Mercati in bilico tra tagli dei tassi e tensioni globaliFRAGILE EQUILIBRIO
Mercoledì le azioni statunitensi hanno registrato un leggero rialzo, con il Dow Jones, l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno guadagnato circa lo 0,3%.
Oggi è il giorno della BCE, attesa al taglio dei tassi, il che potrebbe mantenere alta la volatilità, in ragione di dati contrastanti e delle consuete questioni legate alle tariffe commerciali.
Il rapporto ADP ha rivelato che il settore privato ha creato solo 37.000 posti di lavoro a maggio, il più debole incremento mensile in quasi due anni e ben al di sotto delle aspettative. Questo dato segue il rapporto JOLTS di martedì, che invece aveva sorpreso al rialzo, dipingendo un quadro contrastante del mercato del lavoro in vista dell’attesissimo rapporto sull’occupazione di venerdì.
Sul fronte commerciale, oggi sono entrati in vigore nuovi dazi del 50% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Il presidente Trump ha descritto il negoziato con la Cina come "molto difficile da raggiungere". Si prevede che i due leader terranno colloqui nel corso della settimana, mantenendo i mercati in allerta.
A livello settoriale, i servizi sanitari e di comunicazione hanno guidato i guadagni, mentre le utility sono rimaste indietro. Nvidia è salita dello 0,6%, superando Microsoft e diventando l’azienda più preziosa al mondo.
OGGI LA BCE
Oggi si attende la decisione sui tassi della Banca Centrale Europea, dopo la pubblicazione di dati sull’inflazione in deciso calo nell’Eurozona, scesa sotto il 2% su base annua a maggio 2025. Questo rafforza le aspettative di un taglio dei tassi di 25 punti base.
Il taglio è ampiamente prezzato dai mercati, anche se non rappresenta necessariamente l’inizio di una fase di allentamento monetario dopo un lungo periodo restrittivo. Potrebbe trattarsi piuttosto di un aggiustamento tecnico, volto a sostenere la crescita senza riaccendere le pressioni inflazionistiche.
Non è certo che sarà l’unico taglio del 2025: molto dipenderà dai prossimi dati macroeconomici e dagli sviluppi delle politiche commerciali statunitensi. Il messaggio da Francoforte sembra comunque chiaro: il percorso di disinflazione è in atto, ma la politica monetaria resta prudente. Non bisogna quindi aspettarsi una BCE ultra-accomodante. L’istituto centrale sta guadagnando tempo, in attesa di maggiore chiarezza sulle questioni ancora aperte.
CANADA, TASSI INVARIATI
La Banca del Canada ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 2,75% nella decisione di giugno 2025, come previsto dal mercato. È la seconda decisione consecutiva di mantenimento dopo 2,25 punti percentuali di tagli negli ultimi sette incontri.
Il Consiglio direttivo ha osservato che l’alternanza di dazi statunitensi, unita all’incertezza dei negoziati commerciali bilaterali e al mantenimento di tariffe elevate rispetto ai livelli di inizio anno, ha comportato rischi al ribasso per la crescita e ha innalzato le aspettative di inflazione. Questo giustifica un approccio cauto rispetto a ulteriori allentamenti monetari.
La maggiore incertezza deriva dall’assenza di un chiaro percorso tariffario da parte degli Stati Uniti e dalle persistenti minacce di nuove azioni, che mantengono elevati i rischi percepiti.
USA, ISM PMI IN CALO
L’indice PMI dei servizi ISM è sceso a 49,9 a maggio 2025, da 51,6 di aprile, ben al di sotto delle aspettative di 52. Si tratta di una modesta contrazione del settore dei servizi statunitense, la prima da giugno dell’anno precedente.
La produzione si è fermata, mentre nuovi ordini e scorte si sono contratti. Le pressioni sui prezzi si sono intensificate, raggiungendo il livello più alto da novembre 2022, probabilmente a causa dei dazi.
ITALIA, CRESCE IL PMI
L’indice PMI composito HCOB in Italia è salito a 52,5 a maggio 2025, da 52,1 di aprile, segnando la più forte espansione in oltre un anno.
La crescita è arrivata sia dal settore manifatturiero che dai servizi. Le fabbriche sono tornate in espansione per la prima volta da mesi. I nuovi ordini sono leggermente aumentati, con una domanda manifatturiera quasi stabilizzata e una crescita più lenta ma positiva nei servizi.
L’occupazione ha continuato ad aumentare, soprattutto nei servizi, contribuendo a ridurre gli arretrati, in particolare nel manifatturiero. Mentre i costi nel settore manifatturiero sono diminuiti, le imprese dei servizi hanno affrontato spese più elevate. Di conseguenza, i prezzi di vendita sono aumentati al ritmo più rapido in oltre un anno, trainati principalmente dai servizi.
Anche la fiducia delle imprese è migliorata, con un maggiore ottimismo in entrambi i settori, segnale di prospettive più positive per l’economia italiana.
USA, CROLLANO GLI ADP
Le imprese private statunitensi hanno aggiunto solo 37.000 lavoratori a maggio 2025, il livello più basso da marzo 2023. Ad aprile erano stati 60.000 (dato rivisto al ribasso), mentre le previsioni erano di 115.000.
La crescita salariale annua è rimasta pressoché invariata al 4,5%, mentre la retribuzione per chi ha cambiato lavoro è aumentata del 7%, in linea con aprile. Dopo un buon inizio d’anno, le assunzioni stanno perdendo slancio. Tuttavia, la crescita salariale si mantiene solida sia per chi ha mantenuto il lavoro sia per chi lo ha cambiato.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative USDCAD
BANK OF CANADA-- CHART DI CAPITAL.COM--
La Banca del Canada ha mantenuto oggi il suo obiettivo per il tasso overnight al 2,75%, con il tasso bancario al 3% e il tasso di deposito al 2,70%.
