Idee operative FTMIB
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.09.2025Oro e argento segnano nuovi massimi storici, fenomeno da osservare!
Borse globali in calo nelle prime 2 sedute di settembre: profit taking?
Inflazione europea stabile al 2,1% ad Agosto: BCE starà ferma sui tassi.
Mercati ormai certi di taglio da -0,25% al meeting FED del 17 settembre.
Mercati in balia di dazi e banche centrali. Le principali piazze finanziarie mondiali si muovono tra incertezze su dazi commerciali e attese per la Federal Reserve, che a settembre potrebbe tagliare i tassi. Intanto l’oro vola a nuovi record, il dollaro arretra, il renminbi cinese tocca i massimi da novembre e gli investitori, in vista di un settembre storicamente debole per equity e bond, si orientano verso posizioni più difensive.
Borse Europa in rosso: seduta pesante per le maggiori Borse europee. Francoforte guida i ribassi con il Dax a -2,29%, seguita da Milano, -1,61%, Londra, -0,87%, e Parigi, -0,7%. A Wall Street la chiusura non è stata migliore: Nasdaq -0,8%, S&P500 -0,7%, Dow Jones -0,6%.
Dati macro contrastanti: negli Usa l’indice ISM manifatturiero di agosto si ferma a 48,7 punti, sotto le attese (49). Meglio i nuovi ordini a 51,4 (contro 48 previsti), male invece l’occupazione a 43,8 (stima 45) e i prezzi a 63,7 (vs 65). L’attività manifatturiera misurata da S&P Global PMI sale a 53 punti, segnalando espansione, ma meno della lettura flash (53,5) e delle attese (53,3).
Oro da record e sorpasso sui Treasury. Complice la debolezza del dollaro e le aspettative sulla Fed, l’oro ha sfondato ieri la soglia dei 3.500 dollari l’oncia, toccando 3.533 e spingendosi stamane, 3 settembre, a 3.546. Per la prima volta da oltre 30 anni, nelle riserve delle banche centrali l’oro ha superato in percentuale i Treasury USA: un sorpasso clamoroso, alimentato dal rally del metallo giallo e dal deprezzamento dei titoli americani.
Inflazione e mosse della BCE. Nell’Eurozona l’inflazione ad agosto è salita al 2,1%, in linea con le attese, mentre la core è rimasta al 2,3% (sopra il 2,2% previsto). La Banca Centrale Europea, secondo il membro del board Isabel Schnabel, manterrà i tassi fermi l’11 settembre, ma il mercato vede probabile un nuovo taglio entro fine 2025. I rendimenti dei governativi restano sorvegliati speciali: i Gilt britannici a lunga scadenza volano ai massimi dal 1998.
Btp Italiani, domanda solida dall’estero. Il Tesoro ha collocato un nuovo Btp trentennale tramite sindacato di banche, operazione accolta positivamente da fondi e investitori istituzionali (“real money”), con hedge fund quasi assenti. Lo spread decennale sul Bund resta poco sopra quota 80 punti, quello sull’Oat francese si riduce a 7-8 punti base.
Dazi: accordo UE-USA per le auto. La Commissione europea conferma l’accordo con gli Stati Uniti: i nuovi dazi del 15% saranno applicati retroattivamente dall’1 agosto, affrancando le aziende europee dalla precedente imposta del 27,5%.
Oggi, 3 settembre,Asia-Pacifico tra alti e bassi. Dopo la chiusura debole di Wall Street, le Borse asiatiche viaggiano contrastate. In Australia: ASX 200 -1%, peggior performance della regione. Il PIL del secondo trimestre supera le attese grazie alla domanda interna, ma raffredda le aspettative di ulteriori tagli dei tassi dalla RBA.
In Cina e dintorni: CSI300 -0,9%, Hong-Kong -0,4%, Taiex-Taiwan +0,2%. Prendono il via prese di profitto dopo i massimi triennali di agosto, colpiti i titoli dei chip (es. Cambricon Technologies -4%). In Corea KOSPI +0,3%, sostenuto da un PIL sopra le attese, ma frenato dai tecnologici.
In Giappone: Nikkei225 -0,3%, quarto ribasso consecutivo nonostante PMI migliori del previsto; in India: Sensex piatto, sotto pressione per i dazi USA del 50% entrati in vigore la scorsa settimana.
In generale per le Borse globali settembre parte in salita, con due ribassi consecutivi dell’indice globale MSCI World, dopo un agosto sorprendentemente positivo (+2,5%, quinto mese consecutivo di rialzo). Le prese di profitto sono tornate protagoniste, spinte da timori già emersi a cavallo tra fine luglio e inizio agosto.
Energia e materie prime. Il Brent corregge a 69 Dollari/barile dopo il +1,5% di martedì, innescato dalle nuove sanzioni USA su compagnie di navigazione. Gli operatori guardano alla riunione OPEC+ del 7 settembre, senza aspettarsi cambiamenti produttivi.
Il rame di Londra supera brevemente i 10.000 dollari/tonnellata, spinto dalla domanda cinese. Negli USA l’amministrazione Trump rilancia sul carbone con aste competitive per nuove concessioni in Alabama, Montana e Utah, in linea con la promessa di rafforzare la produzione nazionale.
