us30 prima analisi pubblicataPartiamo dal presupposto che il primo trade che pubblico, vi chiedo di avere clemenza e qualunche errore di farmelo notare nei commenti Longdi gabrinez50Aggiornato 110
Tassi invariati anche per BoE e BoJLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dalle vendite. Ieri la Bank of England, guidata dal governatore Andrew Bailey, ha confermato i tassi principali di riferimento al 5,25%. È la prima volta dal 2021 che la BoE lascia il costo del denaro invariato, dopo 14 rialzi consecutivi. Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione nel Paese, i mercati avevano iniziato ad aspettarsi un nulla di fatto da parte della Banca centrale inglese. Sulla base delle proiezioni di politica monetaria, ora l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) dovrebbe raggiungere il target del 2% entro il secondo trimestre del 2025. Anche la Bank of Japan ha mantenuto la politica monetaria ultra espansiva invariata, rispettando le previsioni, a fronte dell’incertezza ancora esistente sull’andamento dell’inflazione. Lato BCE sono arrivate nuove indicazioni dai membri del Consiglio direttivo. Ieri Joachim Nagel ha espresso dubbi sulla previsione del picco dei tassi di interesse nell’Eurozona. Il membro dell’Eurotower ha affermato che l’inflazione rimane ancora troppo alta e le previsioni mostrano solo una lenta diminuzione verso l’obiettivo del 2%. Il costo del denaro dovrà rimanere sufficientemente alto per un tempo sufficientemente lungo, ha detto, ma tutto dipenderà dai dati. Fronte dati macro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono state pari a 201mila unità, rispetto alle 225mila stimate e al dato precedente rivisto da 220mila a 221mila. di Investimenti_BNPParibas0
Federal Reserve: tassi invariati, ma la stretta non è terminataLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. L’attenzione degli operatori è stata rivolta alla riunione della Federal Reserve e sulla successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell. La Banca centrale USA ha deciso di mantenere i tassi d’interesse al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%. La decisione, unanime, è stata in linea con le attese del mercato. La stretta però non è terminata: per fine anno, diversi governatori si aspettano che il costo del denaro salga al range 5,5-5,75%, mentre solo alcuni credono che resteranno fermi al livello attuale. Powell ha affermato che mentre le pressioni sui prezzi hanno mostrato alcuni incoraggianti segni di allentamento, il processo per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% è tutt’altro che finito. L’aspettativa del mercato è che il livello dei tassi resti elevato ancora per buona parte del 2024. Rimanendo in tema di Banche centrali, oggi è attesa la riunione di politica monetaria della Bank of England. Ieri il dato dell’inflazione nel Regno Unito ha evidenziato un leggero rallentamento ad agosto, fatto che potrebbe aver alleviato le pressioni sulla BoE in vista del meeting odierno. Molti analisti si aspettano tassi invariati anche da parte della BoE. L’indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento mensile dello 0,3%, rispetto al +0,7% atteso e al -0,4% di luglio. Su base annua, la misurazione è risultata pari al 6,7%, rispetto alle attese al 7% e al 6,8% di luglio. Il dato core ha invece mostrato un incremento tendenziale del 6,2%, contro il 6,9% di luglio e il 6,8% stimato.di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test dell’inflazione, dato core atteso al 5,3%Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Mentre gli operatori dei mercati finanziari attendono la decisione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, sui tassi di interesse, oggi l’attenzione sarà rivolta ai dati dell’inflazione dell’Eurozona di agosto (finali). Il mercato si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo nel blocco europeo evidenzi un raffreddamento: il dato CPI è atteso al 5,3% anno su anno, in linea con il dato precedente, mentre la misurazione core - quella al netto di energia e alimentari - è invece attesa in calo dal 5,5% al 5,3% anno su anno. Secondo la vice governatrice della Banca centrale portoghese, Clara Raposo, l’inflazione