, è interessante notare che questa è solo la terza settimana perdente nelle ultime 19 per il NASDAQ e l'S&P.
Venerdì, l'attenzione principale è stata focalizzata sul rapporto sui libri paga del settore non agricolo, che ha rivelato l'aggiunta di 275.000 posti di lavoro nel mese di febbraio. Sebbene superiore alle aspettative di circa 200.000, questo dato è stato meno sorprendente rispetto all'eccedenza di gennaio di circa 170.000. Inoltre, il mercato ha reagito positivamente al fatto che il tasso di disoccupazione sia salito dal 3,7% al 3,9%.
Tuttavia, l'entusiasmo iniziale è stato temperato da un sentimento di incertezza, poiché i mercati riflettono sulle implicazioni a lungo termine di questi dati economici positivi, in particolare riguardo alla politica della Fed sui tassi di interesse.
La prossima settimana, l'inflazione tornerà al centro dell'attenzione con la pubblicazione dell'IPC martedì e del PPI giovedì, seguiti dalle vendite al dettaglio. Questi dati saranno fondamentali in vista della prossima riunione della Fed prevista per il 19-20 marzo.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Orion Group Holdings (ORN)
Recursion Pharmaceuticals (RXRX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Venerdì è stato un giorno ricco di sviluppi sul fronte del mercato, con la grande inversione di tendenza in NVDA che ha attirato l'attenzione. Nonostante ciò, le vendite negli indici non sono state così marcate come ci si sarebbe aspettati. Questo suggerisce una forza di fondo persistente che potrebbe aver sottovalutato l'attuale atmosfera di mercato.
Nonostante la flessione delle azioni, lo S&P ha registrato una perdita moderata dello 0,65%, mentre il Nasdaq ha mostrato una diminuzione più significativa dell'1,53%.
L'andamento di NVDA è stato particolarmente osservato, con il titolo che ha toccato i $974 prima di invertire la rotta. La discesa verso i $950 ha segnato una possibile inversione di tendenza, portando il prezzo a crollare fino a $910, per poi rimbalzare a $880 e successivamente a $865.
Questa settimana rappresenta la nona settimana verde consecutiva per NVDA, nonostante l'inversione odierna. La prossima settimana, un rimbalzo verso l'area dei $920 sarebbe auspicabile; in caso contrario, un ritorno sotto i $900 potrebbe offrire opportunità short fino alla media mobile a 21 giorni, attualmente a $780.
In un contesto tecnico ideale, il prezzo potrebbe testare il supporto a $660, corrispondente al 50° giorno. Questo livello rappresenta l'estensione del 161,8% di un potenziale ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, calcolato dai minimi di 2/29 ai massimi di oggi. Oggi abbiamo osservato un supporto a metà strada.
Tuttavia, è possibile che il mercato non sia così dipendente da NVDA come in passato ipotizzato. Bitcoin ha mantenuto una buona resistenza e le azioni a piccola capitalizzazione hanno mostrato una solida performance per l'intera giornata. Anche il settore solare e immobiliare ha dimostrato di essere un punto di forza.
Concentriamo la nostra attenzione su due punti chiave: lo S&P e il Nasdaq.
SPX
Nonostante i nuovi massimi toccati a 5189, osserviamo una grande barra rossa sul grafico giornaliero. Potremmo assistere a un ritiro sotto il punto 5100, ma ciò diventa significativo solo con una rottura del livello 5050. In quel caso, entreremmo nuovamente nel canale rialzista che si estende dai minimi di ottobre 2022, con la possibilità di rompere al ribasso la media mobile a 21 giorni. Da lì, potremmo ritrovarci a 4925, il punto di riferimento della media mobile a 50 giorni. Senza ritracciamenti significativi dai minimi di ottobre 2023, il grafico suggerisce un rischio considerevole di calo, con un'area di acquisto potenziale tra 4500 e 4650.
Nasdaq
Analizzando il grafico dei futures del Nasdaq, osserviamo un mercato più ristretto, con il Nasdaq che non è riuscito a superare in modo significativo i massimi recenti. Sebbene il massimo odierno sia stato di 18.436, ci troviamo a oltre 400 punti da quel livello, portando l'NQ a chiudere la terza settimana rossa dell'anno. La rottura della media mobile a 21 giorni, prevista per la prossima settimana a 17.960, potrebbe spingere rapidamente il prezzo verso il livello di 17.500, corrispondente alla media mobile a 50 giorni. Anche qui, come nell'SPX, un ampio ritracciamento è possibile, con un'area di acquisto ipotizzabile tra 15800 e 16300.
