La fase di tenuta dei supporti chiave dei mercati azionari continua a manifestarsi, nonostante le price action non evidenzino ancora chiaramente la ripresa del trend di fondo. Wall Street ieri ha chiuso un’altra seduta positiva, grazie soprattutto alla performance di Apple che ha fatto registrare un + 6% dopo aver annunciato un riacquisto di azioni proprie per 110 miliardi di dollari e aver pubblicato utili migliori del previsto.
Il Dow Jones è salito dello 0.85%, l'S&P 500 dello 0.91% e il Nasdaq in rialzo di circa 1.51%, sostenuti dalle rassicurazioni di Jerome Powell, secondo il quale, un rialzo dei tassi non rientra nei piani della Fed per combattere l'inflazione. Di fatto però va ricordato altresì che la Fed non taglierà il costo del denaro almeno fino all’autunno del 2024.
Attualmente, i mercati indicano una maggiore probabilità che il primo taglio dei tassi avvenga a novembre, anziché a settembre. L’attenzione si sposta ora sul rapporto di oggi, ore 14.30, relativo ai Non Farm Payrolls.
A livello di trimestrali, Qualcomm è salito del 5% dopo aver previsto vendite e profitti al di sopra delle aspettative. MGM Resorts International ha riportato risultati che hanno superato le previsioni del primo trimestre, mentre DoorDash ha previsto ricavi nel secondo trimestre inferiori alle stime.
VALUTE
Sui cambi poche novità sulle valute principali, eccezion fatta per la price action dello Jpy, che appare in recupero contro dollaro, in presenza di timori di nuovi interventi da parte della BoJ. I grandi investitori, che sui futures al CME, alla rilevazione di martedì scorso, erano ancora long di circa 20 miliardi di dollari (e il future rappresenta un campione limitato al 6% - 7% degli interi volumi OTC), sembra stiano iniziando a liquidare spontaneamente le proprie posizioni short Jpy, proprio perché hanno capito che la BoJ fa sul serio.
Rumors di mercati raccontano quindi di due interventi da 35 e 25 miliardi di dollari venduti a mercato rispettivamente tra lunedì 29 aprile e mercoledì primo 1° maggio. Ieri UsdJpy in discesa lenta e strutturale, il che dimostra che erano liquidazioni di posizioni e non la BoJ, che quando interviene, provoca scostamenti violenti in pochi minuti da centinaia di pip. Siamo scesi infatti da 156.30 a 156.45 nel giro di 18 ore.
Ciò ha causato, in un mercato dollaro centrico come quello attuale, un ribasso, nel pomeriggio, del biglietto verde contro euro, sterlina, dollaro australiano, neozelandese, e canadese, che si sono ripresi dopo una mattinata complicata.
Sul franco svizzero invece ci sono stati movimenti legati ai dati usciti in mattinata che hanno mostrato una inflazione in rialzo dello 0.3% mese su mese, e 1.4% su base annua, superiori alle attese. In seguito, però le vendite al dettaglio e il Pmi manifatturiero hanno abbondantemente deluso le attese, ma il franco svizzero ha comunque recuperato contro euro, spingendo l’EurChf al ribasso da 0.9845 a 0.9770, sui supporti chiave. C’è molto interesse sui cambi che finalmente sono tornati, forse, al loro antico splendore.
DATI USA
Il numero di americani che hanno richiesto il sussidio negli Stati Uniti, è rimasto invariato rispetto alla settimana precedente a 208.000 nel periodo terminato il 27 aprile, rimanendo al livello più basso in due mesi e saldamente al di sotto delle aspettative del mercato di 212.000. Si è trattato del quarto risultato consecutivo migliore del previsto, che indica la continua tensione nel mercato del lavoro statunitense e costringe la Fed a rimanere ferma sui tassi, specie nel caso in cui l'inflazione dovesse rimanere ostinatamente al di sopra dell'obiettivo della banca centrale.
Sul fronte del costo del lavoro nel settore non agricolo, va ricordato che è aumentato del 4,7% su base annua, nel primo trimestre del 2024, dopo essere rimasto invariato nel periodo precedente. La ragione è l’aumento dei salari orari del 5,0% e un aumento della produttività dello 0,3%. Infine, gli ordini all’industria (factory orders) sono aumentati dell’1,6% rispetto al mese precedente, in linea con le aspettative. Un quadro che comincia a mostrare qualche crepa nella congiuntura economica, pur rimanendo molti settori ancora in espansione.
Oggi, ore 14.30 il dato chiave del mercato del lavoro Usa, i Non Farm Payrolls, attesi a +240 mila unità, insieme ad un tasso di disoccupazione il cui consensus vede un +3.8%. Il dato se si discostasse in modo significativo dalle previsioni, potrebbe anche spostare gli equilibri e soprattutto le decisioni della Fed.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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