Fine del Rally del Dow Jones?Credo che la salita sia giunta al momentaneo capolinea. Potrebbe o risalire per poi scendere od effettuare la discesa come da immagineShortdi DLG175
US30Entry manuale dopo essere rimasto unfilled sulla prima entry Trade preso post chiusura delle inefficenze in allineamento della struttura attuale m15 fino alla zona short h1. R:R 1:5 SMC+VSAdi fxabc5671
1/02-7/02 US30Resoconto prima settimana di trading di Febbraio Asset Us30 Bias Long Trade presi sempre in zona qualificata e post prese di liquidità in allineamento alla struttura attuale e periferica R:R fisso 1:5 esito operazioni 4Tp 1Sl 1Unfilled SMC+VSALongdi fxabc5671
DOW: Possiabile operazione short di breve termine, siamo con direzione long. pero se il prezzo ci fa una possibile schematica, potremmo tentare una operazione short, per andare a prendere la liquidita' creata in sessione asiatica. attendiamo evidance. e magiori conferme. se non da nessun segno attendiamo un rialineamento per un long, ricordiamo che oggi e lunedi. Shortdi lucasbuxAggiornato 0
dow, entry scalping, direzionalita long, ho preso una operazione long di continuazione, e mi sono posizionato short in tf m1 per andarmi a ricarcare la zona di dominace, per una possibile long. attendiamo sempre conferme per entrare, un pattern di inversione, in zona. la pazzianza e una virtu se si e pazzienti il mercato premia. Longdi lucasbuxAggiornato 0
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.01.2024Wall Street a nuovi massimi: festeggia il “soft landing” e il tech “in salute”. Occhi aperti sul dato Usa PCE inflation di oggi: incide su futuri tagli dei tassi. Borse cinesi rimbalzano, voci di “fondo di stabilizzazione” per azioni onshore. Bank of Japan conferma politica dei “tassi zero”, il Nikkei i massimi recenti. Si moltiplicano dubbi e interrogativi sulle prossime mosse “accomodanti” delle banche centrali e cresce l’attesa su eventi e dati macro dei prossimi giorni, tra cui la riunione dell’ECB (Banca centrale Europea) dopo che stamane quella della Bank of Japan ha confermato i tassi “zero”, ma anche il GDP (prodotto interno lordo) Usa del 4’ trimestre, i numeri sull'inflazione “retail PCE” e quelli sulle spese per consumi. Non e’ prevista nessuna novita’ di politica monetaria dal meeting di giovedi’ 25 dell’ECB, che lascera’ sicuramente fermi i tassi, prolungando la pausa decisa ad ottobre, ma i mercati “scandaglieranno” le parole del Presidente Christine Lagarde, per cogliere indicazioni sul resto dell'anno. Su entrambe le sponde dell’Atlantico le aspettative su prossimi e ravvicinati tagli dei tassi si sono ridimensionate: in particolare, la forza del mercato del lavoro e dei consumi privati, sintomio di un’economia ancora forte, spiegano la cautela della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) ad abbassare il costo del denaro. Ieri, 22 gennaio, aiutata anche dalle chiusure record di Wall Street della sera prima, i listini europei hanno chiuso in rialzo: Milano, -0,3%, ma in lieve ascesa se si considera la “zavorra” di -0,4% dovuta al pagamento dei dividendi parziali di Enel e Snam, Francoforte +0,77%, Londra +0,39%, Parigi +0,56%. Wall Street anche ieri ha segnato nuovi record, spinta dalle azioni tech: Dow Jones +0,36%, per la prima volta sopra 38 mila, S&P500 +0,22%, Nasdaq +0,32%. Evidentemente gli operatori fiutano ottimi dati trimestrali di imminente uscita per alcuni giganti come Intel, Stm Ibm, Asml, e per i vari players dell'intelligenza artificiale, specie per i produttori di chip. In attesa del meeting dell’ECB di giovedi’, l'ufficio studi dell’Eurotower (Sede centrale dell’ECB a Francoforte) pubblichera' i risultati dell'indagine sugli impieghi condotta presso le banche europee, un valido termometro per valutare l’effetto della crescita del costo del denaro sulla domanda di prestiti. Le tensioni militari nel Mar Rosso permangono: ieri missili di Usa e UK hanno colpito 8 obbiettivi (depositi sotterranei, siti per la sorveglianza aerea etc) dei ribelli Houthi nello Yemen, inclusa la capitale Sanaa. Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento negli Usa) ha riavvicinato 75 Dollari/barile, e l’oro e’ tornato sopra 2.030 Dollari/oncia. A causa della crisi della Borsa di Hong Kong, l'India e’ diventata la 4’ maggior borsa mondiale per capitalizzazione: 4.33 miliardi di Dollari, contro i 4.29 di Hong Kong. In Giappone la Banca centrale (BoJ) ha confermato stamane la politica dei 'tassi zero': una decisione largamente attesa dal mercato e che conferma la politica monetaria ultra-accomodante: il tasso “base” (o repo rate) resta fissato a -0,1% e viene anche ribadito l’impegno al “controllo della curva” dei rendimenti dei titoli governativi (JJB) a 10 anni. La Banca del Giappone si aspetta che i prezzi al consumo (esclusi gli alimenti freschi) crescano +2,4% (dal +2,8% della stima precedente) nell'anno fiscale “aprile 2024-marzo 2025”, poco piu’ in basso del +2,8% stimato per l’anno fiscale 2023-24. Il Pil (GDP) atteso e’ previsto crescere +1,2%, migliorando la precedente stima di +1,0%. Poche novita’ dal mercato dei cambi, dove l'Euro staziona attorno 1,09 Dollari, e 161,0 Yen. La valuta nipponica risente poco della conferma da parte della BoJ della “stance” di politica monetaria ultra-accomodante. Dollaro/Yen poco variato, a 147,6. Alcuni giornali cinesi vicini al “governo” riportano che il Premier Li Qiang avrebbe promesso misure più drastiche per rilanciare l’interesse nazionale ed internazionale verso i mercati finanziari: si parla dell’iniezione di circa 280 miliardi di Dollari in un veicoli d’investimento (“fondo di stabilizzazione”) che acquisisca “posizioni stabili” su azioni quotate “onshore” (sulle borse domestiche) di aziende strategiche. Guardando alle chiusure asiatiche di stamane, 23 gennaio, notiamo il rimbalzo di Hong Kong, +2,6%, che va comunque confrontato col -12% perso da inizio 2024. Il Shanghai composite è salito +0,53%, il Shenzen composite +0,95%. Seoul (Kospi) +0,58%, ASX australiano +0,51% mentre Mumbai (India) scivola, -1,56%. Le Borse europee, dopo un avvio incerto, si rivelano cedevoli a fine mattinata, in media -0,3% (ore 13.00 CET), incapaci di un nuovo slancio in assenza di eventi o dati macro positivi. Non smette invece di stupire la forza dell’azionario Usa: anche oggi, guardando ai future sui principali listini, avremo riaperture lievemente positive, in media +0,3%, nel giorno in cui sara’ pubblicato il dato di inflaziona PCE (Personal consumer expenditure) di dicembre, notoriamente il piu’ “osservato” dalla Federal Reserve. Gli investitori Usa tengono gli occhi aperti sulle consultazioni locali con cui i Repubblicani individuano il candidato alle elezioni presidenziali di novembre: oggi si svolgono nel New Hampshire, considerato uno Stato “barometrico” (indicativo) su chi sara’ il prossimo Presidente. In seguito al ritiro di Ron De Santis, restano in gara Donald Trump e Nikky Haley, col primo indicato in vantaggio, col 54%, dal sondaggio Clearpolitics: 37% per la Signora Haley, circa 10% di incerti. Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente. Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti. Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. 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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. di Peter_Braganti0
Focus su indici ZEW Germania,BCE pubblica stime sull’inflazioneLe quotazioni dei principali indici di Borsa europei hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza, orfani di Wall Street chiusa per festività. In occasione del World Economic Forum, il membro della BCE Robert Holzmann ha spiazzato gli operatori, affermando che i tagli dei tassi non sono garantiti quest’anno. Secondo Holzmann, “gli eventi geopolitici minacciano di mantenere l’inflazione elevata più a lungo del previsto”. Il banchiere fa riferimento all’impatto che potrebbe avere, oltre che l’allargamento del conflitto in Israele, anche la crisi nel Mar Rosso. Fronte dati macro, il PIL del 2023 della Germania si è contratto dello 0,3%. Il calo della crescita è stato in linea con le attese. Per l’economia della Germania oggi sono attese nuove indicazioni con il rilascio degli indici ZEW: il dato sul sentiment dell’economia è atteso in leggero calo a 12,7 punti (precedente a 12,8 punti). Riguardo all’Eurozona, gli operatori monitoreranno con attenzione il sondaggio della BCE sulle aspettative d’inflazione, in attesa dell’intervento della presidente Lagarde al World Economic Forum in agenda domani. Nell’ultimo sondaggio condotto dall’Eurotower, le aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi e per i prossimi 3 anni erano rimaste invariate rispettivamente al 4% e al 2,5%. Fronte trimestrali, dopo la carrellata di risultati di molte banche d’affari statunitensi visti venerdì, oggi sarà il turno di Goldman Sachs e Morgan Stanley. di Investimenti_BNPParibas0
