I BANCHIERI CENTRALI RAFFREDDANO GLI ANIMIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.01.2023
-CONTESTO
I primi giorni di questo 20223 sono partiti in risk on, con le borse in recupero dai minimi grazie ai dati sul mercato del lavoro Usa, che mostrando salari in calo e una disoccupazione sui minimi, sembra aver evidenziato la possibilità di un atterraggio morbido per la FED, ma ieri sono entrati in scena Bullard e Daly , presidenti delle FED di Atlanta e San Francisco , pronti a raffreddare le euforie.
I tassi dovranno rimanere alti ancora per diverso tempo, e anche se l’inflazione dovesse rientrare su livelli del 5% per il 2023, questo non giustificherebbe ancora un cambio di rotta radicale della FED!
Su queste idee i mercati americani hanno ripiegato dai massimi, dopo un magnifico rally rialzista che ha portato il Nasdaq dai minimi di 10680 pnt a 11290, lo storno di ieri ha ridimensionato le quotazioni fino 11080, tornando a testare le aree di precedente resistenza.
Non da meno l’Sp, che si era portato a 3960 pnt per poi ritracciare a 3880, ma senza ancora perdere i connotati rialzisti che potrebbero portare alla tenuta dei supporti e a potenziali ripartenze, che restano tuttavia vincolate ai dati di giovedi, giorno in cui verranno pubblicati i dati sull’inflazione USA.
-FOREX
Il mondo forex prende una battuta di arresto dalla discesa del dollaro Usa che dopo aver affondato i supporti di 103.50 fino ai minimi di 103 figura, si porta oggi al ritest di quelli che ora sono resistenze chiave per determinare eventuali nuovi allunghi ribassisti.
Il mondo retail rimane su posizioni contrarian long dollari, al 77% quindi in leggero calo dal 81% di ieri mattina, portando interessanti ribilanciamenti anche sulle altre majors, come eurusd con un 84% di retail short rispetto all’88% di ieri e ancora sul cable rimane un interessante 72% short in linea perfetta con i dati di ieri.
Toniche le oceaniche, con nzdusd che trova ancora un 75% di retail short, e prezzi che rompono chiaramente una flag lateral ribassista, ben visibile in h4. La possibilità di ulteriori allunghi rialzisti fino 0.6450 e 0.65 figura resta interessante a nostro parere.
In ultimo usdchf, che vive riflesso della debolezza del dollaro, aggravato da una buona forza del franco svizzero, si porta sotto gli ultimi minimi di 0.9225 mantenendo il mondo retail in posizione contrarian long al 88% segno di potenziali ulteriori allunghi ribassisti.
-COMMODITIES
Tonico ancora il gold, che trova supporto a 1870$ e sembra non aver voglia di stornare e offrire migliori prezzi di ingresso in trend, guardando ora a potenziali break out rialzisti che lo porterebbero fino 1900-1916 $
Ancora debole invece il comparto energy, che vede il wti alle prese con i 74$ , pronto ad allungare verso i minimi di 73.20$, cosi come il nGas che non riesce ad aggredire le resistenze di 4.20$ ma torna verso i minimi di 3.50$. solo la tenuta dei minimi potrebbe dare vita ad una più interessante fase di accumulo per eventuali ripartenze
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pochi i market movers della giornata, si attende uno speech di Powell oggi pomeriggio alle 16.00 e i dati dell’EIA sull’energia alle 18.00, poi si attenderà domani e giovedi con l’inflazione USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Idee operative DXY
Dollar index, prima area di supporto ?Il Dollar index potrebbe essere arrivato ad una prima area supportiva, già resistenza e quindi massimo venduto a marzo 2020 e inizio 2017: abbiamo una storia raccontata sotto questo livello per anni e poi quello che abbiamo visto da giugno 2022 ad oggi. Probabile test in area 101,44,minimo weekly comprato a maggio 2022 e corrispondente alla banda inferiore di bollinger weekly.
DXY evening star validaSolo per aggiornare lo studio sull'indice, la precedente analisi era su una evening star mensile, pattern che è diventato valido e quindi scomposto con il timeframe settimanale, dimostra l'intenzione di assestarsi su altri supporti, candidato numero uno è 102, in caso di assestamento in questa zona, procederò al calcolo di altre aree di supporto più basse.
Trade Long sul Dollaro (DXY, DX)In questo grafico ho riportato un setup long sul Dollar Index (DXY). Infatti il dollaro è in una zona di accumulazione come possiamo notare dalla divergenza che si è creata tra il prezzo e l'indicatore di accumulazione e distribuzione. Vi ricordo inoltre la presenza di una tendenza stagionale rialzista per le prime settimane dell'anno su questa valuta.
I 6 Pattern candlestick che utilizzoIn questo breve tutorial di fine anno voglio condividere con voi le 6 figure grafiche che utilizzo al momento per fare trading. Sono valide sia su Forex, azioni e materie prime.
Sullo spread trading materie prime utilizzo una tecnica puramente statistica che vi condividerò per chi vuole approcciarsi ad un altro modo di fare trading.
