President's Day

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Apertura di settimana senza grandi spunti sui mercati, in seguito alla festività USA del President’s Day. Wall Street chiusa e ridotta volatilità sul mercato dei cambi, che ha visto un dollaro stabile contro le principali valute concorrenti e oscillazioni assai limitate, non superiori ai 20-30 pips.

La tendenza del biglietto verde rimane ribassista nel breve termine, in ragione del fatto che per ora Trump ha promesso dazi senza di fatto applicarli, se non parzialmente alla Cina. Ciò ha riportato sereno dopo qualche giorno in cui l’avversione al rischio sembrava essere tornata di moda.

L’Euro e le principali valute stanno spingendo il dollaro verso livelli chiave di supporto di medio termine, ma solo la loro violazione porterebbe a un'inversione del trend dominante, che resta per ora pro dollaro. Va detto che le ragioni scatenanti di un eventuale movimento delle valute sono legate ancora alle dichiarazioni del Presidente USA sui dazi e tariffe.

Da quando è stato rieletto, però, Donald Trump ha pubblicato sui social media relativamente meno post influenti sul mercato rispetto al suo primo mandato, secondo una stima dello studio di JPMorgan. Solo il 10% dei post pubblicati questa volta da Trump su argomenti delicati come tariffe commerciali, relazioni estere ed economia, hanno causato evidenti movimenti sul mercato valutario.

L'impatto maggiore finora è stato il calo di oltre il 2% e l'1% rispettivamente del peso messicano e del dollaro canadese, registrato all'inizio di febbraio, quando Trump rese noto di aver imposto tariffe del 25% su Messico e Canada, decisione poi rinviata due giorni dopo. Sempre secondo lo studio di JP Morgan, operare sul mercato sui post di Trump non sarebbe stato molto redditizio, anche se comunque positivo. Acquistare dollari rispetto a un paniere di valute G10, o la valuta individuale più direttamente interessata, per un periodo compreso tra cinque e 180 minuti dopo ogni post, sarebbe stato leggermente positivo (+4% secondo le stime).

BORSE EUROPEE

Le azioni europee sono rimbalzate lunedì, con lo STOXX 50 e lo STOXX 600 in rialzo di circa lo 0,3% su nuovi livelli record, spinti da un'impennata delle azioni della difesa tra le aspettative di una maggiore spesa per la difesa da parte dei governi europei.

I leader europei si sono incontrati ieri a Parigi per discutere dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e formulare una risposta dopo che gli Stati Uniti hanno promesso di ridimensionare il proprio sostegno a Kiev. Nel frattempo, i negoziati tra Stati Uniti e Russia sulla guerra dovrebbero iniziare questa settimana in Arabia Saudita, sebbene permangano incertezze sulla partecipazione dell'Ucraina e le nazioni europee non siano state invitate.

Tra i diversi settori, le azioni del comparto della difesa hanno sovraperformato, con Rheinmetall in rialzo del 10%, Leonardo in rialzo del 7,2% e Saab in rialzo di oltre il 15%. Anche il settore automobilistico è salito, con Mercedes-Benz in rialzo dello 0,4% e BMW in guadagno dell'1,1%.

LA RBA TAGLIA I TASSI

La Reserve Bank of Australia (RBA) ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 4,1% nella riunione di questa notte, in linea con le aspettative del mercato. Si è trattato della prima riduzione del costo del denaro da novembre 2020, causata da un rallentamento dell'inflazione, oggi intorno al 2,4%, che rappresenta già il punto medio del suo intervallo obiettivo del 2-3%.

Allo stesso modo, la RBA ha evidenziato una prospettiva economica incerta, notando un rimbalzo più lento del previsto nella domanda privata e incertezza sulla sostenibilità della ripresa della spesa delle famiglie iniziata alla fine del 2024. A livello globale, i rischi rimangono significativi, sottolineati da incertezze geopolitiche e politiche. Il dollaro australiano è stabile e compreso tra 0,6330 e 0,6370.

istantanea

PETROLIO

Il Brent è rimasto appena sotto i 75 dollari al barile lunedì, mentre il WTI ha chiuso intorno ai 71,3 dollari. Gli analisti attendono i possibili sviluppi su un possibile accordo di pace tra Russia e Ucraina, che potrebbe allentare le sanzioni e aumentare l'offerta di petrolio.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che potrebbe incontrare presto il presidente russo Vladimir Putin per discutere dell’eventualità di porre fine alla guerra, con i colloqui iniziali tra Stati Uniti e Russia programmati per questa settimana in Arabia Saudita. Se i negoziati avranno successo, la fine delle sanzioni potrebbe riportare il petrolio russo nei mercati, aumentando inevitabilmente l'offerta.

Tecnicamente il trend del greggio rimane ribassista con resistenze poste a 77 per il Brent e 73,50 per il WTI. Inoltre, i prezzi del petrolio sono frenati dai timori di una guerra commerciale globale, poiché Trump sembra ancora determinato a rivedere le potenziali tariffe di ritorsione sui paesi che impongono dazi sui beni statunitensi, le cosiddette tariffe reciproche.

PIL GIAPPONE IN CRESCITA

Il PIL giapponese è cresciuto dello 0,7% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2024, accelerando dopo che il dato precedente è stato rivisto al rialzo dello 0,4% nel terzo trimestre e superando le aspettative di mercato dello 0,3%. Ciò ha segnato la terza crescita trimestrale consecutiva, guidata da un forte rimbalzo degli investimenti aziendali, che hanno superato le previsioni.

Inoltre, il commercio netto ha contribuito alla crescita con 0,7 punti percentuali, poiché le esportazioni sono aumentate per il terzo trimestre consecutivo nonostante le minacce tariffarie statunitensi, mentre le importazioni si sono ridotte per la prima volta dal primo trimestre del 2024. Inoltre, la spesa pubblica è aumentata per il quarto trimestre consecutivo.

Nel frattempo, i consumi privati, che rappresentano oltre la metà della produzione economica giapponese, sono aumentati inaspettatamente, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.

Buona giornata!

Saverio Berlinzani




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