Inflazione USA continua a salire,focus sui conti delle bancheLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. L’attenzione degli investitori è stata rivolta ai dati dell’inflazione degli Stati Uniti di dicembre, che hanno sorpreso negativamente il mercato. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 3,4% a/a, rispetto alle attese al 3,2% (dato precedente al 3,1%). Su base mensile il CPI ha mostrato una variazione del +0,3% (attese a +0,2%). La misurazione core, esclusi energetici ed alimentari, ha mostrato una crescita del 3,9%, che si è confrontata con le stime al 3,8% e al 4% di novembre. I dati hanno mostrato che le pressioni inflazionistiche rimangono ancora forti, attenuando le ipotesi degli investitori per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a marzo, considerando anche gli ultimi dati positivi del mercato del lavoro. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta ai conti trimestrali delle grandi banche d’affari USA: focus su Bank of America, Bank of New York Mellon, BlackRock, Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo. Il mercato si aspetta un aumento dei crediti deteriorati che, secondo un’analisi del Financial Times, rischia di compromettere i conti dell’ultimo trimestre del 2023. Secondo Bloomberg solo BofA, Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo registreranno NPL in crescita negli ultimi tre mesi del 2023 a 24,4 miliardi di dollari, circa 6 miliardi in più dalla fine del 2022. Nel complesso, le stime indicano un utile in calo in media del 13% a/a nell’ultimo trimestre per le sei maggiori banche USA, incluse Goldman Sachs e Morgan Stanley (conti in agenda il 16 gennaio).di Investimenti_BNPParibas0
dow jones 30 oggi dati cpi tutto può succedere , ma credo che non manchi molto per una correzione all indice dow jones Shortdi PitoneTrading0
Wall Street e Borse europee al test dell’inflazione degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta ai dati macro degli Stati Uniti. Il mercato si aspetta che l’inflazione si attesti al 3,2% a/a a dicembre, in lieve aumento rispetto al 3,1% di novembre. Il dato core è atteso dal 4% al 3,8% a/a. Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha dichiarato che i tassi dovranno probabilmente rimanere elevati “per qualche tempo” fino a quando i funzionari non saranno sicuri che il tasso di inflazione stia tornando al 2%. Williams ha detto di aspettarsi che l’inflazione rallenti al 2,25% entro la fine dell’anno e che raggiunga l’obiettivo del 2% entro il 2025. Inoltre, il mercato del lavoro dovrebbe “ammorbidirsi” un po ‘di più, aumentando potenzialmente il tasso di disoccupazione al 4% dall’attuale 3,7%. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che gli indicatori di tendenza suggeriscono una contrazione dell’economia dell’Eurozona nel mese di dicembre, confermando la possibilità di una recessione tecnica nella seconda metà del 2023. I dati indicano che il futuro rimane incerto e le prospettive sono orientate al ribasso. Isabel Schnabel ha invece affermato che “l’inflazione si è calmata, ma le pressioni sui prezzi di base rimangono elevate”. Secondo Schnabel “i tassi devono essere mantenuti sufficientemente restrittivi per il tempo necessario a garantire un ritorno sostenibile dell’inflazione al 2%. Un’economia in rallentamento fa parte della trasmissione della politica monetaria”, ha evidenziato.di Investimenti_BNPParibas0
