Trump più conciliante: Borse tutte sù nell’ultima settimana.
Petrolio depresso, l’inflazione EU può scendere e la BCE tagliare i tassi.
L’FMI riduce ancora le attese di crescita globale: colpa dei dazi Usa.
Pronti per le trimestrali europee, quelle Usa, sino ad oggi, sono OK.
Settimana di mercati in ripresa, ma le ombre dei dazi si allungano sulla crecita dell’economia globale. La settimana conclusasi il 2 maggio ha comunque portato una ventata di ottimismo sui principali mercati finanziari mondiali.
Nonostante il persistente timore per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia globale, gli investitori hanno premiato segnali di apertura provenienti dalla Cina e dati macroeconomici positivi dagli Stati Uniti.
A fare da traino è stata Wall Street, con la nona seduta consecutiva al rialzo: Dow Jones +1,39%, Nasdaq +1,51% e S&P 500 +1,47%, spinti dalla solida occupazione americana e dalle dichiarazioni di Pechino sull’apertura al dialogo commerciale. Il ministero del commercio cinese ha confermato che sta valutando le recenti proposte statunitensi per un nuovo ciclo di negoziati.
L’onda positiva ha raggiunto anche l’Europa: la scorsa settimana Francoforte ha brillato, +2,5%, seguita da Parigi, +2,3%, e Amsterdam, +2,2%. Più moderate le performance di Madrid, +1,2%, e Londra, +1,1%. Milano ha segnato un robusto +2,5%, grazie al buon andamento di farmaceutici (+5%), difesa (+4%) e tecnologia (+4%).
Sui mercati globali, l’indice MSCI World è salito del +3% in cinque sedute, marcando la quarta settimana consecutiva positiva. Dopo il crollo di aprile (-15%), l’indice segna ora un modesto +0,5% da inizio anno.
Ancora meglio i mercati emergenti: MSCI Emerging Markets +3,3% settimanale, e +5,3% da gennaio, grazie a Hong Kong, Corea del Sud e Brasile.
Anche l’indice dei “Magnifici Sette” di Wall Street è cresciuto +3,5%, e il Nasdaq +3,4%, sebbene entrambi restino in territorio negativo nel 2025 con perdite intorno al -12% YtoD.
Nel frattempo, la Banca Centrale Europea continua a credere nel trend di politica monetaria accomodante. Il vicepresidente Luis de Guindos ha dichiarato che il rallentamento dell’inflazione in Europa giustifica ulteriori tagli dei tassi. Dopo il settimo taglio in 12 mesi, l’ECB prevede un’inflazione vicina al 2% entro fine 2025.
Oltreoceano, Donald Trump ha colto l’occasione per rinnovare la sua pressione sulla Federal Reserve, auspicando ulteriori tagli dei tassi: “La benzina è scesa sotto i 2 dollari/gallone, i prezzi degli alimentari e dell’energia sono calati, l’occupazione è forte”, ha scritto su Truth, e “Siamo solo all’inizio”.
Tuttavia, il giudizio dell’agenzia di rating S&P non è altrettanto entusiasta. In un’analisi recente, S&P parla di “shock al sistema” derivante dalla politica commerciale americana: i dazi hanno minato la fiducia e creato turbolenze sui mercati.
Inoltre, il piano di bilancio presentato da Trump prevede il taglio di US$ 163 miliardi alla spesa federale nel 2026, con colpi duri per le politiche green: la proposta prevede di cancellare oltre US$ 15 miliardi destinati alle energie rinnovabili e 6 per le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, invertendo la rotta tracciata nel 2021 dall’Amministrazione Biden.
La previsione di crescita del PIL globale 2025 è stata rivista al +2,7% (dal precedente +3%), e quella 2026 al +2,6%. Gli Stati Uniti cresceranno +1,5% quest’anno (dal precedente +2%) e +1,7% nel 2026. Per ora, però, la recessione è scongiurata.
