Bottom Raggiunto.La percentuale di titoli sotto la SMA50D ha toccato oggi valori che non si vedevano da Ottobre 2023. L'indice SP:SPX ha toccato oggi in intraday la SMA20W. Osservando comunque l'indicatore di Breadth Market si evince che il calo è iniziato ben prima, ma ha avuto un cambio di marcia dopo le parole di Powell all'ultimo Fomc, nella quale ha obbligato i mercati a riallinearsi per un taglio dei tassi minore del previsto.
Quindi da domani si ricompra? Assolutamente no, ma potrebbe essere una base per una ripartenza.
Idee operative USSP500CFD
S&P 500: analisi e target 2025L’indice SP:SPX si appresta a chiudere il 2024 in area 6.000 punti, facendo segnare una performance tra le migliori degli ultimi anni e pari a +25%. Tale crescita è stata tranquilla e costante durante tutto l’anno, con un solo momento di relativa tensione durante l’estate, quando abbiamo assistito ad un ritracciamento di circa l’8%. Positive anche le performance dell’oro (+27%) e soprattuto del Bitcoin, che ha registrato un clamoroso +109%. Meno brillante ma comunque positiva l’Europa, con Eurostoxx50 a +8%. Il tutto è accaduto, ricordiamolo, in un contesto di tassi al 4,50% negli Stati Uniti e tra il 2,50% e il 4% in area Euro.
Per l’anno 2025 le stime ufficiali di Wall Street sono più che rosee: la grande maggioranza degli analisti si attende infatti l’indice ad almeno 6.500 punti, scontando dunque una performance minima del +8%. I più ottimisti tra loro (Yardeni, Wells Fargo, Deutsche Bank, Oppenheimer) hanno addirittura un target a 7.000 punti, ipotizzando così una performance per il 2025 del +16%! Gli analisti più cauti sono invece quelli di BNP e UBS che si aspettano l’indice rispettivamente a 6.400 e 6.300 a fine 2025. Si tratterebbe comunque di una performance annua attesa del +5%, e stiamo parlando delle stime più caute.
Sembra dunque ancora prevalente quell’ ottimismo di fondo che accompagna il mercato ormai dalla fine dell’emergenza pandemica, un ottimismo che fino ad oggi ha saputo resistere alle tensioni geopolitiche (conflitto russo-ucraino, conflitto Israele-Palestina-Libano, tensioni a Taiwan), all’urto dell’inflazione, a due attentati all’attuale presidente Trump, oltre ovviamente alla stessa pandemia e al relativo lockdown.
Tale ottimismo si traduce in termini fondamentali in un’attesa di crescita degli utili di oltre il +10% per il 2025, accompagnata da margini in espansione (in virtù dell’impatto dell’AI) e un premio per il rischio relativamente basso (figlio dell’attuale euforia). I tassi di interesse, attualmente al 4,50%, sono attesi per il lungo termine al 3-3,50%. Tale è lo scenario incorporato negli attuali 6.000 punti indice.
La domanda da porsi a questo punto è: cosa accadrebbe qualora le stime si rivelassero errate e venissero riviste al ribasso ? Chiaramente ciò porterebbe ad un cambio nel trend di mercato e conseguentemente anche nel mood degli operatori. Se si valuta uno scenario di crescita zero per il 2025 (e bassa negli anni successivi), accompagnato da una marginalità stabile (anziché in espansione) e da un premio per il rischio più elevato (passaggio da euforia a paura) l’indice risulta valere 4.500/4.700 punti, dunque il 25% in meno rispetto ai prezzi attuali. Questo sarebbe dunque il target ribassista qualora il mercato passasse da toro a orso.
Se mettiamo sulla bilancia il rischio da una parte il rendimento dall’altra abbiamo un -25% contro un +10/15% atteso, ovviamente però con diversi gradi di probabilità. Per verificarsi, lo scenario negativo ha bisogno di un potente catalyst (oltre a qualche imponderabile “cigno nero”), e stando alle discussioni degli ultimi mesi esso potrebbe essere legato o ad una nuova impennata inflazionistica o ad un inasprimento (in senso militare) delle tensioni USA-Cina.
In tutti gli altri scenari, più o meno positivi, l’attesa è come detto per una crescita dell’indice USA in linea con la media storica, se non migliore. I target si situano tra il +8% e il +15%. Pertanto, da un punto di vista operativo e all’attuale prezzo di 6.000 punti, l’indice offre un’indicazione di hold per chi è già esposto e ha una view positiva su inflazione e geopolitica, un’indicazione di alleggerimento per chi, già lungo, teme un ritorno dell’inflazione e/o un inasprimento delle tensioni con la Cina. Nel breve termine invece l’indice, pur caro, appare non sufficientemente tirato per giustificare un’indicazione di sell short e certamente non così a sconto da giustificare un buy.
Rimbalzo del gatto morto o qualcosa di più?La struttura dell'indice S&P500 osserva un forte stress sul BID, al limite dell'ipervenduto, per il trend di breve periodo, con una forte contrazione in termini di ampiezza. Al momento, poco meno del 40% dei titoli dell'S&P500, è sopra la MM50gg, con un minimo segnato al 32%. Lecito attendersi una reazione, ma sarà una reazione strutturale tesa a ricomporre un quadro a maggior propensione rialzista, oppure solo una reazione tecnica?
In un innesco ribassista più ampio la struttura può rimanere sotto pressione per diverso tempo, prima di un ripristino positivo. Valori inferiori al 55% di titoli sopra la MM50gg hanno sempre condotto alla ricerca di nuovi minimi in modo scomposto.
analisi sp500 situazione e proiezioni
Situazione alle ore 9:40 di giovedì 19 dicembre
ps vi invito a iscrivervi alla pagina facebook di tradingbest perché qui ridurrò molto gli articoli a causa della policy di tradingview .
vi invito a leggere i precedenti blog già dal 9 dicembre indicai divergenze su oscillatori e perdita momentum nonostante ciò sembrava reggere solo la rottura del box avrebbe indicato una via ribassista e guarda caso ieri ai è fermato vicino alla linea rossa.
Dunque siamo già vicino a un supporto chiave quella di ieri potrebbe essere seppur forte una sana piccola presa di beneficio non necessariamente inversione anche se sul dow jones le cose non vanno troppo bene.
Proprio stamani ho riacquistato qualche etf su nasdaq tuttavia il ribasso potrebbe proseguire i prossimi supporti sono 5810 da cui potrebbe ripartire il rialzo oppure che porterebbe al target 11 oppure 5714 (6° target) che porterebbe l'indice di nuovo alla resistenza mensile formando così un doppio massimo se non fosse rotta al rialzo ( 6105 target mensile)
questi sono i due scenari più probabili ma ovviamente non unici.
S&P500, un rising wedge è il Grinch dinataleChart di capital.com
L'indice americano ha un andamento a dir poco sospettoso. Registriamo una compressione della volatilità a partire dalla correzione di agosto.
