Idee operative SPX
SPX - Divergenze e EMA Analizzando gli ultimi due importanti Bear Market, possiamo vedere come su grafico Mensile, la discesa era stata caratterizzata da un TOP di livello, seguito da un incrocio dall'alto verso il basso della EMA9 periodi con la EMA21 periodi.
Dal TOP all'incrocio sono passate dalle 5 alle 8 barre; chiaramente le tolleranze sono d'obbligo parlando di candele mensili, ma è interessante vedere che dal 6° mese inizia a cedere la struttura generalemnte.
Ad ogni incrocio, è seguito un veloce retest, per poi scendere definitivamente.
Dall'incrocio delle 2 EMA al bottom possiamo vedere che sono passati rispettivamente 17 sedute mensili nel Bear market della DOT.COM e 10 sedute mensili da quello dei MUTUI SUBPRIME cedendo dall'incrocio delle EMA rispettivamente il 42% ed il 52% circa del prezzo. Solo in una fase di Selling Climax importante ed una volta raggiunti livelli di ipervenduto con RSI inferiore a 30, abbiamo iniziato a vedere la risalita.
Nella situazione attuale, osserviamo l'incrocio delle EMA9 con la EMA21 (da confermare nelle prossime sedute) e un breve retest già effettuato. Tutti i presupposti per rivivere le stesse situazioni dei bear market precedenti.
Qualora questa ipotesi venisse confermata, possiamo ipotizzare una discesa pari a quelle avvenute in passato e il tutto nell'arco temporale che va da 10 a 15 mesi circa .... il 2023 non sarà il rilancio del mercato a quanto pare.
Considerando che normalmente il lead time necessario a ripristinare il mercato dal momento di un Pivot della FED è mediamente di 10-18 mesi e che questo ancora non è avvenuto, ecco che possiamo rafforzare la nostra ipotesi aggiungendo anche queste informazioni.
Salvo atterraggi morbidi da parte della FED con allentamento della politica monetaria che può quindi dare respiro al mercato, rimaniamo in un Bear Market che dal grafico sembra addirittura appena iniziato.
WaveUP©
SPX mi piace per un trade shortHo scelto per la prossima settimana un possibile trade short su SPX, in generale dalla mia analisi settimanale una buona parte ha ancora una view long ma nel breve vedo un possibile pullback verso il basso. Sono già dentro con un trade su Mib short, a leggero costo circa 11€. Mi piace molto la configurazione di questo indice. Ha creato una bellissima Pinbar short con rottura massimi precedenti. Potrei pensare di fare un ingresso short su rottura del minimo della pin e cioè a 3829 con primo target a 3674 e secondo potenziale tp2 a 3583 con stop sopra i massimi della spike pin a 4130.
Vedrò all'apertura dei mercati e deciderò il da farsi, soprattutto se mettere ordine direttamente su weekly oppure su daily
Buon trading a tutti
s&p 500 possibile cambio di rottaDopo un anno di discesa l'indice americano potrebbe invertire il trend e tornare a salire.
Nel grafico ho tracciato una canale discendente, che per quanto riguarda i massimi è stato rispettato molto bene, per i minimi ha visto rompere la trend line 2 volte
per poi recuperarla e proseguire l' andamento precedente.
Ad oggi l' indice si trova a ridosso della trend line superiore dove per varie volte non è riuscito a sorpassarla e confermare l' andamento, venendo rispedito verso il basso.
Nel grafico ci sono i due casi, uno rialzista con le frecce blu e uno ribassista con le frecce verdi.
Nel caso rialzista la cosa più probabile, dopo un' eventuale superamento della trend line superiore, è un retest della stessa per poi tornare su e consolidare o continuare il trend a rialzo.
C'è da aggiungere che l' RSI è a 60, altre due volte (la prima a 65 non la conto visto che serve per delineare il trend) quando l' indice si è trovato nella stessa situazione con un RSI tra 65 e 70, è stato respinto dalla trend line.
Riguardo al caso ribassista semplicemente resterebbe tra le due trend line (alta e bassa) e oscillerebbe tra esse
SPX, punti tecnici da monitorareSappiamo tutti che l'indice più importante da monitorare è l'S&P 500.
Sul grafico, con l'ausilio dei livelli Fibonacci ho segnato quelli che secondo me sono i livelli più importanti da tenere d'occhio.
