Nei giorni scorsi ho condiviso una mia analisi su NZDUSD.
Quindi, sia dal punto di vista tecnico che quantitativa ho consigliato ingresso Long su questa coppia dal livello di “equilibrio” in area 0,6785.
A chi è dentro ho già consigliato di spostare Stop a Zero nel momento in cui il prezzo ha rotto, confermato e ritestato il livello 0,68 con rottura rialzista.
Ieri, scorrendo le varie coppie di valute che inserisco solitamente in piattaforma (da 5 anni sempre le stesse), mi sono accorto che AUDUSD era rimasto in ritardo rispetto al "cugino" Neozelandese.
Solitamente AUDUSD, per effetto di una natura intrinseca più veloce (essendo produttore anche di Oro e Petrolio), tende a muoversi prima di NZDUSD (che non è produttore di materie prime importanti tanto quanto e quindi tende a seguire piuttosto che a guidare).
Ma non sempre… Come ieri. Chi avesse seguito il consiglio di entrare Long su rottura, conferma e ritest del livello 0,74 ha sfruttato quindi questo ritardo di risposta di AUDUSD che ha puntualmente recuperato.
NZDUSD aveva registrato dal minimo un +141% di velocità in relazione ad AUDUSD e doveva necessariamente essere recuperato.
Quindi ieri analisi all’interno della quale ho preso in considerazione soltanto:
ANALISI TECNICA PER ENTRARE SUL MIGLIOR LIVELLO DI INGRESSO COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE ALTO E POSITIVO RITARDO DI RISPOSTA.
Questa mattina però ho voluto analizzare il tutto molto più dettagliatamente dal punto di vista tecnico, consultando i dati che il CME Group ci mette a disposizione e dal punto di vista quantitativo (in relazione all’Ulcer Index sia sul massimo che sul Minimo ovviamente, essendo correlati positivamente, mi aspettavo, come successo dati simili a quelli relativi a NZDUSD).
ANALISI TECNICA Sul time frame Weekly il prezzo, raggiungendo il minimo il 1 Luglio 2018 (stessa data in cui anche NZDUSD ha registrato un minimo relativo simile a quelli toccati in precedenza) è andato a testare una forte area di supporto che, anche in precedenza, ha spinto su il prezzo.
Sul time frame Daily sono riconoscibili 3 livelli tondi che il prezzo ha tentato di raggiungere più volte.
Dal 2 Luglio si è portato dal minimo in area 0,73 circa (supporto), al livello tondo superiore in area 0,74, per poi testare il livello in area 0,75 (resistenza).
Da giorni ormai sta lateralizzando nell’arco di 200 pips raggiungendo il massimo dal minimo, e viceversa.
Sul time frame orario, ieri (30 Luglio 2017 alle ore 23:00), abbiamo ricevuto la conferma di entrata dopo che il prezzo ha rotto, confermato e ritestato il livello 0,74.
Ottimo setup rialzista simile a quello registrato Venerdì su NZDUSD.
In questi casi si entra a mercato con ordine di natura Stop sul massimo della candela con corpo inferiore al 50%.
PUT/CALL RATIO Entrambe le operazioni Long sulle oceaniche però non godono di ampio respiro e sono destinate ad essere mantenute sul breve periodo.
La Put/Call Ratio, al contrario dei dati che si registrano su EURUSD (0,92 quindi rialzista) e GBPUSD (1,03 quindi più laterale per ora in attesa dell’aumento potenziale del tasso di interesse), è nettamente ancora a favore di Put.
Con un livello pari a 1,21 (nel rapporto se inferiore alla parità il prezzo sale, se pari il prezzo lateralizza, se superiore alla parità il prezzo scende) non si può auspicare ad operazioni di lungo periodo per adesso.
Gli alti livelli di OI su Put in prossimità del livello tondo 0,73 fanno intuire un potenziale ritorno in questa area almeno.
Un livello importante di OI su Call (minore rispetto alle Put) è in area 0,7450.
ANALISI QUANTITATIVA Anche l’Analisi Statistica Descrittiva ed Inferenziale “parla la stessa lingua”.
L’Ulcer Index sul Massimo raffigura una repentina impennata dal minimo nei primi giorni di Agosto per registrare un massimo più alto rispetto ai precedenti, da cui, però, è destinato AUDUSD (come il “cugino NZDUSD) a distaccarsi molto in fretta per raggiungere nuovamente i minimi.
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