Associato troviamo un progressivo e sostanziale contrazione delle oscillazioni ben visibile sul weekly.
Il tutto condito con un particolare andamento dei volumi come meglio specificato oltre.
Non vorrei ma, qualcosa potrebbe rovinare la lunga lista di richieste che si sono accumulate sotto l'albero di Natale.
Un fastidioso Grinch tecnico che potrebbe sparigliare le carte.
Un film grottesco con sfumature drammatiche ed inevitabili veloci escursioni nel comico.
La trama
Il 5 di agosto era il culmine delle preoccupazioni di un possibile stop alle attese di normalizzazione della politica monetaria ad opera della Fed.
Tutti ci siamo rimasti male. Il segno che è rimasto impresso sui grafici parla di un picco di volumi e una candela con una oscillazione per singolo giorno che l'ultima volta l'abbiamo vista in piena pandemia da covid.
Poi ci siamo accorti che eravamo ad agosto e che quindi non era il caso di preoccuparsi.
Già nel mezzo della tempesta di agosto infatti l'analisi, lucida facile e comoda del poi, del COT suggeriva che gli istituzionali si sono si spaventati ma solo all'inizio. Poi hanno mostrato che non fossero granché preoccupati visto che hanno iniziato ad accumulare posizioni long diversamente dagli speculatori e, neanche a dirlo, dai retails.
Se inquadriamo tecnicamente il movimento da quel 5 di agosto ad oggi, magari sul time frame daily, risulta chiaro un pattern di rising wedge che, se dovesse infastidire visto che siamo sotto Natale, della cui esistenza quantomeno è bene tener conto.
Tipicamente questi pattern sono di inversione ma più spesso si incontrano come pausa all'interno di un trend definito ed inclinato in direzione opposta al trend.
Come per le figure simili, tipo flag gagliardetti e triangoli vari, anche questo mostra un calo dei volumi a voler sottolineare che si tratti di una pausa in attesa che riprenda il trend principale.
Tuttavia, non disdegna a volte di presentarsi anche con l'inclinazione nella direzione del trend come in questo caso dove statisticamente l'uscita dalla compressione esercitata dalle due trendline convergenti avviene in direzione contraria al trend.
Inoltre quello che tipicamente avviene è che il calo dei volumi smette in occasione dell'avvicinarsi del breakout cominciando a risalire, esattamente ciò che sta avvenendo.
A voler mettere un po' di pepe sul tutto, possiamo anche soffermarci un attimo sulla divergenza che sta urlando l’RSI 14. Sul weekly ad esempio, dove ai massimi crescenti che si stanno formando sui prezzi lui, rifiutandosi di collaborare, risponde ostinatamte con massimi decrescenti.
E ci fermiamo qui senza voler indagare la possibilità che sia preludio di una inversione del trend principale.
Quello che utilmente in questa sede vorrei evidenziare è semplicemente di monitorare questa possibilità attraverso il comportamento tecnico dell'indice al fine di mettere in campo le opportune azioni, siano esse di protezione/hedging oppure direzionali cavalcando il possibile movimento short.
Per adesso non possiamo fare altro che osservare mancando ad oggi qualunque segnale premonitore... eccetto i volumi come detto.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2024La FED taglia 25 bps, ma teme l’inflazione, ed è cauta sul 2025.
Wall Street scende bruscamente sul finale, correzione in atto...
Bank of Japan lascia tassi invariati, ma prevede futuri aumenti.
Dollaro forte e rendimenti dei bond in rialzo, effetti collaterali della FED.
Il 18 dicembre, le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo, con gli operatori che attendevano con interesse la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, prevista per le 20:00 CET. Il mercato dava quasi per certo un taglio di 25 punti base, concentrandosi invece sulle indicazioni che il presidente Jerome Powell avrebbe fornito sulla politica monetaria per il 2025 e sulle proiezioni economiche dei banchieri centrali.
Il mercato non ha accolto positivamente le decisioni della Fed, che ha annunciato un taglio dei tassi di 25 punti base ma ha rivisto al ribasso le aspettative per il 2025, prevedendo solo due ulteriori riduzioni, rispetto ai quattro tagli stimati inizialmente.
La Federal Reserve ha chiarito che l’obiettivo di inflazione al 2% è ancora lontano e che eventuali ulteriori tagli dipenderanno dai progressi nel raffreddamento dei prezzi. Questa posizione rappresenta un cambiamento rispetto a settembre, quando la priorità sembrava essere il rischio di un indebolimento del mercato del lavoro.
Wall Street, tuttavia, ha reagito in modo molto negativo alla narrativa cauta della Federal Reserve. Gli indici principali hanno registrato forti perdite: il Dow Jones è sceso -2,58%, il Nasdaq -3,77%, e lo S&P500 -2,86%.
Secondo molti analisti, la Federal Reserve si prepara ad adottare un approccio più cauto per il 2025. Nonostante i recenti tagli ai tassi, l'inflazione rimane sopra il target del 2%, e il mercato del lavoro appare ancora molto solido.
Inoltre, l'avvio del mandato presidenziale di Donald Trump a gennaio potrebbe introdurre nuove dinamiche, come politiche fiscali espansive e possibili aumenti dei dazi, che rischiano di spingere nuovamente al rialzo i prezzi.
Tra i titoli Usa principali, Tesla ha perso terreno nonostante i guadagni straordinari accumulati da inizio anno (+93%). Nvidia, dopo una recente correzione del -10% rispetto ai massimi del mese scorso, è riuscita a recuperare oltre il 3%, grazie all'annuncio di una nuova versione economica del suo computer Jetson. Micron Technology, invece, ha chiuso in rialzo, in attesa della pubblicazione della trimestrale, prevista a mercati chiusi.
Sull fronte macroeconomico europeo, l’inflazione ha mostrato segnali di stabilità, anche se resta sopra i livelli considerati ottimali. Nel Regno Unito, l’inflazione annua per novembre è salita al 2,6%, in linea con le attese degli analisti, rispetto al 2,3% registrato a ottobre. Su base mensile, l’aumento è stato dello 0,10%. Nell’Eurozona, Eurostat ha confermato un tasso annuo del 2,2% a novembre, in rialzo rispetto ai mesi precedenti.
Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra BTp italiani e Bund tedeschi si è ampliato leggermente, passando a 116 punti base rispetto ai 115 della chiusura precedente. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è aumentato, raggiungendo il 3,40% rispetto al 3,38% del giorno precedente.
Sul mercato valutario, l'euro ha perso terreno nei confronti del dollaro, scendendo a 1,047, rispetto a 1,049 del giorno precedente. Le materie prime, invece, hanno registrato cali generalizzati: il petrolio WTI è sceso sotto i 70 dollari al barile (-1,6%), mentre il Brent è scivolato sotto i 73 dollari (-1,5%). Anche il gas naturale ha registrato un ribasso del 2,5%, attestandosi sui 41 euro per megawattora ad Amsterdam.
