Una volta determinato il campionamento temporale del grafico da analizzare sulla base del proprio orizzonte operativo, risulterà necessario scegliere come impostare l'asse verticale del prezzo.
Generalmente le opzioni principali in merito sono due: scala aritmetica e scala logaritmica.
La differenza tra i due metodi consiste sostanzialmente nella rappresentazione visiva dei movimenti del prezzo di un asset.
Suddividendo l'asse verticale del grafico con ipotetiche linee orizzontali graficamente equidistanti, la differenza spaziale tra una linea e la successiva acquisterà un significato diverso a seconda della scala impostata.
Nel caso della scala aritmetica, ogni incremento (decremento) spaziale del prezzo fra una linea e la successiva (precedente) rappresenterà un uguale aumento (diminuzione) dello stesso prezzo in termini numerici.
Nel caso della scala logaritmica invece, a ogni incremento (decremento) spaziale del prezzo fra una linea e la successiva (precedente) corrisponderà un uguale aumento (diminuzione) dello stesso prezzo in termini percentuali.
Quale scala scegliere dunque?
In linea di massima è possibile utilizzare la seguente semplice regola discrezionale: maggiore (minore) l'orizzonte temporale visualizzato e maggiore (minore) la volatilità di un asset, maggiore (minore) l’utilità di analizzare graficamente lo stesso asset su scala logaritmica.
Una scala aritmetica, ad esempio, sarà senza dubbio una buona scelta nel caso si analizzi il cambio euro-dollaro campionato a un'ora su un orizzonte temporale di qualche giorno.
Una scala logaritmica, invece, sarà la scelta ottimale nel rappresentare graficamente il cambio bitcoin-dollaro campionato settimanalmente su orizzonte temporale di qualche anno.
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