potrebbe tornare verso l’obiettivo del 2% prima di quanto attualmente previsto, considerando lo stato fragile dell’economia. Martins Kazaks, membro del Consiglio direttivo della BCE, ha invece affermato che la crescita salariale nell’area euro non ha ancora raggiunto il suo apice e non è chiaro quanto velocemente l’inflazione core si raffredderà. Kazaks ha inoltre detto che non è prudente scommettere su un taglio dei tassi nel primo semestre del 2024 ed è troppo presto per escludere un altro rialzo dei tassi. Per quanto riguarda la Fed, gli operatori si aspettano un nulla di fatto nella riunione che prenderà il via oggi. Gli operatori monitoreranno con attenzione le parole del governatore Jerome Powell alla ricerca di qualsiasi segnale che indichi se la Fed propenda per un altro rialzo dei tassi entro la fine dell’anno o se sia necessaria un’ulteriore eventuale pausa.di Investimenti_BNPParibas0
Wall Street al test dell’inflazione degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Oggi sarà una giornata molto importante sul fronte dei dati macro dal momento che verranno pubblicati i dati sull’inflazione degli Stati Uniti di agosto. Il mercato si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo (CPI) si attesti al 3,6% anno su anno dal 3,2% precedente. Il dato core è invece atteso in calo al 4,3% dal 4,7%. Un’inflazione persistente darà alla Fed più spazio per alzare ulteriormente i tassi o mantenerli alti più a lungo. Tuttavia, secondo le recenti indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, la Federal Reserve sarebbe propensa a fare una pausa nel rialzo dei tassi di interesse nella prossima riunione in agenda il 19-20 settembre, ma rimane la possibilità che un ulteriore rialzo possa essere effettuato entro la fine dell’anno. Secondo il quotidiano finanziario l’urgenza di alzare di nuovo i tassi per combattere l’inflazione si sarebbe attenuata significativamente. Secondo il CME FedWatch Tool, a settembre i tassi dovrebbero rimanere invariati al range 5,25%-5,5% con una probabilità del 93%, mentre la probabilità che la Banca centrale USA aumenti il costo del denaro dello 0,25% a novembre è di circa il 37%. A luglio la Fed ha alzato i tassi di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, record degli ultimi 22 anni, e si prevede che li mantenga a questi livelli almeno fino a metà del 2025. Guardando al Vecchio Continente, ieri l’indice ZEW sul sentiment dell’economia tedesca ha superato le attese passando a -11,4 dal -12,3 di agosto, oltre le stime a -15.di Investimenti_BNPParibas0
Borse: inizia la settimana della BCE e dell’inflazione USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì, in una giornata scarna di dati macro. Oggi prende il via una delle due settimane più importanti del mese, mentre gli investitori attendono la riunione della BCE giovedì e i dati sull’inflazione USA mercoledì. Il mercato rimane incerto mentre dai componenti del Consiglio direttivo della BCE sono arrivate indicazioni discordanti. Il board è diviso tra falchi, più focalizzati a combattere l’inflazione, e colombe, preoccupati dagli ultimi dati macro. Gli operatori scontano una probabilità di circa il 36% di un rialzo dei tassi dello 0,25% e di circa l’80% che il tasso terminale raggiunga il 3,9% a gennaio 2024. Per quanto riguarda la Fed, stando al CME FedWatch Tool, gli operatori scommettono su tassi invariati con una probabilità del 93% nel meeting del 19-20 settembre. Tuttavia, la probabilità che la Banca centrale USA torni ad alzare il costo del denaro a novembre è salita oltre il 40%. Di vitale importanza saranno quindi i dati sull’inflazione in arrivo mercoledì. La scorsa settimana Lorie Logan, presidente della Fed di Dallas, ha dichiarato che una pausa negli aumenti del costo del denaro potrebbe essere appropriata, tuttavia ha anche precisato che se dovesse succedere questo non significherebbe che il percorso di rialzo sia giunto al suo termine. Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago, ha affermato che “ci stiamo avvicinando al momento in cui il dibattito non sarà più su quanto i tassi debbano salire, ma piuttosto su quanto a lungo debbano rimanere elevati”.di Investimenti_BNPParibas3
