La FED dice di poter controllare l’inflazione e i mercati ci credono.
Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è salito del +0,29%. Nuovo massimo storico.
Ieri sera i commenti del presidente della Fed Jerome Powell in conferenza stampa hanno completamente rovesciato il sentiment degli operatori che si sono sentiti rassicurati che l’inflazione sarà tenuta sotto controllo e che le banche centrali non saranno spinte ad aumentare i tassi, il che peserebbe ovviamente sulla crescita economica.
Prendo atto con soddisfazione che la reazione del mercato suggerisce che gli investitori sono soddisfatti delle spiegazioni della Fed per adesso. Comunque, l’inflazione dovrebbe aumentare nei prossimi mesi secondo me, e la Fed dovrà farsi trovare pronta a fornire più appigli al mercato nei quali sostenersi se i prezzi dei beni cresceranno.
I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente acquistati nell’ultima sessione di borsa sono stati:
Beni non essenziali Industriale Energetico
I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente venduti nell’ultima sessione di borsa sono stati: Immobiliare Farmaceutico/Sanitario Utilities
I mercati sono stati e permangono a disagio che l’accelerazione dell’inflazione potrebbe aumentare a causa del fatto che i governi hanno abbondantemente sostenuto le economie in difficoltà con miliardi di credito per cercare di invertire il crollo più pesante dal 1930.
La naturale risposta delle banche centrali alla maggiore pressione per l’aumento dei prezzi è l’aumento dei tassi di interesse. Ma i funzionari della Fed hanno riconfermato ieri che avrebbero lasciato correre in questa fase l’economia statunitense allo scopo di assicurarsi che la ripresa guadagni forza.
I mercati sono arrivati con tutt’altro spirito alla conferenza stampa, infatti il rendimento del Treasury americano a 10 anni, o la differenza tra il suo prezzo di mercato e il pagamento alla scadenza, si era allargato fino all’1,68%, il livello più alto dal gennaio 2020.
Mi rallegro che dopo il discorso di Powell, i rendimenti sono scesi e le azioni hanno guadagnato. Quindi l’auspicato effetto taumaturgico citato nella mia analisi di ieri si è effettivamente verificato.
I principali indici azionari erano stati in calo per la maggior parte della giornata, spinti da un’altra ondata di vendite nelle aziende tecnologiche.
I rendimenti obbligazionari ieri erano aumentati, spingendo il rendimento del Treasury a 10 anni, attentamente monitorato, fino all’1,68% ad un certo punto, il livello più alto dal gennaio 2020.
La FED dice di poter controllare l’inflazione e i mercati ci credono.
Dopo che Powell ha parlato, i titoli azionari sono gradualmente aumentati e i rendimenti obbligazionari sono scesi. L’inversione di tendenza ha spinto l’S&P 500 e il Dow Jones Industrial ai record storici e ha tirato fuori dal rosso il Nasdaq.
Comunque, la Fed non parla tutti i giorni, e secondo la mia opinione tra qualche giorno questo tema che è nella testa degli operatori ritornerà fuori di nuovo ad infastidire il mercato
I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:
L’S&P 500 è salito di 11,41 punti a 3.974,13 per un +0,29%. Il Dow Jones ha guadagnato 184,40 punti a 33.015,40 per un +0,58%. Il Nasdaq è salito di 53,60 punti, o +0,40%, a 13.252,50. L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha guadagnato il +0,70%, chiudendo a 2.336,39.
Il prezzo del greggio americano è sceso di 20 centesimi chiudendo a 64,60 dollari al barile.
L’S&P 500 ha segnato un nuovo record a 3.974,13, recuperando però da una perdita dello 0,7%.
I settori delle banche, dei titoli industriali e delle aziende che si basano sulla spesa dei consumatori hanno sollevato il mercato. Questi guadagni hanno superato la flessione nei settori dell’assistenza sanitaria, e del servizio pubblico.
I mercati continuano a scommettere con convinzione sul fatto che l’economia si riprenderà con l’arrivo della primavera e con la progressione delle campagne vaccinali. Un ruolo importante in questa fase lo giocano gli aiuti diretti.
Gli assegni da 1.400 dollari che l’amministrazione Biden ha iniziato ad inviare agli americani lo scorso fine settimana stanno dando fiducia al mercato. E’ certo che rimane sullo sfondo la preoccupazione che la ripresa rapida dell’attività economica potrebbe tradursi in un certo grado di inflazione.
I titoli al centro della mia attenzione nel bene e nel male nel mercato dopo l’ultima sessione di borsa sono stati: Tesla Inc +3.68% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.
Apple Inc -0.65% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.
Amazon.com Inc +1.42%
Microsoft Corp -0.28%
Boeing Company +3.28%
Facebook Inc +1.69%
Plug Power Inc -7.85%
Nio Inc +2.47%
Pinduoduo Inc ADR -7.10%
Alibaba Group Holding +2.82%
I membri della Fed prevedono che la disoccupazione scenderà dal 6,2% al 4,5% entro la fine dell’anno e al 3,9% alla fine del 2022. Questo suggerisce che la banca centrale sarà vicina a raggiungere i suoi obiettivi entro il 2023, quando si aspetta che l’inflazione superi il suo obiettivo del 2% e che la disoccupazione sia al 3,5%. Nonostante questo, non prevede ancora un aumento dei tassi in questa fase.
Nelle analisi degli ultimi giorni avevo spiegato che durante i ribassi di mercato è proprio il momento di ricostruzione del portafoglio e che è fondamentale non sbagliare timing e comprare i titoli giusti.
La volatilità dei giorni passati non è stata certamente piacevole, ma ha permesso ai portafogli di chi mi ha contattato di tornare liquidi ed utilizzare questa liquidità per acquistare i titoli giusti, nel momento giusto, a prezzi notevolmente più bassi.
Il trading finanziario consiste esattamente in questo.
I mercati azionari asiatici hanno seguito Wall Street questa notte anche loro crescendo.
La Federal Reserve degli Stati Uniti ha comunicato che il suo tasso di interesse chiave sarebbe stato mantenuto vicino allo zero fino al 2023.
La promessa della Fed di mantenere i tassi così bassi è arrivata nonostante la previsione che la crescita economica di quest’anno rimbalzerà al 6,5% – la più forte dagli anni ’80 – e l’inflazione salirà sopra il 2% per la prima volta in anni.
I valori dei mercati asiatici di questa mattina in prossimità della chiusura nel momento in cui sto scrivendo la mia analisi sono:
Il Kospi della Corea del Sud è salito del +0,70% a 3.068,01. Il Nikkei 225 del Giappone è salito dello +0,90% a 30.192,11. L’S&P/ASX 200 dell’Australia è sceso del -0,70% a 6.745,90. L’Hang Seng di Hong Kong è salito del +1,50% a 6.745,90. lo Shanghai Composite ha guadagnato il +0,6 % a 3.465,85
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