Per l’Italia, le previsioni caute: la crescita 2025 è stimata al +0,5%, in calo dal già ridimensionato +0,6% di due mesi fa. Nel 2026 si prevede +0,8%, seguito da due anni a +0,9%. Rispetto a marzo, la stima 2027 è stata abbassata di -0,1%.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio subisce un altro colpo: il prezzo del Brent è crollato -3,6%, toccando stamene 59 dollari/barile, minimo da oltre quattro anni.
La discesa è legata all’annuncio dell’OPEC+ di un aumento della produzione per giugno di 411.000 barili/giorno, quasi il triplo del previsto. Arabia Saudita e Russia guidano la nuova strategia di "prezzi bassi", mirata a disciplinare paesi come il Kazakistan, che ha superato le quote di produzione di +422.000 barili/giorno a marzo.
Il Bloomberg Commodities Index è in calo di -0,5%, zavorrato dalla caduta del greggio. In controtendenza, l’oro è salito +0,5%, dopo aver registrato la peggior settimana da due mesi (-2,4%).
Negli Stati Uniti, continua il braccio di ferro tra Trump e il presidente della FED Jerome Powell, con il primo che spinge per tassi più bassi e il secondo che mantiene una posizione attendista. La FED dovrebbe lasciare invariati i tassi alla prossima riunione di fine mese, attendendo di valutare gli effetti dei dazi sull’inflazione.
Sul fronte obbligazionario, la risalita dell’appetito per il rischio ha smorzato l’interesse per i “governativi”: Us-Treasury e German Bund decennali sono scesi -0,3%, i BTP -0,1%, con rendimenti rispettivamente a 4,30%, 2,53% e 3,63%: spread BTP/Bund a 110 bps.
In Asia-Pacifico, oggi (5 maggio) Tokyo, Shanghai, Hong Kong e Seul sono chiusi. Positiva l’India, coll BSE Sensex a +0,4%, alla dodicesima sessione consecutiva di prevalento acquisti di investitori esteri, record degli ultimi due anni. L’australiano ASX200 è in calo, -0,7%, nonostante i toni concilianti tra Trump e il premier australiano Albanese, fresco di vittoria elettorale.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Petrolio depresso, l’inflazione EU può scendere e la BCE tagliare i tassi.
L’FMI riduce ancora le attese di crescita globale: colpa dei dazi Usa.
Pronti per le trimestrali europee, quelle Usa, sino ad oggi, sono OK.
Settimana di mercati in ripresa, ma le ombre dei dazi si allungano sulla crecita dell’economia globale. La settimana conclusasi il 2 maggio ha comunque portato una ventata di ottimismo sui principali mercati finanziari mondiali.
Nonostante il persistente timore per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia globale, gli investitori hanno premiato segnali di apertura provenienti dalla Cina e dati macroeconomici positivi dagli Stati Uniti.
A fare da traino è stata Wall Street, con la nona seduta consecutiva al rialzo: Dow Jones +1,39%, Nasdaq +1,51% e S&P 500 +1,47%, spinti dalla solida occupazione americana e dalle dichiarazioni di Pechino sull’apertura al dialogo commerciale. Il ministero del commercio cinese ha confermato che sta valutando le recenti proposte statunitensi per un nuovo ciclo di negoziati.
L’onda positiva ha raggiunto anche l’Europa: la scorsa settimana Francoforte ha brillato, +2,5%, seguita da Parigi, +2,3%, e Amsterdam, +2,2%. Più moderate le performance di Madrid, +1,2%, e Londra, +1,1%. Milano ha segnato un robusto +2,5%, grazie al buon andamento di farmaceutici (+5%), difesa (+4%) e tecnologia (+4%).
Sui mercati globali, l’indice MSCI World è salito del +3% in cinque sedute, marcando la quarta settimana consecutiva positiva. Dopo il crollo di aprile (-15%), l’indice segna ora un modesto +0,5% da inizio anno.
Ancora meglio i mercati emergenti: MSCI Emerging Markets +3,3% settimanale, e +5,3% da gennaio, grazie a Hong Kong, Corea del Sud e Brasile.
