US30 - LONGDopo una lateralizzazione vedo un possibile long con target rottura dei massimi ULongdi WoLf4EvEr1
Borse al test della fiducia dei consumatori di USA ed EurozonaLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Ieri l’attenzione degli operatori è stata nuovamente rivolta alle ultime indicazioni provenienti dai banchieri centrali. Lato BCE, per François Villeroy de Galhau - membro del Consiglio direttivo - i tassi verranno tagliati a un certo punto nel 2024 dopo essere rimasti sui livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo da garantire la sconfitta dell’inflazione nell’Eurozona. “Tra l’aumento dei tassi che, salvo sorprese, è finito, e il taglio, che dovrebbe avvenire nel 2024, esiste un plateau”, ha detto de Galhau. Il membro della BCE ha affermato che la decisione di tagliare il costo del denaro sarà basata sui dati macro, indipendentemente da quelle che saranno le prossime mosse della Fed. Villeroy ha inoltre ribadito che l’inflazione dovrebbe scendere al 2% al più tardi entro il 2025. Secondo Gediminas Simkus, membro lituano del Consiglio direttivo, gli investitori potrebbero aver anticipato i tagli dei tassi di interesse, affermando che le aspettative del mercato siano al momento troppo ottimistiche. I dati finali di novembre dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona sono stati in linea con le attese: CPI al 2,4% a/a in calo dal 2,9% di ottobre e dato core al 3,6% in calo dal 4,2% a/a. Lato USA, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha affermato che non vi è alcuna “urgenza” per la Fed di ridurre i tassi. Bostic si aspetta due tagli dello 0,25% nella seconda metà dell’anno, ma ha sottolineato che nel frattempo l’inflazione rimane troppo alta e che il percorso politico della Fed dipende dal fatto che continui a rallentare.di Investimenti_BNPParibas2
us 30short zone da ritracciamento fibonacci dopo aver analizzato le chiusure delle candela e i movimenti di mercato in TF più bassi Shortdi bordignon19940
Mercato lavoro USA restaforte, sale l’attesa per Fed, BCE, BoELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Il mercato del lavoro degli Stati Uniti rimane forte. Le buste paga del settore non agricolo (Non Farm Payrolls) sono aumentate di 199.000 unità a novembre, meglio delle stime a 190.000 unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,7%, rispetto alle attese al 3,9%. La retribuzione oraria media è aumentata dello 0,4% su base mensile e del 4% anno su anno. L’aumento mensile è stato leggermente superiore alle stime allo 0,3%, mentre il tasso annuale è rimasto stabile. Gli investitori hanno monitorato con grande attenzione i dati di novembre, sperando di avere conferme sulla possibile fine del ciclo restrittivo sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre si avvicina l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno (13 dicembre). Con un mercato del lavoro ancora forte, tra gli operatori è sempre più evidente che la Fed non taglierà i tassi così presto come previsto in precedenza. Questa settimana il focus degli investitori sarà rivolto anche ai meeting della BCE e della Bank of England (14 dicembre). Lato dati macro, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan la fiducia dei consumatori statunitensi è calata a novembre. Il dato si è attestato a 61,3 punti rispetto ai 63,8 di ottobre (attese a 60,4). Le prospettive a 1 anno per il tasso di inflazione sono scese al 3,1%, in deciso calo rispetto al 4,5% di novembre, mentre quelle a 5 anni sono passate dal 3,2% al 2,8%.di Investimenti_BNPParibas1
Occhi sul PIL dell'Eurozona dopo rallentamento ADPLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Dal report pubblicato ieri da Automatic Data Processing (ADP) è emerso che le buste paga private negli Stati Uniti sono cresciute di 103.000 unità a novembre, al di sotto delle 106.000 unità riviste al ribasso di ottobre e delle 130.000 unità stimate. Con il mercato del lavoro in frenata anche l’inflazione dovrebbe continuare a evidenziare segnali di rallentamento e di conseguenza la Fed potrebbe iniziare il taglio del costo del denaro prima del previsto (i mercati si aspettano 5 tagli per un totale di 125 punti base nel 2024). Il focus passa quindi a domani, quando saranno pubblicati i dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti, come di consueto alle 14:30. Gli operatori si aspettano una crescita delle buste paga non agricole di 200mila