Rischio Medio Oriente

Sembra che il regime di Assad sia caduto a favore di un nuovo regime islamico, che potrebbe cambiare gli scenari geopolitici in Medio Oriente. Chi c’è dietro i ribelli jihadisti? Qualcuno che vuole la fine della Russia, storica alleata di Assad?

Trump, intanto, ha già fatto sapere che gli aiuti a Kiev diminuiranno. Va detto che, seppur in un contesto così frammentato, per ora i mercati hanno tenuto egregiamente. La speranza è che tutto questo caos alle porte dell’Europa possa trovare una soluzione pacifica attraverso accordi internazionali. È chiaro che il cambiamento attuale in Siria porterà modifiche all’assetto geopolitico di tutti i paesi dell’area.

S&P E NASDAQ, NUOVI RECORD STORICI

L'S&P 500 e il Nasdaq hanno stabilito nuovi massimi storici venerdì, rispettivamente a 6.090 e 21.622, con un rialzo dello 0,2% e dello 0,8%. A sostenere questa tendenza è stato il rapporto sui NFP, cioè sull'occupazione di novembre, uscito più forte del previsto. Il tutto non ha comunque scalfito l'ottimismo su un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine del mese.

Le buste paga non agricole sono aumentate di 227K, oltre le 214K previste, ma le probabilità di un taglio dei tassi rimangono comunque vicine all'88%, rispetto al 70% precedente. I principali titoli tecnologici hanno guidato il rally, con Amazon (+2,9%), Tesla (+5,3%) e Meta (+2,5%) che hanno registrato guadagni, riflettendo la fiducia nel mercato del lavoro e il potenziale cambiamento di politica della Fed.

Al contrario, il Dow Jones è sceso di 123 punti, sotto pressione per i cali di Nvidia (-1,8%) e UnitedHealth (-5,1%). Il calo di UnitedHealth è seguito alla tragica morte di Brian Thompson, CEO della sua unità assicurativa, che ha suscitato preoccupazioni circa implicazioni più ampie per il settore. Nella settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, il Nasdaq è salito del 2,5%, mentre il Dow Jones è scivolato dello 0,3%.

VALUTE

Sui cambi, bisogna soprattutto evidenziare la discesa di tutti i cross contro franco svizzero, spinti al ribasso dalla forza della valuta elvetica, legata a un leggero rialzo dell’inflazione su base annua a novembre a +0,7% dal +0,6% di ottobre, anche se su base mensile è scesa dello 0,1%. Si tratta della prima ripresa dell’indice dei prezzi dopo 6 mesi di discesa consecutiva.

EurChf è a 0,9270 mentre UsdChf rimane sotto quota 0,8800. La Snb non riesce a indebolire il franco nonostante gli sforzi dell’ultimo periodo, fatti di taglio dei tassi, ma evidentemente non basta. Nel mentre, EurUsd è tornato a ridosso di 1,0550 dopo aver testato 1,0630 venerdì dopo i payrolls. Solo la rottura di 1,0530-40 farebbe ripensare a un ribasso, altrimenti quest’area potrebbe rappresentare una base di ripartenza.

Analoga price action per il Cable con EurGbp stabile a ridosso di 0,8300. Privilegiamo ancora il recupero della moneta unica sulla valuta britannica nel medio termine, anche se il delta tasso appare, per ora, ancora sfavorevole. Le oceaniche mostrano ancora debolezza, con entrambe Aud e Nzd non lontano dai supporti di medio termine posizionati a 0,6350 e possibilmente anche 0,6285-90, mentre NzdUsd potrebbe scendere a 0,5775-85 area.

Salgono per contro EurAud ed EurNzd che di solito si muovono in questa direzione solo in presenza di risk off, che francamente non vediamo segnalato dagli indici preposti, come il Vix e il Fear and Greed Index, ma vediamo esclusivamente sul franco e sul dollaro. Di nuovo sui massimi di periodo UsdCad che rasenta quota 1,4160-70 area. Non è il momento di venderlo, perché il punto chiave è posto a 1,4260 e nel caso di rottura, si riparlerebbe di 1,4650. Solo sotto 1,3920-30 torna ribassista di medio.

istantanea

NFP

L'economia statunitense ha aggiunto 227.000 posti di lavoro a novembre 2024, segnando una forte ripresa rispetto al guadagno rivisto al rialzo di 36.000 di ottobre, che è stato fortemente influenzato dagli scioperi della Boeing e dalle interruzioni causate dagli uragani Helene e Milton. Le cifre sono state migliori delle previsioni di 200.000, poiché l'occupazione è aumentata nell'assistenza sanitaria, nel tempo libero e nell'ospitalità, nel settore pubblico e nell'assistenza sociale.

Inoltre, anche le cifre di settembre sono state riviste al rialzo e con queste revisioni, l'occupazione a settembre e ottobre combinati è di 56.000 in più rispetto a quanto riportato in precedenza. Passando all’altro dato uscito, il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è aumentato per il quinto mese consecutivo a 74 a dicembre 2024, il livello più alto da aprile, rispetto a 71,8 a novembre e al di sopra delle previsioni di 73.

L'indicatore delle condizioni attuali è salito a 77,7 da 63,9, guidato da un'impennata nelle condizioni di acquisto di beni durevoli. D'altro canto, il sottoindice delle aspettative è sceso a 71,6 da 76,9. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono salite al 2,9%, la lettura più alta in cinque mesi, dal 2,6%.

SALARI ORARI

I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole sono aumentati di 13 centesimi, o dello 0,4%, in un mese a 35,61 dollari a novembre 2024, allo stesso ritmo di ottobre e leggermente al di sopra delle previsioni di mercato di un aumento dello 0,3%. A novembre, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,57 dollari. Negli ultimi 12 mesi, sono aumentati del 4% a novembre, eguagliando il tasso di ottobre e superando leggermente le aspettative di mercato del 3,9%.

IN SETTIMANA, LA BCE

Negli Stati Uniti, l'attenzione sarà rivolta agli indicatori di inflazione, l'indice dei prezzi al consumo, l'indice dei prezzi alla produzione e i prezzi all'esportazione e all'importazione. Ma giovedì sarà soprattutto il giorno della BCE, attesa a un taglio dei tassi dello 0,25%, con il tasso sui depositi al 3%, quello sul rifinanziamento principale al 3,15% e quello sul rifinanziamento marginale al 3,4%.

Ma oltre alla BCE, sarà la volta della decisione sui tassi per Australia, Canada, Brasile e Svizzera. Inoltre, verranno pubblicati i dati sull’inflazione per Messico, Brasile, Sudafrica, Russia e India. In Cina, si attendono aggiornamenti sull'inflazione al consumo e alla produzione, dati commerciali e prestiti in nuovi yuan.

La Germania riferirà sulla sua bilancia commerciale e sui prezzi all'ingrosso. Nel Regno Unito, occhio alla crescita del PIL di ottobre e alla produzione industriale. In Australia, gli investitori presteranno attenzione al rapporto sul lavoro e alla fiducia delle imprese NAB. Infine, in Giappone è prevista l’uscita dell’indice manifatturiero Tankan per le grandi aziende.

Buona settimana.

Saverio Berlinzani


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