Wall Street: attesa per PMI e ISM dei servizi,occhi Beige BookLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Gli operatori guardano avanti, alle prossime due settimane, quando si terranno la riunione della BCE (14/09) e della Fed (19-20/09). Secondo i dati di Refinitiv, i mercati monetari scontano una probabilità di circa il 72% che la BCE tenga i tassi invariati e del 28% per un aumento dello 0,25%. Intanto, i nuovi dati macro del blocco europeo continuano a evidenziare debolezza. Il PMI dei servizi dell’Eurozona si è attestato a 47,9 punti rispetto alle attese a 48,3 punti. Il dato composito è invece passato da 48,6 a 46,7 punti (attese a 47). Guardando alla Germania, il PMI dei servizi è calato a 47,3 punti, in linea con le attese, dai 52,3 punti di luglio. In calo anche la misurazione dell’Italia, con il dato sui servizi a 49,8 punti rispetto ai 50,5 attesi e alla lettura precedente a 51,5 punti. Il dato composito è invece passato da 48,9 a 48,2 punti, registrando il terzo mese consecutivo di contrazione e il ritmo più veloce da ottobre 2022. Fronte inflazione, a luglio l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona si è attestato al -0,5% rispetto al -0,6% atteso, mentre anno su anno al -7,6% dal -3,4%. Dal sondaggio della BCE sulle aspettative dei consumatori è emerso che il tasso di inflazione percepito mediano nei 12 mesi precedenti è rimasto invariato all’8% per il terzo mese consecutivo. Anche le aspettative mediane per l’inflazione nei 12 mesi successivi sono rimaste invariate - per il secondo mese consecutivo - al 3,4%, mentre quelle per l’inflazione a tre anni sono passate al 2,4% dal 2,3% di giugno.di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test degli indici PMI dei serviziLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti in una giornata orfana di Wall Street, chiusa per festività. In attesa della riunione della BCE in agenda giovedì prossimo, ieri in un discorso a Londra, Christine Lagarde non ha dato indicazioni sulla possibilità di un aumento o mantenimento dei tassi di interesse nel prossimo meeting. Lagarde ha preferito concentrarsi sulle sfide della comunicazione in un periodo di incertezza. Fronte dati macro, la misurazione sulla fiducia degli investitori dell’Eurozona (Sentix) è calata più delle attese a settembre, attestandosi a -21,5 punti, contro le stime a -19,6 e al dato precedente -18,9 punti, evidenziando l’attuale clima di incertezza nel blocco europeo. Intanto, il terzo trimestre dell’economia tedesca è iniziato all’insegna della debolezza. La bilancia commerciale della Germania ha registrato un surplus di 15,9 miliardi di euro a luglio in termini destagionalizzati. Le esportazioni sono calate dello 0,9% a 130,4 miliardi di euro su base mensile, mentre le importazioni sono aumentate dell’1,4% a 114,5 miliardi di euro a livello congiunturale. Oggi di particolare importanza saranno i dati dei PMI dei servizi e composito delle principali economie dell’area euro, che offriranno un ulteriore aggiornamento sul quadro economico dei Paesi dell’Eurozona. Infine, segnaliamo che Moody’s ha rivisto al ribasso le stime sul PIL 2024 della Cina, dal +4,5% al +4%. Tra le motivazioni, Moody’s ha citato il calo della fiducia dei consumatori. L’agenzia di rating ha lasciato invariate le stime sul PIL 2023 al 5%. di Investimenti_BNPParibas0
USA: disoccupazione fa sperare in stop rialzo tassi FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta al mercato del lavoro degli Stati Uniti. Le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 187.000 unità, al di sopra delle attese a 170.000. I dati di giugno e luglio sono stati rivisti al ribasso, nel complesso di 110.000 unità. Inoltre, il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, ai livelli di febbraio 2022, rispetto alle attese al 3,5%. Questi ultimi dati hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella riunione del 19-20 settembre, anche se l’inflazione rimane resistente. Il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a a luglio, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha evidenziato i potenziali pericoli che l’economia USA potrebbe dover affrontare a causa del rinnovo dei debiti a tassi molto più alti. Bostic, che quest’anno è un membro non votante, ha esortato la Fed a procedere con prudenza, poiché ulteriori strette sui tassi potrebbero causare dolori inutili all’economia. Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha affermato che le future decisioni riguarderanno la gestione dei rischi di una politica monetaria troppo restrittiva o troppo poco restrittiva. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che “sui tassi siamo al rettilineo finale”, evidenziando che la decisione è ancora aperta e che dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione ed economia.di Investimenti_BNPParibas0
Focus sui dati del mercato del lavoro degli Stati UnitiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta agli Stati Uniti, per i dati del mercato del lavoro. Trader e investitori si aspettano un rallentamento dopo che il report ADP ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. Ai dati di ADP si aggiunge inoltre il calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS, che hanno mancato le attese attestandosi a 8,82 milioni rispetto alle stime a 9,46 milioni e al dato precedente rivisto a 9,16 da 9,58 milioni. I recenti dati macro hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella prossima riunione del 19-20 settembre. Tuttavia, l’inflazione rimane resistente: il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Guardando all’Eurozona, l’inflazione è rimasta stabile al 5,3% ad agosto, mentre il dato core è sceso al 5,3% dal 5,5% di luglio. Per Lagarde è una buona notizia la flessione della lettura core. Intanto, il componente del Comitato esecutivo della BCE Isabel Schnabel ha ribadito l’importanza di mantenere una politica monetaria dipendente dai dati e non ha escluso una pausa nel rialzo dei tassi. Più falco Robert Holzmann, membro del Consiglio Direttivo, che ha affermato che l’istituto potrebbe estendere il suo ciclo di inasprimento monetario con “uno o due rialzi dei tassi di interesse”. “Il livello più alto dei tassi non è ancora stato raggiunto”, ha detto Holzmann, alla luce dei dati pubblicati ieri. di Investimenti_BNPParibas0
Borse europee al test dell’inflazione e verbali BCE...Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai rialzi. In attesa dei dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti che verranno pubblicati domani, i dati forniti da ADP hanno evidenziato un rallentamento. Ad agosto il report ADP sull’occupazione nel settore privato degli USA ha evidenziato 177.000 nuovi impieghi, meno dei 195.000 previsti. La rilevazione di luglio è stata rivista da 324.000 a 371.000. Quello di agosto è stato il minor incremento degli ultimi cinque mesi. I dati ADP insieme al calo delle offerte di lavoro emerso dal rapporto JOLTS evidenziano come il mercato del lavoro USA si stia ridimensionando. Per quanto riguarda la crescita, la seconda lettura del PIL annualizzato degli Stati Uniti relativa al secondo trimestre 2023 si è attestata al 2,1% su base trimestrale, valore inferiore alle stime al 2,4% (precedente al 2%). Oggi l’attenzione degli investitori sarà tutta rivolta ai dati dell’inflazione di agosto dell’Eurozona, dopo quelli pubblicati ieri della Germania che hanno evidenziato un rallentamento minore di quanto previsto. La misurazione CPI è attesa al 5,1% in calo dal 5,3%, mentre il dato core al 5,3% in flessione dal 5,5%. Robert Holzmann ha di recente iniziato a sostenere un altro aumento dei tassi in occasione della riunione di settembre piuttosto che una pausa, sebbene tutti i componenti del Consiglio direttivo della BCE concordino sul fatto che i dati sull’inflazione saranno fondamentali.di Investimenti_BNPParibas9