unità, il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 3,9%, mentre il salario medio orario è visto al 4%, in calo dal 4,1%. I dati saranno particolarmente monitorati dalla Fed, mentre si avvicina la riunione di politica monetaria (12-13 dicembre). Oggi invece a catalizzare l’attenzione degli operatori sarà il PIL dell’Eurozona relativo al terzo trimestre 2023. Su base sequenziale il dato è atteso in contrazione dello 0,1% e in crescita della stessa cifra su base annuale. Ricordiamo che dall’ultimo Economic Outlook dell’OCSE è emerso che le economie avanzate sperimenteranno un rallentamento della crescita a causa dei tassi elevati. Riguardo l’Eurozona nello specifico, il PIL crescerà dello 0,6% quest’anno, dello 0,9% il prossimo e dell’1,5% nel 2025.di Investimenti_BNPParibas1
USA: primi indizi sul mercato del lavoro con il report di ADPLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. Il membro del Consiglio direttivo della BCE Isabel Schnabel ha affermato che l’istituto può escludere ulteriori rialzi dei tassi visto il “notevole” calo dell’inflazione. Le affermazioni hanno segnato una svolta dovish da parte di Schnabel. Il membro della BCE solo un mese fa aveva insistito sul fatto che i rialzi dei tassi dovessero rimanere un’opzione perché “l’ultimo miglio” della lotta all’inflazione poteva essere il più difficile. Ieri ha detto di aver cambiato idea dopo tre letture consecutive dell’inflazione favorevoli. “L’ultimo dato sull’inflazione ha reso piuttosto improbabile un ulteriore aumento dei tassi”, ha evidenziato, ma ha anticipato che “ci sarà un aumento dell’inflazione” e “c’è bisogno di più tempo”. “Rimaniamo dipendenti dai dati. Questa è la cosa principale”, ha sottolineato Schnabel. Intanto, dal sondaggio BCE sulle aspettative d’inflazione dei consumatori è emerso che a ottobre sono rimaste invariate rispetto a settembre. Il tasso medio di inflazione percepito nei 12 mesi precedenti è sceso al 7,8%, dall’8% di settembre. Le aspettative medie per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono rimaste invariate al 4% e quelle per l’inflazione a 3 anni sono rimaste stabili al 2,5%. Lato dati macro, il PMI dei servizi dell’Eurozona (novembre, finale) si è attestato a 48,7 punti dai 48,2 punti della lettura preliminare (precedente a 47,8). L’indice composito è passato da 46,5 a 47,6 punti. Guardando agli USA, l’ISM dei servizi si è attestato a 52,7 punti, superando le attese a 52 e il dato precedente a 51,8 punti.di Investimenti_BNPParibas0
Powell: taglio dei tassi prematuroLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha respinto le crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse nella prima metà del prossimo anno, affermando che il FOMC si muoverà con cautela, ma manterrà la possibilità di aumentare nuovamente i tassi. Il numero uno della Fed ha indicato che i funzionari prevedono di mantenere i tassi d’interesse invariati nella riunione in agenda il 12-13 dicembre, in modo da avere più tempo per valutare l’economia. Gli ultimi dati macro avevano alimentato tra gli operatori l’attesa che la Fed potesse iniziare a tagliare i tassi già a marzo. “Il FOMC è fortemente impegnato a ridurre l’inflazione al 2% nel tempo e a mantenere la politica restrittiva fino a quando non siamo sicuri che l’inflazione sia su un sentiero verso quell’obiettivo”, ha evidenziato Powell, sottolineando che la politica è ora “ben entrata in territorio restrittivo” e che “gli effetti completi dell’inasprimento probabilmente non si sono ancora fatti sentire”. Riguardo al mercato del lavoro, Powell l’ha descritto come “molto forte”, anche se con il recente rallentamento “l’economia sta tornando a un equilibrio migliore tra la domanda e l’offerta di lavoratori”. Questa settimana il focus degli investitori sarà rivolto proprio ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi a novembre. Il mercato si aspetta una crescita delle buste paga non agricole di 200mila unità, un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%, mentre il salario medio orario è visto al 4% in calo dal 4,1%.di Investimenti_BNPParibas2