PFN
Oltre alla frenetica azione dei mercati, non possiamo trascurare l'importanza dei dati sull'occupazione!
Sebbene il tasso di disoccupazione sia salito al 3,9% dal 3,7%, le buste paga sono state superiori alle attese, con un incremento di 275.000 rispetto ai previsti 200.000. Tuttavia, è importante notare che il mese precedente è stato revisionato al ribasso. Anche se i dati sulle buste paga sono stati positivi, il mercato ha reagito favorevolmente poiché il rapporto ha rivelato alcune vulnerabilità nel mercato del lavoro, con un aumento del tasso di disoccupazione, revisioni al ribasso e salari inferiori alle aspettative.
Dopo il rapporto, i futures della Fed indicano una maggiore probabilità di tagliare i tassi nei prossimi mesi, suggerendo che l'economia potrebbe indebolirsi durante l'estate e che la Fed sarà pronta a intervenire per sostenere il mercato del lavoro.
Continuate a seguirci per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Idee operative DJI
DOW: Possiabile operazione short di breve termine, siamo con direzione long. pero se il prezzo ci fa una possibile schematica, potremmo tentare una operazione short, per andare a prendere la liquidita' creata in sessione asiatica. attendiamo evidance. e magiori conferme. se non da nessun segno attendiamo un rialineamento per un long, ricordiamo che oggi e lunedi.
dow, entry scalping, direzionalita long, ho preso una operazione long di continuazione, e mi sono posizionato short in tf m1 per andarmi a ricarcare la zona di dominace, per una possibile long. attendiamo sempre conferme per entrare, un pattern di inversione, in zona. la pazzianza e una virtu se si e pazzienti il mercato premia.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.01.2024Wall Street a nuovi massimi: festeggia il “soft landing” e il tech “in salute”.
Occhi aperti sul dato Usa PCE inflation di oggi: incide su futuri tagli dei tassi.
Borse cinesi rimbalzano, voci di “fondo di stabilizzazione” per azioni onshore.
Bank of Japan conferma politica dei “tassi zero”, il Nikkei i massimi recenti.
Si moltiplicano dubbi e interrogativi sulle prossime mosse “accomodanti” delle banche centrali e cresce l’attesa su eventi e dati macro dei prossimi giorni, tra cui la riunione dell’ECB (Banca centrale Europea) dopo che stamane quella della Bank of Japan ha confermato i tassi “zero”, ma anche il GDP (prodotto interno lordo) Usa del 4’ trimestre, i numeri sull'inflazione “retail PCE” e quelli sulle spese per consumi.
Non e’ prevista nessuna novita’ di politica monetaria dal meeting di giovedi’ 25 dell’ECB, che lascera’ sicuramente fermi i tassi, prolungando la pausa decisa ad ottobre, ma i mercati “scandaglieranno” le parole del Presidente Christine Lagarde, per cogliere indicazioni sul resto dell'anno.
Su entrambe le sponde dell’Atlantico le aspettative su prossimi e ravvicinati tagli dei tassi si sono ridimensionate: in particolare, la forza del mercato del lavoro e dei consumi privati, sintomio di un’economia ancora forte, spiegano la cautela della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) ad abbassare il costo del denaro.
Ieri, 22 gennaio, aiutata anche dalle chiusure record di Wall Street della sera prima, i listini europei hanno chiuso in rialzo: Milano, -0,3%, ma in lieve ascesa se si considera la “zavorra” di -0,4% dovuta al pagamento dei dividendi parziali di Enel e Snam, Francoforte +0,77%, Londra +0,39%, Parigi +0,56%.
Wall Street anche ieri ha segnato nuovi record, spinta dalle azioni tech: Dow Jones +0,36%, per la prima volta sopra 38 mila, S&P500 +0,22%, Nasdaq +0,32%.