In Canada, la crescita economica nel primo trimestre si è attestata al 2,2%, leggermente superiore alle previsioni della Banca, mentre la composizione della crescita del PIL è stata sostanzialmente in linea con le attese.
Il calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti e l'accumulo di scorte hanno stimolato l'attività, con la domanda interna finale pressoché piatta.
La forte spesa per macchinari e attrezzature ha sostenuto la crescita degli investimenti delle imprese più del previsto.
I consumi hanno rallentato rispetto al ritmo molto sostenuto del quarto trimestre, ma hanno continuato a crescere nonostante un forte calo della fiducia dei consumatori.
L'attività immobiliare è diminuita, trainata da una forte contrazione delle rivendite.
Anche la spesa pubblica è diminuita.
Il mercato del lavoro si è indebolito, in particolare nei settori ad alta intensità commerciale, e la disoccupazione è salita al 6,9%.
L'economia dovrebbe indebolirsi considerevolmente nel secondo trimestre, con un'inversione di tendenza della forza delle esportazioni e delle scorte e una domanda interna finale che rimane contenuta.
L'inflazione CPI è scesa all'1,7% ad aprile, poiché l'eliminazione della tassa federale sul carbonio ai consumatori ha ridotto l'inflazione di 0,6 punti percentuali.
Al netto delle imposte, l'inflazione è aumentata del 2,3% ad aprile, leggermente più forte di quanto previsto dalla Banca.
La Fed lascia i tassi invariatiLa Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi federali al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva a maggio 2025, in linea con le aspettative. Questo avviene in un contesto di attesa da parte dei funzionari e in un clima di preoccupazione per il fatto che i dazi del Presidente Trump possano far salire l'inflazione e rallentare la crescita economica.
I responsabili di politica monetaria hanno osservato che l'incertezza sulle prospettive economiche è ulteriormente aumentata e che i rischi di una maggiore disoccupazione e di un'inflazione più elevata sono anch’essi cresciuti. La Fed ha inoltre affermato che, sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati, gli ultimi dati suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello tendenzialmente basso negli ultimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide. L'inflazione rimane però piuttosto elevata.
JEROME POWELL
Nella conferenza stampa, Powell ha confermato che l'inflazione è diminuita notevolmente, anche se rimane leggermente al di sopra dell'obiettivo del 2%. Tuttavia, sono aumentati i rischi di una maggiore disoccupazione e di una maggiore inflazione.
Il calo del PIL del primo trimestre riflette un'insolita oscillazione negli scambi commerciali. Il mercato del lavoro è comunque sostanzialmente in equilibrio, con la crescita salariale che si è confermata, anche se in leggero calo, evidenziando che consumatori e imprese segnalano anch’essi un calo del sentiment. Gli intervistati indicano i dazi come fattore determinante nelle aspettative di inflazione e fino ad ora sono stati notevolmente più elevati del previsto.
Se i consistenti aumenti dei dazi doganali annunciati dovessero essere mantenuti, ciò causerebbe un'inflazione più elevata e una riduzione dell'occupazione. Powell ha quindi evidenziato una certa irritazione verso le politiche del Presidente.
WALL STREET
Le azioni statunitensi hanno registrato una leggera ripresa in seguito alla decisione della Federal Reserve, nonostante l’avvertimento sui rischi di stagflazione e le preoccupazioni relative a dazi prolungati da parte degli Stati Uniti. L'S&P 500 ha chiuso a +0,43%, il Nasdaq 100 a +0,27%, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%.
La Fed ha mantenuto invariati i tassi di interesse, come previsto, tuttavia, la banca centrale ha sottolineato che l'incertezza sul contesto economico è aumentata, poiché le barriere commerciali rischiano di causare inflazione e aumento della disoccupazione, sebbene gli ultimi dati indichino ancora un contesto solido. Nel frattempo, il presidente Trump ha dichiarato che non allenterà i dazi in vista dei prossimi incontri con la delegazione cinese per discutere di commercio.
Alphabet è scesa di oltre l'8% dopo che Apple (-2%) ha dichiarato di essere alla ricerca di motori di ricerca basati sull'intelligenza artificiale nel suo browser Safari, suggerendo che la partnership con Google potrebbe giungere al termine. AMD ha registrato un leggero calo dopo la pubblicazione dei suoi risultati.
VALUTE
I principali rapporti valutari non si schiodano dal trading range, sebbene ancora in presenza di tante dichiarazioni di Trump, Bessent e dei rappresentanti cinesi, in un quadro di persistente incertezza e incognite per il futuro, a cui ora si aggiunge anche la questione India-Pakistan. Per ora i mercati reggono bene l’urto, ma quanto durerà?
Siamo in un periodo di relativa tranquillità delle principali price action, con EurUsd tra 1.1300 e 1.1380, Cable tra 1.3280 e 1.3380, UsdJpy tra 142.00 e 145.50. I livelli potrebbero anche essere violati, ma per il momento non succede e fino a quando non vi sono chiari breakout, il trading laterale porta chiari benefici.
Nelle ultime ore il risk on prevale con il Vix in area 23.5, ancora al di sopra di 20 ma in persistente calo, con i rendimenti dei treasuries sul decennale Usa sotto il 4.3%. Tuttavia, il mercato sembra pronto a tornare in risk off non appena vengono rilasciate dichiarazioni bellicose sul fronte commerciale. Specie il Chf, che è ancora forte con UsdChf sceso per un momento sotto quota 0.8200, poi risalito a 0.8250 durante la seduta di ieri.