BCE: dai verbali board in linea per ulteriori rialzi dei tassi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi, orfane di Wall Street, chiusa per festività. L’attenzione degli operatori è stata rivolta ai verbali della BCE. Dai verbali è emerso che i membri del Consiglio direttivo si sono trovati d’accordo a lasciare la porta aperta a un ulteriore rialzo dei tassi, atteggiamento confermato dalle recenti affermazioni di alcuni membri hawkish e dalla stessa Lagarde, che ha di recente sottolineato che non è ancora il momento di cantare vittoria sulla lotta all’inflazione. Dai verbali emerge il timore che l’istituto diventi troppo condiscendente nei confronti di un’inflazione che, anche se in calo, rimane ancora al di sopra del target del 2%. Lato dati macro, le letture flash di novembre degli indici PMI dell’Eurozona sono risultate in recupero e superiori alle attese. Il PMI manifatturiero è passato da 43,1 a 43,8 punti, la lettura sui servizi da 48,1 a 48,2, mentre il composito da 46,5 a 47,1 punti. Il dato flash del PMI manifatturiero della Germania è passato da 40,8 a 42,3 punti, mentre quello sui servizi a 48,7 punti dai 48,2 precedenti. Il PMI composito ha raggiunto i 47,1 punti dai 45,9. Anche se in miglioramento, gli indici rimangono ancora sotto la soglia di 50, che separa la contrazione dall’espansione. Oggi per la Germania si attendono gli indici IFO, che forniranno ulteriori indicazioni sullo stato di salute attuale e sulle prospettive dell’economia. Focus inoltre sui PMI USA, attesi in calo a novembre.di Investimenti_BNPParibas2
BCE: dopo parole di Lagarde, rumors su inizio taglio tassiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Le attenzioni dei trader e degli investitori sono state rivolte alle parole del presidente della BCE, Christine Lagarde, che ha parlato in occasione di un evento organizzato dal Financial Times. La BCE non è destinata a tagliare i tassi di interesse per la “coppia successiva di trimestri”, ha segnalato Lagarde, avvertendo anche di una potenziale ripresa dell’inflazione e indicando anche come il livello di tassi al 4% potrebbe essere quello ottimale per garantire che la crescita di questa rimanga sotto controllo. Le dichiarazioni di Lagarde farebbero pensare che l’istituto possa valutare di tagliare i tassi nella primavera del 2024. “Nel caso in cui si dovessero presentare grandi shock, rivedremmo la nostra posizione, a seconda della natura degli shock”, ha detto Lagarde, evidenziando la determinazione della BCE a vigilare attentamente sulla dinamica dei prezzi. Questa settimana l’attenzione dei trader e degli investitori sarà rivolta proprio ai dati dell’inflazione dell’Eurozona e degli Stati Uniti relativi a ottobre. Gli operatori si aspettano che la lettura dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona si attesti al 2,9%, in calo dal 4,3% precedente, mentre la lettura core al 4,2% rispetto al 4,5% precedente. Negli Stati Uniti il dato è atteso al 3,7% a/a, mentre il dato core è stimato al 4,1% in linea con la precedente lettura. Segnaliamo infine che Fitch ha confermato il rating dell’Italia a “BBB” con outlook stabile.di Investimenti_BNPParibas0
USA: mercato del lavoro rallenta. Oggi focus sugli indici PMILe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. A ottobre è emerso un rallentamento nella creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti: le buste paga non agricole sono aumentate di 150.000 unità, rispetto alle attese a 180.000 unità. Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9%, contro le stime al 3,8%, mentre il salario orario medio si è attestato al 4,1% a/a (attese al 4%, precedente al 4,3%). I dati hanno favorito le recenti argomentazioni dei membri dovish della Fed, che spingevano per uno stop del ciclo di rialzi dei tassi. Dopo la pubblicazione dei dati sono calate le probabilità che la Banca centrale possa effettuare un rialzo dei tassi nel meeting di dicembre, con il CME FedWatch Tool che ora stima al 90% una nuova pausa. Oggi al vaglio degli operatori ci saranno gli indici PMI dei servizi e composito per le principali economie del Vecchio Continente. Gli analisti si aspettano dati in calo e ancora al di sotto della soglia di 50, livello che determina la contrazione o l’espansione dell’attività. Archiviate le riunioni delle Banche centrali, la scorsa settimana sono arrivate nuove indicazioni lato BCE: il membro del Comitato esecutivo Isabel Schnabel ha affermato che potrebbe essere necessario un altro aumento dei tassi. “Dopo un lungo periodo di inflazione elevata, le aspettative di inflazione sono fragili e rinnovati shock dal lato dell’offerta possono destabilizzarle, minacciando la stabilità dei prezzi a medio termine”, ha spiegato.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street al test dei dati del mercato del lavoro degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi l’attenzione dei trader e degli investitori sarà rivolta ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di ottobre. Il mercato si aspetta il dato sulle buste paga del settore non-agricolo (Non Farm Payrolls) a +180.000 unità, rispetto alle 336.000 unità aggiunte a settembre. Il tasso di disoccupazione è atteso al 3,8% in linea con la misurazione precedente, mentre quella sul salario orario medio è attesa al 4% anno su anno, in calo dal 4,2% di settembre. Ricordiamo che mercoledì la lettura sulla variazione mensile dell’occupazione nel settore privato non-agricolo elaborata da ADP ha deluso le attese, attestandosi a +113mila unità, al di sotto delle stime a 150mila unità (+89mila unità a settembre). I dati saranno particolarmente monitorati dagli operatori, in quando forniranno una fotografia dello stato di salute dell’economia degli Stati Uniti, due giorni dopo che la Federal Reserve ha deciso di lasciare i tassi di interesse stabili al range 5,25%-5,5% per la seconda volta consecutiva. Rimanendo in tema di Banche centrali, ieri - come da attese – la Bank of England ha mantenuto i tassi di interesse stabili al 5,25%, per la seconda volta consecutiva. Tuttavia, il governatore Andrew Bailey ha affermato che la politica monetaria probabilmente dovrà rimanere restrittiva per un “lungo periodo di tempo”. Con la pausa decisa a settembre il Monetary Policy Committee della BoE ha interrotto un ciclo di 14 aumenti consecutivi del costo del denaro iniziato a dicembre 2021.di Investimenti_BNPParibas0
Eurozona: inflazione e PIL del terzo trimestre sotto la lenteLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi gli operatori monitoreranno i dati dell’inflazione dell’Eurozona di ottobre, che il mercato aspetta al 3,1% in calo dal 4,3% di settembre. La misurazione core è invece attesa al 4,2% in flessione dal 4,5%. Ieri l’inflazione in Germania ha registrato un calo al 3,8% a/a a ottobre, rispetto al 4,5% di settembre (attese al 4%). La prima lettura del PIL del Paese del 3° trimestre 2023 ha evidenziato un calo dello 0,1% su base sequenziale, rispetto alle attese a -0,2%. La lettura del 2° trimestre è stata rivista dallo 0% a +0,1%. Su base annuale il dato ha mostrato una flessione dello 0,3%, rispetto al -0,7% atteso, al di sotto dello 0% del trimestre precedente (rivisto da -0,2%). Lato BCE, Boris Vujcic, membro del Consiglio direttivo, ha di recente affermato che “per ora abbiamo concluso la fase dei rialzi dei tassi di interesse”. “In questo momento vediamo l’inflazione scendere, ci troviamo in un processo di disinflazione”, ha spiegato. Il componente dell’Eurotower ha inoltre detto di essere fiducioso circa la possibilità che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2% entro il 2025. Peter Kazimir, membro del Consiglio direttivo, ha respinto le aspettative degli investitori riguardo a tagli dei tassi nella prima metà del prossimo anno, definendo queste ipotesi “completamente fuori luogo”. Kazimir ha affermato che l’inflazione rimane elevata e non sarà possibile dire che i rialzi siano terminati almeno fino a marzo. Un ulteriore stretta “potrebbe arrivare, se i dati macro in arrivo ci obbligheranno a decidere in tal senso”, ha precisato.di Investimenti_BNPParibas0
Borse: settimana della Fed, occhi sul mercato del lavoro USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi. Oggi inizia una settimana calda per quanto riguarda l’appuntamento con le Banche centrali e i dati macroeconomici. L’attenzione dei trader e degli investitori sarà rivolta alla riunione di politica monetaria della Federal Reserve, alla conseguente conferenza stampa del governatore Jerome Powell (1° novembre) e ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di ottobre (3 novembre). Per quanto riguarda la Fed, il mercato si aspetta che la Banca centrale USA lasci i tassi di interesse al range attuale, visti i recenti segnali di raffreddamento dell’inflazione. Venerdì il deflatore PCE core degli Stati Uniti, la misura preferita dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione, si è attestato al 3,7% a settembre in linea con le attese e in flessione rispetto al dato precedente rivisto al ribasso dal 3,9% a 3,8%. L’ultima volta in cui il FOMC ha deciso per un aumento del costo del denaro è stata alla fine di luglio scorso, con l’undicesima stretta monetaria dagli inizi del 2022, che ha portato i tassi al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. Per quanto riguarda la giornata odierna, gli operatori monitoreranno i dati dell’inflazione della Germania, che il mercato stima al 4% anno su anno a ottobre, rispetto al 4,5% registrato a settembre. Segnaliamo infine che DBRS ha confermato il rating “BBB high” per l’Italia con outlook stabile. E’ quanto si legge in una nota, nella quale si spiega che i “fondamentali economici dell’Italia restano resilienti” e il PNRR sostiene la crescita.di Investimenti_BNPParibas0