Powell e Lagarde: l’inflazione non è vinta, rimangono tassi altiLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. L’attenzione degli operatori è stata rivolta agli interventi del governatore della Fed, Jerome Powell, e del presidente della BCE, Christine Lagarde. Il numero uno della Banca centrale USA ha affermato che nonostante siano stati compiuti progressi, l’inflazione è ancora troppo elevata, avvertendo che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse. “Intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non saremo fiduciosi che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha affermato Powell. Il numero uno della Fed ha inoltre riconosciuto che i rischi sono bilaterali: vi è il rischio di fare troppo o troppo poco. Powell ha affermato che nelle prossime riunioni verranno valutati i progressi e in base ai dati, alle prospettive e ai rischi in evoluzione il FOMC procederà con cautela quando verrà deciso se proseguire con la stretta o, invece, mantenere i tassi costanti in attesa di ulteriori dati. Le osservazioni di Powell seguono una serie di 11 aumenti del costo del denaro che hanno spinto il tasso di interesse chiave al range 5,25% -5,5%, il livello più alto in oltre 22 anni. In serata è stato il turno di Lagarde. La presidente della BCE ha affermato che, anche se si stanno facendo progressi, la lotta contro l’inflazione non è ancora vinta. L’Eurotower deve mantenere i tassi a un “livello sufficientemente restrittivo per il tempo necessario” per centrare un “tempestivo ritorno dell’inflazione al target del 2%”.di Investimenti_BNPParibas0
visione ribassista us30Dopo un mese di ribasso per l'azionario americano, ci apprestiamo a un'altra settimana di previsioni a ribasso per il comparto americano. Dopo le parole venerdì di Powell e un trend decisamente ribassista nel breve termine il dow chiude la giornata di venerdì su un livello tecnico molto interessante per un eventuale short. Martedì con i prossimi dati che usciranno vedremo come posizionarci a mercato ed estrarre il massimo dai mercati.di gabrieletreffiletti83480
Le Borse tentano un recupero dopo una settimana da bollino rossoLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Sullo sfondo rimangono i timori per la Cina. Ieri la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha tagliato il tasso di riferimento per i prestiti a un anno (Loan Prime Rate - LPR) di 10 punti base al 3,45% dal precedente 3,55%, mentre il LPR a cinque anni, il tasso utilizzato per determinare il costo dei mutui, è rimasto invariato al 4,2%. Gli analisti si aspettavano un taglio a entrambi i tassi per contrastare il rallentamento della crescita della seconda economia mondiale. La mossa della PBoC arriva a distanza di qualche giorno dal caos sul settore immobiliare del Paese, scatenato dal caso Country Garden ed Evergrande. Intanto, dalla Germania sono arrivate indicazioni positive sul tema dell’inflazione: a luglio i prezzi alla produzione sono scesi più delle attese sia a livello sequenziale sia su base annuale (-1,1% su base mensile e -6% a/a). Meno confortanti invece le prospettive della Bundesbank emerse dal bollettino economico mensile. Nel terzo trimestre l’economia tedesca dovrebbe ristagnare. Il PIL “rimarrà probabilmente sostanzialmente invariato” da luglio a settembre, rispetto al trimestre precedente. Ciò dovrebbe prolungare la stagnazione della crescita (0%) osservata da aprile a giugno. Il dato finale del PIL del 2° trimestre sarà pubblicato il 25 agosto. La Buba ha inoltre avvertito che l’inflazione sottostante potrebbe aver raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi stanno rientrando troppo lentamente con il rischio crescente che l’aumento dei prezzi al consumo rimanga sopra il 2%.di Investimenti_BNPParibas0
Inflazione USA sotto le attese. Stop nel rialzo dei tassi?Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. L’attenzione dei trader e degli investitori è stata rivolta principalmente ai dati dell’inflazione degli Stati Uniti relativi a luglio. L’inflazione USA è risultata inferiore alle attese del mercato. Il dato CPI si è attestato al 3,2% a/a, mentre la misurazione core – il dato preferito della Fed per misurare il trend dell’inflazione, al 4,7% a/a. Le attese erano rispettivamente pari al 3,3% e 4,8%. Fronte mercato del lavoro, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state 248.000 contro le attese a 230.000 e al dato precedente a 227.000 unità. Questi dati, insieme alle ultime misurazioni sul mercato del lavoro emerse venerdì scorso, verranno attentamente monitorati dalla Banca centrale USA in vista della prossima riunione del 19- 20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole il 24-26 agosto. Il fatto che l’inflazione sia risultata inferiore alle stime rafforza la possibilità di un una nuova pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed nel prossimo meeting. Per quanto riguarda la BCE, dal bollettino economico è emerso che l’inflazione dell’Eurozona scenderà ancora quest’anno, ma resterà troppo elevata. I tassi di interesse rimarranno alti a lungo, almeno finché l’inflazione non tornerà al target del 2% nel medio termine. “Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”.di Investimenti_BNPParibas0
