WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.03.2022Parte del gas europeo verra’ dagli Usa via mare: cala prezzo del TTF olandese.
Il Presidente Usa Biden ha chiesto nuove sanzioni alla Russia.
Ancora nulla di concreto nelle discussioni sul “cessate il fuoco”.
Borse mondiali in rialzo, vedono svolta positiva sul fronte bellico.
I listini azionari europei hanno realizzato performance eterogenee nella seduta di ieri, 24 marzo, giorno di importanti incontri europei per il Presidente Usa Biden, inclusi il vertice Nato, la riunione del G7 ed il Consiglio europeo. In ciascuno di essi Biden ha riaffermato il sostegno americano all'Ucraina e invocato nuove sanzioni contro la Russia.
Il summit della Nato ha preso la decisione di rafforzare il presidio militare dei confini dell’Europa orientale e di preparare un piano di difesa, mentre nella riunione del G7, tutti i rapresentanti si sono detti pronti ad adottare nuove sanzioni ed a verificare il rispetto di quelle gia’ decise.
Milano ha guadagnato +0,4%, Parigi ha perso -0,4%, Francoforte -0,1%, mentre Londra e’ salita +0,1%. Rimbalzo molto relativo, +4,4% per la Borsa di Mosca nel giorno della riapertura dopo 4 settimane di stop. Solo i 33 componenti del Moex sono negoziabili. In rialzo soprattutto i titoli del comparto petrolifero: lunedì 21 era tornati a scambiare i bond governativi russi.
Per Wall Street, invece, ieri e’ stata un’altra seduta di marcati recuperi, forse incoraggiati dai dati macro, e non certo per le notizie dal fronte di guerra, dove mancano significativi progressi nelle trattative sul cessate il fuoco. Il Nasdaq ha chiuso in forte rialzo, +1,9%, bene anche lo S&P500 +1,4%.
Il quadro macro Usa resta favorevole: gli indici PMI (Purchasing Managers Index) di marzo sono sopra le attese: quello della manifattura in rialzo a 58,5, massimi da 6 mesi, quello dei servizi a 58,9. Bene anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, ai minimi dal 1969, a 187.000 unità.
Al contrario, gli indici PMI dell’Eurozona sono in calo, colpiti dagli effetti del conflitto ucraino: quello manifatturiero scende a 57 punti dai 58,2 precedenti, e quello dei servizi a 54,5, da 55,5 di febbraio. La Banca Centrale Europea, nel suo bollettino economico mensile, ha rimarcato come il conflitto avrà un impatto sostanziale su economia e inflazione europea.
Il prezzo del petrolio ha finalmente accelerato al ribasso dopo che gli Usa, per voce del Segretario all'Energia Jennifer Granholm ed altri paesi esportatori “amici”, si dicono orientati a maggiori “rilasci” di riserve strategiche per contrastare l’anomala impennata dei prezzi energetici.
Il prezzo al barile di WTI (greggio di riferimento Usa) e’ sceso ieri -2,2% a 112,3 Dollari, e di un ulteriore -2,8% a 109,2 Dollari oggi, 25 marzo. In calo anche il prezzo del gas naturale europeo che, sulla piattaforma TTF olandese, scambia a 107,75 Euro/Mwh, -1,2% (ore 13.30 CET).
Gli USA si dicono pronti ad aumentare le esportazioni via nave di gas liquefatto verso l'UE, che deve fronteggaire un triplice problema di reperibilita’, prezzo e stoccaggio di metano: le scorte sono -25% sotto alla media degli ultimi 5 anni.
Al contrario di ieri, quando i rendimenti salivano in parallelo alle attese di ulteriore ascesa dell’inflazione e alla temuta accelerazione dei rialzi dei tassi da parte della FED oggi, 25 marzo, registriamo un lieve assestamento: quello del Treasury Note a dieci anni segna +2,35%, -2 bps da ieri. In Europa lo spread BTP vs Bund decennali e’ stabile a 151 bps, col rendimento del 10 anni italiano a +2,01%.
Sul mercato valutario, il cambio Euro/Dollaro e’ “flat” da un paio di giorni, attorno a 1,10 Dollari, ma l’Euro sembra recuperare sullo Yen a 134,3: Dollaro/Yen a 122,1. Rivolgendosi al Parlamento, il Governatore della Banca Centrale giapponese Kuroda ha detto che la debolezza dello Yen è augurabile, perché giova alle esportazioni. Intanto Bitcoin segna i massimi da 3 settimane a 44.000 Dollari.
Stamattina, ignorando le brillanti chiusure di Wall Street, le borse Cinesi sono scese, preoccupate dalla recrudescenza della pandemia, che colpisce pesantemente la capitale Shanghai. CSI300 di Shanghai&Shenzen -1,8%, e -2,1% nel bilancio settimanale. L’Hang Seng di Hong-Kong ha perso -2,5%, l’Hang Seng Tech -5,0%.
Il calo delle Borse Cinesi avviene all’indomani di una mossa distensiva nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina: il Dipartimento del Commercio Usa ha infatti rinnovato l’esenzione dai dazi per 352 prodotti importati dalla Cina.
Tale linea “morbida” degli Usa sembra in qualche modo legarsi alla richiesta degli Stati Uniti alla Cina di prendere le distanze dall’offensiva russa e di contribuire alla soluzione del conflitto, ancora senza una chiara risposta da Pechino.
Poco sopra la parità il Nikkei giapponese, reduce da un’altra settimana di recuperi, pari a quasi +5,0% (+6,6% quella precedente): tra gli altri listini asiatici, poco variati, Kospi coreano +0,1% e +1% nella settimana, ASX200 australiano +0,3%, e Sensex indiano, -0,3%.
Borse Europee in recupero medio del +0,8% a fine mattina (ore 13.00 CET), mentre l’oro e’ in calo del -0,6% a 1.946 Dollari/oncia. I futures su Wall Street paiono privi di direzione.
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