USA, AUMENTANO LE RICHIESTE DI MUTUI
Negli Stati Uniti, il volume delle richieste di mutui è aumentato dell'11% rispetto alla settimana precedente, nel periodo conclusosi il 2 maggio, attenuando i tre crolli consecutivi registrati all'inizio del mese. La ripresa è stata in linea con un ulteriore calo dei tassi di riferimento, poiché la momentanea stabilizzazione dei mercati ha riproposto un aumento della domanda.
Le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate dell'11%. A loro volta, le richieste di rifinanziamento di un mutuo, più sensibili alle variazioni a breve termine dei costi di finanziamento, sono aumentate anch'esse dell'11%, trainate da un aumento del 26% dei prestiti del Dipartimento per gli Affari dei Veterani.
EUROPA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell'area euro sono diminuite dello 0,10% a marzo 2025 rispetto al mese precedente. Le vendite al dettaglio su base mensile nell'area euro sono state in media dello 0,10% dal 1995 al 2025, raggiungendo un massimo storico del 19,30% a maggio 2020 e un minimo storico del -11,30% ad aprile 2020.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USD/CAD FASE DI ACCUMULO PER SUCCESSIVO MOVIMENTO RIALZISTAPer la coppia USD/CAD si configura una possibile opportunità rialzista nel breve e medio termine. A seguito di una probabile zona di accumulazione e con il supporto di fattori tecnici e fondamentali possiamo prestare attenzione a tale configurazione
📈 Situazione Attuale
La coppia USD/CAD nelle 2 settimane precedenti ha creato una zona di accumulo nella fascia compresa tra 1,38 e 1,39. Questo possibile bottom del precedente movimento ribassista potrebbe far ipotizzare un successivo movimento rialzista nel breve e medio termine.
⚡ Configurazione Tecnica TF 4h
La media mobile veloce ha incrociato al rialzo la media mobile lenta all’apertura dei mercati questa settimana.
RSI in zona neutrale ma che presenta un trend rialzista nelle ultime 2 settimane, coincidenti con la fase di accumulo
🌍 Analisi Fondamentale
Riduzione dazi automobilistici USA. Agevolazioni per parti importate (+1.2% su produzione industriale)
Dati Canada. Calo vendite al dettaglio (-0.3% vs atteso +0.2%)
Attese rialzo tassi Fed. Probabilità al 68% per luglio dopo dati PCE
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: 1.40 (precedente falsa rottura del canale di accumulo)
Target 2: 1.4075 (resistenza del precedente impulso ribassista)
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss: 1.3775
💡 Conclusione
La confluenza di fattori tecnici (zona di accumulo, rsi in trend rialzista ed incrocio rialzista delle medie mobili) insieme a fattori macroeconomici (calo delle vendite al dettaglio in Canada e aspettative positive di un taglio dei tassi da parte della FED) creano una possibile opportunità di un setup rialzista per la coppia USD/CAD.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
INFLAZIONE CANADESEINFLAZIONE CANADESE
Il report di Statistics Canada del 15 aprile evidenzia un aumento del 2,3% dell'Indice dei Prezzi al Consumo su base annua a marzo, rispetto al 2,6% di febbraio.
Questo rallentamento è attribuito principalmente alla diminuzione dei prezzi dei tour di viaggio e della benzina. Escludendo la benzina, l'inflazione è aumentata del 2,5%.
Su base mensile, l'indice è salito dello 0,3%, mentre l'indice mensile stagionalmente aggiustato è rimasto invariato.
I prezzi dei tour di viaggio e dei trasporti aerei sono diminuiti rispettivamente del 4,7% e del 12,0% su base annua.
Anche i prezzi della benzina sono scesi dell'1,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
L'indice ZEW europeo è crollato ai minimi di novembre 2023, scendendo dal 39.8 al -18.5.
Buon trading a tutti
Incertezza ancora predominanteSe qualcuno attendeva chiarezza la settimana scorsa, in seguito alle decisioni delle diverse banche centrali, (Boj Pboc, Fed, Boe, Snb,), va detto che questo qualcuno probabilmente, è rimasto profondamente deluso, in ragione del fatto che nessun banchiere centrale è riuscito a fare luce su quelle che saranno le prossime decisioni sui tassi, come conseguenza di una serie di questioni sul tavolo, ancora tutte da risolvere e forse anche riscrivere.
Trump mantiene le sue minacce verbali senza affondare il colpo, perché, come abbiamo più volte ribadito, i dazi, secondo il nostro punto di vista, non sono il fine, ma il mezzo, per risolvere questioni più importanti, come il deficit commerciale, e il debito pubblico. Il taglio del bilancio va nella direzione di ridurre il debito, e gli interessi su di esso, che anche secondo Powell, sono insostenibili nel medio e lungo periodo.
Per ridurre il deficit commerciale, i dazi sono inefficaci e forse il deprezzamento del dollaro rappresenta una strategia migliore. Le questioni geopolitiche sembrano cristallizzate e per ora non si sono tradotte in nulla di concreto. L’Europa, dal canto suo, si riarma, e il mercato l’ha presa bene, meno i cittadini, anche perché non serviranno a molto se non permettere alla Germania di ripartire trasformando il settore automotive, in produzione militare. Sui mercati, gli azionari rimangono tutto sommato in fase di consolidamento, dopo i recenti ribassi, mentre sul fronte cambi, il dollaro sta tenendo i supporti di medio termine e sembra correggere dopo i positivi dati macro Usa della settimana scorsa.
