long CORN da 0,6254 stop 0,546long CORN da 0,6254 stop 0,546, 800 pezzi con rischio 65-70 eur, target manuale seguendo alla darvas daily e aspettando una rotazione sulle commodity ch'addavenì...sorprese in arrivo? ah, saperlo! :-)Longdi nisviumAggiornato 4
long AIGA da 3,533 target da definire, no stoplong AIGA da 3,533 target da definire, no stop, 150 pezzi, eventuale stop psicologico attorno a 3,15 da meditare perchè dopo ribassi pluriennali sembra aver fornito un discreto segnale di inversione su settimanale e mensile, quindi aspettare e osservare.Longdi nisviumAggiornato 2
long AIGL 300 pezzi a 1,8462 stop 1,70long AIGL, 300 pezzi a 1,8462 stop 1,70, rischio 45-50 eur ca. Insistiamo sulle commodity agricole, poco liquido e ci ha già dato risultati alterni in passato, ma la configurazione ci piace, come la copertina di Atom Heart Mother... e adesso vegetarian revolution! ;-)Longdi nisviumAggiornato 3
risky long HOGS da 0,2579 stop 0,224risky long HOGS da 0,2579 stop 0,224, 1600 pezzi con rischio circa 55-60 eur, etf difficile e poco liquido che ci ha già bastonato in passato, ma questa configurazione ci chiama una salita al cielo come il maiale volante dei Pink, "gain on the wing!" e appena chiusa la frase riscoppierà un'altra ondata di influenza suina!!! ahhahahaha! :-)Longdi nisviumAggiornato 8
long AIGG da 2,6215 non stoplong AIGG da 2,6215 no stop fissato, 200 pezzi con stop psicologico su cui meditare attorno a 2,26. Dopo ribassi pluriennali c'è stato un bel segnale di inversione che valutiamo positivo per una posizione di lungo termine da aspettare in ogni caso, peccato che non sia molto liquido, ma c'è troppo fieno in cascina quindi bisogna restare investiti sull'agricoltura!!! ;-)Longdi nisviumAggiornato 3
long SBUL da 14,464 stop12,79long SBUL da 14,464 stop12,79, 30 pezzi rischio di 55 eur circa, vediamo se è finita la stagione del giallo e torna quella del nero, sono scattati e scatteranno altri stop sugli etf long, con parte del profitto proviamo un inverso per vedere dove va. Sugli inversi di lungo sempre senza leva e pur così purtroppo è già un regalino ai pupari.Longdi nisviumAggiornato 4
long COFF da 0,6742 stop 0,612long COFF da 0,6742 stop 0,612, 800 pezzi, cerco di riprovare ad accumulare con rischio accettabilissimo, rotation is inflation, credici uomo!Longdi nisviumAggiornato 5
long COCO da 2,3285 stop 2,15long COCO da 2,3285 stop 2,15. Stoppati su AUCO.MI in gain riproviamo dei microsize sulle soft per vedere come va, a forza di insistere forse ci si riesce a prendere la partenza dell'accumulo alla darvas... rischio complessivo delle posizioni inferiore a 150 eur, di solito sempre bastonati, ma su questi minimi prima o poi dovranno ripartire, rischi accettabili, quindi si va (leggeri come l'aria priva di droplet!).Longdi nisviumAggiornato 4
Confrono etf wisdomtree cocoa con futuresPosizione long per l'etf cocoa wisdomtree, con visione a medio termine. Come si può notare l'etf segue molto l'andamento del futuresLongdi pietroppPubblicazioni 1
Long SOIL da 66,23 stop 60,60Long SOIL da 66,23 stop 60,60, rischioso trade inverso sul crude, rischio su 10 pezzi circa 60-65 eur, chiusura manuale se non vergognosamente stoppati... investing in oil!!!Longdi nisviumAggiornato 2
long SOYB da 16,04 stop 14,20long SOYB 30 pezzi da 16,04 stop 14,20, rischio 55 euro circa, chiusura manuale per target da definire se confermata impostazione long del sottostante. Sta attaccando massimi pluriennali, buon segno per darvas style.Longdi nisviumAggiornato 5
