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12. Didattica: rappresentazioni grafiche, grafico a candele

Formazione
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Conosciuta e utilizzata da secoli in Giappone, questa tecnica di rappresentazione grafica ha ricevuto un periodo di grande attenzione anche in Occidente dagli anni '90.

Il termine candlestick individua una particolare modalità di grafico che consente, allo stesso tempo, sia di evidenziare con un unico simbolo la dinamica della giornata borsistica in esame, sia di classificare determinate combinazioni di più candele le quali permettono, all'analista esperto, di identificare precise figure ricorrenti in base alle quali formulare previsioni per l'andamento futuro.

Come per il grafico bar chart, anche per quello candlestick è prevista la visualizzazione dei dati di minimo, massimo, apertura e chiusura. A differenza dei primi, però, i candlestick consentono di visualizzare immediatamente, tramite il colore della candela, se la seduta borsistica in esame si sia chiusa in rialzo oppure in ribasso.

Le sedute in cui la chiusura abbia fatto registrare un valore più alto rispetto all'apertura vengono rappresentate da candele bianche, mentre le candele nere indicano sedute in cui il prezzo di chiusura risulta più basso di quello d'apertura.

L'ampiezza del corpo della candela, detto real body, individua la distanza tra il valore di apertura e chiusura mentre le shadow, cioè le sottili linee verticali sopra e sotto il real body, indicano l'escursione massima delle quotazioni del titolo. Queste ultime hanno in genere un'importanza più marginale in quanto, per i giapponesi, i veri valori sui quali fare riferimento sono quelli di apertura e chiusura e, conseguentemente, la loro distanza.

Date queste premesse risulta intuitivo l'obiettivo di tale rappresentazione grafica: essa, infatti, non solo si prefigge di indicare per sommi capi la tendenza verso la quale si sta muovendo lo strumento finanziario considerato, ma anche di identificare differenti disegni (pattern) ai quali vengono attribuite implicazioni rialziste o ribassiste.

Le formazioni dei candlestick possono essere sia di inversione, sia di continuazione del trend in essere. In entrambi i casi, ma questa rappresenta una regola generale valida per qualsiasi tecnica utilizzata, è necessario comunque aver ben presente la tendenza di fondo in essere prima di formulare previsioni in funzione delle configurazioni. Parlare di formazione d'inversione, ad esempio, ha senso unicamente a condizione che sia presente un trend rialzista o ribassista da invertire.

Fatta questa precisazione, è importante segnalare come esistano svariate decine di pattern catalogati in letteratura e come ciascuno di essi possa svilupparsi anche in più sedute, in funzione dell'accostamento di più singole candele tipiche.

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