Villeroy: BCE verso una direzione della politica monetariaLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalle vendite. In una giornata scarna di dati macro, gli operatori rimangono in attesa dell’inflazione degli Stati Uniti di dicembre in agenda domani e dei conti trimestrali della grandi banche d’affari USA che verranno rilasciati venerdì. Lato Banche centrali, sono arrivate nuove indicazioni dai componenti della BCE. Il membro del Consiglio direttivo Mario Centeno ha affermato che “la BCE non ha necessariamente bisogno di una visione completa degli sviluppi salariali nei prossimi mesi per impostare la direzione della politica monetaria”. “Non penso che dovremo aspettare fino a maggio per prendere decisioni”, ha spiegato Centeno, osservando che i recenti dati sull’inflazione ed economia hanno avvicinato il momento dell’allentamento e che l’Eurotower deciderà quando tagliare il costo del denaro “prima di quanto pensassimo fino a poco tempo fa”. Visione da falco invece quella del membro Boris Vujcic che ritiene che la BCE non inizierà ad allentare la politica monetaria prima dell’estate. Per Vujcic, un taglio dei tassi prima di allora sarebbe giustificato solo da una sorpresa al ribasso dell’inflazione e da un rallentamento dell’economia più marcato di quanto previsto. Ai commenti di Centeno e Vujcic si sono poi aggiunte le parole di François Villeroy de Galhau, il quale ha affermato che la BCE taglierà i tassi quest’anno quando avrà la prova che l’inflazione sia in linea con il target del 2%. Villeroy si è rifiutato di fornire un’indicazione temporale più precisa, affermando che le decisioni saranno orientate dai dati.di Investimenti_BNPParibas0
inflazione USA ai minimi da 3 anni, Bostic: Fed verso target 2%Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sullo sfondo rimangono le tensioni geopolitiche dopo che gli attacchi nel Mar Rosso stanno facendo aumentare i costi di spedizione in Europa, mentre il conflitto tra Israele e Hamas minaccia di espandersi anche in Libano. Lato Banche centrali, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che la sua propensione è ancora quella di mantenere una politica restrittiva per garantire il proseguimento dei progressi sull’inflazione, anche se i rischi complessivi dell’economia si sono bilanciati tra quelli posti dall’aumento dei prezzi e quelli posti dal rallentamento della crescita dell’occupazione. Intanto, le aspettative di inflazione dei consumatori sono scese ai valori più bassi da gennaio 2021, passando dal 3,4% al 3%. Bostic si aspetta due tagli dei tassi dello 0,25% entro fine anno. Il mercato si attende ancora tagli per complessivi 150 punti base nel 2024 (6 riduzioni dello 0,25%), ben al di sopra dei dot plot della Fed, che prevedono 75 punti base. Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha di recente messo in guardia i mercati affermando che potrebbe essere necessario ripartire con i rialzi del costo del denaro per evitare che il recente calo dei rendimenti dei bond a lungo termine faccia ripartire l’inflazione. Logan ha anche detto che è tempo di iniziare a pensare di rallentare il processo di riduzione del bilancio della Fed. di Investimenti_BNPParibas0
Mercato lavoro USA ed Eurozona: analisi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi venerdì. Gli ultimi dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti hanno battuto le attese. Le buste paga non agricole sono aumentate di 216.000 unità a dicembre, ben al di sopra delle stime a +170.000 unità e alle 173.000 unità di novembre (riviste al ribasso da 199mila). Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,7%, rispetto al 3,8% atteso, mentre il salario medio orario è passato dal 4% al 4,1% (attese al 3,9%). Le misurazioni dovrebbero scoraggiare i componenti “dovish” della Fed a sostenere un possibile anticipo dei tagli dei tassi di interesse. In questo contesto, i dati sull’inflazione che usciranno questa settimana saranno fondamentali: solamente se continueranno a mostrare un graduale ritorno verso l’obiettivo del 2% la Fed potrà prendere in considerazione un primo eventuale taglio nei primi sei mesi del 2024. Il mercato si aspetta che l’inflazione si attesti al 3,3% a/a (3,1% a novembre), mentre il dato core è atteso in calo al 3,8% a/a dal 4%. Guardando all’Eurozona, l’inflazione è aumentata del 2,9% a dicembre dal 2,4% di novembre (attese al 3%). Si è trattato del primo aumento del tasso di inflazione in otto mesi. La misurazione core è scesa al 3,4%, il livello più basso da marzo 2022, in linea con le stime. Un rallentamento meno rapido dei prezzi potrebbe supportare la visione prudente della BCE sulla politica monetaria, attualmente in contrasto con le ipotesi di tagli dei tassi degli operatori.di Investimenti_BNPParibas1