long COCO.MI da 2,269 stop 2,155su imbeccata di xinian, guardato e raccolgo volentieri l'invito. long COCO.MI da 2,269 stop 2,155, con 220 pezzi rischio circa 30 euro, target manuale, bella figura sul daily, anche se su questo sottostante non siamo mai brillanti!Longdi nisviumAggiornato 223
long ETF NICKEL da 11,56 stop 10,30long ETF NICKEL da 11,56 stop 10,30, chiusura manuale, rischio circa 55 euro per 45 pezzi.Longdi nisviumAggiornato 5
Soia: Posizione e ObiettiviSoia: Posizione Short Obiettivo Temporale: Luglio 2021 Obiettivi di Prezzo: - Buy Contrarian: 14.50 - 1° Take Profit: 11.53 - 2° Take Profit: 9.56 - Valore medio: 13.02Shortdi What91Aggiornato 0
Teniamo d’occhio il prezzo del petrolio....... ed il mercato azionario cinese. Domani ci sarà la riunione dell’OPEC+ nella quale verrà di nuovo discussa la possibilità di prolungare oltre luglio i tagli alla produzione. Il mercato si aspetta una graduale riduzione dei tagli e quantifica questo con un passaggio da 9,6 milioni di barili a 7,7 milioni di barili. C’è però il rischio che il mercato prenda male questa riduzione. In questo momento alcuni segnali di allarme sono evidenti nel mercato dei Futures nel quale si sta già evidenziando un aumento del contango. Il contango sulle scadenze a tre mesi e a sei mesi inizia ad allargarsi evidenziando, quindi, una situazione di stress. In più bisogna analizzare quello che è accaduto nell’ultimo mese nel mercato azionario cinese. Ci sono stati i flussi di acquisto molto importanti, questi acquisti sono stati causati da investitori privati, da un uso molto elevato della leva finanziaria e da una fiducia sulla capacità dell’economia cinese di tornare alla normalità molto velocemente. I dati sui PMI cinesi usciti al fine giugno hanno confermato questo scenario e hanno alimentato questa bolla azionaria. Questa bolla non piace alle autorità cinesi che hanno cercato di sgonfiarla ricorrendo a vendite forzate delle posizioni azionarie dei fondi statali. Questa bolla ha portato ad un valore del mercato complessivo di 10 trilioni di USD che corrisponde allo stesso valore toccato nella bolla zio del mercato azionario di cinque anni fa. In questo momento ci sono alcuni fattori che potrebbero portare alla vendita di asset e che vanno monitorati bene. In primo luogo, le autorità hanno deciso di far sgonfiare questa bolla facendo vendere azioni a fondi a partecipazioni statali. In secondo luogo, gli investitori esteri hanno iniziato ad uscire dal mercato Cinese. Nella seduta di ieri questa categoria di investitori ha venduto 11.8 miliardi di YUAN (1.7 miliardi di USD) di posizioni. In terzo luogo, nel mese in corso scadranno una serie di lock-up. 597 miliardi di YUAN saranno “available for sale” a partire da questo mese. Azionisti a cui sono state assegnate azioni negli anni e mesi passati in virtu’ di diverse ragioni (stock options o altre forme di remunerazione degli azionisti) potranno vendere le proprie posizioni. Questo portera’ pressione sul mercato. Teniamo d’occhio questi aspetti in questi giorni oltre naturalmente ai famosi dati sugli utili delle banche che sono in attesa a breve. Per ora è tutto buon trading da Marco Bernasconi N.B.: Le analisi e le operazioni da me pubblicate sono personali e non costituiscono una sollecitazione all'investimento o al risparmio pubblico o alla diffusione di qualunque strumento o servizio di intermediazione, né consigli personalizzati ai sensi del TUF , si tratta in realtà di mie opinioni e operazioni personali. di Marco_BernasconiPubblicazioni 14
long tattico etf COCOA stop 2,11visto anche l'opinione di Xinian, long tattico etf COCOA stop 2,11 target 2,68, entry 300 a 2,2895, scalabile, ma no etf in leva LCOCO.Longdi nisviumAggiornato 7