Evidentemente gli operatori fiutano ottimi dati trimestrali di imminente uscita per alcuni giganti come Intel, Stm Ibm, Asml, e per i vari players dell'intelligenza artificiale, specie per i produttori di chip.
In attesa del meeting dell’ECB di giovedi’, l'ufficio studi dell’Eurotower (Sede centrale dell’ECB a Francoforte) pubblichera' i risultati dell'indagine sugli impieghi condotta presso le banche europee, un valido termometro per valutare l’effetto della crescita del costo del denaro sulla domanda di prestiti.
Le tensioni militari nel Mar Rosso permangono: ieri missili di Usa e UK hanno colpito 8 obbiettivi (depositi sotterranei, siti per la sorveglianza aerea etc) dei ribelli Houthi nello Yemen, inclusa la capitale Sanaa. Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento negli Usa) ha riavvicinato 75 Dollari/barile, e l’oro e’ tornato sopra 2.030 Dollari/oncia.
A causa della crisi della Borsa di Hong Kong, l'India e’ diventata la 4’ maggior borsa mondiale per capitalizzazione: 4.33 miliardi di Dollari, contro i 4.29 di Hong Kong.
In Giappone la Banca centrale (BoJ) ha confermato stamane la politica dei 'tassi zero': una decisione largamente attesa dal mercato e che conferma la politica monetaria ultra-accomodante: il tasso “base” (o repo rate) resta fissato a -0,1% e viene anche ribadito l’impegno al “controllo della curva” dei rendimenti dei titoli governativi (JJB) a 10 anni.
La Banca del Giappone si aspetta che i prezzi al consumo (esclusi gli alimenti freschi) crescano +2,4% (dal +2,8% della stima precedente) nell'anno fiscale “aprile 2024-marzo 2025”, poco piu’ in basso del +2,8% stimato per l’anno fiscale 2023-24. Il Pil (GDP) atteso e’ previsto crescere +1,2%, migliorando la precedente stima di +1,0%.
Poche novita’ dal mercato dei cambi, dove l'Euro staziona attorno 1,09 Dollari, e 161,0 Yen. La valuta nipponica risente poco della conferma da parte della BoJ della “stance” di politica monetaria ultra-accomodante. Dollaro/Yen poco variato, a 147,6.
Alcuni giornali cinesi vicini al “governo” riportano che il Premier Li Qiang avrebbe promesso misure più drastiche per rilanciare l’interesse nazionale ed internazionale verso i mercati finanziari: si parla dell’iniezione di circa 280 miliardi di Dollari in un veicoli d’investimento (“fondo di stabilizzazione”) che acquisisca “posizioni stabili” su azioni quotate “onshore” (sulle borse domestiche) di aziende strategiche.
Guardando alle chiusure asiatiche di stamane, 23 gennaio, notiamo il rimbalzo di Hong Kong, +2,6%, che va comunque confrontato col -12% perso da inizio 2024. Il Shanghai composite è salito +0,53%, il Shenzen composite +0,95%. Seoul (Kospi) +0,58%, ASX australiano +0,51% mentre Mumbai (India) scivola, -1,56%.
Le Borse europee, dopo un avvio incerto, si rivelano cedevoli a fine mattinata, in media -0,3% (ore 13.00 CET), incapaci di un nuovo slancio in assenza di eventi o dati macro positivi.
Non smette invece di stupire la forza dell’azionario Usa: anche oggi, guardando ai future sui principali listini, avremo riaperture lievemente positive, in media +0,3%, nel giorno in cui sara’ pubblicato il dato di inflaziona PCE (Personal consumer expenditure) di dicembre, notoriamente il piu’ “osservato” dalla Federal Reserve.
Gli investitori Usa tengono gli occhi aperti sulle consultazioni locali con cui i Repubblicani individuano il candidato alle elezioni presidenziali di novembre: oggi si svolgono nel New Hampshire, considerato uno Stato “barometrico” (indicativo) su chi sara’ il prossimo Presidente.
In seguito al ritiro di Ron De Santis, restano in gara Donald Trump e Nikky Haley, col primo indicato in vantaggio, col 54%, dal sondaggio Clearpolitics: 37% per la Signora Haley, circa 10% di incerti.