FTSE Mib brilla in Europa, via ad una settimana di dati MacroLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti nell’ultima giornata di contrattazioni del 2023. Il DAX 40 è salito di oltre il 20% nel 2023, nonostante il cupo quadro economico del Paese, mentre il CAC 40 e il FTSE 100 hanno guadagnato rispettivamente il 16,4% e il 3,64%. L’indice FTSE Mib ha vantato un rialzo del 28% nel 2023, con le quotazioni che hanno difeso la soglia psicologica dei 30.000 punti, record dal giugno del 2008. L’indice di Piazza Affari ha riportato la performance migliore rispetto a tutte le altre Borse europee. Negli Stati Uniti, lo S&P 500 ha registrato un nuovo record confermando il rally degli ultimi due mesi e il NASDAQ 100 ha vantato un rialzo di oltre il 53% YTD. Gli ultimi dati macro rilasciati continuano a suggerire che la crescita economica degli USA stia rallentando senza però arrestarsi. Gli operatori si aspettano che la Fed inizi a ridurre i tassi a partire da marzo con una probabilità del 72,8%, secondo il CME FedWatch Tool. Nelle ultime rilevazioni, l’inflazione USA è rallentata al 3,1% a/a a novembre dal 6,4% di gennaio. Su questo tema gli operatori attenderanno i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Fed, che verranno pubblicati domani sera alle ore 20 italiane. Il focus degli investitori passerà poi alla carrellata di indici PMI dei servizi in agenda giovedì, ma soprattutto ai dati del mercato del lavoro USA di dicembre che verranno rilasciati come di consueto venerdì alle ore 14:30. Lo stesso giorno, in mattinata, verranno pubblicati i dati dell’inflazione dell’Eurozona.di Investimenti_BNPParibas0
indice DJIA sopra 37.000…: prestare attenzioneIl Dow Jones Industrial Average è l’indice azionario più antico del mondo con oltre 130 anni di storia e per tale motivo forse anche il più conosciuto, anche da chi non è un esperto di mercati finanziari, oltre ad essere indicato già dagli albori come ‘barometro’ dell’andamento della più importante economia del pianeta. Non è un indice ponderato sulla capitalizzazione dei 30 titoli azionari che lo compongono ma sul loro prezzo relativo – quindi titoli con prezzo maggiore pesano di più rispetto a titoli con prezzo inferiore – tuttavia insieme agli indici S&P500, Nasdaq Composite, Russell 2000 è uno dei benchmark riconosciuti dell’azionario degli U.S.A. Come si evince dal grafico settimanale sottostante lo swing rialzista partito dal minimo in area 32.300 punti circa di venerdì 27 Ottobre ha portato non solo ad un anticipato e prolungato “rally di Natale”, ma – con la violazione dei massimi storici di inizio 2022 a quota 37.000 punti (vedasi bandierina verde a conclusione della settimana del 10 Dicembre) – anche a “navigare” in aree di prezzo mai esplorate…. Visto che l’oscillatore RSI-14 sta entrando sopra area 70 ovvero in ipercomprato (freccia rossa in basso a destra) – cosa che sul time frame settimanale raramente avviene – e che i breakout dei massimi e minimi sull’indice in questione, per la sua natura non ponderata sulle capitalizzazioni, non sono garanzia di prolungamento del trend in atto, è bene prestare attenzione a possibili prese di beneficio, magari proprio con l’inizio del 2024 così come avvenuto 2 anni fa quando in poche settimane perse quasi 4.000 punti…: in ogni caso finchè resta sopra il supporto dei 36.700-35.650 punti il sentiment positivo di questi ultimi 2 mesi non verrà intaccato. autore: Marco D'Ambrosio Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Udi ActivTrades5
US30 Long & ShortMi aspetto nella sessione americana in primo un rialzo sopra i massimi per poi una bella discesa per scaricare il grande accumulo dell'ultimo periodoUdi WoLf4EvEr1
US30 - LONGDopo una lateralizzazione vedo un possibile long con target rottura dei massimi ULongdi WoLf4EvEr1