long ETF COFFEE da 0,7554 stop 0,6 target manualelong coffee da 0,7554 stop 0,6 target manuale.Longdi nisviumAggiornato 7
CONOSCETE I RISCHI CHE COMPORTA TRADARE IL PETROLIO CON UN ETC?(PARTE 1 - CONTINUA) Sul petrolio avevamo evidenziato in piu’ occasioni che il taglio di 9.7milioni di barili al giorno di produzione attuato dai paesi dell’OPEC+ non era sufficiente a colmare il divario tra domanda ed offerta. L’andamento della prima e’ espressione del rallentamento macro in atto e della paralisi del sistema economico mondiale. L’offerta, invece, e’ funzione delle attivita’ estrattive che, seppur ridotte rispetto a prima, continuano a produrre un surplus di petrolio che non trova piu’ collocazione fisica, soprattutto in USA. Questo problema di storage, di immagazzinamento del petrolio in eccesso spiega i differenziali di prezzo sulla curva delle scadenze dei futures sul petrolio. Allo stesso tempo, spiega la differenza tra il prezzo del WTI (West Texas Intermediate) trattato a New York e del Brent trattato a Londra. Lo sconto a cui quota il WTI che sulla scadenza di maggio e’ arrivato a toccare i 14 USD al barile e’ appunto epressione dell’enorme difficolta’ che trovano i produttori di petrolio a stivare la produzione. Alcuni scambi sul mercato fisico in USA sono stati fatti a 2 USD al barile e ben presto i produttori di petrolio finiranno per pagare il compratore perche’ i costi di storage finiscono per superare i costi di produzione. Gli elevati costi di storage sono poi la causa dell’enorme differenziale tra le scadenze. Il petrolio con scadenza maggio quota 15.10 USD mentre quello con scadenza giugno quota 23.72 USD. La scadenza di luglio quota 28.63 USD al barile e quella di agosto, addirittura 30.81 USD. Tali differenziali di prezzo sono il risultato del c.d. effetto contango, espressione, appunto degli elevati costi di storage del petrolio. Esserne a conoscenza e’ indispensabile per chi vuole avvicinarsi a questo mondo acquistando ETF sul petrolio per “scommettere” sul rimbalzo. Gli ETF sul petrolio consentono all’investitore di investire sul petrolio tramite l’acquisto di ETF che pero’ investono sul mercato dei futures, pagando ad ogni mensilita’ il costo del roll. Se questo costo e’ inesistente nei trade di breve periodo, esso e’ molto penalizzante per chi vuole acquistare gli ETF come posizione di lungo periodo nei portafogli. Il loro prezzo, mese dopo mese, tendera’ a prezzare il costo pagato per il roll a scapito delle performance, che MAI replicheranno la performance registrata dal cash. Di fatto, al momento il mercato del petrolio e’ un mercato non accessibile ai non addetti ai lavori, cioe’ a coloro che non riescono ad acquistare il petrolio fisico. • OPERA SOLO quando le probabilità sono a tuo favore. • LIMITA le perdite. • MASSIMIZZA i profitti. • RIGORE nel rispettare le REGOLE che ti sei dato. • TREND IS YOUR FRIEND.di Marco_BernasconiAggiornato 2217
(PARTE 3 - FINE )QUANTO DURERA’ QUESTO RIBASSO DEL PETROLIO?Quanto durera’ questo ribasso del petrolio? “prima o poi salira’”. Questa e’ la frase piu’ comunemente detta in questi giorni. Si, possibile. Ma vediamo quando. Il rimbalzo del prezzo del petrolio dipende da due fattori: 1) Il recupero della domanda aggregata. 