In giallo ho evidenziato 2 livelli di un vettore di lungo periodo, mentre con il colore viola ho segnato 2 livelli di lungo periodo, ricordando che l'analisi è fatto sul grafico W, utile a togliere il rumore di grafici più veloci.
L'indice si è appoggiato sul 50% di lungo periodo, provando ad accennare una ripartenza che non sembra così forte (16%) contro un crollo dall'ATH del 27%.
Per ora sta ancora disegnando dei minimi decrescenti, come evidenziato dalle trend line blu.
Questa situazione non fa essere troppo ottimista nel breve, perché per parlare di inversione dovremmo almeno tornare sotto il massimo relativo toccato in zona 4100$.
Unico segnale positivo è dato dall'incrocio della Tenkan sulla Kijun, anche se è un segnale che ha bisogno delle conferme.
Livelli da controllare:
-Breve periodo: ⬇️ 3800$ ⬆️ 4100$
-Lungo periodo ⬇️ 3500$ ⬆️ 4100$
Calma gesso e tanto studio.
MatPizzini
Wall Street negativa la prima seduta 2023, i conti del 2022.Wall Street è in ribasso nel primo giorno di negoziazione del 2023, pesante sell-off per Apple e Tesla che affondano sotto i minimi del 2022 e segnano il primo minimo del 2023.
Le pressioni di vendita nonostante il nuovo anno appena inaugurato si fanno sentire e sono ancora prorompenti.
Il primo giorno di negoziazione costa caro a Wall Street con cali importanti, l'S&P 500 chiude al ribasso dello -0,64%, il Nasdaq chiude in discesa dello -0,90%, solo il Dow Jones si salva con una chiusura leggermente negativa a -0.05%.
Apple crolla con una chiusura a -3,7%, segna un nuovo minimo inferiore al 2022 e vicinissimo al livello dei minimi del 2021.
Apple purtroppo perde capitalizzazione, l'azienda della mela scende sotto i 2 trilioni di dollari di capitale.
Scende anche Tesla-12,2% che passa alla storia come il peggior calo giornaliero.
A pesare su Tesla molto probabilmente il calo della produzione e della consegna di veicoli, causa del mancato raggiungimento dei target che gli analisti di Wall Street si attendevano.
Tesla è quindi la società che chiude con un record negativo perdendo il 65%, ovvero circa 700 miliardi di dollari di valore di mercato.
A dicembre, le crescenti preoccupazioni per i ritardi di produzione in Cina e la gestione di Twitter da parte del CEO Elon Musk hanno fatto scendere le azioni del 36%, il più grande calo mensile da quando Tesla è diventata pubblica nel 2010.
Il bilancio di Wall Street per il 2022? Negativo anche in termini di record, peggiore del ribasso del 2008 con gli indici che perdono rispettivamente:
Nasdaq -33%
S&P 500 -19%
Dow Jones -8,6%
Azionario USA: buon punto di uscitaN.B. Analisi scritta il 18 dicembre 2022
L’azionario Usa è in fase ribassista da qualche tempo e i due tentativi di rovesciare il trend, a giugno e quello in corso, sono necessariamente da catalogare come correzioni del trend primario ribassista.
E' opinione diffusa che se si produce un calo dai massimi precedenti pari almeno al 20% si entri in territorio orso.
Oggi, dove domina la necessità di semplificazione concettuale per avere tutto il prima possibile e possibilmente senza stancante attività di analisi, io non condivido tanta rigidità e rigetto il principio.
Trovo molto più interessante, elastico ed aperto a qualificazioni alternative desumere il cambio di trend riprendendo il concetto di trend per primo fornito da Dow, per esempio, dalla formazione in se di nuovi minimi decrescenti, soprattutto su time frame autorevoli come quello weekly.
All’interno di un mercato toro si immagini, in occasione di un qualunque evento inatteso fonte di preoccupazione per gli operatori di mercato, una reazione emotiva che porti in poche sedute ad un calo di almeno il 20%. Dobbiamo dal giorno dopo cambiare mind set e considerare il trend cambiato? Certo che no, io voglio conferme dai grafici, che ricordo sono il prodotto delle opinioni delle persone, che confermino il nuovo scenario.
Tornando ai due movimenti correttivi di cui si diceva, entrambi i tentativi sovversivi sono alimentati da aspettative di un ridimensionamento della stretta monetaria della FED.
Nel periodo più recente a giustificare i rialzisti troviamo certamente il continuo calo dell’inflazione americana che da luglio non fa altro che scendere mortificando le previsioni degli operatori sorpresi al ribasso in occasione delle rilevazioni relative ai mesi di ottobre e novembre.