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Focus su indici ZEW Germania,BCE pubblica stime sull’inflazioneLe quotazioni dei principali indici di Borsa europei hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza, orfani di Wall Street chiusa per festività. In occasione del World Economic Forum, il membro della BCE Robert Holzmann ha spiazzato gli operatori, affermando che i tagli dei tassi non sono garantiti quest’anno. Secondo Holzmann, “gli eventi geopolitici minacciano di mantenere l’inflazione elevata più a lungo del previsto”. Il banchiere fa riferimento all’impatto che potrebbe avere, oltre che l’allargamento del conflitto in Israele, anche la crisi nel Mar Rosso. Fronte dati macro, il PIL del 2023 della Germania si è contratto dello 0,3%. Il calo della crescita è stato in linea con le attese. Per l’economia della Germania oggi sono attese nuove indicazioni con il rilascio degli indici ZEW: il dato sul sentiment dell’economia è atteso in leggero calo a 12,7 punti (precedente a 12,8 punti). Riguardo all’Eurozona, gli operatori monitoreranno con attenzione il sondaggio della BCE sulle aspettative d’inflazione, in attesa dell’intervento della presidente Lagarde al World Economic Forum in agenda domani. Nell’ultimo sondaggio condotto dall’Eurotower, le aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi e per i prossimi 3 anni erano rimaste invariate rispettivamente al 4% e al 2,5%. Fronte trimestrali, dopo la carrellata di risultati di molte banche d’affari statunitensi visti venerdì, oggi sarà il turno di Goldman Sachs e Morgan Stanley.
Inflazione USA continua a salire,focus sui conti delle bancheLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. L’attenzione degli investitori è stata rivolta ai dati dell’inflazione degli Stati Uniti di dicembre, che hanno sorpreso negativamente il mercato. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3,4% a/a, rispetto alle attese al 3,2% (dato precedente al 3,1%). Su base mensile il CPI ha mostrato una variazione del +0,3% (attese a +0,2%). La misurazione core, esclusi energetici ed alimentari, ha mostrato una crescita del 3,9%, che si è confrontata con le stime al 3,8% e al 4% di novembre. I dati hanno mostrato che le pressioni inflazionistiche rimangono ancora forti, attenuando le ipotesi degli investitori per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a marzo, considerando anche gli ultimi dati positivi del mercato del lavoro. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta ai conti trimestrali delle grandi banche d’affari USA: focus su Bank of America, Bank of New York Mellon, BlackRock, Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo. Il mercato si aspetta un aumento dei crediti deteriorati che, secondo un’analisi del Financial Times, rischia di compromettere i conti dell’ultimo trimestre del 2023. Secondo Bloomberg solo BofA, Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo registreranno NPL in crescita negli ultimi tre mesi del 2023 a 24,4 miliardi di dollari, circa 6 miliardi in più dalla fine del 2022. Nel complesso, le stime indicano un utile in calo in media del 13% a/a nell’ultimo trimestre per le sei maggiori banche USA, incluse Goldman Sachs e Morgan Stanley (conti in agenda il 16 gennaio).
Wall Street e Borse europee al test dell’inflazione degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta ai dati macro degli Stati Uniti. Il mercato si aspetta che l’inflazione si attesti al 3,2% a/a a dicembre, in lieve aumento rispetto al 3,1% di novembre. Il dato core è atteso dal 4% al 3,8% a/a. Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha dichiarato che i tassi dovranno probabilmente rimanere elevati “per qualche tempo” fino a quando i funzionari non saranno sicuri che il tasso di inflazione stia tornando al 2%. Williams ha detto di aspettarsi che l’inflazione rallenti al 2,25% entro la fine dell’anno e che raggiunga l’obiettivo del 2% entro il 2025. Inoltre, il mercato del lavoro dovrebbe “ammorbidirsi” un po ‘di più, aumentando potenzialmente il tasso di disoccupazione al 4% dall’attuale 3,7%. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che gli indicatori di tendenza suggeriscono una contrazione dell’economia dell’Eurozona nel mese di dicembre, confermando la possibilità di una recessione tecnica nella seconda metà del 2023. I dati indicano che il futuro rimane incerto e le prospettive sono orientate al ribasso. Isabel Schnabel ha invece affermato che “l’inflazione si è calmata, ma le pressioni sui prezzi di base rimangono elevate”. Secondo Schnabel “i tassi devono essere mantenuti sufficientemente restrittivi per il tempo necessario a garantire un ritorno sostenibile dell’inflazione al 2%. Un’economia in rallentamento fa parte della trasmissione della politica monetaria”, ha evidenziato.
