L'analisi EURUSD della scorsa settimana, attraverso la quale avevo descritto la tenuta - coi denti - del supporto in area 1.08 è stata confermata dal raggiungimento dei due target ipotizzati: 1.09 e 1.10 circa.
La domanda, a questo punto, è la seguente: cosa aspettarsi nelle prossime settimane? Per poter rispondere, o perlomeno provare a farlo, diamo un'occhiata al grafico settimanale perché è quello che più di tutti può darci qualche suggerimento. Detto che il livello di 1.10, proprio venerdì, ha rappresentato un ostacolo ostico da valicare dobbiamo prendere atto dell'interessantissima candela di espansione che si è venuta a creare. Un'intera settimana al rialzo, fondamentalmente, un'intera settimana che però ha approfittato della debolezza del Dollaro.
Qui dobbiamo aprire evidentemente una parentesi imprescindibile. Il cambio non è salito tanto per la forza dell'Euro, quanto per la debolezza del Dollaro. Un Dollaro che, essendo ormai considerato asset rifugio per eccellenza, ha risentito evidentemente dell'ottima propensione al rischio - azionario come detto su - e della correlazione inversa con il rendimento delle obbligazioni (il decennale USA in rialzo da un triplo minimo a 0,55 di rendimento).
Ovvio, quindi, che l'eventuale rottura del livello di 1.10 potrebbe avvenire qualora proseguisse la debolezza del Dollaro, quindi dovrebbe proseguire la spinta dell'azionario ma in quest'ultimo caso sembrerebbe esserci qualche indicazione ribassista (come abbiamo avuto modo di appurare nell'analisi dell'S&P500). Anche perché, dobbiamo dirlo, Trump sta riaccendendo la miccia delle tensioni commerciali con la Cina e in questo periodo tutto servirebbe fuorché una nuova diatriba in tal senso. Ciò detto, se dovessimo rompere 1.10 allora si potrebbe salire e il prossimo obbiettivo sarebbe 1.12. Viceversa, i ribassi potrebbero puntare nuovamente a 1.09 prima e 1.08 poi confermando la lateralità che dura ormai da tempo.
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