Borse al test della fiducia dei consumatori di USA ed EurozonaLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Ieri l’attenzione degli operatori è stata nuovamente rivolta alle ultime indicazioni provenienti dai banchieri centrali. Lato BCE, per François Villeroy de Galhau - membro del Consiglio direttivo - i tassi verranno tagliati a un certo punto nel 2024 dopo essere rimasti sui livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo da garantire la sconfitta dell’inflazione nell’Eurozona. “Tra l’aumento dei tassi che, salvo sorprese, è finito, e il taglio, che dovrebbe avvenire nel 2024, esiste un plateau”, ha detto de Galhau. Il membro della BCE ha affermato che la decisione di tagliare il costo del denaro sarà basata sui dati macro, indipendentemente da quelle che saranno le prossime mosse della Fed. Villeroy ha inoltre ribadito che l’inflazione dovrebbe scendere al 2% al più tardi entro il 2025. Secondo Gediminas Simkus, membro lituano del Consiglio direttivo, gli investitori potrebbero aver anticipato i tagli dei tassi di interesse, affermando che le aspettative del mercato siano al momento troppo ottimistiche. I dati finali di novembre dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona sono stati in linea con le attese: CPI al 2,4% a/a in calo dal 2,9% di ottobre e dato core al 3,6% in calo dal 4,2% a/a. Lato USA, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha affermato che non vi è alcuna “urgenza” per la Fed di ridurre i tassi. Bostic si aspetta due tagli dello 0,25% nella seconda metà dell’anno, ma ha sottolineato che nel frattempo l’inflazione rimane troppo alta e che il percorso politico della Fed dipende dal fatto che continui a rallentare.Selezione editorialedi Investimenti_BNPParibas2
us 30short zone da ritracciamento fibonacci dopo aver analizzato le chiusure delle candela e i movimenti di mercato in TF più bassi Shortdi bordignon19940
Mercato lavoro USA restaforte, sale l’attesa per Fed, BCE, BoELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Il mercato del lavoro degli Stati Uniti rimane forte. Le buste paga del settore non agricolo (Non Farm Payrolls) sono aumentate di 199.000 unità a novembre, meglio delle stime a 190.000 unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7%, rispetto alle attese al 3,9%. La retribuzione oraria media è aumentata dello 0,4% su base mensile e del 4% anno su anno. L’aumento mensile è stato leggermente superiore alle stime allo 0,3%, mentre il tasso annuale è rimasto stabile. Gli investitori hanno monitorato con grande attenzione i dati di novembre, sperando di avere conferme sulla possibile fine del ciclo restrittivo sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre si avvicina l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno (13 dicembre). Con un mercato del lavoro ancora forte, tra gli operatori è sempre più evidente che la Fed non taglierà i tassi così presto come previsto in precedenza. Questa settimana il focus degli investitori sarà rivolto anche ai meeting della BCE e della Bank of England (14 dicembre). Lato dati macro, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan la fiducia dei consumatori statunitensi è calata a novembre. Il dato si è attestato a 61,3 punti rispetto ai 63,8 di ottobre (attese a 60,4). Le prospettive a 1 anno per il tasso di inflazione sono scese al 3,1%, in deciso calo rispetto al 4,5% di novembre, mentre quelle a 5 anni sono passate dal 3,2% al 2,8%.di Investimenti_BNPParibas1
Occhi sul PIL dell'Eurozona dopo rallentamento ADPLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Dal report pubblicato ieri da Automatic Data Processing (ADP) è emerso che le buste paga private negli Stati Uniti sono cresciute di 103.000 unità a novembre, al di sotto delle 106.000 unità riviste al ribasso di ottobre e delle 130.000 unità stimate. Con il mercato del lavoro in frenata anche l’inflazione dovrebbe continuare a evidenziare segnali di rallentamento e di conseguenza la Fed potrebbe iniziare il taglio del costo del denaro prima del previsto (i mercati si aspettano 5 tagli per un totale di 125 punti base nel 2024). Il focus passa quindi a domani, quando saranno pubblicati i dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti, come di consueto alle 14:30. Gli