WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.07.2023Inflazione in calo fa sperare in una pausa delle banche centrali!
Settimana di decisioni sui tassi: FED domani e ECB giovedi’ 27.
Pechino pronta a nuovo set di stimoli per l’economia: Borse in recupero.
Indici Pmi manufatturieri europei molto deboli: Germania in recessione.
I deludenti indici Pmi (Purchasing managers index) europei, soprattutto quelli relativi all’attivita’ manifatturiera europea, hanno penalizzato le chiusure borsistiche del Vecchio Continente. L’industria tedesca segnala una dolorosa frenata, che anticiperebbe una possibile recessione nel 3’ e 4’ trimestre.
L’aspetto paradossalmente positivo e’ che il crescente rischio di recessione europea potrebbe suggerire all’ECB (Banca centrale europea) di non proseguire la sua stretta monetaria gia’ alla riunione di dopodomani, 27 luglio, dalla quale era atteso sino a ieri un nuovo aumento da +0,25%, ora non piu’ scontato.
Anche gli Usa sono alla vigilia dell’importante riunione del FOMC, (Federal open market committee), prevista domani, 26 luglio: anche in questo caso non si esclude la sorpresa di un’ulteriore pausa da parte della Federal Reserve (FED, Banca centrale Usa), sebbene prevalga l’ipotesi di un altro +0,25%, forse l’ultimo rialzo di questa energica fase di “tightening”.
L’esito incerto delle elezioni politiche spagnole, dove sia la sinistra che la destra non hanno raggiunto la maggioranza parlamentare richiesta per formare un Governo “mono-colore”, ha pesato sulla seduta borsistica di ieri a Madrid, con l’IBEX35 -0,20%.
Il Partito popolare di Alberto Feijóo ha prevalso col 33% dei voti, ma senza conquistare la maggioranza assoluta per governare, e al tempo stesso il Psoe di Pedro Sanchez ha “tenuto”, la destra Vox di Santiago Abascal ha deluso.
A parte il segno meno in Spagna, variazioni minime degli altri indici europei: Milano +0,20%, Londra e Parigi +0,17%, Francoforte +0,12%.
A Wall Street hanno prevalso i rialzi: Dow Jones +0,52%, Nasdaq +0,19%, S&P500 +0,40%, 11’ rialzo di fila: non accadeva da 6 anni.
Siamo all’inizio di una settimana “calda” per l’azionario Usa, con gli operatori in febbrile attesa dei conti delle big-tech e delle decisioni della FED: in realta’ domani sara’ piu’ utile “decodificare” le parole del Chairman Jerome Powell circa la prospettiva dei tassi, dopo che l’inflazione al consumo a giugno e’ scesa al 3,0%.
Il rallentamento dell'inflazione potrebbe ammorbidire l’attitudine di politica monetaria della Banca centrale, prima che il continuo aumento del costo del denaro causi una dolorosa recessione economica ed un calo dei margini delle aziende quotate e non: ieri, 24 luglio, la FED regionale di Chicago ha pubblicato il suo indice dell'attività economica nazionale, sceso a giugno a -0,32 da -0,28 maggio.
Come gia’ citato, l’indice Pmi manufatturiero dell'Eurozona, a luglio, e’ sceso ai minimi da 38 mesi a 42,7 da 43,4 di giugno, in parallelo all'indice composito (manufattura+servizi) calato a 48,9, al minimo da 8 mesi. A causa della debolezza della domanda calano sensibilmente anche i prezzi di vendita di prodotti finiti e semilavorati, al pari dell’inflazione dei prezzi dei servizi, al minimo da 21 mesi.
La crisi dell’indutria manifatturiera e’ evidente in Germania, dove il relativo indice PMI e’ crollato a 38,8 punti, contro stime di 41,0: quello dei “servizi” e’ calato a 52 (vs stime di 53,1), quello composito a 48,3 da 50,3 stimati dal consenso.
Segnali di rallentamento anche in Francia, dove il dato PMI manifatturiero è sceso a 44,5 punti dai 46,0 punti di giugno, e quello dei servizi a 47,4 da 48,0, deludendo le stime di mercato.
Sul mercato valutario, primo indebolimento dell'Euro, tornato sotto 1,11 contro Dollari e sotto 157, a 156,7, verso Yen giapponese.
Giornata serena quella di ieri, 24 luglio, sul comparto obbligazionario. Lo “spread” europeo piu’ osservato, quello che misura il differenziale di rendimento tra il BTP italiano decennale e dell’omologo Bund tedesco di pari durata, è sceso a 160 punti base, -1 da venerdi’ 21, accompagnato dal calo del rendimento del BTP benchmark al 4,02%, dal 4,06% della vigilia.
Materie prime energetiche: stamane, 25 luglio, si conferma la tendenza al recupero del prezzo del petrolio: quello del WTI (greggio di
riferimento Usa) sale +0,4% sopra 79 Dollari/barile, mentre quello del gas naturale europeo, sul trading floor TTF di Amsterdam, segna +1,5% a 31,1 Euro/megawattora (ore 10,00 CET).
Stamattina sulle Borse asiatiche ha prevalso l’ottimismo dovuto ai nuovi segnali positivi lanciati dal Governo cinese: Pechino sosterra’ di piu’ l’economia.
L'Agenzia di stampa statale Xinhua sostiene che il Politburo varera’ politiche "anticicliche", supportera’ il settore immobiliare/costruzioni, allarghera’ la gamma di strumenti di politica monetaria, confermano tagli dei tassi e favorendo l'emissione di bond locali.
Non stupisce che Hong Kong sia salita +3,8%, Shanghai +2,0%, Shenzhen +2,1%, mentre Tokyo ha chiuso in marginale ribasso, -0,1%, Seul avanza +0,3% e Sydney +0,5%.
Avvio incerto e recupero parziale a fine mattinata per le Borse europee, in media +0,2%, in attesa delle mosse di politica monetaria della FED (domani 26 luglio) e dell’ECB (giovedi’ 27), mentre entra nel vivo la campagna di pubblicazione dei risultati del 2’ trimestre.
Stasera a mercati chiusi, massima attenzione ai conti di Alphabet-Google e Microsoft, sulla base dei quali si potra’ giudicare la fondatezza della sovraperformance della tecnologia da inizio anno.