La giornata di oggi, 19 dicembre, è iniziata con un calo per le Borse europee, in linea con il tonfo registrato dai mercati americani e asiatici. Alle 11:00 CET, le principali piazze segnavano un calo medio dell’1,1%.
Mercati asiatici: le Borse dell’Asia-Pacifico hanno risentito dell’onda lunga della correzione americana. A Tokyo, il Nikkei ha chiuso in calo dello 0,80%, mentre gli investitori attendevano indicazioni dalla Bank of Japan.
Perdite più marcate sono state registrate a Seul, -1,9%, e Sydney, -1,7%. A Hong Kong, calo contenuto, -0,2%, mentre le Borse cinesi hanno oscillato attorno alla parità.
Nel mondo criptovalute, Bitcoin ha subito un brusco calo, scendendo sotto 100.000 Dollari per la prima volta in settimane, ad un minimo di 98.760 dollari, per poi recuperare terreno fino sopra 101 mila USD. La politica più cauta della Fed ha evidentemente un impatto negativo sugli investimenti più speculativi.
I mercati obbligazionari hanno mostrato una reazione negativa alle decisioni della Fed. Il rendimento del BTp decennale è salito ulteriormente a 3,49%, mentre lo spread con il Bund tedesco si è ampliato a 119 bps. Negli Stati Uniti, il rendimento del Treasury 10 anni ha raggiunto 4,52%, il livello più alto da maggio.
Le altre banche centrali globali si stanno muovendo con cautela. La Bank of Japan ha mantenuto i tassi invariati a 0,25%, come previsto dagli analisti. La Banca d’Inghilterra, invece, dovrebbe confermare i tassi al 4,75% nella sua prossima riunione, anche se c’è incertezza sulle mosse del 2025, con previsioni che oscillano tra 2 e 4 tagli. Ad Hong Kong, l’autorità monetaria ha abbassato i tassi al 4,75%, al minimo dal 2022.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha continuato a perdere terreno. Secondo JP Morgan, la domanda globale per dicembre è stata di 700.000 barili/giorno inferiore alle previsioni, mentre da inizio anno la domanda globale è risultata più bassa di 200.000 barili rispetto alle stime di novembre.
L’oro, dopo aver registrato una delle peggiori sedute del mese (-2,3%), ha aperto oggi in lieve rialzo, sostenuto dalla domanda delle banche centrali e da possibili tensioni geopolitiche.
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Analisi continua Dicembre 2024 SP500 future Blog parte 2Situazione alle 15,15 di giovedì 12 dicembre 2024
Come scrissi qualche giorno il momentum è in diminuzione e si è formato un chandlestick di inversione ma solo in parte confermato. Diventa a questo punto cruciale il box:
se si supera 6105 si prosegue il rialzo e l'obbiettivo successivo sarà 6205, se si rompe il supporto di 6030 si avvierà una fase di correzione con primo supporto a 5881.
ps. IMPORTANTE
come ho già scritto sembra che trading view abbia messo un limite sugli aggiornamenti delle idee questo è un problema. Per tutti gli iscritti: non posso neppure comunicare un link dove seguire il blog proverò quindi a scriverlo qui sperando di non essere tagliato.
su facebook ho creato una pagina dal titolo tradingbest potete seguire da li il blog. In questi giorni pubblicheò sia qui che sulla pagina facebook...
S&P 500: analisi Point & Figure e possibili entry point futuriL’indice S&P 500 si trova in trend rialzista , confermato dal recente nuovo massimo (di box) fatto segnare a 6.080. Tale livello rappresenta una possibile resistenza in virtù della simmetria prezzo/tempo. Più precisamente l’indice si trova:
- al 200% del movimento ribassista gen-ott 2022;
- al 100% del numero di swing (colonne) del movimento gennaio-ottobre 2022.
Qualora questa simmetria si rivelasse effettivamente una resistenza è possibile individuare il primo possibile livello di ritracciamento in area 5.600 , in linea con gli swing correttivi di agosto-ottobre 2023 e luglio-agosto 2024. Non sono da escludersi poi ulteriori allunghi al ribasso fino in area 5.150 . In questo caso il ritracciamento sarebbe pari a -15% dagli attuali massimi.
Ad ulteriore supporto per questi livelli abbiamo le trend line rialziste nate dai minimi di maggio 2022 e ottobre 2022.
Questi livelli rappresentano, all'interno dell'attuale trend rialzista, possibili punti di ingresso long per operazioni di medio/lungo termine. Il livello di 5.150 ha particolare importanza in quanto, qualora venisse rotto al ribasso, ciò rappresenterebbe un primo campanello d'allarme, con conseguente rivalutazione del trend di fondo del mercato, che passerebbe da toro a orso.
Il Potere dello Stochastic OscillatorCos'è lo Stochastic Oscillator?
Lo Stochastic Oscillator è uno strumento di analisi tecnica utilizzato per misurare il momentum del prezzo, ovvero la velocità con cui il prezzo di un asset si muove in un determinato periodo di tempo.
Si basa su un concetto importante:
"I prezzi tendono a chiudere vicino ai massimi quando il mercato è in una fase rialzista e vicino ai minimi quando è in una fase ribassista".
È composto da due linee principali:
- La %K, la linea veloce che rappresenta il valore principale dell'oscillatore.
- La %D, la media mobile della %K, che funziona come linea di segnale.
Come possiamo leggere lo Stochastic Oscillator?
Range dell'oscillatore: Lo Stochastic oscilla sempre tra 0 e 100.
Sopra 80: Il mercato viene considerato in ipercomprato (ovvero possibile segnale di una correzione o ribasso).
Sotto 20: Il mercato è in ipervenduto (ovvero possibile segnale di un rimbalzo o rialzo).
Incroci delle linee:
- Quando la linea %K incrocia la %D dal basso verso l'alto (in zona ipervenduto), potrebbe segnalare un possibile acquisto.
- Quando la linea %K incrocia la %D dall'alto verso il basso (in zona ipercomprato), potrebbe segnalare una possibile vendita.
Cose da Tenere in considerazione:
Lo Stochastic Oscillator è più efficace in mercati laterali o con movimenti moderati.
In mercati con forte trend (rialzista o ribassista), può dare falsi segnali di inversione.
Per questo è bene usarlo in combo con altri indicatori per avere una chiarezza maggiore.
Questo non vuole essere un consiglio finanziario, ogni trader ed investitore deve fare le proprie valutazioni, in quanto questo indicatore non dà alcuna certezza di previsione del prezzo degli asset. Ricordiamo inoltre che le perfomance passate non sono indicatore di perfomance simili future.
Come utilizzare lo Stocastico a grafico?
Partiamo col dire che é importante che un trader abbia delle basi di analisi tecnica per poter utilizzare al meglio questo indicatore.