Il contesto economico in cui ci muoviamo è certamente insolito. La restrizione alla disponibilità e prezzi notevolmente più alti per molte materie prime indotte dalla guerra in Ucraina e dagli strascichi della pandemia hanno portato ad un modello insolito quanto alto di inflazione in molte parti del mondo, soprattutto sviluppato.
Il tentativo delle banche centrali, unico nella loro disponibilità, di tenere l’inflazione a bada alzando i tassi di interesse è ugualmente strano da vedersi visto che l’origine dei prezzi alti non è quella solita dell’eccesso di liquidità ma di problemi dal lato dell’offerta.
Allora non resta che affossare l’economia sperando di portare alla ragione lavoratori e consumatori dai quali ci si attende, rispettivamente, un ridimensionamento delle loro pretese ed una calmata quando escono di casa per spendere i loro risparmi.
Il continuo rialzo dei tassi ha depresso, come ampiamente atteso, soprattutto il Nasdaq popolato particolarmente da aziende di stile growth, appartenenti cioè a settori caratterizzati da forte potenziale di crescita, con elevata redditività che però tendono a non distribuire sotto forma di dividendi ma piuttosto reinvestendoli.
Sono aziende che soffrono il rialzo dei tassi di interesse visto che nel tentativo di dare loro un valore si procede con una attualizzazione dei loro futuri flussi di cassa. Operazione questa che porta a valori tanto più bassi quanto più alto il fattore di attualizzazione cioè i tassi.
Tornando all’azionario americano, tentando di restare aderenti ai dati che si hanno disponibili, notiamo che gli indici sono chiaramente dominati al ribasso dalla ema50, indicatore di trend che poco risente del rumore e dei falsi segnali del breve periodo.
Vero è che i mercati anticipano solitamente il minimo del ciclo economico segnando un nuovo minimo di lungo periodo in piena crisi economica. Questo di solito è il motivo per cui molti operatori retail hanno difficoltà ad intercettare i minimi di lungo periodo. Infatti, senza gli opportuni strumenti è difficile interpretare il momento dei mercati all’interno del ciclo economico e prendere le conseguenti decisioni di investimento.
Similmente è difficile per loro individuare i picchi di lungo periodo perché solitamente avvengono prima che il ciclo economico cominci a declinare in modo evidente. I movimenti tecnici che avvengono nei mercati e che sono il frutto delle c.d. mani forti sono, rispettivamente. le fasi di accumulazione e di distribuzione.
Quando i mercati sono sui minimi, che solo successivamente saremo in grado di qualificare come di lungo periodo cioè che segnano un cambio di trend, nel terreno fertile del pessimismo diffuso gli operatori professionali sono in grado di leggere il germe del cambio di trend “accumulando” pian piano posizioni preziose che li porteranno a guadagnare già quando i piccoli risparmiatori non sono ancora edotti dell’imminente rovesciamento di trend.
Similmente avviene in occasione di massimi di lungo periodo in cui, nel pieno dell’euforia dei piccoli investitori, le mani forti leggono l’imminente cambio di trend producendo quello stillicidio di vendite noto come fase di “distribuzione” che li porta a monetizzare il morente up trend e posizionarsi in anteprima sul nuovo down trend che grazie a loro a breve nascerà.
In queste fasi estreme e topiche del trend la componente emotiva non permette di essere lucidi abbastanza da risultare profittevoli. Infatti, nei momenti depressi di mercato in cui il sentimento dominante è lo sconforto per le perdite difficilmente l’animo è predisposto a carpire i segnali deboli desumibili dal combinato e contestuale disposto del ciclo economico e dei grafici che possono offrire lo spunto per cominciare a costruire posizioni rialziste.
Similmente nei momenti di massimo di mercato, il sentimento dominante di euforia e overconfidence facilmente rende sordi al richiamo dei fattori di rischio che solitamente si accumulano in quelle occasioni.
Una prova del concetto è che i flussi di ingresso nel mercato sono crescenti col crescere del mercato segnando picchi corrispondenti ai picchi di mercato. Similmente e simmetricamente avviene nei punti di minimo dove si associano i picchi dei disinvestimenti.
Le perdite sono assicurate, è questione matematica e non di opinione. In questo momento storico un fattore di sicuro aiuto nelle decisioni di investimento è certamente rappresentato dal fatto stesso che i mercati sono in significativa perdita.