Questa settimana sarà incentrata sui discorsi di alcuni funzionari della Fed, mentre a livello di pubblicazioni di dati, negli Usa verranno pubblicati i redditi e le spese personali, unitamente al Pce, la vera misura dell’inflazione americana. Poi è la settimana dei Pmi, in tutti i paesi del G7, dei servizi, manifatturieri e composite. Gli ordini di beni durevoli e il pil Usa saranno altri due market mover da tenere d’occhio.
A livello globale, saranno pubblicati i PMI di marzo per Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito. Saranno riportati dati sull'inflazione per Australia, Regno Unito, Francia e Spagna. Nel frattempo, attenzione al tasso di disoccupazione e il clima aziendale Ifo in Germania, la stima della crescita di febbraio canadese, la bilancia commerciale dei beni del Regno Unito e la decisione sui tassi di interesse del Messico.
VALUTE
Sui cambi, discesa per i principali rapporti contro dollaro, EurUsd, GbpUsd, AudUsd, NzdUsd, così come sono saliti UsdCad e UsdJpy e in parte Usdchf. In realtà venerdì sera il dollaro ha accelerato al rialzo dopo la notizia uscita sul dislocamento di due portaerei Usa in Medio oriente ad Aprile. In ogni caso EurUsd a ridosso di 1.0800 con i supporti chiave posizionati ad 1.0730 50 area mentre sul Cable, i punti sensibili sono posti per ora lontani a 1.2780. Le oceaniche possono approfondire al ribasso con i supporti posti a 0.6190 e 0.5680. UsdCad che potrebbe tornare a 1.4500 mentre sul UsdJpy non possiamo escludere 151.00.
CANADA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio in Canada sono scese dello 0,4% rispetto al mese precedente, a febbraio 2025, secondo stime preliminari. Ciò ha fatto seguito ad un calo dello 0,6% a gennaio a 69,4 miliardi di dollari canadesi, rivisto in precedenza rispetto alla stima preliminare di un calo dello 0,4%, e segnando così due cali consecutivi nelle vendite al dettaglio per la prima volta da giugno 2024.
Il fatturato al dettaglio è stato nettamente inferiore nei concessionari di veicoli a motore e ricambi a causa di una discesa delle vendite di auto nuove nei rivenditori di alimenti e bevande e nei rivenditori di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali, libri e vari. D'altro canto, il fatturato è stato più alto nelle stazioni di servizio e nei rivenditori di beni di largo consumo. Rispetto all'anno precedente, il fatturato è stato più alto del 4,2%.
UK, NUOVI ORDINATIVI IN CALO
Il saldo netto mensile dei nuovi ordini della Confederation of British Industry (CBI) è sceso a -29 a marzo, da -28 a febbraio, ben al di sotto della sua media di lungo periodo di -13, segnalando le continue difficoltà nel settore manifatturiero del Regno Unito. Le fabbriche britanniche hanno registrato una flessione, con l'aumento delle imposte e dei salari che hanno smorzato il sentiment. Le aspettative di produzione dei produttori per i prossimi tre mesi sono scese in territorio negativo, scendendo a -2 dopo aver raggiunto un massimo di tre mesi di +8 a febbraio.
L'economista capo della CBI Ben Jones ha osservato che, mentre settori come l'aerospaziale e la difesa mostrano forza, dopo che l’Europa ha deciso per il riarmo, molti produttori devono ancora affrontare portafogli con ordini nativi in diminuzione. Le preoccupazioni per i prossimi aumenti dei contributi previdenziali e del salario minimo hanno reso i clienti esitanti a impegnarsi in investimenti di capitale. Gli ordini per l'esportazione sono migliorati ma sono rimasti al di sotto della media di lungo termine.
ORO 3.000 E’ IL NUOVO SUPPORTO
Mentre i prezzi dell'oro hanno corretto dai massimi intorno ai 3.058 dollari, i dati e gli esperti del World Gold Council sottolineano che gli Stati Uniti potrebbero rimpatriare l'oro a causa dei timori sui dazi, per assicurarsi una solida riserva interna, per possibili verifiche dell'oro e per porre fine alla globalizzazione. L'oro ha superato la soglia dei 3.000 dollari l'oncia e ora si dirige verso i 3.100 dollari, con il suo ultimo massimo storico a 3.057,51 dollari. Il livello di 3000 dollari rappresenta ora il supporto di ripartenza.
Secondo Josh Phair , CEO di Scottsdale Mint , produttore e distributore statunitense di prodotti in metalli preziosi, la tendenza al rimpatrio è diventata evidente a dicembre, con l'aumento dello scambio di premi fisici. Ha aggiunto che dopo il nuovo anno, il rimpatrio dell’oro è stato principalmente guidato dal rischio dei dazi. Phair ha sottolineato l'avversione al rischio delle banche e la tendenza più ampia dei paesi a proteggere le proprie riserve auree all'interno dei propri confini, citando l'esempio della Germania. Parlando del contesto geopolitico ha aggiunto: "Penso che stiamo in un certo senso ponendo fine al mondo della globalizzazione. Ora i paesi vogliono essere autosufficienti, e trovare nuove partnership.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street ripiegaDopo due giorni di parziale recupero, i listini USA hanno ripreso a scendere ieri, martedì, con l'S&P 500 che ha chiuso in rosso a -1%. Il Dow Jones ha perso circa 200 punti (-0,50%) e il Nasdaq 100 ha ceduto l'1,4%, sotto pressione per la debolezza delle azioni tecnologiche.
Tesla è scesa del 5,5% dopo che RBC Capital Markets ha tagliato il suo obiettivo di prezzo, citando la crescente concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici. Le azioni Alphabet sono scese del 2,6%, con notizie che mostrano che Google acquisirà la sicurezza cloud Wiz per 32 miliardi di dollari. Anche altri nomi tecnologici, tra cui Nvidia e Palantir, sono scesi rispettivamente di oltre il 2% e il 3%.