USA il mercato del lavoro rallenta,(BCE) tassi vicini ai massimi Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale venerdì hanno registrato una seduta complessivamente caratterizzata dai ribassi. A catalizzare l’attenzione degli investitori sono stati i dati del mercato del lavoro USA. A luglio le buste paga del settore non agricolo si sono attestate a 187mila unità, al di sotto delle attese a 200mila. La rilevazione di giugno è stata rivista da 209 a 185mila unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% dal 3,6%, mentre i salari medi orari hanno registrato un aumento dello 0,4% (stime +0,3%, precedente +0,4%). Su base annuale la crescita è stata pari al 4,4%, in linea con il mese precedente e oltre le attese al 4,2%. Questi dati verranno attentamente monitorati dalla Fed in vista della prossima riunione del 19-20 settembre, che sarà preceduta dal simposio di Jackson Hole (24-26 agosto). Le attenzioni degli investitori sono state rivolte anche alle ultime dichiarazioni della BCE. L’Eurotower ha affermato che l’inflazione core ha probabilmente raggiunto il picco nella prima metà dell’anno. Philip Lane, capo economista della BCE, si è detto fiducioso che l’inflazione calerà significativamente nei prossimi mesi, ma il ritorno all’obiettivo del 2% è visto indicativamente per il 2025. I tassi di interesse sono vicini al loro picco. Questa settimana l’appuntamento più atteso sarà quello con l’inflazione USA di luglio, in agenda giovedì. Gli analisti si aspettano che l’indice dei prezzi al consumo si attesterà al 3,3% a/a. Il dato core, la misurazione preferita della Fed, è atteso in linea con la precedente rilevazione, al 4,8% a/a.di Investimenti_BNPParibas0
La mossa di Fitch sul rating USA pesa sulle Borse focus BOELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai ribassi. A pesare sulle Borse è stato il downgrade del rating degli Stati Uniti da parte di Fitch. L’agenzia di rating ha punito gli USA per le continue crisi politiche esplose per innalzare il tetto al debito. Fitch ha tagliato il rating sul debito USA dalla tripla A ad AA+ con outlook stabile, motivando la sua mossa con le aspettative di “un deterioramento fiscale nel corso dei prossimi tre anni”, la crescita in generale del peso del debito federale e l’erosione degli standard di governance. L’agenzia ha fatto riferimento anche all‘aumento del deficit del Paese che, a suo avviso, salirà al 6,3% del PIL quest’anno, rispetto al rapporto deficit-PIL al 3,7% del 2022. Oggi il focus torna sulle Banche centrali, con la riunione della Bank of England. Il mercato prezza il 62% di possibilità che la BoE aumenti i tassi di 25 punti base, secondo i dati di Refinitiv. L’altro 38% degli operatori prevede un secondo aumento consecutivo di 50 punti base. L’inflazione nel Paese sembra diminuire, ma continua a rimanere ben al di sopra dell’obiettivo del 2%. L’indice dei prezzi al consumo è sceso al 7,9% a giugno dall’8,7% di maggio, mentre l’inflazione core è rimasta forte, al 6,9% a/a, anche se in calo rispetto al massimo da 31 anni del 7,1% di maggio. Fronte dati macro USA, la misurazione dell’occupazione ADP ha nettamente superato le attese, attestandosi a +324mila unità (stima a 188mila). Fronte trimestrali, focus su AXA, BMW, Infineon e Societe Generale.di Investimenti_BNPParibas0
HTF Dow JonesAnalisi basata su Liquidità, tecnica e logica. Siamo in un trand chiaramente rialzista e con una buona fondamentale a supporto quindi come ogni reversal niente fretta, aspettiamo conferme altrimenti continuation. In questi casi, quando ci troviamo in zone ad alto potenziale di reazione, solitamente faccio long intraday o Intraweek, mentre costruisco posizioni short che in caso di continuation vengono protette dalle long. Questa settimana a mio parere non è ancora pronto a scendere causa la liquidità che è stata lasciata nella supply H1 ovvia, Per ovvia intendo una supply formatasi da un movimento impulsivo e con un ritracciamento lento, che nella mia strategia vengono considerate zone da prendere, vorrei vedere prima uno sbilanciamento di questa, prima di cercare short. Shortdi jangis14080