Questo è un dato importante da cui partire. Negli ultimi 40 anni la perdita media dello S&P500 in occasione di bear markets è di poco più del 23%, in linea sostanzialmente con quanto osservato in questa fase.
Su base storica quindi i prezzi oggi disponibili sono di sicuro interesse ma non da un punto di vista assoluto bensì strategico. Nel senso che ci possono essere infinite strategie per entrare su livelli di prezzi simili ma, come dice appunto il termine, si deve trattare di strategie e non di un acquisto solo perché il mercato è calato.
Se si ha una strategia chiara che preveda anche la possibilità che una volta entrati il mercato non salga il problema non si pone. Per chi invece non si muove con tale metodologia e pensa di approfittare del momento di calo perché allettante ma non vi è un piano strategico che permetta di gestire l’ipotesi avversa le cose potrebbero essere complicate.
Uno dei principali motivi che adducono coloro i quali si mostrano sospettosi nei confronti dell’attuale rally è sicuramente il livello relativo dei multipli che non terrebbe sufficientemente in conto il peggioramento associato alla debolezza economica attesa nel 2023.
Il calo degli utili atteso per il 2023 non mette abbastanza d’accordo gli operatori. JPMorgan per esempio ritiene che le quotazioni attuali del mercato americano scontino pienamente questo scenario avverso vedendo nei prezzi oggi disponibili un buon livello di ingresso. Altri hanno opinione diversa.
Per chi sposasse questa view conservativa e volesse consolidare i guadagni fin qui accumulati col rialzo da ottobre, propongo questo grafico come spunto per valutare un disimpegno/short dall’azionario americano
NASDAQ +2,6% nella penultima sessione del 2022. Dopo giovedì 29 A Wall Street si dice: "Non prendere troppo sul serio i risultati annuali. Concentrati invece su una media di quattro o cinque anni.". Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il 25 dicembre è passato non voglio più parlare di Babbo Natale per il 2022 ne riparleremo nel 2023. il rialzo di ieri lo potrei chiamare il "rally meglio tardi che mai" oppure il “rally ora o mai più”. Rally spinto dal comparto dei titoli tecnologici che sono saliti ieri in un anno in cui il Nasdaq sta chiudendo con il -33,03%.
Il NASDAQ ha fatto una performance del +2,59% , recuperando quasi interamente il crollo del -2,7% delle due sedute precedenti. Non è possibile prevedere un rialzo dei mercati senza che a questo rialzo partecipi il settore tecnologico. Ieri il Nasdaq ha fatto proprio questo, rimbalzando dal minimo di chiusura di mercoledì.
Le azioni di Apple sono salite del +2,8% dopo aver passato due sessioni sui minimi delle ultime 52 settimane. E’ stata una giornata di riscossa anche per altri colossi tecnologici rispetto alla debolezza a cui ci avevano abituati: Amazon, Alphabet (GOOGL) e Microsoft sono saliti di quasi il +3% ciascuno. Meta Platforms è salita del +4%.
Tesla ha registrato una notevole performance di oltre il +8%, portando il totale del rialzo in due giorni oltre il +11%. La società di Elon Musk è scesa di oltre il 60% nel 2022 e ieri ha interrotto una serie di sette giorni consecutivi di ribassi. L'S&P è salito del +1,75% chiudendo a 3849,28, e ha più che compensato il calo del -1,6% delle due sessioni precedenti. Il Dow è salito del +1,05%.
Sia l'S&P che il Dow sono adesso leggermente positivi sul bilancio settimanale a un giorno dalla fine del 2022. Il NASDAQ però è ancora negativo nonostante il rialzo di oltre il +2,5% di ieri, il che conferma la portata delle difficoltà del settore tecnologico.
L'ultima settimana del 2022, che avrebbe dovuto essere all'insegna del rally di Babbo Natale ha avuto un inizio scoraggiante, ieri il mercato era alla ricerca di un motivo per rimbalzare. E forse sono stati proprio i dati sulle richieste di disoccupazione che hanno fornito questa spinta. I dati si sono attestati a 225.000 unità, più dei 216.000 della settimana precedente e leggermente al di sopra delle aspettative.
