Wall Street rimbalza

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I listini americani hanno vissuto ieri un’altra giornata di consolidamento, dopo il "sell-off" di inizio settimana, mentre gli investitori sono tornati a privilegiare gli "asset" di rischio, nonostante le minacce di Trump di nuove tariffe, che peraltro ad oggi sono state applicate solo parzialmente.

Come già ricordato, la sensazione è che i dazi siano il grimaldello per rallentare la congiuntura economica, indebolire il dollaro e permettere alla Fed di ridurre il costo del denaro.

L'S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno guadagnato rispettivamente lo 0,8% e l'1,4%.

Ad oggi, gli Stati Uniti hanno imposto tariffe del 25% su acciaio e alluminio e hanno intensificato la retorica aggressiva sulle tariffe di ritorsione ad aprile.

A sua volta, l'UE ha risposto con tariffe su 26 miliardi di euro di beni statunitensi e il Canada ha imposto imposte aggiuntive su 29,8 miliardi di dollari in aggiunta alle precedenti sanzioni.

Nel frattempo, i dati sui prezzi al consumo di febbraio sono risultati più deboli del previsto.

Sul fronte titoli, la tecnologia ha guidato i guadagni in correzione rispetto alla liquidazione di posizioni di inizio settimana. Nvidia, Tesla e Palantir hanno aggiunto oltre il 6%.

Tuttavia, i settori difensivi sono ulteriormente scesi, mantenendo stabile il Dow Jones, che ha chiuso invariato.

VALUTE

Altra giornata interlocutoria per i principali rapporti di cambio, con il dollaro che cerca un recupero, anche se per ora non sfonda.

EurUsd ha provato più volte a rompere 1.0940, ma poi ha ceduto qualcosa tornando a 1.0900, dove però entrano in gioco dei nuovi "bid" che per ora lo sostengono.

Cable forte, tornato a ridosso di 1.3000, mentre la sterlina appare in recupero sull’Euro, tornato a 0.8400.

UsdJpy, dopo aver toccato 149.20, ha ritracciato una settantina di "pips", pur rimanendo in fase di accumulazione, per ora ancora correttiva.

Scende finalmente UsdCad, che non sembra in grado di sfondare al rialzo, come se tutte le peggiori notizie per il paese nordamericano fossero in qualche modo già scontate nei prezzi attuali.

Supporto da violare per cambiare il trend posto a 1.4180.

istantanea

USA CPI IN CALO

Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 2,8% a febbraio 2025 dal 3% di gennaio, al di sotto delle previsioni del 2,9%.

I costi dell’energia sono diminuiti dello 0,2% anno su anno, dopo un aumento dell'1% a gennaio. La benzina e l'olio combustibile hanno perso quota, mentre i prezzi del gas naturale sono saliti.

L'inflazione ha rallentato anche per auto e trasporti, mentre i prezzi hanno continuato a scendere per i nuovi veicoli. D'altro canto, l'inflazione è accelerata per i prodotti alimentari.

Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2%, in calo rispetto all'aumento dello 0,5% di gennaio, e rispetto alle previsioni dello 0,3%.

Nel frattempo, l'inflazione "core" annuale è rallentata al 3,1%, il livello più basso da aprile 2021, dal 3,3% e al di sotto delle aspettative del 3,2%.

Anche l'inflazione di base mensile è scesa più del previsto allo 0,2% dallo 0,4%, rispetto alle previsioni dello 0,3%.

BOC, ENNESIMO TAGLIO DEI TASSI

La Banca centrale canadese ha tagliato il suo tasso di interesse chiave di 25 punti base al 2,75% nella sua decisione di marzo, come da "consensus".

Si è trattato del settimo taglio del costo del denaro (5 da 0,25% e 2 da 0,50%) dall'inizio del suo ciclo di allentamento a giugno 2024.

Il Consiglio direttivo ha osservato che l'economia canadese è cresciuta più del previsto nel quarto trimestre grazie al supporto dei tagli passati, ma si prevede che la crescita rallenterà a causa del crescente conflitto commerciale con gli Stati Uniti.

La banca ha anche osservato che le minacce tariffarie in continuo cambiamento dagli Stati Uniti hanno danneggiato gli indicatori di fiducia dei consumatori e le aspettative di investimento, che dovrebbero cancellare la forte attività economica innescata dalle aziende che tentano di indebolire le barriere commerciali.

ORO, NUOVI MASSIMI?

L'oro è salito a circa 2.940 dollari l'oncia ieri, avvicinandosi ai livelli record, mentre le crescenti tensioni commerciali continuano ad alimentare il dibattito e la domanda di beni rifugio.

Trump ha messo in guardia da ulteriori dazi sui beni della UE in seguito alle ritorsioni che l’Europa ha messo in atto contro le tariffe USA.

Nel frattempo, sia l'inflazione principale che quella "core" americane sono state inferiori alle aspettative, rassicurando gli investitori sui progressi della disinflazione e dando alla Federal Reserve maggiore flessibilità per un prossimo taglio dei tassi.

Tuttavia, l'impatto dei dazi deve ancora materializzarsi e l'inflazione potrebbe aumentare di nuovo nei prossimi mesi.

BUND, SALGONO I RENDIMENTI

Il rendimento del Bund decennale tedesco è salito sopra il 2,9%, raggiungendo il livello più alto da giugno 2011, mentre continuano i negoziati a livello politico per poter allentare i vincoli di bilancio nel prossimo futuro, per favorire la ripresa economica.

Il partito dei Verdi, i cui voti sono cruciali per l'approvazione delle misure nel parlamento uscente, ha negato il suo sostegno ma ha avanzato proposte alternative volte a raggiungere un accordo.

Il co-leader Felix Banaszak ha richiesto nuovi negoziati, mentre un alto legislatore del blocco conservatore CDU/CSU di Merz ha indicato che le due parti non sono molto distanti.

Sul fronte della politica monetaria, ci sono segnali che la BCE potrebbe sospendere ulteriori tagli dei tassi per ora, dopo aver adottato una posizione più cauta sulle future variazioni dei tassi e aver rivisto al rialzo le sue previsioni di inflazione a breve termine.

Nel frattempo, la presidente della BCE Christine Lagarde ha avvertito che i dazi commerciali e i piani di spesa fiscale potrebbero complicare gli sforzi per mantenere un'inflazione stabile.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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