Villeroy: BCE verso una direzione della politica monetariaLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalle vendite. In una giornata scarna di dati macro, gli operatori rimangono in attesa dell’inflazione degli Stati Uniti di dicembre in agenda domani e dei conti trimestrali della grandi banche d’affari USA che verranno rilasciati venerdì. Lato Banche centrali, sono arrivate nuove indicazioni dai componenti della BCE. Il membro del Consiglio direttivo Mario Centeno ha affermato che “la BCE non ha necessariamente bisogno di una visione completa degli sviluppi salariali nei prossimi mesi per impostare la direzione della politica monetaria”. “Non penso che dovremo aspettare fino a maggio per prendere decisioni”, ha spiegato Centeno, osservando che i recenti dati sull’inflazione ed economia hanno avvicinato il momento dell’allentamento e che l’Eurotower deciderà quando tagliare il costo del denaro “prima di quanto pensassimo fino a poco tempo fa”. Visione da falco invece quella del membro Boris Vujcic che ritiene che la BCE non inizierà ad allentare la politica monetaria prima dell’estate. Per Vujcic, un taglio dei tassi prima di allora sarebbe giustificato solo da una sorpresa al ribasso dell’inflazione e da un rallentamento dell’economia più marcato di quanto previsto. Ai commenti di Centeno e Vujcic si sono poi aggiunte le parole di François Villeroy de Galhau, il quale ha affermato che la BCE taglierà i tassi quest’anno quando avrà la prova che l’inflazione sia in linea con il target del 2%. Villeroy si è rifiutato di fornire un’indicazione temporale più precisa, affermando che le decisioni saranno orientate dai dati.
inflazione USA ai minimi da 3 anni, Bostic: Fed verso target 2%Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sullo sfondo rimangono le tensioni geopolitiche dopo che gli attacchi nel Mar Rosso stanno facendo aumentare i costi di spedizione in Europa, mentre il conflitto tra Israele e Hamas minaccia di espandersi anche in Libano. Lato Banche centrali, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che la sua propensione è ancora quella di mantenere una politica restrittiva per garantire il proseguimento dei progressi sull’inflazione, anche se i rischi complessivi dell’economia si sono bilanciati tra quelli posti dall’aumento dei prezzi e quelli posti dal rallentamento della crescita dell’occupazione. Intanto, le aspettative di inflazione dei consumatori sono scese ai valori più bassi da gennaio 2021, passando dal 3,4% al 3%. Bostic si aspetta due tagli dei tassi dello 0,25% entro fine anno. Il mercato si attende ancora tagli per complessivi 150 punti base nel 2024 (6 riduzioni dello 0,25%), ben al di sopra dei dot plot della Fed, che prevedono 75 punti base. Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha di recente messo in guardia i mercati affermando che potrebbe essere necessario ripartire con i rialzi del costo del denaro per evitare che il recente calo dei rendimenti dei bond a lungo termine faccia ripartire l’inflazione. Logan ha anche detto che è tempo di iniziare a pensare di rallentare il processo di riduzione del bilancio della Fed.
Mercato lavoro USA ed Eurozona: analisi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi venerdì. Gli ultimi dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti hanno battuto le attese. Le buste paga non agricole sono aumentate di 216.000 unità a dicembre, ben al di sopra delle stime a +170.000 unità e alle 173.000 unità di novembre (riviste al ribasso da 199mila). Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,7%, rispetto al 3,8% atteso, mentre il salario medio orario è passato dal 4% al 4,1% (attese al 3,9%). Le misurazioni dovrebbero scoraggiare i componenti “dovish” della Fed a sostenere un possibile anticipo dei tagli dei tassi di interesse. In questo contesto, i dati sull’inflazione che usciranno questa settimana saranno fondamentali: solamente se continueranno a mostrare un graduale ritorno verso l’obiettivo del 2% la Fed potrà prendere in considerazione un primo eventuale taglio nei primi sei mesi del 2024. Il mercato si aspetta che l’inflazione si attesti al 3,3% a/a (3,1% a novembre), mentre il dato core è atteso in calo al 3,8% a/a dal 4%. Guardando all’Eurozona, l’inflazione è aumentata del 2,9% a dicembre dal 2,4% di novembre (attese al 3%). Si è trattato del primo aumento del tasso di inflazione in otto mesi. La misurazione core è scesa al 3,4%, il livello più basso da marzo 2022, in linea con le stime. Un rallentamento meno rapido dei prezzi potrebbe supportare la visione prudente della BCE sulla politica monetaria, attualmente in contrasto con le ipotesi di tagli dei tassi degli operatori.
