WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.01.2023

L’inflazione ha APPENA cominciato a scendere in Europa e Usa…
Il calo dei prezzi di gas e petrolio daranno una mano nei prossimi mesi.
E’ presto per immaginare che la politica monetaria svolti nel 2023.
Qualche dato macro europeo fa pensare ad una “recessione soffice”.


Ieri, 4 gennaio, una nuova seduta in rialzo, la 3’, per le Borse europee, supportata dalla discesa dell'inflazione a dicembre in Francia, Germania e Spagna. Dopo i disastri del 2022, e’ comunque positivo che i mercati si sforzino di vedere il bicchiere mezzo pieno, e che sperino in un futuro allentamento della politica monetaria.

Il relativo ottimismo ha fatto scendere i rendimenti sui titoli di stato europei ed ha innescato una contrazione dello spread tra il rendimento del BTP decennale italiano e quello del suo omologo Bund tedesco a quota 200 bps, -11 rispetto alla vigilia, col decennale italiano che rende +4,27%, -21 punti base.
A Milano il FtseMib ha guadagnato +1,74%,mentre gli altri listini europei sono saliti in media +1,6%. Anche Wall Street ha chiuso positiva la seduta di ieri: Dow Jones +0,4%, Nasdaq e S&P500 +0,7%.

Un altro fattore propizio ad una miglior prospettiva di inflazione e di tassi di interesse in Europa e’ l’ulteriore scivolata del prezzo del gas naturale che, sul mercato TTF di Amsterdam (riferimento europeo), è sceso anche sotto 65 Euro/Mwh, minimi da dicembre ‘21 e lontanissimo, -81%, dal picco di 342 toccato lo scorso 26 agosto.

Cio’ si deve anche a temperature superiori alle medie stagionali che, abbassando i consumi, hanno intaccato poco gli stoccaggi europei, pieni al 83% (fonte Gie-Agsi).

Tornando ai dati di inflazione al consumo in Europa a dicembre, spiccano quelli relativi alla Francia, dove sono scesi -0,1% a dicembre, portando il dato anno su anno al +5,9% contro il +6,2% di novembre. Su tale discesa ha prevalentemente inciso il calo dei prezzi dell'energia, ma l'Istituto nazionale di statistica avverte che l'inflazione potrebbe risalire a +7% a febbraio 2023, prima di calare da marzo.

La frenata dell’inflazione tedesca nei prezzi al consumo, +8,6% a dicembre, sembra trovare conferma anche nei dati relativi alle importazioni, i cui prezzi medi sono scesi del -4,5% a novembre 2022, al 3’ calo consecutivo: su base annua la loro crescita si ridimensiona a +14,5% su novembre 2021, in marcato rallentamento rispetto ai mesi precedenti.

Restando sul fronte macro, osserviamo che l'indice PMI (Purchasing managers Index) dei servizi nell’Euro-zona è salito a dicembre a 49,8, da 48,5 di novembre, sopra le stime di consenso di 49,1. Lo stesso indice, nella versione “composita” (manifattura+servizi) è salito a 49,3 da 47,8 di novembre, anche qui sopra le stime di 48,8. Francia e Germania hanno “guidato” gli incoraggianti recuperi.







Negli Stati Uniti la seduta di ieri e’ stata in buona parte vissuta nell’attesa delle minute dell'ultima riunione del comitato di politica monetaria (FOMC) della banca centrale (Federal Reserve-FED). La banca centrale americana ha confermato l’attuale politica restrittiva sui tassi, non prevendendo tagli per il 2023 e invitando ad evitare facili ottimismi, pur riconoscendo che l'inflazione sta ralentando.

Intanto l’Indice ISM (Institute for the supply management) manifatturiero di dicembre negli Stati Uniti è calato oltre le attese, rimanendo in area di contrazione come a novembre, quando aveva interrotto una serie di 29 mesi consecutivi in espansione, cioe’ sopra i 50 punti.

In Italia i prezzi al consumo (CPI) a dicembre sono saliti +0,3% mensile e +11,6% su base annua, per un dato medio del 2022 di +8,1%. Sempre in Italia i prezzi alla produzione a novembre sono calati -0,9% rispetto a ottobre, quando erano scesi del -3%, riflettendo lo stesso trend medio della UE. Su base annua sono purtroppo aumentati del +27,1%, ma la tendenza e’ ad un deciso ridimensionamento.

Sul versante macroeconomico oggi, 5 gennaio, negli Stati Uniti saranno pubblicati i saldi della bilancia commerciale di novembre: in Gran Bretagna gli indici Pmi servizi di dicembre e negli Usa i dati ADP sui nuovi occupati di dicembre nel settore privato oltre all’indice Markit PMI di dicembre.

Grande attenzione, nei prossimi giorni, per ulteriori dati, questa volta generali, sul mercato del lavoro americano, numeri sui quali la Banca centrale americana tende a definire la propria strategia di politica monetaria. Venerdi 6, occhi aperti sul dato medio dei prezzi al consumo in Europa a Dicembre.

Stamattina le Borse dell’area Asia/Pacifico hanno chiuso per lo piu’ in rialzo: Tokyo ha guadagnato +0,4%, Shanghai l'1,0% e Hong Kong +1,3%, recuperando i livelli di luglio grazie alla corsa al rialzo di Alibaba e Meituan. Solo l’India e’ scesa, -0,3%.

Pechino starebbe considerando nuove misure di supporto al settore immobiliare, ridando un po’ di slancio al comparto delle costruzioni e in generale alla crescita 2023, che, ripetto allo scorso anno, parte affardellato da tassi d'interesse piu’ alti, timori di recessione, guerra in Ucraina e nuovi casi di Covid.

Le Borse europee, a fine mattinata, hanno lentamente costruito un marginale rialzo, in media +0,2%, in parallelo al miglioramento dei futures su Wall Street che anticipano riaperture in rialzo medio del +0,5%. (ore 13.30 CET)



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