Come abbiamo detto in precedenza, solitamente un segnale di vendita ci viene dato quando l’oscillatore supera l’80 e poi ritorna al di sotto di esso.
Mentre un segnale di acquisto ci viene fornito quando l’oscillatore va al di sotto di 20 per poi tornarci al di sopra.
Divergenze di lettura
Cosa molto importante nello Stocastico sono le eventuali divergenze che possiamo notare tra il movimento del prezzo e il movimento dell’oscillatore.
Come possiamo notare all’interno dell’immagine, possiamo avere una cosidetta divergenza ribassista ed una divergenza rialzista.
Divergenza ribassista:
Questo avviene quando l’oscillatore non fornisce un nuovo massimo a differenza del prezzo che segna un nuovo massimo. Questo potrebbe fornirci una prova che questo fallimento dello stocastico nell’effettuare un nuovo massimo, si traduce in un indebolimento del trend momentaneo al rialzo
Divergenza rialzista:
Al contrario, in questo caso avremo un prezzo che effettua un nuovo minimo, ma l’oscillatore fallisce il raggiungimento anch’esso di un nuovo minimo, indicandoci appunto una possibile inversione del movimento. (o viceversa)
Senza dubbio questi non vogliono essere dei segnali operativi. Per questo motivo é necessario attende delle conferme di prezzo ed il trader non deve basarsi solamente sulle divergenze che fornisce l’oscillatore.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi nell’utilizzo dello Stocastico?
Normalmente, un trader si avvale dell’utilizzo dello stocastico per avere ulteriori conferme di analisi tecniche riguardo a potenziali conferme del trend o per eventuali punti di inversione.
Dal punto di vista dei vantaggi ci dice appunto quali possono essere punti in cui l’asset di riferimento si trova in una situazione di vendita o acquisti che sono vicini ad una fase di esaurimento e che potrebbe portare il trader a delle opportunità di entrata a mercato.
Le divergenze tra prezzo e oscillatore possono fornirci una possibile inversione di tendenza e può rappresentare un possibile punto a nostro favore nell’analisi del prezzo.
Inoltre può essere utilizzato su qualsiasi tipo di strumento e su diversi timeframe (dal minuto al mensile) rendendolo appunto frattale e adattabile alle diverse situazioni che offre il mercato.
Dal punto di vista degli svantaggi troviamo l’elevata sensibilità ai movimenti del prezzo, ovvero può generare più segnali nel caso di alta volatilità e quindi può esserci una difficile lettura dell’oscillatore e di conseguenza ci possono essere difficoltà nella scelta di entrata a mercato da parte del trader.
Ulteriore svantaggio sono i falsi segnali, ovvero trovarsi in una situazione di ipercomprato o ipervenduto non è sempre sinonimo di dover immediatamente vendere o acquistare.
Inoltre l’oscillatore puó presentare un ritardo di lettura a causa delle medie, dato che si basa su prezzi passati e quindi potrebbe non individuare nell’immediato un cambio di trend fin da principio.
Ogni trader deve tener presente che non puó basare la propria operativitá solo su un oscillatore, in quanto potrebbe comportare il rischio di affrontare delle perdite di denaro se questo non viene utilizzato nel modo piú accurato possibile. Inoltre é importante avere delle basi di Analisi Tecnica, saper conoscere il mercato e aver effettuato delle valutazioni prima di dover effettuare delle operazioni di trading.
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Analisi continua Dicembree 2024 SP500 future Blog
Non so cosa sia successo fatto sta che il precedente blog riferito al quarto quadrimestre a un certo punto ha chiuso e quindi credo che molti non hanno potuto seguire tutte le indicazioni avvenute dall'8 novembre fino ad oggi quindi riprendiamo praticamente il blog cominciando dall'analisi da oggi martedì 3 dicembre ore 15:10 e proseguiremo fino al 31 dicembre naturalmente dal 1 gennaio avremo una nuova pagina del blog come ho già scritto precedentemente non sarà aggiornato necessariamente tutti i giorni ma sicuramente quando ci saranno degli importanti segnali.
La situazione è quella che è ben fotografata nel grafico ossia la famosa resistenza pari a 6030 è stata rotta a rialzo nel box tutto ciò però con volumi decisamente scarsi e con un preoccupante oscillatore con divergenze ribassiste quindi in questi giorni sarà bene stare molto allerta anche se al momento la situazione è decisamente razzista ed il target è quello indicato a livello mensile pari a 6105 un target successivo lo troveremo poi a 6205 questo naturalmente non è detto che avverrà linearmente quindi potrebbero esserci delle correzioni e poi di nuovo delle riprese comunque al momento attuale i valori più importanti sono: 6105 target mensile fondamentale e 6030-6007 che è diventato supporto.
S&P 500: l'ascesa è destinata a fermarsi?Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, è consuetudine fare un resoconto dell’andamento dei mercati, ma soprattutto, formulare ipotesi su ciò che potrebbe riservare l’anno nuovo.
“cosa ci riserverà il mercato azionario americano?”
Ebbene, quest’anno, il compito di delineare scenari futuri si rivela particolarmente complesso, a causa di una serie di fattori chiave che analizzeremo al fine di trarne degli spunti.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Massimi storici
Innanzitutto, l’S&P500 si appresta a chiudere l'anno su valori massimi assoluti,una Bull Run nata dalle ceneri della crisi finanziaria del 2008, e che, salvo brevi pause, non ha mostrato significative inversioni di tendenza.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico notiamo che i prezzi dal time frame mensile in giù fino a quello ad un minuto sono sopra la velocissima Media Mobile Esponenziale a 9 periodi e questo ci dà l’idea di quanto tirate, almeno tecnicamente, siano le quotazioni. L’RSI stesso sul mensile non è ancora riuscito a segnare un nuovo massimo rispetto al picco di Agosto del 2021.
I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri.
In pratica l’RSI segnala solo divergenze ribassiste.
Politica monetaria
Il contesto della politica monetaria, risulta un elemento cruciale, registrato come il ciclo di rialzo dei tassi di interesse più rapido mai attuato dalla Federal Reserve. Questo intervento è stato reso necessario dalla forte ondata inflazionistica, originata in primis dalla pandemia del COVID-19 e poi dal conflitto tra Russia e Ucraina.
I recenti dati indicano un progressivo calo dell’inflazione verso il target del 2%, cosicché' il percorso di allentamento monetario intrapreso a settembre, potrebbe potenzialmente protrarsi nel 2025. Il dato dell'Indice dei Prezzi al Consumo USA che verrà rilasciato mercoledì prossimo potrà più che altro fornire indicazioni sulla velocità con cui verrà condotto il ciclo di allentamento ma difficilmente lo metterà in discussione. Allo stesso modo sono da considerare i dati inerenti al mercato occupazionale statunitense, A riguardo è utile evitare la semplicistica equazione che vuole che al taglio dei tassi seguano le azioni in rialzo. Si tratta di un falso mito visto che non sempre si verifica.
