Wall Street ha chiuso in rialzo ieri, recuperando parzialmente le perdite della sessione precedente. L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, il Dow Jones è avanzato di 337 punti per chiudere a un nuovo record di sempre, mentre il Nasdaq 100 ha chiuso marginalmente al rialzo. I servizi di pubblica utilità e la finanza hanno sovraperformato, mentre i servizi di comunicazione e i beni di consumo di base hanno chiuso negativi. Gli analisti continuano a concentrarsi sui risultati aziendali con Morgan Stanley in guadagno del 6,5% dopo che gli utili e i ricavi della società hanno superato le stime.

Inoltre, Abbott ha aggiunto l'1,5% poiché i suoi risultati trimestrali sono stati leggermente migliori del consensus. Nel frattempo, Intel ha perso l'1,4% dopo che l'associazione informatica cinese ha chiesto la revisione dei prodotti Intel venduti in Cina. Le megacap tra cui Apple (-0,9%), Microsoft (-0,6%), Amazon (-0,4%), Meta (-1,7%) e Alphabet (-0,2%) hanno principalmente chiuso in rosso. Nvidia ha recuperato il 3,1% dopo il calo del 4,5% del giorno precedente, trainata dalle previsioni di vendita ridotte di ASML.

VALUTE

Pochi movimenti anche ieri sul mercato più liquido al mondo, con oscillazioni e price action contenute nei trading range delle ultime sedute, eccezion fatta per la sterlina, che in ragione di dati su inflazione e prezzi alla produzione decisamente inferiori al consensus, ha ceduto qualche posizione, anche se tutto sommato è rimasta nelle vicinanze di 1.3000.

Sembrava che dopo il dato, la valuta britannica potesse rompere la soglia psicologica suddetta, per andare ai target successivi intorno a 1.2890 00, ma poi lentamente ha recuperato. L’EurUsd per contro è rimasto stabile quasi tutto il giorno pe poi ripiegare nel finale di sessione con il test di 1.0850.

Ricordiamo che oggi è il giorno della Bce, attesa ad un apparentemente scontato taglio dei tassi al 3.4% dal 3.65%. Potrebbe però, per il principio di sell on rumors and buy on news, essere il giorno del rimbalzo della moneta unica. Stabile il UsdJpy, compreso tra 149.00 e 149.75, incapace di violare 150.00, almeno per ora.

EurChf che balla intorno a 0.9400 e UsdChf reciproco di EurUsd quasi in correlazione pari a -1. Oceaniche sempre in bilico con AudUsd che per ora tiene faticosamente 0.6650 e NzdUsd fermo sul supporto di 0.6040. UsdCad che dal test di 1.3840 ha perso quasi una figura testando 1.3750, in attesa di un rimbalzo che potrebbe rappresentare una interessante occasione di ulteriore ribasso.

istantanea

UK, INFLAZIONE IN PICCHIATA

Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è sceso all'1,7% a settembre 2024, il più basso da aprile 2021, rispetto al 2,2% del mese precedente e alle previsioni dell'1,9%. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dai trasporti, vale a dire tariffe aeree e carburanti. Le tariffe solitamente diminuiscono di prezzo tra agosto e settembre, ma quest'anno si è trattato del quinto calo più importante da quando sono iniziati i dati nel 2001.

Inoltre, il prezzo medio della benzina è sceso a 136,8 penny al litro rispetto ai 153,6 penny al litro di settembre 2023. I prezzi hanno continuato a scendere anche per alloggi e utenze oltre a mobili e elettrodomestici. Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rallentata al 4,9%, il livello più basso da maggio 2022, dal 5,6% di agosto.

USA, CROLLANO I MUTUI

Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono crollate del 17% rispetto alla settimana precedente, nella seconda settimana di ottobre, facendo registrare la contrazione settimanale più importante dal 2015, escludendo il periodo di volatilità senza precedenti all'inizio della pandemia di Covid.

Il crollo del volume delle richieste di mutui è stato in linea con il forte aumento dei tassi di riferimento sui mutui, poiché il solido rapporto sull'occupazione e una inflazione ancora persistente hanno innescato aspettative meno accomodanti per la Fed e aumentato i rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza.

Le richieste di rifinanziamento di un prestito immobiliare, che sono più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono crollate del 26%. Nel frattempo, le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono scese del 7%.

GIAPPONE, BILANCIA COMMERCIALE

La bilancia commerciale del Giappone ha chiuso con un deficit di 294 miliardi di JPY a settembre 2024 rispetto a un surplus di 60,56 miliardi di JPY nello stesso mese del 2023. Si tratta del terzo mese consecutivo di deficit commerciale, con un risultato peggiore delle previsioni, con esportazioni inaspettatamente in calo mentre le importazioni sono cresciute.

Le vendite sono diminuite dell'1,7% a 9.038,20 miliardi di JPY, segnando il primo calo da novembre 2023 e mancando il consenso di un aumento dello 0,5%. Nel frattempo, le importazioni sono aumentate del 2,1% a 9.332,55 miliardi di JPY, indicando il sesto mese consecutivo di espansione ma non raggiungendo le stime del 3,2%.

AUSTRALIA, SCENDE LA DISOCCUPAZIONE

Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,1% a settembre 2024 in Australia, stabile per il secondo mese consecutivo e migliore delle stime che erano per un +4.2%. Il numero di disoccupati è sceso di 9,2 mila unità a 615,7 mila, e anche coloro che cercano un lavoro a tempo pieno sono scesi di 13,9 mila a 405,5 mila unità, mentre cresce il numero di coloro che cercano un lavoro part-time. Nel frattempo, l'occupazione è aumentata di 64,1 mila unità a 14,52 milioni, superando facilmente il consenso di 25 mila.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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