Marco_Bernasconi

LA CINA FARA' UN RECUPERO A .... V 🤑🤑🤑🤑

Long
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A “V” shape recovery ed il mercato delle opzioni
Sembra non aver dubbi al momento il FMI nell’analizzare il possibile scenario della Cina post Coronavirus. Il direttore del FMI, Kristalina Georgieva, parla di un probabile recupero a V, caratterizzato da un forte rallentamento seguito da un violento recupero non appena tutta la macchina produttiva Cinese verra’ rimessa in moto.
Ma mentre il FMI mostra chiari segnali di ottimismo, i mercati si mostrano piu’ cauti questa mattina dopo che Hubei ha pubblicato i dati aggiornati dei casi infetti, saliti di 14890 unita’. Tale balzo delle statistiche, che porta il numero di casi infetti a 60.000 e’ da imputare all’applicazione di un nuovo metodo di conteggio che include anche i casi infetti risultanti dalle diagnosi cliniche condotte con particolari sonde oltre a quelle condotte con il metodo usato precedentemente (Nucleic Acid testing kits).
Detto in modo piu’ semplice, le statistiche pubblicate fino ad ora sottostimavano in modo sensibile il numero dei casi di oltre 1/3.
Ne consegue che i mercati, che ieri sembravano piuttosto rassicurati dal fatto che l’espansione del virus era sotto controllo, hanno dovuto repentinamente rivedere la propria view alla luce dei nuovi dati.
Questo e’ cio’ che spinge al ribasso i futures USA questa mattina.
Fatta questa piccola parentesi di aggiornamento, vorrei soffermarmi su un pattern interessante.
Il mercato delle opzioni sui singoli titoli e sugli ETF e’ in fermento in questi giorni in USA.
Tutti comprano call.
Questo pattern mi ricorda quando nel 1999-2000 andavano di moda i Cowered Warrants e gli investitori li compravano come se fossero caramelle per “scommettere” sulla new economy.
Ed eccole qua le statistiche sulle single stock options. Al momento gli scambi di nozionale quasi equiparano il nozionale delle azioni in circolazione.
Quali le implicazioni? Ce ne sono diverse.
In primo luogo, stiamo assistendo ad un pattern che sta spingendo gli investitori a comprare call. L’acquisto di call puo’ essere fatto per due ragioni: la prima a scopi speculativi: aumento l’esposizione in portafoglio attraverso acquisto call, pago un premio per essere ulteriormente esposto e beneficiare dei rialzi. Tale approccio denota una view molto bullish. La seconda ragione, al contrario, puo’ denotare un atteggiamento piu’ prudente. Gli investitori potrebbero sostituire le posizioni lunghe titoli con posizioni lunghe call. In tal modo, e’ come se coprissero il rischio di portafoglio. Pagano un premio, per non essere esposti al rischio downside continuando a beneficiare di eventuali rialzi. Da un punto di vista operativo, vendere titoli e comprare call in loro sostituzione, equivale, di fatto ad acquistare put su una posizione esistente, con l’unica differenza che vendendo titoli e comprando call, si libera capitale in portafoglio, da investire in altre asset class.
Soffermarsi su questa dinamica e’ importante. Gli effetti sul mercato potrebbero essere interessanti.
Se il mercato ha comprato call per esporsi maggiormente sui titoli, vuol dire che sul mercato, i trader delle opzioni sono corti call e devono a loro volta coprirsi comprando azioni. (delta hedging). Questo processo di delta hedging fa si che sul mercato ci siano compratori che comprano perche’ devono comprare e non perche’ vogliono comprare.
Lo stesso meccanismo che porta i detentori di posizioni short call a comprare il sottostante per coprirsi dal rischio upside, li porta a vendere lo stesso sottostante qualora il sottostante dovesse scendere. Questo con tanta piu’ violenza quanto piu’ l’opzione e’ ITM.
Detto in modo piu’ semplice, la presenza di un elevato numero di posizioni in opzioni su singoli titoli puo’ portare il mercato a subire forti oscillazioni (al rialzo o al ribasso) legate all’aggiustamento del delta delle opzioni stesse da parte di chi ha venduto le opzioni. Questo aumenta il rischio del mercato (espresso appunto in termini di volatilita’ potenziale).
Se, al contrario, gli acquisti di opzioni call fossero stati fatti in sostituzioni di titoli esistenti, in tal caso l’effetto sul mercato sarebbe meno evidente perche’ le vendite sui titoli andrebbero a compensare gli acquisti del delta delle opzioni fatti da chi e’ corto call.
Tutto questo per dire che l’elevato volume in opzioni potrebbe aumentare sensibilmente la volatilita’ dei mercati azionari USA, soprattutto in prossimita’ della scadenza delle opzioni di marzo.
Ma il mercato delle opzioni su azioni non e’ il solo ad essere in fermento.
Anche quello dei derivati sui tassi di interesse USA e’ particolarmente attivo in questi giorni, ma, sconta uno scenario diverso, decisamente meno bullish.
I trader sul mercato delle opzioni sul mercato monetario USA scommettono attivamente su ulteriori tagli. Attualmente i futures sui FED funds scontano tagli per 34 bps nel corso del 2020 ma c’e’ chi sta acquistando opzioni che “puntano” per movimenti dei tassi ancora piu’ al ribasso.
Ad esempio, nella giornata di ieri sono stati spesi 20 milioni di USD in premi per l’acquisto di opzioni che scommettono addirittura su un livello dei tassi pari a zero. Di fatto sono opzioni call sullo strike 99.50, attualmente molto out of the money, che porterebbero un profitto solo in caso di tagli dei tassi a zero.
E tutto questo in uno scenario in cui il dollari index continua a rafforzarsi.

Cosa MI ATTENDO PER OGGI?
Sara’ probabilmente una giornata di prese di beneficio, ma non aggressive. Potremmo assistere ad uno storno dei futures sull’Eurostoxx50 fino in area 3815-3810.
Anche il petrolio potrebbe tornare sotto pressione.
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