Wall Street rialza la testa, oro in ripresa

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Wall Street non molla la presa

L’azionario statunitense ha registrato una nuova reazione rialzista ieri, con i mercati che hanno dato il via alla settimana del Ringraziamento, accorciata per le festività.

L’S&P 500 è salito dell’1,5%, il Nasdaq del 2,7% e il Dow Jones dello 0,4%. Gli operatori scommettono sempre più su un taglio dei tassi della Fed nella prossima riunione di dicembre, soprattutto dopo i commenti di Christopher Waller, membro del FOMC, e del presidente della Fed di New York. Le probabilità di una riduzione di 25 punti base del tasso sui fondi federali si attestano intorno al 77%.

Gli investitori si preparano inoltre a una settimana intensa di dati economici, tra cui vendite al dettaglio, ordini di beni durevoli e indice dei prezzi alla produzione (PPI).

I servizi di comunicazione e i beni di consumo discrezionali hanno registrato le performance migliori, mentre il settore energetico è rimasto indietro. Broadcom è balzata del 10% grazie a un ordine da 10 miliardi di dollari di chip per l’intelligenza artificiale. Alphabet è salita del 4,8%, superando Microsoft e diventando la terza azienda statunitense per valore di mercato. Tesla ha guadagnato il 6,6% dopo che Elon Musk ha dichiarato che l’azienda ha già progettato diversi milioni di chip di intelligenza artificiale per veicoli e data center.

Al contrario, Exxon Mobil ha perso l’1% e Procter & Gamble è scesa del 2,6%.

Valute

Sul mercato dei cambi si ripete il solito scenario, soprattutto sulle majors. Euro, sterlina, dollaro, dollaro australiano e neozelandese si muovono in correlazione diretta, in un contesto dollarocentrico ma a bassa volatilità.

L’EUR/USD oscilla tra 1,1510 e 1,1550, incapace di superare supporti o resistenze e confinato in un trading range ristretto. Analoga la situazione per la sterlina, con resistenza a 1,3140 e supporto a 1,3040, in attesa della presentazione del Budget da parte del cancelliere dello Scacchiere Reeves.

Il cambio USD/JPY si muove tra 156,20 e 157,20. Sulle valute oceaniche i movimenti sono minimi, in attesa della decisione della RBNZ di domani sul NZD/USD. Il consenso è per un ulteriore taglio dei tassi al 2,25%.

istantanea

Indice Fed Dallas in calo

L’indice generale dell’attività economica della Fed di Dallas per il settore manifatturiero del Texas è sceso a -10,4 a novembre 2025, da -5 del mese precedente. Si tratta della quarta contrazione mensile consecutiva e della più forte da giugno.

Le prospettive delle aziende sono peggiorate, con l’indice in calo a -6,3, sebbene l’incertezza sia scesa a 15,7. L’indice dei nuovi ordini è salito a 4,8, mentre l’utilizzo della capacità produttiva è balzato a 19,4.

Le condizioni occupazionali sono rimaste sostanzialmente stabili, mentre le pressioni su prezzi e salari sono leggermente aumentate. Le aspettative a sei mesi restano positive, con una proiezione della produzione futura in crescita fino al 33,7% e un’attività commerciale generale futura all’11%.

Indice Ifo

L’indice Ifo sul clima imprenditoriale tedesco è sceso a 88,1 a novembre 2025, da 88,4 a ottobre, deludendo le attese di 88,5. Le aziende vedono scarse prospettive di una ripresa imminente.

Le aspettative si sono indebolite, mentre le valutazioni delle condizioni attuali sono leggermente migliorate. In tutti i settori il sentiment è peggiorato: i produttori sono più scettici sui mesi a venire e i commercianti, in particolare i rivenditori, sono delusi dal lento avvio della stagione natalizia.

La fiducia nel settore delle costruzioni è diminuita, con la debolezza della domanda che resta un fattore chiave. Al contrario, il sentiment nei servizi è migliorato, sostenuto da un forte aumento del turismo, sebbene trasporti e logistica abbiano registrato una battuta d’arresto.

Oro in rialzo

I prezzi dell’oro sono in ripresa dopo alcuni giorni di lateralità e movimenti poco significativi. Le quotazioni sono salite a circa 4.140 dollari l’oncia, consolidando i guadagni della sessione precedente.

Le aspettative di un taglio dei tassi statunitensi a dicembre si sono rafforzate grazie ai segnali accomodanti della Fed. Christopher Waller ha ribadito il suo sostegno a una riduzione, citando la persistente debolezza del mercato del lavoro. Venerdì anche John Williams, presidente della Fed di New York, aveva indicato che una riduzione a breve termine rimane possibile.

I mercati ora assegnano una probabilità del 77% a un taglio di 25 punti base a dicembre, in netto aumento rispetto al 40% circa di una settimana fa.

Saverio Berlinzani





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