Gli investitori rimangono cauti in vista della decisione politica della Fed di mercoledì, con i mercati che si aspettano che i tassi di interesse rimangano stabili. L'attenzione è focalizzata sulle prospettive della banca centrale e sul potenziale impatto degli sviluppi della politica commerciale sul sentiment del mercato. Nel frattempo, i dati economici hanno mostrato un aumento più forte del previsto degli inizi di costruzione di nuove abitazioni, mentre le pressioni sui prezzi delle importazioni hanno suscitato preoccupazioni circa l'inflazione.
VALUTE
Sui cambi, rimane forte la pressione rialzista dell’euro, a ridosso della resistenza chiave di 1,0950, che se violata, potrebbe spingere i prezzi verso 1,1000. L’accumulazione è strutturale, lenta ma costante.
Il Cable supera 1,3000 e punta a 1,3050 mentre le oceaniche si stabilizzano sopra 0,6350 e 0,5800 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy ritorna verso 150,00 in una fase ancora correttiva. Il mercato aspetta qualche trigger per riportare volatilità. Stabile in area 1,4300 il UsdCad, mentre EurAud ed EurNzd correggono dopo i ribassi degli ultimi giorni.
PRODUZIONE INDUSTRIALE USA
La produzione industriale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,7% a febbraio 2025, il terzo mese consecutivo di crescita, al di sopra delle aspettative di mercato dello 0,2%. Il dato di gennaio è stato rivisto al ribasso dello 0,3%.
La produzione manifatturiera, che rappresenta il 78% della produzione industriale totale, è aumentata dello 0,9%, spinta da un balzo dell'8,5% del comparto dei veicoli. D'altro canto, l'indice per i servizi di pubblica utilità è diminuito del 2,5%, poiché la produzione per i servizi elettrici e quella per i servizi del gas sono diminuite rispettivamente dell'1,2% e dell'11,1%.
CANADA, INFLAZIONE IN CRESCITA
Il tasso di inflazione annuale in Canada è balzato al 2,6% a febbraio 2025 dall'1,9% del mese precedente, il più alto in otto mesi, nettamente al di sopra delle aspettative di mercato del 2,2% e superiore alle previsioni della Banca del Canada del 2,5%.
L'impennata è stata dovuta principalmente alla fine delle agevolazioni fiscali su beni e servizi, termine che ha innescato forti aumenti dei prezzi. Di conseguenza, l'inflazione ha rallentato bruscamente per i ristoranti e le bevande alcoliche nei negozi, spingendo il sottoindice alimentare a un rimbalzo. I prezzi sono cresciuti anche per abbigliamento e calzature e hanno accelerato per svago, istruzione e lettura. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,7%, il massimo da maggio 2022.
EUROPA, CALA IL SURPLUS COMMERCIALE
L'Eurozona ha registrato un surplus commerciale di 1 miliardo di euro a gennaio 2025, in calo rispetto al surplus rivisto al ribasso di 10,6 miliardi di euro nel corrispondente periodo dell'anno precedente, e in netto contrasto con le aspettative di mercato di un surplus commerciale di 14 miliardi di euro.
Ha segnato il saldo commerciale più basso dal maggio 2023, poiché le importazioni sono aumentate del 7,6% a 231,5 miliardi di euro, in gran parte a causa di una nuova impennata di beni manifatturieri, mentre le esportazioni sono aumentate di un più debole 3% a 232,6 miliardi di euro. Nel frattempo, l'Unione europea più ampia ha registrato un deficit commerciale di 5,4 miliardi di euro rispetto al surplus di 6,7 miliardi di euro dell'anno scorso. Il saldo per i beni manifatturieri al netto di macchinari, veicoli e prodotti chimici è oscillato bruscamente a un deficit di 7,8 miliardi di euro da un surplus di 0,2 miliardi di euro.
Nel frattempo, le esportazioni dell'UE verso gli Stati Uniti hanno preso il sopravvento e sono cresciute del 16% fino a 46,7 miliardi di euro, poiché le aziende hanno anticipato le vendite a fronte del rischio di tariffe da parte dell'amministrazione Trump.
USA, SALGONO I PREZZI ALLE IMPORTAZIONI
I prezzi delle importazioni statunitensi sono aumentati dello 0,4% a febbraio 2025 rispetto al mese precedente, in linea con il ritmo di crescita registrato a gennaio e superando le aspettative del mercato di un calo dello 0,1%.
I prezzi dei carburanti importati sono aumentati dell'1,7% a febbraio, dopo un aumento del 3,5% a gennaio, principalmente dovuto ai maggiori costi del petrolio e del gas naturale. Inoltre, i prezzi delle importazioni non carburanti sono aumentati dello 0,3% a febbraio, basandosi su un aumento dello 0,1% a gennaio, poiché i maggiori costi per le forniture industriali, i materiali e i beni di consumo hanno più che compensato un calo dei prezzi dei beni strumentali.
Su base annua, i prezzi delle importazioni statunitensi sono aumentati del 2,0% a febbraio dopo essere aumentati dell'1,8% nel mese precedente.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USD CAD, ANALISI IBRIDO/QUANTITATIVA
buon pomeriggio traders,
osserviamo loonie, in d1 parte alta canale e, a mio avviso, inizio respiro.
Pts41 only d1 (professional version) segnala uno strong buy che a mio avviso a breve potrebbe diventare un buy visto il probabile calo di volatilità.
h1 c'è un break long di un canale discendente con Pts41 ibrido che segnala un bel long, un long sano, come vedete il calo di volatilità è giunto al termine ma non c'è ancora espansione.