L’elezione di Trump
La rielezione di Trump alla casa Bianca e’ stata accolta con favore dai mercati soprattutto dai comparti Tech e Finance. La sua agenda elettorale fatta di protezionismo, lotta all'immigrazione, tentativo di risanare l'enorme squilibrio della bilancia commerciale, allentamento della transizione energetica verso fonti sostenibili (accordo di Parigi), riequilibrio nei rapporti con i partners internazionali su questioni di difesa e commercio, con conseguenze sia nell'immediato che nel medio termine.
Mercato del lavoro
Un aspetto fondamentale da monitorare è il mercato del lavoro, poiché rappresenta una delle principali voci di costo per le aziende ed è il principale motore del consumo familiare, che costituisce oltre il 70% della domanda aggregata negli Stati Uniti. I dati sugli Non-Farm Payrolls (NFP) diffusi venerdì scorso mostrano una crescita dell’occupazione: 227.000 nuovi posti di lavoro, a fronte dei 214.000 attesi. questi numeri vanno tuttavia analizzati considerando alcuni fattori:
- Il peggioramento registrato a ottobre, dovuto a eventi straordinari come scioperi e uragani.
- Il calo del tasso di partecipazione al lavoro.
Quest’ultimo riduce la base su cui viene calcolato il tasso di disoccupazione, distorcendo il dato che risulta peggiorato.Nel complesso, questi dati, analizzati insieme a quelli delle sessioni precedenti, sono coerenti con la prosecuzione della tendenza della Fed verso una politica monetaria accomodante. Tale direzione è confermata anche dal posizionamento dei trader, che attribuiscono una probabilità del 90% (secondo il CME Fed Funds Rate) a un taglio dei tassi di 25 punti base nel prossimo meeting del 18 dicembre.Va inoltre sottolineato che, a differenza della BCE, la Fed opera con un mandato più ampio e complesso. Oltre a sostenere la stabilità dei prezzi (inflazione), deve intervenire in cinque aree chiave, tra cui la massimizzazione dell’occupazione e il supporto alla stabilità e alla crescita economica.
I driver del recente rialzo
Il comportamento dell’S&P500 è sorprendente soprattutto considerando sia i dati macroeconomici costantemente sovversivi, sia per le frequenti, e crescenti, tensioni geopolitiche. Gli investitori sembra che abbiano mostrato una tendenza a sottopesare gli aspetti negativi, concentrandosi piuttosto su quelli positivi.
Fra le ragioni di questa tendenza vi è la composizione dell'indice dove prevalgono le famose “Magnificent 7” aziende spinte dai continui progressi e dalle continue promesse come ad esempio le prospettive ed attuali applicazioni dell’AI. Ciononostante l’indice risulta squilibrato dal punto di vista della composizione. Le 3 attuali mega cap (Nvidia, Apple e Microsoft) ad esempio, hanno un valore del 14% nell’indice, ed oltre il 26% sull'intero settore tecnologico.
Sostenibilità delle quotazioni
Questo ci porta direttamente al tema della sostenibilità delle attuali valutazioni dell’indice S&P500.
Il longevo rialzo dell’indice si fonda su basi solide. grazie alla straordinaria capacità d’innovazione dimostrata dalle Corporate Americane, in particolare nel settore Tech, in cui il divario con il resto del mondo, finora, si è rivelato incolmabile e difficilmente lo sarà in un futuro prossimo.Un esempio emblematico di questa dinamica è la guerra commerciale avviata da Trump durante il suo primo mandato, con la Cina come principale avversario. Questa disputa riflette la competizione tra le due potenze per il predominio nell’innovazione tecnologica, un settore che influenza profondamente aree cruciali come la sicurezza nazionale e la geopolitica globale.Un elemento essenziale per sostenere un mercato rialzista è rappresentato dagli utili aziendali. Finché i profitti giustificano i multipli, non ci sono problemi immediati. Al momento, il rapporto Prezzo/Utile prospettico a 12 mesi si colloca al novantesimo percentile, non solo per le Magnificent 7, ma per l’intero indice. Sebbene si tratti di livelli oggettivamente elevati, ciò non implica necessariamente un imminente calo dei mercati, anche se il rischio di una correzione a questi valori rimane significativo. La capacità delle aziende di generare fatturato, utili e cash flow è quindi cruciale. Finora, le stagioni degli utili hanno fornito supporto, rendendo i multipli realistici o almeno giustificati. Tuttavia, se si inizieranno a intravedere segnali di indebolimento degli utili, sarà ragionevole aspettarsi un conseguente rallentamento degli indici. Detto ciò resta che, fintanto che i prezzi si mantengono sulle medie e non si formano massimi decrescenti sui time frame più autorevoli come il weekly ed il mensile, (secondo la teoria di Dow) non dovremmo allarmarci in quanto un trend è vivo finché non viene messo in discussione proprio dalla formazione di nuovi massimi e minimi più bassi dei due precedenti.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.12.2024Borse mondiali ottimiste nonostante i fronti critici: MSCI World a record storico.
Economia Usa in accelerazione: Biden usa toni trionfanti a fine mandato.
Pechino pronta all’”easing monetario” combinato a stimoli senza precedenti.
Mare calmo sui Govies europei: spread BTP-Bund verso 100 bps.
Le borse europee, venerdì 6, hanno chiuso la scorsa settimana con andamenti misti: Parigi ha guidato i rialzi, +1,31%, mentre Milano ha segnato un +0,36%, sostenuta da titoli come Moncler, +4,96%, e Stellantis, +3,19%).
L’attenzione è alta sulla crisi politica francese, dove il Presidente Emmanuel Macron sta lavorando alla formazione di un nuovo Governo dopo la caduta di quello guidato da Michel Barnier e gli sviluppi geopolitici, inclusi i conflitti in Medio Oriente e le tensioni in Siria, contribuiscono a un clima di incertezza sui mercati globali.
Al contempo, negli Stati Uniti, Wall Street ha reagito positivamente ai dati sull’occupazione di novembre, che mostrano un incremento di 227.000 posti, superiore alle attese, mentre la disoccupazione è salita leggermente al 4,2%. Il Presidente Joe Biden ha sottolineato il continuo recupero dell’economia americana.
In Europa, la politica monetaria della BCE (Banca centrale europea) è al centro dell’attenzione. Secondo un sondaggio Bloomberg, la BCE potrebbe accelerare i tagli dei tassi per rilanciare un’economia debole: si prevede un taglio di 25 punti base nella prossima di giovedì 12, con ulteriori riduzioni fino a metà 2025.
Parallelamente, lo spread di rendimento tra BTP italiani e Bund tedeschi è sceso a 108,6 punti, un minimo triennale, mentre i rendimenti decennali italiani e francesi si mantengono stabili rispettivamente al 3,19% e al 2,87%.