Se il mercato del lavoro si sta deteriorando, la Fed potrebbe interrompere i rialzi prima del previsto, nel 2023. Naturalmente, si tratta di un grande "se". Il rialzo di ieri è stato un normale rimbalzo prima di ulteriori vendite? Oppure è stato un segno che il rally di Babbo Natale è solo un po' in ritardo e che il nuovo anno inizierà con quello che ci è mancato nel vecchio? Mah… c'è ancora un giorno del 2022, quindi aspettiamoci il peggio e speriamo nel meglio.
Rubrica ”L’angolo di Warren Buffet conosciuto come l’oracolo di Omaha”.
L'inflazione persistente, l'aumento dei tassi d'interesse, le perturbazioni del mercato energetico e i problemi della catena di approvvigionamento fanno temere a molti economisti e operatori di mercato che gli Stati Uniti siano destinati a una recessione nel 2023. Questi temi sono destinati a rimanere al centro dell'attenzione per il prossimo futuro. Ma il rallentamento degli utili e l'aumento dei tassi fanno parte dei cicli economici. Per questo motivo, gli investitori con prospettive a lungo termine ma che vogliono slegare dall’azionario nell'immediato i loro destini farebbero bene a seguire la strategia "One Shot per l'investitore di valore" + HFT - Trading in alta Frequenza”. Per maggiori informazioni contattatemi.
Per continuare a capire, che il mercato va seguito conoscendo i dati io tutti i giorni vi anticipo ciò che influenzerà il mercato e poi commento ciò che è accaduto. Questo nel tempo mi auguro vi creerà la mia stessa sensibilità e contribuirà moltissimo ai risultati che sperate di ottenere con il vostro trading. Se leggi quotidianamente la mia analisi e sei interessato a pormi domande direttamente sul mio trading contattami.
Queste comunicazioni sono da ritenersi non personalizzate, ma pensate scritte ed inviate ad un pubblico indistinto. L'esecuzione di investimenti, posti in essere dovranno essere fatti sotto la supervisione di un professionista di vostra fiducia iscritto all'apposito Albo, saranno quindi a vostro completo rischio, non assumendo l'autore alcuna responsabilità al riguardo. L'operatività descritta è proposta in maniera teorica e allo scopo formativo nei mercati finanziari ed è quindi esclusivamente divulgativa e non costituisce stimolo all'investimento e/o consulenza finanziaria.
Che ne pensaste di questo #SP500 ???ELLIOTT.
probabilista di un onda di correzione ABC ...
FIB.
rintracciamento della salita al 50%,
Tempistiche per tutto il movimento a oggi 35 giorni, del movimento A di ELLIOTT, a 55 siche altri 21 dal 34 esimo giorno farà il ritraccio del 50%.
nottare i movimenti di giorni 1 e 5 doppo il 34 giorno dal minimo il il futuro giorno 8.
in più i livelli del ventaglio di FIB
SP500... dove atterrerá?Tutta la comunitá di analisti, visto come si sono evolute le cose nell'ultimo periodo, si aspettano un ulteriore ribasso sui mercati finanziari...
In molti si stanno facendo questa domanda:
Ma fin dove puó spingersi il prezzo?
Beh i meno informati a questo punto saranno in palla visto i movimenti registrati ma la visione macro é alquanto chiara, almeno per chi conosce l'esistenza di determinati pattern.
Il prezzo, sul TF settimanale, sta disegnando la quinta onda ribassista di un pattern di price action molto apprezzato e a dirla tutta, conosciuto da pochi.
Mi riferisco alle Wolfe Wave, evoluzione delle onde di Elliot e che prendono spunto dalle logiche Wyckoffiane di price action e manipolazione dei mercati. Naturalmente questa metodologia va assolutamente implementata con lo studio delle tempistiche e della liquiditá, concetto introdotto proprio da Wyckoff, dopo aver intervistato il grande Jesse Livermore, altro super trader degli inizi del '900, che gli diede conferma di quanto aveva intuito a riguardo della liquiditá stessa.
Le Wolfe sono pattern di reversal, dunque un buon segnale per il mercato, qualora siano confermate!
Ma a che prezzo?
Il Pattern richiede la rottura della liquiditá dinamica che collega il punto 1 e 3, per poi recuperarla velocemente.
Mettendo insieme piú metodiche, ho identificato un'area interessante che va da 3.300 a 3.100 $ circa
Dunque aspettiamoci che il prezzo arrivi fin laggiú per poi tentare l'aggressione del punto 4, aggressione che se va a buon fine, proietta un Target dinamico identificato dalla linea che unisce il punto 1 e 4
La linea che unisce il punto 1 e 4 viene chiamata EPA ed é una linea prezzo/tempo... esiste anche una metodologia per stimare entro quando il prezzo dovrebbe raggiungere il Target massimo, ma purtroppo non é piú cosí attendibile per via delle mutazioni avvenute sui mercati rispetto a quando questi pattern sono stati scoperti.