operatori si aspettano una crescita delle buste paga non agricole di 200mila unità, il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 3,9%, mentre il salario medio orario è visto al 4%, in calo dal 4,1%. I dati saranno particolarmente monitorati dalla Fed, mentre si avvicina la riunione di politica monetaria (12-13 dicembre). Oggi invece a catalizzare l’attenzione degli operatori sarà il PIL dell’Eurozona relativo al terzo trimestre 2023. Su base sequenziale il dato è atteso in contrazione dello 0,1% e in crescita della stessa cifra su base annuale. Ricordiamo che dall’ultimo Economic Outlook dell’OCSE è emerso che le economie avanzate sperimenteranno un rallentamento della crescita a causa dei tassi elevati. Riguardo l’Eurozona nello specifico, il PIL crescerà dello 0,6% quest’anno, dello 0,9% il prossimo e dell’1,5% nel 2025.di Investimenti_BNPParibas1
USA: primi indizi sul mercato del lavoro con il report di ADPLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Il membro del Consiglio direttivo della BCE Isabel Schnabel ha affermato che l’istituto può escludere ulteriori rialzi dei tassi visto il “notevole” calo dell’inflazione. Le affermazioni hanno segnato una svolta dovish da parte di Schnabel. Il membro della BCE solo un mese fa aveva insistito sul fatto che i rialzi dei tassi dovessero rimanere un’opzione perché “l’ultimo miglio” della lotta all’inflazione poteva essere il più difficile. Ieri ha detto di aver cambiato idea dopo tre letture consecutive dell’inflazione favorevoli. “L’ultimo dato sull’inflazione ha reso piuttosto improbabile un ulteriore aumento dei tassi”, ha evidenziato, ma ha anticipato che “ci sarà un aumento dell’inflazione” e “c’è bisogno di più tempo”. “Rimaniamo dipendenti dai dati. Questa è la cosa principale”, ha sottolineato Schnabel. Intanto, dal sondaggio BCE sulle aspettative d’inflazione dei consumatori è emerso che a ottobre sono rimaste invariate rispetto a settembre. Il tasso medio di inflazione percepito nei 12 mesi precedenti è sceso al 7,8%, dall’8% di settembre. Le aspettative medie per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono rimaste invariate al 4% e quelle per l’inflazione a 3 anni sono rimaste stabili al 2,5%. Lato dati macro, il PMI dei servizi dell’Eurozona (novembre, finale) si è attestato a 48,7 punti dai 48,2 punti della lettura preliminare (precedente a 47,8). L’indice composito è passato da 46,5 a 47,6 punti. Guardando agli USA, l’ISM dei servizi si è attestato a 52,7 punti, superando le attese a 52 e il dato precedente a 51,8 punti.di Investimenti_BNPParibas0
Powell: taglio dei tassi prematuroLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha respinto le crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse nella prima metà del prossimo anno, affermando che il FOMC si muoverà con cautela, ma manterrà la possibilità di aumentare nuovamente i tassi. Il numero uno della Fed ha indicato che i funzionari prevedono di mantenere i tassi d’interesse invariati nella riunione in agenda il 12-13 dicembre, in modo da avere più tempo per valutare l’economia. Gli ultimi dati macro avevano alimentato tra gli operatori l’attesa che la Fed potesse iniziare a tagliare i tassi già a marzo. “Il FOMC è fortemente impegnato a ridurre l’inflazione al 2% nel tempo e a mantenere la politica restrittiva fino a quando non siamo sicuri che l’inflazione sia su un sentiero verso quell’obiettivo”, ha evidenziato Powell, sottolineando che la politica è ora “ben entrata in territorio restrittivo” e che “gli effetti completi dell’inasprimento probabilmente non si sono ancora fatti sentire”. Riguardo al mercato del lavoro, Powell l’ha descritto come “molto forte”, anche se con il recente rallentamento “l’economia sta tornando a un equilibrio migliore tra la domanda e l’offerta di lavoratori”. Questa settimana il focus degli investitori sarà rivolto proprio ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi a novembre. Il mercato si aspetta una crescita delle buste paga non agricole di 200mila unità, un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%, mentre il salario medio orario è visto al 4% in calo dal 4,1%.Selezione editorialedi Investimenti_BNPParibas2