Il mio lavoro di trader è diversificato così:
-60% Forex, azioni, indici, principali materie prime
-30% Spread trading su commodietes
-10% etf
Per il forex, azioni, indici e principali materie prime le operazioni hanno un minimo di qualche ora o giorni alle volte settimane (raramente) breve termine
Spread trading minimo un mese anche due o tre Medio termine
Etf anni lungo termine
I pattern che utilizzo:
Pinbar short-long
engulfing short-long= DML-DMH (nome e migliorato dal mio formatore priceaction)
breakaway short-long
Inside bar
Spillo bar (tecnica spike nome e migliorata da due miei formatori di riferimento)
Bear e bull trap = TURTLE SOAP (tecnica in fase di prova su demo-Inserita con altro nome da mio formatore Priceaction ma esistente con regole base da molto)
Bene la Pinbar l'abbiamo già trattata da inizio anno inserirò nel tutorial le altre con le regole al seguito.
Buon trading a tutti e un fantastico 2023!
L'importanza dello SwingIn questo breve Tutorial voglio condividere con voi l'importanza che ha per me lo Swing.
Ho tre step fondamentali che seguo e uso per operare e sono :
1) La tendenza mercato rialzista o ribassista
2) I livelli, livelli chiave che traccio proprio studiando gli swing (HL) e (LH) e cioè massimi e minimi su tendenza rialzista e viceversa li traccio i miei livelli importanti di interesse
3) I pattern grafici, quelli forti che mi permettono di entrare a mercato, piazzare lo stop e il TP.
Quanti Pattern grafici uso? 7
Li vedremo uno ad uno nei prossimi tutorial che pubblicherò, come ho già detto non sono segreti; qualche formatore tende a dire che ha inventato questo o quel pattern ma realtà se si vuole essere onesti è che sicuramente un trader professionista che lo fa da anni studia il mercato, adatta le regole, studia entrate e uscite migliorative ma inventare qualcosa di sana pianta è un'altra storia.
Invece la storia ci aiuta e vi lascio una chicca per chi non lo sapesse: L’inventore, Munehisa Homma (1716-1803), grazie a questo metodo avrebbe guadagnato una fortuna e per fornire dei termini alle rappresentazioni tecniche avrebbe utilizzato dei vocaboli di guerra usati in battaglia.
In Europa il metodo giunse nel 1989 grazie a Steve Nison che ne pubblicò varie regole nel suo famoso libro Japanese Candlestick Charting Techniques. Oggi ricopre la funzione di metodo di visualizzazione grafica più utilizzato dai trader. (wikipedia)
Buon trading a tutti e un fantastico 2023!
NDX supporto debole 11000 TTF target 65 23.12.2022I grafici weekly non mostrano novità sugli indici azionari che non hanno ancora violato gli importanti supporti di novembre. Segnali importantissimi invece dal gas sia NG che TTF che crollano pesantemente sotto supporti chiave. Nonostante la debolezza delle materie prime energetiche continua la forza su XLE, ma cominciano ad intravedersi pattern di possibile inversione. Stessa cosa per gli altri settori difensivi. I rendimenti procedono verso il test dei massimi dell'anno grazie alla spinta data dalle banche centrali.
Analizziamo Apple.
PINBAR Capitolo 2In questo breve tutorial , spero di facile lettura facciamo chiarezza e definiamo le semplice regole di questo meraviglioso e utile pattern grafico. Come già detto in precedenza la PINBAR è un pattern molto antico, come gli altri che vedrete, è di facile utilizzo e se contestualizzato nel modo giusto molto profittevole.E' una figura grafica che si forma molto spesso nei grafici ma dobbiamo stare attenti a quelle che possono sembrare PINBAR ma in realtà sono delle FAKE PINBAR. Nessuno di noi e soprattutto io ha la palla di cristallo ma con la giusta dedizione e con il lavoro quotidiano, allenandosi si possono evitare errori e portare a casa bei profitti.
Ripeto come già detto che i pattern possono fallire, perchè si sa il mercato fa ciò che vuole, noi dobbiamo semplicemente (si fa per dire) imparare a cavalcare l'onda, se non saranno tutte cavalcabili pazienza ne aspetteremo altre.
Mi auguro che questo mio tutorial sia apprezzato da chi come me è da poco un trader indipendente e possa essere d'aiuto e spronare chi crede in questo meraviglioso mondo in continua evoluzione.
Buon trading a tutti
Il prossimo tutorial sarà improntato direttamente su un grafico a scelta, mercato reale, dove farò vedere come selezione le PINBAR, se e dove sono entrata, dove sono o sarei andata a profit e dove invece sarei e/o sono andata a costo.
Grazie e buon weekend a tutti
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.12.2022FED alza I tassi di 50 bps, come previsto, ma Powell e’ piu’ falco di come sperato
Anche la BCE alzera’ I tassi di +0,5%: attenzione alle parole della Lagarde.
BCE aggiornara’ (in peggio) attese su crescita e inflazione 2023. Attenzione!
La Cina non riparte: deludono produzione industriale e consumi.
La giornata di ieri sui mercati azionari europei e’ stata naturalmente influenzata dall'attesa per le decisioni sui tassi della Banca Centrale Usa (Federal Reserve-FED): in linea con l’aspettativa di consenso, la FED ha annunciato un rialzo di 50 punti base, una misura inferiore agli ultimi 4 rialzi di 75 punti.
Un rialzo della stessa misura è previsto dalla Banca Centrale Europea, che alle 14.30 di oggi, 15 dicembre, annuncera’ la mossa restrittiva e illustrera’ lo scenario 2023, con un focus sui primi segnali di rallentamento dei prezzi, ma anche dell’economia.
