Il 2021 delle Borse e’ stato ottimo: 2022 piu’ incerto per inflazione e tassi.
La variante Omicron si diffonde velocemente ma fa meno paura.
L’economia americana continua a crescere rapidamente.
Prezzi del petrolio in recupero alla vigilia del meeting dell’Opec+.
L’ultima seduta borsistca europea del 2021, giovedi’ 30 dicembre, ha riservato poche sorprese, ma ha suggellato un 2021 di brillanti performance. (vedere grafico pag. 2).
Il FtseMib italiano ha salutato il 2021 con una variazione giornaliera del +0,01%, ma l’anno va in pensione con +23%, mentre il Dax tedesco ha segnato +0,34% e +15,7% nell’anno ed il Cac40 francese +0,16% e +29,1% annuale.
L’anno 2021 e’ stato positivo, ma meno brillante, per il Ftse100 di Londra, con +14,5%, e per l’Ibex spagnolo, +7,9%. Wall Street, al pari di Parigi, ha lavorato a “mezza giornata” anche venerdi’ 31, con chiusure in leggero calo: Dow Jones -0,16%, Nasdaq -0,61% e S&P 500 -0,26%.
Il 2021 delle Borse Usa restera’ comunque nella memoria, visto che, ad esempio, lo S&P500 e’ salito del +27% e ha segnato il terzo anno consecutivo di guadagni a doppia cifra: non accadeva del 1999 e si e’ realizzato in presenza della peggior pandemia dell’era contemporanea.
Tra le altre maggiori Borse mondiali quella giapponese, col Nikkei a -0,4% nel giorno di San Silvestro, celebra il 2021 con +4,9% che le permette di rivedere i massimi dal 1989.
Nella seconda meta’ di dicembre, pur con qualche alto e basso e scambi piu’ ridotti, gli indici azionari globali hanno confermato un’impostazione positiva, figlia della convinzione che la ripresa economica proseguira’ anche nel 2022 e che le Societa’ quotate continueranno a mostrare una crescita solida e profittevole.
Evidentemente, la pandemia fa meno paura, nonostante i quasi 300 milioni di casi di variante Omicron, di cui 100 milioni in Europa (fonte Johns Hopkins University), poiche’ i vaccini ne attenuano i sintomi e riducono le ospedalizzazioni.
Le decisioni finalizzate a contenere il contagio, prese da tutti i Governi, sembrano in ogni caso piu’ blande di quelle imposte nelle fasi piu’ acute della primavera e dell’autunno 2020 e avranno un impatto complessivamente limitato sulla spese per consumi ed investimenti. Vedremo se effettivamente il virus diventera’ endemico ed il Mondo si abituera’ a conviverci come con l’influenza.
A costo di ripeterci, l’economia americana spinge forte e crea nuovi occupati. Giovedi’ 30 dicembre l’hanno confermato i dati sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione (jobless claims), scese a 198 mila unità, -8 mila rispetto alla settimana precedente e numero più basso dal 1969!
Anche verso la Cina gli investitori globali si sforzano di mostrare ottimismo, specie dopo un mese di dicembre in cui il Governo ha cambiato la narrativa nel confronti del mondo finanziario ed imprenditoriale, spostando il focus da una muscolare attivita’ regolatoria sui big della tecnologia verso misure di sostegno diretto alle imprese ed alla crescita e ricchezza “condivisa”, anche attraverso nuovi incentivi fiscali sui redditi degli individui.
L’atteggiamento piu’ supprtivo da parte di Pechino ha favorito, a fine anno, il brillantissimo debutto di SenseTime sulla Borsa di Hong-Kong. La principale societa’ cinese dell'intelligenza artificiale, oggetto di un aspro contrasto tra Stati Uniti e Cina, scambia stamani, 3 gennaio, a 7,75 Dollari di Hong-Kong, circa il doppio del prezzo di collocamento.
Certamente sentiremo parlare delle difficolta’ del comparto immobiliare cinese anche nel 2022: Kaisa, operatore di primo piano nell’edilizia residenziale, avrebbe mancato il pagamento degli interessi di un’obbligazione, ed avrebbe meno di 4 settimane di “grazia” per evitare il “default”.
Similmente, Evergrande continua un diffcile negoziato su termini e onerosita’ del suo colossale debito da 300 miliardi di Dollari con creditori, banche e Governo: nell’ultima seduta 2021 ha perso -10% alla borsa di Hong-Kong.
Materie prime: il prezzo del petrolio torna a rialzare la testa: secondo Reuters, l'Opec+ (cartello dei maggiori esposrtatori) confermera’ gli aumenti produttivo programmati (+400.000 mensili) anche nella riunione di domani, 4 gennaio: il greggio americano di riferimento Wti avanza del +0,6% a 77,7 Dollari/ barile (ore 13.00 CET).
Sul fronte valutario, l’Euro si rafforza sul Dollaro a 1,135, e verso lo Yen giapponese in area 130,7. Bitcoin conferma la recente debolezza attorno 47 mila Dollari. Tranquillo, quasi sonnecchiante, il comparto obbligazionario: evidentemente i rendimenti reali pesantemente negativi sono la “nuova normalita’”.
Ripartenza brillante nella prima seduta 2022, anche se l’area Asia-Pacifico e’ a “mezzo servizio” (Giappone, Cina e Australia chiuse) ed in Europa manca la Borsa di Londra per “bank holiday”. Hong Kong -0,5%, ma Europa in rialzo medio del +0,8%: futures su Wall Street positivi di circa +0,5% (ore 13.00 CET).
L’oro riparte da quota1.825 Dollari/oncia, dopo un 2021 apatico: forse nel 2022 fara’ valere meglio le sue qualita’ di “hedge naturale” verso l’inflazione che, purtroppo, contunua a galoppare!!
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