Bitcoin: accumulo record: stamattina consolida il +2,3% di martedì, riportandosi vicino alla media mobile a 100 giorni (112.000 dollari). Strategy (ex Microstrategy) ha acquistato 4.048 BTC tra il 26 agosto e il 1° settembre per 449,3 milioni USD a un prezzo medio di 110.981 dollari. Al 1° settembre 2025 la società deteneva 636.505 BTC, per un investimento complessivo di 46,95 miliardi e un prezzo medio di 73.765 dollari.
Sul fronte obbligazionario, vendite diffuse in Europa e rendimenti in rialzo: Bund 30 anni al 3,40% (massimo da luglio 2011), Oat francese 30 anni al 4,50% (massimo da agosto 2008). Più stabile il Btp 30 anni al 4,66%, livello già visto a marzo 2025. Negli Stati Uniti i Treasury decennali al 4,28% e i trentennali al 4,98%, i massimi da metà luglio.
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Aggiornamento FtseMIB...Nessuno ci crede ....e siamo a 42kAggiornamento GRrrrrafico sulla "Borsa" di casa nostra.
Milano "BARCOLLA" ma non Molla !
Nessuno ci crede, non si compra a mani basse, tuttavia non c'è alcun segnale di cedimento strutturale del TREND, al momento Milano come tutte le altre Borse mondiali non molla !
Buon Trading Guys
StatisticaSta per arrivare il mese di settembre che statisticamente è il peggiore mese per investire long sui mercati
Nel grafico ho selezionato il periodo da inizio settembre a circa metà ottobre che negli ultimi 5 anni è sempre stato negativo
Attenzione e prudenza quindi per eventuali ingressi in questo periodo dell’anno
L'indice FTMIB ad un passo da...Buongiorno a tutti.
Ho voluto iniziare la mia settimana dal rientro dalle ferie con una riflessione sul nostro indice azionario.
Il nostro FTMIB è ad un soffio (2,4%) dai precedenti massimi pre-crisi 2008.
Ci sono voluti ben 17 anni prima che ciò avvenisse ed il merito, a mio parere, e dovuto a molteplici fattori di carattere macroeconomico, settoriale e di politica monetaria, ma c'è qualcosa di più...
Sicuramente la politica monetaria espansiva della BCE, con il quantitative easing e le iniezioni di liquidità, hanno sostenuto il mercato rendendo il comparto azionario più attrattivo rispetto quello obbligazionario.
Sicuramente la ripresa post-covid ed il PNRR hanno rilanciato il paese ed i suoi consumi, soprattutto nei settori energetici e delle infrastrutture.
Ma a fare la differenza è stato il rendimento dei titoli finanziari.
Sono state le nostre banche a fare la differenza, spinte dall'aumento dei tassi di interesse.
Se si osserva infatti il grafico, noteremo che l'indice ha avuto nei dieci anni dal bottom (B2) un rendimento del 70%. Quelli sono stati gli anni del lento, e pseudo stazionario, recupero: gli anni dei tassi di interesse al minimo. Gli anni che avrebbero dovuto portare al vero rilancio. Ma la vera crescita è avvenuta quando i tassi sono riaumentati, a causa del fenomeno inflattivo. E' li che il settore bancario ha dato il suo contributo, riprendendo a brillare.
Avrei altre considerazioni da fare, riguardo ad altre motivazioni, meno ovvie ma - io credo - più significative (tasso di investimento - gestione amministrativa - ecc), ma spererei che a riguardo si aprisse un dibattito.
Ho solo una domanda a tal proposito: cosa accadrà al comparto bancario, e pertanto al rendimento dell'indice, quando i tassi di interesse (ora al 2,15%) si saranno completamente sgonfiati?
...purtroppo non ci vuole molto a capirlo.
Pertanto, siamo prossimi al capolinea?
Un saluto,
Silvio.
FTSEMIB area 46.000FTSE MIB a 46.000? Non è così folle come sembra
Siamo a maggio 2025 e il FTSE MIB continua a spingere. Qualcuno inizia a chiedersi: può davvero arrivare a 46.000 nelle prossime settimane? Sembra tanto (lo è), ma se mettiamo insieme una serie di fattori favorevoli, lo scenario non è del tutto campato in aria.
Ecco cosa potrebbe far partire un rally così violento.
1. Taglio dei tassi BCE più forte del previsto
Se la BCE decide di anticipare la Fed con un taglio corposo (tipo 50 punti base), i mercati reagirebbero subito, e in particolare le banche italiane potrebbero beneficiarne alla grande. Il FTSE MIB è pieno di bancari, quindi l'effetto leva sarebbe immediato.
2. Dati macro italiani migliori delle attese
Se nei prossimi giorni dovessimo vedere un PIL trimestrale positivo sopra le stime, disoccupazione in calo e una produzione industriale che riparte, il sentiment sull’Italia migliorerebbe in fretta. A quel punto l’azionario diventerebbe ancora più interessante per i gestori globali.
ftse mib - annullato ribassoIndice italiano si riporta sugli stessi livelli da cui è partito un movimento correttivo che apparentemente prometteva un ribasso più profondo.
Come spesso accaduto in quest'ultimi anni è stato considerato come una buy opportunity.
Mese di agosto non aiuta a capire e prevedere bene la direzionalità nel breve visto gli scarsi volumi e la stagionalità.