Le azioni statunitensi sono state scambiate in ribasso giovedì, con l'S&P 500 in calo dello 0,7% dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico il giorno prima, il Nasdaq in calo dello 0,8% e il Dow Jones in calo di 550 punti. Le azioni Walmart sono crollate di quasi il 6% dopo aver rilasciato previsioni negative sul 2026, nonostante abbiano superato le stime degli utili del quarto trimestre.
Quasi tutti i settori sono stati scambiati in rosso, con la finanza e i beni di consumo discrezionali che sono stati i peggiori del listino. Nel frattempo, il sentiment degli investitori è rimasto sotto pressione, in ragione delle preoccupazioni geopolitiche e delle incertezze economiche, in particolare per i timori sulle tariffe commerciali.
Sul fronte dei dati economici, le richieste settimanali di disoccupazione sono salite a 219.000, superando le previsioni di 215.000, mentre le richieste continuative sono aumentate a 1,869 milioni, sebbene tutto ciò non evidenzi ancora un rallentamento significativo del mercato del lavoro.
VALUTE
Leggero ripiegamento del dollaro contro le principali valute, in particolar modo Euro e Sterlina. Le ragioni vanno spiegate con le parole di Goolsbee della Fed, che ha parlato di incertezze e incognite, criticando neanche tanto velatamente la decisione del Governo USA di imporre dazi, il che costringerà la Fed a rimanere restrittiva sui tassi.
E domenica, non va dimenticato, ci sono le elezioni tedesche, che si preannunciano molto delicate, specie se il partito di estrema destra AfD dovesse in qualche modo rappresentare l’ago della bilancia per la governabilità del paese. La governabilità, secondo noi, vi sarà comunque, ma è chiaro che i mercati potrebbero risentirne, almeno inizialmente, se dovesse prevalere una maggioranza che non avesse i numeri per governare se non con il sostegno del partito di Alice Weidel.
Il dollaro potrebbe tornare a scendere, ma occorrono conferme tecniche come la rottura dell'area 1.0530-60 sull'EUR/USD per accelerare. E non vale solo per l'Euro, ma anche per GBP e JPY, che sta salendo e arrivando ai primi target di medio termine.
EUROZONA, SALE LA FIDUCIA
L'indicatore di fiducia dei consumatori nell'area euro è salito di 0,6 punti a -13,6 a febbraio 2025, il più alto in quattro mesi e superando le aspettative del mercato di -14. I consumatori rimangono ottimisti sul fatto che la Banca centrale europea continuerà a tagliare i tassi quest'anno.
Si prevede che Francoforte taglierà il suo tasso di deposito di 25 punti base in ciascuna delle prossime tre riunioni, portandolo dall'attuale 2,9% al 2,15%, anche se molti analisti sono propensi a pensare a due sole riduzioni, per diverse ragioni, tra le quali un disaccordo in seno al board tra falchi e colombe.
Le previsioni per l'eurozona indicano sempre più tassi in calo al di sotto del 2% entro il 2026. Nel frattempo, nell'Unione europea più ampia, il sentiment dei consumatori è salito di 0,4 punti a -12,9.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 5.000 rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 219.000, peggio delle aspettative di mercato di 215.000. Nel frattempo, le richieste continuative sono salite a 1.869.000 dopo la prima settimana di febbraio, in linea con le aspettative di mercato di 1.870.000.
La media mobile a quattro settimane, che attenua la volatilità a breve termine, è scesa di 1.000 unità, attestandosi a 215.250. I dati hanno continuato a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane a livelli storicamente rigidi nonostante il leggero ammorbidimento dal picco post-pandemia, in linea con la retorica dei membri del FOMC.
Tuttavia, i dipendenti federali licenziati dal Dipartimento per l'efficienza governativa (DOGE) di recente creazione non sono inclusi nei dati sulle richieste statali, poiché le loro richieste vengono presentate separatamente nell'ambito del programma di indennità di disoccupazione per i dipendenti federali (UCFE).
PETROLIO
I future sul greggio WTI hanno esteso il loro guadagno iniziale a 73 $ al barile giovedì, sostenuti da un dollaro più debole e da rischi persistenti di una minore offerta. I delegati dell'OPEC+ hanno indicato che potrebbero ritardare gli aumenti dell'offerta, citando preoccupazioni per un mercato fragile poiché i membri del cartello in precedenza avevano lottato per ridurre la produzione fino all'obiettivo.
L'offerta è stata anche messa sotto pressione all'inizio della settimana dopo che un drone ucraino ha colpito la parte russa del Caspian Pipeline Consortium, che è responsabile di circa l'80% delle esportazioni di petrolio kazako.
Nel frattempo, un dollaro più debole ha aumentato la domanda di petrolio da parte dei principali importatori negli scambi denominati in dollari. D'altro canto, gli ultimi dati dell'EIA hanno mostrato che le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 4,6 milioni di barili nella seconda settimana di febbraio, più delle aspettative del mercato di un aumento di 3 milioni di barili, segnando il quarto aumento consecutivo.
Saverio Berlinzani
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