Dall’altra parte del mondo, la Cina si prepara a introdurre politiche monetarie più flessibili nel 2025, segnando il cambiamento più significativo in 14 anni. Tuttavia, i dati recenti mostrano una crescita economica fragile: l'inflazione al consumo (CPI) è aumentata solo dello 0,2% rispetto all'anno precedente, segnalando fiacchezza della domanda interna.
Anche il mercato azionario cinese è debole, con perdite per gli indici principali come il CSI 300 (-0,4%) e l’Hang Seng di Hong Kong (-0,5%). In Asia, spiccano le performance positive di Tokyo e Taipei, con il Nikkei in rialzo dello 0,3%.
L’economia giapponese ha mostrato segnali di ripresa, con il PIL cresciuto +1,2% annualizzato nel terzo trimestre, superando le stime di +0,9%, grazie al miglioramento delle esportazioni nette e degli investimenti.
Nel frattempo, la crisi politica in Corea del Sud continua a influenzare negativamente i mercati. L'indice azionario di Seul è calato del 2,7% e il won sudcoreano ha toccato i minimi degli ultimi due anni, in seguito al fallito tentativo di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol.
A livello internazionale, i mercati delle materie prime hanno registrato movimenti contenuti, con il Brent (greggio di riferimento europeo) in rialzo di +0,5%, influenzato dalle politiche dell’OPEC+ e dalle preoccupazioni per la debole domanda cinese.
Il gas naturale in Europa ha visto prezzi in calo, -1,1% a 46,2 Euro per megawattora, mentre tra i metalli industriali il rame ha subito una lieve flessione dopo una settimana positiva.
Negli Stati Uniti, l’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è migliorato a dicembre, salendo a 74 punti rispetto ai 71,8 di novembre. Tuttavia, le aspettative inflazionistiche per il prossimo anno sono aumentate dal 2,6% al 2,9%, mentre quelle a 5 anni sono scese leggermente al 3,1%.
Questi dati alimentano le speculazioni su un possibile taglio dei tassi della Federal Reserve nella prossima riunione, con il FedWatch tool del CME Group che assegna una probabilità del 91% a un taglio di 25 punti base.
Sul fronte delle criptovalute, il Bitcoin ha registrato una performance positiva per la sesta settimana consecutiva, nonostante un ribasso dello 0,7% nell'ultima seduta. Il prezzo ha superato brevemente i 100.000 dollari, trainato dall’ottimismo sul futuro delle criptovalute sotto l’amministrazione Trump.
Inoltre, fondi negoziati in borsa (ETF) legati al Bitcoin hanno attirato quasi 10 miliardi di dollari dall’elezione di Trump, consolidando le aspettative di una politica favorevole al settore.
In Europa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato un accordo storico tra l’UE e il Mercosur, descritto come “bilanciato e ambizioso”. Questo sviluppo potrebbe rafforzare le relazioni commerciali tra le due regioni, sebbene restino da risolvere alcune questioni geopolitiche.
Guardando al futuro, l’attenzione dei mercati si concentra sui dati dell’inflazione USA attesi per mercoledì. Le previsioni per novembre indicano un lieve incremento dell’inflazione al 2,7% rispetto al 2,6% di ottobre, mantenendo però il livello core invariato al 3,3%.
Questi dati saranno cruciali per le decisioni della Fed e della BCE, mentre si cerca di bilanciare la lotta contro l’inflazione con la necessità di stimolare la crescita economica.
Nel complesso, i mercati globali continuano a oscillare tra segnali positivi e incertezze geopolitiche ed economiche, con il rally di Wall Street che offre un barlume di ottimismo.
L’indice MSCI World ha chiuso la terza settimana consecutiva in rialzo (+1,2%), segnando il sesto record storico consecutivo, e dicembre si preannuncia come uno dei mesi più positivi del 2024.
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Stessa divergenza di fine 2021 Buongiorno a tutti, è tanto che non realizzo più un video qui. Oggi vorrei segnalarvi una divergenza in corso , identica a quella vista a fine 2021. Segnale che a mio avviso non può essere ignorato. Poi chiaramente vanno fatte altre analisi e va seguito il mercato nella sua evoluzione, ma ci tenevo a farvi notare il tutto. Chiunque volesse confrontarsi o avesse domande, io resto sempre a completa disposizione.
SP500 Verso i 7000 SP500: Verso 6200 in prima battuta,7000 poi. Correzione e Nuovo Rally?
L'S&P 500 ha recentemente mostrato un trend rialzista sostenuto, spinto da fattori tecnici e macroeconomici che potrebbero portarlo a raggiungere i 6200 punti nel breve termine (entro la metà di dicembre o fine dicembre). Ecco alcune ragioni che giustificano questa ipotesi:
Forte Momentum Tecnico: Gli indici principali stanno beneficiando di un rally trainato dai titoli tecnologici e dai settori con alta crescita. Il superamento delle resistenze chiave attorno ai 4800-5000 punti ha aperto la strada a un’accelerazione verso nuovi massimi. L'RSI rimane in zona di forza, ma non ancora in ipercomprato estremo.
Politica Monetaria Meno Restrittiva: I segnali di una possibile pausa nei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve hanno alimentato l'ottimismo degli investitori. Se la banca centrale confermasse una maggiore attenzione alla stabilità dei mercati finanziari, l'afflusso di capitali verso gli asset rischiosi potrebbe accelerare.
Liquidità e Fattori Stagionali: L'avvicinarsi della fine dell'anno solare e la rotazione dei portafogli potrebbero sostenere l'acquisto di azioni, spingendo l'indice a testare i 6200 punti prima di un possibile storno tecnico.
Una volta raggiunti i 6200 punti, l'S&P 500 potrebbe subire una correzione tecnica dovuta a prese di profitto o a una rotazione settoriale verso asset difensivi. Un livello critico da monitorare sarebbe intorno ai 5800-5900 punti, che rappresentano un'area di supporto dinamico e potrebbero fungere da base per un nuovo rally.
Obiettivi a lungo termine: 6500-7000 punti
Nel medio termine, il target tra 6500 e 7000 punti appare realistico, guidato da proiezioni di utili societari in crescita. Il mercato sta scontando una ripresa degli utili delle big cap nel 2025.
Un contesto di liquidità elevata e inflazione sotto controllo potrebbe far emergere una nuova fase di rally ben oltre le aspettative che si erano poste note banche d'affari, alzando il target a 6500. Eventuali storni nell'ordine del 15-20% saranno fisiologici per continuare la corsa verso i 7000.
Non pubblicherò altre analisi di lungo termine
[S&P 500] Panoramica mercato USA - inflazione e fine 2024 #228/11/2024 - Breve panoramica del mercato americano fine 2024
Per il secondo anno consecutivo il mercato azionario si appresta (forse) a chiudere con un rendimento annuo del +20%. Non succedeva dagli anni '90.
Detto questo, sempre da un punto di vista quantitativo, se guardiamo i dati disponibili a partire dagli anni '70 ogni volta che il mercato azionario ha fatto un +20% durante l'anno, nell'ultimo mese registra un rendimento medio pari a circa l'1%.