2) La contrazione dell’offerta. Il primo dipende dal progressivo ritorno alla normalita’ e alla messa in moto dell’economia mondiale, che, anche dopo la ripartenza, probabilmente viaggera’ a 3 cilindri e non a 4. Il secondo, invece, dipende da quanti operatori rimarranno nel mercato nel medio periodo. Molti degli operatori del mercato USA usciranno presto dal mercato. Tali prezzi sono per loro insostenibili e entro fine anno molte aziende estrattive entreranno in Chapter 11 e falliranno. La combinata interazione dei fattori 1) e 2) spingera’ nel medio periodo i prezzi del petrolio in rialzo. Ma nel frattempo? Nel frattempo, la discesa del prezzo del petrolio rappresenta un serio rischio deflattivo. Sul mercato della commodity tale rischio e’ evidente. Chi deve comprare, attende, perche’ sa che piu’ attende e meno spende. L’attuale contesto economico, caratterizzato da un forte lack di domanda di beni legato all’aumento della disoccupazione e al rallentamento macro, associato all’economic shutdown presenta elevatissimi rischi di deflazione. I consumatori, una volta che torneranno per le strade, saranno piu’ conservativi negli acquisti. Questo per due motivi: 1) Molti di essi avranno perso il lavoro o ne avranno trovato uno meno sicuro del precedente. 2) Professionisti ed imprenditori, compreranno solo l’indispensabile, consci di dover affrontare un periodo difficile nei prossimi mesi. E cosi, se chi compra, compra con il contagocce, chi vende ha necessita’ di fare cassa. Commercianti e aziende non esiteranno ad abbassare i prezzi per aumentare i volumi e garantire un po’ di liquidita’ aggiuntiva nei conti societari. Si dara’ piu’ importanza ai volumi e al cash flow immediato a scapito della marginalita’. Minore domanda, associata all’offerta di beni a sconto potrebbe portare ad uno scenario deflattivo, noto nemico della ripresa economica. Se, infatti, nel breve periodo tale scenario puo’ servire a far ripartire i motori, nel lungo periodo potrebbe portare i consumatori a continuare a perpetrare il comportamento iniziale, rimandando gli acquisti a tempi migliori, confidando in ulteriori ribassi di prezzo. Tale scenario sarebbe molto negativo per l’economia in quanto ridurrebbe sensibilmente i profitti di lungo delle aziende che sarebbero costrette a licenziare, riducendo ulteriormente la domanda aggregata potenziale. Ma c’e’ di piu’. L’attuale rallentamento macro non portera’ solo il “Sig. Verdi” a ridurre gli acquisti ma anche le aziende. Nel tentativo di salvaguardare la liquidita’ aziendale, (ricordate? Cash is the king in 2020) le aziende tenderanno a ridurre gli acquisti e gli investimenti nel 2020. Una recente analisi condotta da Goldman Sachs tratta nello specifico questo argomento. Lo strategyst David Kostin si attende una forte contrazione della spesa da parte delle aziende, nell’ordine del 33%. In particolare, saranno gli investimenti in nuovi macchinari e attrezzature a risentire di questo trend. allo stesso tempo, alcune aziende ridurranno le spese per ricerca e sviluppo. • OPERA SOLO quando le probabilità sono a tuo favore. • LIMITA le perdite. • MASSIMIZZA i profitti. • RIGORE nel rispettare le REGOLE che ti sei dato. • TREND IS YOUR FRIEND.di Marco_BernasconiAggiornato 4423
CRUDE OIL: una ricca scommessaBuongiorno, cerchiamo di analizzare il crude e vediamo a che punto siamo arrivati. Dopo aver raggiunto il minimo di 1,79, abbiamo in atto una forte ripartenza che ci porterà come primo obiettivo, probabilmente già oggi, a 2,30 dove si potrebbe consolidare. Questo ETF replica il prezzo del petrolio che come possiamo notare in questi giorni è arrivato a dei prezzi ridicoli vista anche la problematica "contango" negli Stati Uniti. Ma, come ieri sera, basta un tweet del Presidente degli USA per farlo schizzare immediatamente e farlo ripartire. In questi giorni abbiamo visto aumentare vertiginosamente