Al termine di una seduta poco dinamica, si sono registrate piccole variazioni negative: Parigi -0,2%, Francoforte e Milano -0,3%, Londra -0,1%. Wall Street, nelle ultime 2 ore di contrattazioni dopo l’annuncio, tra oscillazioni marcate, ha chiuso con perdite frazionali: Dow Jones -0,4%, S&P500 -0,6% e Nasdaq -0,8%.
Il Chairman della FED, nel dibattito con giornalisti ed analisti, ha ribadito la forte volonta’ della Banca Centrale a proseguire nella sua politica restrittiva avviata circa 1 anno fa, e destinata a permanere ancora "per un certo tempo". Insomma, i recenti cali dell’inflazione non consentono ancora una revisione della “stance” (attitudine), sebbene la frenata dei prezzi abbia favorito un aumento piu’ contenuto dei tassi.
Col +0,5% di ieri il benchmark rate è salito a +4,5% e, nonostante la narrativa di Powell sia stata piu’ “hawkish” (da falco) di quanto si sperasse, la reazione di Wall Street e’ stata, alla fine, contenuta. Resta il fatto che il dato di inflazione al consumo (CPI) di novembre (+7,1% annuale) lascia ben sperare in futuri cali, che potrebbero favorire un ammorbidimento della politica monetaria nel 2023.
La crescita dei prezzi, anche in Europa, resta al centro delle decisioni della Banca Centrale: anche per l’ECB si attende un rialzo di 50 punti base, piu’ basso rispetto a i 75 decisi nelle ultime 2 riunioni, ma un’attenzione speciale sara’ dedicata alle parole che pronuncera’ il Presidente Lagarde sul tema della “traiettoria e del ritmo” dei rialzi nel nuovo anno: un “path” (sentiero) troppo ripido spingerebbe verso la recessione.
Oltre all’ECB, si riunisce anche il comitato di politica monetaria della Banca d'Inghilterra: anche da quest’ultima ci si attende un rialzo da +0,5%. Dagli Uffici Studi di entrambe arriveranno anche le stime aggiornate su crescita e inflazione 2023, mentre da Bruxell (ECB) giungeranno le prime indicazione sulla riduzione degli attivi di bilancio (alias “Quantitative Tightening”).
Come gia’ sottolineato dal Vice-Presidente De Guindos, si tratta di una cruciale nuova componente del processo di normalizzazione della politica monetaria. Verosimilmente si iniziera’ dai bond acquistati col programma APP (Asset purchase program), mentre difficilmente riguarderà quello emergenziale PEPP (Pandemic emergency purchase), dove l’ECB vorrebbe conservare discrezionalita’.
Ieri, 14 dicembre, nell’attesa del meeting dell’ECB, si e’ ampliato lo spread tra BTP decennali e Bund, salito sino 192 punti base rispetto ai 188 punti della vigilia: a cio’ si e’ associato un aumento del rendimento del Btp decennale, risalito in chiusura a +3,85%, dal 3,78% del giorno prima. Ci attendiamo volatilita’ e rischio di “allargamento” dello spread se narrativa e previsioni dell’ECB fossero “severe”.
Sul fronte macro globale, dalla Cina arriva la conferma della perdurante debolezza congiunturale: dopo che ieri la produzione industriale era calata su base mensile deludendo le aspettative, stamane anche le vendite al dettaglio di novembre, col calo del -5,9%, hanno mancato le attese di +3.7%!!
Complice anche un deficit commerciale giapponese più ampio del previsto, i listini azionari dell’Asia-Pacifico sono risultati piuttosto deboli e a soffrire di piu’ sono stati i titoli della tecnologia e dell'elettronica.
Nella mattinata “asiatica” il Dollaro si è rafforzato, riflettendo la conferma ufficiale della politica monetaria restritiva che finisce per alimentare una maggiore avversione al rischio. In attesa delli decisioni di politica monetaria della Banca centrale Europea, l’Euro scambio attorno 1,066 Dollari e 144,6 Yen giapponesi. Il Dollaro torna a guadagnare sulla valuta giapponese sino a 135,7.
Sul versante delle materie prime, notiamo il prezzo del petrolio invariato, a 77,3 Dollari/barile (WTI-West Texas Intermediate), mentre quello del gas naturale europeo, sulla piattaforma TTF di Amsterdam sale +1,8% a 134 Euro/megawattora. (ore 13.30 CET).
Le Borse europee, a fine mattinate, sono leggermente negative, con cali medi del-0,4%, ma e’ chiaro che prenderanno una direzione piu’ netta dopo l’annuncio dell’ECB delle 14.00 CET. I futures sui maggiori listini di Wall Street preludono a riaperture in calo, poco sotto il -1%, scontando ancora il messaggio “da falco” della FED. (ore 13.30 CET)
Segnaliamo oro ed argento deboli stamane, 15 dicembre: il prima cala -1,7% sotto 1.790 Dollari/oncia, il secondo, reduce da una galoppata che nell’ultimo mese e mezzo gli ha fatto guadagnare oltre +20% fin sopra 24 Dollari, perde -3,2% a 23,4 (ore 13.00 CET).
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LA FED COLPISCE DUROIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 15.12.2022
-CONTESTO
Ancora una FED aggressiva quella di ieri sera, con un Powell che ha smentito tutte le possibilità di aver raggiunto un Pivot point nelle politiche monetarie.
