LONG ANCHE OGGI MA DATO IFO DELLE 10.00 DETERMINANTE
NOTIZIE DI OGGI:
La sterlina ha azzerato tutto l’apprezzamento post-elettorale dopo che sono tornati a pesare i timori di una hard Brexit. Difatti, Boris Johnson pianifica di modificare il disegno di legge sulla Brexit, il cosiddetto Wab, in modo da dichiarare illegale un rinvio dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea prevista alla fine del prossimo anno, mossa che renderebbe piu' probabile una Brexit senza accordo. Il disegno di legge sarà votato venerdì, sancendo il 2020 come data finale per la Brexit, con o senza un accordo commerciale con l'Ue. Durante la campagna elettorale il primo ministro ha promesso che non avrebbe chiesto alcuna estensione del periodo di transizione all'Ue. Dopo la vittoria elettorale, oltre a rendere illegale per il parlamento l'estensione del periodo di transizione, il primo ministro porra' fine anche alle concessioni fatte prima delle elezioni ai Tory sostenitori del Remain e ai partiti dell'opposizione.
Per quanto riguarda l’area Euro, dopo i deludenti Pmi flash di dicembre, pubblicati lunedì (PMI manifatturiero a 45,9 punti contro attese a 47,3 punti, dopo il dato di novembre a 46,9 punti), il mercato attende l’IFO di oggi. Gli indici Pmi mostrano che il 2020 non sara' un percorso semplice per l'economia. Nonostante l’ottimismo del mercato creato dagli sviluppi positivi su commercio e Brexit, i dati in arrivo dall'economia reale non riflettono tale ottimismo. Il pericolo è che la continua debolezza dell'industria rallenti anche i consumi, attraverso l'aumento dei licenziamenti e dei contratti di lavoro a breve termine.
Solidi invece i dati Usa. Oltre ai buoni dati sull’avvio di nuovi cantieri edili, la produzione industriale negli Usa e' aumentata dell'1,1% a livello mensile a novembre, al di sopra delle attese del consenso, che si aspettava una crescita dello 0,8%. Nella precedente lettura di ottobre lo sciopero dei lavoratori di General Motors ha fatto calare la produzione di veicoli a motore e loro componenti del 7,1% m/m, sottraendo 0,4 punti percentuali al dato principale (dato finale di ottobre -0,8%, rivisto ieri a -0,9%). Le tensioni commerciali, la crescita globale piu' debole rispetto ai primi mesi del 2018 e un dollaro forte hanno certamente pesato sul settore manifatturiero statunitense.
I MERCATI CONTINUANO AD INANELLARE NUOVI MASSIMI, MA GLI INVESTITORI INIZIANO A CHIEDERSI COSA PUÒ FAR SALIRE ULTERIORMENTE GLI INDICI.
OGGI SARANNO I DATI IFO A TRASCINARE L'INDICE IN POSITIVO?
SEGUENDO IL MIO TS (E SOPRATUTTO L'INDICATORE STOCASTICO) E PER QUANTO ESPOSTO SOPRA IL MIO VOTO PER OGGI E' :agree: 👍
• Se apprezzate le mie idee e volete che continui a proporle un LIKE da parte vostra sarebbe il migliore ringraziamento per me.
Grazie
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La sterlina ha azzerato tutto l’apprezzamento post-elettorale dopo che sono tornati a pesare i timori di una hard Brexit. Difatti, Boris Johnson pianifica di modificare il disegno di legge sulla Brexit, il cosiddetto Wab, in modo da dichiarare illegale un rinvio dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea prevista alla fine del prossimo anno, mossa che renderebbe piu' probabile una Brexit senza accordo. Il disegno di legge sarà votato venerdì, sancendo il 2020 come data finale per la Brexit, con o senza un accordo commerciale con l'Ue. Durante la campagna elettorale il primo ministro ha promesso che non avrebbe chiesto alcuna estensione del periodo di transizione all'Ue. Dopo la vittoria elettorale, oltre a rendere illegale per il parlamento l'estensione del periodo di transizione, il primo ministro porra' fine anche alle concessioni fatte prima delle elezioni ai Tory sostenitori del Remain e ai partiti dell'opposizione.
Per quanto riguarda l’area Euro, dopo i deludenti Pmi flash di dicembre, pubblicati lunedì (PMI manifatturiero a 45,9 punti contro attese a 47,3 punti, dopo il dato di novembre a 46,9 punti), il mercato attende l’IFO di oggi. Gli indici Pmi mostrano che il 2020 non sara' un percorso semplice per l'economia. Nonostante l’ottimismo del mercato creato dagli sviluppi positivi su commercio e Brexit, i dati in arrivo dall'economia reale non riflettono tale ottimismo. Il pericolo è che la continua debolezza dell'industria rallenti anche i consumi, attraverso l'aumento dei licenziamenti e dei contratti di lavoro a breve termine.
Solidi invece i dati Usa. Oltre ai buoni dati sull’avvio di nuovi cantieri edili, la produzione industriale negli Usa e' aumentata dell'1,1% a livello mensile a novembre, al di sopra delle attese del consenso, che si aspettava una crescita dello 0,8%. Nella precedente lettura di ottobre lo sciopero dei lavoratori di General Motors ha fatto calare la produzione di veicoli a motore e loro componenti del 7,1% m/m, sottraendo 0,4 punti percentuali al dato principale (dato finale di ottobre -0,8%, rivisto ieri a -0,9%). Le tensioni commerciali, la crescita globale piu' debole rispetto ai primi mesi del 2018 e un dollaro forte hanno certamente pesato sul settore manifatturiero statunitense.
I MERCATI CONTINUANO AD INANELLARE NUOVI MASSIMI, MA GLI INVESTITORI INIZIANO A CHIEDERSI COSA PUÒ FAR SALIRE ULTERIORMENTE GLI INDICI.
OGGI SARANNO I DATI IFO A TRASCINARE L'INDICE IN POSITIVO?
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