Si può quindi affermare che storicamente, se durante l'anno si verifica un forte rally positivo, questo tende a spegnersi nell'ultimo mese.
Conferme dell'esaurimento del trend arrivano dall'uscita di molti istituzionali dal mercato per reinvestire in obbligazionario, e la rotazione che sta avvenendo in questi giorni, dove i trader vendono azioni tech per comprare azioni low beta, meno volatili.
Tornando ai dati, questo è un periodo di forte stagionalità per il mercato azionario (ebbene sì), se calcoliamo dal 1950 ad oggi, dal martedì prima del giorno del Ringraziamento al secondo giorno di negoziazione del nuovo anno l'indice S&P500 è salito l'80% delle volte, con un rendimento medio del 2,6%.
Le small cap tendono ad avere un rendimento ancora migliore, con il Russell 2000 che ha registrare un guadagno medio del 3,3% dalla sua nascita nel 1979. (Secondo lo Stock Trader's Almanac).
In un'ottica di ottimismo non troppo esuberante, ad oggi il CME FedWatch stima un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base per la prossima riunione FOMC del 18 dicembre a circa il 66%. (In lieve rialzo, fino alla settimana scorsa era al 50%).
Probabilmente sarà l'ultimo abbassamento dei tassi almeno per i primi mesi del 2025, a meno di grossi scompensi del mercato del lavoro.
Variabile molto importante potrebbe essere l'inflazione, in attesa del rilascio dei dati di novembre previsto per l'11 dicembre.
Ad oggi anche se in lieve rialzo rimane dentro la fascia target della Fed (2-3%), delle varie componenti però quello che preoccupa è l'inflazione sui servizi (e sugli affitti), che pesa molto sugli stipendi degli americani:
Come si può vedere l'inflazione alimentare è sotto controllo, mentre quella degli affitti e dei servizi non solo è ancora a un livello preoccupante ma ha smesso di diminuire.
Anche altri dati nel grafico sottostante confermano questa tendenza, metriche più specifiche come la media troncata dell'inflazione annuale (elimina i dati più estremi) calcolata dalla Fed di Cleveland e i cosiddetti " Sticky Prices " cioè il grafico dell'andamento dei prezzi più resilienti al cambiamento, (beni durevoli ed essenziali), segnano ancora una volta un livello ancora più preoccupante. Non tanto per il dato in sé ma dall'appiattimento della curva.
In conclusione, personalmente terrò ancora aperte le posizioni sull'azionario almeno fino alla prima settimana del 2025, in trailing stop rischiando di perdere possibile rendimento se aumentasse la volatilità prevedibilmente intorno alla metà di dicembre.
House of Trading: riflettori di nuovo sulle Banche centraliIl processo di riposizionamento avviato dall’elezione di Trump sembrerebbe essere terminato ed le dichiarazioni del tycoon hanno già iniziato a condizionare l’andamento dei mercati.
La progressiva normalizzazione della situazione ha fatto tornare in primo piano le Banche centrali. Jerome Powell, che di certo non nutre troppa simpatia per il Presidente in pectore, ha fatto sapere che la Federal Reserve non ha particolare fretta di ridurre il costo del denaro.
Di conseguenza, il mercato ha iniziato a scontare l’ipotesi di tassi stabili nel meeting del 18 dicembre: stando alle rilevazioni del FedWatch Tool del CME, attualmente l’ipotesi di una riduzione da 25 punti base è prezzata al 56,2% mentre la conferma del range attuale, 4,5/4,75%, è al 43,8%.
Un contesto macroeconomico più difficile rende il lavoro più agevole alla BCE che, sulla base della debolezza di Francia e Germania, è indecisa se ridurre di 50 o di 25 punti base. La sensazione è che la mossa più giusta sarebbe la prima ma la prudenza spingerà per la seconda.
Situazione opposta in Giappone, dove l'aumento dei salari innescato dalla carenza di manodopera è destinato a spingere i prezzi al consumo ed a favorire un nuovo rialzo dei tassi. Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata
Nella scorsa puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Massimo Rea, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sullo sull’Euro/Dollaro, sul petrolio WTI e sulle azioni Coca-Cola: il primo trade ha toccato il punto di stop mentre gli altri due non hanno raggiunto il punto di ingresso.
Stessa sorte anche per tre trade (“short” su Russell 2000 e “long” su Banco BPM e Leonardo) degli analisti, la cui squadra era composta da Giovanni Picone e da Riccardo Designori. È a mercato, con una performance del -19,84%, l’operazione rialzista sul Vix.
La classifica generale segna il vantaggio dei Trader con 52 carte a target, 9 in più degli analisti (5 carte a mercato per Trader, 2 per gli Analisti).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 26 novembre 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Giancarlo Prisco e da Stefano Serafini mentre i due analisti saranno Andrea Cartisano e Riccardo Designori.
I trader metteranno in campo operazioni sullo S&P500, sulle azioni Alibaba e Coca Cola e sull’indice Russell 2000 mentre gli analisti punteranno sulle azioni Iveco, Intesa Sanpaolo, Sesa e Moncler.
Il sondaggio riguarda i dazi di Trump: “quali sono i settori che rischiano di perdere di più?”. È possibile scegliere tra l’automotive, i beni di consumo e la tecnologia.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30.
SP500 - 6000 più 500Buongiorno a tutti cari followers,
L'attuale contesto del mercato dell'S&P 500 mostra segnali molto positivi, evidenziando un riassorbimento completo della precedente falsa rottura ribassista. Nel 2024, l'indice ha guadagnato circa il 24% da inizio anno, con un aumento del 3,7% a novembre, portandosi a un livello appena inferiore al massimo storico di novembre 2024. I recenti dati economici rafforzano questa tendenza, con una crescita del PIL stimata al 3,1% per il terzo trimestre e una Federal Reserve che ha avviato un ciclo di tagli dei tassi di interesse, riducendo di 50 punti base a settembre, favorendo la crescita del mercato azionario.
I livelli chiave attualmente sono i seguenti:
6200 punti: La prossima resistenza significativa, basata sulla traiettoria attuale, potrebbe essere raggiunta senza ostacoli significativi, considerando il momentum rialzista.
6500-7000 punti: Entro marzo/aprile 2025, l'indice potrebbe mirare a questi livelli, grazie al miglioramento delle condizioni economiche e al supporto continuo delle politiche monetarie più accomodanti.
Dati economici a supporto
Soft landing: L'economia USA sta evitando una recessione, mentre l'inflazione si avvicina al target del 2% della Fed.
Riallocazione settoriale: Le azioni cicliche, come quelle industriali e finanziarie, stanno performando meglio rispetto ai settori difensivi, segnalando un rally di mercato più ampio.