Sebbene l’inflazione sembri aver intrapreso un cammino di rientro dai picchi massimi, la FED ritiene che la strada da percorrere sia ancora molto lunga e che non è giunto ancora il momento di guardare ai tagli tassi, ma che la strada per ulteriori inasprimenti di politiche monetarie è ancora aperta.
La FED decide quindi per un rialzo di ulteriori 50Bp, e cosa ancora più interessante, si proietta al prossimo 2023 con un tasso definitivo oltre il 5% , ponendo le basi per un ulteriore rialzo dei tassi di 50Bp a febbraio e di ulteriori 25Bp a marzo 2023.
Le proiezioni sulla crescita futura sono state tutte riviste a ribasso, e in linea con la prospettiva di un’economia USA in difficoltà, anche la disoccupazione è stata rivista a rialzo fino anche un 4.6% , ma Powell ha dichiarato di non credere in una vera recessione, ma in un rallentamento economico che consentirà una rapida ripartenza, mantenendo accesa la fiamma della speranza.
Le price action sono state poco convincenti ieri sera, con un dollaro che nonè vissuto la fase di forza che ne sarebbe dovuta seguire e anche l’equity non ha lasciato sul terreno punti percentuali tali da credere in una fase di risk off, ma solo in mattinata, con la partenza della sessione europea i mercati sembrano aver metabolizzato la notizia e aver intrapreso la strada dei ribassi in linea con le parole della FED di ieri sera.
Oggi occhi puntati su BOE e BCE, entrambe attese a rialzi tassi e inasprimenti di politiche monetarie, special modo la BCE si guarda con interesse alle dichiarazioni relative al QT, per i programmi PEpp e APP, per i quali si attende l’apertura di un piano di smaltimento che potrebbe vedere la pubblicazione dei dettagli alla prossima riunione di febbraio, ma che darebbe un tono di aggressività alla BCE indiscusso.
-FOREX
Il mercao forex trova oggi il dollaro in spolvero rialzista, con un +5.63% di profitto sul basket, il che spinge a performance positive su tutte le altre majors.
Usdjpy guadagna un 0.87% usdchf un 0.50% usdcad un +0.22%, eurusd perde un -0.61% e gbpusd un -0.78%, ma a farne le spese maggiori sono le oceaniche legate ad un mood di risk off generale, che le porta a perdere il -1.27% per nzdusd e un -1.34% per audusd, si apre quindi di nuovo la porta dei rialsi del dollaro Usa, che tuttavia riteniamo momentane, per via del forte rallentamento che attende l’economia Usa nel imminente 2023.
-EQUITY
Anche l’equity perde terreno stamattina, con tutti gli indici mondiali in territorio negativo, l’america porta l’SP a -1.27% nasdaq a -1.43%, anche in europa il dax perde il -0.78% allineandosi al mood di risk off presente sui mercati in chiusura di anno.
-COMMODITIES
Anche il mondo delle commodities soffre la forza del dollaro USA, portandosi in territorio negativo a partire dal Brent e WTI che perdono il -0.77% e il -0.93%, anche i metalli perodno la loro forza, in prospettiva di rendimenti obbligazionari ancora forti, con un gold al -1.61%.
Attendiamo oggi la BOE e la BCE, per scoprire se i toni di risk off saranno il mood che accompagneranno i mercati fino alla fine di questo 2022
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
FED TRA SPERANZE E PAUREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 14.12.2022
-CONTESTO
Siamo giunti finalmente ad primo dei tre appuntamenti cruciali di questo Dicembre con le banche centrali, partiamo stasera con la FED attesa ad un rialzo tassi oramai scontato di 50Bp.
Gli ottimi dati di ieri sull’inflazione americana, in calo ancora una volta sia nel dato generale che nel dato CORE, maggiormente seguito dalla FED, hanno aperto le speranze per un 2023 incentrato al rientro dell’Inflazione verso il range obiettivo del 2% e questa speranza ha riacceso gli animi dei operatori che guardano ora al 2023 con l’anno del taglio tassi per la FED.
Siamo a nostro giudizio in una fase prematura per parlare o credere in tagli tassi, la FED procederà come da programma ancora per questa riunione all’inasprimento monetario previsto, ma fatto è che già un aumento di soli 50Bp, è un chiaro segnale che siamo non lontano dai top.
Le prospettive per il 2023 si dividono pertanto tra la speranza e la paura, perché da un lato gli operatori sperano in un primo trimestre 2023 ancora dettato da rialzi tassi , ma che non vadano oltre i 25 BP nella riunione di febbraio e marzo 2023 per giungere ad un tasso definitivo del 5% per poi nel secondo semestre avere evidenze di un’inflazione in calo, e un’economia che necessiterà si nuova linfa, giustificando a quel punto i tagli di interesse da parte della FED.
È altrettanto vero il contrario, cioè la paura che domina le aspettative per il 2023 non sono da meno, se si considera che la disoccupazione è in aumento e il perdurare di condizioni economiche monetarie aggressive, non farà altro che peggiorare la congiuntura macro economica, allora la voglia di entrare in modalità risk on sembra più remota.
L’ago della bilancia stasera al FED, che ci mostrerà le sue proiezioni per il 2023, lasciando cosi capire quali sono le sue aspettative per l’economia USA e quali le eventali contromosse. Aspettarsi un’economia in rapido declino , potrebbe voler dire un rapido sostegno da aprte della FED e quindi rapidi ritorni alla normalizzazione, cosi come aspettative di un’economia molto forte e inflazione resiliente, potrebbe portare al perdurare di tassi di interesse sostenuti.
