Idee operative SPXM
Venti di equità crescentiNello spazio delle equità, una delle caratteristiche più importanti di questo ciclo è stata il grado di costernazione per la stretta ampiezza di mercato. In altre parole, i guadagni che abbiamo visto, soprattutto quelli fatti nel 2023, sono arrivati grazie a un notevole rally in un piccolo numero di componenti dell'indice - un gruppo che ora conosciamo tutti come i 'magnifici sette'.
Tuttavia, ci sono segni che emergono che suggeriscono che questa dinamica potrebbe essere, lentamente ma sicuramente, iniziare a cambiare, fornendo un contesto sempre più favorevole per le azioni in generale.
Uno dei segni più evidenti di questo può essere trovato guardando l'indice S&P 500 con pesi uguali; semplicemente, un indice che contiene gli stessi 503 componenti del tradizionale S&P 500, ma assegna a ciascuno lo stesso peso, anziché pesare i membri dell'indice in base alla loro capitalizzazione di mercato. La scorsa settimana, l'indice S&P 500 con pesi uguali ha esteso i recenti guadagni, raggiungendo un nuovo record di chiusura per la prima volta in oltre due anni, superando il precedente massimo storico stabilito nel gennaio 2022.
Segni simili di ampliamento dei guadagni di equità sono evidenti anche altrove.
Le azioni dei 'magnifici sette', ad esempio, non stanno più tutte salendo in modo indiscriminato con una correlazione quasi perfetta l'una con l'altra, con sviluppi specifici di azioni o settori che sembrano avere un impatto molto maggiore quest'anno rispetto allo scorso. Tesla, ad esempio, è scesa di circa il 30% dall'inizio dell'anno a causa delle preoccupazioni per la domanda in calo di veicoli elettrici, mentre Apple è anche scesa notevolmente dall'inizio dell'anno, principalmente a causa del deterioramento delle prospettive di vendita in Cina.
Nel frattempo, Nvidia ha continuato a superare le aspettative, poiché il gioco delle 'picks and shovels' nell'ambito della frenesia dell'AI in corso persiste, mentre Meta ha continuato a salire in modo significativo grazie ai prosperi ricavi pubblicitari.
Tutto questo indica un grado di frenesia speculativa notevolmente inferiore rispetto a quanto alcuni temevano potesse essere iniziato lo scorso anno. Il fatto che i fondamentali continuino a contare e influenzare il prezzo di ciascuno di questi giganti suggerisce che il trading è di natura molto più ponderata rispetto alla modalità 'compra ogni azione delle MAG 7' che sembrava dominante nelle menti dei partecipanti al mercato lo scorso anno. La mancanza di una mania speculativa suggerisce che i rischi di una 'bolla' siano relativamente bassi e che probabilmente ci sia spazio per ulteriori rialzi nel medio termine.
Uno sguardo più ampio al mercato suggerisce qualcosa di simile. Tornando all'idea di ampiezza, poiché il rally si è allargato nei mesi recenti, poco meno del 30% dei componenti dello S&P 500 hanno toccato un massimo storico quest'anno, anche se il settore industriale è l'unico in cui la maggioranza dei membri ha raggiunto questo traguardo. Tuttavia, ciò non solo suggerisce un rally che sta prendendo piede, ma suggerisce anche uno che probabilmente ha ancora margine per salire, con abbondante spazio per altre azioni che partecipino anche ai guadagni.
Inoltre, ci sono diversi altri fattori di supporto per il rischio.
Naturalmente, uno di questi rimane il contesto politico, con le banche centrali del G10 pronte a intraprendere un "estate di facilitazione" poiché l'inflazione rimane in linea con il ritorno al 2%, con tagli dei tassi che coincideranno con la fine dei programmi di stringency quantitativa, portando così a un ulteriore aumento della liquidità man mano che l'anno procede. Naturalmente, i responsabili politici saranno in grado di fornire ulteriori sostegni mirati nel caso in cui specifiche aree dell'economia dovessero incontrare problemi specifici. In altre parole, il "put" della banca centrale è tornato, dando agli investitori maggiore fiducia nell'aumentare l'esposizione al rischio.
Inoltre, il contesto di crescita, in particolare negli Stati Uniti, sembra destinato a rimanere favorevole, con i dati economici in arrivo che continuano a indicare una resilienza in tutta l'economia, e con le aspettative di crescita reale del PIL continuamente riviste al rialzo, il che dovrebbe sostenere ulteriormente la crescita degli utili man mano che l'anno avanza.
In sintesi, quindi, rimane difficile in questo momento costruire un convincente scenario ribassista, con gli interni del mercato azionario che indicano il potenziale per ulteriori guadagni, il contesto politico che rimane di supporto e un contesto economico in miglioramento che probabilmente fornirà ulteriori venti in poppa.