i volumi che sono andati da una media negli ultimi 3 mesi di 6 milioni di pezzi scambiati a 40 milioni nella contrattazione di ieri 22 APR, questo a testimonianza del forte interessamento che gli investitori stanno ponendo su questa commodities. Il mio consiglio è accumulare un gruzzoletto di questo ottimo ETF e lasciarlo correre fino a quando il prezzo del WTI non torni ALMENO sopra i 30 euro al barile (attualmente siamo sui 14), quindi significherebbe raddoppiare il prezzo attuale. Buona giornataLongdi GC_84Pubblicazioni 17
Crude OilOggi voglio cimentarmi nell'analisi di questo strumento che mi ha segnalato @baciolemani84 e che credo a breve possa dare soddisfazioni. Ci troviamo nella parte finale di un' onda impulsiva (di cui ancora non riesco a individuare bene il grado, ma sempre sul finale di onda impulsiva siamo, ergo....) che, sul minimo di stamane, ha visto la conclusione di sub onda iii con una estensione di 3.618 e sembra si stia accingendo a fare la correzione in onda iv con target ottimale a 2.6. Seguirà ultima onda a ribasso che non dovrebbe andare di moltissimo sotto il minimo di oggi giacchè ha esteso di tanto onda iii. Nei prox giorni, assodato il valore di onda iv, vedremo che target potrebbe avere . Ne ho già comprato un piccolo lotto e attendo area inferiore a 1.9 per incrementare.Shortdi RaffaellaFPubblicazioni 8825
long FCRU da18,418 stop 14,97long FCRU da18,418 stop 14,97 40 pezzi rischio circa 140 eur, target manuale seguito daily per mean reversion, con potenziali minimi importanti del barile alle spalle.Longdi nisviumAggiornato 7
PETROLIO... SE HAI UN ETC LA COLPA DEL CROLLO E' TUAPensavamo di averle viste tutte? Ci sbagliavamo. Ci siamo abituati in questi anni al concetto di tassi negativi, frutto di una finanza malata dove chi prende a prestito denaro, incassa anche gli interessi. Abbiamo finito per convincerci che sia normale, quando, di fatto non lo e’. Ieri ne abbiamo imparata un’altra. Anche le commodities possono prezzare a prezzi negativi. What?? Si.. questo e’ quello che e’ accaduto ieri sera con il WTI che ha chiuso attorno ai -37 USD al barile. Di chi la colpa? Della finanza e dell’industria finanziaria. Un conto e’ parlare di eccesso di offerta, di problemi di stoccaggio, della necessita’ di vendere a sconto se non a prezzi simbolici il petrolio pur di liberare storage capacity, un altro e’ essere costretti a vendere il petrolio a prezzi che non hanno senso perche’ la finanza e’ diventata prevalente nel mondo reale. Il sell off che abbiamo visto ieri sul WTI che ha portato ad un crollo senza precedenti e’ stato causato dall’impossibilita’ da parte degli investitori finanziari di ricevere il petrolio oggetto del contratto future. Nessuno di noi operatori finanziari e’ nella condizione di ricevere la consegna fisica del petrolio alla scadenza del future. Ne consegue che tutti dobbiamo rollare la posizione o chiuderla. E se nessuno vuole comprare? Questo il problema che si e’ verificato ieri sera. In pochi, quasi nessuno era disposto ad acquistare il future in scadenza oggi perche’ nessuno (se non pochissimi eletti) era in grado di far fronte alla consegna fisica. Questa inefficienza, meramente di natura tecnica, ha solo indirettamente a che fare con l’imbalance tra domanda ed offerta sul mercato del petrolio. Al contrario essa dipende da quanto siano preponderanti le posizioni finanziarie rispetto a quelle degli operatori commerciali. Quanto piu’ le prime prevalgono, tanto piu’ la distorsione si verifica dato che solo gli operatori commerciali possono di fatto ottenere la delivery