7,8 righe per inquadrare uno scenario? 7.
l'importanza del supporto Pts41 semplifica e permette di inquadrare il tutto con sistematica decisione e leggero anticipo, non dobbiamo prevedere ma seguire, con leggero anticipo.
conclusione operativa:
entrambi i Pts41, professional e ibrido segnalano forza buy ma non mi piace, non sono sicuro, d1 è su parte alta canale e credo stia creando una figura di respiro.
decisione operativa:
se h1 forma candela decisa con espansione volatilità, vistp che ha brekkato un canale e Pts41 passa in strong buy si puo cominciare ad entrare long con size media, visto la resistenza dinamica in d1.
la forza dell'ibrido normale, senza aiuti robotici, è da sempre l'intreccio che entrambi i tf si offrono come supporto reciproco:
esempio:
immaginiamo che h1 sia il sangue del d1, per capire la forza del d1 dobbiamo analizzare il suo sangue (h1)➡️ aiuto al d1 offerto da h1.
immaginiamo che h1 sia chiaramente in forza, deciso e in direzione, sangue sano; in questo caso d1 confermerà la sua salute➡️ aiuto all'h1 da d1.
non esiste regola che dica chi consultare prima o dopo, ma esiste una probabilità piu alta se intrecciamo questi input in modo sistematico, mi spiego:
-lettura Pts41 d1 e annotazioni iniziali minime personali (nasce nella mente il processo decisionale)
-lettura Pts41 h1 ibrido con annotazioni personali (caricamento mentale processo decisionale)
-Pts41 ibrido grazie all'intreccio di dati d1 e h1 offre un pullback rapido (creazione decisione)
come credevo Pts41 passa in strong buy, ma la candela non mi convince, ci sono comunque le condizioni per un long con size contenuta.
concludendo vi vorrei trasmettere, grazie all'ibrido Robot/Trader, un sistema che aiuti il vostro trading.
grtazie
L analisi prevede una entrata in posizione short per USD/CADIl CCI e impostato a 48 periodi in D1 , considero l ingresso sotto il valore 50 in posizione short per il dollaro, controllerò il grafico del petrolio , la treeline superiore e situata sui massimi grafico settimanale , il massimo e segnalato con un cerchio parte superiore considero che il prezzo del dollaro sia sottostante alla sma impostata sui 20 periodi quale funge da media centrista.
Ancora Trump, i mercati scendonoAncora una giornata di ribassi dei mercati con l'S&P 500 sceso leggermente fino ai minimi delle ultime cinque settimane, mentre il Nasdaq ha perso circa l'1%, estendendo le perdite per la quarta sessione. Per contro, i settori difensivi del Dow hanno permesso all’indice di rimbalzare di 60 punti.
Il sentiment degli investitori risente delle tensioni geopolitiche e commerciali, specialmente dopo le dichiarazioni del Presidente Trump che ha confermato la volontà di applicare i dazi sulle importazioni messicane e canadesi, precedentemente sospesi per un mese, così come quelli su acciaio e alluminio. Tutto ciò ha innescato una caduta dei rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni.
A peggiorare le cose sono anche alcune voci relative alla possibilità che gli Stati Uniti stiano rafforzando le restrizioni sull'industria cinese dei chip. Tecnologia, servizi di comunicazione e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance, mentre immobiliare, materiali e beni di consumo di base hanno retto l’urto. Nvidia è scesa di circa il 2,5% mentre gli analisti attendono il rapporto sugli utili in uscita oggi. Intel è scesa del 4%. Tesla è scesa del 6,9% dopo aver segnalato un forte calo delle vendite europee.
VALUTE
Cambi contrastati, con alcune valute in accelerazione contro dollaro e in controtendenza, come EurUsd e GbpUsd, che sono saliti con impulsività. Fino a ieri, va ricordato, le notizie sui dazi avrebbero dovuto rafforzare il biglietto verde, anziché indebolirlo, in qualità di asset rifugio. La ragione va ricercata nel fatto che fino a qualche giorno fa, le borse tenevano i massimi, mentre ieri hanno ceduto alimentando un risk off che non si vedeva da qualche settimana.
Il Vix è salito sopra quota 20 a 21.5, a dimostrazione che i timori dei dazi si riversano sull’economia USA, almeno inizialmente. Ergo, la paura del rallentamento economico, rinforzata peraltro da qualche dato macro peggiore, va a colpire gli asset USA, come borse e dollaro. I livelli da osservare sono sempre i soliti, ovvero 1.0530-50 area e 1.2680-90 per EurUsd e Cable. UsdJpy ha ritestato il supporto chiave a 148.50 per poi recuperare, ma per ora rimane in bilico.
A peggiorare la situazione sono le parole di Scott Bessent che, anche se non esplicitamente, ha lasciato intendere che non si potrebbero escludere a priori neppure i dazi anche per Australia e Nuova Zelanda. EurAud ed EurNzd sono schizzati al rialzo, confermando il risk off in crescita nelle ultime ore. Tiene invece UsdCad, ma la ragione è ovvia: le tariffe imminenti, che potrebbero spingerlo sopra 1.4350 per obiettivi più alti e ambiziosi. In questo contesto segnaliamo anche la caduta del Bitcoin, sceso ai minimi di novembre, a causa delle preoccupazioni sull’economia USA.
DISCESA DEI RENDIMENTI USA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di 10 punti base al 4,3% martedì, il livello più basso da metà dicembre, poiché le crescenti preoccupazioni per la guerra commerciale hanno spinto gli investitori verso asset rifugio. Nel frattempo, le preoccupazioni sulle prospettive economiche degli Stati Uniti aumentano dopo che gli indici PMI globali S&P flash di venerdì scorso hanno inaspettatamente rivelato una contrazione nel settore dei servizi, nonostante un'accelerazione nella crescita manifatturiera.