-FOREX
Il mercati hanno vissuto una sessione europea abbastanza asfittica, in attesa degli eventi di questa sera, al momento il dollaro americano si posiziona poco sotto la parità con un -0.49% , mentre trova motivo di forza lo yen giapponese con un +2.92% totale come basket contro le majors, seguito dal franco svizzero con un +0.89% e dall’euro con un +0.60%, segno che il mercato si posiziona momentaneamente in modalità risk off.
Storna il dollaro neozelandse che perde oggi il 2.29% come basket, portando ad interessanti performance eurnzd con un +0.37% su base giornaliera, mentre lascia sul terreno nzdjpy un -0.65%.
La partira si giocherà ovviamente stasera.
-EQUITY
Il mondo equity dopo i rialzi di ieri sui dati sull’inflazione, riassorbiti durante la sera, sono tornati al più al punto di partenza della settimana, pronti a scattare stasera sulle dichiarazioni di Powell. Al momento tutti gli indici occidentali sono in territorio negativo, con l’sp500 a 4012pnt a -0.16%
-COMMODITIES
Il mondo commodities resta misto, con il wti che sale di un +1% a 76$ mentre i metalli gold e silver perdono lo 0.10% e lo 0.13%.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il mercato resta pertanto chiaramente attendista per i market movers di questa sera, che saranno driver per i prossimi giorni fino alle chiusure di questo 2022
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
[DIFFERENZA TRA ACCUMULAZIONE E DISTRIUZIONE]La fase di accumulazione è quel momento in cui il prezzo viene da un forte impulso ribassista ed inizia poi a lateralizzare
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La fase di distribuzione , al contrario, è quel momento in cui il prezzo viene da un forte impulso rialzista e inizia poi a lateralizzare
La evening star sul mensile DXYLa candela del mese di Novembre ha fatto -5,11%. Per trovare una performance simile bisogna tornare al 2010, non è un caso che anche in quel periodo, si manifestarono vari pattern(tra cui anche un'altra evening star) su resistenze importanti, disegnate da strutture annuali molto antiche. Solitamente questo pattern è un'inversione abbastanza lunga dato che qui siamo nel mensile, dovesse venire invalidata(perché può succedere, i pattern rappresentano le intenzioni, non sono una regola), sarebbe un segnale fortissimo per la ricerca di un altro livello in cui andare a stampare massimi relativi a questo rialzo dell'indice.
Tra una settimana si capirà meglio, anche se il mercato qui sta anticipando le sue intenzioni, i rialzi dei tassi d'interesse da parte della FED sono stati molto aggressivi, ci sta tutto un ritracciamento o addirittura un'inversione per cercare un livello su cui appoggiarsi, ne ho scritto qualcuno, calcolato su strutture d prezzo mensili(in nero) e annuali(in verde).
Possibili colpetti di coda del dollaro a cavallo di queste ultime settimane, dovesse fare come ho scritto, cioè invalidare il pattern, sarebbe un segnale fortissimo.
LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTAANALISI COT REPORT del 04.12.2022
-CONTESTO
Regolare questa settimana la pubblicazione dei dati COT, che avevano invece visto ritardo la scorsa settimana con una pubblicazione di lunedì da parte della CFTC; pertanto, non ci ha permesso la consueta analisi settimanale sul posizionamento dei large specualtors sui futures quotati al CME di Chicago.
Questa settimana dando un rapido sguardo ai dati , ci sembra chiara la fase di attesa nella quale si stanno muovendo le mani forti che non mostrano particolari open interest su nessuno specifico asset, lasciando cosi invariate le tendenze delle precedenti settimane.
Il delta che si può comodamente notare in tabella generale rappresenta la variazione netta delle posizioni aperte tra una settimana e quella successiva, e si denota special modo per il mondo valutario uno scarso interesse su quasi tutti gli asset che faticano a vedere incrementi o decrementi oltre i 1000 contratti.
Parimenti il mondo equity sembra non volersi sbilanciare in particolari direzionalità e possiamo ben condividere l’atteggiamento prudenziale in vista degli appuntamenti con le banche centrali che si svilupperanno tra il 14 ed il 15 dicembre, appuntamenti che rappresenteranno probabilmente la fine dell’anno di negoziazioni.
Ricordiamo che il giorno 14 avremo appuntamento con la FED, attesa ad un rialzo tassi di 50Bp, ma le nubi di incertezze non sono poche da diradare, dati contrastanti dal fronte macroeconomico hanno segnato la fine dei rialzi dl dollaro, e dichiarazioni fin troppo ottimiste di Powell hanno rianimato le speranze per toni più morbidi, ma tutto è ancora da vedere, con un 2023 alle porte non certo facile per il mondo occidentale.
Crisi e possibili recessioni, sembrano essere i mood di base del 2023, e su questo sia la BOE che la BCE non potranno astenersi dal dire la loro il giorno 15, prima a parlare la BOE, che deve lottare ancora con un’inflazione sui massimi degli ultimi 40 anni, ed una crisi che potrebbe essere più lunga del previsto, mentre la BCE dovrà esser miglior equilibrista, tra la lotta all’inflazione e le difficoltà di finanziamento di molti paesi del blocco che mirano a combattere il caro energia.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario non trova particole interesse da parte dei big plaiers questa settimana, che lasciano di fatto invariate le loro posizioni dollari ed euro, che erano i principali market mover di questo periodo, mentre sembrano intenzionati ancora a mantenere posizioni corte sullo yen giapponese e sul dollaro canadese.