fisica. E mentre in passato, gli operatori commerciali erano ben contenti di acquistare a leggero sconto il future in scadenza proprio per lucrare su questa inefficienza, nella giornata di ieri lo hanno fatto solo a condizione che ne valesse veramente la pena. L’assenza di luoghi fisici su cui “storare” il petrolio ha fatto si che gli operatori commerciali acquistassero solo a particolari condizioni.. condizioni impensabili. Il Sell off di ieri sera e’ quindi figlio della finanza speculativa, quella che tramite gli ETC consente a chiunque, anche a chi non conosce il funzionamento dell’ETC o del relativo sottostante, ad esporsi su questo mercato. Il grafico sopra esposto mostra l’aumento settimanale dei flussi in entrata su uno degli ETC piu’ diffusi. Nelle ultime settimane, complice il ribasso del prezzo del petrolio, tutti sono corsi a “scommettere” su questa asset class aumentando enormemente il numero di contratti futures da rollare alla scadenza mensile! I gestori degli ETC hanno dovuto procedere al roll over delle posizioni dalla scadenza di maggio a quella di giugno e hanno senza dubbio esacerbato il movimento di ieri. Ma non e’ finita qua. A queste vendite si aggiungono quelle fatte dai broker retail per chiudere forzatamente le posizioni in futures detenute dai propri clienti. Molti dei clienti retail che acquistano futures sul petrolio non conoscono le scadenze dei futures, ne’ sanno che il futures sul petrolio e’ a consegna fisica. E cosi i broker sono costretti a chiudere forzatamente le posizioni onde evitare di dover andare a Cushing in Oklahoma a ritirare i barili di petrolio oggetto del contratto. Al di la degli aspetti anche comici di questo evento, che mette in evidenza l’inefficienza di alcuni mercati e la necessita’ di creare due forme di contratti, uno a consegna fisica per gli operatori commerciali e uno a regolamento in cash per gli operatori finanziari, e’ necessario, come al solito fare altre considerazioni. Quali le conseguenze del sell off di ieri? 1) Qualche broker potrebbe trovarsi in difficolta’. Broker molto esposti al business retail potrebbero trovarsi ad anticipare per conto dei clienti i pagamenti legati alle vendite a prezzo negativo del future con effetti devastanti sui conti. 2) Alcuni operatori finanziari professionali possono avere registrato delle perdite importanti nella giornata di ieri. Esse si rifletteranno nella necessita’ di liquidare posizioni su altre asset class per far fronte ad eventuali riscatti. 3) Il movimento di ieri del petrolio aumenta i rischi di pressioni deflazionistiche su cui abbiamo scritto nel report di ieri mattina. 4) La situazione nel mercato petrolifero statunitense potrebbe aggravarsi in modo sensibile. Molte compagnie petrolifere andranno in chapter11 e non riusciranno ad onorare i propri debiti. Questo avra’ un impatto sull’andamento degli ETF highyield USA in cui molte di queste obbligazioni sono inserite. 5) Molto probabile che la discesa del prezzo del petrolio continui nei prossimi giorni. La scadenza di giugno quota attualmente a 21.40 USD. Ma attenzione! Gran parte di quel prezzo incorpora gli elevati costi di magazzino. Il prezzo del petrolio sul mercato cash e’ quello che conta e che guidera’ i movimenti del future. E’ molto probabile assistere ad ulteriori discese del prezzo del petrolio fino a sotto 10 USD al barile. E siamo conservativi. • OPERA SOLO quando le probabilità sono a tuo favore. • LIMITA le perdite. • MASSIMIZZA i profitti. • RIGORE nel rispettare le REGOLE che ti sei dato. • TREND IS YOUR FRIEND.di Marco_BernasconiPubblicazioni 161632