Il rapporto ha anche evidenziato l'aumento dei costi di input e l'indebolimento delle aspettative aziendali in mezzo alla crescente incertezza sulle politiche governative, spingendo i trader ad aumentare le scommesse sui tagli dei tassi della Fed. I mercati stanno ora scontando circa 50 punti base di riduzioni del tasso dei fondi federali quest'anno.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
L'indice dei prezzi delle case Case-Shiller è salito del 4,5% anno su anno a dicembre 2024, sopra il 4,3% di novembre e sopra le aspettative del 4,4%. New York ha nuovamente registrato il guadagno annuale più alto tra le 20 città con un aumento del 7,2%, seguita da Chicago (6,6%) e Boston (6,3%). Al contrario, Tampa ha registrato il rendimento più basso, in calo dell'1,1%. I prezzi delle case sono aumentati dell'8,8% annuo dal 2020, guidati dai mercati in Florida, Carolina del Nord, California meridionale e Arizona.
ORO, 60 DOLLARI DI DISCESA
Cade l’oro, in controtendenza con quanto sarebbe logico in una fase di avversione al rischio, ma la ragione va ricercata, molto probabilmente, nel fatto che chi era long di equity aveva probabilmente acquistato oro per coprirsi dal rischio discesa dell’azionario. E se vengono liquidate posizioni long asset di rischio, devono poi chiudere le coperture effettuate sugli asset rifugio. E così il gold ha perso quasi 65 dollari nella giornata per poi chiudere intorno a 2.910 dollari per oncia. Interessantissima price action che potrebbe continuare con possibili target in area 2.790-2.800 dollari. Il trend però rimane di fondo rialzista, per cui sembra ancora buy on dips.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street scendeInizio della settimana leggermente contrastato sui mercati azionari con l'S&P 500 invariato, mentre il Nasdaq ha chiuso leggermente in rosso. Il Dow, per contro, ha guadagnato qualche posizione facendo registrare un +0,3%.
Le azioni tecnologiche sono state sotto i riflettori dopo che Apple ha annunciato il suo più grande impegno finanziario di sempre negli Stati Uniti, con un investimento di oltre 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni e 20 mila nuovi occupati. Microsoft, per contro, avrebbe annullato i contratti di locazione dei data center, il tutto prima del rapporto sugli utili chiave di Nvidia di mercoledì.
VALUTE
L'euro è rimasto stabile dopo i risultati elettorali tedeschi, nonostante un tentativo di rialzo in mattinata sopra 1.0500, poi frustrato da ordini di vendita che l’hanno riportato sotto in area 1.0470, dove è rimasto per quasi tutta la sessione.
In Germania, il blocco conservatore CDU/CSU si è assicurato il 28,6% dei voti, seguito dall'estrema destra AFD (20,8%) e dal centro-sinistra SPD (16,4%), in linea con le aspettative. Il leader della CDU, Friedrich Merz, avrà bisogno di almeno un partner di coalizione per formare una maggioranza parlamentare, con un accordo con la SPD che sembra essere l'opzione più probabile.
Sempre sulle valute, l'USD/JPY ha trovato supporto a 148.80, da dove ha rimbalzato tornando a 149.65, non lontano dalle prime resistenze chiave poste a 151.00. Pochi e insignificanti movimenti anche sulle altre coppie, che attendono un nuovo innesco da parte di Trump o della Fed. I temi infatti sono sempre gli stessi: dazi e politica monetaria. Non bastano i tweet come quello di ieri sera in chiusura di sessione americana, quando Trump ha dichiarato che ha intenzione di applicare le tariffe a Canada e Messico. Ora il mercato aspetta i fatti.
PESO MESSICANO IN RIBASSO
Il peso messicano (MXN) è scivolato contro il dollaro statunitense per il secondo giorno consecutivo dopo che i dati sull'inflazione per la prima metà di febbraio sono aumentati come previsto, giustificando tuttavia l'ultimo taglio dei tassi di 50 punti base del Banco de Mexico.
Il rapporto sull'inflazione ha rivelato che la banca centrale potrebbe continuare a ricalibrare la politica monetaria. Secondo i verbali della riunione del 6 febbraio, si prevede che Banxico taglierà i tassi di 50 bps. I dati del Prodotto Interno Lordo della scorsa settimana hanno confermato che l'economia messicana si sta avvicinando a una recessione tecnica. Il PIL si è ridotto dello -0,6% QoQ nel quarto trimestre del 2024, in calo rispetto a un'espansione dell'1,1% e in linea con le stime di un sondaggio Reuters. Questo e la divergenza della politica monetaria con gli USA suggeriscono un ulteriore rialzo nella coppia USD/MXN.
DALLAS FED INDEX IN CALO
L'indice dell'attività manifatturiera del Texas della Fed di Dallas è sceso di 22 punti a -8,3 a febbraio 2025, dopo aver raggiunto un massimo di oltre tre anni di 14,1 a gennaio. L'indice delle prospettive di crescita per le aziende è sceso di 24 punti a -5,2, mentre quello relativo alle prospettive generali è salito a un massimo di sette mesi di 29,2 da quasi zero il mese scorso.
L'indice di produzione, una misura chiave delle condizioni manifatturiere dello stato, è sceso di 21 punti a -9,1. Anche altre misure dell'attività manifatturiera sono diminuite questo mese, tra cui l'indice dei nuovi ordini e l'indice di utilizzo della capacità.