Lo yen, al netto di respiri più profondi dopo i minimi toccati in questo 2022, non trova ancora sostegno in politiche monetarie meno accomodanti e la BOJ ha più volte dichiarato di trovare l’attuale linea più che idonea al contesto economico del paese, pertanto ci sarà da attendere per vere e proprie inversioni di rotta.
Come sempre il focus per il mondo valutario rimarranno le banche centrali a partire dalla FED del 14 , dove molti operatori sperano in toni più accomodanti da parte della FED per un’apertura al 2023 in linea con un soft landing.
EURUSD
Nessuna particolare variazione nel sentiment delle mani forti che restano a 122 247 contratti netti lunghi, in attesa che si esprimano sia la BCE che la FED, per dare le linee di un nuovo equilibrio. Al momento il sentiment sembra spingere verso un riequilibrio tra i due asset, con un dollaro che lascia il suo carattere di asset rifugio per dare spazio ad un ‘euro più appetibile, con la BCE pronta ad alzare i tassi di 75BP.
Dal punto di vista tecnico l’euro è in piena forza, con un chiaro trend rialzista che trova conferma nel break out delle ultime resistenze a 1.05 figura, per proiettarsi ora a 1.0625 prima e 1.08 figura poi
GBPUSD
Attese anche per la BOE che la prossima settimana sarà chiamata ad un’ulteriore rialzo tassi, che insieme alle politiche fiscali del nuovo governo getta le basi per un periodo di difficoltà per il Regno Unito.
Le mani forti restano ancora impostate al ribasso, con 36564 contratti netti corti, e sebbene il quadro tecnico mostri anche qui un ottimo tono rialzista di gbpusd, dobbiamo sottolineare che è una tendenza dettata principalmente dal dollaro americano. Le aree di resistenza da monitorare pertanto restano 1.23 figura e 1.26 che sembrano ora possibili approdi in caso di un dollaro ancora debole.
YEN
Ancora forte scetticismo per lo yen giapponese, che trova le mani forti in posizione ribassista con 67394 contratti, in linea con l’idea di uno yen non acora da considerarsi asset sul quale puntare a rialzo se non per brevi respiri.
Il quadro tecnico di usdjpy , viene profondamente caratterizzato dalla debolezza del dollaro americano, che permette a questo asset di invertire una tendenza fortissima in questo 2022, portandosi ora alle porte dei supporti a 131.50.
Dobbiamo osservare che se gli attuali ribassi sono per lo più dettati dalla debolezza del biglietto verde, allora il potenziale ribasso in caso di forza di yen potrebbe essere ancora maggiore, rendendo questo scenario senza dubbio uno dei più interessanti per il 2023.
AUDUSD
Per quanto il mondo oceanico sembri godere ora di un certo interesse da aprte del mondo dei non commercials, dobbiamo notare la forte decorrelazione tra il dollaro australaino e il dollaro neo zelandese, che senza dobbio viene caratterizaato dalle scelte delle banche centrrali.
Infatti mentre la RBNZ ha portato i tassi oltre il 4% la RBA sembra rimanere un passo indietro, con una certa incertezza sulle mosse future, il che penalizza non poco la divisa di appartenenza. Le posizioni dei big plaiers restano con 44630 contratti corti e il quadro tecnico per quanto rialzista, rimane ancora stto le resistenze chiave a 0.68 e 0.70 poi.
NZDUSD
Per quanto descritto sopra, la RBNZ ha dato grande spendore a questo asset valutario che rappresenta ora la valuta a miglio tasso, pertanto le mani forti restano long con 24892 contratti long.
Il quadro tecnico prosegue la sua corsa rialzista verso 0.6450 prima e 0.68 poi.
USDINDEX
Stabile ancora la posizione netta lunga sul dollaro americano, sebbene abbia visto profonde prese di profitto su questo asset. Tutto lascia pensare ad un’inversione della tendenza rialzista, ma non dimentichiamo che il dollaro paga ora un ricco 4% e punta ad un tasso ultimo del 5% il che renderà il biglietto verde un osso duro da abbattere nell’immediato futuro, fino a che anche le altre banche non adegueranno i tassi di interesse e renderanno più appetibili le loro divise.
Il quadro tenico mostra un entto trend ribassista, con il break out di tutti i supporti , puntano dritto a 103.75 prima e 101.25 poi, ma tutto sarà anche deciso da Powell il giorno 14 Dicembre.
-EQUITY:
il mondo azionario resta combattuto tra la speranza di un poderoso rally natalizio a rialzo, che viene alimentato dalla possibilità di una FED più dovish già nelle prossime riunioni, e la paura di una recessione che non pare essere scongiurata fino a che i dati macroeconomici continueranno a mostrare un’economia forte che non risponde ai colpi della banca centrale.
S&p
Restano ancora short il posizionamento dei big plaiers sull’SP con 204176 contratti, mostrando tuttavia un bilanciamento con il nasdaq ( long a 9755 cntt) ma in linea con i restanti indici.