FTSE Mib brilla in Europa, via ad una settimana di dati MacroLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti nell’ultima giornata di contrattazioni del 2023. Il DAX 40 è salito di oltre il 20% nel 2023, nonostante il cupo quadro economico del Paese, mentre il CAC 40 e il FTSE 100 hanno guadagnato rispettivamente il 16,4% e il 3,64%. L’indice FTSE Mib ha vantato un rialzo del 28% nel 2023, con le quotazioni che hanno difeso la soglia psicologica dei 30.000 punti, record dal giugno del 2008. L’indice di Piazza Affari ha riportato la performance migliore rispetto a tutte le altre Borse europee. Negli Stati Uniti, lo S&P 500 ha registrato un nuovo record confermando il rally degli ultimi due mesi e il NASDAQ 100 ha vantato un rialzo di oltre il 53% YTD. Gli ultimi dati macro rilasciati continuano a suggerire che la crescita economica degli USA stia rallentando senza però arrestarsi. Gli operatori si aspettano che la Fed inizi a ridurre i tassi a partire da marzo con una probabilità del 72,8%, secondo il CME FedWatch Tool. Nelle ultime rilevazioni, l’inflazione USA è rallentata al 3,1% a/a a novembre dal 6,4% di gennaio. Su questo tema gli operatori attenderanno i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Fed, che verranno pubblicati domani sera alle ore 20 italiane. Il focus degli investitori passerà poi alla carrellata di indici PMI dei servizi in agenda giovedì, ma soprattutto ai dati del mercato del lavoro USA di dicembre che verranno rilasciati come di consueto venerdì alle ore 14:30. Lo stesso giorno, in mattinata, verranno pubblicati i dati dell’inflazione dell’Eurozona.
indice DJIA sopra 37.000…: prestare attenzioneIl Dow Jones Industrial Average è l’indice azionario più antico del mondo con oltre 130 anni di storia e per tale motivo forse anche il più conosciuto, anche da chi non è un esperto di mercati finanziari, oltre ad essere indicato già dagli albori come ‘barometro’ dell’andamento della più importante economia del pianeta.
Non è un indice ponderato sulla capitalizzazione dei 30 titoli azionari che lo compongono ma sul loro prezzo relativo – quindi titoli con prezzo maggiore pesano di più rispetto a titoli con prezzo inferiore – tuttavia insieme agli indici S&P500, Nasdaq Composite, Russell 2000 è uno dei benchmark riconosciuti dell’azionario degli U.S.A.
Come si evince dal grafico settimanale sottostante lo swing rialzista partito dal minimo in area 32.300 punti circa di venerdì 27 Ottobre ha portato non solo ad un anticipato e prolungato “rally di Natale”, ma – con la violazione dei massimi storici di inizio 2022 a quota 37.000 punti (vedasi bandierina verde a conclusione della settimana del 10 Dicembre) – anche a “navigare” in aree di prezzo mai esplorate….
Visto che l’oscillatore RSI-14 sta entrando sopra area 70 ovvero in ipercomprato (freccia rossa in basso a destra) – cosa che sul time frame settimanale raramente avviene – e che i breakout dei massimi e minimi sull’indice in questione, per la sua natura non ponderata sulle capitalizzazioni, non sono garanzia di prolungamento del trend in atto, è bene prestare attenzione a possibili prese di beneficio, magari proprio con l’inizio del 2024 così come avvenuto 2 anni fa quando in poche settimane perse quasi 4.000 punti…:
in ogni caso finchè resta sopra il supporto dei 36.700-35.650 punti il sentiment positivo di questi ultimi 2 mesi non verrà intaccato.
autore: Marco D'Ambrosio
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