Si va al rilancio su Aspi, la controllata di Atlantia sembra attrarre anche gli investitori iberici, e subito il titolo schizza per eventuali rimpasti di governance di autostrade per l’Italia. Dai colleghi spagnoli di Acs trapelano visioni di una holding autostradale europea, e c’è da dire che Atlantia e Acs già sono socie di un gruppo operante nel settore autostradale iberico, dunque potrebbero rafforzare la loro partnership, estendendola. Tra l’altro Perez non ha chiuso le porte a Cdp, il che sottolinea la volontà di cooperazione, e consentirebbe un corridoio più veloce di supporto a infrastrutture e prestiti nazionali (come quello della Sace) che solitamente si portano dietro parecchia burocrazia. Il governo italiano sta pressando da mesi Atlantia per cercare di giungere a un accordo per Aspi, poiché ci sono degli investimenti che attendono di essere sbloccati, e questa nuova offerta giunta proprio il giorno di riunione sul caso del Cda è stata strategica per prendere tempo. Il pressing governativo sulla cessione di Aspi da parte di Atlantia è accelerato dopo il crollo del ponte Morandi, che ha spinto l’opinione pubblica a ritenere di dover privatizzare il sistema infrastrutturale dei trasporti, ritenendo inadeguati gli interventi di manutenzione operati dalla famiglia Benetton. Altra spinta al raggiungimento di un accordo è il maxi debito da quasi 40mld di euro che il gruppo ha sostenuto nell’anno pandemico che zavorra il bilancio. Insomma da questi elementi il quadro Atlantia potrebbe prendere una svolta positiva, e una visione di acquisto ora a mio avviso può essere un’opportunità, dato anche il fatto che il titolo non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemici.
A livello settoriale il settore costruzioni europeo da inizio anno viaggia in terreno moderatamente positivo (0,34%) e anche il trend di medio periodo sembrerebbe confermare questa direzione. In Italia la situazione è decisamente migliore con un 1,52% da inizio anno. Il quadrante economico italiano, basandomi sui dati trimestrali Q3 e Q4 2020, resta quello della stagflazione, ovvero un Pil in decrescita e un’inflazione che accelera. Queste condizioni favorisce il comparto delle aziende Value.
Dal punto di vista tecnico ci sono i presupposti per un'entrata long con un target progressivi zona 17.045/17.380/18.650 un valore al di sotto zona 15.675 ridurrebbe le chance di allunghi del titolo, e la mia visione è precauzionale. Rapporto rischio/rendimento al primo target di 0,92. Da seguire gli sviluppi per ulteriori allunghi del titolo.
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