Il quadro tecnico è senza dubbio rialzista di breve , dopo la tenuta dei supporti a 3580 pnt e l’assalto a 4100, area di resistenza dinamica, dove passa la trend line resistiva che congiunge i massimi dal dicembre 2021. Una rottura di detti livelli aprirebbe le porte a 4173 pnt prima e 4330 poi, mentre una tenuta delle resistenze potrebbe riportare al test di 3950 pnt … tutto nelle mani di POwell
COMMODITIES
Per il mondo commodities restano interessanti i metalli come il gold e il silver, in grande spolvero rialzista, data la debolezza del biglietto verde e la caduta dei rendimenti obbligazionari di medio lunga scadenza.
Il gold trova le mani forti ancora long di 110 003 contratti, ma si deve considerare un asset da sempre in portafoglio alle mani forti, seguiremo con attenzione l’eventuale incremento delle posizioni attuali. Il quadro tecnico senza dubbio rialzista vede ora il test di 1807 $ resistenza chiave che apre le porte a 1850$
Anche il silver non è da meno , e se si considera un posizionamento netto lungo con 17483 contratti, sembra ancora piu interessante seguirne le dinamiche.
Il quadro tecnico mostra ancora spinte rialziste con approdi potenziali a 24$ prima e 26.50$ poi, ma anche qui il vero ritmo sarà dettato dal dollaro usa.
Rimarremo quindi attenti alle dinamiche che si svilupperanno con le banche centrali e che concluderanno questo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
EURO DOLLARO E INDICE DEL DOLLARO, CAPIAMOEra da più di un mese che l'indice del dollaro non tornava sull'ultimo minimo (105.340) che vale a dire quindi che l'euro non torna da un mese sull'ultimo massimo (livello 1.04800 circa). Ci sarà una rottura al rialzo di questo massimo e quindi un proseguimento da parte dei buyers o sarà solo una resistenza dove il prezzo rimbalzerà e inizierà la sua discesa? Vedremo
OCCHI SULL’INFLAZIONE USAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.11.2022
-CONTESTO
Siamo giunti al dato chiave di questa settimana di contrattazione, l’inflazione USA, che per il dato generale è atteso al +8.0% rispetto al precedente +8.2%, ma teniamo ben presente che sono già diverse rilevazioni che il dato generale cala, grazie ad un forte rientro dei prezzi dell’energy, mentre sale il dato core, ovvero privo di food ed energy, passando al +6.6% massimo degli ultimi 20 anni.
La corsa dei prezzi al netto delle componenti energy e food, mostra ancora una robusta domanda aggregata, con gli americani che tendono a spendere ancora senza timore dei prezzi in salita, il che porta la FED a mantenere toni aggressivi nelle sue politiche monetarie.
La speranza ora deriva dal mondo del lavoro che sembra iniziare a scricchiolare, con una disoccupazione al 3.7% , di certo ancora molto bassa, ma che sembra iniziare un cammino in salita dato le ultime notizie di grandi licenziamenti anche nelle grandi multinazionali americane come Meta e Apple, il porterebbe a credere in primi reali effetti delle politiche monetarie della FED su aziende, e su famiglie che dovranno a questo punto rivedere le loro spese e consumi.
La chiave come sempre è il timing, non sappiamo quanto tempo ci vorrà e la nostra unica possibilità sarà seguire i dati che di volta in volta ci mostreranno il quadro della congiuntura macroeconomica amerciana.
Alla luce di quanto detto, se oggi i dati dovessero mostrare inflazione in calo , si potrebbe assistere ad una nuova fiammata del comparto equity alimentato ancora sia dal rally di fine anno che dalla speranza di una FED meno aggressiva che sia non lontana dal Pivot.
Viceversa un dato ancora superiore alle attese, sarebbe una doccia fredda per gli operatori, che si vedrebbero costretti ancora una volta a scaricare le scommesse rialziste fin qui intraprese, ma la verità si saprà solo dopo la pubblicazione del dato, come sempre ricordiamo che i mercati sono fatti per sorprendere.
-FOREX
Il comparto valutario vede la tenuta dei supporti per il dollaro americano, che non trova spunti per rompere 109.50 e allungare a nuvi minimi per questo novembre 2022, tornando ancora una volta nel canale lateral ribassista che contiene i prezzi dai massimi del ottobre 2022 a 114.80.
Rispondono al mercato chiaramente dollaro-centrico tutte le altre majors, con l’eurusd che storna dalla parità verso gli attuali 0.9980 e trova i primi supporti dinamici nella mm21 periodi daily a 0.9950,mentre resta piu stabile la sterlina che ha già in precedenza pagato la forza del biglietto verde rimanendo sotto le resistenze di 1.1645
Stornano anche le oceaniche con il dollaro neozelandese che non riesce a rompere a rialzo la mm100 periodi daily e torna a testare 0.5850 aprendo cosi la strada a potenziali nuovi ribassi, se il dollaro dovesse trovare nuova linfa rialzista dai dati di oggi.
-EQUITY
Il mondo azionario trova ancora forza nel comparto europeo con il dax che attacca i massimi di 13650 pnt e sembra non avere motivazioni per dei ribassi strutturali che lo portino al test dei suppporti a 13440 pnt, mentre l’america paga con maggiore pesantezza le aspettative del dato odierno, con il nasdaq schiacciato a 10861 pnt non lontano dai primi supporti a 10700pnt in una compressione di volatilità che lascia poco spazio alle direzionalità
-COMMODITIES
Per le commodities pesa ancora il recupero del dollaro americano, che schiaccia nuovamente il comparto energy, con il wti a 85.25$ oramai sotto la trend line supportiva che congiungeva i minimi dal 26 ottobre 2022aprendo la strada a ulteriori ribassi fino 82.45$
Reggono meglio i metalli, con il gold non lontano dalle resistenze a 1723.50$, ma solo un dollaro debole e tassi obbligazionari in calo potrebbero portare questo asset a rompere le resistenze e allungare fino 1761$, in caso contrario dovremmo valutare ancora i supporti a 1680$ come possibile approdo.
