Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno un’altra seduta caratterizzata dalle vendite. Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale austriaca, ha detto che la BCE dovrebbe combattere l’inflazione fino a che i cittadini non percepiranno la stabilità dei prezzi nella vita di tutti i giorni. Il banchiere ha detto anche che il rischio di fare troppo poco è ben più alto rispetto a quello di fare troppo in tema di rialzo del costo del denaro, con la politica monetaria che dovrà rimanere aggressiva fino a che l’indice dei prezzi al consumo non fornirà segnali credibili di convergenza verso il target. Per Bostjan Vasle, Governatore della Banca centrale slovena l’Eurotower è ancora distante dalla fine dei rialzi del costo del denaro, mentre per Martins Kazaks, Presidente della Banca centrale lettone, sarà necessaria una sorpresa sui dati per evitare un incremento dei tassi da 50 punti base a marzo. Intanto, Catherine Mann, esponente del Comitato di Politica Monetaria della Bank of England, ha detto che l’istituto dovrebbe mantenere la rotta nell’alzare il costo del denaro, in quanto il pericolo di una stretta insufficiente è elevato. Da segnalare anche le parole del Presidente dell’International Energy Agency, Fatih Birol, il quale ha dichiarato che la ripresa cinese rimane un fattore trainante per il petrolio. Nel Paese, la domanda di carburante per aerei sta aumentando e l’agenzia prevede che metà della crescita della richiesta globale nel 2023 arriverà da Pechino. In tal senso, Birol ritiene che se il recupero dovesse dimostrarsi solido, l’OPEC potrebbe dover rivedere i tagli alla produzione.
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