Prospettive geopolitiche: Le politiche pro-crescita previste dal nuovo governo potrebbero ulteriormente sostenere il sentiment di mercato, nonostante i rischi legati a potenziali tariffe commerciali
MORNINGSTAR
Inoltre il rally di Natale dell'S&P 500 sembra ben supportato, sia da fondamentali economici che da condizioni di mercato favorevoli.
S&P500: BullTrump o BullTrap?Come illustrato in grafico, il dubbio è legittimo. Il primo target di lungo periodo dato dalla Cap and Handle (2 volte la proiezione della neckline rossa) è stato raggiunto. Le proiezioni passate dei cicli inversi sono state regolari. I tempi sono consoni alle proiezioni, e le ultime due propongono un termine della salita negli stessi giorni convalidandosi a vicenda.
Lo psico-target dei 6k è raggiunto. L'ultimo ciclo semestrale inverso è agli sgoccioli come tempistica. Il picco precedente le elezioni è stato fatto insieme al DAX, idem il minimo successivo, e da lì... l'Europa, per i diversi timori che Trump porta con se a proposito dei dazi e della NATO, ha iniziato ad indebolirsi (a parte quella mezza giornata di reazione emotiva alle elezioni) mentre il mercato USA ha preso la direzione opposta. Vi sono comunque numerosi segnali grafici che indicano una probabile fine (per ora temporanea) della salita iniziata 2 anni fa. Così fosse, la fase di debolezza dovrebbe protrarsi fino a Primavera con i diversi target dati dai supporti principali. Ritengo che l'area dei 5440 sia la più probabile come target poiché corrisponde sia al 50% di ritracciamento (un classico) sia al poc dei volumi (due indicazioni sono meglio di una). Poco più sotto, l'area dei 5300 punti sembra al momento un supporto difficilmente valicabile.
Il rinnovo dell'ultimo top naturalmente invalida, almeno nell'immediato, questa ipotesi.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
S&P500 ai Massimi Storici: Opportunità o Rischio?Analisi Macro Della Settimana
Si è appena conclusa una settimana piuttosto turbolenta sui mercati in cui ha visto l’elezione di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, portando con se diverse ripercussioni quali:
- Ribasso dell’oro sulla base delle dichiarazione di Trump di voler mettere una parola fine agli scontri tra Russia e Ucraina
- Nuovo massimi storici da parte degli indici americani, soprattutto S&P500 che ha toccato una quota di 6,000 punti.
Sulla base di questi eventi macroeconomici, dobbiamo capire come i mercati si muoveranno in vista di questo rush finale di fine anno.
Andiamo a vedere insieme quali saranno gli eventi principali della settimana che va dall’11 al 15 di Novembre.
Martedì 12 Novembre:
Avremo il rilascio del Consumer Price Index (CPI) tedesco che ci darà un’indicazione sulla pressione inflazionistica a livello europeo sulla base mensile. È previsto un dato dello 0.4%, in linea con il dato precedente, ragione per cui potrebbe permanere una certa stabilità a livello di prezzi.
Mercoledì 13 Novembre:
A metà settimana sarà la volta del CPI americano, il cui paniere comprende i beni e servizi dell'economia statunitense, mentre il CORE CPI non comprende i beni più volatili, quali cibo ed energia. Un dato sicuramente da tenere d’occhio in quanto ci dirà se comunque i dati inflazionistici siano in equilibrio anche in vista dei recenti tagli dei tassi della Fed. I dati mensili ed annuali, previsti rispettivamente allo 0.2% e al 2.4% sono perfettamente in linea con i dati del mese precedente, motivo per cui dovrebbe essere confermata tutt’ora una certa stabilità.
Giovedì 14 Novembre:
Durante questa giornata avremo il rilascio del PPI (Producer Price Index) ovvero l’indice dei prezzi alla produzione: questo dato lo possiamo definire con un indicatore di quelli che poi sarà l’indice del prezzo al consumo. Il PPI è uno strumento che ci dice il livello di inflazione dal lato del produttore. In questo caso il mese precedente il dato si attesta sullo 0.0% mentre le previsioni prevedono un rialzo dello 0.2%. Cosa potrebbe comportare questo aumento dei costi alla produzione? Ripercussioni sul consumatore (CPI in possibile aumento).
Inoltre avremo un il dato sulle richieste dei sussidi di disoccupazione USA, che ci darà una visione sullo stato di salute del mercato del lavoro americano.
Ulteriore dato in rilascio durante questa giornata sono le scorte del petrolio greggio, materia prima di riferimento anche lato inflazione.
Venerdì 15 Novembre:
Giornata particolarmente interessante e piena zeppa di dati in cui avremo in mattina il rilascio sul dato del GDP (Gross Domestic Product) ovver del PIL del Regno Unito che dovrebbe attestarsi sullo 0.2% , in linea con il dato del mese precedente. L’uscita di un dato superiore, potrebbe rafforzare l’idea sulla fiducia dell’economia britannica della lotta all’inflazione e di un ulteriore sostentamento a livello occupazionale.
Nel pomeriggio avremo il dato americano riguardo alle vendite al dettaglio (Retail Sales) che ci mostrerà lo status della spesa dei consumatori americani. Il mese precedente il dato si attestava sullo 0.5% mentre le previsioni prevedono un ribasso e con un dato che sarà intorno allo 0.2%. Quindi eventuale conseguenza di una diminuzione delle vendite al dettaglio, potrebbe essere la diminuzione della domanda interna.
Ogni investitore deve considerare in modo accurato i dati che vengono rilasciati, in quanto ogni investimento comporta un rischio.
ANALISI TECNICA
S&P500 (US500 sulla nostra chart), rappresenta il più importante indice azionario americano in quanto il suo paniere è formato dalle 500 aziende più capitalizzate e rappresenta circa l’80% della capitalizzazione di mercato.
Da un lato puramente di Analisi Tecnica, possiamo vedere come l’S&P si trovi al momento sui suoi massimi storici, motivo per cui tocca fare le dovute valutazioni.
Dal punto di vista Daily, abbiamo avuto una netta rottura al rialzo supportata anche dai volumi in acquisto.
Se invece diamo uno sguardo allo Stocastico, possiamo notare come si stia entrando in una zona di ipercomprato e di come potremmo eventualmente aspettarci una qualche correzione del prezzo.
Non dimentichiamoci che questo indice si trova in una zona di prezzo del tutto nuova, quindi ogni trader deve fare accuratamente le proprie valutazioni in base alla propria strategia.
È importante ricordare inoltre che le analisi passate non rispecchiano una certezza futura.
Conclusioni:
Le elezioni di Trump hanno accelerato il processo di spinta dei mercati azionari, in quanto le sue politiche sono sempre state generalmente a favore di esso.
Dal punto di vista tecnico, un trader deve tenere pienamente in considerazione che il prezzo si trova in una zona in cui ci è arrivato per la prima volta, motivo per cui i rischi di investimento sono elevati.
Da tenere in considerazione anche come l’S&P500 reagirà alle notizie macroeconomiche della settimana.
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