S&P 500 Fut. Per Long attendiamo conferma supporto VWAP e POC Il trend di S&P 500 Future è ancora long, salvo la rottura di livelli di supporto importanti che decreterebbero la momentanea inversione di breve del trend principale e la ricerca di operazioni short di breve. I primi segnali dell'indebolimento del trend rimangono la rottura del VWAP "Ancorato" e del POV del Volume Profile, entrambi coincidenti con la cifra tonda di area 5100.
Buona visione
Edoardo Liuni
Economia USA: Trend Positivo con Crescita dell'OccupazioneGli ultimi dati sull'economia degli Stati Uniti confermano un trend positivo, evidenziando una robusta crescita dell'occupazione e una normalizzazione dell'inflazione salariale. Questi sviluppi offrono un quadro incoraggiante per il mercato del lavoro e l'andamento generale dell'economia statunitense. A febbraio, ha creato 275.000 nuovi posti di lavoro, superando le aspettative degli economisti che prevedevano circa 200.000 nuove occupazioni. Questo risultato è stato ancor più positivo considerando che a gennaio erano stati aggiunti 229.000 posti di lavoro. Tale crescita costante è indicativa di un mercato del lavoro in espansione, che si sta muovendo ad un ritmo superiore alla media degli ultimi anni. Un altro aspetto rilevante riguarda l'inflazione salariale, che sta mostrando segni di normalizzazione. L'aumento dei salari orari medi è stato del 4,3% a febbraio, leggermente inferiore al 4,4% registrato a gennaio. Questa tendenza al ribasso dell'inflazione salariale è stata osservata in modo piuttosto lineare, passando da quasi il 6% all'inizio del 2022 al circa 4% attuale. La combinazione di una crescita dell'occupazione più robusta del previsto e una moderazione dell'inflazione salariale suggerisce una situazione economica complessivamente equilibrata negli Stati Uniti. Una maggiore occupazione contribuisce alla crescita economica e al benessere generale, mentre una moderazione dei salari aiuta a mantenere sotto controllo l'inflazione complessiva.
L'indice S&P500 grida prudenza!Buongiorno a tutti,
la seconda settimana di contrattazione dei mercati si è chiusa positivamente, con un indice S&P500 in aumento dell'1,8%, grazie alle ottime performances dei settori tecnologico (Nvidia e Microsoft in primis) e servizi di comunicazione (Meta e Google).
Lo scenario che però si sta delineando non è rassicurante in quanto l'indice americano è ai suoi massimi storici, in procinto di raggiungere un doppio massimo con RSI in divergenza.
Qualora dovesse innescarsi il trigger di vendita, il valore dell'indice potrebbe perdere progressivamente terreno e normalizzare gli eccessi verso un più contenuto livello di 4400 punti (step di possibile discesa rappresentato in immagine).
(Ricordiamo a tal proposito che l'S&P ha un P/E attuale di 21 punti contro una media storica a 10 anni di 16,9 pari ad un valore rapportato di 3850 punti).
Pertanto massima prudenza e Buon Trading a tutti!
Saluti
Silvio Esposito
WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.03.2024Si estende la fase positiva dei listini Usa, S&P500 e Nasdaq a nuovi record.
Borse europee piu’ riflessive: i dati macro fotografano la fase stagnante.
Borse cinesi ancora in recupero, Pechino prepara il “bazooka”?
Febbraio da ricordare per le crypto: Bitcoin quasi +50% in un mese.
L’inflazione americana PCE (Personal consumption expenditure) di gennaio, la misura piu’ apprezzata dalla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) nelle decisioni di politica monetaria, ha confermato le aspettative, con rialzo di +2,4% annuale e di +0,3% mensile.
Insomma, l'inflazione PCE non ha riservato cattive sorprese, al contrario di quella piu’ convenzionale dei prezzi al consumo (CPI) e dei prezzi alla produzione (PPI). Sorprende, invece, la crescita dei redditi personali, +1,0% mensile, molto sopra al +0,4% atteso ed al +0,3% precedente, cosa che fornira’ sostegno ai consumi e, purtroppo, ai prezzi.
Le spese personali di gennaio negli Usa sono aumentate +0,2% mensile, come previsto, mentre le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 13 mila a 215 mila, da 202 mila della settimana precedente, e contro attese di 210 mila.
Il quadro macro Usa resta sorprendentemente robusto e poco intaccato dall’elevato costo del denaro: ieri alcuni esponenti della FED hanno ribadito che saranno i dati macroeconomici dei prossimi mesi a determinare misura e tempistica dei tagli dei tassi: secondo il consenso, la probabilità che la FED tagli i tassi a maggio e’ risalita al 21% dal 19% dopo i dati sull’inflazione PCE.