Ma come faccio a capire entro quando il prezzo potrebbe raggiungere i livelli individuati?
Domanda lecita e molto semplice da evadere..... Conoscere le ciclicitá é un valore aggiunto.
All'interno di questo articolo non voglio scendere nel dettaglio dal punto di vista di ciclicitá poiché sará trattato in un articolo a seguire, ma comunque la figura stessa ci restituisce degli indizi, indizi per deduzione ovviamente!
Una delle particolaritá di questi Pattern é l'armonia!
Pertanto, se paragoniamo l'onda attuale con le precedenti, il calcolo é semplicissimo....
Da qui alle prossime 6/8 candele settimanali, sempre se questo scenario si avvera, dovremmo aver raggiunto un potenziale bottom!
Anche l'oscillatore Stocastico, settato per tradare questo modello su questo TF, ha dato un importante segnale ribassista che conferma la bontá di una prosecuzione ribassista!
Come sempre non possiedo la sfera di cristallo, ma mi limito a riportare quello che mi suggerisce il grafico, in base ai miei studi!
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Sviluppo strategia Supertrend su Future S&P500Buonasera ragazzi,
nell'ambito degli studi e dei backtest sull'S&P500 questa sera volevo proporre i risultati di uno studio di una strategia trend following solo long con barre da 60 minuti.
La scelta di operare solo long è dovuta al fatto che lo short su un equity index è davvero difficile da gestire in trend following.
Come sappiamo l'S&P500 (ed in genere gli equity index) hanno un bias rialzista e potrebbe essere più facile optare per operatività solo long o quantomeno individuare regole diverse per le entrate lunghe e corte. Quest'ultime rappresenterebbero un elemento di complessità che ci esporrebbe a rischi di consistenza della strategia nel lungo periodo.
Gli indicatori utilizzati sono semplici:
- Supertrend;
- Media Esponenziale a 20 periodi.
- Timeframe: 60 minuti.
Le regole cercano di individuare un ingresso in trend con i prezzi vicino alla media a 20 periodi per evitare acquisti in situazioni di ipercomprato.
Il nostro segnale di allerta è dato dal cross al rialzo dei prezzi con il supertrend. In quel caso siamo pronti a cercare il segnale. Il trigger dell'ordine è dato dal ritracciamento del prezzo verso la EMA20 e la successiva ripresa al rialzo del movimento con il cross up della media.
Si fa correre l'operazione assieme all'evoluzione del supertrend.
Sotto troverete un esempio del setup.
Facendo girare la strategia senza alcun filtro, solo per vedere se il "motore" porta a qualche risultato, otterremo l'equity dei profitti indicata sotto:
Come possiamo notare, la strategia senza alcun filtro non porta a risultati eccezionali, tuttavia realizzerebbe comunque un profitto e non andrebbe a distruggere il capitale.
Provando ad isolare gli ordini di acquisto in una fascia oraria che va dalle 10 del mattino alle 23 (orario di Chicago) otterremmo un notevole miglioramento:
I profitti adesso sono distribuiti meglio ed il numero delle operazioni ridotte di molto. Abbiamo evitato tutti i falsi segnali che potrebbero venirsi a generare durante la negoziazione notturna del future.
Applicando anche la gestione del rischio inserendo i valori di 1000 dollari di stoploss e 4000 dollari di take profit:
La forma dell'equity line è più armoniosa, i profitti distribuiti negli anni ed in circa 560 trade vengono generati oltre 60.000 dollari di profitti, sufficienti a coprire slippage e commissioni.
Le metriche sono indicate sotto:
Possiamo notare come la percentuale di trades chiusi in profitto sia solo il 39%, tipico di strategie trend following, tuttavia il winning trade medio è di circa 1100$ e la perdita media circa 500$, pertanto sostenibile.
La strategia, così proposta rappresenta uno studio semplice, da integrare con altri elementi e validazioni per essere messa live, ma tuttavia appare efficace.
Ricordo che la natura tipica dell'S&P500 non è trend following, pertanto si potrebbero ottenere risultati migliori con approcci di tipo reverse, anche se gli ultimi due anni hanno risposto davvero bene a strategie di tendenza.