L’IFO CONSOLIDA
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania si è attestato a 85,2 a febbraio 2025, invariato rispetto alla cifra leggermente rivista del mese precedente e al di sotto del consenso di mercato di 85,8. Mentre le aziende sono diventate più ottimiste sulle loro prospettive per i mesi a venire, la loro valutazione della situazione aziendale attuale è diminuita.
In tutti i settori, il sentiment si è indebolito tra i fornitori di servizi, con un crescente scetticismo in particolare nel settore dei trasporti e della logistica. Al contrario, la fiducia è migliorata tra i produttori, i commercianti e le imprese di costruzione.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Trump, dati Usa, la borsa tiene“Good news are bad news”, dice un detto popolare tra gli investitori. Questo riguarda la correlazione attuale tra i mercati azionari e i principali dati USA. Osservando le aspettative sui tassi, il legame dovrebbe essere inverso: se i dati USA sono negativi, la Fed dovrebbe, in prospettiva, tagliare i tassi. Ciò potrebbe rappresentare una buona notizia per i listini azionari, poiché tassi più bassi significano meno interessi sui finanziamenti da pagare per le aziende.
Nell’ultimo periodo, però, i dati USA si sono rivelati ancora resilienti. Gli indici azionari, anziché correggere al ribasso sulle prospettive di mantenimento dei tassi attuali da parte della Fed, hanno comunque retto il colpo e sono rimasti vicino ai massimi storici. Anche ieri abbiamo assistito a questi movimenti apparentemente anomali, con gli indici USA che hanno chiuso positivi. L'S&P 500 è salito dello 0,6%, il Nasdaq dell'1% e il Dow Jones di circa 100 punti.
Mentre i dati PPI hanno superato le previsioni, i componenti che alimentano l'indice PCE hanno rallentato, fornendo un po' di sollievo dopo i dati sull'inflazione più caldi del previsto pubblicati ieri. Nel frattempo, Trump aveva annunciato tariffe reciproche, poi rinviate. Questo lascia pensare che la strategia di minacciare per poi negoziare sembri la più realistica rispetto ad altre interpretazioni.
In serata, il Presidente USA Trump ha ricordato che presto arriveranno i dazi sul settore dell’automotive, mentre ha espresso il desiderio di vedere tassi più bassi. Ha anche ammesso che i prezzi possono aumentare nel breve termine. Una domanda però sorge spontanea: come si conciliano i dazi con i tassi di interesse che scenderanno, e come potranno scendere considerato che nel breve termine i prezzi saliranno? Forse fa tutto parte di una strategia che conosceremo presto.
IL DOLLARO HA SCONTATO TUTTO?
L'indice del dollaro ha chiuso intorno a 107,8 giovedì, mentre il mercato continua ad oscillare pro dollaro sulle dichiarazioni di Trump per poi ritornare a vendere dollari successivamente. Trump, come riportato sopra, ha annunciato nuove tariffe, rimanendo però generico su modi e tempi eventuali di applicazione. Ad oggi, i dazi introdotti riguardano solo la Cina (+10% in alcuni settori non cruciali), mentre rispetto ad altri paesi sono stati temporaneamente sospesi per 30 giorni.
Nel frattempo, i dati CPI e PPI degli Stati Uniti più forti del previsto hanno moderato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno. A livello di price action, il mercato sembra non credere più alle minacce tariffarie e vende dollari. EurUsd è vicino a 1.0450, così come UsdCad che ha rotto 1.4270, Cable sopra 1.2530, mentre AudUsd e NzdUsd hanno recuperato qualche posizione. La sensazione che tutte le notizie che possano far salire il dollaro siano ormai scontate nei prezzi attuali è forte, ma mancano conferme sui breakout dei supporti chiave della divisa USA per decretarne una inversione del trend.
USA, SALGONO I PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,4% su base mensile a gennaio 2025, al di sotto del dato di dicembre ma al di sopra delle previsioni dello 0,3%. Il costo dei beni è aumentato dello 0,6%, il quarto aumento consecutivo, e al di sopra dello 0,5% a dicembre. Allo stesso tempo, i prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,3%, segnando il sesto aumento consecutivo, dopo un aumento dello 0,5% a dicembre.
Nel frattempo, il tasso di inflazione annuale alla produzione è rimasto stabile al 3,5%, invariato rispetto a dicembre e al di sopra delle previsioni. Escludendo cibo ed energia, il PPI è aumentato dello 0,3%, in linea con le previsioni, ma il tasso annuale è arrivato al 3,6%, al di sopra delle aspettative del 3,2%.
UK, PIL IN RIALZO
L'economia britannica è cresciuta dello 0,1% nel quarto trimestre del 2024, dopo la mancata crescita nel terzo trimestre e superando le previsioni di una contrazione dello 0,1%. Sul fronte della produzione, il settore dei servizi è aumentato dello 0,2% e le costruzioni sono cresciute dello 0,5%, mentre la produzione è scesa dello 0,8%, segnando un quinto trimestre consecutivo di contrazione, in gran parte guidato da un calo dello 0,7% nel settore manifatturiero.
Sul fronte della spesa, le esportazioni sono diminuite del 2,5%, mentre le importazioni sono aumentate del 2,1%. La sterlina è in recupero su dollaro ed euro.
IL MERCATO DEL LAVORO NON MOLLA
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 7.000 rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 213.000 nella prima settimana di febbraio, al di sotto delle aspettative di mercato di 215.000. Nel frattempo, le richieste continuative sono diminuite di 36.000, attestandosi a 1.850.000 nell'ultima settimana di gennaio, saldamente al di sotto delle aspettative di mercato di 1.880.000.
I dati hanno continuato a mostrare solidità nel mercato del lavoro statunitense, in linea con la retorica della Federal Reserve secondo cui non c'è fretta di continuare a tagliare i tassi di interesse.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.