Pechino vara misure di allentamento delle regole anti-Covid. L’economia cinese non riparte: soffre la crescita globale, scende il greggio. L’economia europea ha “tenuto” nel 3’ trimestre, ma il 4’ potrebbe deludere. USA e UK siglano accordo strategico sul gas che arrivera’ in tutta Europa.
La prospettiva dell’economia cinese e’ sempre piu’ al centro dell’attenzione degli operatori finanziari, anche perche’ rimane incerta: se da un lato Pechino sta allentando le rigidissime regole di contrasto al Covid, dall’altro consumi, investimenti e, da ultimo, le esportazioni, deludono. Il valore dell’export e’ sceso -8,7% annuo a novembre, il dato peggiore da febbraio 2020, alias l’esplosione della pandemia.
La mancata crescita cinese si somma all’incertezza riguardante le prossime mosse delle banche centrali americana (Federal Reserve-FED) ed europea (ECB): la speranza e’ che la fase piu’ acuta della svolta “restrittiva” volga al termine. In questo contesto si spiega l’andamento fiacco delle Borse europee di ieri, 7 dicembre: Milano -0,1%, Francoforte -0,6%, Londra e Parigi -0,4%.
L’attesa per le prossime decisioni della FED sui tassi sara’ soddisfatta mercoledì 14 dicembre ma nel frattempo molti analisti temono che i recenti positivi dati macro sul mercato del lavoro e sui consumi personali possano indurre la banca centrale a mantenere invariato il ritmo della “stretta monetaria”: l’ipotesi di consenso e’ quella di un rialzo di +50 bps.
Le piu’ importanti banche d’affari Usa moltiplicano le indicazioni pessimiste sulla crescita globale 2023. Goldman Sachs vede il rischio di tagli all’occupazione se l’eccessivo costo del denaro causasse una transitoria recessione, ma anche Bank of America e Morgan Stanley rallentano le nuove assunzioni. Jamie Dimon, numero 1 di JP-Morgan prevede una recessione "da tenue a forte" per l’anno prossimo.
L’economia europea ha fatto meglio del previsto nel 3’ trimestre: il GDP (Prodotto interno lordo) è aumentato +0,3% nella zona-Euro, rallentando rispetto al +0,8% del trimestre precedente. Anche il numero di occupati e’ cresciuto +0,3%, lo stesso ritmo del 2’ trimestre.
La produzione industriale di novembre in Germania e’ scesa -0,1% rispetto ad ottobre, mentre e’ rimasta invariata su base annua: non e’ un dato entusismante, ma e’ comunque migliore delle stime che indicavano una “frenata” di -0,7%.
In Italia rallentano i consumi personali e alimentari: a ottobre 2022 le vendite al dettaglio sono scese -0,4% in valore e -1,2% in volume, quelle di cibo -0,1% in valore e -1,5% in volume. Su base tendenziale annua le vendite al dettaglio crescono +1,3% in valore, ma crollano in volume, -6,3%, rivelando i “danni” della “super-inflazione”.
In Asia, come dicevamo, le cose non vanno come desiderato: il GDP giapponese, nel 3’ trimestre, e’ sceso -0,8% sul 3’ trimestre 2021, sebbene in una misura inferiore a quanto inizialmente previsto.
Il GDP è sceso -0,2% su base trimestrale, dal -0,3% della precedente stima. Su base annuale il -0,8% e’ migliore del 1,2% della 1’ stima. I consumi privati sono cresciuti del +0,1% trimestrale: gli investimenti hanno positivamente stupito, +1,5%.
Il surplus commerciale cinese a novembre e’ stato di 69,8 miliardi di Dollari, contro gli 80 previsti dagli analisti: la domanda esterna resta debole e i lockdown domestici colpiscono i consumi interni. L'export e’ calato -8,7% (vs stime di -3,5%), l'import -10,6% (contro -6,0%).
Le temperatire rigide in gran parte dell’Europa ed il mancato accordo europeo sul price-cap al gas naturale hanno spinto ad un rialzo superiore al +7% a 149 Euro/megawattora, il prezzo del metano sulla piattaforma TTF di Amsterdam.
Nel frattempo, Stati Uniti e Regno Unito hanno sottoscritto una partnership energetica transatlantica. L'accordo, firmato dal Presidente Usa Biden e del Premier britannico Sunak, sancisce l'impegno del Governo Usa a favorire l’esportazione di 9-10 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto nel 2023, destinato ai consumi non solo nel Regno Unito ma anche degli altri Paesi europei.
Stamane, 8 dicembre, tenta di rimbalzare il prezzo del petrolio, +2,7% a 74 Dollari/barile il WTI, greggio di riferimento Usa, reduce dal calo superiore al -2% di ieri, che gli ha fatto segnare il minimo dell'anno a 72 Dollari. Il calo e’ stato innescato anche dalla contrazione delle scorte Usa ma, in generale, restano le preoccupazioni per la domanda globale, specie se l’economia cinese non si riprendesse.
Stamane, 8 dicembre, qualche indicazione ottimistica sull’allentamento delle misure anti-Covid in Cina e ad Hong Kong ha favorito soprattutto il rimbalzo dell’indice Hang Seng, +3,4%, che gli permette di recuperare la pesante perdita mercoledì. Fiacche le borse cinesi: Shanghai A50 +0,16%, Shenzen -0,25%, in calo Kospi coreano, -0,5% e ASX autraliano, -0,7%.
Un ragionevole ottimismo sulla prospettiva dei tassi di interesse ha contribuito alla discesa dei rendiemnti dei bond, tornato in media ai livelli di metà settembre: quello del Treasury decennale Usa e’ sceso a 3,42%, quello del Bund tedesco a 1,78%.
Le Borse europee hanno chiuso la mattinata prive di una direzione, mentre per le riaperture di Wall Street i futures indicano un marginale rialzo, nell’attesa dei dati settimanali sulle richieste di disoccupazione (ore 14.00 CET).
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