BCE alza i tassi dello 0,25%, occhi sul PCE core degli USALe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. A catalizzare l’attenzione è stata la riunione della BCE. L’Eurotower ha alzato i tassi dello 0,25%, mossa che ha portato quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale dal 4% al 4,25%, mentre quelli sui depositi dal 3,50% al 3,75%. Per la BCE l’inflazione è troppo elevata e lo rimarrà per un periodo di tempo troppo prolungato. L’istituto vuole assicurarsi che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario per conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Con la stretta monetaria annunciata ieri, la nona consecutiva dal luglio 2022, il costo del denaro è aumentato complessivamente di 425 punti base. Lagarde ha affermato che le decisioni continueranno a basarsi sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. La BCE è pronta ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del suo mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo e per preservare il buon funzionamento della trasmissione della politica monetaria. Sono esclusi tagli dei tassi a settembre. Fronte dati macro il PIL USA del secondo trimestre si è attestato al 2,4%, valore nettamente superiore alle attese all’1,8%. Le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 221mila unità rispetto alle attese a 235mila e al dato precedente a 228mila.di Investimenti_BNPParibas0
Oggi la riunione della Fed, focus sulla conferenza di PowellLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Oggi il focus degli operatori sarà rivolto alla riunione di politica monetaria della Federal Reserve e alla conseguente conferenza stampa del governatore Jerome Powell. Trader e investitori si aspettano che la Fed aumenterà i tassi di 25 punti base, dal range 5%-5,25% al nuovo 5,25%-5,50%. Nelle proiezioni di giugno, la Fed aveva già segnalato l’aspettativa di un rialzo nel meeting di luglio, seguito da un probabile nuovo aumento e una svolta solo dal 2024. L’attenzione degli operatori si concentrerà soprattutto sull’eventualità che la Fed segnali la fine del suo ciclo di rialzi del costo del denaro, durato quasi 16 mesi, alla luce dei recenti segnali di rallentamento dell’inflazione. I dati dell’indice dei prezzi al consumo di giugno hanno infatti evidenziato segnali incoraggianti: la misurazione core, il dato preferito dalla Fed, ha interrotto il proprio trend al rialzo crescendo dello 0,2% su base mensile e del 4,8% a/a. Secondo diversi analisti, si dovrebbe quindi concretizzare un rallentamento della traiettoria rialzista dei tassi di interesse, in attesa di dati macro che mostrino un rallentamento del mercato del lavoro, prima di porre fine al ciclo di rialzi del costo del denaro. Lato trimestrali, segnaliamo che oggi al test dei conti ci saranno, tra le altre, Meta Platforms, Coca-Cola, Boeing e AT&T. Giornata intensa su questo fronte anche per Piazza Affari, dove gli investitori monitoreranno con attenzione i titoli che pubblicheranno i conti: UniCredit, ENEL, Stellantis e Moncler.di Investimenti_BNPParibas1
Borse: prende il via la settimana delle Banche centraliLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una seduta caratterizzata da segni misti. Quella appena iniziata sarà una settimana particolarmente intensa sia sul fronte delle trimestrali che delle Banche centrali, con le riunioni della Fed e BCE previste rispettivamente il 26 e il 27 luglio. Per entrambi gli istituti centrali le attese sono per un nuovo incremento del costo del denaro da 25 punti base. Stando ai dati reperiti da Bloomberg, delle 80 società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati del 2° trimestre 2023, il 56,25% ha superato le attese degli analisti sui ricavi, mentre il 77,50% lo ha fatto sugli utili. Sul fronte dei dati macroeconomici, le