Anche l’indice dei “Magnifici Sette” di Wall Street è cresciuto +3,5%, e il Nasdaq +3,4%, sebbene entrambi restino in territorio negativo nel 2025 con perdite intorno al -12% YtoD.
Nel frattempo, la Banca Centrale Europea continua a credere nel trend di politica monetaria accomodante. Il vicepresidente Luis de Guindos ha dichiarato che il rallentamento dell’inflazione in Europa giustifica ulteriori tagli dei tassi. Dopo il settimo taglio in 12 mesi, l’ECB prevede un’inflazione vicina al 2% entro fine 2025.
Oltreoceano, Donald Trump ha colto l’occasione per rinnovare la sua pressione sulla Federal Reserve, auspicando ulteriori tagli dei tassi: “La benzina è scesa sotto i 2 dollari/gallone, i prezzi degli alimentari e dell’energia sono calati, l’occupazione è forte”, ha scritto su Truth, e “Siamo solo all’inizio”.
Tuttavia, il giudizio dell’agenzia di rating S&P non è altrettanto entusiasta. In un’analisi recente, S&P parla di “shock al sistema” derivante dalla politica commerciale americana: i dazi hanno minato la fiducia e creato turbolenze sui mercati.
Inoltre, il piano di bilancio presentato da Trump prevede il taglio di US$ 163 miliardi alla spesa federale nel 2026, con colpi duri per le politiche green: la proposta prevede di cancellare oltre US$ 15 miliardi destinati alle energie rinnovabili e 6 per le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, invertendo la rotta tracciata nel 2021 dall’Amministrazione Biden.
La previsione di crescita del PIL globale 2025 è stata rivista al +2,7% (dal precedente +3%), e quella 2026 al +2,6%. Gli Stati Uniti cresceranno +1,5% quest’anno (dal precedente +2%) e +1,7% nel 2026. Per ora, però, la recessione è scongiurata.
Per l’Italia, le previsioni caute: la crescita 2025 è stimata al +0,5%, in calo dal già ridimensionato +0,6% di due mesi fa. Nel 2026 si prevede +0,8%, seguito da due anni a +0,9%. Rispetto a marzo, la stima 2027 è stata abbassata di -0,1%.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio subisce un altro colpo: il prezzo del Brent è crollato -3,6%, toccando stamene 59 dollari/barile, minimo da oltre quattro anni.
La discesa è legata all’annuncio dell’OPEC+ di un aumento della produzione per giugno di 411.000 barili/giorno, quasi il triplo del previsto. Arabia Saudita e Russia guidano la nuova strategia di "prezzi bassi", mirata a disciplinare paesi come il Kazakistan, che ha superato le quote di produzione di +422.000 barili/giorno a marzo.
Il Bloomberg Commodities Index è in calo di -0,5%, zavorrato dalla caduta del greggio. In controtendenza, l’oro è salito +0,5%, dopo aver registrato la peggior settimana da due mesi (-2,4%).
Negli Stati Uniti, continua il braccio di ferro tra Trump e il presidente della FED Jerome Powell, con il primo che spinge per tassi più bassi e il secondo che mantiene una posizione attendista. La FED dovrebbe lasciare invariati i tassi alla prossima riunione di fine mese, attendendo di valutare gli effetti dei dazi sull’inflazione.
Sul fronte obbligazionario, la risalita dell’appetito per il rischio ha smorzato l’interesse per i “governativi”: Us-Treasury e German Bund decennali sono scesi -0,3%, i BTP -0,1%, con rendimenti rispettivamente a 4,30%, 2,53% e 3,63%: spread BTP/Bund a 110 bps.
In Asia-Pacifico, oggi (5 maggio) Tokyo, Shanghai, Hong Kong e Seul sono chiusi. Positiva l’India, coll BSE Sensex a +0,4%, alla dodicesima sessione consecutiva di prevalento acquisti di investitori esteri, record degli ultimi due anni. L’australiano ASX200 è in calo, -0,7%, nonostante i toni concilianti tra Trump e il premier australiano Albanese, fresco di vittoria elettorale.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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