Siamo in Guerra ma guardiamo lontano...Durante periodi con notizie macro è sempre molto difficile fare proiezioni lungo termine. Si dovrebbe operare preferibilmente con operazioni più veloci o calcolare bene il rischio per beneficiare di grossi movimenti di mercato. Tu come vedi la proiezione degli indici? Instagram: www.instagram.com Telegram: t.me/sullastradadelsuccesso Facebook: www.facebook.com x: twitter.comLongdi DLG17222
📈 ANALISI MERCATI 23/10/2023 - Price Action DailyScenario di trading di brevissimo periodo sulle coppie con lo USD, con lo Yen, cross, materie prime ed indici! 👉 Metodologia di Price Action, sempre con il nostro PC spento durante il giorno e pochi trades realizzati al mese. Buon trading, Maurizio.07:09di Mauriforex2
la mia visione lungo termine per DJ30DJ30 credo stia completando il pattern d'inversione per dare inizio ufficialmente al movimento rialzista. credo in una salita lenta ma costante, che rispetti i livelli importanti di supporti e resistenze. Con pandemia e guerra, storicamente dopo un iniziale crollo ha sempre anticipato la ripresa dell economia, e credo anche questa volta ci siamo.DLongdi DLG172
Borse: occhi su inflazione Eurozona e Beige Book della FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. Gli operatori stanno valutando il rischio di una possibile escalation del conflitto in Israele. Oggi la Giordania ospiterà un vertice ad Amman con il presidente degli Stati Uniti e il leader egizianio per discutere le ripercussioni della guerra a Gaza nella regione e trovare una soluzione politica. Lato Banche centrali, il governatore della BCE, Christine Lagarde, ha riferito ai ministri delle finanze dell’area euro che l’Eurotower sta monitorando il possibile impatto sull’inflazione del trend dei prezzi del petrolio in seguito allo scoppio del conflitto in Israele. Oggi l’attenzione degli investitori sarà nuovamente focalizzata sulla numero uno dell’istituto di Francoforte, che terrà un discorso alle 11:00. Alla stessa ora saranno pubblicati i dati dell’inflazione dell’Eurozona di settembre. Il mercato si aspetta letture stabili: CPI al 4,3% e dato core al 4,5%. Per quanto riguarda i dati macro degli Stati Uniti, sia la produzione industriale che le vendite al dettaglio hanno battuto le attese. La prima è aumentata dello 0,3% m/m a settembre (attese a +0%) rispetto al -0,1% di agosto. Le vendite al dettaglio sono salite dello 0,7% m/m, meno del +0,8% di agosto, ma sopra alle stime (+0,3%). Il timore è che la tenuta dell’economia porti la Federal Reserve a un nuovo rialzo del costo del denaro entro fine anno. Su questo fronte saranno quindi attentamente monitorate le parole del presidente Jerome Powell, che domani terrà un discorso all’Economic Club di New York.di Investimenti_BNPParibas0
dj 30, conferma d'inversione?L rottura del livello verde , potrebbe portarci all seconda linea verde. questo confermerebbe l'inversione del trend visto negli ultimi giorniDLongdi DLG17Aggiornato 2
US30 chart - giornalieraUS30 ha confermato l'idea di settimana scorsa. Sul giornaliero ha toccato i 34k e ora in correzione come tutto il settore TechShortdi cryptovyking0
DOW JONES: Rilevata onda ribassista di WolfeDOW JONES: Rilevata onda ribassista di Wolfe +MACD che incrocia verso il basso + Ritracciamenti di FibonacciShortdi Le-Loup-de-ZurichAggiornato 1