vendite al dettaglio inglesi sono riuscite a fare meglio delle attese a giugno. La misurazione su base mensile si è attestata allo 0,7%, sopra lo 0,2% stimato dal consensus Bloomberg e allo 0,1% di maggio. Su base annuale la rilevazione è stata pari al -1%: sopra le attese al -1,6% e al -2,3% precedente. Nel frattempo, alcuni analisti evidenziano che ci potrebbero essere nuove pressioni sull’inflazione globale per via dello stop all’export di riso bianco non basmati da parte dell’India. Da segnalare anche il sondaggio di luglio svolto da Bloomberg tra 73 economisti, da cui è emerso un miglioramento delle stime sul Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti dall’1,2% all’1,5% per il 2° trimestre e dallo 0% allo 0,5% nel 3° trimestre. Per il 4° trimestre le previsioni sono rimaste stabili al -0,4%. In questo quadro, gli intervistati ritengono che vi sia un 60% di probabilità per il Paese di finire in recessione entro 12 mesi. di Investimenti_BNPParibas0
Eurozona: evitata recessione tecnica, il focus ora va alla BCELe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno chiuso una seduta con segni misti. Sul fronte delle Banche centrali sono da segnalare le parole del Governatore dell’istituto greco Yannis Stournaras, che ha confermato il rialzo da 25 punti base previsto per luglio, evidenziando tuttavia che ulteriori incrementi del costo del denaro potrebbero danneggiare l’economia. Questo perché i tassi si troverebbero in un punto ottimale. Su questo tema, è interessante l’ultimo sondaggio effettuato da Reuters su 75 economisti, la cui maggioranza ritiene che l’Eurotower alzerà il costo del denaro di 25 punti base il prossimo 27 luglio e anche nella riunione di settembre. Sul fronte dei dati macroeconomici, l’Eurostat ha comunicato che nel 1° trimestre del 2023 l’economia dell’Eurozona ha stagnato, facendo meglio della precedente lettura al -0,1%. Con questa misurazione aggiornata, il blocco è riuscito ad evitare la recessione tecnica, identificata da due trimestri di fila a crescita negativa. Segnali positivi giungono anche dall’indice dei prezzi alla produzione tedesco, cresciuto dello 0,1% su base annua. L’aumento, leggermente oltre lo 0% stimato dagli analisti censiti da Bloomberg, è il più basso da dicembre 2020 e diversi esperti ritengono che possa spingere in basso l’inflazione nei prossimi mesi. Guardando agli Stati Uniti, le richieste di sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestate a 228mila unità, sotto al consensus Bloomberg a 240mila unità e alle precedenti 237mila.di Investimenti_BNPParibas0
Inflazione inglese scende, quella dell'Eurozona deludeLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno dato vita ad una sessione caratterizzata dall’incertezza. Le attenzioni degli investitori sono state principalmente rivolte ai dati macroeconomici. In particolare, l’inflazione dell’Eurozona di giugno (finale) si è attestata al 5,5%, in linea con le attese degli analisti censiti da Bloomberg e con la rilevazione preliminare. Ad aver sorpreso in negativo è stata la misurazione depurata dagli elementi più volatili, che è risultata pari al 5,5%. Gli esperti si attendevano un 5,4% su base annuale. Segnali di miglioramento della situazione dei prezzi sono invece arrivati dal Regno Unito, dove l’indice dei prezzi al consumo di giugno ha registrato una variazione del 7,9%, sotto il consensus all’8,2% e al precedente 8,7%: il valore più basso da oltre un anno. Il dato core è sceso al 6,9%, mentre le stime indicavano una variazione in linea con il precedente 7,1%. Dopo la pubblicazione, le probabilità di un aumento dei tassi da 50 punti base ad agosto da parte della Bank of England sono scese in maniera considerevole: ora la mossa prevista è relativa ad un ritocco di 25 punti base. Il picco è visto invece al di sotto del 6%, ben al di sotto rispetto al 6,5% atteso solo ad inizio mese. Intanto, l’International Energy Agency ha avvertito che nel 2024 la crescita della domanda di elettricità potrebbe salire al 3,3% per via delle migliori prospettive economiche. Per il 2023 le stime sono poco inferiori al 2%, sotto il 2,3% del 2022 e alla media a 5 anni pre-Covid al 2,4%.di Investimenti_BNPParibas0