Attendiamo dunque i dati sull’inflazione Usa di oggi ore 14.30, per scoprire lo stato dell’economia americana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
RALLY DI NATALE VS BEAR MARKETIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 09.11.2022
-CONTESTO
Prosegue la salita del comparto equity ancora in scia con l’euforia degli operatori pronti a godere del rally di natale, una finestra atta a mostrare conti e bilanci in ottimo stato o almeno al meglio possibile, per godere di premi e benefit, finestra che molto spesso porta a chiusure e ricoperture di posizioni che hanno generato grande profitto nell’anno, i grandi fondi e le case di investimento che hanno goduto del bear market prendendo posizioni corte vogliono giungere alla conclusione di questo anno senza perdere i vantaggi delle performance realizzate e questo giustifica prese di profitto e ricoperture che generano salite dei mercati azionari sebbene in pieno bear market.
Le attese nel breve periodo si focalizzano sul dato di domani dell’inflazione USA, dato che potrebbe generare non poca volatilità , partendo dal dollaro americano per finire al comparto azionario.
In caso di un dato ancora tonico, con un’inflazione sostenuta sia nel dato core che nel dato generale, si potrebbe assistere a nuove vendite di azionario sul timore di una FED con tassi diretti al 5%, dando cosi nuova linfa a quello che resta ancora un chiaro bear market!
La fase di ribassi dei mercati non è terminata, e l’idea di proiettarci ora verso i massimi annuali sembra a dir poco irrealizzabile, considerato l’attuale fermo produttivo della Cina, un’Europa ancora in stallo sulla questione energetica, il Regno Unito in fase di recessione e l’America che inizia a vacillare anche nel mondo del lavoro.
Rimaniamo dunque con i piedi per terra e valutiamo con molta attenzione il ritmo del mercato , prendendo l’attuale salita per quella che è.. un buon rally di fine anno, ma certo al momento non possiamo parlare di inversione in Bull Market.
-FOREX
Il comparto valutario si adegua al risk on, e trova finalmente prese di profito nel dollaro americano che si porta al test dei supporti a 109.75 dove l’eventuale break out potrebbe dare vita a ribassi più poderosi fino anche 107.75 prima e 105.00 figura poi, senza tutavia poter annunciare la fine di un trend rialzista per il biglietto verde che troverebbe solo una fase di equilibrio.
Il mondo retail si adegua rapidamente con un 65% di trader in posizione long, pronti a dare la caccia ai minimi , incuranti di scegliere un timing adeguato.
La risposta delle altre majors non tarda ad arrivare e la partenza rialzista dell’euro ne è la conferma.
Grandi posizionamenti long dei non commercials sui futures davano già chiara idea della forza che avrebbe potuto esprimere l’euro e cosi su una fase rialzista che porta eurusd a 1.0095, pronto a nuovi allunghi rialzisti fino alle aree di 1.0180 il mondo retail prende posizione corta, in chiaro mean reverting con un 70% di posizioni contrarian.
La’ttuale debolezza del dollaro americano si evidenzia anche su asset come usdcad , che dopo la formazione grafica di un ottimo testa spalla, sembra essere giunto al break out della neckline e con un 71% di retail in posizione contrarian long sembra avere possibilità di allunghi ribassisti fino 1.3210.
Anche usdchf mostra la debolezza momentanea del biglietto verde, aggredendo i supporti a 0.9850 pronto per allunghi in trend ribassista con un 71% di retail short, segnale di potenziali allunghi in trend ancora fino 0.9780.
-EQUITY
Indici americani che provano ad allungare a rialzo , ma come detto non crediamo in una netta inversione di tendenza dato la congiuntura macroeconomica mondiale, ma confidiamo in una fase laterale che dia modo di riposizionare portafogli e posizioni per il termine dell’anno solare.
Il comparto tech si mantiene intorno agli 11000 punti e solo allunghi fino 11600 e 11800 potrebbero decretare un vero movimento rialzista in grado di mettere in crisi la struttura a massimi e minimi decrescenti dell’attuale bear market.
Decisamente piu tonico il comparto europeo che gode ora di un vantaggioso tasso di cambio e invoglia gli investitori a cogliere l’occasione di rivalutazioni sia negli asset azionari, quanto nel cambio valutario eurusd. Gli attuali livelli di prezzo di 13600pnt, non trovano grande supporto nei dati macroeconomici , pertanto non siamo inclini ad acquisti di equity europea, ma ci limitiamo a monitorarne l’andamento per cogliere eventuali nuovi ingressi al ripresentarsi delle dinamiche bear market.
-COMMODITIES
Tra le commodities monitoriamo il gold, che ora vive fase di splendore grazie al dollaro debole e ad un freno nei rendimenti obbligazionari. Non escludiamo un 2023 brillante per questo asset, sebbene l’inflazione possa essere in calo, la discesa del dollaro ed eventualmente il calo nei rendimenti obbligazionari mondiali potrebbe dare nuova linfa ad un asset che ritroverebbe posto nei portafogli degli investitori.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA