Petrolio in aumento: L'OPEC regola la domanda, conflitti globali
Il mercato del petrolio si è trovato tra due forze opposte. L'OPEC ha rivisto al ribasso le sue aspettative sulla domanda, citando un rallentamento dell'economia cinese, che ha esercitato una pressione al ribasso sui prezzi. Tuttavia, le tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medio Oriente hanno aumentato l'incertezza, spingendo i prezzi al rialzo.
Il Brent ha superato gli 80 dollari al barile, influenzato dai conflitti a Kursk, in Ucraina, e in Medio Oriente, dove il confronto tra Israele e Iran ha aumentato le tensioni. Inoltre, è stata rilevata una possibile riduzione della produzione petrolifera statunitense, aggiungendo ulteriore pressione al mercato.
Attualmente, l'RSI si trova nella fascia media a 52,08%. Il punto di controllo (POC) di 82 dollari è stato raggiunto ieri. I dati sulla produzione, l'energia e il commercio degli Stati Uniti, così come i dati del Red Book e del greggio, saranno fondamentali per valutare l'impatto sui prezzi del West Texas e del Brent questo pomeriggio.
Ion Jauregui - Analista ActivTrades
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative BF1!
Il greggio sale: Tensioni in Medio Oriente e calo delle scorte UI prezzi del petrolio sono saliti per il terzo giorno consecutivo, spinti dalle crescenti tensioni in Medio Oriente e da un significativo calo delle scorte di greggio statunitensi. Il Brent è salito a 78,39 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate si è attestato a 75,39 dollari.
Le preoccupazioni si sono intensificate dopo l'assassinio di leader militanti in Medio Oriente, generando speculazioni su possibili ritorsioni che potrebbero interrompere le forniture di petrolio. In Libia, la dichiarazione di forza maggiore sul campo petrolifero di Sharara a causa delle proteste ha aggiunto pressione al mercato.
Negli Stati Uniti, le scorte di greggio sono diminuite di 3,7 milioni di barili, ben al di sopra delle aspettative, indicando una forte domanda sottostante. Secondo gli analisti di ANZ e Citi, il Brent potrebbe oscillare tra gli 80 e gli 85 dollari, spinto dai rischi geopolitici e climatici e da un atteggiamento cauto degli investitori.
Sul grafico del Brent, la zona più scambiata è quella compresa tra 84,10 e 80,88 dollari. Dopo una doppia indecisione all'inizio della settimana, ieri si è assistito a un rally dei prezzi. Oggi il mercato potrebbe mostrare segni di un ritorno alla media. L'RSI, ancora in zona di ipervenduto a 39,50%, e il POC a 82 dollari suggeriscono possibili movimenti verso la media, con una zona alta a 95 dollari e una zona bassa a 71,47 dollari.
Ion Jauregui - Analista ActivTrades
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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House of Trading: appuntamento è con le Banche centrali
Da un lato ci sono gli operatori che ricordano la promessa che le mosse delle Banche centrali sarebbero state dettate dai dati macroeconomici ma che contemporaneamente dimenticano la parte in cui i governatori hanno detto che a guidare i tassi sarebbe stato il mantra “Higher for longer”. Dall’altro troviamo le Banche centrali che, memori delle esperienze degli anni ‘70 intendono smorzare i facili entusiasmi delle piazze finanziarie.
I primi devono tener presente che negli ultimi anni gli istituti centrali non hanno brillato per prontezza nel rispondere alle sollecitazioni in arrivo dal contesto macroeconomico mentre le seconde dovrebbero considerare il rischio che una frenata eccessiva delle economie è sempre dietro l’angolo.
In questo contesto, i meeting di Federal Reserve, Bank of England e BCE saranno una sfida tra chi predica prudenza e chi invece è pronto a cogliere qualsiasi segnale pur di festeggiare. Di Banche centrali, di mercati finanziari e di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Vincenzo Penna, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund, sulle azioni Nvidia, sull’indice Dax e, al ribasso, sul Petrolio WTI: la prima operazione ha raggiunto il target, la seconda è a mercato (+10,8%) mentre le restanti due non sono divenute operative.
Nel caso invece dei deal inseriti dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Giovanni Picone, i “long” sulle azioni Stellantis ed il Vix e lo short sul Nasdaq 100 non hanno toccato il punto di ingresso mentre il deal rialzista su Porsche è a mercato (-5,53%).
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 60 punti contro i 44 degli Analisti (1 carta a mercato per i primi, 5 per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 12 dicembre 2023, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Luca Fiore ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sul cambio euro/dollaro, sull’oro, sul Natural Gas e sul Bund. Gli analisti punteranno invece sul petrolio, sia in versione Brent che WTI, sulle azioni Mediobanca e Bayer.
Per quanto riguarda il sondaggio, riflettori puntati sugli indici di Borsa: chi vince la sfida 2023 tra DAX e S&P 500?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
Si continua a salireIl grafico mi dice long, Rsi è in ipervenduto perfetto nessun problema quante volte è in ipervenduto e i prezzi continuano a salire?
Opec pplus stanno trovando una soluzione per aumentare la produzione di greggio per i prossimi mesi , è vero siamo sui massimi però dobbiamo contare il numero di vaccinati nel mondo che sta aumentando e questo potrebbe essere un volano per la ripresa alla vita normale.
Io credo che i produttori come gli Emirati vogliano "mettere la frusta" e fare lievitare il prezzo del petrolio (le previsione sul Sole 24 ore dicono 400 mile barile al mese).
Meno barili prezzo greggio +
Più barili prezzo greggio -