Inflazione USA stabile ma sopra le atteseLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. I verbali della BCE hanno confermato che i tassi resteranno alti ancora a lungo per non correre il rischio che l’inflazione rimanga eccessivamente alta per troppo tempo. La decisione di aumentare i tassi dello 0,25% nel meeting di settembre è stata vista come un segnale di forte determinazione a riportare tempestivamente l’inflazione all’obiettivo del 2% e una pausa avrebbe potuto far ipotizzare che il ciclo di aumenti fosse giunto al termine. È stato inoltre osservato che l’assenza di un rialzo avrebbe potuto creare l’impressione che la BCE fosse più preoccupata per l’economia e la potenziale recessione che per l’inflazione troppo elevata. La politica monetaria resterà restrittiva per il tempo necessario e le future decisioni saranno basate sui dati economici, inflazione di fondo e trasmissione della politica monetaria. Su questo fronte oggi sarà atteso il discorso di Lagarde, in agenda alle 15:00. Ieri il membro Mario Centeno ha affermato che la BCE è arrivata al picco dei tassi, ribadendo che rimane data- dependent in attesa della prossima riunione. Per Centeno, alle condizioni attuali e senza ulteriori shock, l’attuale livello dei tassi sta dando un contributo molto significativo al ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine. Per quanto riguarda l’inflazione USA, a settembre il dato CPI si è attestato allo 0,4% m/m sopra le stime dello 0,3%. Su base annuale la lettura è stata leggermente superiore alle attese, attestandosi al 3,7% rispetto alle stime al 3,6%.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street: attesa per i verbali della Federal ReserveLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi l’attenzione degli investitori sarà rivolta ai verbali dell’ultima riunione della Fed. Intanto, la probabilità che la Fed alzi i tassi nel prossimo meeting continua a scendere. Dal CME FedWatch Tool emerge che i mercati stanno prezzando tassi invariati nella prossima riunione, con una probabilità di circa l’86%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha affermato che l’inflazione è “migliorata notevolmente” e che, sebbene rimanga “ancora molto da fare”, non è necessario aumentare i tassi di interesse. Lato BCE, il membro Francois Villeroy de Galhau ha affermato che l’istituto di Francoforte rimane vigile sui prezzi del petrolio alla luce della guerra in Israele, pur riconoscendo un chiara tendenza al ribasso dell’inflazione. “Nella nostra previsione, l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2% entro il 2025 e al momento non vediamo alcun motivo per modificare questa stima”, ha detto Villeroy, ribadendo inoltre che al momento non c’è motivo di riprendere il ciclo restrittivo e che la BCE dovrebbe mantenere i tassi a un livello stabile per tutto il tempo necessario. Più falco Robert Holzmann, il quale ha dichiarato che la BCE potrebbe effettuare uno o due ulteriori aumenti dei tassi in presenza di “ulteriori shock” per l’economia. Infine, il FMI ha ridotto le stime sul PIL dell’Eurozona allo 0,7% nel 2023 e all’1,2% nel 2024. Per la Germania è prevista una recessione quest’anno (-0,5%) e un modesto rimbalzo dello 0,9% nel 2024. Per l’Italia il PIL dovrebbe crescere solo dello 0,7% nel 2023 e 2024.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street al test dei dati del mercato del lavoro degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalla debolezza. Oggi sarà una giornata importante per quanto riguarda i dati macroeconomici. Trader e investitori avranno gli occhi puntati sui dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di settembre, in agenda alle 14:30 ora italiana. Focus quindi sulle buste paga del settore non agricolo, tasso di disoccupazione e salario medio orario. Il mercato si aspetta una crescita delle buste paga di 163mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è atteso in calo dal 3,8% al 3,7% anno su anno. Il salario medio orario è visto stabile al 4,3% a/a. Dal report sull’occupazione elaborato da ADP è emersa una brusca frenata del mercato del lavoro: a settembre i nuovi impieghi sono stati soltanto 89mila, il valore più contenuto dall’inizio del 2021. Le attese degli analisti erano pari a 160mila unità, mentre il dato di agosto è stato rivisto da 177 a 180mila unità. L’eventuale conferma del rallentamento del mercato del lavoro USA con i dati che usciranno oggi potrebbe contribuire a frenare la spesa dei consumatori, la crescita dei salari e di conseguenza le spinte inflazionistiche. In questo scenario potrebbero diminuire le probabilità di un altro aumento dei tassi da parte della Fed entro la fine dell’anno, nonostante le recenti affermazioni da falco di alcuni componenti della Banca centrale USA. Lato BCE, il membro del Consiglio direttivo Peter Kazimir ha detto che il rialzo dei tassi effettuato il mese scorso è stato probabilmente l’ultimo, ma la BCE non potrà esserne certa fino a quando non vedrà i dati disponibili alle riunioni di dicembre e marzo.di Investimenti_BNPParibas0