In questo contesto ieri, 29 febbraio, Wall Street ha chiuso positiva: S&P500 +0,5%, Nasdaq +0,9%, Dow Jones +0,1%. Contrastate le chiusure dei listini europei: Parigi -0,3%, Milano -0,1%, Londra +0,1%, Francoforte +0,4%, quest’ultima sospinta dal buon dato dell’inflazione, finalmente in calo a febbraio.
Febbraio ha comunque consuntivato sontuosi progressi per le Borse europee: Milano la migliore, +6%, ed ai massimi dal 2008 sopra 32.000 punti: Francoforte +4,6%, Parigi +3,5%, Amsterdam +3,7%. Ferma Londra, in lieve calo, -0,8%, Madrid.
L'inflazione scende in tutta Europa a febbraio: in Francia al 2,9% dal 3,1%, ma sopra le attese di consenso di +2,7%, in Germania al 2,5%, dal 2,9% del mese precedente, cioe’ sotto alle attese degli analisti di 2,6% ed al minimo da giugno 2021, grazie alla mderazione dei prezzi degli alimentari (+0,9% annuale dal 3,8% di gennaio) e dell'energia (-2,4% da -2,8%). In Spagna, netto calo, dal 3,4% al 2,8%.
Prosegue la fase euforica delle “crypto”: Bitcoin, che mercoledì era schizzato sino a 64 mila Dollari, ai massimi da novembre 2021, ha chiuso un mese di febbraio fantasico, con un balzo del +46%.
L'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona a febbraio segna 46,5 punti, vicinissimo ai 46,6 di gennaio, e sopra la stima di 46,1: per quanto resti in area di contrazione (sotto 50) e’ attorno ai massimi da 10 mesi. Il lieve calo e’ dovuto alla debolezza della Germania, che estende a 4 mesi la serie negativa.
La debolezza della Germania e’ rivelata anche dall’andamento delle vendite al dettaglio a gennaio: -0,4% mensile, -1,4% su anno, contro attese di +0,5%.
Al contrario, spiccano le performance del PMI manifatturiero di Irlanda e Grecia, che segnano rispettivamente i migliori progressi da 20 e 24 mesi. La Spagna cresce per la 1’ volta da aprile 2023, mentre prosegue la fase ristagnante di Francia, Olanda ed Italia, quest’ultima a 48,7 da 48,5 di gennaio, ma sotto 49,1 attesi.
Nel Regno Unito migliora, toccando il massimo da 10 mesi, l’indice Pmi manifatturiero di febbraio, ai massimi da 10 mesi: 47,5 punti dai 47 di gennaio, ma resta per il 19’ mese in area di contrazione.
In Cina, a febbraio, l’attività manifatturiera non decolla, ma neppure peggiora: per il 5’ mese consecutivo l'indice Pmi è in calo: 49,1, da 49,2 di gennaio.
Il dato, sebbene in linea con le previsioni, riflette debolezza della domanda internazionale, rischi di deflazione, fiducia altalenante sulla prospettiva economica, crisi del comparto immobiliare e forse, a febbraio, anche il lungo periodo di vacanze del Capodanno cinese.
Il Pmi cinese dei servizi invece, resta in espansione: 51,4 a febbraio, miglio del 50,7% di gennaio e del 50,6 atteso. I dati PMI in chiaro scuro erano gli ultimi, importanti, prima dell’avvio, la prossima settimana, dell’annuale Congresso delle '2 sessioni' del Parlamento cinese, che annuncera’ gli obiettivi economici 2024.
Da inizio anno Pechino ha varato diverse iniziative economiche mirate, che includono garanzie pubbliche sui mutui, misure dirette al sostegno dei mercati azionari ed un’accelerazione della spesa in infrastrutture, che hanno favorito il recupero a doppia cifra degli indici azionari “domestici”.
Tuttavia ora i mercati sperano in un vero e proprio “bazooka” governativo ed un salvataggio pubblico delle big dell’immobiliare/costruzioni.
Gli indici azionari asiatici stamani, 1’ marzo, hanno chiuso in rialzo, riflettendo la brillante chiusura di Wall Street di ieri: il Nikkei giapponese ha segnato +1,9%, sfiorando quota 40.000. Bene anche Shanghai, +0,4%, Shenzhen, +1,1%, e Hong Kong, +0,4%.
Il membro del board della Banca centrale Giapponese (BoJ) Hajime Takata afferma che stanno aumentando le spinte per terminare la lunga fase di tassi negativi, innescando il recupero dello Yen e dei rendimenti dei bond governativi.
A fine mattinata le Borse europee sono positive, in media +0,8%, ed i future su Wall Street indicano riaperture in marginale rialzo. (ore 13.30 CET).
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