Non curante del possibile inizio di una fase di correzione, Wall Street ieri ha chiuso nuovamente in forte rialzo con il solo Dow Jones leggermente meno performante, mentre sia l’S&P che il Nasdaq hanno chiudo a +1% e + 1.5%, facendo segnare il primo un nuovo massimo storico mentre il secondo ci è andato assai vicino.

Nel frattempo, i dati economici usciti ieri hanno evidenziato un leggero raffreddamento nel mercato del lavoro, mentre i commenti di Jerome Powell al Congresso hanno confermato che la Fed non ha fretta di tagliare i tassi di interesse, ma prevede comunque che nel 2024 arriverà il primo taglio dei tassi.

Sul fronte dei dati, le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono state leggermente superiori alle attese e il costo del lavoro per il quarto trimestre è stato rivisto leggermente al ribasso. Il risk on rimane predominante, con la correlazione intermarket che ricomincia a farsi vedere.

Oggi è una giornata estremamente importante perché sarà la volta dei NFP, attesi a 200 mila unità con un tasso di disoccupazione previsto al 3.7%. Ma prima sarà pubblicato anche il dato sul Pil di Eurozona, la terza revisione del quarto trimestre del 2023. Sarà certamente una seduta volatile dopo le 14.30.

VALUTE

Salgono le principali valute contro dollaro, a partire dal UsdJpy che, alimentato dalle voci di rialzo dei tassi, è sceso fino a 147.60 per poi chiudere qualche punto sopra 148.00. Questa notte la price action è rimasta la medesima con il cambio sceso nuovamente a 147.80. I target di medio, se il movimento dovesse continuare, sarebbero posti a 146.00 inizialmente, da dove ci attendiamo qualche correzione importante.

EurUsd sopra 1.0930 primo target, ma la resistenza sembra fragile e nel caso di rottura, i target sono posti a 1.1000 05 area. Supporti dove eventualmente entrare long posizionati a 1.0900. Cable verso gli obiettivi di 1.2830 mentre i supporti intervengono a 1.2760.

Oceaniche sugli scudi con AudUsd verso 0.6690 mentre NzdUsd punta a 0.6220. Interessanti i cross dello Jpy che scendono e attaccano i supporti di medio come EurJpy, GbpJpy, AudJpy e NzdJpy. Senza dimenticare CadJpy e ChfJpy che sembrano all’inizio di movimenti di più ampio respiro.

istantanea

BCE, NULLA DI FATTO

La Banca Centrale Europea ha mantenuto i tassi di interesse invariati nella riunione di ieri. Nello statement si legge che emergono preoccupazioni per una possibile recessione, contestualmente a pressioni inflazionistiche ancora importanti. I tassi sono alti, ma probabilmente rimarranno tali fino a quando l’inflazione non avrà chinato la testa definitivamente. Sentiment che controbilancia quello espresso ieri da Jerome Powell nella sua testimonianza al Congresso Usa. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali rimane al livello massimo degli ultimi 22 anni pari al 4,5%, mentre il tasso sui depositi presso la banca centrale è rimasto invariato al 4%.

Nel frattempo, la BCE prevede che l’inflazione sarà in media al 2,3% nel 2024 (rispetto al 2,7% nelle proiezioni di dicembre), al 2,0% nel 2025 (rispetto al 2,1%) e all’1,9% nel 2026. Il tasso core è previsto al 2,6% nel 2024 (rispetto al 2,7%), 2,1% nel 2025 (rispetto al 2,3%) e 2,0% nel 2026 (rispetto al 2,1%). Viene contestualmente rivista la crescita, in ribasso con un deludente +0.6% per il 2024, prevedendo un’attività economica ancora modesta nel prossimo futuro. Tuttavia, la Bce prevede un ritorno della crescita nel 2025 con un +1,5% e nel 2025 con un +1,6% nel 2026.

USA E CANADA, BILANCE COMMERCIALI

A gennaio 2024 gli Stati Uniti hanno registrato deficit commerciale di 67,4 miliardi di dollari, il più alto degli ultimi 9 mesi superiore del precedente gap di 63,5 miliardi di dollari di dicembre e maggiore anche del consensus (di 63,5 miliardi di dollari). Export in crescita solo dello 0.1%, mentre l’import è cresciuto dell’1,1%, guidato dal settore automobilistico, camion, accessori per computer, semiconduttori, viaggi e servizi finanziari, mentre gli acquisti sono diminuiti di petrolio greggio, telefoni cellulari e altri beni per la casa.

Il deficit maggiore si registra con la Cina (22,9 miliardi di dollari), Unione Europea (18,1 miliardi di dollari) e Messico (12,7 miliardi di dollari), mentre avanzi commerciali sono stati registrati con Paesi Bassi (4,1 miliardi di dollari), Hong Kong (2,2 miliardi di dollari) e Australia (1,6 miliardi di dollari). Parallelamente in Canada, la bilancia commerciale ha fatto registrare un surplus di 0.5 miliardi di dollari, sostanzialmente invariato, anche se leggermente superiore alle previsioni.

Buon trading e buon fine settimana.

Saverio Berlinzani




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